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SVILUPPO LOCALE PARTECIPATO E SOSTENIBILE – Territorio, interazioni e reti sociali

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Narrare i gruppi. Prospettive cliniche e sociali. Anno 1, Vol.2, Luglio 2006

recensione

SVILUPPO LOCALE PARTECIPATO E SOSTENIBILE

Territorio, interazioni e reti sociali

a cura di R. Barone, G. Licari, S. Barrano, M. Samperi, M. Dondoni

‘In medium stat virtus ’ dicevano i latini; in un luogo intermedio sta la virtù. E la virtù di questo testo, intesa come ‘valore’, sta nel riuscire a comunicare il senso di un’esperienza virtuosa, nel senso di

‘coraggiosa’, e fertile promossa da istituzioni intermedie specifiche, quali l’Agenzia di Sviluppo Integrato, nata con l’obiettivo di promuovere la concertazione locale per la valorizzazione delle risorse socio-economiche e culturali specifiche del Comprensorio del Calatino Sud Simeto.

L’Etica della medietà, nel mondo antico fino alla cultura classicistica del mondo moderno, colloca ogni singola virtù al centro tra due opposti eccessi. Nel volume l’etica della medietà si traduce nella capacità degli attori sociali, di trovare ‘il giusto mezzo’ per affrontare tematiche complesse sul piano epistemologico e operativo. Come evitare che lo sviluppo locale o sviluppo endogeno, come lo definisce Garofoli nel testo, inteso come capacità di trasformazione del sistema economico-sociale, capacità di reazione alle sfide esterne, capacità di introdurre forme specifiche di regolazione sociale a livello locale, si lasci travolgere dai timori o ‘alibi’ di insuccessi da addebitare a fattori esogeni?

Come promuovere la partecipazione politica, finanziaria (attraverso il partnariato), comunitaria, in un Meridione in cui la politica ha assunto la forma di una ideologia che valorizza i rapporti personali dentro una gerarchia in cui stanno al vertice gli uomini che sanno usare la forza e alla base coloro che non se ne sanno o possono servire? - come ben sottolinea Gangemi nel volume.

Come valorizzare la memoria storica degli abitanti di un quartiere, di un territorio, per una rigenerazione urbana reale e non effetto di un

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Narrare i gruppi. Prospettive cliniche e sociali. Anno 1, Vol.2, Luglio 2006 rapporto di forza degli stockholders (i possessori di capitali da investire in un territorio piuttosto che in qualunque altro ritenuto meno conveniente) sugli stakeholders (coloro che vivono il territorio in qualità di residenti o di esercenti di attività sociali, economiche e culturali)? – (Licari, Dondoni)

E ancora: come consentire un progressivo superamento di un “Noi- mafioso”, saturante e fondamentalista, a favore di un “Noi” in grado di valorizzare la differenza come ricchezza e le sue basi insieme soggettive, emozionali, relazionali e comunitarie? (Giorgi, Lo Verso).

I contributi riportati nel volume, frutto di un lavoro di ricerca e di progettazione sul campo della durata di circa dieci anni e di un confronto interdisciplinare promosso dal ciclo di Seminari sull’Interazioni e le reti sociali nello Sviluppo Locale, Partecipato e Sostenibile, provano ad offrire risposte e delineano percorsi possibili di sviluppo.

Non c’è sviluppo senza tenere conto delle realtà culturale e interculturale presente nelle diverse realtà territoriali. Non è possibile un progetto di sviluppo locale senza essere basato sulla consapevolezza, sulla responsabilità, sul coinvolgimento degli attori locali. Non si possono attivare processi innovativi duraturi se non si tiene conto della promozione della persona e dell’incremento delle reti sociali della stessa, se non si tiene conto della prospettiva bio- psico-sociale e delle dimensioni atropo-psichiche che caratterizzano i luoghi e le persone.

Il volume offre la possibilità di riflettere sul contesto, su come si fa sviluppo locale, su quali sono i mezzi legati all’economia, al territorio, sui problemi legati al marketing e su come si collegano alle trasformazioni economiche e finanziarie del mondo. Ma offre anche la possibilità di connettere i fattori economici con le interazioni e le reti sociali attivate da significative rivoluzioni culturali promosse in specifici territori.

E’ un testo che attiva pensiero sui gruppi sociali e sulle comunità e stimola molto la curiosità e la creatività; dà strumenti di pensiero e di lavoro per l’attivazione di processi di partecipazione dal basso (bottom-up) in grado di innescare cambiamenti significativi duraturi e maturi e sviluppi sostenibili delle comunità locali.

Il volume ha anche il pregio di far emergere la speranza di un reale cambiamento socioeconomico, culturale, psicofisico (ci si augura che le esperienze raccolte nel testo possano moltiplicarsi) in aree geopolitiche spesso ‘stagnanti’ in cui è difficile creare forti elementi di rottura e innescare processi virtuosi, dinamici e collettivi per un miglioramento della qualità della vita delle persone e delle comunità.

Cecilia Giordano

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