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RIFORMA
DE' CARRI
Di quattro ruote /
DEL
C Ti T ELUIGI R
I Z z ET
T I 7{0BJLEBERGUM^ASCQ
F'V1
IN TREVIGI MDCCLXXXV.
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********************
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STESE DELL* AUTORE
fr ^^..jjrffiT*--
KZZ
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4
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S V jtECCELLET^Z^i
IL SIGNOR
MARIO SORANZO
Qm. f.
LORENZO
"PATRIZIO
FET^ETO
3
r.
ECCELLBH1A
J
XJfan%a dellededicatorie aTer- fonaggi d*una
dìftinta riputa- zioneha
due oggetti , /' uno di accreditare ì libri , chefi dan- no alla luce ,V
altro di rendere pubblica la ftima che gli au-tori hanno per 1 perfonaggi
me*
defimi . lo certamente ottengo il
primo intento fregiando quejìa opera col
nome
diV, E, nome
affai
affai chiaro per le rare virtù
,
che vi adornano , tramandate- vi per eredità eper educazione dal
Vadre
di gloriosamemoria
,ond
1è che tantofietepregiato in codefli Serenifftmi Configli diQuaranta
, de' quali fiete ono- revole individuo , e nonmeno
chiaro per cospicuità di
Famì-
glia refa affai nota con applau- fo dalle Venete Storie . Intor- no poi al fecondo oggetto nien- te
v'ha
dipiùgiuflo, e che fia piùfecondo il mio cuore quanto ildare al Vuhblico la tejìimont-
an%a
della ftima che ho per Voi , e per i meriti voftri ver- fo dime
, e della miaFami-
glia f e per effere affettuofo Fratello della TSLipote mia , la
quale pfr la
faggeta
, e perle altre amabili prerogative , che poffede ,
m
e tanto cara •Ouefia fatica benché
fa una
produzione del mìo ingegno , che molto tenue riconosco , non- dimeno per la importanza dello eftefo argomento , e che influìfee direttamente coli9 agevolare ì
trafporti per terra a promovere
il
Commercio
eP
Agricoltura , che inme%%p
alle Àrìfìocratiche cure di trattare vi compiacete, può bene attrarreP
attenzione voftra ficcome verfato molto in ogni genere di Filofofia • Viac-davi
dunque di accordarmi ilvoftro genero/o aggradimento
,
di continuarmi la presola vof- tra grafia , e di credermi con- fìantemenie con pieno rijpetto DI F.
ECCELLEJ^Z^
Dcvotifs. Obblì$atif$. Servidore luigi Rizzetti.
TAVOLA
D
X
CAPITOLI
CAPITOLO
I.j^isoGiio
di coltivare per principiParte
Canaria.
pag. niGap. IL
Dell/ requìfiti ricercatiperla perfezione di un Carro . ix
Gap. I1L D
y onde principalmente nafcaV
agilità maggiore de"* carridella
nuova
riforma fen^a offefa di alcuno degli altri requifìti. xiGap.
IV. Diflin^ione delle varie fpe%ie de1
* carri nelle treVillerec- cio , Mercantile , e
Carro^a
• xvCap. V.
Deferitone delCarroVil-lereccio •
xvm
Gap. VI.
Qjferva%ìont fopra loftef-J'o . xl
Cap.
VII. Deferitone del CarroA Mer-
K H
)(Mercantile. lui
Cap.
Vili, Ojferva^ionl [opra lofleffo . lv
Cap. IX. Deferitone
dellaCar-
ro <%%a . LVt
Gap. X.
Ojferva^ioni [opra la fìef-fo. LXXIII
Gap. XI. Come
la riforma di ca-dauna
fpe%ie è addottabìle in ti-gni paefe ungevi
Cap.
XII. Dell'artificioda
afarfineUt di
f
cefé . xcGap.
XIII.Deduzione
dimofiratìva delia quantità del vantaggio ri- portato dallanuova
riforma nel fuperaregì
intoppi che jono fulleflrade orizsontali .
Vroblema
. 2{/-Jolu%ione . Corolldrj•
xcvn Gap. XIV»
Determinare il vantag- gio del carro riformato In para- gone delcommune
perv
le ajee-
fe . cu
Cap. XV. Modo
di calcolare la re-fiften^a rifpettiva delfango •
cvm
CONCLUSIONE
353
X TU
)(GAP.
I.BISOGNO
DICOLTIVARE TER
TRI'H.CIPJ
L'ARTE
C^AHR^RIyA.E quanto
più importanti fo-no
le opere nofìre , tantomaggiore
attenzione richieggono, poich' è di gravemomento
quel-la di condurre
da un luogo
all'al- tro per le ftrade di terra le cofe air ufoumano
fpettanti, e gli uo-mini
fteffi , perciò merita certa-mente una
affaimatura
applica- zione.Alcune
articon
iftudioven- gono
coltivate,benché non
tan- to profittevoli fieno , enon
tan- to direttamente giovino alla focie*tà
quanto
quella de' Carra; , ar>te bensì
meccanica
fé a! materiali efercizio di effa s'abbia riguardo,ma
liberale* anzifcientifica le T in-venzione
fpeculativamente confide*riamo
, e rifpettabile per la coeren-za, ch'à con
quella, che n' è laprimaria, vale a dire l'Agricoltu-
ra.* e
nondimeno manca
quefta di perfezione,giacendo
negletta nel- lemani
de' fuoi materiali artefici, enon
promofìfa dalloingegno
de-gli addottrinati*
Mi fembra
cofaflrana
che
inun
fecolo, nel quale fono tanto in fiore leMatematiche
facoltà , fi feguiti , parlando de*
carri di ufo ballo,
ciecamente
lapratica de' noftri padri ,
ficcome
quefìi fèguitarono parimenti alla
cieca quella
dd
loro, e parlandodelie carrozze s'abbia a cuore fol-
tanto la
moda,
adottandolicon
fanatifmo 1» ufanza ,che una
qual-che
nazione ditempo
intempo
ali*altre efìbifee .
Se
lacorruzione
de'carri
X V
)(carri villerecci, e mercantili nella di lei antichità foflfe fiata coftante-
mente uniforme
, forfècon
ragione potrebbe crederli l'ottima, enon
più capace di correzione ;
ma
poi-ché , ofìfervatane la di
hi
ftoria , e varietà ,non può
vantare coftan- zx , né uniformità , perciònon
è ragionevole la credenza della di leiperfezione , e quindi il correggerla iarà forfè cofa poffibile . Intorno poi alle carrozze il
non
proporfì altro fcopo ,che
la foggezione al- lamoda,
e 1*imitazione dell'ulti-ma
fenza li fani efami a priori fe-condo
leLeggi
Statiche fcortati dallaGeometria
cidee condurre
alla fua volta
ad
imitare la peggio-re .
Veramente non può
negarli,
che la
moderna
ufanza de'Cocchj
fomminiftrata dagl' Ingleiinon
(laingegnola , femplice e tendente all'
ufo ;
ma
è della adottata quafluniverfalmente più per
automa,
A
3 eh*èX v
Ix
eh* è impofia
da
quellanazione
*preffc cui
molto
fìorifcono le arti di efecuzione,che
per fodo giudi- zio feicntifìco degl'imitatori. Pre- feindendo dal fatto prefente dell' accettarli gli efempj efibiti dalP In- ghilterra, i quali perbuona
ventu- ra fono , créd'io , li migliori , egli ècertamente un maggior
errore,volendo
operare piuttofto per imi- tazionc,che
per ragione, Pufare parzialità nel fareuna
fcelta fedot- ti dalla prevenzione: fi errarebbemeno
féimparzialmente con
libe-ro,
enon prevenuto
raccoglimen-to
fi fìudiafiè di eleggere il miglio- re degli ^femplari de' fìranieri pae-(ì,
oppure ancora
degli efemplari delle antiche colte nazioni de'Gre-
ci, de'
Romani,
e d'altri de' fe- coli più rimoti, appretto i quali,ficcome
coftache furono
cotantoillufìrate Je altre arti, così
anche
quefta
probabilmente
farà fiata a-vanza-
X
VII )(vanzata. Ma
la fatalità èche non
abbondiamo
di tali antichi para- goni, perchè fono pochi limonu-
menti che rimangono, che non
fie-no
confufi , e ci dieno chiaracon-
tezza ,malgrado
le laboriofe ricer-che
diGiovanni
Scheffero, e di Pirro Ligorio . (a)Confiderà
quellola fcoltura di
due
carriche
fi veg-gono
milacolonna Trajana,
e cene
fa ladetezione,
indi erudita-mente
fcorrendo i più riputati au-tori ( b )
deduce
li var; cocchj de-gli Ebrei , Egizj ,
Greci
,Romani
,
e Poeti
con
varjnomi
( e )da
A
4 quelliA********************
( a ) Joannis SchefFeri Argentoratenfìs de rt vebiculari veterum lib. duo. Accedit Pirrhi Ligorii V. C. de vehìculis fragmentum &c Francfort 1671.
( b ) Varrone, Ciccroue, Plauto, Tertuliano, Vitruvio, Livio, Claudiano, Plinio, AuloGellio,, Cornelio Tacito , Afconio Pediano, Ammiano Mar-
cellino , Seneca, Quintiliano, Sulpizio Gallo, « Svetonio
.
( t) rtbiculum,~Bbti*,Cifium,Carpentum, Cur- ru(> TiUntum, ^ircim, Barttrna,Benna , Big*,Tri'
)( viii
x
quelli chiamati. Tutti pertanto
que-
lli defcritti carri
hanno
le ruote di-nanzi più
bade
di quelle di dietro,
alcuno
più , edalcuno meno
.É
benché confufamente
s'intenda la loro itruttura ,pure
ficomprende non
eflervenealcuno certamente
fatto
con
V artifizio della prefente riforma .A
queftam*
appigliai incontemplazione
dell'ottimo, affati-cando
lo icarfomio ingegno
per avvicinarmivi al poffibile colmez- zo
della ragione , e coli'abbando- no
dell' imitazione ; nelche
fperoalmeno
di recare il vantaggio di ris-vegliare
una
tale ricercaad uomini
di più foda penetrazione 5 e dottrw
na.
CAP,
gà", Ouadrtga't Bìrotum, Burdones, Camulum-, Canthc*
rion, Carrucat Combattiti Cpvinus, oftoforum, Veto*
ritum, Saratum, Staticulum, Thenfa, Traha, ViBti*
bulum> tyha, Plaujìmm,Ejjedum.
)( I*
X
C A P. IL
PELLI REQUISITI RICERCATI
T EK.Ljt
TERFEZIOTiE
Di VT^C^RRO.
l_j a perfezione di
una
cofa io cre-do
in altronon
confiftereche
inuna unione
di varie parti , lama-
teria ,
forma
, e difpofjzione delle quali fieno più acconcie al fine pro- porlo $ la quale definizionemi
ad- ditò l*ordine per IoAudio
delmio
prefente
argomento.
11 fine per tan- toche
ciproponiamo
nella fabri- ca diun
carro, ècertamente
di far-lo
comodo
forte ed agilequanto
fiamai
poffìbile, perchè fia più con~facente ali* ufo
che vogliamo
aver-ne
; a' quali tre requifiti , che fo-no
li principali, fcne
poflono ag- giungere altridue, che
fono il rif-parmio
della fpefa ,e
la bellezza nelle nobili carrozze.Poiché
fono» l'uno
X
X )(l'uno all'altro ripugnanti li requi-
fiti
medefimi;
eiTendo chiaroche
fé
faremo
il cocchio più forte , di- verràmeno commodo, o meno
a- gile , e fé faràmeno
difpendiofo,
farà
meno
bello, cosìuna
conduzio-ne,
in cui iìcombini
ciafcuna con- dizioneavanzata
almaffimo
gra-do,
riefcemolto
difficile.Avendo
io perciò fatto
efame con
attenzio-ne
della ftrutturacommunemente
tifata',
non mi
parve quelcompo-
fìo dì parti cofpirante nel miglior
modo
air intento. Indiadoperan- domi quanto
feppicon
ricerche teo- riche , econ
pratiche finalmente trovai lamaniera
di accrefcereV
-agilità a' carri
da
quattro ruote,
non diminuendo alcuno
degli al-tri requiflti.
ni
M C A P.
)C XI
x
GAP. m.
£>'
OTiDE TRU^CIT^iLMEl^TE
l^^iSC^4L*
UGILIT
U*MAGGIORE
DE* C^iRRIDELL<A HVOFA RIFORMA SET^ZA
OFFESA
DI<ALCVXO DEGLI ULT
RI REQUISITI.La
coftruzione novella de' noftri carri da' quattro ruote ottienemag-
giore agilità degli ordinar; malgra-
do una maggior
gravità , enon
fo-lamente non
li rendemeno com- modi
, emeno
forti ,ma
viepiù ac- cresce loro l'agiatezza, e la robu- fìezza-E
vaglia il vero fé la dif-ficoltà al
moto
diun
carro nafce dall'incontro degl'intoppi,che
fo- gliono eflere fulle fìrade , e dalla fregagione delle ruote intorno l' af- fé ,quanto
più quefte fono balle, tanto più fenfibile ècertamente
la refiftenza per l'incontro degl'intop- pi fteffi, ficcome fa conofcere ilbuon
fenfo, eficcome
per la di-oioftra-
X
XII xmoftrazione , e corollar; del Proble-
madelCap.
xin. apparifce,equan-
to più baile fono egli è evidente che tanto
maggiore
è la refìftenza dettafregagione enunciata j poiché tante più volte girano intorno in eguale
lunghezza
diArada
.La
varietàdunque
della (trattura noftraam- mettendo
le ruote confiderabiltnen- te più alte vicagiona una non
po-co maggiore
agilità .Né
fideve
te-mere che
l'aggiunta dimaggiore
materia , eh' àmaggior
pefonon
ci diftrugga il vantaggio, perché troppo è piccolo il discapito para-
gonato
colla utilità, che ne rifulta e per ilcomputo,
e per refperien- za .Una nuova
conduzione pertan-to , per cui fi pollano accrefeere di altezza le quattro ruote di -
un
carro, e ridurre quelle dinanzi e- guali a quelle di dietro ,
due
diffi-coltà incontra , P
una
dinon
col- locare inuna
altezzamaggiore
del-ia
Ucr
TT
là
commune
il pelò, che fi vuolecaricarvi per
non
ribaltarci l'altradi poter girare a dritta ed a fini*
(ira.
quanto
cogli altri ordinar;'*Per
rifoluzione della
prima
la novellaforma
efclude tutti que' pezzi,o
grollezze di legni
che
fopraincom-bono
agli affi > e fottoftanno alcarico
j per la quale efclufione fi
può
dare altrettanta altezza al rag- gio delle ruotequanta
è quella del- lo importare di tali pezzi fenzapun-
to alzare di più dell'ordinario il
carico fìeiìò. Per rifoluzione della feconda
v*ha un
ritrovato per far girare a dritta » e finifìra altrettan- to l'affe di dietroquanto
Tafle da- vanti ,non
potendolicon que-
fio a cagione delle di lui ruote al-
zate
egualmente che
quelle di die- tro girare che lametà
incirca diquanto
fi gira cogli ordinar): e ta- le ritrovato ,come
fi vedrà neiCap.
vi. foddisfa maravigliofamente V
i:itcnr
x xiv x
intento.
1/ una,
e P altra rifoluzio-ne di
amendue
l'enunciate difficol- tà fa conofcere l'ultimo
confinedell'
alzamento
pofiìbile delle ruo-te ,
onde
lamaggiore
agilità s' ab-bia.
Né
la fortezza fifeema pun-
to perciò , anzi fi
aumenta
, poi-ché
fuppofta la noftramaggiore
ruo-ta arrichita delia conveniente
quan-
tità di legno, e di ferro, è cofa certa
che
avràuna
fuffiftenza dimaggiore
durata per ilnumero mi-
nore di giri ,che
farà inparagone
d'
una
più picciola , e per lemi-
nori feofie
che
foffre per gl'intop- pi: edun
taleavvertimento
ferveancora com'è ben
chiaro per pro- vare che il requiiìto dinon
ecce-dente
fpefanon
refìa oifefo. IIcom-
modo
al certo poidiminuito non
refterà dalle ruote più alte, poiché piuttofìo è cofa chiara ,
che
eflen-do minore
lo fcuotimentomeno
i'eompofte refteranno le cofe trai- porta-
)(
xv x
trafportate, e più agiate viagge-
ranno
le perfone. Indicome
ve- draffi a fuoluogo
per 1*accenna-
ta
nuova
invenzione più facile a guidarli diviene il noiìro carro.
Dalla efpofizione , e dagli eia
mi
della bruttura affatto divaria dalla
commune
, di cui ogni parte è in cffizio nelmodo
più femplice ,ed
operativo fi vedrà poi che l'agilità èguadagnata
per ogni altro riguar-do
fenza perdita di alcun altro re- quisito .C A
P. IV.DISTINZIONE DELLE
VIARIE STE'ZIE
DE
y CARILINELLE TRE, VILLERECCIO^ M£«C^^riZ£,
EC^RROZZ^i.
Dovendoli
ridurre alla pratica 1*alzamento
delle ruote a' carri fenza follevare loro più dell' ufato il cari-co
nelmodo
additato nel capitolo4HÌC-
)(
XVI
)(antecedente, conviene offervaré fa
commune
diftanzada
terra del ca^rico fteffo quale, effa fia. Varia quefta
quanto
variano le fpecie de*carri, e
cadauna
fpecie di quelli parimenti porta in diverfa altezzail pefo fecondo li divertì paeiì. In
fatti
una
fpecie di carri, in cui ilconducono
fardelli dimolto
pefo,e di
poco volume
, porta li fardel-li fteffi in
un
recipiente più altoda
terra di un'altra, che porta peù* di
grande volume
, e dipoco
pefo ; e ciò a cagione del centro di gravi- tà di quelli più baffo del centro dì gravità di quefti.Cadauna
fpeciepoi
ha
il fuo recipiente più alto,o
più baffofecondo
eh' è più lar-ga
,o
più fìretta la ftrada ,o
car- reggiata del rifpettivo paefe.Tale
diverfità per altro rhantiene
una fempre
coiìante proporzione della larghezza della carreggiata coli*al- tezza del pefo in ciascheduna fortadi
-tó£#ajfa—
X XVII
)(di carro, poiché quella
che
v.g.inun
paefeov'è
la carreggiata largaonde
40.ha
l'altezza del caricod'onde
25., inun
altropaefe , ov' è la careggiatad'onde
32.ha
i'altezza
d'onde
20. emantiene
intal
modo collantemente
la ragioneda
8. a 5.EfTendo
di tropponu- mero
le varie fpecie de' carri ,che fono
all' ufo della focietà , più to- ltoche
defcriverne la riforma di o-gnuna
cicontenteremo
delle tre principali, cioè del carro villerec-cio, del mercantile, e della car- rozza, intefa
bene
la riforma del- le quali, ecome cadaun membro
per
lamateria
,forma
, e difpoli-zione fua cofpira al
confeguime
ri-to de' requifiti propofti,
non
faràdifficile 1' applicare alle altre fpe- cie gli artifizj
medefimi ancora
.
B
gap.
>C
XVIII X
C A
P.V.
DESCRIZIONE DEL CJLRRO VILLERECCIO
Poiché
il ruftico carro èincom- parabilmente
di più frequente ufod' ógn' altro , fervindo all' Agricoltu- ra , e poiché quefto è più ferapli- ce , fé lo
paragoniamo
alla carroz- za ,veniamone
alla deferizione , laquale intefa
bene che
(ìa,agevo-
lerà la intelligenza delie altre fpe- cie più
compofte.
Li due
pezziA, B
(fig.i.) fo-no
lidue
afiì attaccatiPun P
altro colledue
ftanghetteM, N
poftein croce di S.
Andrea
inanellatecon
eflì •Quefte due Vanghette
fa-ranno
di legno fleffibile v.g. diFag-
gio, larghe{a) onde
due , eme^-
********
*************
( a ) Ho meflb nel principio della prima ta- vola mezzo piede Veneziano divifo in oncie fei per univerfale intelligen2a delle mjfure ordinate.
)(
XIX
)(%a
9 ed alteuna
eme%x
a » elunghe
sì che la
medietà
diun
affé ila di- ttante dallamedietà
dell'altro pie- di fette -, e perciò lalunghezza
loro farà incirca piedi feied onde
dieci,
non comprei!
gli anelli .Lo
ina-nellamento
dicadauna
delle loro eftremitàcon
gli affi il effettuerà colpezzo
di ferro inanellatoAB
(fig. 2. difegnato più in
grande)
la cui parteA
il caccierà nella eftre-mità
dell' affé parallelepipedoquan-
to più baffo fi potrà , e colla
con-
trachiocciola il ferrarà nel latoop-
pofto ; e la parteB comprenderà
i
ed
abbraccierà l' eftremita' dellaVan-
ghetta, vi s*inchiodarà, e coliafa fcietta di ferro
C ad
effa fi ftrin-gerà vicino agli antìli»
Ciafcheduno
affé èun
parallelepi-pedo
rettangolo dilegno
forte, la cuimaggiore lunghezza
è piedidue ed onde
cinque , eme%%a
, la lar-ghezza
oncie tre eme%%a
, e l'al-B 2, tezza
tetta
Onde
quattro , eme%x
a • *-?uno
, e r altroha
incaflati netpiano
fuperiore , e nelle efìremi- tà lue lidue mafchj
di ferro,
che s'intrudono
nelle ruote.Per
rendere facile al fabro 1* opera di queftimafchj
di ferro é neceflà- rioperchè
fieno efatti darglieneun modello
dì legno .Quefto
a- vrà la parteAB,
( Fig. g. di- leguata pìu in grande )che
lì de-ve
incaifare nel parallelepipedo , di figura piramidale tronca , la cuilunghezza
èonde
otto, la bafemi-
nore Uft9 oncia $ed un
ter%oqua-
dra , e lamaggiore
dueonde
, laquale è
commune con
l'altra par- teC, che va
intrufa nella ruota*ed
è quella conica tronca, la cui bafeminore
è di un9 oncia , eme^-
%a
didiametro, ed
èlunga quan-
to è
lungo
ilcapo
della ruota eh' è un piede , e poi crefeerà dellaquanto
di più bifogna per il bu-co
OC
XXI
)(co
del cavigliuolo .Ad un
talmo-
dello di legno iì leverà il
cuneo A
tagliato dalla
meta
della bafemi- nore
dellapiramide
tronca, indi iulla fuperfìzie della reftante , e delcono
tronco per tuttalunghez- za
fi adattarà la laminetta di fer-ro
D che
avràuna
piegatura ta-le ,
che
inogni luogo debba
toc- care ilmafchio
•Tale
laminettaférvira di
norma
,o faccoma
al fabro per fareche
ilmafchio
fattoche
fia delle groffezze anzidette ,vabbia ad
effere dritto, applicando- velaa
ferro rovente al di fopra, e lateralmente,ma non
al di fot-to
dove
vimanca
ilcuneo. Due
buchi
converrà farea
queftomaf-
chio , Tuno
per il cavigliuolo,che non
fidebbe
piantare vertical-mente
,od a piombo
,ma
obli-quamente
,o
inclinato , per Ioche non
è l'oggetto a faltar fuori:l'altra eflremìtà di quello
mafchip
B 3 oppo-
oppofìa albucodelcavigliuolo, cioè vicino alla bafe
minore
della par- te piramidale incaflata nel legno *ha un
altrobuco
apiombo*
in cuifi ficca
una
vite colla tefta incafsata nelmafchio
, e pafiera fuori del le-gno, ove
fi ferrerà colia contravi- te.V'ha
eziandiouna
falcia ,che erettamente
cinge ilmafchio
di ferro col parallelepipedo dilegno,
pofta in tefìa dì quello -, e fi farà diuna lama
della groflezza diun un
ter%p di oncia > e larga più di un'oncia»Nell'afle di dietro
A
(fig.i.J s*incallarà nel
mezzo
ilpezzo C
, eformerà una
crocead
angoli ret- ti, il qualpezzo
faràlungo un
pie-de e quattr'
vno
e di quali eguale groflezzaa
quella del parallelepi-pedo A
, e vis'immergerà
total-mente,
reflando la fuperficieA,
eC
inun piano commune,
facen-doli
mezzo
l'incavo inun pezzo,
e mcz-
)(
xxin
)(e
mezzo
nell'altro.Sì
combaciala
coli' affé davantiB
al di fottoun
altro parallelepi-do
di legno parimenti forte, e diegual
bafe , cioè largo ottete tre eme%%a
, ed altoonde
quattro eme%-
%a
, e vi lì ferreranno tra l'uno
, eP
altroad
angoli retticon
giudizio-fe
morfe
lidue
orecchioniD E,
F G
di figurapure
parallelepipeda rettangola , lunghi piedi quattroed onde
dieci ,krghi onde
^tre ,ed
al- ti parimentionde
tre .La
parte lo-ro dinanzi
da B
verfoE, ovvero
G
farà piedi tre,ed onde f
et 9 e laparte di dietro
da B
verfoD,
ov- veroF
farà piedi unoed onde
quat- tro •Vi
fi porrà tra Vuno
e V altroli
due
pezziBI, BH che
riempi-ranno
lo lpazio ch'avvi tra quelli, ellendone riempiuto ilrimanente
daltimone
• In vicinanza di Iuna
fa- feia di ferro cingerà tutti e tre lilegni
DE, FG,
ed I, fopra Pe-B 4 ftre-
)(
XXIV
)(tremità de' quali
D, H, F
s' in-chioderà il
pezzo K lungo un
pie-de largo onci-e tre ,
ed
alto , iicchè la di lui fuperficie formi Io fteffopiano
delle fuperficie dell' afféB,
e dell'arco
L,
la cui altezza farà per me%$£ onciamaggiore
di quel-la del
pezzo K. hi due
orecchio- niD É, F G
colpezzo
1,che
fta loro in
mezzo, Tederanno
in-,cadati nella fuperficie inferiore deir arco
L
per me%sg oncia a fineche
rettino
coftantemente
a fquadra dell'ade
.AI timone A
( fig. 4. ) liadatteranno
con
chiodi , e fafcia ài ferro ledue morfe B, C,
lequali terranno al loro
luogo
gli o- recchioni,impedindo
loro Io al- largarti col pericolo di romperti al- lorquando
il torce iltimone a
drit- ta, e finiftra, e nulla ottante iltimone
(teflfo potrà innalzartied
abballarti per l' ufo de'
buoi
.Che
fé fi vorrà adoperar cavalli, per
i qua-
)(
xxv x
i quali il
timone deve
darefermo
orizzontalmente ,non
faravvi bi-iògno
di fimilimorfe, ma baderà
la folita fafcia di ferro
che comu- nemente
fi ufaa
taluopo.
Cadauna
delle quattro ruote dev' edere alta piedi quattro,€d onde
due.Ciafcun capo
di eflearma-
to già de' foliti quattro cerchj di ferro i , 2, 3 ,
4
( fig. $. ) faràlungo un
piede , la quallunghez- za
avràuna
tale didribuzione •Dal-
la
edremità
a alla lineab onde
quattro, dalla linea
b
alla eonde
due ,ed
un quarto , dalla linea ealla d, il quale fpazio è la parte più grofsa del
capo,
cioè dion-
de
nove didiametro, ed
in cui fipiantano lir^g^i ,
onde
due , eme^-
%a
, e dalla linead
allaE onde
tre , ed un quarto .
La
lineab
, laquale effettivamente è
un
circolo,il eh' è dell' altre
ancora
, fattoal
capo
collapunta
dello fcarpello'
fui
i
\
X XXVI X
fui torno , fervirà di
norma
perquan-
to
de
v' eflere fatta acampana
la ruo- ta. Ilbuco
delcapo
dellaruota,
in cui s'intrude PafTe,
non
è ar-mato
co' cerchicommuni
di fer-ro, ma
colla buffala di legnodu-
ro ottangoloA
(fig* 6») le cui fi- brenon
fi applicheranno per lun-go
,ma
per traverfo , perchè la fre-gagione non
laconfumi
pretto . In- trufiche
fieno limafchì
degli affi nelle ruote in cotalmodo
coftrut- te,avranno
queiìe la loro distan-za a terra
GH
( fig. 5. ) piedi treed
oncìe fei e quella fuperiore IK
piedi tre
ed onde
dieci mifurata dal- lamedietà
delle loro grofiezze , ond*è
che
ciafcheduna è fuori dipiom- bo onde
due.Perchè un
tale ef- fettone
fegua , il parallelepipedo,
la cui
lunghezza
fuperiore fiF
è,
come abbiam
detto , di piedi due ,ed onde
cinque eme%%a
, avrà la in-feriore tanto
minore, quanto im-
porta
)(
XXVII x
porta
un
taglio,che
fia parallelo alla inclinazionementovata
delle ruote, la direzione del qual tagliodovrà
feguitare,com'è
chiaro, nelpezzo
pofto di fotto dell' alle da- vantiB
(fig, i.)«Quando
fieno e- feguiti limafchi a dovere, come abbiamo
fpiegato, balleràche
ilpiano
fuperiore della parte pirami- dale delmafchio
fia a livello delpiano
Superiore del parallelepipedo dilegno,
ecadauna
ruota ftarà fuori dipiombo
per le duepropo- ne onde. Che
féqualche imper-
fezione vi fotte nella efecuzione del fabro , converràche
il carrajo lacorregga nella incannatura.
Alia
machina
fin* ora defcrittadovendoli dare
un nome
vi dare-mo
quello di carro inferiore , la e- fecuzione del quale perquanto non mi
lono diflfufo in trattarne, lafcio alla giudiziofacura
di chi vi fo-praintenderà .
Paffiamo
alla deten-zione
)(
XXVIII
)(zione del
corpo, o Catione.
Il
Caffone
,o
recipiente dellerobbe,
il quale fiappoggerà
fui deferitto carro inferiore, avrà il fon-do
coftruttocome A BCD
(fig.8. )
cadauna
delledue
ftangheA C
,B D
del quale faràlunga
pie-dt tredici e
me%%p
, e la cui bafe faràcome A B G D
( fig* 9. di-Segnata più in grande )
che ha
illato
B G
indicante la fuperficiefuperiore di oncie due, quello di
A D, che
moftra la inferiore dioncie tre,
A B che denota
il Ia- to efterno di oncie due eme%%a
, eC D
fignificante l'interno dion-
cie due , e tre quarti incirca, ef-
fendo
retti gli angoliABC,
eBAD. Staranno
quelledue
ftan-ghe Tuna
all'altra attaccate collitraverGN,0, P, Q, R, S, T, V
( fig* 8. ) i quali tuttinon com-
prefo quello
N,
eh' è di ferro a-vranno
uguale altezza, eh' è di on-Ci','
*.t**
)(
XXIX
)Ctic una , e due ter%ì ,
ed una egua-
le larghezza, eh* e di
onde
due emc%%a> La metà
dell*altezza lorooffervatela in
E
( fig. 9.) eh* è cinquefefli di
ondai
darà lapenna da
fìg- gerfì nella ftanga, 1* altrametà F
renderà
commune
allo fteflòpiano
la fuperficie balla del traverfo
con
quella della ftanga. Il
cantone Cd' una
ftanga farà diftanteda
quello corrifpondente dellacompagna un
piede
onde
fei eme^xa
, lo che de-termina
lalunghezza
totale di ciaf-chedun
traverfo,che
faràun
pie- deonde
dieci eme^xa
,dovendo
reftare parallele le ftanghe .
Per
af-fegnare la diftanza tra quefti tra- veri]
primieramente conviene mar-
care fopra l'
una
, e l' altra ftangadue
punti lontaniuno
dall' altro piedifette 9 ed in eguale diftanzadalle
due
eftremità della fteflà .
Coincideran- no
quefti inE,H
('fig. 8.) della ftau-gaAC.
e nclli corri/ponderitiFG
de!-