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(9)

NOTIZIE BIOGRAFICHE

D1

NICOLÒ JOMMELLI

M AVERSA NEL REGNO

DI

NAPOLI

SOMMO COMPOSITOREIIIMUSICA

SCRITTE

DA PIETRO ALFIERI

EDEDICATE

C&4(/G$£tfw4lvtò4li4U>&cf\.M6Veiu)làfo4U.V

MONSIGNOR ANTONINO DE LUCA

~|f(OCCASIONEDELLA SCA ESALTAZIONE

TIPOGRAFIA DELLE BELLE ARTI 1845

(10)
(11)

MONSIGNORE

VENERASSIMO

i\lloracheudii esser

Voi

stato elettoalVe- scovadodiAversa, provaiin

me un

contento, e

una

indicibil gioja,

pensando

checoliavo- stra perizia nelle scienze filosofiche e teologi-

che, e

con

levirtù di cuiandate adorno,sa- rete per apportare vantaggi grandissimi al greggeaffidatovidalregnante Pontefice Gre- gorio

XVI. E

perchèsuolsifra amiciintali circostanzeaddimostrarel’esultanzailpiù del- levolte

con

alcunaofferta,

ho

creduto perciò ioche

mi

glorio d’essere

imo

de’ vostri, farvi lapresente.

È

questa

un mio

scrittointorno

alla vita,e alleoperediNicolò Jommelli na-

(12)

tivo della

nominata

cittàdiAversa,

sommo

compositoredimusica,socio dell’insigneCon- gregazione

romana

disanta Cecilia, emae- stro della basilica disan PietroinVaticano, chevisseneldecorsosecolo.

Voi

siete

bene

istruito nell’artemusicale;vi dilettatemoltis-

simo

di quella sagra musica che appellasi dottaegrave; sentitein

Voi

stesso grandis-

simo

dispiacereche in alcuniluoghidisgra- ziatamente si adoperi

una

musica insignifi- cante,e qualchevolta tolta dalleopere pro- fane,motivo percuinell’anno

1843 mi

ecci- tasteatessere

una

dissertazione pe’vostriAn-

(13)

nali delle ScienzeReligiose

, affin d’inveire contraglierrori,e mostrareil

mezzo

dito- gliere tanti abusiintrodotti nel

tempio

del Dio vivente. Posso

dunque

esser certo che questa

mia

offerta, nellaqualetrattasidi

un

maestro chefecemoltissime composizioni

da

Chiesa

veramente

dotte,belle, e insiemde- vote, vi sarà gradita; epossoinoltresperare, medianteilVostrozeloper questa partedel divinculto,chenellaCattedraledellaVostra

Sede

Vescovile,inalcune festività dell’

anno

sicanterannooltrelecomposizionidi quest’

egregioscrittoree cittadino diAversa, anche

(14)

quelle delgranPierluigi

da

Palestrina,edi altri

sommi

compositoridellascuola

romana

a

maggior

decorodellacasa delSignore.

Vi

prego pertantodi ricevere

benignamente

que- sto

mio

tènue lavoronell’atto elie co’senti-

menti

piùsinceri divenerazione cdistima

mi

dichiaro

Di

Vostra Signoria Illmae

Rina

Umilisi,servii,edA[fez.Amico PIETRO ALFIERI

(15)

NOTIZIE

BIOGRAFICHE

D1

iVversabellacittàd’Italianella terradiLavoro, giàcelebreper aver datoinataliaLucaTozzi(*) eavarii altripersonaggiillustri,fuanchelapa-

tria diNicolò Jommclli, ilqualesi distinse nella musica sagraeprofanad’Italia,come Pindaronella poesia lirica dell’antica Grecia.Nacque egli nel 1714(2

) daonesti genitori, iqualisipreserola curadieducarlonellevirtù cristianeecivili.Aven- do dimostratotrasportoperla musica, fuconse- gnato acerto canonicoMuzillo

, per apprenderne glielementi.In questotempostudiòanchelebelle lettere, che continuò con profittoneglianniposte- riori, ne’qualiattese eziandioalle scienze filosofi-

(16)

•>s10

che. In etàdi sediciannivennecollocato nelCon- servntoriode'poveridiGesùCristodiNapoli,sot- toladirezionediFrancesco Feo, eindi nell’altro

dellaPietàsottoladisciplinadiGiuseppeProta.

Ebbe

inoltrealcunelezioniintornoallostile sìeccle-

siasticochedrammaticodalrinomatoLeonardo

Leo

unode’capidellaillustrescuolanapolitana.Volen- doperò aderire adunanotiziadiPiccinni riguar- danteil N. A. sembrachedallo studiofatto nei Conservatoriinondivenisse granfattacompositore.

Egli èmolto probabileche quando Jommellire- cossi inRoma, avendotrovatopressoi maestridi questa,cheinqueltempoassaifiorirono, unostile più severoepiù puro di quellode’Gonservatorii napolitani,apprendesse ascriverbenelecomposi-

zionisagre,nellequali addivenne celebratissimo, come verremodimostrando.

Or

uscitodellescuolede’Gonservatoriisidiede ascriverealcunecantate, le quali gliprocacciarono

lapubblica estimazione.Il

Leo

summentovato,eh' crasipercosìdireinnamorato delIN. A.avendo nel

1756

intesounadi cotaliproduzionidallavoce

diunadiscepoladelgiovinetto artista,fusiffatta-

mentesorpresodal piacere,che esclamò fortemente:

Signoranon passeràgranpezza,che questogiovi-

(17)

~3

11Si-

netto saràlostupore,eVammirazioneditutta

Eu-

ropa.Siffattapredizione nontardòmolto ad avve- rarsi.

Inetà diventitréanni composela primasua opera l’errore amoroso.Avendocon questariscosso glielogj dimolti,fin da quelmomento sentissi mossoabattere lacarrierateatrale, talmenteche uell’annoprossimo susseguente

1738

scrissepel tea- trode’fiorentinidiNapoli un’opera seria intitolata

l’Odoardu, dopo laquale compose duealtre,che gliprocacciaronoi comuniapplausi.

La

famade’

suoitalenti propagò rapidamente perItalia: fu

invitato quindia

Roma

nel 1740,dove recatosi trovò un buonprotettore nellapersonadelCardi- nale

Duca

diYork. Scrisse dueopere che furono eseguitenell’istessoanno.

Fu

posciachiamato aBo- lognaascrivereÌEzio, e appena giuntocolàpregò

ilP. Gio. BattistaMartini minore conventuale, ed armonistadi scuola anticaariceverlo frasuoi sco-

lari.AderìilMartinialleistanze di lui,edicdcgli unsoggetto, ossia tema,ondeformarneunaFuga.

11Jommellieseguìillavoro,epresentatolaalmae- stro,questinerestòtalmente maravigliatotantoper

la esattezzadellerisposte,quanto per quelladegli accordi,che esclamò: Chi sieteeoi che venitea

(18)

«53

12

£5*

burlarvi di

me

? VogVioanziapprendere da voi.

Sono Jommelli questirispose,sonoilmaestro che dcggio scriverel'operain questoteatro:imploro

la vostraprotezione.IlMartinisoggiunse: gran fortuna pel teatrodi avereunmaestro comevoi fdosofo;

ma

gran disgraziaè lavostra di perdervi nel teatroinmezzo adunaturbad'ignoranti cor- ruttoridellamusica. Confessò piùvolteil IN.A.

di avermolto imparatodalP. Martini,especial- mentel’arted’uscire daqualunque imbarazzo,o aridità, incuisifosse ridottounmaestro

,edi

trovarsi inun nuovocampospaziosoariprendereil

cammino, quandocredeasi, chemancasselaviaove andare. Espressioni sincere,son queste,dice l’av-

vocatoSaverio Matteiscrittoreprimariodelleno-

tiziedisuavita,ch'ioho intesopiùvoltedalui medesimo,edegualmentemiconfessava,cheal

Mar-

tinimancavailgenio, echesupplivacoll'arte lad- dovemancavalanatura.

Nel

1746

mandòiniscenalaBidonedelMeta- stasi: ritornò quindi a Napoli, ovefecerappresen-

tarenel teatrodisan Carlol’Eumene,ch’ebbeun grandissimo successo.

Fu

chiamatoinVenezia, ove lasua

Merope

fecegliacquistartantalode,cheil consigliode’Dieciperistabilirloquivi, fecelo diret-

(19)

°2315

Sb

lore delConservatoriodelle figliuole.

Fu

allorache scrisseiprimipezzidimusicasacra, fra’qualiun Laudatepueri aduecoridiquattrosoprani,edi quattrocontralti. Nel

1748

ritornòaNapoli,e diedel’Eào.Richiamatonuovamentea

Roma

l’an- no seguente,viscrisseV

Ar

laserse,alcuni intermez- zi, el’Oratorio dellaPassione arichiesta delCar- dinalDucadiYork.Trovòinquestotemponelcar- dinaleAlessandroAlbaniun ammiratorede’suoita- lentieunprotettoreinsigne. In questostessoanno fuchiamatoaVienna, ovefecerappresentare

VA-

ehilleinSiro,elaBidone.

Fu

grandissimoilcon- tento delN. A. nelfabkoccarsicolgran poeta

Me-

tastasi,colquale passòtuttoiltempochedimorò inVienna.Vantavasi eglisoventediaver molto più appresodallaconversazionediquel poeta,chedalle

lezionidiFeo,diLeo,ediMartini.11Metastasio poifaceagrandissimastima dilui;edecco,come scriveallaPrincipessadiBelmonteindatade’

30

Agosto

1749

intornoallamusicadell’AchilleinSci- ro: Questa serasirappresenterà in questo teatro

perlaprimavolta V Achillein sciro.

La

mu- sicadiJomnellialle prove haeccedutodimolto lagrande espettazionechesiavevadilui(3).

E

indatade’13 Dicembredel medesimo annocosì

(20)

•S

14SJ.

scrissedella Bidoneallastessa Principessa. Nel giornonataliziodelnostroaugustissimopadrone, andòiniscena in questo teatrolamia Didone,or- naladiunamusica,chehagiustamente sorpresa

,

ed incantata,e facittà,e la corte.

E

pienadigra- zia,difondo, dinovità,diarmonia,esoprattutto d'espressione.Tutto parlasino a'violiniecontrab- bassi.Ionon ho finorainquestogenereintesocosa che m'abbia più persuaso. L'autore èunnapolitano chiamato Nicolò Jommelli forse noto a VostraEc- cellenzaec. (*).

Nel tempo delladimorainViennache fuforse perdieciottomesi,piùvolteilJommellifuchiamato ad accompagnare alcembalol’imperatriceMaria Teresa,laqualefece levar via losgabellosenzaap-

poggio,esostituireperluiunasedia, elocolmò didoni, fraiqualiunanello col ritratto dileiador- natodigrossibrillanti.

Ritornatoin

Roma

nel1750,essendosiPietro PaoloBencini reso impotenteaesercitareilmagi- sterodicappelladellabasilica vaticana,fu d’uopo dargliun coadjutore.Molti maestri romaniaspira- vanoataleonorifico impiego,

ma

la protezione delsaggioCardinale Albani versoilN. A.fecesi, chequestivenissesceltoacoadjutoredell’infermo

(21)

1585-

maestro.

E

perchè per occupare quel posto era necessariodiascriversinellacelebreCongregazio-

neromana de'maestri, e professoridimusicasotto l’invocazionedisanta Cecilia,ilmenzionatoCar- dinalevolendo farcosa grata alJommellidiesen- tarlodall’esame, s’interpose pressoil Pontefice Benedetto

XIV

siffattamente,che questidisua boc- cainvitòitreGuardiani -Presidenti Foschi,Pagni-

ni,eGherarducci ad annoverarlofrai maestridi Roma,alfinediesercitarenellamentovatabasilica ilmagistero (#).Moltefuronolecomposizioni sa- gre,che quiviscrisse

, fralequalisonoinpre- gioil

V

ertiSancte Spiritusa quattro voci:ilVi- ctiuiacPaschaliasei,el’innoDecoralux perla festade’santi ApostoliPietroePaolo»Miseanche iniscena, VJfigeniainTauride,laTalestre, el’At-

tilioRegolo.Nel

1755

fu incaricatoda diverse Corti discriveredieciopere,tra lequaliebbero molto

successolaSemiramide,ilBajaget,ilVolgeso,e

ilDemetrio. Rimasein

Roma

per cinqueanni,e sul finedel 1754,ovveronelprincipiodelseguente lasciata l'ItaliaandòaStuttgardad occuparel’im- piego dimaestrodi cappella,edicompositore,della

Corte,offertoglidal

Duca

di

Wurtemberg

grande

conoscitore^dimusica (6).

(22)

o$316

Dimoròquivimoltianniscrivendo per quella Cortele piùbelle frale sue opere drammatiche.

Queste furonoPelope,

Enea

nelLazio,il

Re

pa- store,Alessandro nell'Indie, Nitteti

,

la Clemenza diTito

,

Demoo

fonte, V Olimpiade,ilFetonte,l’Isola disabitata,laPastorellaillustre

;cnelgenere buffo laSchiava liberata,ilCacciatore deluso eil

Ma-

trimonio per concorso. Scrisse inoltre moltissimi pezzida Chiesa. 11

Duca

diStuttgardglidièsem- preda generoso untrattamento nobilissimo,oltre un ben vistosostipendio.

È

pure acredersi,quan- tunquenon nesiaanoipervenutalanotizia, che

gliconferisse alcuna decorazione. Il

Re

diPorto- gallobramava ariosamentediaverlo presso dise inLisbona;

ma

nonavendo potutociòottenere,gli assegnòunagrossa pensioneconl’unicoobbligodi spedirgli copiadiogni composizione. L’infermità disua consorteilfepartireda Stuttgard perriti- rarsiinNapoli. Giuntoin

Roma

nonsentìparlare chedella Cecchino,ossiadellabuonafigliuola,e del suo autore Nicolò Piccioninapolitano.Einulla per anco avea uditodiquesto insigne compositore,

perocché quandoparti perGermania,Piccinnidi- moravaancora nelconservatorio. Quest’opera destò intuttaItalia, ein

Roma

spezialmentefuordell7

(23)

*?3178T-:

usatoun rumore grandissimo.InfastiditoJommelli dìstraordinariaacclamazione, sarà,ei dissequasi

in aria didisprezzo,qualcherafforzo, equalche ra- gazzata,

Andò

peraltromossodalla curiosità,mia seraalteatro;udìl’operada principioafinecon

somma

attenzione, enonfecenèparola,nèmotto.

Nell’uscirditeatroundrappello digiovani ilfer- marono,chiedendogli istantementeilsuo parerein- tornoaquella musica. Postosiegli in serietà, ascol-

tate,

,disseloro,lasentenza di Jomtnelli:Piccioni è inventore.

Ritiratosi inNapoli passava pacificamenteisuoi

giorniperlo piùnellasuabellacasadicampagna

inAversa. *"

Iltrattareper lunga pezza eo’tedeschifecegli al- quanto cambiareilsuo

modo

di scrivere,gajocioè

nellemelodie,e semplice nell’istrumentazione.Di-

venuto quindiunpoco severonell’unache nel- l’altro, setalmodificazionegliprocacciò immensi applausiappoquelli

, glicagionòperòildisgusto degl’italiani,comefrapocovedrassi.

Or

avendoscrit- topelteatro di sanCarloY

Armida

diFrancesco Saverio de’Rogatiallievo delMattei, ossiaperchè

raffrenassela manieradiscrivere usatada luiin Allemagna,ovvero perchèi cantantil’eseguissero

2

(24)

18

maestrevolmente,ebbe quest’opera unassai favore- voleincontro presso ogni cetodipersone.CredèJom- melli diaverguadagnatoilpaese,escrissequindi

ilDemoofonte,allontanandosiun pocopiùdalgusto popolare,epiacqueugualmenteclieV

Armida

tanto adotti,quantoalvolgo.DiedeAnalmentealteatro nel

1775

laterzaopera,che fu Ylfigeniain

Au-

iide

,direiquasi incautamente conunostilepiùri- cercatodellealtre.Avendoperaltroavutoi can- tantipocotempodistudiarla,per essere andatain iscenancll’istessogiornoche terminolladi scrivere, fu malamenteeseguita,eperciònonpiacque:dal che ne avvenne cheisuoimalevoli,iquali agliuo- mini grandinonmancaron giammai inognitempo, siscagliasserocontrol’autore,qual vecchioinabile ascrivereimelodrammi.Tantopossonole capric- ciosevicendedel teatro!Ildispiacere acerbo,e l’an-

gosciache patìdasìinaspettatoavvenimento,gli cagionaronomalgradolasuafilosoficamoderazioneun colpodi apoplessia. Riavutosiunpoco,quantunque offesoscrisse unacantata arichiesta delDucadi ArcosperlanascitadelprincipediNapoli. L’ul- timosuo lavoro fu il Miscreretradotto egregia- mente inversi italiani dal valente poeta Mattei,

che mise a duevoci di sopranocon accompagna-

(25)

*?319

8

mentodidue violini,viola, ebasso, capod’opera dell’arte,per cuipoteameritamentedire colVe- nosino

Exegi monuineniwnaere perennitis, llegaliqucsitupgramidum altius:

Quotinonitnberedax, non Aquilo impotenti Possitdiruerc,aut inntunerabiliti

Annotimiserie», etfuga temporum.

Non

omnismoriar:multaqueparsmei Vitabit Libitinam.

(Oraz.Flac.Od.

XXX.

dellib.HI.)

Fu

eseguitoquestoSalmoperlaprima voltanella casadelMatteidaduegrancantanti, cioèdaGiu- seppeAprile,e dalla

De

Amiciscon grandissimo concorso, e convenneripeterloin. un’altraseraad

istanza dellamarchesaTanucci.

Un

anno dopoiu tolto ilJommellimiseramente divitafrailpianto de’suoiamici daunsecondo colpodiapoplessiacon dannoindicibile dell’artemusicale.

Eraeglididolcissimicostumi,buoncittadino,e assaicultod’intelletto.Inmezzoaifurori dell’invi- dia,nonseppe dirmai unaparolacontroilialcuno:

modestone’suoi giudizj,superiorealla rivalità,non

(26)

•a 20 &>

negòimeritati clogj aigrandi maestrisuoicontem- poranei.Eraaltodistatura, ecorpulento.Ildottor Burney,cheilconobbeinunode’suoi viaggi,dice che rassomigliavaalcelebreHàcndel,

ma

ch’erapiù pulito,epiù amabile.Perchèdotto nellafilosofia, enelleletterefuascrittoalla nostraArcadiacol nomediAnfione Eteoclidc. Allevoltescriveaalcuna poesiacon gusto,ene fafedeunasuacanzonein- serita nella raccoltastampatain

Roma

pelconcor- datodellaSanta Sedeconla CortediPortogallo.

Nelgiorno 11 diNovembredell’istessoannoi

professoridimusica siunirononellachiesadi sant’

AgostinodellaZeccapercelebrargli le solenni ese- quie.

Fu

lachiesasontuosamente adobbata a bruno:

gran quantitàdi cerielegantementedistribuitiador-

navailcatafalco:dueorchestre atre ordini,furono appenabastantiper tantisuonatori,ecantori, che

eseguironolaMessadiRequiedelmaestro Giovanni AndreaSabatini,ilqualediressela.Gennaro

Manna

maestrodiCappelladel

Duomo

Arcivescovilepensò darequesta pubblica testimonianzadellastima,in

cui fupressodi tuttiilJommelli,eporgereunesem- piodi gratitudine, diriconoscenza,ed animareigio-

vani con lelodi de’trapassati.Concorserotutti i

virtuosi allarichiesta del

Manna

nonsoloconla

(27)

°i321Sì-

persona,

ma

conlosborsoancoradeldanaro neces- sarioperlaspesaditutta lafunebrepompa;eSa- verioMattel avvocatoeinsigne letteratofece le seguentiiscrizioni:

1.

NICOLAO JOMMELLIO

MVS1CORVM MODOR. INVENTORICELEBERRIMO LVSITANIAEREGI ET WJTTEMBERGIAEDVCI

APPRIMECARO . ,

VIVO ADHVC PERORA VIRVM ETIAMEXTRAITALIAE FINES

VOLITANTI PUONASC1THVMELICI CANTORES

COLLATO AERE PARENTANT

NATVSATELLAEAN. REPAR.SAL. MDCCXIV

'. '* *I

DENATVS NEAPOL1 V.KAL.SEPT.

MDCCLXX1V

(28)

•532285*

2.

MCOLA.VM JOMMELLIVM

P1NDARVM ALTERVM S1VE ALTO VELVT1MO\TE DECVRRENS AMNIS

FERVETPROFVNDOQVE ORE INMENSVS RV1T SIVEEX VNOINALTERVM TETRACHORDON

NVMERIS LEGESOLUT1SFERTVR FELICISSIMEAVDAX QVISQVISSTVDETAEMVLARI

CERATISVTITVR PENNIS HINC JTWENESIMITASIDESPERANTES

ADMIRANTVR JACTVRAMQVE HAVB REPARAB1LEM

PLORANT.

3.

NICOLAO JOMMELLIO

QVOD MVSICAMA SEVERISVETERVM LEGIBVS ABERRANTE» REVOCARIT

LIBERTATEMCANTORIS TVIMISGENIO INDVLGENTIS SVO

QVASIVINCVLI8COERCVERIT MELODIAMNAENIISQVIB. PLEBECVLAGAVDET

LASCIVIENTLMCOMPRESSERIT AMBITIOSAORNAMENTAVIBR1SSATIONES CANORASNVGAS NOTASQVE RERVM1NOPES

*

AVT REC1DERIT,AVT TEMPESTIVEVSVRPAVER1T, PII1LOSOPHIHOCMONVMENTVM.

(29)

»Ì3

23

8fo

4.

TH.VGOE DJAil ANTUEAC NIMISEMOLLITAM

NON TANQVAM MATRONAM PLENAM MAJESTATIS IN THEATRO SED MVLIERCVLARVMMORE QVASINVDAM

ET FLVENTER INCEDENTEM

JOMMELLIYS

AVRAEPOrVLARIS ARBITR1VM IMPAVIDE ASPERNATVS P1IRYGIISABJECTIS DORICIS MODIS

COHONESTAVEBAT NIIHL1IINC MIRVMSI EJVSFATVM

ALIENISSIMO TEMPORE SAP1ENT1BVSACCIDIT LVCTVOSVM AC GRAVE.

5.

PBOCVLESTEPROPHANI

MCOLAUS JOMMELLITS

SVIQVASI FVNERISPRAESC1VS CASTALIO RELICTOFONTE AD PVRIORESJORDANISLATICES

LADRA ADMOVIT IIINCDAVIDISPOENITENTISOPEMQVE

AMISERANTI NVMINEIMPLORANTISCANTICVM

ANTEQVAM SE COMPONERET SVAVISSIHJSNVMERIS EXPRESSIT DEV! NVNC IlARPA, PSALTERIA,NABLIA

PVLVERE SORDIDA INDECORO PONDVS INVT1LEPENDEBVNT.

(30)

-ì324

L

abateSparzianisegretariodell’Accademiadegl’

infecondi,ePastoreArcadeda questacittàmandò alcunisuoisonetti,ediamici: ilmiglioreèilse-

guentecompostodaD. ClementeFilomarinode’Du- chidellaTorre:

Partenopereai, che chiudiinseno L’ossa onoratedelcantordi Manto,

E

che dalmontedel Trojan Miseno L’additialvago passagier pervanto.

Poichésulnuovo Anfion compisti appieno L’ultimoofficiodelmaternopianto, In sacraurna1’accogli, eserbaalmeno

Ilcenermutoaquelgranvateaccanto.

Ambi

avranno dilodeugual misura, Perchènell’inegualdolceperiglio

Ambi

vinserol’arteelanatura.

Ma

purvolgendoalleduetombeilciglio Sapràpergloria tua l’etàfutura,

Che

quello erastranier,quest’c tuofiglio.

(31)

°i3

25

85°

Le

operediquest’illustrecompositoresonolese- guenti.Quarantaspartitidateatrodal1737al

1772

:

*cinquecantate, quattrodellequali avocesolacon Strumenti,ed unaaduesoprani. Scrisse quattro Oratoriisacri,e sono1.

La

PassiónediGesùCri- ctoaquattrovoci con istrumenti:2.Isacco figura

delRedentorea quattrovocicon istrumenti:3.

Re-

tulialiberatacomesopra:4.S. ElenaalCalva- riocomesopra.

Jominelliha un gran meritocome compositore drammatico.

Yi

furonoavanti di lui eccellenticom- positori, finaiqualidebbonoannoverarsiilPergo-

lesi,lo Scarlatti,ilLeo,eilVinci,iqualiporta- ronolamelodiaadunalto grado;

ma

questidilu- cidollamaggiormente, e meglio de’suoi antecessori

ordìiltessutomusicaleriguardoallepartican-

tanti,cheaglistrumenti. Egli fuunodique’com- positoriche dièmaggiorforza evigoreall’istru- mentazione senzaandarenegli eccessi,opinandoche

cotestapartedimusica dovesse essere perlapoe-

siacomeildiversocolorito,or vivace,edorfie- vole,ovveroilcontrastode’lumie delleombrenella pittura.Intuttele sue produzionioltre la ricca in-

venzione,visiscorgeungustodelicato,un discer- nimentograndeneldisporreleparti,ed unafre- schezza perdir così dicolorito.

(32)

>826

«•

Uscivada un luonoall'altro

, dice Mattei, con una manieratuttanuova,edottamenteirregolare.

Egli(sono paroledeldottoab.ArteaganelleRi*

voluzioni del teatromusicaleitaliano:secondaedi-

zione.Voi. II,pag.

54

)ne' suoivolimusicali che lorendono,acosidire ilChiabrera

,

e

V

Orazio de'compositori,nell'accoppiar l'espressioneal dif-

ficile,nella feconditàenel briode'suoi concerti, fuveramenteoriginale.Io poi aggiungochenelsuo stile, v’hauna fantasiasimilea quelladiPindaro.

Ei scorrequaleimpetuoso torrente, che inondai

campi, etraesecotuttonelmare:ondepuòdirsi dilui,queicheOrazio dicediPindaronell’

Ode

11, lib.4:

i

Monte

deeurrens velnt amnis, imbres

Quernsuper notasaltiereripas, Fervet,immensusqueruitprofundo

Pindarusore

(

LaureadonandtisApollinari, Setiper audaces novadithgrambos

V

erbadevolvit,numcrisque fertur Lcgesolutis.

(33)

^3

27

».

Inoltrepuòesserchiamatoilprimo, che abbia dato alrecitativoobbligatolagiusta forza,ed energica espressione. IlMetastasi» gran poeta,ebuoncono- scitore dimusica,inunadelle lettere scritte alN.A.

glifaipiù grandielogj dellasua manieradiscrivere.

Dunque

ilmioadorabileJommelli pursiricorda di me/'...

Mi

èstato carissimoilpreziosodonodelle dueariemagistrali,cheviè piaciuto inviarmi:eper quantosistendelamialimitata perizia musicale,ne ho ammiratoilnuovo,edarmoniosointrecciodella vocecongl'istromenti,l'eleganza di questinon me- no,chedellecircolazioni, equellanon comune

m-

tegritàdeltuttoinsieme, chelerendedegnedivoi.

Confessomiocaro Jommelli, che questostilem’*m- primerispettoperloscrittore;

ma

voi,quandovi piace,ne aveteunaltro,che s'impadronisce subito delmiocuore, senza bisogno delieriflessionidella mente.

Quando

iorisentodopo duemilavoltela vostraaria:

non

so

trovar

l'orrore,o quella;

quando

SARA'quel di,edinfluite altre,chenon ho presenti,esono anchepiùseduttricidi questa, iononson piùmio,*e conviene, che amiodispetto m'intenerisca convoi.

Ah

non abbandonate,mio caroJommelli unafacoltà, nellaqualenonavete, enon avreterivali. Nelle ariemagistrali potrà

(34)

*>s28g>’

qualcuno venirvi appresso conl'indefessa,e fati*

cosaapplicazione

,

ma

pertrovarle viedelcuore altrui,bisogna averlo formatodi fibra così delica- ta, esensitiva,comevoiVavete,a distinzionedi quantihanno scrittonotefinora.

E

vero chean- che scrivendo in questonuovostilevoinonpotete difendervi ditrattoin trattodaU'espressione della passione,cheilvostrofelicetemperamentovisug- gerisce:inaobbligandovil'immaginato concettoad interrompere troppofrequentementelavoce,siper- donoletracce de'moti,che avevate giàdestatinel- l'animadell'ascoltante,eper quella digrantnae- stro lalodediamabile,epotentissimomago.

Ad-

dio,mio euro,edegnissimoamico....Cosìegli da Viennanelgiorno

6

Aprile del1765.

W

E

il medesimopoeta, parlando deU’ultimacom-

posizionedelJommelliossiadelMiserere,ecco co-

me

nescrive a SaverioMatteidaViennaindata deldì17Ottobre1774.lerl'altro sabato15del corrente dal signor marchese dellaSambuca mifu mandatoin casaunplico, coldesideratoSalmodel granJommelli, di cara, ed onorata per me,

ma

ben dolorosa memoria. L' hasubitoavidamentecollo- catonelsuo gravicembalo l'impaziente signora

Mar-

tine*,cd attentamente cantato;interrompendo di

(35)

29

ss°

trattointrattocon lesue esclamazionidi mara- viglia

,econ leripetizioni 'de'molti passichela scotevano,ilcorso delproprio canto.

Non

abbia-

mo

ritrovatainessotutta lasua naturale,varia

,

ed aUettatriceabbondanzadisemprenuovi moti- vi,e idee.

Ma

crediamo che in questo suo insigne lavoro,e'Vabbiaabellostudio raffrenata,comepo- co analogaallasituazionedell'animo del contrito, edumiliato salmista:esiconoscevisibilmente, eh' eglisièstudiatodisupplirnelamancanzaconle pellegrine,elegantisue circolazioni,ecolmagi- stralearmonioso concertodelle parti,chenonlascia- nodesiderarealtroornamento,eche palesanoVec- cellenzadell'inimitabile scrittore.

La

signora

Mar

-

iines,ediosiamo a V.S.III.gratissimi delpre- zioso dono,dicuifaremo benfrequente,edilet- tevoleuso,procurando, che nesiaammirato dachi ècapacediconoscereilgrandee distintopregioec.

Le

composizioni da chiesadiquest’autore sono leseguenti. TreDixitDominus,uno aquattro,e duea ottovocidiviseinduecori, con accompa- gnamento diorgano:dueConfitébortibiDomine, unoatre, e l’altroa quattrovocicon organo.

Due

InconvertendoDominus, unoaduecon istrumen-

ti,l’altroa sei vociconcertate con organo.

Un Lau

-

(36)

•*3

50

Sé*

date pueriaduecoridiquattro soprani. Laeta- tussuma quattro,Beùtus vira quattro,Credutia quattro voci:dueMagnificat unoaquattro el’al- troaottovoci con organo. Quattro Miserere,uno aquattro,unoa cinque,unoaottovocidivise in duecori, eunoadue Soprani conistrumenti. I responsorjdellasettimana santa a quattrovoci:cin- que Messea quattrovocicon istrumenti:unaMessa direquiecon istrumenti:l’innoDecoraluxperla festade’ santiapostoliPietroePaolo aottovoci

divise induecori.

Due

SequenzeVictimae Paschali, unaa quattro,e l’altraaseivocicon organo.

Con

- firma hocDeus,offertorioconcertatoadueSopra- ni

, Contralto, Tenore eBasso con organo.

Te Deum

a quattrovociconistrumenti.

Regnum

mundi aquattro voci.Discerne causata

mcam

aquattro voci.

V em

sponsa Christiper vocediSopranocon coro e strumenti. Domine Deusin simplicitatea quattrovoci.Justusutpalmaflorebita quattrovo- ci.Salve regina aSopranosolocon istrumenti.

Una

canzonea tre vociperlaNativitàdiNostro Signore,

eunagranquantitàdiMottetti.Pochediqueste composizionisono rimastein Italia,avendolelasciate

tutteilJommelliinStuttgard,pensandodiritornare inGermania.

(37)

s*

31

g&

Lo

stilediquestecomposizioninonècertamente quellodelPalestrina ede maestriantichi dellascuola romana:egliha scrittosolamenteinungenereal- quantofloridotantoconaccompagnamentodiorgano quanto con quellodeglistrumenti. Inambedueque- stistiliperòsitrovaimapurezzadiaccordi,euna nobiltà dipensieri, iqualinontidissipanoaffatto lapietà,

ma

tieccitano certamentea devozione.A.

tortopertanto disse, non haguari,unsaccentuzzo compositore, chelo stileJommelliano, edi tanti altri

rinomatiscrittoridichiesadelsecolopassatoera

quell’istessousatopel teatro. Imperocché questi scrittori esimiisapevano benissimo distinguere gli andamentidellemelodie,ede’concerti,ipassaggi,

lecadenze, etuttigliabbellimentinellecomposi-

zioni sacreda quelleprofane.

Ed

io potreibene provare,se fossequestoilluogodaciò,che molti

scrittoridachiesa sidelpassatochedelnostrose- colo,iqualivenneroinmoltafamadi valenti nelle composizionidrammatiche, furono eziandioeccellenti

inquelleda chiesa peressersiformatiunostilepro- priodiquesta.

E

perfavellaredelnostroJommelli veggasiilVersetto elaSeguenzaperlafestadiPen- tecoste scrittaper-labasilica vaticana.

E

questoun pezzoda chiesa perlacui espressioneunita allade-

(38)

•ss

32

e?*

vozione,sicanteràper qualchesecolo.Sonogiàpiù dinovantanni chesieseguiscenellacappellaGiulia,e in varie altrenostrechiese, esempretisembranuo- va,non liannoja,

ma

tidilettagrandemente. Sif- fattacomposizione èin

Re

maggiorea quattro voci conaccompagnamentodisoloorgano:principiacon Allelujaapienointempoordinario, e viene espressa talparoladi giubiloconunandante maestoso: en- tranosubitotutti, equindisopraunpedalein

Re

del Basso,ossia nella primadeltono,vanno a for- mare letrealtreparti succedendosiunacoll'altra un’imitazionecongli accordidisettimaminore, poi

diquarta esesta,edi terzaequinta:ilContralto

dipoiproponeunpicciolmotivo,cuitostamenteri- spondonogli altri: ripeteilmedesimoContraltol’i- stesso motivounaterza sotto, a cuirispondonotutti nuovamente,eriunendosileparti finisceAlleluja,

Lasciandounpiaceregrandenegli animidegliudi- toricon semplicissimi accordi,esenzamoltenote»

cheforsealtriavrebbeusato.Seguonotre versetti:

emittespiritartituurnpelgiornodiPentecoste:lo- quebanturvariis linguispelsecondo:SpiritusSan- ctuspel terzo.Ilprimoe terzo versettosonoaSo- pranosolo; eilsecondoè scrittoperunContralto:

tuttie trein

modo

diSi minore.Sonoquestias-

(39)

°Ì3

55

85»

solidiunnuovo generepatetico, direiquasi inimi- tabile.Ricercano peròondeeseguirsiadovere un cantorechesiabencompreso dalsentimentodelle parole, esiamolto capacedellasuaarte.Segueil versettoVeniSancte Spiritus, repletuorumetc.

È

atrevocisole, Tenore, Alto eSopranoche can- tanounadagio intempoternarionel

modo

diSol maggiore. In questo periodoildottoA. haespresso alvivo le parole. Si sente supplicare conlapiù grande umiltàloSpirito Santoariempire icuori

de’fedelidelfuocodiamordivino: nonsipuòcon parole descrivereilpatetico diquestopezzocom- postosoltantoditrentatrebattute.

Seguela SegucnzaoProsaneltonoprincipale, ossiainIlemaggioreditempo ternario.Entrano tutticantando Veni,Veni,Sanelc Spiritus:quindi senza verunapausailSoprano,eilTenoredicono etemitteeoelitus lueistuaeradium,conunmotivo cheesprime veramentelapreghieraal divinPara- cielod’inviaredalcielounraggiodisualuce.Se- guonotuttelepartiadireVeni,eilContralto e ilSopranosoggiungonoPater pauperum:rientrano tuttelepartidicendoVeni,e le anzidetteduevoci cantanodatormunerunv,Veniripetononuovamente tutte levoci,eilmedesimoAlto eSopranoseguono

3

(40)

»?s

34

adire lumencordium. IlJommclli ha usato qui appositamenteuncrescente,ondedar energiaaquelle parole indirette alloSpirito Santo,nellequalisidi-

ce; Vieni oPadrede'poveri:vienidistributore de' celestidoni: vieniItone de' cuori.

Ad

aggiunger poimaggior forzaalsentimento,l’autorefaavve- dutamente rientrare subitoilpieno,cheripete:

V

eni9 veni,Sancte Spiritus, comealprincipiodellaSe- guenza. SiegucimmediatamenteilSopranosolo a cantarecon alfettoconsolatoroptime,quindicre-

scendo diuntuono dicedulcishospesanitnae,e crescendonuovamente diunaltrotuono dice dulce refrigerium.Entraquindiiltenore adirecon forza inlabore requies, moderandoperòlavoceinque- stasecondaparola, efacendola riposareinunpe- dale, sovrailquale ripetonoleanzidettcparole il Soprano,eilTenore: entradibelnuovoilTe- nore comesopra adire in altrotuono in aestutem- peries, evengono parimentiripetute leparoledalle

indicate voci.Entraperlaterza voltailTenorecon inflettisemitonandoindiscendere perseibattute

continue:risponde ilSoprano,e quindiilTenore significando tuttiil pianto,ilqualeva acessare

nelprofferirsi daloro laparolarefrigerium,ossia diconsolazione.

H

pretendereinmusicadiespri-

(41)

»>3

35

sj»

mere laforzadiogniparola,olir"essere di

somma

difficoltà,potrebbeancora recarnoja.Bastaespri- mereilsensodituttoilperiodo,senza puerilmente attenersiaquellodiogniparola.

Ma

ilIN.A. ha colpitoinquesta Scguenzatalmenteilsentimento de'periodi, cb’èvenutoad esprimere quasi rigoro- samente ogni parola senza apportarefastidioalcuno

agliorecchi.Finiscequel periodo facendo entrareil

pieno colmotivo principalesulleparoleVeni, veni SancteSpiritus. Succedetostoil Sopranoasolo condire:

O

lux beatissima reple cordis intima tuo- nivifìdelium, cuirispondeil Tenore:Sinetuomi- minenihilestin homine, nihilestinnoxium,dopo di chetuttinuovamente entranoripetendo: Veni,

veni Sancte Spiritus. Succedegliil Contralto di- cendo:

Lava

quodestsordidum,rigaquoti estari-

dum

, sanaquodest saucium,cuisubentrailBasso chefinoranonha mai concertato, adireconforza intonodi

Do

maggiore, Flectequodestrigidum:

Questiripeteil motivountuono più sopranellepa- rolefovequodestfrigidum,equindi inunaltro tuono più sopra,ripetelo nelleparole regequodest devium. Questomotivo ripetutotre voltecrescen- do,esprime maravigliosamenteilsensodelperiodo,

ilcuisignificato sic:lava quello che innoiè

(42)

56£:'

sordido, irrigaciò di’ èarido, guarisci quellodi' è

impiagato.Seguonoleparole:

Da

tuis fidelibus etc.

significanti:isettesacridonia'tuoi fedeliche intc confutano:dàloroil merito dellavirtù,un finebeato, el'eternogaudio:così sia.Tuttoque- stosentimento viene espressocosìdalN.A.

An-

nunziailSoprano undelicatomotivosulleparoleda tuis fidelibus,che vìen ripetuto subitamentedalCon- tralto,acuil’istesso Sopranofa laterza; edette inarmonialeseguentiin teconfidentibussacrimi septenarium, entra con brioilTenorea cantareda virtulis.

A

questirispondonolealtre parti virtutis meritimi. Similmente ilTenorecantadasalutis,e glirispondonole suddetteparti salutisexitum.Ri-

petequegliperlaterza volta l’anzidettomotivosulle paroleda perennegaudium,e seguitandoacanta- re,gli siunisconoilSopranoel’Altosolamente, conlare unacadenza sospesa.Entranoquinditutti aripetereVeni,veni,SancteSpiritus.

E

poiché la composizione restandoinsiffattaguisa, sarebbe divenutaalquanto languida,il Jommellilarinforza confar ripetereleparoledavirtutismeritumdal Soprano, Alto, eTenoreconunmotivo derivante da quello che pocoprimailsoloTenorepropose pertre volte.Si unisce quindiilBassodicendovir-

(43)

57e?»

tutismeritimi,ilche opera similmentesulleparole

salutisexit uni,epoida perennegatidium.

£

per- chè non vuol qui terminareiltessutomusicale, per-

ciò fattalacadenza placale sulterzo

Amen

fari- petere subitoilcantodellAllelujaeseguitofinda

principio.

Inquest’ammirabile composizioneeh’ ioroz- zamente senza soccorso dinote ho qui descritta, v’hatuttociò cherichiedesi inun dotto maestro dimusica,edèlagrammatica,larettorica elapoe-

tica.In quantoallagrammaticavisitrovaun’esat- tezza edisquisitezzadiaccordinonricercati

,

ma

semplici:inquantoallarettorica, visirinvengono

tutteleparti di essa,cioè adire,l’introduzione, laproposizione,e divisionede'punti,ossia de’primi motivi, iqualiposciadilatandosiformanolanar- razione,dacuiderivanoleconseguenze, ossianoi soggettie le risposte, la circolazione de’tuoni, el’al-

tercazionedelle parti,le qualiriunitesiin fine for- manol’epilogo.Inquanto finalmenteallapoetica

mu-

sicaleche riguardaladiversità deglistili,visitrova

per certo quello sublime. ,

Siffattamanieradicomporreerafamiliare al

Jom-

melli,ed apparisce quasiin tutte lecomposizioni dilui,espezialmente ne’ suoiMiserere,nellaSe-

(44)

-Ì3

58 Sb

gucnza, Victimae Paschali aseivoci,ncH’Offcrto-

rio ConftrmahocDeusacinquevoci;nelLaudate pueria duecori diquattroSoprani,enelsuoInno Decoralux,checantasiogniannonella basilicaVa- ticana nelprimogiornodella festa de’santiApostoli PietroePaolodaforsecentoprofessori.

O

animabella,ripeterò conleparoledelbuon p.Martinicitate findaprincipio,perchè perdertinel teatro! Se composto avestisempreperla Chiesa, diquantomaggior vantaggio,sarestitu statoalei, conricolmarladimoltissimialtripreziosi tesoridel

tuoingegno! Noi avremmoorapersiffatto

modo

un numerocopiosissimo dicomponimenti sacridi stileorganico,che maneggiato da temirabilmente, puòdirsi che giuntofosseallaperfezione.

Deh

voinovellicompositori dachiesa

,giacché cisono rimastitantiebelli prototipidi questo

sommo

artista,procuratecontutte leforzed’imi- tarne leforme, elebellezze,ondeifedeli raccolti nel tempio del Signore,maggiormente vengano scossiedeccitatial raccoglimento.

E

voio cantori dellafiorenteAversanontralasciate nellesacre fun- zionidell’annodieseguireconilmaggiore impegno possibilei componimentidiquesto illustrevostro cittadino,che hogiudicatorichiamareallavostra

(45)

«s

5985-

memorianellafaustissimaoccorrenzadell’esaltazione alvescovadodi vostra cittàmonsignor Antonino

De

Luca, personaggiodialtoingegno, czelantissimo delcultodovutoallaCasadiDio.

(46)
(47)

°3341SS»

/ v

NOTE

-«MI*-

(0Luca Tozzi natoinAversanel1638fuprofes- sore dimolto gridonell’universitàdiNapoli,etal famaera sparsa diluiperl’Italia,chel’università di PadovaIoinvitòallacattedradimedicina.

Ma

egli nonvollealloraabbandonareilregno, di cui fu fatto regioProtomedicoGenerale. Nel1695fuchiamatoa

Roma

asuccedere algran Malpighi nella caricadi medicodelPonteficeInnocenzoXII,dacui fuanche nominato suocameriere, e professore dimedicinanell’

università dellaSapienza.DopolamortediquestoPon- teficeeifu destinatoadessereprimo medicodeiRe diSpagna CarloII,e già erasi posto inviaggio verso Madrid;

ma

giuntoaMilano,e uditaivilamortedi quelMonarcavolseipassiaddietro,etornossenea Napoli,oveposciamorinel1717.Oltreundiscorso dellaCometa daluistampatoin età giovanile nel1664, eipubblicòun corsointiero dimedicina diviso in dueparti,nellaprimadellequalicomprendesilaTeo-

rica,laPraticanellaseconda;alcunicomcntisugli aforismid’Ippocrate,unTrattato sul CatTè, sulThè, e sulCioccolate,ealcunialtriopuscoli.CosìilTirabo- schinellaStoriadellaLetteraturaItaliana.Voi. Vili.

(48)

•sa

42

gjo

1*1Nell’ istessoanno vnacque Cristoforo Giack a NeiidorfvillaggiodellaBoemia,ilquale divenneun celeberrimocompositoredimusica.

(3JLettera dell’ab.PietroMetastasioromano. Vo- lumeII,pag.326.

Roma

1806.

(4)OperediPietroMetastasio.Voi.XIX,p.186.

Firenze per Formigli1833.

(5

) Taleonorifica esenzioneapparisce dai Regi- stridellaCongregazionediSantaCecilia.Difattonel

lib. 1 e6delCamerlingatopag. 41,anno1752cosi leggesi. IlsignorNicolòJommellimaestro di cappella di s. Pietrojcoadjutoredel sig.PietroPaoloBencinijgra- ziatodall'esame di maestrosolitofarsi nella nostraCon- gregazionedaNostroSignoreBenedetto

XIV

conl’ora- colodiviva vocedatoaUiSignoriGuardianiquondam Carlo FoschijD. AntonioLorenzoPagnini,eDomenico Gherarduccijpagònelsuo ingressobajocchi sessantaje

baj.quarantadueemezzodiedeinelemosinaper lafe- stadisantaCecilia.

I6)V’hadiscordia fra biografi,quandocioèandasse aViennailJommelli,quandofosse stabilitomaestro coadjutorenellabasilicaVaticana,equandorinun- ziassealmagistero. Saverio Mattei amicodelN.A.

hadettochesirecasseaViennanell’anno1749:al- tripoiaderendoaquestoscrittoreperlaenunciata epoca,voglionochesitrasferissea Stuttgard nell’an- no1753 o versoilfiniredelmedesimo-Ilcav.Giu-

(49)

»?343

seppeFétisneltomo

V

dellasuaBiografauniversale de'musicistampatoinBrussellesnel1839all’articolo Jommelli,tenendosi alledatediGiuseppe Baini,il qualepretendenell’operaintitolata: Memoriestorico- critichedellavitaedelle operediGiovanni Pierluigi daPalestrina_,diaverquesti presopossessodelma- gisteroalVaticanonel1 giornodiAprile del1749, echelorinunziassenelmesedimaggio del1754,

dicecheMalicifosseindottoinerrore,allorquando affermacheilN.A.andasseaViennanel1749 per iviscrivereVAchilleinSciro, elaDidone,mentreegli vuolecheciòavvenisse nel 1745. Il signor Fétis perònelpredetto Dizionariovolendoseguire in tutto, eciecamentele notizieinseritedalBaininell’enun- ciataopera,ècadutodisgraziatamente in moltiabba- gli d’istoria,pernonessersiaccorto,cheinquella trovansianacronismi, alterazioni, ealle volte alcunafal-

sitàdi avvenimenti,epocacriticane’suoi gindizj in- tornoalleoperechecita,emassimamentediquelle delPalestrina. Io dissialcunacosacontrodiquest’au- toresenzanominarlonelmioscritto sulBistabilimento delcantoedellamusicaecclesiasticainseritonegliAn- nalidelleScienzeReligiosedell’anno 1843.

Confesso peraltrod’essermianch’ionell’operetta intitolataBreviNotizie storichesullaCongregazioneed AccademiadiSantaCeciliascritta nelmesedi gen- naiodiquest’anno,attenutoalledatedelBaini ri-

(50)

°5344

Sh

guardoaJommelli; maciòavvenneperessermiman- catoiltempo di verificare siffatte date,avendola scrittanelbrevissimotempodiun mese.Oraperòmi correggo, cdaffermo,esservereleepochequi scrit- te,cioècheJommelli andasseaViennanel1749co-

me

giàavcabendettoSaverioMattei, ecomeanche appariscedalledatediamendue lelettere scritteda Metastasioalla principessa diBelmonte.Chepoien- trassemaestrodellabasilicaVaticanariel1750, enon già a20diApriledel 1749, ciòsifaagevolmente chiarodall’epocade’ trenominatiGuardiani chefu- rono dinanzialponteficeBenedettoXIV.OrdaiRe- gistridellaCongregazionedisantaCeciliaapparisce cheque’trerisiederonoGuardiani daldì 14di No- vembredel1749finoalgiorno29 Ottobre 1750. Im- perocchénellaCongregazione Generaledel14 diNo- vembrefuconfermatoFoschi, e fu elettoGherarduc-

ci; enellaCongregazione Generaledell’Ottobredel 1750,cessòPagninidiesercitare detta carica.Dunque risultadaciòchene’ soliundicimesi sovraindicati avesseluogoildiscorsodelpapa.Perlaletterapoi delMetastasio delgiorno13 didicembrepuòcredersi che dimorasse ancorainVienna,equindineviene chelacoadiutoredelJommelliavesseluogonel1750.

Chefinalmente rinnnziasseilmagistero non nel mesediMaggiodel 1754,masulcaderedel predetto anno,ovveronelprincipiare delseguente,sifapari-

(51)

•ss45g?o

menti manifesto daicitatiRegistri.Conciossiacbènel

libroIIIdelleCongregazioni GeneralieSecreteleg- gesialtapag.88.NellaCongregazioneGenerale del14 diNovembredel1754presiedutadalCardinal protettore Gio.FrancescoAlbanijfurono per ultimoestrattifesta- holi(terminevulgare usato nellaCongregazione per dinotarecoloro cheaproprie spese inque’tcmpido- veanocelebrarelafesta dellasanta protettrice)isi- gnoriDomenico Freddi,Nicolò Jommelli, Giovanni Va- squezjGiuseppeAntonioGraziolijAntonio Costantini CostantinoWeber}inmancanzadelqualeilsignorAn- tonioRota. Dunque inquestotempoera ancorain RomailJommelli,mentresefossestatolontano,la Congregazionegliavrebbe surrogatoaltri,comefece colWeber,cuisostituì ilRota.

(?)Ilsignor Fétisnellasua Biografade'musicial- l’articoloJommelli,sembra che vogliaprovare con- troSaverioMatteicheilMetastasio nonconoscesse musica,echeperciòilN.A.nonpotea ritrarre frutto intorno aquestadalleconversazioniavuteconquello;

ilche noiaffermammoalla p.13.Eidifatlo così scrive:

<-Le

móme

écrivain (cioèMattei)ditque Jommelli

s’yliad’amitiéavecMétastase, et qu’il asouvent dé- clarédepuis lorsqu’ilavaitplusapprisdansses con- versationsaveclecélèbre poètequedanstoutesses étudesavecFeo,LeoetMartini.Leslittérateursont beaucoup de penchantàmeltreàhautprixlescon-

(52)

/ °iS4685-

seilsqu’ilsdonnent auxmusiciens; l’asscrliondeMat- telne doitdoncpasnousétonner;ilcroyait ce qu’il écrivait; maisJommelliavait tropdesensponrcom- parerdeschosesquin’ont aucuneanalogie.Feoet Martiniluiavaient enseignel’artd’ecrire;Mètastase

luisuggérait des idéessurl’cxprcssionetl’effetdra- matique:ebosesassurément fort diflerentes. » Da questa letteraperòilchiaroautorepotràdedurrese

ilsuodiscorso siavero ono.Ches’egliavessecono- sciutocheilMetastasiofu scolarepermoltotempo delcelebreNicolò Porporanapolitanodacuiapprese lamusica;checomposealcunipezzi,iqualisidif- fuseropoicollostampe; che nonsiponeva mai a scrivere1’ariede’suoidrammisenzaprima immagi- narelacantilenache potevaloroessereapplicata, e che finalmenteaveanellostessosuo studio unpic- colocembalo,acuidifrequenteaccorreva perpro- varel’armonia,elafacilitàde’suoiversi,sonod’av- visochenon avrebbedubitato delvantaggio dalJom- melli ritrattointornoall’arte,eallascienzamusicale perleconversazioniavute conilgran poeta romano.

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(53)

IMPRIMATUR F.Dom. Buttaoni0. P. S. P.A.Mag.

IMPRIMATUR

J.Canali Patriar. Corislantinop.Vicesg

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