8. APPLICAZIONE DEL CODICE CON ALTRE TIPOLOGIE DI SORGENTI
8.1 Una breve simulazione con le sorgenti diffuse
Al termine di questo lavoro di tesi, prima di trarre le conclusioni sui risultati ottenuti e i possibili sviluppi futuri, si è ritenuto opportuno effettuare una simulazione, anche se per un breve periodo di tempo, inserendo le sorgenti diffuse (o areali), che come detto, costituiscono il 67% delle fonti di emissione di PM10 nella Provincia di Arezzo
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Ciò ha permesso da un lato di verificare il contributo delle diverse tipologie di sorgenti e dall’altro di effettuare un confronto più consistente con i dati sperimentali.
La simulazione è stata eseguita per il mese di Gennaio 2001 e le sorgenti areali prese in considerazione sono costituite dai centri abitati dei Comuni della Provincia, con i dati di emissione ricavate dalle stime eseguite da IRSE
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Per valutare il contributo delle sorgenti areali è stato necessario racchiudere le zone urbane di ogni Comune all’interno di poligoni (quadrilateri) e stimare le coordinate di ciascun vertice in coordinate UTM.
La figura 8.1.1 rappresenta la cartografia della Provincia con il relativo
“land-use” e i quadrilateri utilizzati per la simulazione.Il programma utilizzato è ARC VIEW GIS.
Fig. 8.1.1- Poligoni utilizzati per le sorgenti areali
Il codice CALPUFF, per le sorgenti areali, richiede le seguenti informazioni (Vedi figura 8.1.2):
Identificazione della sorgente;
Coordinate dei vertici dei poligoni (UTM, Km);
Altezza efficace (m);
Quota alla quale avviene l’emissione (m);
Coefficiente di dispersione verticale iniziale (m);