Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare – Prof. A. Andreazza
Muoni e pioni
Lezione 11
Due nuove particelle: µ e π
• I primi esperimenti con raggi cosmici come diedero evidenza del positrone, così mostrarono l’esistenza di una nuova particella:
– il muone, µ, m
µ=105 MeV – ...con il suo neutrino
– Particella importante per la comprensione delle interazioni deboli: famiglie ed universalità
• L’origine dei muoni osservati sulla superficie
terrestre si può far risalire al decadimento di un’altra particella:
– il pione, π
– osservazione con emulsioni nucleare in voli su pallone – particella che interagisce forte: il primo mesone
– mediatore delle interazioni forti e spin isotopico
Raggi cosmici
• Principalmente nuclei accelerati da sorgenti astrofisiche:
– Sole per la parte bassa dello spettro (vento solare), include anche elettroni
– Energie osservate fino a 1019-20 eV
[eV]
E
1013 1014 1015 1016 1017 1018 1019 1020 ]-1 sr-1 s-2 m1.6 [GeVF(E)2.6 E
1 10 102
103
104
Grigorov JACEE MGU Tien-Shan Tibet07 Akeno CASA-MIA HEGRA Fly’s Eye Kascade Kascade Grande IceTop-73 HiRes 1 HiRes 2 Telescope Array Auger
Knee
2nd Knee
Ankle
Sciami adronici
• Negli sciami adronici, il processo dominante è lo scattering anelastico con i nuclei.
• Tale processo ha:
– lunghezza tipica la lunghezza di interazione nucleare λI – molteplicità alta, ≈10
– il momento trasverso è dell’ordine del momento di Fermi degli adroni in un nucleo,
– l’energia critica è data dall’energia di soglia per produrre pioni in interazione nucleari. Siccome i nuclei del materiale sono molto più pesanti delle particelle incidenti,
• Dimensioni dello sciame:
– Longitudinale – Trasversale
MeV/c
≈350 pF
mπ
Ec ≈ 2
2 . 3 [GeV]
ln 2 .
0 E +
λI
Raggi cosmici
15 10 5 3 2 1 0
0 200 400 600 800 1000
0.01 0.1 1 10 100 1000 10000
At m osph er ic dept h [g cm–2] Vertical flux [m–2 s–1 sr–1 ]
Alt it u de (km )
µ+ + µ−
π+ + π− e+ + e−
p + n νµ + ν_µ
Flusso a livello del mare
~180 m-2s-1
Scoperta del µ
(Anderson e Neddermeyer 1937)• Osservazione in eventi di camera a nebbia, con assorbitore di Pt
• Selezionate tracce con momento iniziale ~500 MeV:
determinazione perdita di energia nell’assorbitore – p solo positivi e bassa energia cinetica
– e- ed e+ perdono molta energia per bremsstrahlung – si osservano particelle penetranti:
• perdita di energia compatibile con solo (dE/dx)coll
• massa intermedia tra me ed mp
• presente in entrambi gli stati di carica µ+ e µ- mµ=105 MeV/c2
Esercizio: la scoperta del µ
• La scoperta del µ
Calcolare la perdita di energia (e conseguente cambiamento di
momento) per elettroni, muoni e protoni con p=500 MeV in 1 cm di
Pt.
Decadimento del µ
• Il muone decade con una vita media di 2.2 µs
– elettrone è l’unica particella carica più leggera
– le altre particelle sono invisibili: ν – spettro continuo:
compatibile con decadimento in 3 corpi
– il muone è un fermione
• La forma esatta dello spettro di energia dell’elettrone dipende dai dettagli dell’elemento di matrice
µ− → e− +ν +ν
dΓ2
dx d cosθ ∝ x
2 3(1− x) +2ρ
3 (4x − 3)
⎧⎨
⎩
+ 3η(1− x) / x
±Pµξcosθ 1− x + 2ρ
3 (4x − 3)
⎡
⎣⎢
⎤
⎦⎥
⎫⎬
⎭
x = 2Ee
mµ cosθ = angolo tra direzione di e e spin µ Dai decadimenti β, attesi: ρ=3
4, η= 0, ξ = 1
Esercizio: µ al livello del mare
• µ in atmosfera
Sapendo che lo spessore dell’atmosfera è circa 1000 g/cm2, calcolare l’energia minima di un muone che attraversa l’intera amosfera. A tale energia, quanto spazio percorre prima di decadere?
Provare a svolgere l’esercizio anche nel sistema di quiete del muone.
Decadimento del µ
• La larghezza di decadimento del µ si può calcolare nella teoria di Fermi:
– Permette il calcolo della GF a quantità tutte ben misurate.
• Calcoliamone il valore cerchiamo di capire quali sono i contributi degli errori sperimentali alla sua determinazione:
• Il valore tabulato è: G
F=1.1663787(6)x10
-5GeV
-2δ G
F/G
F=5x10
-7Γ ( µ
−→ e
−ν
eν
µ) = G
F2
m
µ5192 π
3GF = 192π3 mµ5
! τµ
mµ = 105.6583715 MeV
PDG 2014
τ
µ = 2.1969811µ
sδ
GFGF = 5 2
δ
mµmµ = 5
23.3×10−8
δ
GFGF = 5 ×10−7 GF = 1.1638188 ×10−5GeV−2
δ
GFGF = 1 2
δτ
µτ
µ =1
210−6
Digressione: oltre il primo ordine perturbativo
• Il decadimento del muone “definisce” la costante di Fermi con un’incertezza sperimentale di 5×10
-7• La differenza tra il valore che abbiamo calcolato e quello effettivamente tabulato O(10
-3) deriva da ordini successi nella teoria delle perturbazioni
– ed effettivamente se correggiamo per questi fattori otteniamo:
– il messaggio è che con incertezze di questo ordine si possono verificare sperimentalmente correzioni quantistiche ai fenomeni osservati!
! τ
µ=
G
F2m
µ5192 π
3× 1− 8 m
e2m
µ2⎛
⎝
⎜ ⎜
⎞
⎠
⎟ ⎟× 1+ 25
8 − π
22
⎛
⎝ ⎜ ⎞
⎠ ⎟ α
π +!
⎡
⎣
⎢ ⎢
⎤
⎦
⎥ ⎥
Spazio delle fasi:
0.99981295
Radiazione elettromagnetica:
0.99580184
G
F= 1.1638188 ×10
−5×1.00219945 = 1.1663786 ×10
−5GeV
-2Universalità delle interazioni deboli
• La costante di Fermi calcolata dal decadimento β
• e dal decadimento del muone:
• Due fenomeni molto diversi determinati dalla stessa costante:
Universalità delle interazioni deboli!
• Spiegheremo in seguito la ragione della piccola differenza tra i due valori.
G
β= 1.14962 ± 0.00015 ( ) ×10
−5GeV
-2G
F= 1.1663786 ± 0.0000006 ( ) ×10
−5GeV
-2Il muone
Identità attesa per simmetria CPT
se ≠0 violazione CP
Numero elettronico e muonico
• Il decadimento principale del µ è:
• Altri decadimenti che conservano carica e momento angolare non si osservano:
• Esiste un numero quantico conservato violato in questi decadimenti.
• Numero muonico
• Numero elettronico
• Osservazione fatta nel decadimento β
– e- prodotto in coppia con anti-ν – e+ prodotto in coppia con ν – reazioni di fusione
• Nelle interazioni di neutrini si conserva il numero elettronico:
µ− → e− +ν +ν
µ− → e− +γ µ− → e−+ e++ e− µ− → e−+γ +γ
Questa ipotesi prevede che esistano due specie di neutrini (e rispettivi anti-neutrini)
• si possono mettere in evidenza i numeri quantici nelle interazioni
• per discutere la verifica sperimentale bisogna introdurre una nuova particella:
il pione
µ−,νµ = +1, µ+,νµ = −1
Z
AX → Z+1AX + e−+ν
e−,νe = +1, e+,νe = −1
Z
AX → Z−1AX + e++ν
4 p → 24He + 2e+ + 2νe
νe + p → n + e+ νe + n → p + e−
νe+37Cl → 37S + e+ νe +37Cl → 37Ar + e−
Osservazione neutrini solari Esperimento di Reines e Cowan
Osservazione del π
(Lattes, Occhialini, Powell 1947)• Per acquisire maggiori
informazioni sui raggi cosmici voli con palloni in alta atmosfera.
• Utilizzo di emulsioni nucleari per registrare le interazioni.
• Powell ricevette il Nobel 1950
– per la tecnica sperimentale – e per gli studi sui pioni fatti
con questa tecnica
Osservazione del π
(Lattes, Occhialini, Powell 1947)π
µ e
particella veloce:
(dE/dx)min
pochi grani di ionizzazione
particella lenta:
(dE/dx)∝1/β2 densa ionizzazione
e riparte
veloce π si
arresta
Emulsioni nucleari
• ρ ~ 3.8 g/cm2
• X0 ~ 2.9 cm
• λI ~ 35 cm
Il pione
• La nuova particella carica esiste sia come π
+, π
-– m
π= 139.57108 ± 0.00035 MeV
– τ
π= (2.6033 ± 0.0005) × 10
-8s – Il decadimento è in due corpi:
• il µ ha un momento fisso: 30 MeV/c, compatibile con il rinculo contro una particella di massa nulla:
• siccome non si vedono interazioni di γ, la particella neutra deve essere un neutrino.
– Il pione ha spin intero
• Successivamente è stato anche osservato il π
0– m
π0= 134.9766 ± 0.0006 MeV
– τ
π0= (8.52 ± 0.18) × 10
-17s
π
−→ µ
−+ ν , π
+→ µ
++ ν
π
0→ γ + γ
Decadimento debole
Decadimento elettromagnetico
p1* = p2* =
(
s − (m1+ m2)2) (
s − (m1 − m2)2)
2 s
pµ* = s − mµ2
2 s = mπ2 − mµ2 2mπ
m2=0
⎯⎯⎯→
Proprietà del pione
• Pioni possono venire prodotti in abbondanza in interazioni forti:
• con energia di soglia (es.: p+p→p+n+π+)
p + p → p + p + π0 p + n → p + n + π0 p + n → p + p + π− p + n → n + n + π+
s ≥ mp + mn + mπ s ≥ m
(
p + mn + mπ)
2= mp2 + mp2 + 2mpEp = 4mp2 + 2mpTp
= m
(
p + mn)
2 + 2 m(
p + mn)
mπ + mπ2 ≈ 4mp2 + 4mpmπ + mπ2Tp ≥ 2mπ 1+ mπ 4mp
⎛
⎝⎜⎜ ⎞
⎠⎟⎟ ≈ 290 MeV
pp1 =
(
Ep = mp+ Tp pp)
pp2 =
(
mp 0)
s = p
(
p1 + pp2)
2• Ma anche:
• con energia di soglia (esercizio):
• Il numero di pioni, diversamente dal numero di nucleoni, non viene conservato.
• Numero barionico del π = 0 p + p → p + n + π+
p + p → p + n + π+ +π0 p + p → p + p + π++π−
Tp ≥ 4mπ 1+ mπ 2mp
⎛
⎝⎜⎜ ⎞
⎠⎟⎟ ≈ 600 MeV
Proprietà del pione: spin
• Lo spin del pione è stato misurato sfruttando l’invarianza per inversione temporale delle interazioni forti,
• che permette di utilizzare il principio del bilancio dettagliato nelle reazioni:
• Le probabilità di transizione per unità di tempo sono date dalla regola d’oro di Fermi:
– l’invarianza per inversione temporale impone la condizione:
– Ricordiamo il legame tra sezione d’urto σ e λ:
p + p → d + π+ π+ + d → p + p
λi→ f = 2π
! Mi→ f 2ρ
(
Ef)
λf →i = 2π! Mf →i 2ρ(Ei)
Mi→ f 2 = Mf →i 2
λi→ f = βic d
1
Vσ(i → f )d
numero di interazione per unità di tempo:
dn/dt Flusso incidente:
v/d Densità bersagli: una particella nel volume
Profondità del volume
Densità di stati finali
• Rispetto a quanto fatto in precedenza dobbiamo tenere conto dello spin negli stati finali:
– Tenendo conto che Eπ+d=Eπ+Ed:
– ed inoltre
(questa relazione vale sia nel caso relativistico che non relativistico: verificare)
• Nel caso dello stato finale p+p, bisogna considerare che, avendo due particelle identiche non bisogna contare gli stati simmetrici:
ρ E
(
π+d)
= 2s(
π +1) (
2sd +1)
V 4π pπ2
2π!
( )
3dpπ dEπ+d
dpπ
dEπ+d = dpπ dEπ dpπ
dEπ = 1 βπc
= 2s
(
π +1)
3V 4π pπ2
2π!
( )
31 βπc
= 2s
(
π +1)
3V 4π pπ2
2π!
( )
3dpπ dEπ+d
sd=1
ρ E
(
p+p)
= 12(
2sp +1) (
2sp +1)
V 4π pp2
2π!
( )
3dpp
dEp+p = 1
22 ⋅ 2V 4π pp2 2π!
( )
31
βpc = 2V 4π pp2 2π!
( )
31 βpc
Proprietà del pione: spin
• Ricordando la relazione per la sezione d’urto: λi→ f = βic
d 1
Vσ(i → f )d σ(i → f ) = V
βicλi→ f = V βic
2π
! Mi→ f 2ρ(Ef) σ( p + p → π+ + d)
σ(π+ + d → p + p)
= 2π
! Mpp→π d 2 V
βpcρ(Eπ +d)
= 2π
! Mπ d→pp 2 V
βπcρ(Ep+ p)
= 2π
! Mpp→π d 2 V
βpc(2sπ + 1)3V 4πpπ
2
2π!
( )3
1 βπc
σ( p + p → π+ + d) = 2π
! Mpp→π d 2 4πV2
βpβπc2(2π!)3(2sπ + 1)3pπ2
= 2π
! Mπ d→pp 2 V βπc2
V 4πpp2 2π!
( )3
1 βpc
σ(π+ + d → p + p) = 2π
! Mπ d→pp 2 4πV2
βpβπc2(2π!)32 pp
2
σ( p + p → π+ + d)
σ(π+ + d → p + p) = (2sπ + 1)3
2
pπ2 pp2
Proprietà del pione: spin
• Dal confronto delle sezioni d’urto
misurate si ricava: s
π=0
σ( p + p →π+ + d)
σ(π+ + d → p + p) = (2sπ + 1)3
2
pπ2 p2p
3 2
pπ2
pp2σ (π++ d → p + p)
Proprietà del pione: parità
• La parità del π si può determinare da reazioni che lo contengono.
• Esempio:
• Non ha una barriera da superare
• Per pπ→0, avviene in onda s:
– J=Sd, j=sd=1
• Parità del sistema iniziale:
– dato che ηd=+1 e ℓ=0
• Dal confronto si ottiene che la parità del π è negativa
• Parità del sistema finale:
• Lo stato contiene due particelle di spin 1/2 identiche:
funzione d’onda anti-simmetrica
• Il momento angolare totale è j=1
• Se S(n+n)=0:
– funzione d’onda di spin anti- simmetrica
– funzione orbitale simmetrica:
ℓ=0, 2, ...
– j=ℓ, non può essere 1
• Se S(n+n)=1:
– funzione d’onda di spin simmetrica – funzione orbitale anti-simmetrica:
ℓ=1, 3, ...
– j=1 se ℓ=1
π− + d → n + n
ηπηd(−1)ℓ(π+d ) =ηπ
ηnηn(−1)ℓ(n+n) = (−1)ℓ(n+n) = −1
Decadimento del pione (carico)
• Nel sistema del centro di massa:
• Per valutare cosa succede nel sistema del laboratorio, prendiamo l’asse z lungo la direzione di moto del π
• L’angolo di decadimento nel sistema del centro di massa rispetto a tale direzione:
• Se il π si muove con velocità βπ:
• Da cui segue che
• Per pioni relativistici:
p*µ = pν* = mπ2 − mµ2 2mπ Eν* = pν* = mπ2 − mµ2
2mπ
Eµ* = mµ2 + pν*2 = mπ2 + mµ2 2mπ
θ*
pT* = p* sinθ*
pL* = p* cosθ*
Eν = pν =γπ
(
Eν* +βπEν*cosθν*)
=γπEν*
(
1 +βπ cosθν*)
=γπ
(
1 +βπ cosθν*)
mπ22m− mµ2π
= γπmπ
2
(
1 +βπ cosθν*)
1 − mmµ2π2
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟
1 −βπ
2 1 − mµ2 mπ2
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟ < Eν
Eπ < 1 +βπ
2 1 − mµ2 mπ2
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟
0 < Eν
Eπ < 1 − mµ2
mπ2 = 0.428
Decadimento del pione (carico)
• Per calcolare la distribuzione di energie, basta osservare che in un decadimento isotropo:
• La distribuzione di energia del neutrino è anch'essa uniforme:
• ricordando
• si ottiene infine:
• Se l'energia del π è molto elevata ed è ragionevole approssimare
• posto
dN
dEν = 1 pπ 1 − mµ2
mπ2
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟ d cosθ*
dEν = 1 γπβπ p*
Eπ ≈ pπ βπ ≈ 1
ξ = Eν Eπ
dN dξ =
1 1 − mµ2
mπ2
dN dξ
ξ 1 − mµ2
mπ2
otteniamo
cosθ* = Eν − p* γπ p* γπβπ dN
dEν = dN d cosθ*
d cosθ* dEν
p* = mπ2 − mµ2 2mπ dN
d cosθ* = 1 2
Decadimento del pione (carico)
• La distribuzione angolare dei neutrini nel sistema di laboratorio si calcola facilmente
• Ricordiamo
• approssimando βπ ≈ 1, otteniamo
• Vediamo inoltre che esiste una relazione fra l'energia del neutrino e l'angolo di decadimento nel cm
• approssimando βπ ≈ 1 ancora si ha pT = p* sinθ*
pL = Eν*γπβπ + p* cosθ*γπ
= p* γπβπ + p* cosθ*γπ
tanθ = p* sinθ*
p* γπβπ + p* cosθ*γπ
= 1 γπ
sinθ* 1+ cosθ*
= 1 γπ
2sinθ*
2 cosθ* 2 2 cos2θ*
2 tanθ = 1
γπ tanθ* 2
Eν = p* γπ + p* γπβπ cosθ*
pν = Eν =γπ p* (1 + cosθ*)
Eν =γπ p* 2 cos2θ* 2
=γπ p* 2 1+ tan2θ*
2
=γπ p* 2 1+γπ2 tan2θ
Eν = Eπ 1− mµ2 mπ2
⎛
⎝
⎜⎜
⎞
⎠
⎟⎟
1 1+γπ2tan2θ
p* =mπ2 − mµ2 2mπ
Osservazione di ν
µ• Siccome la sezione d’urto è molto piccola:
– Apparato di grandi dimensioni – Schermatura “totale”
• Devo distinguere elettroni da muoni
Zona di decadimento 21 m
Assorbitore Acciaio 13.5 m
Rivelatore Al 10 t bersaglio
Be
ν+A→e+altro: sciami elettromagnetici ν+A→µ+altro: particelle penetranti
νe≠νµ
Numero muonico ed elettronico conservati separatamente p da 15 GeV
sincrotrone di Brookhaven
Esercizio
Cinematica dell’esperimento
1. Calcolare l’energia di soglia della reazione:
2. E la soglia per avere un µ con momento di 300 MeV/c
3. Che energia dovrebbe avere un π per dare uno spettro in momento
rettangolare come quello sovrapposto alla figura
4. Quanto spazio percorre prima di decadere?
5. Quanto acciaio serve per assorbire i muoni del decadimento?
ν + n → µ
−+ p
BeV=GeV Particella simile a π, ma massa 493.7 MeV
I leptoni
• Il µ, come l’e ha solo interazioni di natura elettromagnetica e debole.
• I rispettivi ν hanno solo interazioni deboli
• Vengono chiamati leptoni
• A parte la massa, la coppia µ-ν
µha le stesse proprietà di e-ν
e– Struttura a famiglie del Modello Standard
– Il numero di particelle in una data famiglia è una quantità conservata
• Nel 1975 venne scoperta la terza famiglia:
– τ-ν
τ– m
τ=1776.82±0.16 GeV
Il decadimento π → e+ν
• Data l’esistenza del decadimento π
+→ µ
++ν
µ• ci si aspetta anche l’analogo π
+→ e
++ν
e• Che effettivamente si osserva ma con un rapporto di decadimento molto minore:
• Questa differenza è giustificabile dalla combinazione di:
– spazio delle fasi
– conservazione del momento angolare – polarizzazione nelle interazioni deboli
Il decadimento π → e+ν
• Spazio delle fasi:
– ℓ=e, µ: il termine favorisce il positrone
• Conservazione del momento angolare:
– siccome il π ha spin 0, – elicità di ℓ e ν sono uguali
• Polarizzazione nelle interazioni deboli
– nei decadimenti β, e- e ν sono polarizzati con ⟨h⟩=–β – mentre e+ e anti-ν sono polarizzati con ⟨h⟩=+β
– Questo vuol dire che il leptone è in uno stato misto:
– Solo la componente con elicità negativa può contribuire al decadimento:
ρ E
( )
ℓ ∝ pℓ2 = s − mℓ2
2 s
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟
2
= mπ2 − mµ2 2mπ
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟
2
= mπ2
4 1 − mℓ2 mπ2
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟
2
ψℓ = aψh=+1+ bψh=−1 a2 =1+ β
2 , b2 =1− β 2
Mπ→ℓν 2 ∝ b2 =1− β
2 =1− pℓ / Eℓ
2 =
1− (mπ2 − mℓ2) / 2mπ (mπ2 + mℓ2) / 2mπ
2 = mℓ2
mπ2 + mℓ2
ν hν=-1 e
he=-1
Soppressione dei decadimento in e:
(me/mµ)2~2.5×10-5
EQUAZIONE DI KLEIN-GORDON
Interludio
Equazione di Klein-Gordon
• Prima di continuare con lo studio delle proprietà delle interazioni forti, diamo una breve occhiata ad una
generalizzazione relativistica dell’equazione di Schrödinger.
• Equazione di Klein-Gordon
– Dalla trattazione relativistica compare un’equazione di continuità analoga a quella classica
– Che permette di intuire la necessità di introdurre anti- particelle
– Mostra come il pione possa essere considerato la sorgente di
un potenziale a breve range.
Equazione di Klein-Gordon
• L’equazione di Schrödinger per una particella libera è palesemente non relativisticamente invariante:
• è stata ricavata dala relazione:
• Effettuando la sostituzione operatoriale:
• Per trovare una generalizzazione relativistica, possiamo utilizzare delle relazioni relativistiche:
– tetra-vettore energia impulso:
– con l’identità operatoriale
– e la relazione energia momento:
− !2
2m∇2ψ = i! ∂
∂tψ E = p2
2m
E = i! ∂
∂t, p = −i! ∇
( E pc )
pν ⇒ i!c∂ν = i!c ∂
∂xν
p2 = pν pν = E2 − p2c2 = m2c4
Equazione di Klein-Gordon
• Nel seguito, per semplicità, assumeremo unità naturali: ħ = c = 1
– Energie, momenti, masse misurati in GeV – Lunghezze, tempi misurati in GeV-1
– Sezioni d’urto in GeV-2
• Sostituendo gli operatori nelle relazione energia-impulso, otteniamo l’equazione di Klein-Gordon:
– Cerchiamo soluzione nella forma di onde piane:
• N è un coefficiente di normalizzazione
– La condizione che deve soddisfare il tetravettore p è:
– Per un dato valore del momento, esistono due soluzioni:
• soluzioni con energia positiva:
• soluzioni con energia negativa:
∂2
∂t2 φ − ∇2φ + m2φ = 0
φ = Ne−ip⋅x
−E22 + p2 + m2
( )
φ = 0E = ± p2 + m2 = ±Ep
Ep definita come sempre positiva
φ+ = Ne−iEpt+ip⋅x φ− = Ne+iEpt+ip⋅x
Corrente di probabilità (Schrödinger)
• Consideriamo l’equazione di Schrödinger e la sua complessa coniugata:
• Moltiplichiamo a sinistra rispettivamente per ψ* e ψ:
• Sottraendo le due equazioni:
• Da cui si ricava:
• Che si identifica come un’equazione di continuità:
• Se identifichiamo la densità: ρ=|ψ|2
• e la densità di corrente: J=(-i/2m)[ψ*∇ψ-ψ∇ψ*]
i ∂
∂tψ + 1
2m ∇2ψ = 0 −i ∂
∂tψ* + 1
2m∇2ψ* = 0
iψ* ∂
∂tψ + 1
2mψ*∇2ψ = 0 −iψ ∂
∂tψ* + 1
2mψ∇2ψ* = 0 iψ* ∂
∂tψ + iψ ∂
∂tψ*+ 1
2mψ*∇2ψ − 1
2mψ∇2ψ* = 0 i ∂
∂t
(
ψ*ψ)
+ 2m1 ∇(
ψ*∇ψ −ψ∇ψ*)
= 0∂
∂t ψ 2 − i
2m ∇
(
ψ*∇ψ −ψ∇ψ*)
= 0∂
∂t ρ + ∇ ⋅ J = 0
Corrente di probabilità (Schrödinger)
• Nel caso particolare di onde piane:
• La densità:
• La corrente:
• Ovvero:
ρ = ψ 2 = N 2
J = − i
2m
(
ψ*∇ψ −ψ∇ψ*)
ψ = Ne−i
p2 2mt+ip⋅x
= − i
2m
(
ψ*(ip)ψ −ψ(−ip)ψ*)
= p
2m
(
ψ*ψ +ψψ*)
= 2m2p ψ 2 = v ψ 2J = vρ = N 2v
Corrente di probabilità (Klein-Gordon)
• Ripetiamo lo stesso procedimento con l’equazione di Klein-Gordon:
• Moltiplichiamo a sinistra rispettivamente per 𝜙* e 𝜙:
• Sottraendo le due equazioni:
• Da cui si ricava:
• Che si identifica anch’essa come un’equazione di continuità:
• e si può esprimere in maniera covariante
∂
∂t ρ + ∇ ⋅ J = 0
∂2
∂t2 φ − ∇2φ + m2φ = 0 ∂2
∂t2 φ*− ∇2φ*+ m2φ* = 0
φ* ∂2
∂t2 φ − φ*∇2φ + φ*m2φ = 0 φ ∂2
∂t2 φ* −φ∇2φ*+φm2φ* = 0 φ* ∂2
∂t2 φ − φ ∂2
∂t2 φ*−φ*∇2φ + φ∇2φ* = 0
∂
∂t φ* ∂
∂tφ − φ ∂
∂tφ*
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟ − ∇ φ
(
*∇φ − φ∇φ*)
= 0ρ = i φ* ∂
∂tφ − φ ∂
∂tφ*
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟ J = −i φ
(
*∇φ − φ∇φ*)
Jν = −i
(
φ*∂νφ − φ∂νφ*)
∂νJν = 0Corrente di probabilità (Klein-Gordon)
• Nel caso particolare di onde piane:
• La densità:
• Le soluzioni con energia positiva hanno densità:
• Le soluzioni con energia negativa hanno densità:
• Nella densità compare anche un termine proporzionale a γ
• La corrente:
• Le soluzioni con energia positiva:
• Le soluzioni con energia negativa:
φ = Ne−iEt+ip⋅x
ρ = i φ* ∂
∂tφ − φ ∂
∂tφ*
⎛
⎝⎜ ⎞
⎠⎟ = i φ
(
*(−iE)φ − φ(iE)φ*)
= E(
φ*φ + φφ*)
ρ = 2 N 2E
ρ = 2 N 2 Ep > 0 ρ = −2 N 2 Ep < 0
J = −i φ
(
*∇φ − φ∇φ*)
= −i(
φ*(ip)φ − φ(−ip)φ*)
= p(
φ*φ + φφ*)
J = 2p N 2
J = 2pρ / 2Ep = βρ
J = −2pρ / 2Ep = −βρ β = p / Ep
Particelle ed anti-particelle
• Nell’equazione di Klein-Gordon le soluzioni ad energia negativa sorgono perché l’equazione è del secondo ordine nelle derivate temporali.
• Dirac scrisse un’equazione relativisticamente invariante al primo ordine:
– descrive i fermioni – particelle con spin 1/2
– anche in tal caso si trovano soluzioni con energie negative
• In una formulazione relativistica della meccanica quantistica, queste soluzioni sono identificabili con le anti-particelle:
– la carica conservata
– è la differenza tra numero di particelle ed antiparticelle
• L’esistenza di anti-particelle entra a forza nella meccanica quantistica non relativistica.
• Esempio: processo di scambio carica: non è possibile distinguere i due processi
p
-p p+Δp Δp
-p-Δp -Δp
p
-p p+Δp Δp
-p-Δp -Δp
p emette un π+ che viene assorbito dal n n emette un π- che viene assorbito dal p Q = dV