Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Prof. A. Andreazza
Muoni e pioni
Lezione 13
Due (tre) nuove particelle: µ e π
• I primi esperimenti con raggi cosmici come diedero evidenza del positrone, così mostrarono l’esistenza di una nuova particella:
– il muone, µ, m
µ=105 MeV – ...con il suo neutrino
– Particella importante per la comprensione delle interazioni deboli: famiglie ed universalità
• L’origine dei muoni osservati sulla superficie
terrestre si può far risalire al decadimento di un’altra particella:
– il pione, π
– osservazione con emulsioni nucleare in voli su pallone – particella che interagisce forte: il primo mesone
– mediatore delle interazioni forti
Raggi cosmici
• Principalmente nuclei accelerati da sorgenti astrofisiche:
– Sole per la parte bassa dello spettro (vento solare), include anche elettroni
– Energie osservate fino a 1019-20 eV
1013 1014 1015 1016 1017 1018 1019 1020 ]-1 sr-1 s-2 m1.6 [GeVF(E)2.6 E
1 10 102
103
104
Grigorov JACEE MGU Tien-Shan Tibet07 Akeno CASA-MIA HEGRA Fly’s Eye Kascade Kascade Grande IceTop-73 HiRes 1 HiRes 2 Telescope Array Auger
Knee
2nd Knee
Ankle
Raggi cosmici
15 10 5 3 2 1 0
0 200 400 600 800 1000
0.01 0.1 1 10 100 1000 10000
At m osph er ic dept h [g cm–2] Vertical flux [m–2 s–1 sr–1 ]
Alt it u de (km )
µ+ + µ−
π+ + π− e+ + e−
p + n νµ + ν_µ
Flusso a livello del mare
~180 m-2s-1
Decadimento del µ
• Il muone decade con una vita media di τµ=2.2 µs
– elettrone è l’unica particella carica più leggera
– le altre particelle sono invisibili: ν – spettro continuo:
compatibile con decadimento in 3 corpi
– il muone è un fermione
• La forma esatta dello spettro di energia dell’elettrone dipende dai dettagli dell’elemento di matrice:
– effetto importante delle elicità µ− → e− +ν +ν
ν
S ν
Sν
µ−
S
e− ν
S
ν S µ−
Se e−
Decadimento del µ
• La larghezza di decadimento del µ si può calcolare nella teoria di Fermi.
– al primo ordine:
– Permette il calcolo della GF da quantità tutte ben misurate.
• Calcoliamone il valore e cerchiamo di capire quali sono i contributi degli errori sperimentali alla sua determinazione:
• Il valore tabulato è: GF=1.1663787(6)x10-5 GeV-2 δGF/GF=5x10-7
Γ
(
µ− → e−νeνµ)
= GF2mµ5 192π3
GF = 192π3 mµ5
! τµ
mµ = 105.6583715 MeV
PDG 2014
τ
µ = 2.1969811µ
sδ
GFGF = 5 2
δ
mµmµ = 5
23.3×10−8
δ
GFGF = 5 ×10−7 GF = 1.1638188 ×10−5GeV−2
δ
GFGF = 1 2
δτ
µτ
µ =1
210−6
Universalità delle interazioni deboli
• La costante di Fermi calcolata dal decadimento β
• e dal decadimento del muone:
• Due fenomeni molto diversi determinati dalla stessa costante:
Universalità delle interazioni deboli!
• Spiegheremo in seguito la ragione della piccola differenza tra i due valori.
G
β= 1.14962 ± 0.00015 ( ) ×10
−5GeV
-2G
F= 1.1663786 ± 0.0000006 ( ) ×10
−5GeV
-2Il muone
Identità attesa per simmetria CPT
se ≠0 violazione CP
Numero elettronico e muonico
• Il decadimento principale del µ è:
• Altri decadimenti che conservano carica e momento angolare non si osservano:
• Esiste un numero quantico conservato violato in questi decadimenti.
• Numero muonico
• Completamente analogo al Numero elettronico
• Osservazione fatta nelle interazioni di neutrini si conserva il numero
elettronico:
• Analogamente si osserva che
µ− → e− +ν +ν
µ− → e− +γ µ− → e−+ e++ e− µ− → e−+γ +γ
µ−,νµ = +1, µ+,νµ = −1
e−,νe = +1, e+,νe = −1
νe + p → n + e+ νe + n → p + e−
νe+37Cl → 37S + e+ νe +37Cl → 37Ar + e−
Osservazione neutrini solari Esperimento di Reines e Cowan
µ− → e− +νe +νµ νµ + N → X +µ− νµ + N → X +µ+ µ+ → e+ +νe +νµ νµ + N → X +µ− νµ + N → X +µ+
I leptoni
• Il µ, come l’e ha solo interazioni di natura elettromagnetica e debole.
• I rispettivi ν hanno solo interazioni deboli
• Vengono chiamati leptoni
• A parte la massa, la coppia µ-ν
µha le stesse proprietà di e-ν
e– Struttura a famiglie del Modello Standard
– Il numero di particelle in una data famiglia è una quantità conservata
• Nel 1975 venne scoperta la terza famiglia:
– τ-ν
τ– m
τ=1776.82±0.16 MeV
Nobel 1995 M. Perl
Per la scoperta del leptone tau
Osservazione del π
(Lattes, Occhialini, Powell 1947)• Per acquisire maggiori
informazioni sui raggi cosmici voli con palloni in alta atmosfera.
• Utilizzo di emulsioni nucleari per registrare le interazioni.
• Powell ricevette il Nobel 1950
– per la tecnica sperimentale – e per gli studi sui pioni fatti
con questa tecnica
Osservazione del π
(Lattes, Occhialini, Powell 1947)π
µ e
particella veloce:
(dE/dx)min
pochi grani di ionizzazione
particella lenta:
(dE/dx)∝1/β2 densa ionizzazione
e riparte
veloce π si
arresta
Emulsioni nucleari
• ρ ~ 3.8 g/cm2
• X0 ~ 2.9 cm
• λI ~ 35 cm
Il pione
• La nuova particella carica esiste sia come π+, π- – mπ = 139.57108 ± 0.00035 MeV
– τπ = (2.6033 ± 0.0005) × 10-8 s – Il decadimento è in due corpi:
• il µ ha un momento fisso: 30 MeV/c, compatibile con il rinculo contro una particella di massa nulla:
• siccome non si vedono interazioni di γ, la particella neutra deve essere un neutrino.
– Il pione ha spin intero
• Successivamente è stato anche osservato il π0 – mπ0= 134.9766 ± 0.0006 MeV
– τπ0= (8.52 ± 0.18) × 10-17 s
• tripletto di spin isotopico: I=1
π− →µ−+ν, π+ →µ+ +ν
π
0→ γ + γ
Decadimento debole
Decadimento elettromagnetico
p1* = p2* =
(
s − (m1+ m2)2) (
s − (m1 − m2)2)
2 s
pµ* = s − mµ2
2 s = mπ2 − mµ2 2mπ
m2=0
⎯⎯⎯→
Proprietà del pione
• Pioni possono venire prodotti in abbondanza in interazioni forti:
• con energia di soglia (es.: p+p→p+n+π+)
p + p → p + p + π0 p + n → p + n + π0 p + n → p + p + π− p + n → n + n + π+
s ≥ mp + mn + mπ s ≥ m
(
p + mn + mπ)
2= mp2 + mp2 + 2mpEp = 4mp2 + 2mpTp
= m
(
p + mn)
2 + 2 m(
p + mn)
mπ + mπ2 ≈ 4mp2 + 4mpmπ + mπ2Tp ≥ 2mπ 1+ mπ 4mp
⎛
⎝⎜⎜ ⎞
⎠⎟⎟ ≈ 290 MeV
pp1 =
(
Ep = mp+ Tp pp)
pp2 =
(
mp 0)
s = p
(
p1 + pp2)
2• Ma anche:
• con energia di soglia (esercizio):
• Il numero di pioni, diversamente dal numero di nucleoni, non viene conservato.
• Numero barionico del π = 0 p + p → p + n + π+
p + p → p + n + π+ +π0 p + p → p + p + π++π−
Tp ≥ 4mπ 1+ mπ 2mp
⎛
⎝⎜⎜ ⎞
⎠⎟⎟ ≈ 600 MeV
Proprietà del pione: spin
• Lo spin del pione è stato misurato sfruttando l’invarianza per inversione temporale delle interazioni forti,
• che permette di utilizzare il principio del bilancio dettagliato nelle reazioni:
• Le probabilità di transizione per unità di tempo sono date dalla regola d’oro di Fermi:
– l’invarianza per inversione temporale impone la condizione:
– Ricordiamo il legame tra sezione d’urto σ e λ:
p + p → d + π+ π+ + d → p + p
λi→ f = 2π
! Mi→ f 2ρ
(
Ef)
λf →i = 2π! Mf →i 2ρ(Ei)
Mi→ f 2 = Mf →i 2
λi→ f = βic d
1
Vσ(i → f )d
numero di interazione per unità di tempo:
dn/dt Flusso incidente: Densità bersagli: una
Profondità del volume
Densità di stati finali
• Rispetto a quanto fatto in precedenza dobbiamo tenere conto dello spin negli stati finali:
– Tenendo conto che Eπ+d=Eπ+Ed:
– ed inoltre
(questa relazione vale sia nel caso relativistico che non relativistico)
• Nel caso dello stato finale p+p, bisogna considerare che, avendo due particelle identiche non bisogna contare gli stati simmetrici:
ρ E
(
π+d)
= 2s(
π +1) (
2sd +1)
V 4π pπ2
2π!
( )
3dpπ dEπ+d
dpπ
dEπ+d = dpπ dEπ dpπ
dEπ = 1 βπc
= 2s
(
π +1)
3V 4π pπ2
2π!
( )
31 βπc
= 2s
(
π +1)
3V 4π pπ2
2π!
( )
3dpπ dEπ+d
sd=1
ρ E
(
p+p)
= 12(
2sp +1) (
2sp +1)
V 4π pp2
2π!
( )
3dpp
dEp+p = 1
22 ⋅ 2V 4π pp2 2π!
( )
31
βpc = 2V 4π pp2 2π!
( )
31 βpc
Proprietà del pione: spin
• Ricordando la relazione per la sezione d’urto: λi→ f = βic
d 1
Vσ(i → f )d σ(i → f ) = V
βicλi→ f = V βic
2π
! Mi→ f 2ρ(Ef) σ( p + p → π+ + d)
σ(π+ + d → p + p)
= 2π
! Mpp→π d 2 V
βpcρ(Eπ +d)
= 2π
! Mπ d→pp 2 V
βπcρ(Ep+ p)
= 2π
! Mpp→π d 2 V
βpc(2sπ + 1)3V 4πpπ
2
2π!
( )3
1 βπc σ( p + p → π+ + d) = 2π
! Mpp→π d 2 4πV2
βpβπc2(2π!)3(2sπ + 1)3pπ2
= 2π
! Mπ d→pp 2 V βπc2
V 4πpp2 2π!
( )3
1 βpc σ(π+ + d → p + p) = 2π
! Mπ d→pp 2 4πV2
βpβπc2(2π!)32 pp
2
σ( p + p → π+ + d)
σ(π+ + d → p + p) = (2sπ + 1)3
2
pπ2 pp2
Proprietà del pione: spin
• Dal confronto delle sezioni d’urto
misurate si ricava: s
π=0
σ( p + p →π+ + d)
σ(π+ + d → p + p) = (2sπ + 1)3
2
pπ2 p2p
3 2
pπ2
pp2σ (π++ d → p + p)
Proprietà del pione: parità
• La parità del π si può determinare da reazioni che lo contengono.
• Esempio:
• Non ha una barriera da superare
• Per pπ→0, avviene in onda s:
– J=Sd, j=sd=1
• Parità del sistema iniziale:
– dato che ηd=+1 e ℓ=0
• Dal confronto si ottiene che la parità del π è negativa
• Parità del sistema finale:
• Lo stato contiene due particelle di spin 1/2 identiche:
funzione d’onda anti-simmetrica
• Il momento angolare totale è j=1
• Se S(n+n)=0:
– funzione d’onda di spin anti- simmetrica
– funzione orbitale simmetrica:
ℓ=0, 2, ...
– j=ℓ, non può essere 1
• Se S(n+n)=1:
– funzione d’onda di spin simmetrica – funzione orbitale anti-simmetrica:
ℓ=1, 3, ...
– j=1 se ℓ=1
π− + d → n + n
ηπηd(−1)ℓ(π+d ) =ηπ
ηnηn(−1)ℓ(n+n) = (−1)ℓ(n+n) = −1
Decadimento del pione (carico)
• Nel sistema del centro di massa:
• Per valutare cosa succede nel sistema del laboratorio, prendiamo l’asse z lungo la direzione di moto del π
• L’angolo di decadimento nel sistema del centro di massa rispetto a tale direzione:
• Se il π si muove con velocità βπ:
• Da cui segue che
• Per pioni relativistici:
p*µ = pν* = mπ2 − mµ2 2mπ Eν* = pν* = mπ2 − mµ2
2mπ
Eµ* = mµ2 + pν*2 = mπ2 + mµ2 2mπ
θ*
pT* = p* sinθ*
pL* = p* cosθ*
Eν = pν =γπ
(
Eν* +βπEν*cosθν*)
=γπEν*
(
1 +βπ cosθν*)
=γπ
(
1 +βπ cosθν*)
mπ22m− mµ2π
= γπmπ
2
(
1 +βπ cosθν*)
1 − mmµ2π2
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟
1 −βπ
2 1 − mµ2 mπ2
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟ < Eν
Eπ < 1 +βπ
2 1 − mµ2 mπ2
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟
0 < Eν
Eπ < 1 − mµ2
mπ2 = 0.428
Decadimento del pione (carico)
• Per calcolare la distribuzione di energie, basta osservare che in un decadimento isotropo:
• La distribuzione di energia del neutrino è anch'essa uniforme:
• ricordando
• si ottiene infine:
• Se l'energia del π è molto elevata ed è ragionevole approssimare
• posto
dN
dEν = 1 pπ 1 − mµ2
mπ2
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟ d cosθ*
dEν = 1 γπβπ p*
Eπ ≈ pπ βπ ≈ 1
ξ = Eν Eπ
dN dξ =
1 1 − mµ2
mπ2
dN dξ
ξ 1 − mµ2
2
otteniamo
cosθ* = Eν − p* γπ p* γπβπ dN
dEν = dN d cosθ*
d cosθ* dEν
p* = mπ2 − mµ2 2mπ dN
d cosθ* = 1 2
Decadimento del pione (carico)
• La distribuzione angolare dei neutrini nel sistema di laboratorio si calcola facilmente
• Ricordiamo
• approssimando βπ ≈ 1, otteniamo
• Vediamo inoltre che esiste una relazione fra l'energia del neutrino e l'angolo di decadimento nel cm
• approssimando βπ ≈ 1 ancora si ha pT = p* sinθ*
pL = Eν*γπβπ + p* cosθ*γπ
= p* γπβπ + p* cosθ*γπ
tanθ = p* sinθ*
p* γπβπ + p* cosθ*γπ
= 1 γπ
sinθ* 1+ cosθ*
= 1 γπ
2sinθ*
2 cosθ* 2 2 cos2θ*
2 tanθ = 1
γπ tanθ* 2
Eν = p* γπ + p* γπβπ cosθ*
pν = Eν =γπ p* (1 + cosθ*)
Eν =γπ p* 2 cos2θ* 2
=γπ p* 2 1+ tan2θ*
2
=γπ p* 2 1+γπ2 tan2θ
Eν = Eπ 1− mµ2 mπ2
⎛
⎝
⎜⎜
⎞
⎠
⎟⎟
1 1+γπ2tan2θ
p* =mπ2 − mµ2 2mπ
Il decadimento π → e+ν
• Data l’esistenza del decadimento π
+→ µ
++ν
µ• ci si aspetta anche l’analogo π
+→ e
++ν
e• Che effettivamente si osserva ma con un rapporto di decadimento molto minore:
• Questa differenza è giustificabile dalla combinazione di:
– spazio delle fasi
– conservazione del momento angolare – polarizzazione nelle interazioni deboli
Il decadimento π → e+ν
• Spazio delle fasi:
– ℓ=e, µ: il termine favorisce il positrone
• Conservazione del momento angolare:
– siccome il π ha spin 0, – elicità di ℓ e ν sono uguali
• Polarizzazione nelle interazioni deboli
– nei decadimenti β, e- e ν sono polarizzati con ⟨h⟩=–β – mentre e+ e anti-ν sono polarizzati con ⟨h⟩=+β
– Questo vuol dire che il leptone è in uno stato misto:
– Solo la componente con elicità negativa può contribuire al decadimento:
ρ E
( )
ℓ ∝ pℓ2 = s − mℓ2
2 s
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟
2
= mπ2 − mµ2 2mπ
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟
2
= mπ2
4 1 − mℓ2 mπ2
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟
2
ψℓ = aψh=+1+ bψh=−1 a2 =1+ β
2 , b2 =1− β 2
Mπ→ℓν 2 ∝ b2 =1− β
2 =1− pℓ / Eℓ
2 =
1− (mπ2 − mℓ2) / 2mπ (mπ2 + mℓ2) / 2mπ
2 = mℓ2
mπ2 + mℓ2
ν hν=-1 e
he=-1
Soppressione dei decadimento in e:
(me/mµ)2~2.5×10-5
Risonanze e spin isotopico
• Dopo la scoperta del pione si osservano numerose risonanze nelle interazioni N-π e π-π.
– Abbiamo viso che L’indipendenza dalla carica delle interazioni forti osservata nelle interazioni nucleone-nucleone
• ed il fatto che abbiamo particelle che compaiono in multipletti quasi degeneri:
– doppietto p-n, tripletto π+-π0-π-
• Porta alla formulazione di dell’ipotesi di una simmetria delle interazioni per rotazioni in uno spazio interno delle particelle.
• Queste risonanze possono venire analizzate a partire dalla simmetria di isospin delle interazioni forti
• La simmetria non è esatta globalmente: viene violata da interazioni elettromagnetiche e deboli
– differenze principali spiegabili ad effetti elettromagnetici:
– (mn-mp)/mp = 0.14%
– (mπ±-mπ0)/mπ± = 3.3%
• In base a questa simmetria è possibile classificare gli stati osservati
• e apre la strada al modello a quark degli adroni
Ripasso: risonanze
• La sezione d’urto
è massima per sfasamento δl=±π/2
• Sviluppando cotδl
• e definendo
• in prossimità di tale valore dello sfasamento:
cotδl(E) = cotδl(ER) + (E − ER)∂cotδl
∂E + ...
Γ
2 = ∂cotδl
∂E
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟
−1
cotδl(E) = E − ER
Γ / 2 sin2δl = 1
1 + cot2δl =
1
1 + (E − ER)2 Γ2 / 4
= Γ2 / 4
Γ2 / 4 + (E − ER)2
• Si ottiene la sezione d’urto risonante:
σ = π
k2 (2l +1) Γ2
Γ2 / 4 + (E − ER)2 σ = π
k2 (2l +1)sin2δl (k = p / !)
Γ≪E se lo sfasamento cambia velocemente
Esempio: barriera di potenziale
• Nello studio del decadimento α, avevamo analizzato la barriera di potenziale.
• Nel caso di stati con l=0, le funzioni d’onda radiali sono della forma:
• È interessante valutare la connessione tra:
– |A|2/|F|2: probabilità relativa di trovare la particella α all’interno della barriera, rispetto a quella di trovarla fuori
– δ : sfasamento e quindi sezione d’urto e variazioni della stessa
a b
u r ( ) = Asin(kr) r < a
u r ( ) = Ce
k0r+ De
−k0ra ≤ r ≤ b
u r ( ) = F sin(kr + δ
0) x > b
k = 2m
αE
!
k
0= 2m
α(V
0− E)
!
Esempio: barriera di potenziale
[MeV]
Qα
0 1 2 3 4 5 6 7 8
outρ/ inρ
−2
10
−1
10 1 10
[MeV]
Qα
0 1 2 3 4 5 6 7 8
Sezione d'urto [b]
0.5 1 1.5
2 2.5 3
a = 4 fm
b = 5.5 fm
V
0= 8 MeV
Sezione d’urto π
+p
σ inelastica σ totale
s = mp2 + mπ2 + 2mp
(
mπ + Tπ)
s = 1232 MeV
Sezione d’urto π
-p
σ totale
σ cambio carica π-p→π0n
σ elastica π-p→π-p
s = 1.4 −1.6GeV
Risonanze N-π
• In termini di spin isotopico I, uno stato ha molteplicità 2I+1 – p-n: I=1/2, |p⟩=|I=1/2,I3=1/2⟩ |n⟩=|I=1/2,I3=-1/2⟩
– π+-π0-π-: I=1, |π+⟩=|I=1,I3=1⟩ |π0⟩=|I=1,I3=0⟩ |π-⟩=|I=1,I3=-1⟩
• Vale (in una delle sue forme) la formula di Gell-Mann-Nishijima:
– Q = carica (in unità di e) – B = numero barionico
• Lo stato π+p è uno stato puro I=3/2: risonanze Δ (4 stati di carica)
• Lo stato π-p è uno stato misto
– possibili sia risonanze Δ(I=3/2) che N(I=1/2)
• Stesse considerazioni valgono per i decadimenti
– si possono predire approssimativamente rapporti di decadimento e reazioni di scambio carica.
Q = B 2 + I3
Coefficienti di Clebsch-Gordan π−p = 13 I = 23, I3 = −21 − 23 I = 12, I3 = −12
I = 32, I3 = −12 = 23 π0n + 13 π−p I = 12, I3 = −12 = 13 π0n − 23 π−p
La risonanza ρ
Massa invariante
• La massa invariante di un sistema di due particelle a+b è l’energia nel loro sistema del centro di massa.
• Si ottiene dal quadrato della somma dei rispettivi tetravettori
• Nel caso si possa trascurare la massa a riposo delle particelle, si ha la relazione semplificata:
• Lo stesso principio si applica ad un sistema multi-particelle.
• Se le due particelle provengono dal
decadimento di una particella madre: C→a+b
• Con questo metodo si può mettere in evidenza la produzione di una nuova particella:
– un picco nella distribuzione di massa invariante – centrato a mC
– con una larghezza dipendente dalla risoluzione sperimentale e dalla larghezza di decadimento ΓC (~150 MeV per decadimenti forti)
m2 = p
(
a + pb)
2 = ma2 + mb2 + 2 pa⋅ pb = ma2 + mb2 + 2 E(
aEb − pa⋅ pb)
m2 = 2EaEb
(
1− cosθa,b)
pa + pb
( )
2 = p( )
C 2 = mC2e
+e
-→ π
+π
-• Risonanza ρ
– mρ = 775.26±0.25 MeV – Γρ = 149.1±0.8 MeV – Tripletto di isospin:
ρ+, ρ0, ρ- – JPC=1--
• Osservata nella
distribuzione di massa invariante dei due pioni
• ρ±→π±π0, ρ0→π+π-
– altro effetto della simmetria di isospin:
Le risonanze η e ω
• Le risonanze η e ω si os- servano nella massa inva- riante di 3π
• Sono stati singoli di spin isotopico: I=I3=0
• η: JPC=0-+
– mη = 547.863±0.018 MeV – Γη = 1.31±0.05 keV
• ω: JPC=1--
– mω = 782.65±0.12 MeV – Γω = 8.49±0.08 MeV
• La η non può decadere in 2π per conservazione della parità. Decadimento in 3π soppresso dallo spazio delle fasi disponibile Q-value = 133 MeV
• Per la ω, il decadimento in 2π è soppresso dalla conservazione di C:
– Per lo stato di isospin 0: I = 0, I3 = 0 = 13 π+π− + 13 π0π0 + 13 π−π+
− + 0 0 + −
Il modello a quark
• Lo spettro ed i numeri quantici delle risonanze si possono spiegare
assumendo che siano stati legati di costituenti più elementari:
– i quark
• Esistono due quark in un doppietto di spin isotopico:
– S=1/2, B=1/3 – up (u), I3=+1/2 – down (d), I3=-1/2
• I barioni
– costituiti da 3 quark – spin semintero
– spin isotopico:
• 3/2: risonanze Δ
• 1/2: nucleoni e risonanze N
• I mesoni
– costituiti da una coppia quark- antiquark
– spin intero
• nello stato fondamentale il momento angolare orbitale è nullo
• spin del mesone = somma degli spin dei due quark:
JPC=0-+, 1-- – spin isotopico:
• I=1
• π (0-+), ρ (1--)
• I=0
• η (0-+), ω (1--) Q=B/2+I3=+2/3
Q=B/2+I3=-1/3
uuu, uud, udd, ddd uud, udd
ud, 1 / 2 uu − dd
( )
, du1 / 2 uu + dd