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SICURO FELICE GLI EROI S UPER S PIN E S WITCH G IRL

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Academic year: 2021

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Sponsored by Supervisione Scientifica

Vieni con noi!

Dai che si parte!

GLI EROI S UPER S PIN E S WITCH G IRL

SONO PRONTI AD ACCOMPAGNARTI

IN QUESTO FANTASTICO VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELL’USO DEL WEB SICURO E FELICE

SEGUICI SU:

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INTRODUZIONE

DI COSA SI PARLA?

Oggi, con le reti Internet e il web sempre a portata di mano, con il pc o con lo smartphone, hai a disposizione un mondo di informazioni, musica, video, e mille altre pos- sibilità per esprimerti o per imparare quello che vuoi. Ma, proprio come il mondo reale, anche la rete ha dei “bassi- fondi” e varie “trappole” dalle quali è meglio stare alla larga.

Ecco, in due parole, a cosa ti servirà questa Guida: ci troverai tantissime notizie utili per sfruttare al meglio le enormi potenzialità del web, con suggerimenti, informa- zioni, indicazioni per evitare il cyberbullismo, consigli preziosi e link (collegamenti) ai siti utili selezionati dai più bravi esperti informatici. È tempo di iniziare a navigare...

DIARIO DI BORDO, DATA ASTRALE 2018, PIANETA TERRA

Le tappe del nostro Viaggio virtuale

La realizzazione di materiali didattici è un’attività complessa che comporta controlli di varia natura. Essi riguardano sia la correttezza dei contenuti che la coerenza tra testo e immagini. È pertanto possibile che, dopo la pubblicazione, siano riscontrabili errori e imprecisioni. Ringraziamo fin d’ora chi vorrà segnalarli a segreteria@cyberkid.it. Per eventuali e comunque non volute omissioni e per gli aventi diritto tutelati dalla legge, l’organizzazio- ne dichiara la piena disponibilità. Referenze iconografiche: Acer for education, NASA, bufale.net

Guida galattica per Internauti

PARTENZA DALLO SPAZIOPORTO a) Un po’ di storia della rete

b) Cenni generali sulla rete c) A cosa serve il web?

d) Con Internet, tutto il mondo è vicino

e) Studiare, giocare, incontrarsi e lavorare via web f) Internet of Things (la rete delle cose, guida automatica ecc.)

SI VOLA!

a) I social network b) Fake a caccia di like

c) Ho trovato un gruppo interessante...

d) La tua privacy è protetta dalla legge e) Come ti leggo nel pensiero

f) Cultura in rete g) Le reti private

h) Info che scappano di mano

I MESSAGGI NELL'UNIVERSO DEL WEB

a) Come si scrive un messaggio?

b) Le regole degli emoji

c) Gli attaccabrighe da tastiera

IL MISTERIOSO PIANETA DELLE APP

a) L’imbarazzo della scelta

b) Come regolarsi con i settaggi (regolazioni) c) Occhio alla geolocalizzazione

d) Anche le app sono sul web

STOP AL CYBERBULLISMO a) Che cos’è il Cyberbullismo?

b) Cosa vuol dire “navigare sicuri in rete”

c) Ecco alcune regole per proteggerti su Internet A PROPOSITO, MAGARI NON LA CONOSCI, MA LA

PAROLA “INTERNAUTA”

SIGNIFICA PROPRIO

“NAVIGATORE DELLA RETE”.

Pag1

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Pag2

A) Un po’ di storia della rete

Oggi sembra che sia sempre esistita, ma in realtà sono passati pochi decenni da quando la rete Internet non era ancora nata e l'informatica stava ancora muoven- do i primi passi. Prima degli anni '70 del Novecento, gli strumenti di comunicazio- ne più avanzati erano il Telex e il Tele- fax; entrambi basati sulle linee telefoniche, ma potevano invia- re solo documenti di testo o immagini a bassa definizione.

L'avvio di un sistema di comuni-

cazione globale, che si può considerare il vero antenato di Internet e del Web, fu dovuto alla ricerca militare, che in seguito abbandonò il progetto e lo passò ad alcune università americane. Si chiamava Arpanet e collegava poche decine di biblioteche universitarie, sotto la supervi- sione dell'Università di Berkely, designata dal governo degli Stati Uniti per il coordi- namento della rete. La prima connessione internazionale avvenne solo nel 1972, verso la Gran Bretagna e la Norvegia. Ma la data di nascita esatta del web (world wide web: “rete grande come il mondo”) che conosciamo oggi è il 6 agosto 1991, quando l'informatico Tim Berners-Lee pubblicò il primo sito al mondo, basandosi su un'idea che aveva cominciato a sviluppare due anni prima al Cern (il famoso centro di ricerca europeo) e che gli era venuta osservando due colle- ghi italiani mentre si scambiavano infor- mazioni e immagini usando la linea telefo- nica interna del celebre istituto. Ecco come si presentava il sito web che Ber- ners-Lee creò per il CERN:

Molto rudimentale, vero?

B) Cenni generali sulla rete

Ciò che chiamiamo Internet, in realtà è il world wide web, la cui sigla

“WWW”

compare sempre all'inizio di qualsiasi indirizzo dei siti che visitiamo. Ad esem- pio: http://www.governo.it.

La rete Internet è ovviamente destinata anche a molti usi, dei quali però alcuni non sono visibili nel web, in quanto destinati solo a specialisti di varie disci- pline (scienziati, tecnici informatici, con- trollori di volo, ecc.). L'enorme mole di dati disponibile sul web viaggia in forma elettronica attraverso linee dedicate, che diventano via via più grandi con il crescere dei dati in transito. Se, ad esempio, da casa tua basta un sottile cavo elettrico, man mano che l'informa- zione si allontana dal punto di partenza, aggiungendosi alle altre, diventa neces- sario un cavo di dimensioni sempre maggiori. Dal 1991 al 2001, tra l'Italia e il resto del mondo c'era un solo grosso cavo, chiamato dorsale Ebone, che collegava il nostro paese al resto dell'Europa e agli Stati Uniti. Oggi, di queste dorsali (backbone, cioè spina dorsa- le) ne esistono ben 26.

http://info.cern.ch/hypertext/WWW/TheProject.html

Partenza dallo spazioporto

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Pag3

C) A cosa serve il web?

Praticamente a tutto: a collegarsi con persone che sono lontane migliaia di chilometri, a fare la spesa senza muoversi da casa. A

GIOCARE

con

avversari che non sono fisica- mente presenti, a guardare video, a studiare, ad ascoltare musica o seguire una lezione online. A

IMPARARE

a suonare la chitarra grazie a un tutorial (lezione video virtuale) o a cercare una ricetta di cucina. In definitiva, il web è una risorsa praticamente infinita, un immenso archivio di informazioni che cresce ogni giorno a livelli esponen- ziali. Puoi verificare questa afferma- zione digitando una domanda qualsi- asi nella barra di ricerca del tuo

BROWSER

(il programma che usi per navigare) e nel giro di pochi istanti troverai centinaia o migliaia di risposte alla tua domanda, per quanto strana sia. Questo succede perché tutti noi contribuiamo alla crescita delle rete,

attraverso le doman- de che facciamo, condividendo un

link che ci è stato utile o

D) Con Internet, tutto il mondo è vicino!

Grazie a Internet, per la prima volta nella Storia dell'Umanità, siamo con- nessi tra di noi in modo immediato, senza bisogno di spostarci fisica- mente. Ciò ha un'enorme utilità pra- tica, se pensi, ad esempio, che po- tresti imparare l'inglese da un tuo coetaneo britannico,

insegnandogli l'italiano in cambio. Il web av- vicina le persone, per-

mettendoti di conoscere e incontrare culture diverse dalla tua. Se ben utilizzata,

la rete ci aiuta a diventare davvero

“Cittadini del Mondo”. L'importante è saper

SCEGLIERE

bene i propri amici in rete, che abitino nella tua città o che vivano dall'altra parte del pianeta. Infatti, purtroppo chiunque può costruirsi una falsa identità, allo scopo di ingannare i suoi interlocutori.

mettendo online direttamente i nostri contenuti: una canzone che abbiamo scritto o il metodo per riparare una foratura della bici.

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E) Studiare, giocare, incontrarsi e lavorare via web

Quando non sei sicuro di aver capito bene un concetto spiegato dall'inse- gnante puoi cercare altre spiegazioni in rete. Se ti appassiona una materia e vuoi approfondirla meglio, sul

web troverai tantissime informazioni. E non solo per

lo studio: puoi imparare come si coltiva un orto, come far volare un drone o come si scrive una app (i program- mi che usi sul tuo smartphone o sul pc).

Se il tempo è bello magari andrai a gio- care al parco o al campo di calcio. Ma quando è brutto e non puoi uscire di casa potrai giocare online, sfidando i tuoi avversari virtuali o facendo parte di una squadra virtuale. Ricordati sempre, però, che nessun gioco è abbastanza importante per arrab- biarsi se non si diventa campioni. Il

RISPETTO DEGLI ALTRI

deve venire sempre prima di tutto e un sano spirito di competizione forse non ti farà arrivare in vetta alla classifica, ma ti distinguerà come una persona ricca di valori umani. Incontrare

NUOVI AMICI

può essere bellissimo, ma prima di dare confidenza a qualcuno, è meglio verificarne la buona fede. Se ti arriva una richiesta di amicizia da qualcuno che non ha legami con altri tuoi amici, veri o virtuali, po- trebbe essere tutt'altra persona da come si presenta e avere

degli obiettivi spiacevoli.

ASPETTA

, prima di “clic- care” su ok. Non è detto che sia davvero un tuo coeta- neo. Dietro a quel profilo potrebbe esserci un adulto, un hacker o qualcuno che vuole entrare in contatto con te per

poi prenderti in giro o farti stare male.

È sempre sconsigliabile accetta- re l'amicizia da chi non ha contat- ti in comune con te. E se li ha, chiedi prima a quei contatti. Infor- marsi è sempre un ottimo modo per evitare guai.

Quando avrai finito la scuola, il web potrà esserti utile anche per

cercare un lavoro nei siti specializzati nel mettere in contatto aziende e per- sone, per specializzarti nella professione che sce-

glierai e persino per lavorare in remoto (fuori ufficio), via pc o smartphone.

Tieni presente che le professioni di domani saranno sempre più di tipo intellettuale, perché i robot stanno già sostituendo il lavoro manuale.

Usando bene il web, potrai informarti sulle nuove

OPPORTUNITÀ

di impie-

go e sarai in grado di restare sempre al passo con i nuovi sviluppi del tuo lavoro. Tra le tante nuove professioni nate con lo sviluppo di Internet e del web, un posto d'onore spetta ai blog- ger (chi pubblica conte-

nuti in un blog), ai vlogger (chi cura un video-diario) e agli influencer (chi crea tendenze o fenomeni sociali, ad esem- pio nella moda, utilizzando blog, video, vlog o qualsiasi altro mezzo

di comu- nicazione sul web).

Non chattare mentre cammini!

Guarda dove vai

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cyberNEWS

Il primo tablet pc commercializzato al mondo fu il modello Travelmate C100

del marchio Acer. La sua principale innovazione era la possibilità di usare i comandi o scrivere direttamente sullo schermo, senza bisogno di

tastiera o del mouse. In un certo senso, si può quindi dire

che il Travelmate C100 fu il

“nonno” dei moderni smartphone.

Il termine blog è inglese e deriva da due parole unite

insieme e poi tagliate:

Web-log (diario in rete), poi sintetizzate in blog. Per sua

natura, il blog è poco interattivo, a differenza del

social. Infatti, mentre sul social è quasi sempre possibile comunicare in tempo reale con gli altri utenti collegati, il blog di solito consente solo di

inserire un like, un commento o l'invio di un

messaggio di testo.

L'evoluzione del web dipende anche dall'evoluzione tecnica dei dispositivi e delle reti di

trasmissione. I primi video caricati sul web erano spesso quasi impossibili da guardare, a causa della lentezza della rete nello scaricamento dei dati e della bassa capacità di

elaborazione dati dei vecchi pc. Inoltre, vent'anni fa era impensabile guardare un film

su un dispositivo con il solo collegamento radio (wi-fi, rete

dati), perché esistevano solo le connessioni fisiche via cavo.

f) Internet of Things

Una parte importante dello sviluppo futuro di Internet è rappresentata dalla tecnologia chiamata “Internet of Things”, cioè “Internet degli Oggetti”. Di cosa si tratta? Della possibilità di far dialoga- re, tra loro o con gli ambienti in cui si trovano, gli oggetti che usiamo tutti i giorni. Ciò allo scopo di rendere la nostra vita più confortevole, facile, ricca di espe- rienze e sicura. Come funziona? Attraver- so lo

SCAMBIO DI INFORMAZIONI

tra oggetti di tipo diverso: ad esempio, la suoneria che ti sveglia al mattino partirà prima nel caso ci sia molto traffico, per- mettendoti di arrivare comunque in orario. In questo caso, la sveglia si colle- ga con la rete per rilevare le condizioni della circolazione stradale, e si modifica di conseguenza. Allo stesso modo, il sistema di chiusura dei serramenti si attiverà se le previsioni meteo indicano pioggia e il padrone di casa ha lasciato le finestre aperte. Pensa, delle scarpe dotate di tecnologia adeguata ti permet-

teranno di gareggiare con un altro atleta dall'altra parte del mondo, trasmettendo e ricevendo tempi, velocità e distanza istantaneamente. Così saprai di aver vinto la gara anche se vicino a te non c'è nessun avversario. Anche le auto a guida automatica, che si stanno diffondendo in questi anni, contengono numerose parti collegate tra loro e con la rete attra- verso la tecnologia “Internet of Things”. È così che possono cambiare percorso in caso di code sulla strada o frenare in pre- senza di un ostacolo.

Pag5

(7)

Pag6

a) I Social Network

La definizione “social network” (rete socia- le) fu inventata per descrivere le relazioni sociali delle persone al di fuori del loro nucleo familiare. Fanno parte di un social network gli avventori abituali dello stesso bar, gli appassionati di calcio che sono iscritti a un club, e chiunque

frequenti abitualmente un gruppo stabile di persone con le quali ha un

INTERESSE IN COMUNE

. Di

solito però, quando si parla di social network, si fa riferimento sopratutto a quelli sul web, dove puoi fare amicizia (seppur virtuale) con tantissime persone, senza i limiti della distanza, degli orari o della neces- sità di spostamento. Sono piattaforme web utili e divertenti, ma possono anche diventare pericolose, per questo la maggior parte di loro è vietata ai minori di 13 anni.

Oggi è difficile conoscere qualcuno che non faccia parte di un social network. È lì che mettiamo le foto delle vacanze, del gattino di casa o di un bel tramonto che abbiamo avuto la fortuna di ammirare. In fondo, i social network sono come album di pensieri, ricordi, notizie o fotografie. Insomma, possono essere un bel posto dove

CONDIVIDERE

i tuoi pensieri, le tue idee o le tue emozioni, purché tu sappia stabilire con molta precisione il confine tra ciò che può diventare di dominio pubblico e ciò che invece riguarda solo te, i tuoi amici reali o la tua famiglia.

Ricorda sempre che, a differenza di un album tenuto nella libreria di casa, tutto ciò che mettiamo nei social diventa accessi- bile a tante persone; sul web una foto o un video possono essere visti, condivisi o scari-

cati anche milioni di volte, senza che tu possa fare niente per bloccarli. Questo vale anche per ciò che scrivi o condividi da altri.

Una critica o un complimento scritti posso- no essere fraintesi facilmente quando li pubblichi sul web o li invii come messaggi, perché senza il tono della tua voce o l'espressione del tuo viso, ogni mes- saggio

CAMBIA SIGNIFICATO

con lo

stato d'animo di chi lo legge su un social o lo riceve in privato. In generale, vale comunque la buona regola di fare com- plimenti in pubblico e eventuali critiche in privato. Tradotto nel mondo dei social, questo vuol dire che è opportuno fare i complimenti sulla bacheca del destinatario, ma è meglio mandargli le tue eventuali criti- che solo via messaggio. Così potrà rispon- derti nel merito senza sentirsi attaccato o sminuito in pubblico. Questa osservazione vale anche quando il destinatario di un messaggio sei tu. Se vedi che qualcuno non perde occasione per criticarti o prenderti in giro pubblicamente su un social, non lo fa per criticarti, ma per

PROVOCARTI

. Se vuoi vederlo scom- parire velocemente, basta che tu non gli dia corda rispondendo alle sue evidenti provocazioni.

2 SI VOLA!

b) Fake a caccia di like

Uno dei modi più facili per ottenere tanti like su un social è pubblicare una notizia falsa (

FAKE NEWS

), ma che sia clamorosa, talvolta mirata ad attaccare qualche perso- naggio importante, e che in ogni modo faccia arrabbiare o indignare chi la legge.

Un esempio tra tanti può essere la foto di una persona (spesso è un attore o una cantante) presentata invece come se fosse il fratello, la zia o il cognato di qualche politico impor- tante, che grazie alla parentela guada- gna un sacco di soldi senza lavorare.

Ora, devi sapere che raccontare bugie o offendere qualcuno è un reato preciso, sul web come nella vita reale. Perciò è meglio non condividere certe frottole, anche per non rovinarsi la reputazione o passare per ingenui con chi ha più espe- rienza. Ricorda che tutto è relativo: pochi

“LIKE”

dati dagli amici che stimi valgono immensamente più di migliaia “cliccati” da un gregge di…pecore!

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a) I Social Network

La definizione “social network” (rete socia- le) fu inventata per descrivere le relazioni sociali delle persone al di fuori del loro nucleo familiare. Fanno parte di un social network gli avventori abituali dello stesso bar, gli appassionati di calcio che sono iscritti a un club, e chiunque

frequenti abitualmente un gruppo stabile di persone con le quali ha un

INTERESSE IN COMUNE

. Di

solito però, quando si parla di social network, si fa riferimento sopratutto a quelli sul web, dove puoi fare amicizia (seppur virtuale) con tantissime persone, senza i limiti della distanza, degli orari o della neces- sità di spostamento. Sono piattaforme web utili e divertenti, ma possono anche diventare pericolose, per questo la maggior parte di loro è vietata ai minori di 13 anni.

Oggi è difficile conoscere qualcuno che non faccia parte di un social network. È lì che mettiamo le foto delle vacanze, del gattino di casa o di un bel tramonto che abbiamo avuto la fortuna di ammirare. In fondo, i social network sono come album di pensieri, ricordi, notizie o fotografie. Insomma, possono essere un bel posto dove

CONDIVIDERE

i tuoi pensieri, le tue idee o le tue emozioni, purché tu sappia stabilire con molta precisione il confine tra ciò che può diventare di dominio pubblico e ciò che invece riguarda solo te, i tuoi amici reali o la tua famiglia.

Ricorda sempre che, a differenza di un album tenuto nella libreria di casa, tutto ciò che mettiamo nei social diventa accessi- bile a tante persone; sul web una foto o un video possono essere visti, condivisi o scari-

cati anche milioni di volte, senza che tu possa fare niente per bloccarli. Questo vale anche per ciò che scrivi o condividi da altri.

Una critica o un complimento scritti posso- no essere fraintesi facilmente quando li pubblichi sul web o li invii come messaggi, perché senza il tono della tua voce o l'espressione del tuo viso, ogni mes- saggio

CAMBIA SIGNIFICATO

con lo

stato d'animo di chi lo legge su un social o lo riceve in privato. In generale, vale comunque la buona regola di fare com- plimenti in pubblico e eventuali critiche in privato. Tradotto nel mondo dei social, questo vuol dire che è opportuno fare i complimenti sulla bacheca del destinatario, ma è meglio mandargli le tue eventuali criti- che solo via messaggio. Così potrà rispon- derti nel merito senza sentirsi attaccato o sminuito in pubblico. Questa osservazione vale anche quando il destinatario di un messaggio sei tu. Se vedi che qualcuno non perde occasione per criticarti o prenderti in giro pubblicamente su un social, non lo fa per criticarti, ma per

PROVOCARTI

. Se vuoi vederlo scom- parire velocemente, basta che tu non gli dia corda rispondendo alle sue evidenti provocazioni.

b) Fake a caccia di like

Uno dei modi più facili per ottenere tanti like su un social è pubblicare una notizia falsa (

FAKE NEWS

), ma che sia clamorosa, talvolta mirata ad attaccare qualche perso- naggio importante, e che in ogni modo faccia arrabbiare o indignare chi la legge.

Un esempio tra tanti può essere la foto di una persona (spesso è un attore o una cantante) presentata invece come se fosse il fratello, la zia o il cognato di qualche politico impor- tante, che grazie alla parentela guada- gna un sacco di soldi senza lavorare.

Ora, devi sapere che raccontare bugie o offendere qualcuno è un reato preciso, sul web come nella vita reale. Perciò è meglio non condividere certe frottole, anche per non rovinarsi la reputazione o passare per ingenui con chi ha più espe- rienza. Ricorda che tutto è relativo: pochi

“LIKE”

dati dagli amici che stimi valgono immensamente più di migliaia “cliccati” da un gregge di…pecore!

socialmedia

c) Ho trovato un gruppo interessante...

Se ti capita di trovare un gruppo interessante sul tuo social preferito, non dare per scontato che interesserà anche ai tuoi amici. Prima di iscriverli a loro insaputa, chiedi il permes-

so in un messaggio privato. Se sono interessati ti ringrazieranno. Se non lo

sono, apprezzeranno molto la tua

C O R R E T T E Z Z A

.

Questo vale anche per le pagine e le condivisioni sulla bacheca di altri. Inon- dare qualcuno di informazioni non richieste non è una bella cosa. Se è capitato anche a te di trovarti iscritto

tuo malgrado, sai quanto sia

FASTIDIOSO

.

d) La tua privacy è protetta dalla legge

Pubblicare sul web foto o altri ele- menti che consentano l'identifica- zione di persone non consenzienti (che non sono d’accordo) è un reato, perché in quel modo se ne viola la privacy. Non importa se nella foto ci sei anche tu. Prima di metterla online chiedi il

PERMESSO

(meglio se scritto) di tutte le persone ritratte. Si tratta della tua famiglia? È lo stesso. Anzi, può essere anche peggio. Senza volerlo, potresti esporre te e i tuoi cari alle azioni di qual- che malintenzionato. La Polizia Postale, ad esempio, sconsiglia di mettere sui social le foto fatte al mare o in altri luoghi turistici mentre si è in vacanza, perché un ladro può capire così che la casa è vuota e svaligiarla.

e) Come ti leggo nel pensiero

Qualche tempo fa, in una grande città del Nord Europa, alcuni ricercatori fecero un interessante esperimento di

“lettura del pensiero”. Fermavano i pas- santi per la strada, li fotografavano, e in pochi secondi riuscivano a conoscere i loro nomi, nonché molti dettagli della loro vita privata. Natural- mente, non si trattava di magia.

Di fronte allo stupore dei malca- pitati soggetti, li facevano entrare

in un gazebo allestito lì accanto e mo- stravano come erano riusciti a sapere tutti quei dettagli, anche intimi, della loro vita: semplicemente collegandosi al

WEB

, ai social e a vari siti dai quali attin- gere notizie. Erano state le stesse “vitti- me” dell'esperimento a mettere in rete quelle informazioni. Questo non vuol dire che i social siano solamente dannosi, ma che in ogni caso è meglio essere prudenti e saper usarli senza strafare.

In rete tutto rimane per

sempre!

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f) Cultura in rete

Quello che vedi qui accanto è un classico esempio di fake news. Si tratta di una delle foto di Venezia con i canali ghiacciati  create appositamente per un progetto artistico, che sono state diffuse in rete nel gennaio 2017 come immagini reali di una città in ginocchio per il troppo gelo. Tutti hanno iniziato a condividerle sui social, mettendo in allarme molte persone. A volte le

BUFALE

non sono così facili da sbu- giardare, e per questo sarebbe una buona abitudine cercare conferme di una notizia confrontandola col maggior numero di fonti possibili. Per le notizie di cronaca, ad esempio, consulta le versioni online di giornali seri. Le informa- zioni di carattere scientifico o tecnolo- gico possono sembrare più difficili da

verificare, ma anche in questo caso basta andare a controllarle su siti che si occupano solo di quell'argomento specifico. Se una notizia su un prossimo sbarco su Giove non è riportata dalla Nasa (ente Spaziale Americano), quasi sicura- mente è una fake news. La cultura che puoi trovare online ha due preziosissime qualità; è gratuita e praticamente stermi- nata. Prendi l'abitudine di consultare le

MIGLIORI FONTI

di informazione. I tuoi voti si alzeranno e ti assicurerai un futuro da leader.

COME RICONOSCERE LE FALSE NOTIZIE

VERIFICA LA FONTE Clicca al di fuori della notizia e indaga sul sito, i suoi scopi e le

info di contatto

VERIFICA L’AUTORE Fai una breve ricerca

sull’autore.

È plausibile? È reale?

APPROFONDISCI I titoli possono venire esagerati per attrarre click. Qual è la vera

notizia?

CONTROLLA L’URL DEL SITO

A volte basta uno spazio o un carattere diverso.

CONTROLLA LA DATA Le notizie vecchie ri-postate non sono per

forza rilevanti per l’attualità

* Per esempio agi.it, lavoce.info, bufale.net, askpinocchio.com VERIFICA I TUOI

PRECONCETTI Valuta se le tue convinzioni influenzano

il tuo giudizio.

È UNO SCHERZO?

Se è troppo stravagante potrebbe trattarsi di una satira. Fai una ricerca

sul sito e sull’autore.

CHIEDI AGLI ESPERTI Consulta uno dei siti*

dedicati alla verifica dei fatti.

Pag8

(10)

cyberNEWS

g) Le reti private

Le app basate sui numeri telefonici dei tuoi contatti installate sul tuo smartphone sono

“private” solo fino a un certo punto. Questo vuol dire che se condividi un documento, una foto o un video su una chat destinata ad un ben preciso gruppo di tuoi contatti, non c'è nessuna garanzia che resterà visibile solo ai suoi componenti. Il vero vantaggio di questi piccoli network è che puoi inviare lo stesso messaggio

CONTEMPORANEAMENTE

a

più destinatari, con la ragionevole sicurezza di una risposta veloce. L'ideale per mettersi d'accordo per la prossima partita di calcetto o per scambiarsi al volo le dritte sul prossimo compito in classe.

h) Info che scappano di mano

Un amico ti ha scattato una foto imbarazzante, per esempio mentre fai un ruzzolone con lo skateboard. Se pensi che sarà visibile solo a pochi amici, perché te la manda in un piccolo gruppo con una App di messaggistica via

smartphone, ti sbagli. Basta che un destinatario decida di girarla ad altri via mail o postarla su un social e la tua foto diventerà

VISIBILE

potenzialmente a miliardi di persone. Se la cosa ti fa sorridere e non ci vedi niente di male è tutto ok. Ma in caso contrario, evita di condividerla, anche solo in un gruppo ristretto. Questo vale, a maggior ragio- ne, quando un documento, foto o video, riguar- da altre persone che potrebbero essere offese o ferite da una condivisione decisa senza la loro autorizzazione. Nel momento in cui premi

“invio” tutto ciò che era tuo da quell’istante non lo è più e non potrai mai più fermarlo o cancel- larlo. Prima di pubblicare qualsiasi materiale, poniti una domanda: “Voglio veramente essere conosciuto per questo?”. Ricorda sempre che, mentre domani non ricorderai tutte le parole che dici oggi o tutte le cose che hai fatto ieri, la rete ha una

MEMORIA

di ferro e non dimentica mai nulla definitivamente. Cancella- re un dato sul web è quasi impossibile.

Hai perso il tuo smartphone? C’era dentro tutto! Cambia subito le password dei tuoi account, così impedirai a qualche estraneo di

spacciarsi per te. Ricordati di fare ogni tanto delle copie delle tue foto e video sul tuo pc o

di salvarle online, in uno spazio privato.

Proteggi sempre la tua privacy, cioè i tuoi dati personali ma anche il tuo diritto ad aver

dei segreti e ad essere lasciato in pace dai ficcanaso. Un grande scrittore, Gabriel Garcia Marquez, diceva che ogni persona

dovrebbe avere una vita sociale, cioè pubblica, una vita privata e una vita segreta.

E i social network in fondo sono momenti di vita sociale, anche se virtuale.

Non utilizzare un nickname che permette di risalire ai tuoi dati personali (nome, età, città), come ad esempio “giulia12milano”. Quando devi

scegliere un nome da usare in rete, usa la fantasia, così nessuno sconosciuto potrà scoprire chi sei nella vita reale. E poi un nome

inventato è più divertente.

Messaggi o chiamate telefoniche non vanno mai inviati di notte, a meno che si tratti di vere emergenze. Sembra ovvio, eppure molti nottambuli dimenticano che la loro abitudine a fare le ore piccole non è poi tanto diffusa e che la maggioranza delle persone di solito la

notte dorme!

Pag9

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3 Messaggi nell'Universo del Web

A) Come si scrive un messaggio?

Scrivere non è come parlare. Il linguaggio scritto è molto meno fluido e chiaro di quello parlato, perché mancano le espressioni facciali, il tono della voce e l'at- teggiamento del corpo. Se dici una cosa scherzosa a un amico o lo prendi un po' in giro di persona capirà che non vuoi offenderlo, ma se usi le stesse parole in un messaggio potreb- be invece sentirsi offeso. Immagi- na di dirgli: “Ciao, vecchio!”

mentre gli dai il cinque. Questo è un saluto scherzoso, lo capi- sce chiunque.

Ma se gli scrivi: “Ciao vecchio!” in un messaggio o sulla sua bacheca, potrebbe sentirsi facilmente offeso.

Perciò, quando scrivi a qualcuno, sopratutto se il messaggio è

PUBBLICO

, controlla bene le parole che usi e che il testo rispecchi fedelmente ciò che volevi dire. Usare parole maiusco- le è come

URLARE!

Tienilo presen- te. Se metti un “Mi piace” o scegli di condividere un post, assicurati che sia chiaro cosa stai condivi- dendo. A volte un post è seguito da commenti che potrebbero anche ribaltarne il senso. Ad esempio, se un post riporta la notizia che gli indiani d'America vogliono bloccare la costruzione di un oleodotto che dovrebbe passare sulle loro terre e qualcuno commenta scrivendo “Buah!

Vergogna. Vogliono fermare il pro- gresso” puoi dichiararti d'accordo con le proteste degli indiani e invece far credere di pensarla come chi ha

messo il commento, solo perché hai messo il tuo “like”

nel posto sbagliato. Da un post scaturisce spesso una lunga serie di commenti, che pos- sono deviare del tutto dall'argo- mento iniziale. In quel caso, preoc- cupati di chiarire bene a cosa si riferi- sce il tuo commento, altrimenti chi legge potrebbe confondersi. Se rispondi a un commento preciso, nomina la persona a cui ti rivolgi all'ini- zio della frase, così saprà che stai par- lando proprio a lei. Non usare mai termini offensivi ed evita di critica- re le persone al posto delle idee.

“Credo che, se tutti facessimo la nostra parte, le città sarebbero più pulite” suona molto diverso da: “Se non metti i rifiuti nei cassonetti sporchi la città”, ti pare?

Pag10

Scegli bene l'

EMOJI

e il tuo

messaggio sarà senz'altro più efficace o simpatico. Gli emoji, comunque, non dovrebbero sostituire il testo di un messaggio, per lo stesso motivo per il quale un testo scrit- to può essere meno chiaro del discorso parlato. Se invece delle parole, usi dei simboli diventa più difficile capire con certezza cosa volevi dire. Una “facci- na” può invece andar bene per rispondere al volo a un messaggio se non puoi per-

derci tempo. Se ricevi un messaggio che dice: “Ci vediamo in palestra alle quattro?” Puoi rispondere in zero secondi con la mano che fa il gesto di “ok”.

B) Le regole degli emoji

Gli emoji, o “faccine” sono stati inventati per aggiungere una nota visiva a un testo scritto. Ce ne sono tantissimi: faccine, animali, oggetti, simboli, e chi più ne ha più ne metta. Anche per gli emoji valgono le regole generali del messaggio.

C'è una bella differenza tra la fac- cina che ha le lacrime agli occhi dal ridere e la faccina con la lacri-

ma triste, quindi scegli il simbolo giusto per ciò che vuoi esprimere.

Se il cane di casa di un tuo amico sta male, non apprezzerà certo un messaggio con la faccina con le lacrime di gioia.

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Netiquette

Le BUONE MANIERE in rete e SUI SOCIAL

Chiedi l’autorizzazione TAG agli amici prima di taggarli nelle tue foto.

CORTESIA

Comunica con gli altri come vorresti che si altri si rivolgessero a te. Non

utilizzare un linguaggio volgare o attacchi personali di qualsiasi tipo.

SPAM E CATENE Non diffondere né spam né messaggi appartenenti a “catene” di

varia natura.

GRUPPI

Aggiungi i tuoi contatti al gruppo che hai appena creato solo dopo aver avuto la loro autorizzazione. Esci dai

gruppi che offendono gli altri.

COPYRIGHT

Non utiizzare contenuti di altri senza autorizzazione oppure condividi lasciando l’attribuzione

di chi ha pubblicato.

RINGRAZIA E MENZIONA Se condividi un link interessante dalla bacheca di un’altra pagina o un contatto, ricordati di ringraziarlo

menzionandolo nel tuo post.

Scegli bene l'

EMOJI

e il tuo

messaggio sarà senz'altro più efficace o simpatico.

Gli emoji, comunque, non dovrebbero sostituire il testo di un messaggio, per lo stesso motivo per il quale un testo scrit- to può essere meno chiaro del discorso parlato. Se invece delle parole, usi dei simboli diventa più difficile capire con certezza cosa volevi dire. Una “facci- na” può invece andar bene per rispondere al volo a un messaggio se non puoi per-

derci tempo. Se ricevi un messaggio che dice: “Ci vediamo in palestra alle quattro?” Puoi rispondere in zero secondi con la mano che fa il gesto di “ok”.

B) Le regole degli emoji

Gli emoji, o “faccine” sono stati inventati per aggiungere una nota visiva a un testo scritto. Ce ne sono tantissimi: faccine, animali, oggetti, simboli, e chi più ne ha più ne metta. Anche per gli emoji valgono le regole generali del messaggio.

C'è una bella differenza tra la fac- cina che ha le lacrime agli occhi dal ridere e la faccina con la lacri-

ma triste, quindi scegli il simbolo giusto per ciò che vuoi esprimere.

Se il cane di casa di un tuo amico sta male, non apprezzerà certo un messaggio con la faccina con le lacrime di gioia.

Pag11

(13)

cyberNEWS

Senza rendersene conto, le persone passano di media 5

ore sugli smartphone e toccano il cellulare più di duemila volte in una giornata,

spesso mentre guidano l'auto o lo scooter, oppure

vanno in bicicletta. Con conseguenze che spesso sono disastrose. Quando sei

in giro, “spegni” la tua attenzione dallo schermo e

“accendila” su ciò che ti circonda. Un bella giornata trascorsa con gli amici vale

molto più di un like.

La parola Emoticon è un termine “macedonia” che combina due parole inglesi:

emotion e icon (emozione e icona, o simbolo). Quando

furono inventati si disegnavano usando solo i caratteri della tastiera, come

questi:

:-) :) :-)) :-|| :-( :{

Le “faccine” che usiamo oggi si chiamano Emoji,

dall’unione di tre parole giapponesi: “e” immagine,

“mo”scrittura e

“ji” carattere.

L’utilizzo del telefonino rilascia una sostanza nel cervello paragonabile all’uso delle droghe come tabacco e alcol. Inoltre, tende a renderci sedentari. Meglio dedicarsi a

uno sport, uscire con gli amici e coltivare un hobby come la pittura, la musica o

le gite in bicicletta.

C) Gli attaccabrighe da tastiera

Una delle attività preferite dai cyber- bulli è inserirsi in un gruppo o in un discorso al solo scopo di far litigare altri utenti tra loro o di punzecchiarne qualcuno cercando di mortificarlo. Ac- canirsi contro il più debole può essere più facile che prenderne le difese. Del resto, se la maggioranza dice

“A”

e pochi dicono

“B”

, vien da

pensare che la risposta giusta sia “A”.

Il cyberbullo spesso usa proprio questo meccanismo per isola-

re la sua vittima potenziale.

Perciò, prima di decidere se sei d'accordo con “A” o con

“B” ragiona con la

TUA TESTA

e non considerare mai giusta una risposta solo perché è quella della maggioranza. Se ti coinvolgono in una discussione e capisci che il ber- saglio sei tu chiudi subito quella discussione ed evita di rispondere oltre. In ogni caso, non farti mai pren-

dere dalla rabbia o dal risenti- mento; è proprio quello che vuole un provocatore.

Desisterà in fretta se riceve invece una risposta pacata e ben scritta. Ma se insiste,

SMETTI DI RISPONDERE

, sarà

come togliergli importanza. Se ti accor- gi che una discussione (o una serie di commenti) sta degenerando in un litigio (in inglese lo chiamano

FLAME

: fiam-

mata) smetti di commentare. In quella situazione è più facile farsi nuovi nemici che nuovi amici. Dietro una tastiera è facile sentirsi forti! Ricorda che uno scherzo serve a far divertire, non a criticare qualcuno.

Può anche succedere che sia tu la vittima delle prese in giro. In questo caso non tacere, ma parla con un adulto senza

aver paura di fare i nomi dei

bulli. Pag12

socialmedia

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A) L'imbarazzo della scelta

Sul mercato informatico mondiale esi- stono app (programmi informatici) per pc, tablet o smartphone che possono soddisfare qualsiasi esigenza degli utenti. Si può spaziare tra centi-

naia di migliaia di funzioni che a volte sono molto simili tra loro e ciò può rendere piuttosto difficile la scelta dell’

app giusta per te. Alcune di queste app, di solito le più utili, sono già installate al momento dell'acquisto del dispositivo (

DEVICE

, in inglese). Dato che si tratta di app selezionate dal costruttore del dispositivo, è spesso consigliabile

PERSONALIZZARLE

,

togliendo quelle poco utilizzate e inse- rendone altre più adatte alle

tue esigenze. In questo modo potrai disporre delle funzioni che consideri davvero utili per te e il tuo smartphone (o il pc, o il tablet) funzionerà meglio.

Tieni sempre aggiornato il siste- ma operativo e le app. Gli aggiornamenti sono vitali per tenere lontani i malintenzionati dai nostri dispositivi. A tutela della privacy ci sono poi diverse app specifiche per le password e le note private. Abbia- mo tutti così tanti pin, username, pas- sword e codici vari che è impossibile tenerli tutti a memoria e scriverli in una nota accessibile a tutti, non è certo una buona idea. Meglio quindi utilizza- re un’app dedicata alla gestione delle note private e segnarle lì, dove verran- no cifrate in modo da renderne impos- sibile la lettura a chi non è autorizzato.

B) Come regolarsi con i settaggi

Quasi sempre le app sono configura- te in modo da avere ampio accesso

ai tuoi dati personali. Purtroppo, questo è un vantaggio anche per gli hacker, perché rende il tuo dispositi- vo più vulnerabile ad attacchi infor- matici. Quando acquisti un nuovo dispositivo o installi una nuova app vai sulla sezione

“IMPOSTAZIONI”

del menù e controlla se le regola- zioni sono di tuo gradimento.

A volte le app sono autorizza- te di default (presettaggio) ad accedere a informazioni che

non sono affatto indispensabili per il corretto funzionamento. Ad esem- pio, la geolocalizzazione non ha alcun senso in una app di scrittura.

La regola d'oro è togliere tutte le autorizzazioni non necessarie.

4 Il misterioso pianeta delle App

Pag13

C) Occhio alla geolocalizzazione

La geolocalizzazione è indi- spensabile per usare un navi- gatore o per geo-taggare una foto. Ma tenerla sempre accesa è sbagliato.

Nel caso di un'

INTRUSIONE

da

parte di un malintenzionato, gli sarà possibile sapere

sempre dove sei e questo non va bene. Lo stesso discorso vale per molte altre funzioni del tuo dispositivo.

Quando non le stai usando è meglio spegnerle. Inoltre, lasciare che fun- zionino in background (in modalità invisibile) fa durare meno la carica della batteria.

D) Anche le App sono sul web

Il fatto che una app funzioni anche a connessione Internet spenta, non significa che sia indipendente dalla rete. Oggi, praticamente tutte le app sono connesse al web,

magari solo per ricevere il feedback (giudizio) degli utenti che può servire a

migliorarle. Tienilo presente quando inserisci in un'app i tuoi dati personali o informazioni de- licate per la privacy.

(15)

cyberNEWS

La parola “app” è l'abbreviazione del termine inglese “application”, che in italiano significa esattamente “programma informatico”, cioè

una serie di istruzioni che dicono al tuo dispositivo, ad esempio il tuo smartphone,

cosa deve fare. L'app fotocamera quando viene attivata si collega con l'obiettivo della

fotocamera, registra le condizioni di luce, regola la messa a fuoco, scatta e, infine,

memorizza la foto che hai appena fatto.

Oltre alle app installate sul tuo smartphone, ne esistono altre che non sono memorizzate sul telefono, il tablet o il pc, perché rimangono su

una memoria in rete, chiamata server. Il vantaggio di queste app è che non consumano

la memoria dei dispositivi sui quali vengono usate. Lo svantaggio è che non puoi usarle senza un collegamento Internet. Un altro limite

delle “web app” è che per funzionare bene, possono avere bisogno di una connessione

molto veloce, altrimenti diventano inutili.

C) Occhio alla geolocalizzazione

La geolocalizzazione è indi- spensabile per usare un navi- gatore o per geo-taggare una foto. Ma tenerla sempre accesa è sbagliato.

Anche se alcune app cancellano automaticamente un file (documento) dopo un certo tempo dalla visualizzazione, come succede usando la funzione stories, questo non significa che quella foto o

quel video siano spariti davvero dappertutto. I server (depositi di dati e veicoli di connessione internet) sui quali è transitato il file lo tengono in memoria, almeno per qualche tempo. E c'è sempre la possibilità che prima della cancellazione definitiva qualcuno riesca a “rubare” il file. Se

non vuoi che una foto o un video diventino di dominio pubblico, l'unico modo è tenerteli per te.

Nel caso di un'

INTRUSIONE

da

parte di un malintenzionato, gli sarà possibile sapere

sempre dove sei e questo non va bene. Lo stesso discorso vale per molte altre funzioni del tuo dispositivo.

Quando non le stai usando è meglio spegnerle. Inoltre, lasciare che fun- zionino in background (in modalità invisibile) fa durare meno la carica della batteria.

D) Anche le App sono sul web

Il fatto che una app funzioni anche a connessione Internet spenta, non significa che sia indipendente dalla rete. Oggi, praticamente tutte le app sono connesse al web,

magari solo per ricevere il feedback (giudizio) degli utenti che può servire a

Pag14

migliorarle. Tienilo presente quando inserisci in un'app i tuoi dati personali o informazioni de- licate per la privacy.

(16)

A) CHE COS’E’ IL CYBERBULLISMO?

Si chiama cyberbullismo l’uso delle nuove tecnologie per intimorire, molestare, mettere in imbarazzo, far sentire a disagio o escludere altre persone. Spesso le vittime hanno qualcosa di diverso dal gruppo che frequentano. La loro diversità può essere nel

COLORE DELLA PELLE

, nella

RELIGIONE

,

nell’

ASPETTO

o nel

CARATTERE

. Il

cyberbullo, che spesso è

ANONI- MO

, rispetto al bullo che agisce a scuola o in piazzetta, ha un pubbli- co più ampio, cioè il web, e così l’umiliazione del suo bersaglio è molto più forte. Attraverso la rete, i social e le chat, la

VITTIMA

è co-

stantemente attaccata con mes- saggi o video pubblicati per farla star male.

La nuova legge n.71/2017 consente ai minori di richie- dere l’oscuramento, la

rimozione o il blocco dei conte- nuti, a loro riferiti e diffusi per via telematica, che ritengono essere atti di cyberbullismo (ad esempio foto o video imbarazzanti o offensi- vi, oppure pagine web o post sui social in cui si è vittime di minacce, offese o insulti, etc.).

Come si può agire? Le richieste di

CANCELLAZIONE

dei contenuti vanno inviate al titolare del tratta- mento dei dati o al gestore del sito Internet o dei social media dove sono pubblicate le informazioni, le foto o i video ritenuti atti di cyber-

5 STOP AL CYBERBULLISMO

bullismo. L’istanza può essere inviata direttamente dal minore, se ha più di 14 anni, oppure dai genitori.

B) COSA VUOL DIRE “NAVIGARE SICURI IN RETE”?

L’idea che tutto quello che viene fatto in rete non è reale è sbagliata!

La rete è solo un modo differente di comunicare con gli altri. In pratica sostituiamo la nostra persona con un computer o smartphone, ma chi preme sui tasti rimane comunque un

ESSERE UMANO

e “dall’altra parte” non puoi mai sapere chi ci sia veramente.

Pag15

(17)

Pag16

C) ECCO ALCUNE REGOLE PER PROTEGGERTI SU INTERNET

Proteggi il dispositivo che usi per

“navigare” in internet. Quando sei in rete utilizzi dei programmi o delle app (come What- sApp o Snapchat). Questi strumenti sono conti- nuamente aggiornati dagli sviluppatori (le perso- ne che li hanno creati) per garantire un livello di sicurezza molto alto e non dare il modo ai malin- tenzionati di capire come sfruttarle per i loro scopi illegali. Ci sono anche dei programmi, chiamati

ANTIVIRUS

che servono proprio a bloccare tutto quello che potrebbe rendere insicura la tua navigazione. Utilizza sempre una password di protezione per non permettere a nessuno (a parte i tuoi genitori) di poter entrare nel tuo smartphone o nel pc senza il tuo permesso.

Proteggi la password. Ci sono dei robot in rete che in automatico cercano di scopri- re le password. Loro provano centinaia di miglia- ia di combinazioni per cercare di trovare la tua.

Succede tutti i giorni senza che tu te ne accor- ga. Come fare allora per non dare la possibilità a questi robot di indovinare la tua password? Pos- sibilmente non usare parole troppo facili.

Quando scegli la tua password utilizza minusco- le, maiuscole, numeri. Qualche volta puoi usare anche i caratteri speciali (

$@#

). Non mettere nella tua password parole della tua vita privata o date di nascita dei tuoi

Utilizza reti sicure. Fai molta attenzione alle informazioni personali, quando entri in internet attraverso una rete che non conosci o di cui non sei sicuro (ad esempio una rete Wi-Fi gratuita in un locale pubblico). Inoltre se hai una rete Wi-Fi a casa, proteggila sempre con una password per evitare che altre persone

possano entrarci.

Proteggi le tue informazioni personali.

Prima di scrivere i dati personali in un modulo di una pagina web, verifica ad esem- pio che l’indirizzo della pagina contenga la scritta https e ci sia accanto il simbolo del

LUCCHETTO CHIUSO.

Nei social e nelle

chat non scrivere mai informazioni sensibili come nome, indirizzo, numero telefonico, numeri di carte di credito o password.

Evita le truffe. Prima di cliccare sui link dei messaggi che vedi o sui documenti allegati ad un messaggio di posta elettronica che arrivano da uno sconosciuto, rifletti! Fai attenzione anche se il mittente è qualcuno che conosci. I suoi messaggi potrebbero con- tenere virus in grado di nuocere al tuo dispo- sitivo o addirittura rubare le informazioni personali, magari senza che tu lo sappia. È meglio acquistare solo da

SITI SICURI

,

con giudizi

Attento al furto di identità. Non ti fidare di messaggi o siti che chiedono dati personali, non inviare le password con la posta elettronica e soprattutto non farle sapere ad altre persone.

Usa i social network con prudenza ed educazione. Nel tuo profilo perso- nale dei social network permetti la visione dei contenuti (dati, foto, ecc) solo a persone fidate, utilizzando le opzioni sulla privacy.

Non rispondere alle provocazioni.

Quando ricevi mail, chat o sms provo- catori e/o minacciosi, evita di rispondere e in caso di insistenza,

BLOCCA

o segnala il contatto che ti infastidisce.

Segnala i contenuti illeciti o inappro- priati. Informa i tuoi genitori o gli inse- gnanti sui contenuti che trovi su internet e che ti sembrano dannosi o sbagliati.

Evita i siti ritenuti inadatti ai bambini e adolescenti.

Segui i consigli delle persone più grandi ed esperte che

possano aiutarti ad usare bene le possibilità di internet.

(18)

COME DIFENDERSI?

COSA FARE

IN CASO DI EMERGENZA?

SITI Q&A SOCIAL

NETWORK GIOCHI

ONLINE FORUM

CHAT MESSAGGI

TELEFONATE

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Non pubblicare o condividere informazioni personali

Non postare immagini intime

Non accettare amicizie da sconosciuti

Su forum e social network rispondere in maniera educata e non offensiva Su siti o chat che richiedono un profilo,

utilizzare un nickname di fantasia Non rispondere agli insulti e provocazioni

(nome, cognome, numero di telefono, indirizzo)

RICORDATI CHE

Il CYBERBULLISMO è l’uso delle nuove tecnologie per intimorire, molestare, mettere in imbarazzo, far sentire a disagio o escludere altre persone.

Può avvenire attraverso:

SALVARE i messaggi ricevuti annotando giorno e orario di ricezione

CAMBIARE

nickname, numero di cellulare o indirizzo email

CHIAMARE la Polizia o il Telefono Azzurro al n. 19696

PARLARE

con genitori e insegnanti

DA STAMPARE E APPENDERE

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(19)

I RAGAZZI IN GAMBA

SEGUONO SEMPRE LE 3 “R”

(Dalai Lama)

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R ISPETTO PER TE STESSO R ISPETTO PER GLI ALTRI

R ESPONSABILITÀ PER LE TUE AZIONI

É importante imparare quali sono le regole per rimanere nella rete

rispettando gli altri e facendo rispettare se stessi. Cerca di essere consapevole dei tuoi diritti e dei tuoi doveri, sia in CLASSE che su INTERNET.

RISPETTA TE STESSO

• Sei unico e speciale e nessuno può sminuire il tuo valore.

• Non misurare il tuo valore attraverso le opinioni che gli altri hanno di te, da quanti “like” hanno i tuoi post o da quanti “follower” ha il tuo profilo.

• Non sminuirti o denigrarti solo per attirare attenzione, fai in modo che la gente rida con te, non di te.

• Condividi/invia solo post, foto e video delle quali non ti debba vergognare né dopo 10 minuti né dopo 10 anni.

• Prima di inviare o pubblicare qualsiasi cosa, poniti queste 3 domande:

1 che fine farà la mia foto/video?

2 sono sicuro/a che rimarrà “tra di noi”?

3 chi c'è veramente dall'altra parte?

RISPETTA GLI ALTRI

• Rispetta le opinioni, i punti di vista e le diversità di tutti anche se sei in disaccordo e non le condividi.

• Non denigrare o insultare nessuno: siamo tutti esseri umani, con i nostri valori e sentimenti.

• Non raccontare i fatti altrui screditando le persone pubblicamente sul tuo profilo o su quello altrui: tratta gli altri come vorresti essere trattato tu.

• Non includere persone nelle chat di gruppo senza prima chiederglielo e non offenderti se si cancellano.

• Non mandare messaggi di notte.

• Condividi solo post/notizie che hai letto attentamente e che approvi.

• Se partecipi alla diffusione di materiale dannoso e denigratorio, ne sei responsabile tanto quanto chi lo ha creato e pubblicato.

• Prima di taggare e pubblicare foto o video che mostrano altre persone: chiedi il permesso.

Rispetta il loro diritto di poter scegliere se, dove e come apparire.

DA STAMPARE E APPENDERE

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(20)

Sai che cos’è il cyberbullismo?

Sì, ne sono vittima in questo periodo Sì, ne sono stata vittima in passato Sì, ho degli amici che ne sono stati vittima Sì, ne ho sentito parlare

Sì, mi è capitato talvolta di compiere atti di cyberbullismo

No

Ti è mai capitato di compiere atti di cyberbullismo?

Sì Forse sì Non credo No

Se ti è capitato di essere “preso di mira” da cyberbulli, in che modo è avvenuto l’episodio?

(Più risposte possibili)

Tramite SMS e/o chiamate offensive e volgari ricevuti sul cellulare

Tramite email minacciose e/o offese ricevute in chat (o MSN)

Tramite la diffusione e/o pubblicazione su internet di mie immagini intime o comunque private

Tramite la pubblicazione online di frasi volgari o diffama- torie nei miei confronti

Sì, mi è capitato talvolta di compiere atti di cyberbullismo

Tramite esclusioni dalla lista di amici, con lo scopo di isolarmi (per esempio su Facebook)

Non mi è mai capitato

Come ti sei sentito? (Più risposte possibili) Impaurito

Imbarazzato Arrabbiato Indifeso

Non particolarmente colpito dall’episodio Altro

Hai detto a qualcuno che hai subìto prepotenze online in questo periodo?

Padre Madre Amici Insegnanti Altro

Se non sei mai stato vittima di cyberbullismo, come pensi che si sentano i ragazzi che invece vengono presi di mira? (Più risposte possibili)

Impauriti Imbarazzati Arrabbiati Indifesi

Non particolarmente colpiti dall’episodio Altro

Secondo te, perché un ragazzo (o una ragazza) mette in atto episodi di cyberbullismo nei confronti di altri?

(Più risposte possibili) Per divertimento Per invidia

Per “dargli una lezione” o per vendicarsi Per “diventare famoso” tra gli amici Per delusione amorosa

Altro

Secondo la tua opinione, perché alcuni ragazzi scelgo- no di aggredire gli altri attraverso strumenti tecnologi- ci, invece che faccia a faccia? (Più risposte possibili)

Perché pensano che tramite cellulare e/o internet possono nascondere la propria identità

Perché il cellulare e/o internet permettono di essere “più cattivi” che nella realtà

Perché online non serve essere fisicamente forti Per poter perseguitare la propria vittima anche quando è a casa o lontana

Perché è più facile, non vedendo l’altro dal vivo Altro

CLASSE

__________ SCUOLA_______________________________ DATA_______________

Ciao, ti sei mai chiesto se certe cose in rete possono capitare anche a te?

Il questionario è riservato e anonimo, quindi non scrivere da nessuna parte il tuo nome e cognome.

QUESTIONARIO PER GLI ALUNNI

TI RINGRAZIAMO PER AVER COMPILATO IL QUESTIONARIO

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DA STAMPARE E COMPILAREè un progetto neways.it

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