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Orientati verso l altro QUARESIMA 2022

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Academic year: 2022

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Orientati verso l’a ltr o

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C

sostenuti e accompagnati dai vostri sacerdoti, dai catechisti e dagli educatori, vi preparate a rice- vere i sacramenti della vita cristiana nelle parrocchie della nostra diocesi, a voi giunga il mio aff ettuoso abbrac- cio e la mia paterna benedizione.

Per voi e per le vostre care fami- glie, come per l’Avvento, anche per questo importante tempo della Qua- resima, il nostro Uffi cio Catechistico ha preparato un bel Sussidio per aiu- tarvi a vivere in maniera più intensa

il cammino verso la Pasqua. Uno strumento semplice, preparato con tanto amore e passione, nel quale sono proposti approfondimenti e at- tività da realizzare sia negli incontri di catechesi in parrocchia, sia nella

“liturgia domestica” che, insieme ai vostri genitori, potrete “celebrare”

nelle vostre stesse case.

La Quaresima, ci ricorda Papa Francesco, è il tempo in cui siamo invitati a «prepararci a celebrare con cuore rinnovato il grande Mistero della morte e risurrezione di Gesù, affi nchè la nostra partecipazione a questo dono che Cristo ci fa di sé e della sua vita, possa crescere in noi».

Carissimi ragazzi, è proprio questa la meta verso la quale, io e voi, sia- mo chiamati ad orientarci attraverso il cammino quaresimale: far cre- scere Cristo in noi, far sì che Lui diventi il centro del nostro cuore, dei nostri pensieri, della nostra stessa vita.

Per aiutarci a percorrere insieme questo cammino, ci viene off erto il presente Sussidio con l’impegnativo ma bellissimo titolo: Orientati verso l’altro.

Desidero ringraziare di cuore il carissimo don Marco e l’Equipe dell’Uffi cio Catechistico, per aver pensato e realizzato il Sussidio e per

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Infatti, in questo tempo di emergenza sanitaria che stiamo vivendo e nel quale siamo ancora costretti a “mutilare” il linguaggio del nostro corpo - evitando abbracci, baci, strette di mano e pacche sulle spalle - l’invito a camminare orientati verso l’altro è un bellissimo richiamo ad intensifi care il linguaggio della nostra anima, a stabilire relazioni più calde, più umane, più intime e aff ettuose con tutti, accostandoci agli altri – soprattutto a chi vive nella povertà e nella solitudine – con la stessa benevolenza, delicatezza e misericordia, con cui Gesù si accostava ad ogni persona che incontrava.

Iniziamo, dunque, con gioia il nostro cammino quaresimale pun- tando la bussola del nostro cuore verso Cristo, l’Altro che più d’ogni altro ci orienta e ci porta agli altri.

Buona Quaresima!

+ Giuseppe La Placa Vescovo di Ragusa

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INTRODUZIONE

«Pace a voi» (Gv 20,19): in questo tempo segnato dalla pande- mia sentiamo il desiderio di scambiarci il dono della pace che viene dal Risorto. Sebbene – per le norme anti-covid – ciò non è al momento permesso nella Liturgia, spetta comunque in modo tutto speciale ai cristiani realizzare la pace attraverso la cultura della cura. Il Papa, al numero 8 del suo messaggio per la Giornata Mondiale per la Pace 2021,

«La cultura della cura come percorso di pace», così scrive: «la promo- zione della cultura della cura richiede un processo educativo e la busso- la dei principi sociali costituisce, a tale scopo, uno strumento affidabile per vari contesti tra loro correlati. [...] L’educazione alla cura nasce nel- la famiglia, nucleo naturale e fondamentale della società, dove s’impara a vivere in relazione e nel rispetto reciproco». Per realizzare il percorso della Quaresima 2022, utilizzeremo l’idea della bussola.

Il presente sussidio comprende una prima parte, dedicata ai ragaz- zi e ai loro catechisti/educatori, che prevede le attività e gli approfondi- menti da svolgere durante gli incontri di catechesi.

Una parola chiave, un brano del Vangelo, un racconto o un video aiute- ranno catechisti e ragazzi a riflettere e a raggiungere l’obiettivo/la meta della settimana. I ragazzi, infatti, di settimana in settimana, saranno indirizzati a: scegliere, ascoltare, convertirsi, essere misericor- diosi, non giudicare.

Il nostro obiettivo principale è di far comprendere ai ragazzi e alle famiglie quanto sia importante avere nella propria vita una bussola che ci indichi la direzione e ci aiuti a trovare la giusta strada.

La seconda parte del sussidio è dedicata alla preghiera in famiglia e, per ogni settimana, prevede: la lettura di un brano del vangelo, una breve riflessione, un momento di preghiera e un impegno da portare avanti come famiglia.

Buon cammino a tutti verso la Risurrezione, con l’augurio che in ogni famiglia ci sia una bussola che punta sempre verso il bene, verso Gesù!

Don Marco Diara e l’equipe

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QUARESIMA DI SOLIDARIETÀ

Ripensare i servizi di prossimità per aiutare le famiglie in dif- fi coltà in seguito alla pandemia da Covid-19

La pandemia ha reso problematico l’accesso alle cure per molte perso- ne sia per il sovraccarico delle strutture ospedaliere e ambulatoriali sia per le diffi coltà economiche aggravate dalla crisi che per molte famiglie ha trasformato le cure mediche e i farmaci in un vero e proprio lusso che non riescono a permettersi.

Per la Quaresima 2022 la Diocesi di Ragusa, attraverso l’Uffi cio Ca- techistico, Pastorale della Salute e Caritas, propone un’iniziativa che unisca il sostegno materiale all’animazione del territorio.

Si vuole istituire un fondo economico a disposizione di famiglie e per- sone indigenti per garantire presidi sanitari ma soprattutto visite me- diche specialistiche (a solo titolo d’esempio: dentistiche, oculistiche, ortopediche, dermatologiche…) che per diverse ragioni non sono im- mediatamente esigibili.

A fi anco del fondo si vuole creare, anche attraverso l’apporto della Pa- storale della Salute, una sensibilizzazione dei medici i quali potranno off rire alle persone in diffi coltà segnalate dai parroci, dai consultori o dai centri ascolto, la loro disponibilità a prestazioni e visite specialisti- che gratuite presso i loro ambulatori.

Il nostro Vescovo Giuseppe ringrazia di cuore i medici disponibili ad aderire a questo importante progetto con il quale condividiamo cer- tamente l’agenda degli appuntamenti sanitari ma soprattutto i valori della solidarietà e dell’impegno concreto verso chi ha bisogno.

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SCHEMA ITINERARIO

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Mercoledì delle Ceneri

Guida: Con il Mercoledì delle Ceneri ha inizio la Quaresima, 40 giorni verso la Pasqua. In questo giorno Gesù ci consegna un invito a seguirlo, a fare insieme a Lui un viaggio che può cambiarci il cuore se lasciamo che Lui ci guidi lungo il tragitto che ci condurrà alla sua Resurrezione.

Gesù sa che da soli non possiamo fare questo viaggio, abbiamo bisogno di una bussola che ci indichi la rotta e di un capitano che ci aiuti lungo il percorso. La parola di Dio sarà la nostra bussola, Gesù il nostro ca- pitano.

Iniziamo questo viaggio facendo bene il Segno della Croce per dire: “Si, Gesù, aiutami a seguirti.”

Celebrante: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Tutti: Amen

In ascolto della Parola: Mt 6,1-6. 16-18

«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c'è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.

Dunque, quando fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente.

In verità io vi dico: hanno già

ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.

Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto,

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ti ricompenserà. E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un'aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.

Invece, quando tu digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

Riflessione del sacerdote Il sacerdote Benedice le Ceneri Imposizione delle Ceneri:

I ragazzi si portano al centro della navata, dove ricevono le ceneri.

Celebrante: Convertiti e credi al Vangelo (oppure con i più piccoli:

“Credi al Vangelo e diventa più buono”) I catechisti consegnano ai bam- bini un segno perché ricordino che stanno iniziando un viaggio con Gesù e ogni giorno devono impegnarsi per essere buoni compagni di viaggio.

Preghiera dei fedeli

Ripetiamo insieme: Ascoltaci o Signore

- Signore, grazie perché ci inviti a essere tuoi amici, guidaci in questo viaggio verso la gioia. Preghiamo

- Signore, aiutaci a vivere questo cammino di Quaresima con fiducia e impegno. Preghiamo

- Signore, perdona le nostre debolezze e sostienici nei momenti di in- certezza. Preghiamo

- Signore, rendici capaci di portare messaggi di speranza a coloro che sono tristi e sfiduciati. Preghiamo

Padre Nostro Benedizione

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Vi proponiamo di predisporre in Chiesa un pannello dove, di domenica in domenica, verranno affi sse le immagini dei segni.

Attività . . . . costruire una bussola.

Prima di costruire la nostra bussola cerchiamo di comprenderne bene l’utilizzo e il funzionamento.

La bussola è lo strumento molto caro ai naviganti che permette di individuare i quattro punti cardinali (Nord, Sud, Ovest ed Est) sulla superfi cie terrestre per orientarsi. È formata da un quadrante, nel qua- le sono indicati i quattro punti cardinali, e da un ago magnetizzato. Il compito dell’ago è quello di girare su un perno, immerso in un liquido, ed indicare sempre il Nord

La bussola indica sempre il Nord perché al centro della Terra c’è un nucleo composto da ferro e nichel in continua rotazione. Questo fa sì che la Terra si comporti un po’ come se fosse una grande calamita che genera un campo magnetico. Questo campo magnetico è formato da due poli opposti che si attraggono. Il polo Nord magnetico e il polo Sud magnetico.

La principale caratteristica di una calamita è quella di attirare a sé gli oggetti di ferro. Dato che tra due calamite si attraggono i poli opposti, l’ago magnetizzato di una bussola si orienterà sempre seguendo il ma- gnetismo terrestre puntando il Sud magnetico (il suo polo opposto).È importante sottolineare che il Nord e il Sud geografi ci in realtà non cor- rispondo con i rispettivi poli magnetici, infatti il Sud magnetico corri- sponde al Polo Nord geografi co e viceversa.

Per costruire una bussola:

- Il primo passo è quello di creare un disco di sughero. Con il taglierino ricavate un disco di sughero da un tappo, cercando di ottenere una ron- della sottile. Se non avete un tappo di sughero andrà comunque bene un altro materiale galleggiante, come ad esempio un pezzetto di poli- stirolo.

- Fatto ciò, prendete una penna o un pennarello con la punta sottile e segnate i quattro punti cardinali sul tappo.

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- Realizzata la base, occorre magnetizzare l’ago strofinando la sua punta su una calamita, almeno una trentina di volte, sempre nello stesso ver- so.

- Fissate l’ago magnetizzato sul tappo di sughero utilizzando un pezzet- tino di scotch.

- Riempite metà bacinella con dell’acqua.

- Immergete il disco di sughero con l’ago nella bacinella d’acqua e aspettate che la bussola si assesti.

- L’ago ruoterà per allinearsi con il campo magnetico della Terra, fino a fermarsi ad indicare il nord.

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Prima Settimana di Quaresima

Obiettivo: In questa prima settimana di Quaresima si propongono delle attività sul tema delle tentazioni e del saper fare delle scelte se- condo il Vangelo.

Parola chiave di questa settimana . . . . SCEGLIERE

L’incontro ha inizio con il catechista/educatore che introduce il tema della Quaresima, ponendo alcune domande:

- Che cosa è la Quaresima? Qual è il suo signifi cato?

- Quanto dura? Che cosa richiama il numero 40?

- Cos’è, secondo voi, una «TENTAZIONE»?

L’ultimo step serve per aiutare a comprendere che la tentazione è la proposta di scegliere la strada del male e che il peccato è la concretizza- zione di questa proposta.

Successivamente, si chiede a ciascun ragazzo di dire una possibile ten- tazione che ciascuno di noi può vivere. Es.: la tentazione di non fare il proprio dovere, di non perdonare il prossimo, di cedere ai pettegolezzi, di sprecare gran parte della giornata sui social, etc... (attenzione: è utile ricordare ai ragazzi che è richiesta non necessariamente una propria tentazione, ma una possibile tentazione in generale).

Il catechista annota l’elenco delle possibili tentazioni su un cartellone.

(Nel caso l’incontro si svolga a distanza, ciascuno scrive una possibile tentazione in chat). Il passaggio successivo è quello di aiutare i ragazzi a comprendere come la tentazione abbia sempre un lato aff ascinante, che ci induce a passare dalla tentazione al peccato. Tuttavia, ogni volta che pecchiamo, non passa molto tempo che sentiamo l’amaro in bocca.

L’uomo, infatti, non si realizza nella via del male, ma in quella del bene e dell’amore. Il catechista «assegna» casualmente una delle tentazio- ni elencate in precedenza ad ognuno dei ragazzi. Essi dovranno, dopo averci pensato qualche istante, dire che cosa perderebbero se cedessero a quella tentazione. Es.: la tentazione di non fare il mio dovere lì per lì mi fa star bene, perché magari posso oziare tutto il giorno; alla sera,

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però, sento che se avessi fatto il mio dovere poi mi sarei goduto mag- giormente il riposo. Il non fare il proprio dovere, dunque, fa perdere la serenità.

Per aiutare i ragazzi a capire come ha fatto Gesù a superare le sue ten- tazioni si passa, poi, alla lettura del brano di Vangelo della Prima Do- menica di Quaresima, ossia il testo delle tentazioni di Gesù (Lc 4,1-13).

Il Vangelo ci indica tre strade: la preghiera, il rimettersi a chi ci vuole bene (Gesù si affidava continuamente al Padre) e il lavoro su se stessi.

Alla luce della riflessione svolta sul brano di Vangelo, ciascuno formula un proposito di inizio Quaresima e si impegna a lavorarci grazie alla preghiera, al rimettersi a chi ci vuole bene e al lavoro su se stessi. Il pro- posito è personale e da ciascuno viene scritto su un foglietto che sarà conservato per tutto il tempo che ci separa dalla Pasqua.

Racconto:

LA SCELTA Bruno Ferrero – “Il segreto dei pesci rossi” - ELLEDICI Un uomo si sentiva perennemente oppresso dalle difficoltà della vita e se ne lamentò con un famoso maestro di spirito: "Non ce la faccio più!

Questa vita mi è insopportabile". Il maestro prese una manciata di ce- nere e la lasciò cadere in un bicchiere pieno di limpida acqua da bere che aveva sul tavolo, dicendo: "Queste sono le tue sofferenze". Tutta l'acqua del bicchiere s'intorbidì e s'insudiciò. Il maestro la buttò via. Il maestro prese un'altra manciata di cenere, identica alla precedente, la fece vedere all'uomo, poi si affacciò alla finestra e la buttò nel mare. La cenere si disperse in un attimo e il mare rimase esattamente com'era prima. "Vedi?" spiegò il maestro. "Ogni giorno devi decidere se essere un bicchiere d'acqua o il mare".

Preghiera conclusiva:

Signore, spesso le tentazioni rendono la nostra vita un mare agitato.

Tu però ci insegni a guardare alla mèta che è una vita vissuta nell’a- more secondo il Vangelo. Quando le forti onde si fanno sentire aiutaci a confidare in Te e nella preghiera, per lavorare su noi stessi e vincere la tempesta. Signore, donaci, in questa Quaresima, di crescere nella relazione con Te e tra di noi. Amen.

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Segno . . . . Mare agitato

La I Domenica di Quaresima ci presenta il testo delle tentazioni, con l’idea delle onde vogliamo richiamare le tentazioni che spesso rendono la nostra vita familiare un mare agitato.

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Seconda settimana di Quaresima

Obiettivo: In questa seconda settimana di Quaresima vogliamo aiuta- re i bambini e i ragazzi a riflettere sul tema dell’ascolto della Parola di Dio, che spesso è disturbato dai tanti rumori e distrazioni che accom- pagnano le nostre giornate.

Parola chiave di questa settimana . . . . ASCOLTARE

L’incontro ha inizio con un momento in cui mettere a fuoco quelle che sono le «stelle» dei ragazzi, i loro «idoli», i loro personaggi preferiti.

Per fare questo, si suggerisce di proiettare le foto di alcune persone fa- mose. Ognuno – segretamente – dovrà assegnare un punteggio da 1 a 10 ad ogni personaggio, in base alle sue preferenze.

Si suggeriscono: SferaEbbasta, Rovazzi, Ultimo, Fedez, Ronaldo, Chia- ra Ferragni, Elettra Lamborghini, ecc…. Al termine si tirano le somme del gradimento di ciascuno di questi personaggi famosi. Successiva- mente si chiederà ai ragazzi se ci sono altri «idoli» che secondo loro vale la pena di seguire.

Alla fine si propone la lettura del brano delle Beatitudini di Mt 5, 1-12 e si cercherà di capire quanto di esse si trovi negli «idoli» di cui si è parlato in precedenza.

Attenzione: non necessariamente ci deve essere «opposizione», ma- gari in questi “idoli” ci sono anche aspetti che si ritrovano nelle beati- tudini.

Successivamente il catechista chiederà ai ragazzi di riflettere sul perché dovremmo sentirci felici nell’essere poveri in spirito, nel pianto, nella mitezza, nella fame e sete di giustizia, nella misericordia, nella purezza di cuore, nell’essere operatori di pace e perseguitati nella giustizia. La risposta alla domanda sta nel fatto che le Beatitudini ci insegnano a guardare la vita con occhi diversi, ossia con gli occhi di chi sa guardare a ciò che conta davvero e non a ciò che passa. E solo chi guarda a ciò che conta davvero, alla fine, può essere pienamente felice! E chi è che vive

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È lui la nostra «stella», il modello da seguire! Solo lui può indicarci la via della piena realizzazione di noi stessi.

Possiamo concludere la rifl essione su Gesù “modello” da seguire leg- gendo il brano della Trasfi gurazione (Lc 9,28-36).

Attività: cercare e leggere i seguenti brani del Vangelo ed impegnarsi ad assumere gli atteggiamenti di Gesù che ne emergono.

• Mc 6,34, per individuare l’atteggiamento della COMPASSIONE;

• Lc 14,11, per individuare l’atteggiamento dell’UMILTÀ;

• Gv 2,1-2, per individuare l’atteggiamento della GIOIA;

• Lc 6,37, per individuare l’atteggiamento del PERDONO.

Racconto: Bruno Ferrero – IL GRILLO E LA MONETA

“Il canto del grillo” - ELLEDICI Racconto

Un saggio indiano aveva un caro amico che abitava a Milano. Si erano conosciuti in India, dove l’italiano era andato con la famiglia per fare un viaggio turistico. L’indiano aveva fatto da guida agli italiani, por- tandoli a esplorare gli angoli più caratteristici della sua patria. Rico- noscente, l’amico milanese aveva invitato l’indiano a casa sua. Voleva ricambiare il favore e fargli conoscere la sua città. L’indiano era molto restio a partire, ma poi cedette all’insistenza dell’amico italiano e un bel giorno sbarcò da un aereo a Malpensa. Il giorno dopo, il milanese e l’in- diano passeggiavano per il centro della città. L’indiano, con il suo viso color cioccolato, la barba nera e il turbante giallo attirava gli sguardi dei passanti e il milanese camminava tutto fi ero d’avere un amico così esotico. Ad un tratto, in piazza San Babila, l’indiano si fermò e disse:

Senti anche tu quel che sento io? Il milanese, un po’ sconcertato, tese le orecchie più che poteva, ma ammise di non sentire nient’altro che il gran rumore del traffi co cittadino. Qui vicino c’è un grillo che canta.

Continuò, sicuro di sé, l’indiano. Ti sbagli - replicò il milanese - io sento solo il chiasso della città. E poi, fi gurati se ci sono grilli da queste parti.

Non mi sbaglio. Sento il canto di un grillo. Ribatté l’indiano e decisa- mente si mise a cercare tra le foglie di alcuni alberelli striminziti. Dopo un po’ indicò all’amico che lo osservava scettico un piccolo insetto, uno

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splendido grillo canterino che si rintanava brontolando contro i distur- batori del suo concerto. Hai visto che c’era un grillo? Disse l’indiano. È vero. Ammise il milanese. Voi indiani avete l’udito molto più acuto di noi bianchi…. Questa volta ti sbagli tu - sorrise il saggio indiano. Stai attento… L’indiano tirò fuori dalla tasca una monetina e facendo fi n- ta di niente la lasciò cadere sul marciapiede. Immediatamente quattro o cinque persone si voltarono a guardare. Hai visto? Spiegò l’indiano.

Questa monetina ha fatto un tintinnio più esile e fi evole del trillare del grillo. Eppure hai notato quanti bianchi lo hanno udito?

L’incontro si conclude con la preghiera del PADRE NOSTRO.

Segno . . . Quadrante della bussola

Il Vangelo della II Domenica di Quaresima è quello della Trasfi gurazio- ne. Il Signore si rivela così come riferimento sicuro del nostro cammi- no. È lui il quadrante della nostra vita attraverso le acque agitate; in lui troviamo riferimenti sicuri (i punti cardinali).

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Terza settimana di Quaresima

Obiettivo: In questa terza settimana di Quaresima per i ragazzi più grandi, oltre alle attività previste, si suggerisce anche la celebrazione del Sacramento della Riconciliazione.

Parola chiave di questa settimana . . . CONVERSIONE

L'incontro inizia con la visione di un video dove una bambina si pre- senta da un gioielliere con l’intento di fare un regalo speciale alla sorel- la maggiore che, da quando la mamma è morta, si occupa con amore di tutta la famiglia. Nonostante la bimba non abbia soldi a suffi cienza per la collana di turchesi che ha adocchiato, il gioielliere ascolta con le

“orecchie del cuore” la richiesta della piccola ed esaudisce il suo grande desiderio! (Video ispirato al racconto di Bruno Ferrero “La pietra az- zurra” ne “La vita è tutto quello che abbiamo—Elledici)

https://www.youtube.com/watch?v=o32T0zVgOwI Attività:

Dopo la visione del video si passa alla rifl essione sul suo messaggio:

- Cosa intendete per “Conversione”?

- Può una persona ritenuta “cattiva” cambiare?

- Quali sono i frutti dell’amore gratuito?

- Cosa fate per essere portatori di gioia?

- Mettiamo dei semi di lenticchie nel cotone bagnato e occupiamoci delle piantine che spunteranno. Potremo cosi sperimentare che se ci

“prenderemo cura”, con amore e pazienza, delle piantine potremo rac- coglierne i frutti.

Preghiera conclusiva:

Padre della vita, grazie per la tua presenza assidua e rassicurante al mio fi anco e per la pazienza che hai con me. Donami di camminare sempre sulle strade del Vangelo per diff ondere intorno a me il buon profumo di Cristo. Fa’ che sappia portare sempre frutti di gioia, con- divisione, pace e amore a scuola, a catechismo, in famiglia ... Amen

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Segno . . . l'ago della bussola.

Il Vangelo della III Domenica, attraverso la parabola del fi co sterile ci fa capire che ognuno di noi può essere quell’albero di fi co e che Gesù è il vignaiolo che si prende cura di noi. Il rinvio dell’abbattimento del- la pianta indica che ci dà ancora tempo per la conversione. Per essere un bell’albero e portare tanti frutti, trasmettere, cioè, a tutti la pace, la gioia e l’amore dobbiamo cambiare il nostro modo di essere, cambiare direzione. Il punto di orientamento per noi cristiani è Cristo Gesù, è lui il nostro Nord! Come l’ago della bussola che, una volta magnetizzato e reso libero, si orienta naturalmente verso il Nord, orientiamo il nostro cammino verso Gesù.

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Quarta settimana di Quaresima

Obiettivo: In questa quarta settimana di Quaresima proponiamo di rifl ettere sul tema della misericordia mettendo al centro la parabola del Padre Misericordioso (Lc 15, 11-32).

Parola chiave di questa settimana . . . ESSERE MISERICORDIOSI L’attività proposta ai ragazzi in questa quarta settimana di Quaresima è quella del «tribunale». Si inizia leggendo insieme la parabola del Pa- dre Misericordioso (Lc 15,11-32). Ad ogni ragazzo verrà, poi, consegna- to un foglietto con la scritta: FIGLIO MINORE oppure FIGLIO MAG- GIORE. Si formeranno cosi due gruppi Nella prima parte dell’attività, ognuno dei due gruppi, dovrà preparare la sua «strategia difensiva»

del personaggio loro affi dato (fi glio minore / fi glio maggiore). Appe- na i gruppi si ritengono pronti inizia il processo: un catechista sarà il giudice, altri saranno la giuria e i due gruppi formano la schiera degli avvocati.

Mediante la tecnica del «tribunale» si cerca di far emergere le istanze sia del FIGLIO MINORE, sia del FIGLIO MAGGIORE. Il giudice, assi- stito dalla giuria, sceglierà quale dei due gruppi avrà attuato la miglio- re strategia difensiva. È importante che, al momento della sentenza, venga evidenziato che nessuno dei due fi gli aveva capito che cosa vo- lesse dire essere realmente tale: il fi glio minore, infatti, non sappiamo se fosse veramente pentito o se avesse fatto un ragionamento di mera convenienza; il secondo, invece, aveva un rapporto con il padre esclusi- vamente sul legalismo. Alla fi ne, tra l’altro, questi avrà accettato l’invito ad entrare a fare festa con il fratello?

Il vero vincitore della gara è il Padre!

Per i più piccoli si può proporre la dinamica della drammatizzazione.

Dopo aver letto la parabola del Padre Misericordioso (Lc 15,11-32), si aiutano i ragazzi a metterla a fuoco, passo dopo passo, e a drammatiz- zarne i momenti più importanti. Sarebbe utile fornire ai bambini vestiti e oggetti così da rendere ancora più accattivante l’attività.

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Dopo la drammatizzazione si appendono al muro tre fogli che ripor- tano ognuno una di queste parole: ACCOGLIERE, SI PENTE, È INVI- DIOSO. Inizia, cosi, una discussione sui punti di vista principali della parabola: quello del Padre, quello del fi glio minore e quello del fi glio maggiore.

Preghiera conclusiva: Padre nostro

Segno . . . Perno della bussola. (L’ago della bussola ha bisogno di es- sere fi ssato ad un perno per poter girare e indicare la direzione)

Essendo il Vangelo della IV Domenica di Quaresima quello del Padre misericordioso, con l’idea del perno della bussola vogliamo signifi care che il Padre deve essere il perno grazie al quale l’ago della nostra vita trova stabilità e possibilità di vivere il perdono.

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Quinta settimana di Quaresima

Obiettivo: In questa ultima settimana di Quaresima aiutiamo i ragazzi a rifl ettere sul tema del giudizio negativo che spesso tendiamo a dare agli altri.

Parola chiave di questa settimana . . . NON GIUDICARE Attività:

Si preparano delle scatole di scarpe sulle quali vengono scritte queste parole, una per ogni scatola: BRUFOLOSO/A, SFIGATO/A, SECCHIO- NE/A, ASOCIALE, PRECISINO/A, SCHIAPPA. Le scatole sono dispo- ste a piramide, una sopra l’altra, appoggiate su un piano, come per i giochi del tiro ai barattoli. Per prima cosa, si consegnano ai ragazzi dei post-it che ciascuno, dopo averci pensato qualche istante, attacca alla scatola che più gli pare che gli altri gli abbinino. Fatto questo, il catechi- sta toglie tutti i post-it e i ragazzi a turno, uno alla volta, lanciano una pallina da tennis facendo a gara a chi riesce a far cadere più scatole.

Finita la gara si aiutano i ragazzi a rifl ettere sul gesto signifi cativo che hanno compiuto nel gioco: abbattere i muri dei pregiudizi. Poi si ri- prendono tutte le parole delle scatole e si cerca di individuare, per ogni parola, un modo simpatico per sdrammatizzare, oppure si prova a ve- dere quella stessa parola con occhi diversi, mettendo in luce il positivo di ciò che spesso, invece, è visto come negativo. L’incontro si conclude con la lettura del brano dell’adultera (Gv 8, 1-11).

Visione del video: Non giudicare mai a prima vista le persone!

https://www.youtube.com/watch?v=jKgtVX2Np3Y

Ogni qualvolta si fa il bene, non è necessario raccontarlo; il bene si fa sentire da sé. Così avviene per i nostri gesti di bontà. Può succedere però di incontrare persone poco avvezze ed incapaci di riconoscerlo al primo incontro. Per non incorrere in spiacevoli equivoci, è indispensa- bile imparare a non giudicare mai le persone a prima vista!

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Preghiera conclusiva:

Signore Gesù, aiutaci a tenere gli occhi bene aperti, a guardare con gli occhi del cuore le persone che incontriamo ogni giorno, a ricono- scere in esse la tua presenza. Signore insegnaci a guardare oltre le apparenze, a saper cogliere nel profondo le fragilità e le richieste di aiuto dei fratelli bisognosi. Donaci di saper ricambiare il tuo sguardo d’amore che instancabile si posa su di noi e ci invita a gesti di perdono.

Amen

Segno . . . Nord o Croce gloriosa

Essendo il Vangelo della V Domenica di Quaresima quello della pecca- trice, con l’idea del «Nord» vogliamo signifi care che l’orientamento del cristiano è quello di non giudicare ma di prendersi cura dell'altro.

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P󰈤E󰉁󰉝R󰉈

FA󰈲󰈾󰉁L󰈽A in

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Pri󰈚󰈀 󰈼󰇵󰉅 im󰈀󰈝󰇽 󰇶i Q󰉉󰇽re󰈻󰈎󰈛󰇽

La famiglia si raccoglie in preghiera in una stanza che, per tutto il tempo della quaresima, sarà "l'Angolo della Preghiera". Ci si riunisce intorno a un tavolo al centro del quale ci sono: una Bibbia, aperta alla pagina del Vangelo, una croce e una candela.

Genitore: Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Tutti: Amen

In ascolto della Parola

Genitore: Dal vangelo secondo Luca 4,1-13 In quel tempo, Gesù, pieno di Spiri-

to Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel de- serto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono ter- minati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’

a questa pietra che diventi pane».

Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”». Il dia-

volo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». Lo condusse a Gerusalem- me, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affi nché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sul- le loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».

Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fi no al momento fi ssato.

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Dentro la Parola

Gesù è nel deserto dove, tentato dal diavolo, deve scegliere come vivere la propria vita sulla terra. Gesù è sì fi glio di Dio, è sì Dio, ma è anche vero uomo! Questo mistero lo porta ad avere i nostri stessi dubbi, le nostre stesse paure, a domandarsi quale strada intraprendere: quella dell’avere? Del potere? Del godere? Gesù non sceglie nessuna delle tre, sceglie la strada più diffi cile ma molto più bella, quella dell’Amore!

Pregare con la Parola

Signore, tu conosci quali sono le nostre debolezze e sai che senza il tuo aiuto non siamo in grado di superare gli ostacoli che intralciano il no- stro cammino di fede. Ti chiediamo di renderci forti per vincere ogni tentazione che viene dal maligno, anche quando intorno a noi sembra svanita ogni speranza e siamo circondati da deserto. Insegnaci a digiu- nare di ciò che è superfl uo, poiché solo Tu sazi la nostra vita. Amen Impegno

Genitori e fi gli si confrontano sul senso del digiuno. Mamma e papà invitano i fi gli a ridurre il tempo dedicato al cellulare, ai social e ai gio- chi elettronici, a rinunciare alle cose materiali per concentrarsi su Dio, lasciarsi riempire dal Suo Amore pensando ai fratelli in diffi coltà. Insie- me compiono delle piccole rinunce per dare il proprio contributo all’i- niziativa promossa dalla Caritas diocesana.

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Sec󰈡󰈝󰇶󰇽 se󰉅 󰈎󰈚󰇽󰈞a d󰈎 Q󰉊a󰈸󰈩󰈼󰈏ma

La famiglia si raccoglie in preghiera in una stanza che, per tutto il tempo della quaresima, sarà "l'Angolo della Preghiera". Ci si riunisce intorno a un tavolo al centro del quale ci sono : una Bibbia, aperta alla pagina del Vangelo, una croce e una candela.

Genitore: Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Tutti: Amen

In ascolto della Parola

Dal vangelo secondo Luca 9,28b-36 In quel tempo, Gesù prese con

sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Men- tre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, appar- si nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per com- piersi a Gerusalemme. Pietro e

i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa».

Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così,venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascol- tatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

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Dentro la Parola

Gesù conduce i suoi amici sul monte Tabor e qui si trasfi gura davanti a loro, rivela loro chi è: il Figlio di Dio! I discepoli si stupiscono, non comprendono, ma dalla nube la voce di Dio li invita ad ascoltare le pa- role di Gesù, ad accoglierlo nelle loro vite. Solo un ascolto attento, fatto con il cuore, permette di comprendere profondamente chi ci sta dinan- zi. Proprio come è successo ai discepoli che, ascoltando l’invito di Dio, scorgono in Gesù la promessa di salvezza che porta in sé!

Pregare con la Parola

Spirito di Dio, insegnaci a pregare, perché soltanto nella preghiera pos- siamo comprendere il capolavoro che il Padre vuole realizzare della no- stra vita; e abbandonandoci alla Sua santa volontà possiamo brillare nell’oscurità del mondo e dare luce e colore alla vita di chi incontriamo sul nostro cammino. Amen

Impegno

Mamma e papà sottolineano ai propri fi gli il valore della preghiera come linguaggio attraverso il quale la fede si manifesta e si mostra agli altri, e come la famiglia sia luogo per eccellenza della preghiera. Tutti insieme, tenendosi per mano, recitano il Padre Nostro pregando l’uno per l’altro, rendendo grazie a Dio: “il marito per la moglie, la moglie per il marito, ambedue per i fi gli, i fi gli per i genitori, per i nonni...”.

Insieme, poi, preparano un’intenzione per la preghiera dei fedeli della IV domenica di quaresima da portare a messa.

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Ter󰉛󰈀 󰈼󰇵󰉅 im󰈀󰈝󰇽 󰇶i Q󰉉󰇽re󰈻󰈎󰈛󰇽

La famiglia si raccoglie in preghiera in una stanza che, per tutto il tempo della quaresima, sarà "l'Angolo della Preghiera". Ci si riunisce intorno a un tavolo al centro del quale ci sono : una Bibbia, aperta alla pagina del Vangelo, una croce e una candela.

Genitore: Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Tutti: Amen

In ascolto della Parola

Dal vangelo secondo Luca 13,1-9 In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pi- lato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifi ci. Pren- dendo la parola, Gesù disse loro:

«Credete che quei Galilei fosse- ro più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, ivi dico, ma se non vi convertite,

perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi converti- te, perirete tutti allo stesso modo». Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fi chi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Taglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Pa- drone, lascialo ancora quest’anno, fi nché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai».

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Dentro la Parola

Ognuno di noi ha un suo tempo per la conversione e per l’accoglienza del Vangelo nella propria vita. Questo tempo può anche risultare lungo, il Signore lo sa bene e perciò attende pazientemente il momento giusto.

Attenzione però a non prolungare troppo questo tempo, non sappiamo fi n quando Dio avrà pazienza! Sfruttiamo questo periodo di quaresima per concimare la nostra vita, con la preghiera e con i sacramenti, per estirpare tutto ciò che ci nuoce, per eliminare ciò che ci imbruttisce, ciò che non ci permette di portare buon frutto. L’amore di Dio è paziente, ma ogni giorno dobbiamo lavorare per la nostra conversione.

Pregare con la Parola

O Dio, fonte dell’Amore, spesso ci capita di essere sterili nel nostro cuo- re, di non riuscire ad amare e ad accettare il prossimo, di non obbedire a Te e a chi si prende cura di noi, o di pretendere che tutto sia secondo i nostri pensieri. Non siamo meritevoli del tuo amore, ma Tu sei paziente con noi e continui a donarti per noi. Ti ringraziamo, o Signore, e con- fi dando nel tuo amore premuroso ti promettiamo che ci impegneremo ad amare, perché possiamo portare frutti buoni e abbondanti. Amen Impegno

Genitori e fi gli portano in Chiesa la somma messa da parte, grazie alle piccole rinunce di ciascuno, per aderire all’iniziativa di solidarietà pro- mossa dalla Caritas. A casa, dopo aver condiviso che l’aiuto materiale, per quanto necessario, non è il tutto della carità, si impegnano reci- procamente a compiere con generosità un altro gesto di carità: ogni componente della famiglia, nel silenzio, si fa carico di responsabilità e compiti quotidiani, dando il proprio aiuto perché l’altro riposi.

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Qu󰈀r󰉃󰇽 󰈼e󰉅 󰈎m󰇽󰈝a 󰇶󰈎 Q󰉊ar󰈩󰈻󰈏󰈛a

La famiglia si raccoglie in preghiera in una stanza che, per tutto il tempo della quaresima, sarà "l'Angolo della Preghiera". Ci si riunisce intorno a un tavolo al centro del quale ci sono : una Bibbia, aperta alla pagina del Vangelo, una croce e una candela.

Genitore: Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Tutti: Amen

In ascolto della Parola

Dal vangelo secondo Luca 15,1-3.11-32 In quel tempo, si avvicinava-

no a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo.

I farisei e gli scribi mormo- ravano dicendo: «Costui ac- coglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due fi gli. Il più giovane dei due disse al padre: “Pa- dre, dammi la parte di pa-

trimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il fi glio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo disso- luto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chia- mato tuo fi glio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da

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suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compas- sione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il fi glio gli disse:

“Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo fi glio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio fi glio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa. Il fi glio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo fi glio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammaz- zato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».

Dentro la Parola

Dio è nostro padre e ci ama alla follia tanto da permetterci di allonta- narci volontariamente da Lui e dal suo Amore. Rispetta la nostra libertà e le nostre scelte, anche quelle che sa ci renderanno infelici. Quando però torniamo nella sua casa, lui è li pronto ad accoglierci senza aspet- tarsi nulla da noi. La sua gioia è talmente incontenibile che per noi fa una grande festa. Ci restituisce pure l’anello al dito, simbolo della no- stra appartenenza alla sua casa.

Questo brano del Vangelo ci presenta l’immagine forte di un Dio che ci ama come un padre. Egli ci lascia liberi di compiere le nostre scelte di vita ed è disposto sempre a riabbracciarci con amore, senza rimproveri quando, consapevoli dei nostri errori, facciamo ritorno a casa pentiti.

Nell’abbraccio che questo Padre riserva al proprio fi glio, ci pare di udi- re una voce che sussurra: “Non temere, ti amo, ti voglio bene e d’ora

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in poi mi prenderò io cura di te”. È un abbraccio fatto col cuore che fa sentire al sicuro, in un luogo caldo, accogliente e che dona speranza per il futuro.

Pregare con la Parola

O Dio ricco di misericordia, la nostra superfi cialità, a volte ci allontana da te, dalla tua casa, per cercare ricchezze in giro per il mondo. Togli da noi il cuore di pietra e donaci un cuore di carne che sappia riconoscere in Te il bene più grande della nostra vita e donaci la letizia del tuo per- dono. Amen

Impegno

Compiere gesti gentili ed aff ettuosi in famiglia e con gli amici, soprat- tutto nei confronti di chi non ci è simpatico.

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Qu󰈎n󰉃󰇽 󰈼e󰉅 󰈎m󰇽󰈝a 󰇶󰈎 Q󰉊ar󰈩󰈻󰈏󰈛a

La famiglia si raccoglie in preghiera in una stanza che, per tutto il tempo della quaresima, sarà "l'Angolo della Preghiera". Ci si riunisce intorno a un tavolo al centro del quale ci sono : una Bibbia, aperta alla pagina del Vangelo, una croce e una candela.

In ascolto della Parola

Dal vangelo secondo Giovanni 8,1-11 Gesù si avviò allora ver-

so il monte degli Ulivi.

Ma all’alba si recò di nuovo nel tempio e tut- to il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava. Allora gli scribi e i farisei gli con- ducono una donna sor-

presa in adulterio e, postala nel mezzo, gli dicono: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in fl agrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. E siccome insistevano nell’interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, comincian- do dai più anziani fi no agli ultimi. Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. Alzatosi allora Gesù le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?» Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse:

«Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

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Dentro la Parola

Dopo il pentimento scaturisce il perdono. Solo così si può riprendere la propria vita e ricominciare a viverla bene! Lo sa la donna che ha incon- trato Gesù e che ha così conosciuto un uomo, un Dio, che non condanna le persone a causa dei loro errori, perché ci ama e sa che siamo deboli e che spesso sbagliamo. Lui ci tende la mano, ci libera dai facili giudizi di chi, intento a guardare gli altri più che se stessi, non si accorge dei propri sbagli. Dio non ci condanna, Dio ci perdona sempre, impariamo da lui!

Tante volte sentiamo forte l’impulso di giudicare le persone basandoci sulla nostra prima impressione, senza conoscerle. Ed è proprio qui che sbagliamo! Se solo non ci limitassimo a vedere in maniera superfi ciale chi abbiamo di fronte, ma imparassimo a guardare con attenzione e amore le situazioni e le persone che incontriamo e a metterci nei loro panni, allora anche noi impareremmo a perdonare con il cuore, come Gesù. Tutti meritano una seconda opportunità!

Pregare con la Parola

O Dio nostro Padre, il nostro orgoglio talvolta ci fa dimenticare che siamo peccatori e ci porta a giudicare gli errori commessi dai fratelli e dalle sorelle che tu ci hai donati. Donaci l’umiltà, perché impariamo a perdonarci reciprocamente, perché anche noi possiamo essere resi degni del tuo perdono. Amen

Impegno

Mi impegno a trovare il lato positivo di qualcuno che mi ha ferito e provo a perdonarlo.

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La famiglia si raccoglie in preghiera in una stanza che, per tutto il tempo della quaresima, sarà "l'Angolo della Preghiera". Ci si riunisce intorno a un tavolo al centro del quale ci sono : una Bibbia, aperta alla pagina del Vangelo, una croce e una candela.

In ascolto della Parola

Dal vangelo secondo Luca 19,28-40 Dette queste cose, Gesù cam-

minava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme. Quando fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte detto degli Uli- vi, inviò due discepoli dicendo:

«Andate nel villaggio di fronte;

entrando, troverete un puledro legato, sul quale non è mai sali- to nessuno. Slegatelo e condu- cetelo qui. E se qualcuno vi do- manda: «Perché lo slegate?», risponderete così: «Il Signore

ne ha bisogno»». Gli inviati andarono e trovarono come aveva loro detto. Mentre slegavano il puledro, i proprietari dissero loro: «Perché slegate il puledro?». Essi risposero: «Il Signore ne ha bisogno». Lo con- dussero allora da Gesù; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero sa- lire Gesù. Mentre egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada.

Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, pieni di gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo:

«Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore.

Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!».

Alcuni farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi disce- poli». Ma egli rispose: «Io vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre».

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Dentro la Parola

Il Vangelo di oggi ci presenta una scena insolita: Gesù non evita, come era solito fare, le persone che lo acclamano come il Messia, il re d’Isra- ele. Al tempo stesso, però, non entra in Gerusalemme su di un cavallo come facevano i re alla guida dei loro eserciti in tempo di guerra, ma si presenta a dorso di un asinello, la cavalcatura usata dai principi e dai re in tempo di pace. Gesù si manifesta come un re “giusto” e “vittorioso”, portatore di salvezza e benedizione; un re “umile”, povero e semplice, venuto per servire e non per essere servito

Pregare con la Parola

Signore Gesù, tu sei venuto nel mondo per soff rire e per morire in cro- ce a causa dei nostri peccati. Donaci la forza di guardare alla tua santa Croce per vincere ogni tentazione e per riuscire anche noi a portare la nostra croce quotidiana per le strade della nostra città, nelle nostre case, nei nostri cuori, per dare sempre gloria al tuo nome e poi regnare per sempre con Te. Amen.

Impegno

I genitori parlano ai fi gli del signifi cato simbolico del ramoscello di uli- vo, da donare, quale segno di benedizione e gesto di attenzione, a un amico, a un conoscente, a un vicino di casa. Con il semplice gesto di questo piccolo dono, ogni componente della famiglia si impegna a por- tare pace nel proprio cuore, nella propria vita, a essere benedizione per l’altro in Gesù, Via, Verità e Vita.

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Benedizione della tavola Viene acceso il cero decorato dai ragazzi.

Adulto: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Tutti: Amen.

In ascolto della Parola

Adulto: Dal vangelo secondo Giovanni 20,1-9 Il primo giorno della settimana,

Maria di Màgdala si recò al se- polcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Cor- se allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Han- no portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove

l'hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si re- carono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Adulto: Benedetto sei tu, Signore del cielo e della terra, che nella gran- de luce della Pasqua manifesti la tua gloria e doni al mondo la speranza della vita nuova; guarda a noi tuoi fi gli, radunati intorno alla mensa di famiglia: fa’ che possiamo attingere alle sorgenti della salvezza la

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vera pace, la salute del corpo e dello spirito e la sapienza del cuore, per amarci gli uni gli altri come Cristo ci ha amati. Egli ha vinto la morte, e vive e regna nei secoli dei secoli.

Tutti: Amen.

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QUARESIMA 2022

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