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In matematica tale struttura e scaturita dalla teoria delle rappresentazioni di algebre di Lie aÆni e svolge un ruolo importante nella dimostrazionedelfenomeno"moonshine"chemetteinrelazioneformemodularieil piugrandegruppo semplicesporadico, ilco

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(1)

Rogers-Ramanujan: una breve panoramica.

Stefano Capparelli

Me.Mo.Mat.

SUNTO. Le algebre divertice costituiscono un nuovo tipo di struttura algebrica

che puo essere pensata come un analogo algebrico della teoria sica dei campi

conformi in dimensione due. In matematica tale struttura e scaturita dalla teoria

delle rappresentazioni di algebre di Lie aÆni e svolge un ruolo importante nella

dimostrazionedelfenomeno"moonshine"chemetteinrelazioneformemodularieil

piugrandegruppo semplicesporadico, ilcosiddettoMostro.



Einoltrestrettamente

collegata alla teoriadi alcune identita combinatoriedi cui il prototipoe la classica

identita di Rogers-Ramanujan.

Iltono di questa panoramicae, in alcuni punti, volutamente informale.

1. Rogers-Ramanujan. Una delleidentitadi Rogerse Ramanujan e laseguente

(1)

Y

m1 (1 q

5m 4

) 1

(1 q 5m 1

) 1

= X

n0

q n

2

(1 q)(1 q 2

)(1 q n

)

Se sviluppiamoin serie di potenze ambo i lati otteniamo qualcosa del tipo

(2)

X

j0 a

j q

j

= X

j0 b

j q

j

Alloral'identitae equivalente a dire che

(3) a

j

=b

j

per qualunque j  0.



E interessante capire chi sono a

j e b

j

. Il primo membro di

(1)e

(4) (1+q+q 2

+:::)(1+q 4

+q 8

+:::)(1+q 6

+q 12

+:::)

(2)

e il coeÆciente a

j di q

j

e ottenuto prendendo alcune copie di 1, alcune copie di 4,

alcuni 6, etc.

Per esempio: a

6

= 3 perche q 6

si puo ottenere come q 6

11 oppure q 2

q 4

1

oppure 11q 6

.

Ovvero questo coeÆciente conta le partizioni di 6 ottenute prendendo 6 volte 1

oppure 1 volta 4 e 2 volte 1 oppure 1 volta 6. Ossia le partizioni di 6 le cui parti

sono congrue a 1,4 modulo 5.

La descrizionedi b

j

e un po' piu laboriosa. Chiamiamo

(5) C

n (q)=

q n

2

(1 q)(1 q 2

)(1 q n

)

= X

j0 b

n;j q

j

e osserviamoche

(6)

1

(1 q)(1 q 2

)(1 q n

)

"descrive" le partizioni diun intero in partiminori o uguali a n.

Per esempio: il coeÆciente di q 6

in

(7)

1

(1 q)(1 q 2

)

si ottiene contando le seguenti partizioni.















Aciascuna diqueste partizionidi6aggiungiamon 2

=4=1+3 nuoveunitache

indichiamo con o

ooo

o

ooo

(3)

ooo

o

ooo

o

inmodo da ottenerepartizioni di 10 in cui le parti p

i

soddisfano

(8) p

2 p

1

2

In generaledunque b

n;j

conta ilnumerodelle partizionidij in esattamenten parti

e tali che

(9) p

i p

i 1

2

Serimuoviamolalimitazionedinabbiamocheb

j

contailnumerodellepartizioni

di j in cui le parti successive di eriscono di almeno 2.

Quindiil teorema di Rogers e Ramanujan si puo rienunciare come segue:

Teorema. RR. Il numero dellepartizionicon una certacondizionedicongruenza

sulle parti e uguale al numero delle partizioni con una condizione sulla di erenza

tra le parti.

Questoeun notevoleteoremacheil grandeRamanujan congetturo versoil 1913

ma che non riusc a dimostrare. Lo comunico ad Hardy aCambridge ma ne lui ne

nessun altroa Cambridge netrovo unadimostrazione. Fu dunque conenorme stu-

pore cheun giorno del1917, mentre curiosava inbiblioteca, Ramanujan siimbatte

in una oscura memoria del 1894 in cui Rogers aveva gia dimostrato il Teorema.

Segu una intensa collaborazione con Rogers.

2. Identita di Macdonald. Agli inizi degli anni '70 Macdonald ed indipenden-

temente il sico Dyson scoprirono varie identita per alcune potenze della funzione

eta di Dedekind

(10) ()=q

1

24 Y

n>0 (1 q

n

)

Per esempio

(11) ()=

X

n2Z ( 1)

n

q 3

2 (

n+1

6 )

2

Questae unaidentitache risale a Euleroscoperta mentre egli studiava lafunzione

partizione p(n) che conta il numero di partizioni di un intero n. In e etti, (),

a parte il fattore q 1

24

, e sostanzialmente l'inversa della funzione generatrice della

funzione partizione

(12)

Y

(1 q n

) 1

= X

p(n)q n

(4)

Le identita di Macdonald riguardano potenze () m

in cui

(13) m=3;8;10;14;15;21;24;26;28;:::

Dysonsidomandodadovevenissequestastranasuccessionediinteri. Ilcasom=3

riproducesostanzialmente lafamosa identita di triplo prodotto di Jacobi:

(14)

Y

n>0 (1 q

2n

)(1 q 2n 1

z)(1 q 2n 1

z 1

)= X

n2Z ( 1)

n

q n

2

z n

Macdonald scopr che queste identita corrispondono a cosiddetti sistemi aÆni di

radici: unageneralizzazione diquei sistemidi radiciche sonosostanzialmente degli

oggetticombinatoriacuisi riducelaclassi cazionedellealgebre diLiesemplici sui

complessi.

Macdonald: con un'unica eccezione, i numeri di quella successione sono le di-

mensioni delle algebre di Lie semplici sui complessi. L'eccezione e il numero 26:

per quanto ne so non se ne conosce una spiegazione in termini di algebre di Lie.

Tuttaviail numero 26e un numero ricorrente in questa teoria.

3. Algebre di Lie. Data un'algebra di Lie semplice, per esempio sl(2;C) cioe

matrici 22 a tracciazero con prodotto

(15) [x;y]=xy yx

esiste una cosiddetta formula deldenominatore dovuta a H.Weyl

(16) e

 X

w2W

det(w)e w()

= Y

>0 (1 e

)

Anchesenza entrare neidettagli sivede adocchiola somiglianzadi questa formula

con quelle viste sopra. La somma ed il prodotto in (16) sono pero niti. Tut-

tavia, proprio in quegli stessi anni, ne anni '60 - inizio anni '70, Kac e Moody

indipendentemente, generalizzaronolealgebre di Liesemplici adalgebre diLie che

possono avere dimensione in nita. Kac inoltre estese a queste algebre la formula

del caratteredi Weyl. Cosabbiamo orala cosiddettaformula deldenominatore di

Weyl e Kac per algebredi Kac-Moody che appare cos:

(17) e

 X

w2W

det(w)e w()

= Y

>0 (1 e

)

mult( )

Nel caso delle algebre classiche mult( ) = 1, ma ora, trattandosi di algebre di

dimensione in nita, la somma e il prodotto sono in niti. Risulto che le identita

di Macdonald altro non sono che le formule del denominatore per queste nuove

algebre. Per esempio:

(18) sl(2;C)



=sl(2;C)C[t;t 1

]Cc

Queste sono le matrici 22 a coeÆcienti nei polinomi di Laurent C[t;t 1

] piu un

elemento centrale, cioe che commuta con ogni altro, dettoc. Il prodottoe dato da

(19) [xt

i

;yt j

]=[x;y]t i+j

+iÆ tr(xy)c

(5)

La formula del denominatore per l'algebra sl(2;C)





e esattamente l'identita del

triplo prodotto di Jacobi.

Esiste una notevolissimarappresentazione disl(2;C)



. Dati gli elementi

e=



0 1

0 0



(20) f =



0 0

1 0



h=



1 0

0 1



laseguentee una base disl(2;C)



:

(21) B

j

=et j 1=2

+f t j+1=2

; j 2Z; j dispari

(22) X

j

= et j 1=2

+ft j+1=2

; j 2Z; j dispari

(23) X

j

=ht j=2

; j 2Z; j 6=0; j pari

(24) X

0

=h1 1

2 c

Risulta che una rappresentazione irriducibile dell'algebra in questione si puo dare

su

(25) V =C[x

1

;x

3

;x

5

;:::]

(polinomi in in nite variabili) dove

c7!id

(26) B

j 7!j

@

@x

j

B

j

7! moltiplicazione perx

j

conj dispariepositivo. (Questisonoicosiddettioperatoridicreazioneedistruzione

in teoria quantistica deicampi)

GlioperatoriX

j

presi singolarmentehanno una espressioneimpossibile. Contro

l'intuizione, per sempli care occorre considerare tutti questi operatori allo stesso

tempo;conviene, infatti, introdurreuna variabile formale e sommaretutti questi

operatori per ottenere

(27) X()=

X

X

j

 j

(6)

Risulta allora che X() corrisponde a

(28)

1

2

E ()E +

()

dove

(29) E



()=exp (

X

j>0

jdispari 2

j



j

B

j )

Il calcolo del commutatore di tali oggetti fa intervenire naturalmente un analogo

formale della funzione delta di Dirac

(30) Æ()=

X

n2Z

 n

Quitroviamoun'altranotevolissimacoincidenza: Nellateoriaquantisticadeicampi,

algebrecomesl(2;C)



eranousateperdescriveresimmetriediparticelleelementari

ed erano chiamate "current algebras", d'altra parte operatori come E ()E +

()

eranousatiperdescriverel'interazionediparticelleadalcuniverticiederanopercio

detti "operatori di vertice". Pero questi due oggetti non erano mai stati messi in

direttacorrelazione noacheessi nonfurono riscoperti inmatematicanello studio

di identita combinatoriedel tipo di Rogers-Ramanujan.

4. Teoria dei gruppi. Nel frattempo ...

L'inizio degli anni '80 vide il completamento del Teorema di classi cazione dei

gruppi semplici. La lista de nitivae la seguente:

(1) Gruppi ciclici di ordine primo: C

p

(2) Gruppi alterni A

n

;n5

(3) 16 famiglie in nite di gruppi di tipo Lie (per esempio Gl

n (F

q

) = matrici

nn nonsingolari nel campo conq elementi)

(4) 26 gruppi semplici sporadici

Iprimigruppisemplicisporadici(Burnside)furonoscopertinel1861daE.Math-

ieu: essi possono essere descritti intermini di automor smidi alcuni codici corret-

tori. Per oltre un secolo non se ne trovarono altri. Poi, durante la "guerra dei

trent'anni"(1950-1980)(Gorenstein)altriseneaggiunsero. Ilpiugrandehaordine

808017424794512875886459904961710757005754368000000000

=2 26

3 20

5 9

7 6

11 2

13 3

171923293141475971 (31)

circa 10 54

ovvero all'incirca il numero di particelleelementari sulla Terra.

Per via di questo ordine il gruppo fu detto Mostro.

In e etti Fischere Griess ne congetturaronosoltanto l'esistenza. Soloin seguito

(1982) Griess ne dimostro l'esistenza come gruppo di automor smi di una strut-

tura creata ad hoc: l'algebra di Griess. Ancor prima che la sua esistenza fosse

dimostrata,Norton eConwaynecostruironounatavoladeicatatteri: lerappresen-

(7)

5.Moonshine ovvero "sciocchezze". FuMcKaychesiaccorseduranteun sem-

inario di Tits, che la funzione modularej() ha uno sviluppo in serie di Laurent:

(32) j()=q

1

+744+196884q+21493760q 2

+:::

ove q = e 2i

(questa e la piu semplice funzione non costante che soddisfa j() =

j( +1)=j(

1

 )

1=1

196884=196883+1

21493760= 21296876+196883+1 (33)

Moltiespertipensaronochefossetalmenteimprobabilechecifosse unarelazione

tra il Mostro e le funzioni modulari che queste e varie estensioni di questa osser-

vazione furono de nite"moonshine" daConway. (Cionon ha niente di romantico,

colloquialmente "moonshine" signi ca "sciocchezze, stupidaggini". Borcherds ri-

porta la seguente citazione di Sir Ernest Rutherford, lo scopritore del nucleo dell'

atomo. Nel 1930 disse: "L'energia prodotta dalla ssione dell'atomo e ben poca

cosa. Chiunque si aspetti di ricavare una sorgente di energia dalla trasformazione

di questi atomi sta dicendo "moonshine"").

6.Forme modulari.

Ilgruppo

(34) =SL

2 (Z)

agisce sulla meta superiore H del piano complesso C nel modo seguente

(35) z 7!

az+b

cz+d

dove

(36)



a b

c d



2SL

2 (Z)

Alcuni sottogruppi importantisono

(37) (N)=f



a b

c d



2SL

2 (Z)j



a b

c d







1 0

0 1



modNg

(38)

0

(N)=f



a b

c d



2SL

2

(Z)jc0 modNg

(39)

1

(N)=f



a b



2SL

2 (Z)j



a b







1 



mod Ng

(8)

e inoltre

(40)

0 (N)

+

ilnormalizzatoredi

0

(N). Unafunzionemodularedipesozeroperunsottogruppo

G<SL

2

(Z)e unafunzione meromorfasu H invariante per l'azionedi G, cosicche

essa de nisce una funzione sul quoziente H=G.

Nel caso dell'intero gruppo SL

2

(Z)il dominio fondamentale eben noto.

Ci possiamo domandare che tipo di spazio e questo H=G. Risulta che e una

super cie di Riemann compatta. Tali super ci sono classi cate, come e noto, dal

loro genere, cioe dal numero dei buchi. Quando otteniamoil genere zero?

Nel caso di

0 (N)

+

risulta che si ottiene il genere zero quando N e uno dei

seguenti numeri primi:

(!!) 2;3;5;7;11;13;17;19;23;29;31;41;47;59;71

SeH=Ghagenerezeroallorapossiamotrovareunasingolafunzionef detta"Haupt-

modul"inmodochetuttelealtreformemodularidipesozerosonofunzionirazionali

di f.

Nelcaso =SL

2

(Z),l' Hauptmodule proprioj. Inoltresiosservanoifenomeni

seguenti ("Monstrous Moonshine" o "Sciocchezze Mostruose"): McKay e Thomp-

sonsuggerironol'esistenzadiunarappresentazionedidimensionein nita,graduata

del mostro M:

(41) V =

M

n2Z V

n

tale che

(42) dim V

n

=c(n 1)

dove c(n 1)e il coeÆciente di q n 1

di j() 744.

Conwayand Norton osservarono che le serie

(43) T

g ()=

X

n

Tr(gjV

n )q

n 1

(cosicche T

1

= j() 744) sembravano essere un Huptmodul per opportuni sot-

togruppi di SL

2 (Z)

7. Algebredi Vertice. Frenkel,LepowskyeMurman costruironotaleraprresen-

tazione naturaledel Mostro V

\

: essa e un esempio di algebradi vertice.

Le algebre di vertice sono alcuni oggetti di dimensione intrinsecamente in nita.

L'esempio interessante piu semplice e quello che si ottiene riprendendo la rappre-

sentazione di sl(2;C)



accennata prima.

Lo spazioe

(44) V =C[x

1

;x

3

;x

5

;:::]

Inquelcasoavevamodegli"operatori"X()lecuiregoledicommutazionecidanno

una rappresentazione di sl(2;C)



. Ora e possibile associare a ciascun elemento

v2V un "operatore"

(9)

e sono questi oggetti detti operatori di vertice, che per cos dire de niscono le

operazioni della nuova "algebra". Ad essere precisi queste algebre, algebre non

sono a atto. Si tratta di spazi vettoriali didimensione in nita graduati

(46) V =

M

n2Z V

(n)

tali che dimV =+1e dimV

(n)

<+1,dotati di una applicazione lineare

(47) Y :V !V((z))

( dove V((z)) e l'anello delle serie di Laurent formali a coeÆcienti in V) soddis-

facente vari assiomi tra i qualiil principale e la cosiddetta Identita di Jacobi:

z 1

0 Æ(

z

1 z

2

z

0

)Y(u;z

1

)Y(v;z

2 )

z 1

0 Æ(

z

2 z

1

z

0

)Y(v;z

2

)Y(u;z

1 )=

z 1

2 Æ(

z

1 z

0

z

2

)Y(Y(u;z

0 )v;z

2 ) (48)

che e una identita incredibilmente compatta, contenente una grandissima quantita

di informazioni. Richiede inoltre moltaattenzione per essere ben interpretata. Per

esempio:

(49) z

1

0 Æ(

z

1 z

2

z

0

)=z 1

0 X

n2Z (

z

1 z

2

z

0 )

n

e,perconvenzione,(z

1 z

2 )

n

deveesseresviluppatoinpotenzepositivediz

2

(questo

spiega lo strano modo di scrivere l'altro termine come

(50) z

1

0 Æ(

z

2 z

1

z

0 )

Altrimenti si arriva a delle conclusioni palesemente assurde come la seguente

Æ(z)= X

n2Z z

n

= X

n0 z

n

+ X

n<0 z

n

= 1

1 z +z

1 1

1 z 1

= 1 z

1

+z 1

1

(1 z)(1 z 1

)

=0 (!!)

Per esempio, se prendiamo R es

z

0

nell'identita di Jacobi otteniamo la formula del

commutatoredi due qualunque operatori di vertice. Ora,e possibile costruire una

algebradiverticeapartiredaunqualunquereticolo(cioeungruppoabelianolibero

nitamente generato e dotato di una forma bilineare a valori interi). L'esempio

di prima corrisponde al reticolo Z. Questo non e l'unico modo di ottenere una

algebra di vertice. Una classi cazione delle algebre di vertice e ancora lontana. In

particolare V

\



e ottenuta incollando in maniera non banale due algebre di vertice

ottenuteinduemanieredi erentiapartiredallostessoreticolodiLeech,unoggetto

interessantediperse: el'unicoreticolopariunimodularedirango24senzaelementi

dilunghezzaalquadrato2(ossiasenzaradici)(Leech1965). IlMostroeesattamente

\

(10)

8.Illavoro diBorcherds. Borcherdsusaquesta strutturasuV

\

insiemeametodi

diteoriadellestringhe(ilcosiddettoteorema"no-ghost")percostruireunaspeciale

algebradi Lie su cui agisceil Mostro. Non sorprendentemente essaviene chiamata

algebra di Lie mostruosa. Si tratta di un nuovo tipo di algebra di Lie: e una

algebra di Kac-Moody generalizzata. Borcherds estende la formula di Weyl-Kac

a questa algebra e la usa per calcolare la "formula del denominatore" per essa.

Questovienesfruttato perdimostrarecheleseriedi ThompsonT

g

()sonofunzioni

"completamentereplicabili",ilchesigni ca,inparticolare,chetuttiicoeÆcientidel

lorosviluppo inserie possono esserecalcolati apartireda pochi coeÆcienti iniziali.

Un risultatodiMartin, Cummins,Gannondimostrachelefunzioni completamente

replicabilisono ine etti dellefunzioni modulari esonoHauptmodulspergruppi di

genere zero. Questo permette di dimostrare le "congetturemoonshine".

9.Commento. Le algebre di vertice sono dette dai sici teorie quantistiche di

campiconformi indimensione2. Sitrattadi unapartedellacosiddettateoria delle

stringhe, che promette di uni care la gravita con le teorie quantistiche delle altre

treforzefondamentalidellaNatura. Lospaziodeglistatidiunastringaquantizzata

e a volte una algebra di Kac-Moody generalizzata o a volte un'algebra di vertice.

Una di queste algebre di Kac-Moody generalizzate porta alla dimostrazione delle

congetture di moonshine.

L'algebra di Lie mostruosae l'esempio piu semplice di algebradi Lie degli stati

sici di una cosiddetta stringa chirale su un qualche "orbifold". Piu precisamente

sitratta diunastringa inmotosu unopportuno quoziente (detto"orbifold")di un

torodi dimensione26,la dimensionecriticaincui sembrafunzionare lateoria delle

stringhe.

Questo ci permette di parlare del Mostro come del gruppo delle simmetrie di

una particolare variante di questa teoria sica. Sarebbe veramente a ascinante se

questo specialissimo gruppo fosse cos intimamente legato ad una teoria sica che

descrive la realta.

Bibliogra a essenziale.

G. Andrews, The theory of partitions in: Encyclopedia of Mathematics and its

Applications, vol. 2, Addison-Wesley, Reading, Massachusetts, 1976.

I.B.Frenkel,J.Lepowsky,A.Meurman,Vertexoperatoralgebrasand theMonster

Academic Press, 1988

U.RayGeneralized Kac-Moody algebras and some related topics Bulletinof the

American Mathematical Society, 38 (1-42),2001

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