• Non ci sono risultati.

R2 l’applicazione definita da G(x , y

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "R2 l’applicazione definita da G(x , y"

Copied!
10
0
0

Testo completo

(1)

NOME: . . . MATRICOLA: . . . .

Corso di Laurea in Matematica, A.A. 2011/2012 Analisi Reale e Complessa, Test del 25.11.2011

1) Siano I = [0 , 1] , C l’insieme di Cantor, e V un insieme diVitali.

a) Mostrare che

V × V i =

V 2

i e che

V × V e

V 2

e. b) Stabilire se I× V , C × V , V × V sono misurabili.

c) Stabilire se la misura interna di V `e nulla.

2) Sia G : R2 −→ R2 l’applicazione definita da G(x , y) := x− y − |y| , y

, (x , y)∈ R2.

Si dimostri che per ogni funzione misurabile f : R2 −→ R la composizione f ◦ G `e misurabile.

3) Si verifichi che la funzione F :

0 , +∞ −→ R definita da F (s) :=

Z+∞

0

e−sxsin2x

x2 dx , s ≥ 0

`e continua ed `e due volte derivabile in 0 , +∞

. Si calcoli la seconda derivata in ogni s∈ 0 , +∞

.

(2)

Soluzioni:

1) : a) Ricordiamo che la misura interna (di Lebesgue) di E ⊂ Rn`e

|E|i := sup

F⊂E F chiuso

|F | .

Ma, per la continuit`a monotona (crescente) della misura di Lebesgue, abbiamo per ogni insieme chiuso F ∈ Rn

F ∩ [−k , k]n

−−−−−→ |F | ,k→+∞

ove gli insiemi F ∩ [−k , k]n sono compatti. Risulta che abbiamo anche a formula

|E|i = sup

KcompattoK⊂E

|K| .

Mostriamo ora che

|E × E|i =|E|i2 :

Per ogni compatti K1, K2 ⊂ E l’insieme K1 × K2 `e compatto e contenuto in E× E , perci`o abbiamo

|K1||K2| = |K1× K2| ≤ |E × E|i. Risulta

|E|i2 = sup

K1⊂E K1compatto

|K1| · sup

K2⊂E K2 compatto

|K2|

= sup

K1,K2⊂E K1,K2compatti

|K1||K2| ≤ |E × E|i.

Per dimostrare la disuguaglianza reciproca, sia ora C ⊂ E × E un insieme compatto. La proiezione C1 di C ⊂ Rn× Rn sul primo fattore cartesiano Rn e la proiezione C2 di C sul secondo fattore cartesiano Rnsono compatti quale immagini continue dell’insieme compatto C . Poich´e

C ⊂ C1× C2 e C1, C2 ⊂ E, abbiamo

(3)

|C| ≤ |C1× C2| = |C1||C2| ≤ |E|i2. Di conseguenza vale anche

|E × E|i = sup

C⊂E×E Ccompatto

|C| ≤ |E|i2.

Ora ricordiamo che la misura esterna (di Lebesgue) di E ⊂ Rn `e

|E|e:= inf

UE⊂Uaperto

|U| . Risulta :

|E × E|e ≤ |E|e2 :

Per ogni aperti U1, U2 ⊃ E l’insieme U1×U2`e aperto e contenente E× E , perci`o

|E × E|e≤ |U1× U2| = |U1||U2| . Cosicch´e

|E × E|e≤ inf

E⊂U1, U2 U1, U2aperti

|U1||U2|

= inf

E⊂U1 U1aperto

|U1| · inf

E⊂U2 U2compatto

|U2| = |E|e2 .

b) Ricordiamo che, per A ⊂ Rn e B ⊂ Rk, se A× B `e misurabile e

|A|e > 0 allora B `e misurabile :

Infatti, per il teorema di Fubini-Tonnelli l’insieme (A× B)x =

y∈ Rk; (x , y)∈ A × B

=

( B per x∈ A

∅ per x /∈ A .

`e misurabile per quasi ogni x ∈ Rn e poich´e A non `e di misura nulla, esiste x∈ A con (A × B)x misurabile.

In particolare, poich´e I ⊂ R e V ⊂ R non sono di misura nulla e V ⊂ R non `e misurabile, gli insiemi I × V ⊂ R2 e V × V ⊂ R2 non possono essere misurabili.

D’altro canto, siccome l’insieme di Cantor C ⊂ R `e di misura nulla, l’insieme prodotto C × R ⊂ R2 `e di misura nulla e la stessa cosa vale

(4)

per ogni sottoinsieme di C× R , fra quali anche per C × V . Cosicch´e C× V `e misurabile.

c) Mostreremo che la misura di qualsiasi sottoinsieme misurabile di V ha misura nulla ed allora risulta :

|V |i = sup

F⊂V F chiuso

|F | = 0 .

Sia quindi E ⊂ V misurabile.

Ricordiamo la definizione di V : considerata la relazione di equivalenza in R definita da

x∼ y ⇐⇒ x − y ∈ Q ,

scegliamo in ogni classe di equivalenza un numero appartenente a [0 , 1) ed indichiamo con V l’insieme dei numeri scelti. Allora, se {r1, r2, ...}

`e l’insieme dei numeri razionali in [0 , 1) , allora gli insiemi rk+ V , k ≥ 1

sono a due a due disgiunti e la loro unione `e contenuta in [0 , 2) . Di conseguenza,

rk+ E , k≥ 1

sono insiemi misurabili a due a due disgiunti con l’unione contenuta in [0 , 2) ed usando la σ-additivit`a della misura di Lebesgue risulta

X k=1

|rk+ E| =

[ k=0

(rk+ E) ≤

[0 , 2) = 2 . In particolare

|rk+ E| −→ 0 .

Ma la misura di Lebesgue `e invariante sotto le traslazioni e quindi

|rk+ E| = |E| per ogni k ≥ 1 . Perci`o |E| = 0 .

2) : L’applicazione G : R2 −→ R2 `e invertibile e l’applicazione inversa si trova risolvendo l’equazione vettoriale

x− y − |y| , y

= u , v ,

(5)

cio`e il sistema di equazioni scalari

 x− y − |y| = u y = v . Risulta

G−1(u , v) = u + v +|v| , v .

Per verificare la misurabilit`a di f ◦ G dobbiamo provare che l’insieme (f◦ G)−1(U) = G−1 f−1(U)

`e misurabile per ogni aperto U ⊂ R . Ma, per la misurabilit`a della funzione f , l’insieme f−1(U)⊂ R2 `e misurabile, quindi basta verificare che la controimmagine G−1(E) ⊂ R2 di qualsiasi insieme misurabile E ⊂ R2 `e misurabile. (Rimarchiamo che questa propriet`a `e pi`u forte della misurabilit`a dell’applicazione G , che richiede la misurabilit`a di G−1(E) solo per gli insiemi di Borel E !)

Questo risulter`a applicando il teorema seguente (Teorema 3.33 nel libro R.L. Wheeden - A. Zygmund: Measure and Integral, discusso anche alle lezioni) :

Se T : Rn −→ Rn `e una applicazione di Lipschitz, allora l’insieme T (E) ⊂ Rn `e misurabile per ogni E ⊂ Rn misurabile.

A questo fine resta solo a verificare che l’applicazione G−1 : R2 −→ R2

`e di Lipschitz : abbiamo per ogni (u , v) , (u, v)∈ R2 G−1(u , v)− G−1(u, v)

2

= u + v +|v| − u− v− |v|2

+ (v− v)2

≤ |u − u| + |v − v| +

|v| − |v|

| {z }

≤ |v−v|

2

+ (v− v)2

≤ |u − u| + 2|v − v|2

+ (v− v)2

= (u− u)2+ 4 (v− v)2+ 4|u − u||v − v|

| {z }

≤ 4 (u−u)2+(v−v)2

+(v− v)2

≤ 5(u − u)2+ 6 (v− v)2 ≤ 6 u − u)2+ (v− v)2

= 6

(u , v)− (u, v) 2,

(6)

cio`e

G−1(u , v)− G−1(u, v) ≤√

6

(u , v)− (u, v) . 3) : Siccome

0≤ e−sxsin2x x2

1 per x∈ (0, 1]

1

x2 per x∈ [1, +∞) s ≥ 0 , ove la funzione (non dipendente da s !)

(0, +∞) ∋ x 7−→

1 per x∈ [0, 1]

1

x2 per x∈ [1, +∞)

`e integrabile su (0, +∞) , e le funzioni [0, +∞) ∋ s 7−→ e−sxsin2x

x2 ∈ R , x∈ (0, +∞) sono continue, la funzione F `e ben definita e continua.

La derivabilit`a di F (s) sotto il segno dell’integrale `e possibile in ogni s∈ (0, +∞) . Infatti, esiste la derivata parziale

∂s



e−sxsin2x x2



=−e−sxsin2x

x , x > 0 , s > 0 e, per x > 0 , s≥ ε > 0 , abbiamo la maggiorazione

∂s



e−sxsin2x x2



= e−sxsin2x

x = e−sxsin x

x sin x≤ e−sx ≤ e−εx dove la funzione e−εx`e integrabile su (0, +∞) . Cos`ı F risulta derivabile in ogni s∈ (0, +∞) ed abbiamo

F(s) = Z+∞

0

∂s



e−sxsin2x x2



dx =− Z+∞

0

e−sxsin2x x dx .

Ora anche la derivabilit`a di F(s) sotto il segno dell’integrale `e possibile in ogni s∈ (0, +∞) . Infatti, esiste la derivata parziale

∂s



e−sxsin2x x



=−e−sxsin2x , x > 0 , s > 0

(7)

e, per x > 0 , s≥ ε > 0 , abbiamo la maggiorazione

∂s



e−sxsin2x x



≤e−sx ≤ e−εx

dove la funzione e−εx `e integrabile su (0, +∞) . Cos`ı F `e derivabile in ogni s ∈ (0, +∞) ed abbiamo

F′′(s) = (F)(s)

= − Z+∞

0

∂s



e−sxsin2x x

 dx =

Z+∞

0

e−sxsin2x dx

= Z+∞

0

e−sx1− cos(2x)

2 dx

= 1 2

Z+∞

0

e−sxdx− 1 2

Z+∞

0

e−sxcos(2x) dx .

(*)

Il primo integrale si calcola facilmente:

Z+∞

0

e−sxdx = 1 s .

Per calcolare il secondo integrale, calcoliamo l’integrale indefinito Z

e−sxcos(2x) dx . Tramite integrazione ripetuta per parti si ottiene

Z

e−sxcos(2x) dx

= − 1 s

Z

cos(2x) de−sx

= − 1

se−sxcos(2x)− 2 s

Z

e−sxsin(2x) dx

= − 1

se−sxcos(2x) + 2 s2

Z

sin(2x) de−sx

= − 1

se−sxcos(2x) + 2

s2e−sxsin(2x)− 4 s2

Z

e−sxcos(2x) dx

(8)

da dove deduciamo che Z

e−sxcos(2x) dx = 1 1 + 4

s2 e−sx



− 1

s cos(2x) + 2

s2 sin(2x)



= e−sx s2+ 4



2 sin(2x)− s cos(2x) . Risulta

Z+∞

0

e−sxcos(2x) dx = s s2 + 4 e cos`ı (*) implica

F′′(s) = 1

2 s − s

2 (s2+ 4) = 2

s (s2+ 4) . (**) Rimarco 1. Usando (**) possiamo calcolare esplicitamente prima F(s) , e poi F (s) , per ogni s∈ (0, +∞) .

Infatti,

F′′(s) = 1

2 s − s

2 (s2+ 4) = 1

2 s − (s2 + 4) 4 (s2+ 4) , implica

F(s) = 1

2 ln s− 1

4 ln(s2+ 4) + C1 = 1

4 ln s2

s2+ 4 + C1. Per determinare la costante C1, rimarchiamo che

|F(s)| =

Z+∞

0

∂s



e−sxsin2x x2

 dx

= Z+∞

0

e−sxsin2x x dx

≤ Z+∞

0

e−sxdx = 1

s , s > 0

implica lim

s→+∞F(s) = 0 . Poich´e anche lim

s→+∞ln s2

s2+ 4 = 0 , risulta che C1 = 0 e cos`ı

(9)

F(s) = 1

4 ln s2

s2+ 4 , s > 0 .

Per trovare una formula esplicita anche per F (s) , calcoliamo l’integrale indefinito

Z

ln s2+ α2

ds , α≥ 0 : tramite itegrazione per parti si ottiene

Z

ln s2+ α2

ds = s ln s2+ α2

− Z

s 2 s s2+ α2 ds

= s ln s2+ α2 −Z 2(s2+ α2)− 2α2 s2+ α2 ds

= s ln s2+ α2

− 2s + 2α

Z 1

 s α

2

+ 1 d s

α



= s ln s2+ α2

− 2s + 2α arctgs α + C . Risulta per F (s) , s > 0 , che `e una primitiva di

1

4 ln s2

s2+ 4 = 1

4 ln s2− 1

4 ln s2+ 4 , la formula

F (s) = 1 4

s ln s2− 2s

− 1 4

s ln s2+ 4

− 2s + 4arctg s 2

+ C2

= 1

4s ln s2− 1

4s ln s2+ 4

− arctg s 2 + C2

= 1

4s ln s2

s2+ 4 − arctg s

2 + C2.

Per determinare la costante C2, usiamo la stima

|F (s)| =

Z+∞

0

e−sxsin2x x2 dx

= Z+∞

0

e−sxsin2x x2 dx

≤ Z+∞

e−sxdx = 1

s , s > 0

(10)

che implica lim

s→+∞F (s) = 0 . Poich´e

s→+∞lim s ln s2

s2 + 4 = lim

s→+∞

1

s ln 1

 1 + 4

s2

s2 = 0· ln 1 e4 = 0

e

s→+∞lim arctg s 2 = π

2 , risulta 0 = 0− π

2 + C2, cio`e C2 = π

2 . Di conseguenza F (s) = π

2 − arctg s 2 +s

4 ln s2

s2+ 4 , s > 0 . Rimarco 2. Poich´e la funzione F : 

0 , +∞

−→ R `e continua, la formula precedente vale anche per s = 0 e risulta

Z+∞

0

e−sxsin2x

x2 dx = π

2 − arctg s 2 +s

4 ln s2

s2+ 4 , s≥ 0 . In particolare

Z+∞

0

sin2x

x2 dx = π 2 .

Riferimenti

Documenti correlati

Backup Slides

Backup Slides

, insieme al teorema dei valori intermedi per le funzioni continue, per dimostrare che ogni numero maggiore di 1 `e un valore limite per f.. Infine provate

Il testo del compito deve essere consegnato insieme alla bella, mentre i fogli di brutta non devono essere consegnati.. Durante la prova non ` e consentito l’uso di libri,

Scrivendo la matrice Hessiana si evince che l’origine ` e

Entrambi gli anelli sono spazi vettoriali su R di dimensione 3, ma non sono isomorfi.. Per

Ringraziamenti per aver

(ii) Considerando invece R 3 \ Z, notiamo che esso e’ stellato rispetto a ~0, i.e. Per l’Esercizio 9.4) allora e’ anche connesso per archi e dunque e’