L’economia Monetaria
La moneta
Economia monetaria e moneta
Economia monetaria:
Scambi contro moneta (alternativa il baratto).
– Baratto è una tecnologia per gli scambi costosa perché richiede la doppia coincidenza dei bisogni.
– La moneta (bene accettato universalmente negli scambi)
semplifica tale tecnologia e ne riduce i costi.
La definizione di economia monetaria dipende quindi dalla definizione di
moneta, che – Non univoca
– Non immutabile nel tempo
Definire in modo univoco cosa sia moneta non è possibile.
L’approccio seguito dagli
economisti è quello funzionale:
un bene è moneta in base alle funzioni che svolge, cioè, come
dice Hicks,
la moneta è ciò che la moneta fa.
Funzioni della moneta Unità di conto e misura del valore
Mezzo di pagamento Riserva di valore
Gli economisti concordano sul fatto che la moneta possa adempiere
simultaneamente a più funzioni ma non vi è unanimità in base a quale funzione di debba definire la moneta.
Si avranno dunque diversi aggregati definiti come moneta in relazione al
diverso schema teorico accolto.
Diverse saranno quindi le curve di domanda e di offerta in relazione alla
funzione della moneta che si assume essere prevalente. Diverso sarà pure il
prezzo della moneta che ne esprime il valore, in relazione allo schema teorico
considerato.
Nel modello neoclassico, dove il ruolo fondamentale attribuito alla
moneta è quello di mezzo di scambio, il valore della moneta
sarà dato dal suo potere di
acquistare beni (inverso del livello dei prezzi); nel modello
keynesiano, dove il ruolo
fondamentale della moneta è quello di fondo di valore (per la
sua condizione di liquidità) , il valore della moneta è legato al
tasso di interesse.
La funzione basilare della moneta come mezzo di pagamento è di rendere possibile la separazione della scelta di acquisto da parte
di un individuo da quella di vendita da parte dello stesso
individuo.
La separazione dell’atto di vendita dall’atto di acquisto presuppone
l’esistenza di una merce che sia accettata come mezzo di
pagamento, vale a dire uno strumento che estingue ogni obbligazione dell’acquirente nei
confronti del venditore.
La moneta come mezzo di pagamento
Il baratto e la doppia coincidenza dei
bisogni.
Individuo A
Individuo B
Individuo C Possiede le
mele;
Vuole le arance
Possiede le arance;
Vuole le pere
Possiede le pere;
Vuole le mele
La moneta come mezzo di pagamento
– Individuo A. Possiede mele e vuole arance.
– Individuo B. Possiede arance e vuole pere.
– Individuo C. Possiede pere e vuole mele.
Il baratto indiretto
– C scambia mele per pere con A (C è felice).
– A scambia pere per arance con B (A e B sono felici).
Emerge un bene (moneta-merce) che funziona come mezzo di pagamento utilizzato per regolare gli scambi. La
moneta rende più efficienti gli scambi e permette di ridurre i costi di transazione.
La moneta come unità di conto
La moneta svolge funzione di
numerarioIpotizziamo 3 Beni; pane, matita e latte.
I prezzi che si posso definire sono:
unità di pane in termini di matite, o in termini di latte unità di latte in termini di
matite o in termini di pane
unità di matite in termini di pane o in termini di latte
3 beni scambiati 6 prezzi
(al limite 3, deve valere l’assenza di arbitraggio).
In generale
N beni scambiati (NxN –N) prezzi, con N=100 si hanno 9.900 prezzi).
Eliminando i prezzi ripetuti ne occorrono la metà
(se N=100, ne servono 4.450).
La moneta come riserva di valore
La moneta è mezzo di pagamento in quanto incorpora potere di acquisto.
Quando la moneta viene utilizzata come mezzo di pagamento o
intermediario degli scambi
implicitamente viene utilizzata per pagamenti differiti nel tempo e quindi è anche una riserva di valore.
La moneta assolve quindi la funzione di riserva di valore, ma non in modo
esclusivo.
Possono esistere altre attività che svolgono il medesimo ruolo (ad
esempio i titoli), ma che non hanno la funzione di mezzo di pagamento.
Storicamente diversi oggetti nel tempo hanno svolto la funzione di
moneta.
All’inizio la moneta (moneta- merce) era un bene
( ad esempio animale o metallo prezioso) intrinsecamente dotato
di valore indipendentemente dal suo utilizzo quale moneta.
Oggi la moneta (moneta –segno) , tipicamente è rappresentata dalla
carta moneta che ha un valore intrinseco vicino allo zero.
La moneta merce (Jevons, 1910) Quale merce si afferma come
moneta?
Stabilità del valore; trasformabilità;
indistruttibilità; omogeneità;
divisibilità (ricomponibilità); utilità (valore intrinseco); riconoscibilità In Europa: bestiame (pecunia), sale
(salarium), rame (aesrude430 a.C., aesgrave), argento, oro, argento
(Carolingi).
Nel mondo: si passa dalle conchiglie e le noci di cocco ai crani umani,
dalle pellicce ai gusci di lumaca, fino agli enormi dischi di pietra
inamovibili a Giava.
L’introduzione della moneta merce consentì di ridurre i costi di transazione degli scambi
rispetto ad una situazione di baratto. Ma l’uso della moneta- merce negli scambi
presenta degli svantaggi:
1)La produzione della moneta-merce distrae la merce da altri impieghi produttivi;
2) La quantità di moneta-merce non è legata al livello dell’attività produttiva e
dunque, un aumento dell’attività
produttiva, in un contesto di prezzi rigidi, può essere ostacolato dal fatto che la
quantità di moneta- merce è data;
3)La variazione della quantità della moneta – merce non solo non dipende dal ciclo
produttivo ma è erratica : esempio l’oro dipende dallo sfruttamento delle miniere esistenti e dalla scoperta di nuove miniere.
Dalla moneta merce alla moneta segno
La necessità di ricorrere alla moneta cartacea nasce dal fatto che quella
metallica non soddisfa più le esigenze del commercio.
Nasce la moneta-segno (fiat money) moneta in corso forzoso
assenza di valore intrinseco
non convertibilità in alcuno strumento dotato di valore intrinseco
Tale moneta è basata sulla fiducia: ma il requisito affinchè si affermi lo scambio monetario non è che gli individui si fidino
l’uno dell’altro (altrimenti potrebbero scambiarsi titoli di credito) quanto che si
fidino di uno strumento socialmente accettato come moneta.
La moneta-segno si distingue a sua volta in
Moneta Legale (metallica e banconote);
Moneta bancaria (nelle forme tipiche dell’assegno bancario,
assegno circolante, bonifico, carta di credito, carta di debito, vaglia etc, );
Divise estere (impiegate nelle
relazioni commerciali e finanziarie internazionali);
Moneta legale ( avente corso legale o moneta fiat): è la moneta avente per
legge potere liberatorio, cioè la
caratteristica di non poter per legge essere rifiutata per l’estinzione delle obbligazioni pecuniarie nello Stato in cui
essa è emessa (principio sancito nel
nostro diritto dagli artt. 1277 e 1278 c.c.).
Si intende uno strumento di
pagamento non coperto da riserve di altri materiali e quindi privo di valore
intrinseco .
La moneta legale è oggi sempre moneta fiduciaria e lo è anche per le monete metalliche, il cui valore intrinseco è di
regola fortemente inferiore al valore facciale.
Moneta fiduciaria: Denominazione abbastanza generica per tutti
gli strumenti di pagamento che circolano accettati finché la gente
ripone fiducia sull’emittente. E’
riferita specialmente alla moneta bancaria, ma si estende
concettualmente a ogni mezzo di pagamento il cui valore intrinseco è
notevolmente inferiore al valore nominale, p.e. la carta prepagata di
emittenti non bancari (carte
telefoniche ecc.), i contrassegni in uso nel villaggi turistici in luogo del contante e, anche, la stessa moneta
a corso legale.
Per questo le moderne monete sono spesso chiamate “fiat” perché non vi
è nessuna promessa da parte dello Stato di redimerle in cambio di un
metallo prezioso: il loro valore è proclamato con il “fiat”, vale a dire
con il semplice annuncio da parte dello Stato che un certo pezzo di
carta o di metallo è un mezzo di
pagamento e ha un certo valore. Non esiste dunque moneta segno senza
uno Stato ed essa rappresenta un suo debito.
Nasce un problema di fiducia nella accettabilità di una moneta astratta
come mezzo di pagamento. Tale problema di fiducia può essere
risolto solo da un’Autorità come lo Stato che garantisca il valore della moneta ovvero la sua accettabilità.
Il rafforzarsi del potere dello Stato nel sistema monetario è quello che ha consentito un crescente divario
tra il valore facciale e il valore intrinseco della moneta.
Quanto vale la moneta?
Contro sé stessa → Valore nominale
Contro altra moneta (valuta) → Tasso di cambio
Contro sé stessa in altra data → Tasso d’interesse
Contro beni → Livello generale dei prezzi