INTRODUZIONE
“Le grand jeté”
Nel balzo sembra che la ballerina galleggi mentre attraversa il palco.
INTRODUZIONE
I corpi possono essere trattati come particelle puntiformi se tutti i loro punti si muovono di moto identico come nel moto traslatorio.
In molte situazioni, tuttavia, questa schematizzazione non è valida; ad esempio quando un oggetto ruota, o le sue parti oscillano le une rispetto alle altre.
Anche in questi casi più complicati esiste un punto dell’oggetto il cui moto può essere considerato come quello di una semplice particella sottoposta alla risultante delle forze esterne. Tale punto si chiama “centro di massa”.
Nel seguito si mostra come calcolare la posizione del centro di massa e quale sia la legge generale che permette di determinarne il moto.
Si introduce una nuova grandezza detta “quantità di moto”
Si mostra che questa grandezza gode della seconda delle grandi leggi di conservazione, la Conservazione della Quantità di Moto.
attrito nullo
m1=2m2
solo forze interne
SISTEMI DI DUE PARTICELLE
Il concetto di energia è risultato utile per studiare il moto di un corpo sottoposto ad una forza elastica Consideriamo: moto di due corpi connessi da una molla elastica e non sottoposti a forze esterne
le forze hanno uguale intensità e versi opposti Terza Legge
I corpi sono abbandonati da fermi con la molla allungata di “di”
I loro moti sono correlati e si influenzano reciprocamente tramite la molla
SISTEMI DI DUE PARTICELLE
Il sistema è isolato poiché le forze esterne, la gravità e la reazione della slitta, fanno lavoro nullo. Relazioni energetiche.
E = U
i+ K
i=
12kd
i2+ 0
E = U + K =
12kd
2+
12m
1v
12+
12m
2v
22Energia iniziale
Energia in ogni istante
1
2
kd
i2=
12kd
2+
12m
1v
12+
12m
2v
22x
2= x
1+ L + d
! "
#
relazione fra le posizioni
L = lunghezza di riposo d = allungamento
Le informazioni non sono sufficienti per determinare x1(t) e x2(t)
Un’informazione aggiuntiva si ottiene studiando il moto di un punto particolare del sistema detto
“centro di massa”
posizione del
“centro di massa”
x
c.m.= 1
m
1+ m
2( m
1x
1+ m
2x
2)
media pesata delle posizioni sulle masse
Si mostra come, sulla base delle leggi del moto, nella situazione illustrata, il centro di massa non si muove affatto sebbene se le due masse oscillino influenzandosi reciprocamente per mezzo della molla.
CARATTERISTICHE DEL MOTO DEL CENTRO DI MASSA
posizione del c.m.
velocità del c.m.
accelerazione del c.m.
xcm = 1
M
(
m1x1+ m2x2)
; M = m1+ m2vcm = dxcm dt = 1
M
(
m1v1+ m2v2)
acm = dvcm dt = 1
M
(
m1a1+ m2a2)
Si applicano separatamente le leggi del moto a m1 e ad m2
F
12= m
1
a
1;
F
21= m
2
a
2;
F
12= − F
21Seconda Legge Terza Legge
a
cm= 1
M ( F
12+ F
21) = 0
caso di assenza forze esternevcm=costante vcm=0
il c.m. ha una velocità iniziale
il c.m. non risente delle forze interne
LEGGE DI MOTO DEL CENTRO DI MASSA (2 PARTICELLE)
In generale possono agire sulle particelle anche delle forze esterne
F
ext,1+
F
12= m
1
a
1;
F
ext,2+
F
21= m
2 a
2F
ext,1+
F
ext,2+
F
12+
F
21= m
1
a
1+ m
2
a
2= M m
1
a
1+ m
2 a
2M
!
"
# $
% &
Il centro di massa di un sistema di due particelle si muove come se fosse una particella di massa pari alle masse delle due
particelle e sottoposta alla risultante delle forze esterne agenti
F
ext,nn=1 2
∑ = M a cm
Legge di Moto
del centro di massa Seconda Legge
applicata al c.m.
SISTEMI DI MOLTE PARTICELLE
Si considera un sistema formato da N particelle interagenti
Definizione della posizione del centro di massa
x
m= 1
M ( m
1x
1+ m
2x
2+...m
Nx
N) = 1
M ∑ m
nx
ny
m= 1
M ( m
1y
1+ m
2y
2+...m
Ny
N) = 1
M ∑ m
ny
nz
m= 1
M ( m
1z
1+ m
2z
2+...m
Nz
N) = 1
M ∑ m
nz
nmedia pesata delle posizioni rispetto alle masse
m
nr
n,
v
n, a
nF
nM = m
1+ m
2+....m
N= ∑ m
nmassa della particella “n”
posizione, velocità, accelerazione della particella “n”
forza applicata alla particella “n”, può essere originata da agenti esterni (forze esterne) e/o dalle altre N-1 particelle (forze interne, molte e sconosciute)
massa totale del sistema
SISTEMI DI MOLTE PARTICELLE
Derivando rispetto al tempo si ottiene la velocità del c.m.
v
cm= d r
cmdt = 1
M m
1
v
1+ m
2
v
2+...m
N v
N( ) = 1
M m
n v
n∑
Derivando di nuovo rispetto al tempo si ottiene l’accelerazione del c.m.
acm = dvcm dt = 1
M m1
a1+ m2
a2 +...mN aN
( )
= M1∑
mnanIl moto di pura traslazione di un sistema di particelle può essere analizzato applicando le leggi di Newton al c.m. del sistema, considerato come una particella di massa uguale alla massa totale del sistema e sulla quale è applicata la risultante di tutte le forze esterne agenti sul sistema .
Applicando la Seconda Legge del Moto
m
n a
n∑ = M a
cm→ F
1+ F
2+.... F
N= ∑ F
n= M a
cmforze esterne ed interne
non utilizzabile Applicando la Terza Legge del Moto le forze interne fra particella e particella si cancellano
reciprocamente nella sommatoria
F
nk= −
F
kn→ ∑ F
ext= M a
cm solo forze esterneOSSERVAZIONI E CONSEGUENZE
DELLA LEGGE DI MOTO DEL CENTRO DI MASSA
Il centro di massa non è necessariamente una particella fisica del sistema, è un punto geometrico che può stare al di fuori del sistema.
Le forze esterne sono fisicamente applicate alle particelle del sistema e non al c.m.. La risultante delle forze esterne non è un vettore applicato e non ha punto di applicazione.
Nonostante ciò il c.m. si comporta come se fosse una particella di massa M uguale alla massa del sistema ed alla quale sia applicata la risultante di tutte le forze esterne.
Nel caso in cui non siano applicate forze esterne, il c.m. del sistema si muove con velocità costante o rimane fermo.
Le forze interne al sistema non hanno effetto sul moto del c.m.
Il c.m. dei frammenti procede come se l’esplosione non fosse avvenuta (forze interne) fuoco d’artificio
MOTO DI CORPI SOTTOPOSTI ALLA FORZA PESO
punto di massa M sottoposto al peso totale traiettorie
complicate
Mterra+Mluna
il c.m. sta all’interno della Terra (4600 km)
http://www.schulphysik.de/suren/Applets/Dynamics/CM/CMApplet.html
ESEMPIO
Trovare l’intensità dell’accelerazione dei due blocchi nel sistema illustrato. Si risolva considerando il moto del c.m.
posizione del c.m. xcm = −m1
M
(
L − y)
; ycm = m2M y velocità del c.m. vcm,x = m1
M v; vcm,y = m2
M v velocità e accelerazione delle masse
accelerazione del c.m. acm,x = m1
M a; acm,y = m2 M a
T = Ma
cm,xm
1g − N + m
2g − T = Ma
cm,y"
# $
%$
forze esterne agenti sul sistema
supporto senza attrito T=tensione
→ a = g m
2m
1+ m
2stessa soluzione dell’analisi dinamica
APPLICAZIONI DELLA LEGGE DI MOTO DEL CENTRO DI MASSA
Le grand jeté
moto del c.m.
parabolico moto della testa
orizzontale
Il c.m. si muove rispetto al corpo
Salto in alto oltre 2 m
Il c.m. si trova al di sotto del corpo
http://www.youtube.com/watch?v=yzmPtZyuo4s
http://www.youtube.com/watch?v=HSW8gXmOazs
IL CENTRO DI MASSA DI CORPI SOLIDI
Si divide l’oggetto in più parti e si trattano i c.m. di ogni parte come punti materiali
Il c.m. complessivo è il c.m. dei singoli c.m.
Per calcolare la posizione del c.m. di corpi solidi si divide il corpo in minuscoli elementi di massa dm
xcm = 1 M lim
δm→0
∑
xnδ
mn = M1∫
x dm= M1∫
xρ
dVycm = 1 M lim
δm→0
∑
ynδ
mn = M1∫
y dm= M1∫
yρ
dVzcm = 1 M lim
δm→0
∑
znδ
mn = M1∫
z dm= M1∫
yρ
dVintegrali di volume
Per semplificare il calcolo spesso si usano argomenti basati sulla geometria o sulla simmetria Se la simmetria è sferica il c.m. deve trovarsi nel centro, se è cilindrica deve trovarsi sull’asse, ecc.
Il c.m. deve trovarsi sulle linee
ESEMPIO
Da una lamina circolare di raggio 2R è stato tolto un disco di raggio R. Trovare la posizione del c.m.
Si considera l’oggetto C come composto dallo oggetto X e dall’oggetto D
x
C= m
Dx
D+ m
Xx
Xm
D+ m
X= 0 → x
X= − m
Dx
Dm
Xm
Dm
X= area di D
area di X = π R
2π ( ) 2R
2− π R
2=
1 3
x
D= −R → x
X= 1
3 R
ESEMPIO
Una sottile striscia di materiale è piegata a forma di semicerchio. Trovare il suo centro di massa.
Dalla simmetria il c.m. deve trovarsi sull’asse y
y
cm= 1
M y dm
0 π
∫ = M 1 ( Rsin ϕ )
0 π
∫ M π d ϕ =
= R
π sin ϕ
0 π
∫ d ϕ = 2R π = 0, 637R
il c.m. non è all’interno del corpo
ESEMPIO
Una palla di massa m e raggio R è all’interno di un contenitore sferico di massa m e raggio 2R. La palla viene lasciata libera e rotola all’interno della sfera fermandosi per attrito. Qual è lo spostamento del contenitore?
Le uniche forze esterne sono la gravità e la reazione verticale del piano
Non ci sono forze esterne orizzontali quindi la posizione xcm non varia.
Trattiamo palla e guscio come particelle puntiformi in cui la massa è concentrata nei rispettivi cm (coincidenti con i centri geometrici).
Il c.m. del sistema palla+contenitore si trova a
x
cm= − 1 2 R
Alla fine del movimento il contenitore dovrà essersi spostato della distanza
d = − 1 2 R
La forza di attrito che ferma la palla non influenza la posizione del contenitore perché è una forza interna
LA QUANTITÀ DI MOTO MOMENTO LINEARE
La quantità di moto di una particella è un vettore p definito come il prodotto della massa della particella per la sua velocità vettoriale
p = m
v
caratteristiche dinamiche del moto La quantità di moto è proporzionale a v e dipende dal sistema di riferimentoLa Seconda Legge del Moto può essere espressa in termini della quantità di moto della particella
F
∑ = m a = m d
v
dt = d m
( ) v
dt →
∑ F = d p dt
In questa forma la Seconda Legge del Moto si può estendere anche alle situazioni relativistiche.
Relazione classica fra Quantità di Moto ed Energia Cinetica
K = p
22m
m = m
o1− v
2/ c
2E = mc
2= m
o1− v
2/ c
2c
2p = mv = m
o1− v
2/ c
2v K = mc
2− m
oc
2Relazioni relativistiche
LA QUANTITÀ DI MOTO MOMENTO LINEARE
Quantità di Moto di un sistema di particelle
Dato un sistema di N particelle di masse m1, m2, m3, … sottoposte ad interazioni reciproche e con l’ambiente esterno.
La Quantità di Moto totale del sistema è definita:
P = p1+
p2 +.... +
pN = m1
v1+ m2
v2 +.... + mN vN P = M
M m1
v1 + m2
v2 +.... + mN vN
( )
→Il moto del c.m. rappresenta il moto complessivo del sistema Derivando l’espressione della quantità di moto
d P
dt = M d v
cmdt = M
a
cm; F
ext∑ = M a
cmespressione alternativa per la q.d.m. totale
P = M v
cmF
ext∑ = d
P dt
espressione della II Legge del Moto per un sistema Prima Equazione
Cardinale della Dinamica
Descrive il moto del c.m. di un sistema di particelle sottoposto a forze esterne ed interne. Le forze interne non hanno effetti.
CONSERVAZIONE DELLA QUANTITÀ DI MOTO
Se la risultante delle forze esterne agenti sul sistema è nulla
d P
dt = F
ext∑ → d
P
dt = 0;
P = costante
Legge di Conservazione della Quantità di Moto
Quando la risultante delle forze esterne agenti su un sistema è nulla (sistema isolato), il vettore Quantità di Moto totale del sistema rimane costante
La Legge di Conservazione della quantità di moto si applica ad un gran numero di situazioni fisiche e non è stata mai smentita dall’esperienza
Come altre Leggi di Conservazione (energia, momento angolare, carica elettrica,…) sono di grande importanza teorica e pratica in fisica perché semplici ed universali
Esse superano le limitazioni della meccanica classica e sono valide anche in meccanica relativistica e in meccanica quantistica
Ci forniscono una visione diretta delle leggi generali che regolano l’Universo poiché sono collegate alle simmetrie della sua struttura
http://www.phy.ntnu.edu.tw/ntnujava/index.php?topic=5
APPLICAZIONE LEGGI CONSERVAZIONE
APPLICAZIONE LEGGI CONSERVAZIONE
strangeness exchange reaction
CONSERVAZIONE DELLA QUANTITÀ DI MOTO
Per tutte le Leggi di Conservazione, una grandezza fisica rimane immutata mentre il fenomeno evolve, non importa quale sia la sua complessità
Questa costanza rimane valida per tutti gli osservatori inerziali
La quantità di moto di un sistema può essere modificata solamente dalla forze esterne agenti sul sistema stesso
Le forze interne, essendo a due a due opposte producono variazioni di quantità di moto delle particelle che si annullano a vicenda
Per un sistema di particelle sul quale non agiscano forze esterne si ha:
F
ext= 0 → p
1+
∑ p
2+ p
3+.... p
N= costante
Le quantità di moto delle singole particelle possono cambiare, ma non la loro somma (vettoriale) Poiché la quantità di moto è una quantità vettoriale, la sua conservazione impone tre condizioni al moto del sistema al quale è applicata
L’energia è invece una quantità scalare, la sua conservazione impone una sola condizione al sistema al quale è applicata.
http://www.mhhe.com/physsci/physical/giambattista/pool/pool_table.html http://galileo.phys.virginia.edu/classes/109N/more_stuff/Applets/Collision/jarapplet.html
ESEMPIO
Una raffica di pallottole, ciascuna di massa m=3,8 g, è sparata orizzontalmente con velocità v=1100 m/s in un blocco di legno di massa M=12 kg in quiete su un piano orizzontale senza attrito.
Quale velocità acquisterà il blocco dopo aver assorbito 8 pallottole?
Il blocco e le otto pallottole sono un sistema chiuso e isolato
forze interne
P
i= N mv ( ) ; P
f= M + Nm ( ) V
P
i= P
f→ N mv ( ) = M + Nm ( ) V
V = Nm
M + Nm v = ( ) 8 ( 3,8⋅10
−3kg )
12 kg + 8 ( ) ( 3,8⋅10
−3kg ) 1100 ms
(
−1) = 2,8ms
−1Se si include nel sistema l’arma fissata al suolo cambia la q.d.m. prima e dopo lo sparo? Agisce una forza esterna orizzontale? http://www.regentsprep.org/Regents/physics/phys01/miscons/default.htm
ESEMPIO
Un cannone di massa M=1300 kg spara una palla di massa m=72 kg in direzione orizzontale con velocità v=55 m/s. Il cannone può rinculare liberamente. Quale velocità acquista il cannone rispetto al suolo? Quale velocità acquista la palla rispetto al suolo?
forze interne
P
i= 0
P
f= MV + mv
E= MV + m v +V ( )
P
i= P
fMV + m v +V ( ) = 0
V = − mv
M + m = −
(
72 kg) (
55ms−1)
1300 kg + 72 kg = −2, 9 ms−1
v
E= v +V = 55ms
−1+ −2, 9 ms (
−1) = 52 ms
−1Importanza della scelta del sistema (cannone+palla) Importanza della scelta corretta del riferimento
velocità di rinculo
scelta del rapporto della masse
http://www.youtube.com/watch?v=YlkTBbFikU8
Velocità palla rispetto alla terra
LAVORO ED ENERGIA CINETICA DI UN SISTEMA
La pattinatrice si dà una spinta La pattinatrice aumenta la sua energia cinetica poiché il suo c.m. acquista velocità
Quale forza fornisce il lavoro?
L’unica forza esterna è Fext che non sposta il suo punto di applicazione quindi non compie lavoro
Analisi energetica
ΔU + ΔK
cm+ ΔE
int= L
extL
ext= 0 ΔU = 0
la ringhiera non fa lavoro l’energia potenziale non cambia
ΔK
cm= −ΔE
intIl guadagno di energia cinetica è fatto a spese dell’energia interna, tramite l’azione di forze interne, non a spese di una sorgente esterna
LAVORO ED ENERGIA CINETICA DI UN SISTEMA
Analisi dinamica
La ringhiera esercita una forza Fext sulla pattinatrice. E’ la forza di reazione corrispondente all’azione che la pattinatrice esercita sulla ringhiera.
La pattinatrice può essere considerata un sistema di particelle
La forza esercitata dalla ringhiera è responsabile del moto del c.m.
F !
extM a !
cm=
COME FA AD AVANZARE UN’AUTOMOBILE?
Le forze di attrito con il terreno sono le forze esterne che mettono in moto il centro di massa dell’automobile
Su una superficie ghiacciata una automobile non si muove
F
ext= M a
cmLe forze di attrito non spostano il loro punto di applicazione
Non sono loro quindi a compiere il lavoro necessario
ΔU + ΔK
cm+ ΔE
int= L
ext→ ΔK
cm= −ΔE
intForze del motore forze interne
IMPULSO E QUANTITÀ DI MOTO
Il concetto di quantità di moto e ed la sua legge di conservazione risultano molto utili quando si trattino fenomeni di urto fra corpi e forze cosiddette impulsive
urto fra corpi forza impulsiva Caratteristiche delle forze impulsive:
Durata molto breve Molto intense
Andamento temporale sconosciuto o molto difficile da misurare
Definizione di impulso di una forza
forza impulsiva che
agisce su un corpo Legge del moto
F = d p dt
Variazione di q.d.m. in dt
d p =
F t ( ) dt
Variazione totale di q.d.m. durante l’urto
d
p
pi pf
∫ = F t ( ) dt
ti tf
∫ = J
Impulso della forza
TEOREMA DELL’IMPULSO QUANTITÀ DI MOTO
p
f−
p
i=
F t ( ) dt
ti tf
∫ = J
variazione di q.d.m. Impulso della forza
L’impulso della forza risultante agente su una particella durante un certo intervallo di tempo è uguale alla variazione della quantità di moto della particella nello stesso intervallo di tempo
Proprietà ed applicazioni del Teorema dell’Impulso-q.d.m.
Il Teorema dell’Impulso-q.d.m. è ricavato dalla legge del moto ed è una relazione del tutto generale, che vale anche se le forze non sono impulsive. E’ molto simile al Teorema Lavoro-Energia.
Si applica ad una particella singola, si ricava direttamente dalle leggi del moto e si esprime attraverso un integrale della forza agente.
A differenza del Teorema Lavoro-Energia si calcola come integrale della forza rispetto al tempo e non rispetto allo spazio ed è una relazione vettoriale e non scalare.
Consente di calcolare l’Impulso di una forza agente a partire dal suo effetto sul moto, vale a dire la variazione della q.d.m..
Consente di calcolare la forza media agente se si riesca a stimare la durata dell’urto e a misurare la variazione di q.d.m. J = F t
( )
dt = FmediaΔtti tf
∫
= pf −piESEMPIO
Una palla da baseball (m=0,14 kg) è colpita dalla mazza mentre sta viaggiando orizzontalmente a v=42 m/s. Dopo l’urto viaggia a 50 m/s in una direzione che forma un angolo f=35° con la direzione dell’asse x. Si determini l’impulso della forza. Supponendo che l’urto duri 1,5 ms qual è la forza media?
pfx = mvf cosϕ = 0,14 kg
( ) (
50 ms−1)
cos35° = 5, 7kg ms−1 pfy = mvf sinϕ = 0,14 kg( ) (
50 ms−1)
sin 35° = 4, 0 kg ms−1 q.d.m. finalepix = mvi = 0,14 kg
( ) (
−42 ms−1)
= −5, 9 kg ms−1 q.d.m. inizialecomponenti dell’impulso J
x= p
fx− p
ix= 11, 6 kg ms
−1J
y= p
fy− p
iy= 4, 0 kg ms
−1J = J
x2+ J
y2= 12, 3kg ms
−1θ = arctan Jy Jx
!
"
# $
%& = arctan 4, 0 kg ms−1 11, 6 kg ms−1
!
"
# $
%& = 19°
J =
p
f− p
iJ =
FΔt →
F =
(
12, 3kg ms−1)
0, 0015s = 8200 N la forza massima è più grande