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University of Illinois
Urbana-Champaign
http://www.archive.org/details/dellainterruzionOOcava
DELLA
INTERRUZIONE
DI
CONTINUITÀ'
NELLA GRAN CATENA DELLE ALPI.
MILANO, 1S0J.
Nella
Stamperia
eFonderia
diG. G.
cDeSTEFANJS
a S,Zeno,
N.° :""4-iUpibu leriis REMÈANTI GURGITE pulsa Bescendunt rupes, et se patiuntur adiri.
Petronius de Bel.
Civ.~r~^-* t*4*^m^m ****m* *^***
^J
uest'Opuscolo
diFisica Geografia è trattada maggior Opera
inedita di Storiaed Anti-
chità patrie, di cuiforma
parte, integrante.L'Autore non
ebbeda
certa miserabile oli"garchia de' concittadini suoi in
guiderdon
dei talenti e di pregevoli produzioni che la persecuzione; e t infamia emorte
tentate colla calunnia (*) , delle qualilaprima forse ancor
(*) Ciò si racconta e prova coi fatti in un'
Opera
inedita; intitolala:
La
ìiiaStoria
»i &EI ASJ«I,
A
2non
cessò, sebbene eìricopralo siasi iti senodì limìtrofo estero Slato. L'atroce crisi e vicenda tali lasciò sì nelVanimale die domesticasua economia
profonde feriteda nessuna
Jìnor pietà medicale , chenon
gli restanforze
permandare
in luceV
intera collezione del' le sueOpere
sì impresse che inedile in piavolumi
in 8.°, al Pubblico già annunziala e-promessa.
Perciò ora quasi per saggioed
espe- rimentofa imprimere
la presente Operetta,che susseguita sai~à
immedia/amente
dalVol-
garizzamento deidue
Libri dalle Oraziane Epi- stole col testoa
fronte,ed
argomenti e note elegantemente stampato*CAPO
I.Delle
Alpi
rispetto le fisiche rivoluzioni*jj
u
saggioavvedimento
di naturaformare
lo scheletro del globo dimontagne
e rupi primigeniecome con
Tossa connette il telajo degli animali.La
durevole solidità di questamarmorea
ossatura conservapermanente
la for-ma
del nostro pianetaed
impedisce che lesostanze slegate e fluide
non mettano
ognimomento
in confusione la terrestre superficie.Innalzandosi inoltre tali giogane
montuose a
considerevole altezza dividoncon
termini stabili in differenti porzioni la terra, e segnalicon
limiti inalterabili i confini dei popoli e delle nazioni.L'Italia, la più bella regione del
mondo, riman
separata dalla Francia eGermania da
porzione di quella gran catena dimontagne
,le quali
cominciando
dalia riva dell'Oceano
occidentale in Biscaglia, Asturia e Gallizia ,
<5
s'estende
non
interrotta fino ali'estremila della terra abitabile e va a terminarenell'Oceano
orientale.Tale
gran fascia dieminente
super-ficie fra i mari Ligustico
ed
Adriaticocom-
presa, la quale
con immemorabile denomi-
nazione dallaperenne
bianchezza delle nevi e de' ghiacci eterniAlpes venne
chiamata, fu l'unico suolo il quale per la sua elevazionenon andò sempre
soggetta alle forse periodi-che
alluvionimarine
delle minori altezze e de' piani.Ma
divenuta in quelle grand'isolaampia- mente
all'ortoed
occaso distesa, di pianure,valli, laghi e navigabili fiumi ricca alzò la fronte sicura dalie vicine innondazioni e signo- reggiò sui fluiti del circonfuso
oceano
forse per miriadi d'anni e di secoli.Quindi
è che ricovero unico debb'essere perciò stata di quelle specialmente italichepo-
polazioni, le quali per loro sventura coetanee trovaronsi allamemorabile
vicenda delle can- giate sedi delmare
: e quindi unica culla(senza
ricorrere alle plaghe boreali) di quella successiva derivazione di popoli i quali sceserad
asciugare e fender col ferro ilmarino fondo
f
dei piani dai pesci e dal tlutto per contraria vertigine di cose abbandonati.
Certamente
aprima
giunta colpisce anclie la semplice e fuggitiva intuizione delle partì solide del vecchio emisfero, e la diversa sorte cui subirono le differenti porzioni che locom- pongono. Non
senza stupore, anzistordimento
dellementi
allacomprensione
e confronto dei grandi oggetti avvezze mirar sipossono
l'enor-mi
breccie e leprofonde
concavità, le quali in questomarmoreo
quasiossame
della granmadre cominciando
dall'America
per tutt'Eu-
ropa ed
Asia firfo alGiappone
s'incontrano.Sia periodica o straordinaria , progressiva
oppur momentanea
la causa chesospende
lamole maggiore
delleacque marine
sotto la linea dimassima
rotaziou della terra ; egli è certoche l'Oceano dee
cangiare;ed ha
cB fatti più volte cangiato sede ,passando
dall'equatore ai poli, e da questi a quello,
me-
diante la diversa inclinazioneoppure
altera»aione degli assi terrestri.
Egli è
pur ceno
che in tal passaggio il fluido terrestre si è apertodue
breccieenormi
nellamassa
solida delia terra;una
a levante fraé
l'America e la grand*Asia, che
Mar
Pacìfico;l'altra a
ponente
fra l'Europa, Affrica edAme-
rica, che
Oceano
Atlantico s'appella.Egli è certo altresì che in tale passaggio le
onde
viaggiatricihan
soverchiato a diverse altezze e ripreseanche
gl'intermedi continenti, e quindi i famosi cataclismi del globo.Egli è certo ancora che il nucleo petroso dei continenti d'Affrica e della grand'Asia forse meglio basati o stratificati più solidamente
non ne
soffrironomemorabili
insultiné
sensibili alterazioni.Laddove
l'Asiaminore
e l'Europa d'ogni cauto palesano i vesti^j terribili di si- mile convulsione del globo.Vediam
diffattiprofondi solchi scavati nel seno stesso del
con-
tinente Asiaticoed Europeo
, e vaste cavità sprofondate fin nel cuoremedesimo
delle terre.Tali
sono
ilMediterraneo,
l'Arcipelago, la Propontide , ilPonto Eusino
, laMeotide
, ilCaspio; tali i seni
Arabico
, Persico,Adria-
tico e Baltico ; e tali i grandi
Laghi
inalpini dell'Elveziaed
Italia settentrionale.Tuttavia è
da sommamente
riflettersiche dove
l'orientale porzione della succennatamon-
tana catena
non
si vede intersecatada
marinipelaghi e golfi,
non
trinciata in valli pro-fonde
e fauci ristrette,non
iscoscesaed
iso- latada
precipizj ;ma
sorgentecon
insensibile continuata ascesa fino alle sublimi altezze delCaucaso
e dell'Imào
( le qualiformano
l'ele- vata regione dell'antica Scizia ora Tliibet) ; l'occidentale porzione all'opposto simira
per- fino nell'intime sue viscere laceratada mari
e laghi , la sua superficie trinciata in valli elunghe
fenditure ,ed
il totalecomplesso
in.parecchi luoghi rotto ,
smembrato
e diviso.Il
maestoso
accidenteda
certuni sott' altra vista accennato merita d'essere piùda vicinoed
attentamente considerato nelle Alpi italiche , le quali di questamondiale
gioganaformano
integrante divisione ,ed
il vasto teatro della gran VallePadana
cerchianocon due
brac- ciap le quali nel Ligusticoed
Adriaticomare
si
vanno
a perdere.CAPO II.
Delle aperture e
passaggi
delleAlpi
occidentali.1
lM ON
è del presente assunto l'entrare nella descrizione deidue
grandi intersecamenti delle Alpi, i quali miratisiuno
ali'estremità delle Alpi marittime o ligustiche , e di cuisono una
continuazione la Corsica eSardegna
; l'altro all'estremità delleAlpiAppennine
; allo stretto cioè diMessina
, di cuiun prolungamento
staccato è lagrande
isola di Sicilia.Qui non
si voglionconsiderareche
gì'inter- secamenti della catena Alpina dell'Italia set- tentrionale , cui indue
porzioni orientaleed
occidentaledivideremo
dal seno Ligustico fino all'Adriatico inclusivamente.L' occidentale frazione comincia
da
Nizza eSno
alBenaco
s'estente.Quante
vihanno
spez- zature che dividono questa granmassa
, altret- tante viseno
fauci e passaggi , ond" escon fiumi« torrenti;
uomini ed
animali. Talisono
leValli22
d'Angrogna
eMorienna
; la Tarantasia e Valle d'Aosta,ed
il Valese lungo il Piemonte.Fra
queste spezzature torreggiano diviseed
isolate le grandi
sommità
delMoncenisio
, diRocca Melone, Montagna d'Occey
pressoLa- neburgo,
del Vesolo{Monte Viso)
, lamag-
gior
eminenza
(eccetto ilMonte Bianco) che
vi abbia nel nostro emisfero, ai cui piedi zampilla)! le sorgenti del
Po
; ilMonte Pen-
nino(gran
S.Bernardo) ignuda
e viva roc- cia, ove per tre grandi leghe all'intorno non.si ravvisa vestigio alcuno
né
vegetabilene
ani-male
; ilMonte
Giove (Mons
Jovìs);Monte Sempronio
o Scipione (corrottamente emale Sempione)
; il Crispaldo , laForca
, ilMonte Bianco
e gli altri delFauci
gny.Nella regione dei Lepontii e Keti s'elevano successivamente, interrotte dalle Valli di Devio
(
Bivium
), Sepia , Peregallia, Ticino ,Adda
,Oglio ; e dai
Laghi Verbano
, Lario ,Lucano
eSabino (d'Iseo)
lesommità
deiMonti Lu- curaone
, Settimio , Giulio e Speluga, oCol-
men
dell'orso ($.Bernardino)
, i quali col- lettivamente appellansiAdula o A
dia quasiinaccessibili.
Ed
in seguito sorgonpure
divisi12
l'Albora , la Berlina, la Vriga
con
altrimi-
nori di
mole
enome
fra lefamose
Valli Tel- lina ,Triumplina
(Trompia
) ,Camunica
,Sabina
(Sabia)
, Isarca(d'Arco),
Lagarina,Venosta
ec.S'innalzan poscia fra i laghi d'Idro e
Be- naco
, e fra le vaili dell'Adige, Atagi (Aisoc)9Eno (Inn)
, Astico e Brenta (Medoacì duo)
le
eminenze
delleGiudicane
, lemontagne
di Podesiaria, del Lessine ,Montebaldo
,Mara-
tta, Folgarìa , Sette
Comuni
( Cìmbriche) e delMonte
Pirenèo , oMontagna Infiammata
(
gran
Pre/ier. )3Noi quasi di volo accennalo
abbiamo
le in- terruzioni e glisprofondamenti
del braccio occidentaleonde
piùposatamente
fermarci sul braccio orientale delle Alpi.E
ciò fattoab- biamo
espressamente; inprima
perchè le oc- cidentalisono
statepienamente
illustrate dalle fatiche recenti di Fisici rinomati (i).Laddove
le orientali
sono
assaimen
note efamose
per(i) Saussure, Voyagcs dans les Alpes;
De-Luc
>Lcs AIpcs
du
Faucigny: Senebier, Bertrand edalili.
trascurarla «de' Geografi si
moderni
che anti- chi. Poi perchè somigliantissimi essendo , anzi quasi identici si in materia cheforma
gli ac- cidenti di questedue
braccia alpine ; l'esatta descrizione delle cose più osservabili diuno
diventa la spiegazione, anzi ripetizione di quelle dell'altro. Sicché confrontando le notizie già pubblicate intorno le Alpi occidentali
con que-
ste che or
siamo
per compilare, si avrà sicurofondamento
sovra cui erigereuna
teoria ge- nerale delle Alpi.CAPO III.
Alpi
orientaliyAlpi Euganee, Benaco;
apertura dell'Adige;Alpi Veronesi
e Vicentine;Mar- rana
,Monte Summano
; CimbricheSommità.
\j\il
passionatammiteama non men
dellamusica
la pittura e poesia,prima
di faromag-
gio alla severa filosofica verità
non può
dispen- sarsi di appagare alquanto, anzi dare libero sfogo al sentimento nell'appressarsi alle fauci alpine che per anguste e tortuose fendituremettono
in questi seni delle AlpiEuganee.
Poiché
viaggiando in queste alte emontane
contradead
ogni passo trova il pittoreuna
vista , il poeta un*
immagine
, il filosofouna
riflessione.
Quanti
piedi avran calpestata questa strada!Quante
pupille sarannosi innalzale a questamassa
canuta emaestosa
, a questobaluardo
d'Italia, a questi argini della natura senza vedere
né
sentir nulla ìEppure
oltre lema-
i3
schie bellezze della natura; oltre le lezioni grandi e eerte che vi trova la fisica , qual parte, qual luogo abitalo vi s'incontra, ilquale per la vetusta celebrità
ed importanza
dell'Italica nazione
non
risvegli eziandio l'in- teressemoral
dell'istoria?Dopo
l'impero Etru- sco eRomano, dopo
l'Italico regno delme- diotempo, dopo
essere Italia statamaisempre
lamaestra
della coltura e civilizzazione, e la culla delle scienze e belle arti;ben
d'essa piùche
d'altra parte si
può
dire zznullum
sineno- mine saxum
53 emeglio che
d'Atene d'ogni quasi suoamico borgo
sipuò
ripetere ssquocumque ingredìmur
inaliquam
hystoriam vesligiumponimus
! =:Questo ramo
orientale delle AlpiSempronio
eTolomeo chiamaron
collettivamenteMonte Ocra;
altricon maggior
esattezza divisero in AlpiEuganee
eCamiche
,cominciando
dalFAdula
fino all'antica Japidia , or Carniola.Forma
esso il settentrional parapetto e quasi«cena delle ridenti e
feconde
provincie , cui irriganMincio, Adige,
Astico, Brenta, Pia- vo ,Tagliamento ed
Isonzo.Son
quivi leAlpi più che quelle d'occidente umili assai,meat
16
aspre e
meno
perciò per le perpetue nevi e gli eterni ghiacci orride e disabitate.L'eminente
superficie delleGiudicane
in erbose pianure e vasticampi
distesa divide dal contiguoMonlebaldo
il vasto eprofondo
cra- tere delBenaco
S=JChe con
flutto e fragormarin
s'innalza Fluctìbus eljremitu assurgens, Benace, marino.VlRG.
Dalla parte del Bresciano tenere manifesti
sono
gl'indizj d'una frattura negli strati so-lidi e granitosi che quivi
formavan
la continua- zione di questi alti piani.Sopra
Ponale e Salò s'innalzan gioghi eminenti dellamedesima
al- tezza che quelli dellasponda
opposta sorgenti sopraTorboie
e Riva. Simiran
quivi essi rotti e tagliati apiombo
sopra il bacino del lago permodo che
impossibil riuscì aprirvi praticabilcammino,
il qual costeggida
quel canto la riva.Patente è
pure
losprofondamento
del giogo dei secondar)monti
, il qualeda Montebaldo partendo
s'appiccava alla penisola diSermione.
Se ne vedon
i massi infranti e capovolti nel Iagoformare
Visola Stella, quella dei Frati e qualche*7 qualche altro scoglio e isolotto sulla
medesima
direzione. Ciò che il
fondo
dei lago indue
diversi bacini divide,
come
lo scandaglio evi-dentemente comprova.
La
continuazione degli stessi piani nelleper-
petue praterie del Lessine eCampo
Silvaninterrompe
coi precipizj di Pertica la Valle Lagarina, ove sprofondato in ristretta fendi- tura permezzo
allo squarciato scheletro de"'monti rapidissimo scende l'Adige.
Il semplice aspetto de' luoghi è quivi elo- quente. L'alpe viya
da cima
afondo
squar- ciata nel luogo ov'ora è la Chiusa, bastante-mente
accusa che questa bifidaEuganea
Valle del Tirolo fuuna
voltacupo
e vasto lago ,il quale per le
acque
allora elevatead emi-
nente livello si scaricava nel vicino sottopostoBenaco. Qualunque
sia stata la terribilecon-
vulsione del globo , la quale spezzò questa solida chiostramontana con
vertical fenditura fin sotto il livello de' subalpini pianiprolun-
gata; certo è che l'Adige allorcambiò
corso,' e per lanuova
faucecon immensa
alluvione fuor trascinò i ciottoli granitosi, le ghiajeed arene
4 cui dalleimminenti
altezze deiMonti
B
iS
Braulio o Pìreneo
(Prener) avcano
gli anni e torrenti in questaconca
travolto ,ed
ilVe-
ronese tuttocon
isterile piena di graniloso tritume fluitato e sassi e sabbie alle coperse.I gioghi
Euganei
diLaujen
e Schneperg divide da quelli del Braulio la ValleVcnosla\
e la gran
massa
del Pireneo separa dallesom- mità pure Euganee
delle Alpi Vicentine, Fel- tresied Agordine
la gran Valle , cui solcaX AUigi
oJysoc.
Dalle vette eminenti del Lessine e
Campo
Silvan e
Fontana
, lasciando perlungo
tratto torreggiar lanuda
roccia , si dipartono nell altoVeronese
le Valli Pollicella, Pantinia(Pan-
lena) ,Prona
(dìProgno)
e Laronia (La-
rogna.)
Percontro alle accennate
sommità
delVe-
ronese sorge lamontagna
diMa rana
,una
delle più elevate ed
ampie eminenze
delle Alpi Vicentine.Ad
occidente volge le spalle al te-nere
Roveretano
; amezzogiorno
sicongiunge
col Lessine e fiancheggia le ValliProna
e La- ronia ; coidue
lati che guardali mattina e settentrione tutt intera sul Vicentino s'estende.Col
fianco settentrionale torreggia sopraRe-
*9
eoàro e Volacigno
, edà
sorgente all'Agno
che
irriga la bella Valle di Trissino.Dal
lato orientale stendedue lunghe ed
elevatebrac-
cia; a destra il
Monte Calvarina
; a sinistra quello&
Altissimo. Fra questedue
braccia sisprofonda l'altra sd.^ Valle del
Chiampo
, ilquale sgorga
da
questo fianco dellamontagna.
Neil' angolo ove il Calvarina si diparte qual
membro
dallamassa
totale, esce ilfiume Za-
roae che
bagna
la stretta e tortuosa ValleLa-
ronia ( di Monfecchia. )La
base intera dì quest' alpino colosso è la pietra Lardarcio
Schisto; e le sue radici chesono
lesommità
diCrespadoro
,Durlo
eBolcano
offrono lo spet- tacolo delle più maravigliose produzioni del'acqua
e del fuoco , del regnoanimale
insie-me
e minerale unite e quasi confuse nei basalti diCrespadoro
, nei tumuli vulcanici diDurlo
e nei pesci fossili diBolcano. La conca
, ove a settentrion diMarana
giaceRe-
eòaro , e la sorgente delleAcidule
sue, eracupo
lago innanzi che la viva roccia feconda di miniere dirame
, sotto la Chiesa di /io- vcgliana s'aprisse in angusta fauccper vomi-
tare leacque
dell'Agno
ivi nascenti,B
220
Marana
disgiungon dalle pascolosecime
diFùlgarìa
eTonesa
le Valli del Posacied
Atti- co; e dallesommità
di Civilina
, Priaforò eMonte Summano
separa leEuganee
vette dei SetteComuni
l'ampia e popolosa Valle deli*Astice stesso, il
Medoacus minor
di Plinio.E Tonesa eminente montagna che domina
'Arsiero, grossa pieve posta sullo scosceso
pen-
dìo delle sue falde.Dessa
è tuttaun enorme
inasso calcareo ,
ignudo
per lo piùed
alpe- stre, sulle cuicime
stannoampj
pascolied
il villaggio alpino di
Tonesa.
Prióforà è
un
asprissimo giogo contiguo alSummano
, rimpetto aTonesa
, e da questa diviso coirenorme
fenditura verticale , per cui s'apreun
passaggio a forza il rapido Posna.Termina
in acutapunta
formatada marmoreo
letto altissimo
ed
orizzontale, che per curioso accidente nellasommità
traforatoda
parte a parte lascia travedere il cielo ;onde
trasse ilnome.
Vien
così detto ilSummano da
PlutoneSummano,
cui su quella vetta bicipiteaveano
gli antichi eretto celebre Santuario,
non
diminor fama che
quello di Gcrione ne' colli21
Patavini.Conica
e pittoresca è la suaforma
,che
allo sguardo s'offre qualmaestosa mole
piramidale, dal piano sorgente quasi del tuttoignuda ed
incolta per la sua asprezzaed emi-
nenza. L'esteriore èuno
sfasciume di letti cal- carei rivoltati sossopra, sconnessied
in ogni senso inclinati ; effetto forse di qualche terri- bile vulcano , il quale tal prodigiosamassa
sospinse fuor delle viscere del suolo. Certa-mente che
l'internonon
èche una
congerie di prette vulcaniche materie fuse e dal fuoco abbronzate, e i tumuli di lave nerissimeche
sì a oriente
come
atramontana spuntano
dalle sue radici intarsiate avene
di sardonico , e sparse di selci agatacee nere ec. abbastanzail dimostrano. Giace
da
Ire parti isolato , e le sue falde son popolate di ville ameni
ssime.L'
euganee cime
dei Vicentini SetteComuni
restan
da
quelle del Feltrinoed Agordino
sepa- rate dal così dettoCanai
di Brenta»22
C A P O IV.
Yalle Euganea
del Brenta,Alpi
e Fallata dei Ferrini (Feltrini.*)JT^ASSATO
il ridenteBassano
, pupilla dell'Alto-Vicentino colle sue così ricche , varie
e
pittoresche vedute , eccoci di fronte l'angusta spaccatura , per cui a forza s'apre passaggio*1
Brenta
fra la viva roccia ai piani soggetti.Nel primo
ingresso fanno assai bel contrasto coli'ignuda ed
asprasommità
deisoprapen-
denti ciglioni la ricchissima vegetazione e col- tura delle basse radici di quelli tuttemesse
a vigneltied
ulivi e coverte di verdissimi boschi.Entrando
poi e per quaranta e più miglia scorrendo questo serpeggiante canaleper una
strada che innoltra fra rupi e tor- renti , siprovan
le più insolite sensazioni inmezzo
alle confuse rovine delle Alpi demolite, all'aspetto delmaestoso ammonticchiamento
dei rottami dell' ossatura terrestre sconvoltaE*
per eventi oltre ogni
immaginare
terribilied
anteriori di gran ltisigaad
ogniepoca
eme- moria
degli annali delle nazioni.Anzi che
cessare cresce quimaisempre
ilpascolo alla maraviglia
non
dello stupidoma
del
profondo
conoscitor delle cose.Poiché
internandosi in codeste fauci scorgesida un
lato ciò che natura di più ricco e vario
può
metter inmostra
di rupi ,acque
, vegetabili , foreste e figure; e mirasi dall'altro loscon- volgimento
e le irreparabili distruzioni prodotte dagl'innondamene
, terremoti, convulsioni dei globo, e specialmente dal corso rovinoso de*secoli disordinare,
confondere
e porre sosso- pra tutte queste ricchezze e beltà. Nelfondo
di questo
cupo
vallone scorre più omeno
ra- pido ilBrenta mormorando
per gli anfratti e le sinuosità dell'alveomarmoreo che
vi siè scavato.
Grandi
massi staccati dalle paretied
altezzeimminenti interrompono
il suo corsocome
altrettante isolette inselvate di giovani abeti,spuntando dove
dallaspuma
bianchis-sima
delfiume
precipitoso e gorgogliante;dove
dall' azzurro specchio delle sueonde
spianate e tranquille.24
È
quipropriamente
die a indebilì caratteresi ravvisa scolpito il sordo guasto del
tempo
e delle acque. In perfetta corrispondenza
d'am-
bi i lati del canale siveggono
simmetrica-mente
là tagliatecolonne
;qua
aguzzati scogìj ;in
un
luogo massi scantonati; in altro spia- nati b&nchi e filoni ;dove
sfogliateimmense
rupi a foggia d'ardesie;
dove
prolungati pendjche
si a destracome
a sinistradiscendon
dall'alto al basso;
dove
scavati innumerabili canali or asciutti , or traboccanti d'acque pio- vereccie e nevi sguagìiate.Abbenchè
robuste eben
fondatesembrar possano
lemarmoree
pareti di questo scavo for-mato
dai secoli;pur
tutto ciò in più luoghi le rupi qua»i invcccliiate incurvansi esporgono
in fuori quasi cadenti; e pare
che
amomenti
stiano per rovinare dietro altre già
prima
pre- cipitate nelfondo
del vallone per ivi mettere nuovi ostacoli all'infaticabilonda che
lo ba-gna
edisgombra.
In altri sitivan
essede- componendosi
alla base e si mostrali cogli angoli rotondati, colle creste e gli spezzoni smussati dai venti, dalle pioggie, dai geliche
le flagellano e
consumai! da
tanti anni.Al*
25
trove sì scorgon ciglioni rovesciati e sparsi;oppure
confusi e l'uno sull' altro accavallati per talmodo
che par di vedere ilcemetro
dei giganii favolosi , e di legger sec.bra inciso sovra taluno ;=! quida
quindici secoli giace talrupe
, cheper
trenta secoli precedenti là incima
allamontagna
ebbe lafronte coronata d'un bosco di laricied
abeti, zzIndarno
vivaimmaginazione
cercherebbe a ciò trovarsomi-
glianza inun
incantato palagio, cui tocco dimagica
verga avesse rovesciato e disciolto.Nel
vasto disordine che qui ci si para innanzi tro- vasi tutlor simmetria , e la stessa irregolarità dimasse
eforme qua
e là conservaancora un
avanzo mirabile dell' ordine primitivo. Iltempo ed
ilfiume
insiemehanno
svelto e trascinato i materiali di codesto edificio pro- digioso; le violente convulsioni del globohanno
conquassato e divelto gli strati diversi dell'Alpe
, e le fisiche rivoluzioni di remotissima antichitàhan
improntato in codestomaestoso
insiemeun
carattere d'architettura affattonuo-
vo. Arbusti, foreste, smalti di verzura, tinte, or chiare
ed
or oscure riescon decorazioni diuna
ricchezza e varietà inconcepibile.Ogni
26
secolo
cangiando
la confusione apparente Jettimo ha
vieppiù,messo
in contrasto le inasse, dato rilievo ai gruppi e meglio disegnato le parti. Semai
la descrizione di cotai luoghi apparisseuniforme; uopo
è ricordarsi chenon
lo è la natura;
che
se il totale in qualche cosa si rassomiglia; lemembrature ne
son.differenti e vinarissime ; e
che
se la stessa è l'espressione per chi li descrive; l'impres- sionenon
è lamedesima
per chi li vede»N'è colpa la povertà d'ogni lingua a petto dei concetti ; l'indocilità dello stile; e la
man-
canza di termini delle
forme
e differenze espressivi.La
necessità di usare la stessapa-
rola in più. sensi , la stessaimmagine per
diversi effetti
rende
aride e ricercate le copie infedeli , che di così inimitabili originali osa I'uoltio di fare colla favella.Allorché
avanzando
in questamagica
scenasi
pensa
che la gola sia per finire, egli è al- lora cheimprovvisamente
dessa si prolunga quasi per incanto oltre ogniimmaginare
, e dal latoappunto
ove l'argine de'monti sem-
bra impenetrabile.Ogni
occhio avvezzo alle pianure resta alcerto ingannato ;ed
iuaspet-27 tatamente sì
vede
aprire innanzinuove
e suc„cessive valli , ove colla maestosa bellezza con- trasta
sempre
la novità.Ma
ciòche
più accresce la maraviglia si ècome
inmezzo
a questocupo
diva!lamento
rinchiuso fra rupi smottate e ciglioniminac-
ciosi possa l'uom fabbricarsi abitazioni e
non
già solitarie
ed
agresti ,ma comode
, elegantied
unite in grosse e popolose borgate.Dopo
aver riveriti i colliche
dieder ina-
tali all'
immortale Canova,
il Fidia dellamo-
derna Venez
:a ,prima
d'ogni altro luogo si traversa la taciturnaSolamnìa (Solagna)
, culla dell'ingegnosoMeccanico
Ferracina.Dirim-
petto alletta il deliziosoCampese
, oveono- rando
latomba
del celebreFolengo
pare di ricrearsi nel toccar l'ariaed
il suolo cui respirò, e distinse quel gentile e bellissimo ingegno.Non
si sa per qualmai motivo
in ogni sito abitato osemplicemente ancor
visi- tato dai grandiuomini
trovi l'anima tanto pia- ceread
unir lememorie
di loro vita col luogo( credo
debba
dirsi) consagrato dalla loro presenza.Non
sipuò
certo passar vicinoad
avanzi o venerabili reliquie dell'antichità senza*8
risvegliarsi in
mente
la ricordanzaed
ilnome
di coloro che li
hanno
abitali o vihan
rap- presentatouna
distinta figura.La
curiositào
'per
meglio dire, riconoscenza co' benemeriti lied
illustri antenati cercasempre
di rinvenir Pqualche pagina
oppur anche
linea negli annali de' secoli trascorsi;onde
coglierlaavidamente
e considerarla qualpreda
sottratta all'ineso- rabiletempo
;ma
più. assai qual castigo della passaggiera invidia e prepotenza de' coetaneit e qualomaggio
vittorioso all'eternità delme-
rito oppresso e della virtù, perseguitata.
Malinconico
poscia si presenta l'ondoso Oliè- ro,dove
ilfiume
di questonome
esce ric- chissimod'acque da cupa
eprofonda
volta sotto l'ime radici apertadella soprapostamon-
tagna.
E
il redivivo ruscello , il quale nellagran
conca ftAssàgo
ne' SetteComuni
sot- terra si seppellisce. Scorgonsidopo
i popolosiSannazzaro
e Carpinete; ilremoto
e tetroCismone
troppo spessopreda
del rovinoso torrente che lo divide.Ma
pria di giunger tant' oltre richiama l'at-tenzione del fisico e dello storico insieme la bipartita
Vaslamnia
(Vastagna ) dallemin*
2
9
rinata dell' antichissima Città di Brentiao Bretena
nel vicinomonte
per ignote vicende distrutta. Pliniomedesimo
e tutti gli eruditi e geografiche
primidopo
le rinate lettere descrisser l'Italia settentrionale e subalpina , fecercenno
dell' antichità suaimmemorabile
e della precisa sua posizione (i).
Fu
dessa co- lonia e popolazione dei Brenlii,uno
dei cin-que
popoli che anticamente abitaron le Alpied
i colli del Vicentino;ed
ilnome
diederoal
fiume
piincipale che sboccada
quelle.Come
vanno
leumane
cose! Di tanta città , dipo-
polo allor così illustredove
ora restan vestigi fuorché inun nome ed
inpoche
linee di alcunianche poco
frequentativolumi
!Oltre la foce del Ci
smone
accorciato e ri- dotto dal latino Cismonfcs , ristringesi permodo
la vallatada due
interpostimonti, che sembra
affatto restar chiusa ogni uscita.Nel
fianco petroso di quello che al Brenta sor-prende
, la viva roccia simira
apiombo
ta-(i) Plin. Hysl. nat. 1. 5. Lean. Alberti
M\rca
Trevigiana,
Biondo,
Orsato Storia diPadova
Schotto Itinerario.gliata a scalpello. Pare che la
mano
di qual-che popolo
polente abbia coli'arte dilatato le fauci quivi deimonti
per aprircammino
al fiume in pria stagnante in vasto lago nella superior Valsugana. Ivi alla
metà
delmonte
tagliato antro
immenso
,ma con
angustabocca
sì spalanca, che Covato si
noma
di più.mi-
gliaia d'uomini capace.
Là
entro trovò in fe- roci tempi asilo la tirannia ,ed
il luogo permodo
fonico che di lungaed
ostinata difesa era valevole ; e vi tenne ne' passati tempi de- bole e negletto presidio l'Impero.Delle angustie
uscendo
sotto i tristi ciglioni dell'Alpe
rannicchiato quasied
opprssso Pri-molano
si trova. Quivi a dritta s'apre l'aspra salita che Scala s'appella, e che alla romita e silenziosa gola di Fastro, o meglio Atiocìno,
l'Euganeo Anxanto
introduce. Sulcacume
delle
cime imminenti
aPrimolano
sorgeRocca per
natura sua munitissima a difesa de'Ve-
neti confini
una
volta.La
solitudine e l'orrore di queste fauci ,dove orma non
appare d'abi- tazioni per più d'otto miglia, lascia nell'animauna profonda
impressione.Le
Alpi, che dalla ridente pianura del Vicentino rimiratemo-
5*
stransi disegnate
con
trattinon
arditi ,uè con
-contorni angolari e taglienti, quivi piùche
in altro silo cangiano aspetto. Tutta è qui a scoperto la gigantesca ossatura e lapìdea co- struzione di questemaestose masse
, le quali sui sopposti piani grandeggian cotanto.Al
terminare di queste fauci s'incontra la popolosa pieve ÓÌArst'à , e passato a guazzoil
Cismone
s'entra nel piano,onde comincia
la Valle
non
piccìola degli antichissimi Ferri- ni,una
delleEuganee
colonie di queste cime.Questo
piano tutt'intorno d'alti e scoscesimonti
rinchiuso , ove giacciati Feltro e Bel-luno
, vieneformato da un
seno delle AlpiEuganee
, làdove
colleGamiche
o Giulie confinano.Desso comincia
tosto diqua
dalla gioganamontuosa chiamata Monte
Celo zzo,
che
rimpelto ad E nego
( altaeminenza
de!Sette
Comuni
)forma
l'oppostasponda
delprofondo
solco per cui scorre il Brenta. Sic-ché
in linea quasi retta si distende a levante della suddettamontagna
de' SetteComuni
, e scorre perun piano
insensibilmente alzantesi fino allesommità
Bellunesi del.Cansejo
pe"suoi boschi
famoso.
5a
L'
eminenze montane
, le qualicon
dire- zione paralella lo costeggiali d'ambi
i lati ,meritali la seria attenzione del fisico osserva- tore. Quelle
che
lo cliiudon a settentrione altissime e di viva roccia ignuda appellate le Vette,forman
ilvero nocciolo delle Alpi chesi
ergono
tra i Retied
i Carni, e leVenete
pianure dividon dalmontuoso
Tirolo. Quelle poiche
glifanno
fronte amezzodì
,chiamate Monti
Taivìsìnìda
Plinio,sono una
conti-nuazione
dellesommità
de' SetteComuni
, e dal gran piano lo disgiungono, oveCeneda
,Oderzo
, Trevisoed
altre subalpine cittàsono
poste.Il grandioso
fenomeno
che tosto s'affacciasono
lesquamature
riflessibili che intersecanol'andamento
e la continuità di questomontano
barricato, e
danno
la naturale uscita agliuo- mini ed
alle acque.E
riflessibilissima circo- stanza vederle tutte diretteda mezzogiorno
atramontana
, e quasi affatto corrispondenti siin
numero come
in collocazione.Sei
sono
le principali aperture che vi s'in- contranod'ambe
le parti.Quelle
delle Alpi settentrionaliformano
altrettante valli e così soa55'
son
anche nomate.
Quelle deimonti
australihan
la figura di fauci o stretti solchi, esono
appellate Canali.La prima
fenditura cheda
mattinapartendo
s'incontri nelle Alpi a destra, si è quella delPiavo
, il quale dal piano diCadore
si tagliauna
stradaprofonda
attraverso questi massienormi
fino a Belluno.Ad
essa corrisponde nei Tarvisini il canale di ,9. Croce chetermina
a Serravalle.La
seconda è quella delfiume
Cordinole, a cui è contrapposto il canal di S. Boldo.La
terza è quella per cuiscende
il
Vcsès
, a cui sta in faccia il canale diPrà
de
Ràdego
, ond'esce il rapidissimo Larteche
rasente la pieve di Lentiaì shocca nel Piavo.La
quarta è la Valle diCanzoi
,onde
si sca- rica il furibondo Centrante oCauran
, a cui giace rimpetlo il canal di Piave.La
quinta è la Valle diLamèn
,onde
sgorga laCol- mèda
, e per cuiascende
la strada anticache
portava al Norico ;ad
essa sta di fronte ilcanal della
Sonna
o la Chiusa.Del 178G
nella Parrocchiale di S.Maria
diCez maggiore
sottoun
altarevenne
a caso scoperto insignemonumento
diRomana
ami-C
UH
chità.
Esso
attesta che per le fauci di cotesta valle passava laVìa
Claudia Attillate, la quale qui traversava le Alpi, e d'Aitino cor- reva fino alDanubio. E
scolpita X iscrizione sovramarmorea colonna
, alta piedi 4 circa,larga 2
.
TI
.CLAVDIVS
.DRVSI
. F.CAESAR
.AVG. GERMA
NICVS
.PONTIFEX
.MAXI MVS
.TRIBVNITIA
.POTESTÀ TE VI
.CONSVL VI
.IMP. XI
. P. P.CENSOR
.VIAM
.CLAVDIAM AVGVSTAM
.QVAM
.DRVSVS PATER
.ALPIBVS
.BELLO
.PATÉ FACT1S
.DERIV « averaT
.MVNIIt
AB
.ALTINO
.VSQVE
.AD
.FLV
MEN
.DANVVIVM
.M. P.CCCI.
La
sesta finalmente è quellada
cuiscende
il
Cismone
, alla qual s'apre percontro il ca- nal di Seren,onde
sbuca lo Stizzone.Fra
il Piavoed
ilCordevole sorgono
gli altimonti
di Serva ; all'opposta parte fra ilcanale di S.
Croce
e quello di S.Boldo
l'e-minenze
di Fadalto. Fra ilCordevole ed
il Veses s'innalzano le vette diSagron
eBran-
ss
sol;
ed
al lato contrario tra canal di S.Boldo
e Pràde Radego
lecime
diMei
eLìmànal Fra
il Veses eCaurame
s'ergono
lesommità
di
Monte Bernardi
; e traPrà de Radego e
canal di Piave i massi dellaContea
diCesa*
na.Fra la
Colmeda ed
ilCaurame
torreggiane l'eminenze diZocarb
, e tra canal di Piave e laChiusa
laMontagna
diMìesna
o laRocca, Finalmente
fra laColmeda ed
il Cisrnone ilmonte
deliayena
, e tra laChiusa
e lo Stiz-zone
ilTomàdego.
Ecco dunque
questa vaile irrigatadà quan-
tità d'acque considerabili, le quali
fendono
la spinamontana
delle così dette Alpiche
cip-'coscrivono
sì amezzodì
che a settentrione;e forman
sì la topograficache
idrografica di- visione di questo tutto di superficie.Queste acque perdono nome
e corso neidue
unici fiumi che sbuchilida
tali altezze ne* nostri gialli, ilBrenta
cioèed
il Piavo destinatia
ricevere il largo tributo di questo vasto tratto di
montagne. Quasi
tutte peraltro le accennateacque discendono
dalle Alpi altissime giacenti aborea
;ed
i soli fiumicelliche
discendan dai Tarvisini e che couranda mezzodì
a setten-C
a56
irione
sono
il Latte , lo Stizzone, l'Ardo e qualche altroinnominato
botroed
ignobile torrentello di breve corso e durata.E degno
diconsiderazioneche
dallamede- sima
aspra catena delle Alpi che separano ilCadorino
dalVescovato
diBressanone
, trag-gon
vicinissima sorgente quattro dei maggiori fiumiche scendano
dalleEuganee
e Carniche rupi. L'Aisok
cioè o Atagis ilmassimo
in- fluente dell'Adige
, ilPiavo
, ilTagliamento che corrono
all'austro ; e laDrava
t la qualepeli' arcivescovato di Salisburgo si dirige per la Carniola a mattina.
Lo
stesso accidente accade negl' influenti giànominati
del Piavo e Brenta, i qualihan
le sorgenti, se
non
vicinissimenon molto
al-meno
lontane. IlCismone
eCordevole na- scon
dalla giogana scoscesa che cinge il pro-fondo
solco dell'Agordìno.Dai monti
diNeva
e
Sagron
sgorgano ilZesnon
e laSandrassa
,due rami
principali , l'un delCismone
, l'al- tro delNis
, torrente che mette foce nelCor-
devole. Dalle falde australi delmedesimo Neva
discendepure
ilCaurame.
Così dall'eminenze diLombrbòr
scaturiscono ilLausòr
che mette37
nel disinone, e laColmala
clie unita alio Siizzoneforma
laSona, (V'Asona
di Pli- nio) e lo Schieripure
, il qual entra nel Causarne.Per
ciòche
spetta all' impasto di questimonti
èda
osservarsigeneralmente
che della stessa natura affattosono
gli strati de'Monti
Feltrini in ispecie meridionali , che quelli de' Vicentini Sette
Comuni. Sono
le lorocime
dÀ 'grandimasse
calcaree,ignude ed
uniformi,e vi si ravvisano i
medesimi
strati lamellosi di calcarea rossa ;con una
base cioè o dì boloarmeno
o dicinabro. Trovavinsi gli stessi lapidefatti ,come
corna dìAminone
, denti di cancarcarìa, impastied ammassi
di chiocciole impietrite e schiacciate inuna
poltigliadove
d'un tritume di conchiglie,dove
d'una grossa sabbiamarina
, e che levigati olirono bellis-sime Lumachelle. Ma
per quello riguarda icorpi marini petrefatti che qui si trovano,
ed
alla
composizione
dei letti di questimonti ab-
bastanza eruditamentene ha
favellato inuna
peculiare dissertazione il fisico
Odoardi
(i).(i) Opuscoli del Caiogeja.
38
CAPO V.
Singolare strat'Jicazione della Volte
Fé
Urina,I
jA non ampia, ma
lunga e pittoresca pia-nura
, ove posta è Feltro, giace surun fondo
solido, petroso e per lamaggior
parte di sottoposti lettimontani
stratificato.Le
deliziose colline diTelva
e Cari , cui ii Fehrese ele- gantissimo Gastaldi vollenon
a torto chia-mare
collesCharilum
, estendendosi per alcune miglia a levante delia cittàformano
il quasipunto medio
della centricaeminenza
di questo piano. Altra picciola collinetta chiamataMonte Aurino
si scorge a seraemergere
dalla quasimedia
pianura rimpetto alla Valle diScren, ed
amezzodì
dell'Alpe & Avena,
Ma
l'inclinazione straordinaria e tumultuosa de'lettimarmorei
, i qualiforman
la base deimonti
che intorniali la valle, merita tutta l'attenzione del diligente osservatore e lisio- logo.39
Da
S.Maria
diPcx
(onde
comincia lamontagnetta
diTelva
, e sopra la cui estre- mità occidentale è piantata la città )hanno
gli strati un'
enorme
obbliquità all' orizzonte costantemente diretta al settentrione. Simile obbliquità apparisce nellamontagna
diMièsna
(
una
dei Tarvisinialmezzodì
) aTelva con-
tigua , di cuisembra
il nucleo principale e primario.La rupe
angolare , sovra la qualeposa
il Santuario de' SS. Vettor eCorona
(
Cenobio
già de'Somaschi
) èsommamente
inclinata all'orizzonte.
Tutta
questamole
di-mostra una
configurazione di stratitumultuosa
,
la quale dinota la declinazione di tutta V in- tera
montagna
dalla verticale versotramontana.
Il contiguo
Tomadego
presenta lamedesima
particolarità sotto le così detteSnarigade,
emi- nenza
smottata e fluviatileche
gli giace al piede rimpetto alla città , tanto presso S. Paolo , tempiettosuburbano
,dove
laSona
s'apreun
canalenella viva roccia;come
al pontediTom,
dove
lo Stizzone riceve laColmeda. Nel
qual ultimo sito anzi gli strati siveggon
del tutto capovolti , perpendicolari e sepolti nel letto del torrente.Le
colline di Cart giacenti irà4°
levante e
tramontana
della città, e chesono una
reale continuazione di quelle diTelva
, sieguono lamedesima
direzione.Simil
fenomeno
,ma
più precisoed
a nor-ma
delle maggiorimasse
ancor più maestoso ravvisasi nella corsìa delle Alpi settentrionali.Il
Monte Aurino
, il quale èuna
conicaemi- nenza
isolata , lutto si miraformato
di letti affatto verticali.La montagna eminente
che so- prasta alla Villa d'Arsoni
, osservata nelle sue radici scavate daiCaurame
finisce in .simili strati perpendicolari.Il
medesimo
disordine di filoni si palesa nei Tarvisinianche
dal canto meridionalefcon
cuiguardan
il bosco del Mantello e la Trivigiana pianura. Poichédiscendendo
per lo squarcio, per cuinuova
strada s'aperse il Pia- vo} e per cui ascendeva l'antica Via Claudia Altiuate che qui traversava le Alpi fino alDa- nubio
; sopra J*as:, Segusino, jT^alDobladine ed
altri paesi; a destralungo Quer
,Pede-
roba finoad Onigo
eCornuda
tutt' 1 minorimonti
compostisono
o di lettisommamente
inclinati o perpendicolari. Consimile stratifi-
cazione ricordano le falde pure meridionali
4*
de
?SetteComuni
sopraAugurano
, ladove
sia*1 Villaggio di Jfalrovina ,
nome
che indica certamente lontanamemoria
di fisiche rivolu- zioni ivi accadute.Le
più altemasse
poi di questi filoni in- clinatisono
di calcareacomune
, la quale perquanto
si potè osservare regna in tutte lezone
più elevate di codestimoiui
secondar]. Sus- sìeguon a queste strati argillacei, a' qualiven- gono
in seguitoimmediatamente
sottilibanchi
lamellosi d'unafinissima rena rossastra.Que-
sti ultimi
sono
i più profondi checomune- mente
nelle spaccature de' torrenti si veggian continuare sotterra. Si deve dir anzi chesono
dei più frequenti ancora, che misti alla cal- careacomune
ci si mostrino nella regolare stratificazione di parecchie Alpi lateralianche molto
elevate. Poiché letti affatto consimili siosservano serpeggiare verso la
cima
dellanon
umilemontagna
diFaler
,una
dellemolte eminenze,
il cuicomplesso forma
il così dettoMonte d'Avena
o dellaVena,
che dalla plaga di settentrione giace a cavaliere diFondaso
,
grossa pieve cinque miglia a
ponente
di Fel- tre , e vicina alCismone,
4*
Cosi
pure
lecime
dell'orridamontagna
dell'
Orca
, la quale giace amezzodì
dell' ac- cennata pieve; le vette di quellaàÌArsòm
,di quelle che s'alzano all'aquilone di
Cuiogne
,di
Toschìan
, diCez
; lesommità
meridionali delTomadego
, delMonvenèra
, deiMonti
di
Vas
e Segusino siveggon qua
e là sparse di grandi suoli efrantumi di strati marini ros- sastri e sanguigni.Non
dissomigliamisono
gli strati delle altezze dei SetteComuni
, di Pria- forà,Tonesa
,Campo Fontana
,Velo
,Ro-
vere ec. , tanto sul Vicentino che
Veronese
nellamedesima
lineaed
altezza, e di parecchie altre minorisommità
chediscendono
verso Molitorio (Miuictorium)
nella Valle Pantinia.Appiedi
poi dell'altamontagna
dettaDella Bandiera
, la qualforma
il lato orientale della Valle diCanzòi
nelle colline diToschìan
e diCan
, s'incontrali grandi massi isolati di granitonon
fluitati ,che sembrano
spezzoni di maggiorimasse
continuemesse
in pezzida
qualche fisico disastro. Altrove poi siscorgono
grandimucchj
di ciottoloni fluitati dellame-
desima
pietra.CAPO VI. 43
Alpi
C
arniche; induzioni e viste generali.J_ Carni antichi abìtaron quella in parte
mon-
tana , in parte piana porzione d'Italia,
che
Carnioprima
, indi per adulazione a GiulioCesare
Forogiulio o Friuli appellossi.Oltre Isonzo sul dorso delie Alpi e nelle contigue valli abitati Illiriche genti ; e sulle rive diquesto fiume scorgesi
Travisa
creduta ilTau-
risium , antica capitale dei Taurisci (i).Poco
sopraVenzon
il nucleo solido delle Alpi squarciato si ravvisa in quattro seni. I soli abitami in codeste squarciature ritengon ora l'anticonome
di Carni.Queste
quattro disùnte franeforman
altrettante valli ,onde
sbucati diversi celebri fiumi.La prima
è la Valle d'Inchiaròi, ond' esceil Chiarison.
Dessa
apredue
passaggi alNo-
rico ;
uno
all'orientelungo
le radicidelMonte
(i) Pali ad.