Bergamo, 30 settembre 2013
LA RESPONSABILIT
LA RESPONSABILITÀ À AMMINISTRATIVA AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI
DEGLI ENTI
EX D.LGS. 8 GIUGNO 2001, N. 231 EX D.LGS. 8 GIUGNO 2001, N. 231
Dott. Luca Marega
OPEN Dot Com Spa e CAF nazionale Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili Spa sono strutture operative spontanee, di proprietà di migliaia di iscritti agli Ordini dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, nate all’interno della Categoria, per fornire direttamente (senza mediazione di alcuno) servizi ai Colleghi.
Sono Soci anche molti Ordini locali, il CNDCEC, le due Casse Nazionali di Previdenza e l’Istituto di Ricerca (IRDCEC).
OPEN e CAF contano complessivamente oltre 34.000 Colleghi utenti, dei quali 3.943 sono anche Soci.
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Un supporto fondamentale per:
la mappatura delle aree a rischio
la definizione delle contromisure
la definizione dei divieti
la valutazione del rischio di reato
la definizione delle attività dell’Organismo di Vigilanza (OdV)
la generazione di Modello Organizzativo, Codice Etico, Sistema Disciplinare
Modello 231 è una soluzione on-line rivolta ai
professionisti completa di tutte le funzionalità necessarie a costruire e gestire il Modello Organizzativo e tutte le attività correlate utili a dare prova della corretta applicazione delle contromisure identificate e adottate dall’azienda.
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MODELLO 231
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Natura, caratteristiche e funzione esimente Natura, caratteristiche e funzione esimente
dei modelli organizzativi e di gestione dei modelli organizzativi e di gestione
L'ente non rispondese prova che:
a) l'organo dirigenteha adottatoed efficacemente attuato, primadella commissione del fatto, modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenirereati della specie di quello verificatosi;
b) il compito divigilaresulfunzionamento e l'osservanza dei modelli di curare il loro aggiornamentoè stato affidato a un organismo dell'ente dotato di autonomi poteridi iniziativa e di controllo;
c) le persone hanno commesso il reato eludendo fraudolentemente i modelli di organizzazione e di gestione;
d) non vi e' stata omessa o insufficiente vigilanzada parte dell'organismo di cui alla lettera b).
(art. 6, comma 1 )
Funzione esimente Funzione esimente
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Il modello prevede, in relazione alla naturae alla dimensionedell'organizzazione nonché al tipo di attività svolta, misure idoneea garantire lo svolgimento dell'attività
nel rispetto della legge e a scoprire ed eliminare tempestivamente situazioni di rischio.
(art. 7, comma 3)
Caratteristiche Caratteristiche
I Modelli 231 devono:
a)individuare le attività aziendaliin cui possono essere commessi i reati;
b)prevedere specifici protocollidiretti a programmare la formazione e l'attuazione delle decisionidell'ente in relazione ai reati da prevenire;
c) individuare modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee ad impedire la commissione dei reati;
d)prevedere obblighi di informazione nei confronti dell'organismo deputato a vigilare sul funzionamento e l'osservanza dei modelli;
e)introdurre un sistema disciplinareidoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello.
(art. 6, comma 2)
Caratteristiche Caratteristiche
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… in sintesi, i Modelli 231 sono:
sistemi di controllo delle condotteaziendali;
sistemi di prevenzione del rischiodi reato;
sistemi di promozione della legalitàe di condotte socialmente responsabili.
I Modelli 231 sono di natura volontaria.
Natura Natura
Struttura dei Modelli
Struttura dei Modelli
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Un Modello 231 è composto da:
1) un Codice Etico, che definisce i principi etici, che guidano le scelte e le modalità di gestione dei processi aziendali;
2) una Parte Generale, che definisce:
le risorse, le responsabilità e gli strumenti utilizzati per la prevenzione dei reati;
procedure per la gestione del processo di valutazione del rischio di reato e per la gestione dei processi chiave dell’azienda (definizione e pianificazione degli obiettivi, gestione delle risorse umane, definizione del sistema di deleghe e procure);
Struttura del modello Struttura del modello
3) una o piùParti Speciali, con procedure specifiche, divieti e flussi informativi verso l’OdV, utili per la gestione delle attività aziendali maggiormente esposte al rischio di reato;
4) un Sistema Sanzionatorio, che definisce le sanzioni a carico di dipendenti e soggetti apicali, in caso di violazioni alle prescrizioni, ai divieti e alle procedure del Modello 231;
5) un documento che definisce le caratteristiche e i compiti dell’Organismo di Vigilanza.
Struttura del modello Struttura del modello
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Modalit
Modalità à di adozione di adozione e attuazione dei modelli e attuazione dei modelli
La costruzione di un Modello avviene tramite:
1) l'analisi del contesto aziendale;
2) la definizione dei criteri di valutazione del rischio; 3) la realizzazione di intervisteal personale e ai soggetti
apicali;
4) la produzione di una Gap Analysise di un Action Plan; 5) la definizione eapprovazionedel Modello 231
Fasi di costruzione Fasi di costruzione
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ANALISI DEL CONTESTO AZIENDALE
1) studio della documentazione aziendale(statuto, bilanci, organigramma, eventuali procedure adottate);
2) studio del settore economicoin cui l’azienda opera;
3) individuazione dei soggetti da coinvolgerenel processo di costruzione del Modello 231;
4) definizione del livello di percezione del rischiodi reato proprio dell’azienda e della sua permeabilitàai
comportamenti a rischio.
Costruzione del modello Costruzione del modello
DEFINIZIONE DEI CRITERI DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO
1)definizione degli strumenti e degli indicatorida utilizzare per l’individuazione e l’analisi del rischio di reato;
2)definizione deicriteriper definire il livello di rischio;
3)definizione del “livello di rischio” accettabile per l’azienda.
Costruzione del modello Costruzione del modello
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INTERVISTE AL PERSONALE E AI SOGGETTI APICALI 1)individuazione dei soggetti, dei processie degli
interessisensibili al rischio di reato;
2)raccolta delle informazioni sulle modalità di gestioneed il livello di controllo dei processi;
3)analisi delle procedure di controllogià adottate dall’azienda.
Costruzione del modello Costruzione del modello
GAP ANALYSIS ED ACTION PLAN
1)individuazione dellelacunenel sistema di controllo in essere dell’azienda;
2)individuazione dei rischi non accettabilie delle aree a rischiodi reato da “presidiare” con le Parti Speciali del Modello 231;
3)definizione di un Action Plan, che specifichi le modalità e le tempistiche di adozione delle nuove procedure.
Costruzione del modello Costruzione del modello
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DEFINIZIONE DEL MODELLO 231 Compilazione:
1)delCodice Etico, che contiene gli indirizzi di legalità e i principi di comportamento aziendali;
2)della Parte Generale del Modello: definizione del sistema di gestione del rischio, delle risorse e delle responsabilità deputate alla prevenzione degli illeciti;
3)del Sistema Sanzionatorio: definizione delle sanzioni, dei soggetti incaricati di verificare le violazioni e dei soggetti autorizzati a irrogare le sanzioni disciplinari;
4)delle Parti Speciali.
Definizione della composizione e delle modalità di funzionamento dell’Organismo di Vigilanza Costruzione del modello
Costruzione del modello
APPROVAZIONE DEL MODELLO
Il modello è approvato dagli amministratori Costruzione del modello
Costruzione del modello
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Una volta approvato il modello occorre procedere con le seguenti azioni:
1) insediamento dell’Organismo di Vigilanza;
2) adozione e applicazione del Modello 231;
3) informazione e formazione;
4) revisione ed aggiornamento periodico.
Applicazione del modello Applicazione del modello
INSEDIAMENTO DELL’ODV
Gli amministratori nominano i membri dell’ OdV, che, una volta insediato, definisce un proprio regolamento, prende visione del Modello 231 e definisce le attività da porre in essere per svolgere il proprio mandato
Costruzione del modello Costruzione del modello
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INFORMAZIONE E FORMAZIONE
Tutti i soggetti coinvolti nelle attività aziendali sono
adeguatamente informati dell’adozione del Modello 231 e dell’insediamento dell’ OdV.
Viene realizzata e documentata l’attività di formazione specifica dei soggetti coinvolti.
Costruzione del modello Costruzione del modello
APPLICAZIONE E AGGIORNAMENTO DEL MODELLO Applicare il Modello in azienda significa:
rendere operativo il sistema di deleghe e procure, il sistema di gestione delle risorse umane e le procedure per i processi-chiave dell’organizzazione, inclusi nella Parte generale;
applicare le procedure delle Parti Speciali nelle aree maggiormente esposte al rischio di reato;
promuovere attività di informazione e formazione costante nei confronti dei destinatari del Modello 231
rendere operativo il sistema sanzionatorio.
Applicazione del modello Applicazione del modello
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APPLICAZIONE E AGGIORNAMENTO DEL MODELLO Quindi, l’applicazione di un Modello 231 è una attività complessa, che coinvolge l’intera realtà aziendale: gli amministratori, i dipendenti e l’organismo di vigilanza.
L’applicazione del modello può coinvolgere anche soggetti esterniall’azienda (per esempio fornitori, consulenti, sub- appaltatori), nel caso in cui siano individuati come
destinatari del modello.
Applicazione del modello Applicazione del modello
APPLICAZIONE E AGGIORNAMENTO DEL MODELLO Il Modello 231 deve essere aggiornato e adeguato nel tempo, utilizzando un processo di miglioramento continuo che prevede le seguenti fasi:
Applicazione del modello Applicazione del modello
Progettazione
Attuazione Monitoraggio
e Riesame Aggiornamento
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FINE
Grazie per l'attenzione