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Academic year: 2022

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(1)

REGIONE LAZIO

DELIBERAZIONE N. DEL

PROPOSTA N. 3685 DEL 01/03/2017 GIUNTA REGIONALE

STRUTTURA PROPONENTE

ASSESSORATO PROPONENTE

DI CONCERTO

Direzione Regionale: VALUTAZIONI AMBIENTALI E BONIFICHE Area:

Prot. n. ___________________ del ___________________

OGGETTO: Schema di deliberazione concernente:

(MONACO EUGENIO) (MONACO EUGENIO) (D.CARINI)

___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________

L' ESTENSORE IL RESP. PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE RESPONSABILE IL DIRETTORE REGIONALE

RAPPORTI CON IL CONSIGLIO, AMBIENTE, RIFIUTI

(Buschini Mauro) ___________________________

L'ASSESSORE

___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________

ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE

COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA:

Data dell' esame:

con osservazioni senza osservazioni

SEGRETERIA DELLA GIUNTA Data di ricezione: 02/03/2017 prot. 115 ISTRUTTORIA:

____________________________________ ____________________________________

IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE COMPETENTE

____________________________________ ____________________________________

Promozione dell'attività di fitorisanamento – fitodepurazione finalizzate all'individuazione di progetti di ricerca pilota nel territorio del S.I.N. "Bacino del fiume Sacco" – D.M. n.321/2016 – per il biennio 2017/2018

___________________________

IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO

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OGGETTO: Promozione dell’attività di fitorisanamento - fitodepurazione finalizzate all’individuazione di progetti di ricerca pilota nel territorio del S.I.N. “Bacino del Fiume Sacco” – D.M. n. 321/2016 - per il biennio 2017/2018;

LA GIUNTA REGIONALE

Su proposta dell’Assessore Rapporti con il Consiglio, Ambiente e Rifiuti;

VISTO lo Statuto della Regione Lazio;

VISTA la Legge regionale 18/02/2002, n. 6, “Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale” e s.m.i.;

VISTO il Regolamento Regionale 6 settembre 2002, n.1 (Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale) e s.m.i.;

VISTA la Legge regionale 20 novembre 2001 n. 25 recante “Norme in materia di programmazione, bilancio e contabilità della Regione”;

VISTI il D.Lgs. 23 giugno 2011 n.118 ed il D.L. 31 agosto 2013 n. 102 convertito con modifiche dalla L. 28 ottobre 2013, n. 124 in materia di bilancio e contabilità;

VISTA la legge regionale 31 dicembre 2016, n. 17, “Legge di stabilità regionale 2017”;

VISTA la legge regionale del 31 dicembre 2016, n. 18 “Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2017-2019”;

VISTA la Direttiva 96/61/CE del Consiglio, del 24 settembre 1996 sulla prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento;

VISTA la Direttiva 91/156/CEE del 18 marzo 1991, che modifica la Direttiva 75/442/CEE relativa ai rifiuti;

VISTA la Direttiva 91/689/CEE del Consiglio, del 12 dicembre 1991, relativa ai rifiuti pericolosi;

VISTA la Direttiva 2004/35/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 aprile 2004, sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale che, in vista di questa finalità "istituisce un quadro per la responsabilità ambientale" basato sul principio "chi inquina paga";

VISTO il D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e ss.mm.ii, “Norme in materia ambientale”, in particolare la Parte Quarta, la quale detta norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei Siti inquinati;

VISTA la L.R. 6 agosto 1999, n.14 e ss.mm.ii. “Organizzazione delle funzioni a livello regionale e locale per la realizzazione del decentramento organizzativo”;

VISTA la L.R. 9 luglio 1998, n. 27 e ss.mm.ii. “Disciplina regionale della gestione dei rifiuti”;

VISTA la D.G.R. 451/2008 “Bonifica dei Siti contaminati. Linee Guida – Indirizzi e coordinamento dei procedimenti amministrativi di approvazione ed esecuzione degli interventi disciplinati da D.lgs.152/2006, Parte IV, Titolo V e dalla L.R. 9 luglio 1998, n. 27 e ss.mm.ii.;

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VISTO il Decreto Legislativo 18 aprile 2016 n. 50 recante: “Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture”;

PREMESSO CHE:

- con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 19 maggio 2005, è stato dichiarato lo stato di emergenza nel territorio tra le province di Roma e Frosinone, in ordine alla situazione di crisi socio-economico-ambientale;

- con successivi decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri detto stato di emergenza è stato prorogato fino al 31 ottobre 2012;

- con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 giugno 2005, n. 3441, così come modificata e integrata dall’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 luglio 2005, n.

3447, sono stati definiti i primi interventi urgenti diretti a fronteggiare la sopra citata situazione di crisi;

CONSIDERATO CHE:

- l’art. 1 dell’O.P.C.M. n. 3441/05 ha assegnato al Commissario delegato il compito di provvedere

“alla programmazione ed alla esecuzione degli interventi di messa in sicurezza, individuando, ove possibile, ogni intervento necessario ed urgente sia per rimuovere ed isolare le fonti inquinanti sia per contenere la diffusione degli inquinanti”;

- l’articolo 16, comma 1, dell’O.P.C.M. 17 novembre 2006, n. 3552, ha previsto che “All’art. 1 dell’O.P.C.M. 10 giugno, n. 3441, è aggiunto il seguente comma: 4. Il Commissario delegato ha competenza esclusiva per le attività di messa in sicurezza, caratterizzazione, bonifica e ripristino ambientale, ivi compresa la predisposizione e l’approvazione dei relativi progetti, del territorio dei comuni di Colleferro, Segni e Gavignano della provincia di Roma e dei comuni di Paliano, Anagni, Ferentino, Sgurgola, Morolo e Supino della provincia di Frosinone di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 19 maggio 2005 e successive proroghe”;

- con disposizione del Commissario delegato n. 2 del 9 settembre 2005, prot. 196/05, a scopo cautelativo, sono state disposte misure restrittive per l’utilizzazione dell’area interessata dalla situazione emergenziale, ricadente nei comuni di Colleferro, Segni, Anagni, Gavignano, Paliano, Ferentino, Sgurgola, Morolo e Supino, in particolare sono state interdette all’uso agricolo e zootecnico: a) le aree esondabili con periodo di ritorno inferiore ai 30 anni (fascia A e B1 come definite dalla Autorità di Bacino Liri Garigliano) e b) le porzioni di territorio rientranti nella fascia di 100 m dall’argine del fiume, salvo che venga superato un dislivello altimetrico superiore a 5 metri;

- con l’art. 11 quaterdecies, comma 15 della Legge n. 248 del 2 dicembre 2005, pubblicata in GU 281 del 2 dicembre 2005, l’area della Valle del Sacco viene inserita nell’elenco dei siti ad alto rischio ambientale, relativamente ai primi interventi di bonifica di interesse nazionale;

- con disposizione n. 226 del 19 novembre 2010, prot. 2035, sulla base dei risultati della caratterizzazione di prima fase delle aree agricole ripariali, già eseguita nel 2008 dall’Ufficio commissariale nel Sito di Interesse di Interesse Nazionale gestito dal Ministero dell’Ambiente, applicando il principio della massima cautela, sono state estese parte delle misure restrittive per l’utilizzazione delle aree di cui alla Disposizione n. 2 del 9 settembre 2005 anche alle aree

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agricole/ripariali, site nei comuni di Frosinone, Patrica, Ceccano, Castro dei Volsci, Pofi, Ceprano e Falvaterra;

- in seguito all’entrata in vigore del decreto legge 15 maggio 2012, n. 59, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 2012, n. 100 e, in particolare, l’art. 3, comma 2, le gestioni commissariali che operavano, ai sensi della legge 24 febbraio 1992, n. 225 e successive modificazioni non sono state suscettibili di proroga o rinnovo per la prosecuzione dei relativi interventi;

VISTA l’Ordinanza del Dipartimento di Protezione Civile del 14 marzo 2013, n. 61, con la quale la Regione Lazio è stata individuata amministrazione competente al coordinamento delle attività necessarie al superamento della situazione di criticità nella valle del fiume Sacco senza soluzione di continuità;

VISTO il D.M. n. 4352 del 31 gennaio 2008 è stato approvato il perimetro del S.I.N. Bacino del Fiume Sacco, in un’area differente rispetto a quella affidata al Commissario delegato e successivamente transitata nelle competenze Regionali attraverso la succitata Ordinanza n. 61 del 2013;

CONSIDERATO che l’Amministrazione Regionale e l’Arpa Lazio hanno avuto cura di redigere il nuovo perimetro e che lo stesso, in seguito alle varie Conferenze dei Servizi Ministeriali è stato approvato con D.M. n. 321 del 2016 e che all’interno dello stesso ricadono porzioni territoriali di n°19 Comuni corrispondenti a:

 Comune di Anagni

 Comune di Arce

 Comune di Artena

 Comune di Castro dei Volsci

 Comune di Ceccano

 Comune di Ceprano

 Comune di Colleferro

 Comune di Falvaterra

 Comune di Ferentino

 Comune di Frosinone

 Comune di Gavignano

 Comune di Morolo

 Comune di Paliano

 Comune di Pastena

 Comune di Patrica

 Comune di Pofi

 Comune di Segni

 Comune di Sgurgola

 Comune di Supino

CONSIDERATO, altresì, che allo stato attuale risulta necessario attuare ogni azione relativa alla Bonifica delle aree di cui trattasi anche attraverso attività di riqualificazione ambientale – sanitaria del territorio nonché di riqualificazione produttiva promuovendo forme integrate alle azioni di bonifica e di messa in sicurezza puntuali programmate e/o in corso di programmazione e/o avviate nel territorio del SIN “Bacino del Fiume Sacco”;

CONSIDERATO che nel campo della Bonifica dei Siti Inquinati le azioni di rimozione puntuale delle sorgenti primarie e secondarie di contaminazione sempre più spesso vengono accompagnate da azioni di

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degli inquinanti presenti nelle matrici ambientali attraverso la piantumazione di specie vegetali aventi specifiche caratteristiche in base all’inquinante da aggredire;

PRESO ATTO degli esiti di vari incontri svoltisi in tema da cui è emerso che le tecniche di fitorisanamento – fitodepurazione sono tecniche a basso impatto ambientale ed a costi ragionevoli che oltre a poter contribuire ad un abbattimento dei livelli di inquinante possono contribuire alla creazione ed all’

implementazione di nuovi sistemi produttivi di filiera ecosostenibile volti al riuso delle materie risultanti dalle attività di cui trattasi con tecniche non impattanti per le matrici ambientali;

CONSIDERATO che la sperimentalità di tali azioni obbliga alla valutazione dei risultati ottenuti in seguito all’attuazione di progetti pilota di fitorisanamento – fitodepurazione da parte di soggetti Enti Pubblici Universitari, di Ricerca e soggetti privati esclusivamente in partenariato con enti pubblici di ricerca;

CONSIDERATA, altresì, l’esigenza che tali attività di fitorisanamento – fitodepurazione siano inserite in un contesto integrato di filiera finale e con benefici economici ed occupazionali a favore delle collettività che insistono sul territorio con il contestuale innalzamento della qualità ambientale attraverso interventi volti al risparmio energetico, all’utilizzo di materiali eco – compatibili ed ad ogni altro intervento finalizzato alla riduzione dell’inquinamento;

PRESO ATTO che specifiche porzioni delle aree “SIN” di cui trattasi risultano essere idonee all’attuazione delle già menzionate attività sperimentali di fitodepurazione e che tali porzioni saranno individuate sotto il coordinamento dell’Amministrazione Regionale a cura delle Amministrazioni Comunali territorialmente competenti in collaborazione con i Consorzi per lo sviluppo industriale territorialmente coinvolti e le Associazioni di categoria;

RITENUTO che in qualità di ente coordinatore l’ Amministrazione Regionale avrà cura di condividere, prima dell’avvio di ogni singola operazione, con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare in qualità di soggetto avente competenza esclusiva nel procedimento di Bonifica del S.I.N. “Bacino del Fiume Sacco”, ex art 252, D.lgs. n. 152/2006;

PRESO ATTO della nota prot. n. 6389/STA del 20 marzo 2017, con la quale il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha comunicato alla Regione Lazio che le attività di fitorisanamento e fitodepurazione risultano in linea con le finalità più generali di sostenibilità degli interventi di bonifica, di ripristino e riuso del territorio, che tali attività sono fortemente limitate dall’assenza di dati di campo ricavati dall’applicazione in scala pilota e situazione di contaminazioni reali, che appare condivisibile la possibilità, quindi, di attuare progetti pilota da parte di Università e Enti di Ricerca in aree opportunamente individuate come campi prova all’interno del perimetro del SIN di cui trattasi e che la Regione Lazio dovrà preventivamente concordare, con il succitato Dicastero, titolare del più ampio procedimento Amministrativo di cui all’art n. 252 del D.lgs. n. 152/2006;

CONSIDERATO che con la succitata nota, Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha informato che le attività di cui trattasi potranno essere valutate da ISPRA e da ARPA Lazio, nell’ottica delle previsioni di cui alla Legge del 28 giugno 2013, n. 132, di Istituzione del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente;

CONSIDERATO, altresì, che i costi per la realizzazione dei suddetti progetti pilota di ricerca sono a totale carico dei soggetti Enti Pubblici Universitari, di Ricerca e soggetti privati esclusivamente in partenariato con enti pubblici di ricerca, i quali dovranno altresì impegnarsi a sostenere i costi per l’esecuzione di attività di

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indagine ambientale anche microbiologica dei terreni ove sarà attuato il progetto di fitodepurazione, per l’esecuzione di uno studio dei livelli di falda, ove non disponibili, nonché del progetto presentato;

RITENUTO pertanto promuovere, l’attività di fitorisanamento - fitodepurazione finalizzate all’individuazione di progetti di ricerca pilota nel territorio del S.I.N. “Bacino del Fiume Sacco” – D.M. n. 321/2016 - per il biennio 2017/2018, sono tecniche totalmente naturali a basso impatto ambientale ed a costi ragionevoli che oltre a poter contribuire ad un abbattimento dei livelli di inquinante possono contribuire alla creazione ed all’ implementazione di nuovi sistemi produttivi di filiera ecosostenibile volti al riuso delle materie risultanti dalle attività di cui trattasi con tecniche non impattanti per le matrici ambientali;

DELIBERA

per le motivazioni di cui in narrativa, che qui si intendono integralmente richiamate:

 di promuovere, l’attività di fitorisanamento - fitodepurazione finalizzate all’individuazione di progetti di ricerca pilota nel territorio del S.I.N. “Bacino del Fiume Sacco” – D.M. n. 321/2016 - per il biennio 2017/2018;

 Di dare atto che il Direttore La Direzione Regionale Valutazioni Ambientali e Bonifiche provvederà con successivi atti a:

 predisporre ed approvare idoneo Avviso Pubblico di manifestazione di interesse finalizzato all’individuazione e selezione di progetti di ricerca pilota di fitorisanamento - fitodepurazione nel S.I.N. “Bacino del Fiume Sacco”, da valutarsi secondo criteri di priorità ed indicando i punteggi per ogni singolo criterio;

 valutare le progettazioni pervenute attraverso l’istituzione di un Tavolo Tecnico a titolo gratuito composto da rappresentanti delle ASL territorialmente competenti, dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente, dal Dipartimento Epidemiologico della Regione Lazio, della Direzione Regionale Agricoltura, Caccia e Pesca e da altri soggetti aventi competenze tecnico scientifiche funzionali alla valutazione delle progettazioni pervenute;

 predisporre ed approvare apposite convenzioni con gli Enti Pubblici territorialmente interessati per l’affidamento delle aree ed il successivo avviamento nell’attuazione delle progettazioni pervenute e valutate positivamente in sede del succitato tavolo;

 predisporre ogni altro atto che si renda necessario per il buon esito delle procedure amministrative di cui trattasi.

Il presente provvedimento non comporta oneri a carico del bilancio regionale.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio e sul sito www.regione.lazio.it.

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