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CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Madagascar 2016

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CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Madagascar 2016 SCHEDA TANZANIA - RTM

Volontari richiesti : N 2

SEDE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: MANAKARA INTRODUZIONE

FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 40 anni lavora nei sud del mondo realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato ed è quello di contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo al superamento di quelle condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potute essere, sono o sono state fonte di conflitti e di maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di prevenzione dei conflitti (intesi nel senso sopra descritto), volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di sperimentarsi come operatori privilegiati della solidarietà internazionale, FOCSIV in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha ripresentato nel febbraio del 2007, all’UNSC il progetto madre “Caschi Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa al servizio civile all’estero come intervento di costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto (armato, sociale, economico, religioso, culturale, etnico..) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo tenendo presente che i conflitti trovano terreno fertile dove la povertà è di casa, i diritti umani non sono tutelati, i processi decisionali non sono democratici e partecipati ed alcune comunità sono emarginate. Il presente progetto di servizio civile vuole essere un ulteriore testimonianza dell’impegno della Federazione nella costruzione della pace nel mondo e vuol far sperimentare concretamente ai giovani in servizio civile che la migliore terapia per la costruzione di una società pacificata è lottare contro la povertà, la fame, l’esclusione sociale, il degrado ambientale; che le conflittualità possono essere dipanate attraverso percorsi di negoziazione, mediazione, di riconoscimento della positività dell’altro.

DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE DOVE SI REALIZZA IL PROGETTO:

MADAGASCAR

Colonia francese fino al 1960, il Madagascar ho adottato solo agli inizi degli anni ’90 una forma di governo parlamentare di stampo democratico per porre fine al regime dittatoriale di Ratsiraka, che ha dominato il Paese sin dalla metà degli anni ’70, imponendo un sistema di governo a partito unico. Le elezioni presidenziali del 2001 sono state oggetto di forte contestazione, portando il Paese sull’orlo di una guerra civile. La vittoria del candidato Marc Ravalomanan non venne riconosciuta dal suo avversario, l’ex dittatore Didier Ratsiraka, che costituì un governo parallelo. La grave crisi politica che ne è scaturita si è protratta fino ad Aprile del 2002, momento in cui la Corte Costituzionale attribuì ufficialmente la vittoria al presidente Ravalomanana, legittimandolo così a riprendere il controllo politico di tutta l’isola e costringendo Ratsiraka alla fuga. Le ripercussioni dei violenti scontri armati verificatisi nel Paese tra il 2001 ed il 2002, hanno inciso fortemente sulla già instabile economia del Paese e non hanno facilitato un miglioramento delle già precarie condizioni di vita dei malgasci. Nel 2009 un nuovo colpo di stato destabilizzò ulteriormente la situazione: il leader dell'opposizione e sindaco di Antananarivo, Andry Rajoelina, si pose a capo dell'esercito ed assediò il palazzo presidenziale e costringendo Ravalomanana a dimettersi. A seguito di un lungo processo di mediazione guidato dalla Southern African Development Community (SADC), nel 2013 si sono tenute le nuove elezioni presidenziali e parlamentari supportate dalle Nazioni Unite. L'ex ministro delle finanze Hery Rajaonarimampianina ha sconfitto al ballottaggio Jean-Louis Robinson, la cui vittoria è stata sancita dal CES (Comitato elettorale speciale) a gennaio 2014.

La crescita economica del Paese è ostacolata dalla perdurante instabilità politica, che ha determinato un forte calo del turismo e degli investimenti esteri. Il settore trainante rimane quindi quello agricolo che fornisce il 27,3% delle entrate. La forte vulnerabilità a cui è soggetta la produzione agricola del Paese, ancora praticata in forme arretrate, è legata sia alle condizioni climatiche (è frequente il verificarsi di cicloni e alluvioni), sia alle variazioni dei prezzi dei prodotti di consumo (come il prezzo del petrolio, di cui il Paese

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non è produttore). Inoltre nei primi mesi dell'autunno 2004, l'innalzamento vertiginoso dei prezzi ha costretto più di 250 mila malgasci a ritornare ad un'alimentazione di sussistenza. Il motivo è da ricondursi al crollo del valore del già debole Franco malgascio e all'aumento del prezzo del combustibile. Il riso, alimento fondamentale per la popolazione, ha registrato l'incremento di costo maggiore.

Secondo l’ultimo rapporto UNDP del 2013, il Madagascar è tra i paesi con il più basso indice di sviluppo umano pari a 0,483 collocandosi al 151° posto su scala mondiale, con il 75,3% della popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà.

La società malgascia è molto variegata e complessa (con 18 tribù) a causa delle numerose ondate migratorie provenienti da aree geografiche diverse. Quasi la metà della popolazione è giovanissima:

l’aspettativa di vita alla nascita è di 64 anni e oltre il 40% della popolazione è di età compresa tra lo 0 e 14 anni. Si prevede che a causa della rapida crescita demografica la popolazione raddoppierà entro il 2020, infatti il tasso annuo di crescita si aggira attorno al 2,62% (le zone più popolose sono gli altopiani).

La forte espansione demografica si traduce spesso in difficoltà di accesso all’istruzione: il tasso di abbandono scolastico è quindi molto alto e solamente il 64,5% della popolazione adulta è alfabetizzato. In più sono molto diffusi il lavoro (28%) e la prostituzione minorile (30-50%), mentre è molto alto il numero dei bambini che vivono in strada.

Le riforme poste in essere dal Governo hanno ancora una influenza irrilevante sulla condizione di vita della popolazione e questo provoca il dilagare di scontento popolare che frequentemente si manifesta attraverso azioni di protesta.

La questione sanitaria risulta molto allarmante: solo il 14% della popolazione ha accesso a servizi igienico- sanitari adeguati e solo il 50% ha accesso all’acqua potabile. Nelle zone suburbane la mancanza di strutture sanitarie di base aumenta il rischio di diffusione di malattie infettive. Nell’ultimo anno si sono registrati quasi 360,000 casi di malaria e 442 casi di tubercolosi. Riguardo all’HIV, l’Organizzazione mondiale della sanità ha fornito solo il dato dell’incidenza negli adulti, che risulta molto più bassa rispetto al dato medio africano, con lo 0,5% contro il 7,1%. Resta tuttavia piuttosto elevata la mortalità infantile, specie quella sotto i 5 anni, dove la concorrenza di malattie congenite, in primis quelle cardiache, è molto elevata accanto alla polmonite e alla malaria. Inoltre, secondo la IV DHS (Ricerca Demografica e Sanitaria ONU 2008-9) il 50,1% dei bambini malgasci sotto i 5 anni soffre di ritardo nella crescita, la percentuale più alta di tutta l’Africa, superata a livello mondiale solamente da Afghanistan e Yemen. Infine, da novembre 2014 è scoppiata in Madagascar un’epidemia di peste bubbonica che non si riesce a fermare: finora sono morte almeno 40 persone e 119 sono state contagiate, ma c’è il rischio cha la malattia si diffonda sempre più.

Le calamità naturali che spesso colpiscono il Paese provocano inoltre gravi danni soprattutto alla produzione alimentare e rappresentano un ulteriore fattore di inibizione dello sviluppo del Madagascar. Il livello di malnutrizione resta alto, con il 36,8% di bambini che soffrono la fame, soprattutto nel sud dove perdura una situazione che il World Food Program ritiene preoccupante.

DESCRIZIONE DELLE ONG E DEI PARTNER TERRITORIALI CHE COLLABORANO CON LE ONG:

RTM

  

RTM è una ONG costituita nel 1973 e riconosciuta dal governo italiano nel 1974 come ONG di sviluppo.

Lavora in Madagascar dalla sua nascita specialmente nei settori sanitario, sicurezza alimentare, agro- zootecnico, commercio equo e solidale e riforestazione. In particolare si è occupata di riabilitazione nelle aree remote, di sostegno scolastico nelle grandi città e di formazione professionale. Ha gestito programmi di sicurezza alimentare, e si è occupata della gestione e del sostegno dell’ospedale di Ampasimanjeva. Gli attuali progetti RTM in Madagascar sono distribuiti in particolar modo sull’altopiano centrale e sulla costa sud-est, in 3 sedi con 6 espatriati in azione. Dal 1992, in materia di aiuti alimentari, 19 progetti sono stati finanziati dalla Comunità Europea e la maggior parte di essi sono stati realizzati attraverso i servizi EuropeAid. Molti altri sono stati finanziati dal Ministero Italiano degli Affari Esteri (MAE): "Progetto per il sostegno del centro rurale di formazione di Ampandratokana", Ihosy (2001-2003); "Programma di sviluppo

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rurale e della salute in Namorona", Mananjary ( 1998-2001), "Progetto per il sostegno del centro rurale di formazione di Tsiroanomandidy", nella regione Bongolava (2003-2008),”Bio & Equo, progetto di gestione forestale, agricoltura biologica e commercio equo e solidale (2006-2010), “Reti comunitarie per la prevenzione e riabilitazione psichiatrica (2014-2017)” solo per citarne alcuni. Altri infine sono stati finanziati da donatori privati, come il "Progetto pilota per la sicurezza alimentare in Ampasimanjeva, Prefettura di Manakara-Mananjary" (2004-2006), Progetto di Lotta alla Tubercolosi e alla maggiori patologie invalidanti nella regione Vatovavy Fitovinany (2013-2016).

Partner

Per la realizzazione del presente progetto presso la sede di Manakara (RTM 116951) RTM ha come partner:

¾ Fondation Médicale d’Ampasimanjeva: è partner dei progetti sanitari di RTM nella regione Vatovavy- Fitovinany dal 1974. Offre un servizio sanitario qualificato ed efficace per la popolazione locale dell’etnia Antaimoro. È situato nel distretto di Manakara, regione Vatovavy Fitovinany. Ha funzione sia di Centro Sanitario di Base (CSB) per il comune di Ampasimanjeva, che di Centro Ospedaliero di Distretto di II livello (CHD2), per una popolazione di circa 110.000 abitanti. L'ospedale si occupa anche della malnutrizione infantile e di attività di prevenzione delle malattie trasmissibili, come la tubercolosi, in qualità di nodo principale di una rete comunitaria per l'identificazione dei bisogni sanitari della popolazione, loro trattamento precoce e la presa in carico delle disabilità croniche, a livello di villaggio;

¾ Ministero della Sanità Pubblica (MSANP) del Madagascar: è partner dei progetti sanitari di RTM nella regione Vatovavy-Fitovinany dal 2003 per l’applicazione della Politica Nazionale di eliminazione della filariosi linfatica (FL), e dal 2007 per la Politica Nazionale di Salute comunitaria, la presa in carico a domicilio delle malattie croniche e invalidanti, l’applicazione della metodologia CHBC (Community Home Based Care) dell’OMS e la campagna nazionale di lotta contro la malaria. In particolare, il ministero è particolarmente attivo nella realizzazione di Servizi di lotta contro la tubercolosi e la malaria. A livello periferico, il partenariato è attivo con la Direzione Regionale Sanitaria, 3 Servizi Sanitari di Distretto e 80 Centri Sanitari di base con i quali si coordina l’azione di presa in carico comunitaria e il rafforzamento delle competenze dei Comitati di Salute dei comuni e dei fokontany nei villaggi;

¾ Diocesi di Farafangana: ente di diritto ecclesiastico, riconosciuta dallo Stato, con la quale RTM collabora dal 2003 su un progetto sanitario di lotta alle principali malattie invalidanti.

¾ Diocesi di Mananjary: ente di diritto ecclesiastico, riconosciuta dallo Stato, con la quale RTM collabora in campo sanitario e di sicurezza alimentare dal 2003 e che mette a disposizione il Bureau de Developement de Mananjary.

¾ Diocesi di Fianarantsoa: particolarmente attiva nell’ambito della sicurezza alimentare e formazione professionale, che collabora con RTM dal 1970 mettendo a disposizione la conoscenza e l’esperienza delle proprie strutture (azienda agricola e scuola agricola di Andrianboasary, ospedale pediatrico di Fianarantsoa, falegnameria di Fianarantsoa, azienda agricola di Ampaly), con le quali si sviluppano scambi e sinergie.

NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35 GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 5

MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO:

I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente dieci (10) mesi.

EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:

Ai volontari in servizio, su tutte le sedi, si richiede:

¾ elevato spirito di adattabilità;

¾ flessibilità oraria;

¾ eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana;

¾ attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi sociali, ambientali e di tutela della salute;

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¾ comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la quelli già programmati e previsti dal progetto;

¾ partecipazione a situazioni di vita comunitaria;

¾ rispettare i termini degli accordi con le controparti locali;

¾ partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà internazionale al termine della permanenza all’estero;

¾ scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi;

¾ partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero.

¾ partecipare alla valutazione finale progettuale

 

PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO:

Manakara

Rischi politici e di ordine pubblico:

SITUAZIONE POLITICA: La situazione politica in Madagascar, fino ai primi mesi del 2014, e’ stata caratterizzata da una forte conflittualità a seguito del passaggio incostituzionale dei poteri avvenuto a marzo del 2009. Dalle elezioni di Dicembre 2013 è risultato eletto presidente Hery Rajaonarimampianina.

Nonostante l’esito delle elezioni, il lungo processo di ritorno alla normalità non e’ ancora completato.

Potrebbero verificarsi manifestazioni suscettibili di sfociare in violenze.

MICROCRIMINALITA’: a causa della generale situazione di incertezza politica, e soprattutto dell'estrema povertà della popolazione, episodi di criminalità sono in aumento in tutto il Paese, compresa la capitale e le zone maggiormente turistiche, in precedenza relativamente più tranquille. Si registrano in misura crescente casi gravi anche di rapine ed aggressioni a danno di cittadini europei residenti e turisti.

Si segnalano come aree a rischio le zone a sud del Paese dove è presente il fenomeno del banditismo e maggiori sono le condizioni di disagio in cui versa la popolazione.

Benché il Madagascar non possa ritenersi fino ad oggi bersaglio del terrorismo internazionale, il rischio deve essere ugualmente tenuto in considerazione, come nella maggior parte del resto del mondo.

Rischi sanitari:

Le condizioni igienico-sanitarie del Paese richiedono di adottare precauzioni per evitare malattie quali la malaria (endemica soprattutto nelle zone costiere), l'epatite A e B e la febbre gialla, contro le quali è preferibile vaccinarsi. In alcune zone è inoltre diffuso l'HIV. Nonostante la peste sia endemica in alcune aree estremamente arretrate del paese, essa non affligge le principali realtà urbane e non è presente nell’area d’intervento del progetto.

Sono stati registrati nel Paese casi sporadici di colera e rabbia, trasmessi dai cani randagi.

Nonostante la peste sia endemica in alcune aree estremamente arretrate del paese, essa non affligge le principali realtà urbane. Nella sede di intervento la diffusione della peste è costantemente monitorata e si rileva come ad oggi abbia colpito solo distretti lontani centinaia di km dalla sede di progetto.

Inoltre, nelle regioni di Alaotra Mangoro, Analamanga, Itasy, Vakinakaratra e Anosv, sono stati registrati in passato, casi di febbre della Rift Valley.

Da Ottobre 2013, si sono inoltre registrati a Fianarantsoa casi di peste, seppur circoscritti. L'OMS esclude il rischio di propagazione su vasta scala del contagio.

Il sistema sanitario del paese non è generalmente in grado di far fronte a casi di emergenza complessi. Per questi, infatti, si richiede il trasferimento verso zone adeguatamente attrezzate.

Altri Rischi:

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CICLONI: La stagione dei cicloni in Madagascar ricorre normalmente nei mesi gennaio-marzo, durante questo periodo possono verificarsi allagamenti, inondazioni con l’interruzione repentina degli spostamenti.

Va tenuto presente che nel periodo dei cicloni molte strade possono trovarsi in condizioni di non transitabilità.

ACCORGIMENTI ADOTTATI PER GARANTIRE I LIVELLI MINIMI DI SICUREZZA E DI TUTELA DEI VOLONTARI :

Considerazioni e accorgimenti Generali Rischi per la sicurezza

¾ Unità di crisi - Ministero Affari Esteri

Per permettere al Ministero degli Affari Esteri, ed in particolare all'Unità di Crisi, nell'eventualità che si verifichino situazioni di grave emergenza, di rintracciare i volontari con la massima tempestività consentita e di pianificare con maggiore celerità interventi di evacuazione e soccorso, gli stessi saranno registrati sul sito "Dove siamo nel mondo", prima della partenza per l’estero.

¾ Ambasciate/consolati

Sarà cura delle controparti locali, in collaborazione con la sede italiana, dare comunicazione scritta alle Rappresentanze Italiane Locali (Ambasciate e Consolati), dell’inizio servizio e del periodo di permanenza nel paese dei volontari, ed ogni eventuale spostamento, nonché del referente della sicurezza dell’associazione. Inoltre, nei paesi dove questo è possibile, i volontari saranno presentati alle autorità consolari o diplomatiche italiane. Sarà cura delle controparti locali aggiornare costantemente l’autorità consolare/diplomatica italiana sugli eventuali rientri e/o spostamenti dei volontari.

Di seguito vengono elencate alcune precauzioni indispensabili per aumentare la tutela degli operatori:

¾ Tenersi costantemente aggiornati sugli sviluppi delle eventuali crisi nel paese e sui suoi possibili sblocchi

¾ Tenersi in contatto con l’Ambasciata ed informare di eventuali cambi di indirizzo / spostamenti all0interno e all’esterno del Paese, nonché cambi di recapito

¾ Seguire attentamente le direttive impartite dalle Autorità Locali

¾ Curare di essere costantemente reperibili

¾ Limitare al massimo le uscite di casa, in particolare nelle ore notturne

¾ Mantenere un atteggiamento orientato alla massima prudenza durante tutti gli spostamenti, evitando dove possibile la partecipazione a manifestazioni e assembramenti

¾ Non portare con sé documenti in originali ma solo fotocopie

¾ consultare sempre il referente locale in caso di incertezza o indecisione sulle norme di sicurezza da porre in atto (es: visite non previste a istituzioni governative e/o religiose)

¾ Nel caso di spostamenti in automobile l’ente e/o il partner locale verifica la piena efficienza del mezzo e se necessario effettuare scorte di carburante

¾ Nel caso la situazione lo renda necessario, lente e/o il partner locale, predisporrà eventuali sistemi di protezione supplementari agli accessi alle abitazioni dei volontari.

Di seguito si elencano gli accorgimenti specifici adottati dall’Ente per garantire i livelli minimi di sicurezza e tutela dei volontari:

Manakara

Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi di ordine pubblico

RISCHIO ACCORGIMENTO

MANIFESTAZIONI DI PROTESTA

¾ Si consiglia di evitare luoghi nei quali possano essere in corso manifestazioni a carattere religioso, politico, o di qualsiasi altro tipo.

¾ Si sconsiglia inoltre di frequentare luoghi di assembramento come i mercati o le stazioni di bus e le ferrovie.

¾ La partecipazione a manifestazioni è ammessa solo qualora esse siano a carattere espressamente nonviolento e potrà avvenire solo in caso di

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coerenza con quanto previsto a progetto ed in presenza di personale di riferimento.

¾ Ai volontari sarà sconsigliata la partecipazione diretta autonoma a qualsiasi tipo di manifestazione politica o di protesta o l’esposizione in luogo pubblico di opinioni politiche.

MICROCRIMINALITÀ

¾ Ogni spostamento locale del volontario/a sarà pianificato con gli operatori responsabili.

¾ Si raccomanda prudenza, soprattutto nelle ore serali. Sono sconsigliati gli spostamenti nelle ore notturne e in zone isolate e si consiglia di evitare di circolare a piedi per lunghi tratti.

¾ Come mezzo di trasporto si consiglia il taxi, dal momento che il trasporto pubblico offre scarsa efficienza e sicurezza.

¾ Si raccomanda di recare con sé copia dei propri documenti e titoli di viaggio e di conservare gli originali in luogo sicuro.

¾ Si consiglia inoltre di non mostrare oggetti di valore quali ad esempio macchina fotografica, cellulare, i-pod, computer, tablet, ecc.

Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi sanitari:

RISCHIO ACCORGIMENTO

PROFILASSI E VACCINAZIONI

 

¾ Dal punto di vista sanitario, prima della partenza previo parere medico, si consiglia di vaccinarsi contro l’epatite A e B; tifo, febbre gialla e colera, di sottoporsi alla profilassi antimalarica (la malaria è diffusa soprattutto nelle zone costiere);

¾ Si consiglia di adottare misure preventive (zanzariere, repelleenti, abiti lunghi) contro le zanzare per evitare la trasmissione della malaria.

¾ Si consiglia di mantenere sempre un elevato livello d’igiene personale e di adottare particolari misure preventive; di evitare di mangiare cibi crudi; di bere acqua e bevande in bottiglia senza aggiunta di ghiaccio;

¾ di non bagnarsi in fiumi e laghi d’acqua dolce a causa della biliarziosi

CENTRI DI ASSISTENZA MEDICA

¾ In caso di necessità sanitaria, a Manakara troviamo un ospedale pubblico raggiungibile in 5 minuti a piedi. A 40 km troviamo invece l’Ospedale “Fondation medicale d’Ampasimanjeva”, struttura sanitaria di secondo livello e sede della missione reggiana nel sud-est isola.

Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi di calamità naturali

RISCHIO ACCORGIMENTO

CICLONI

¾ Si consiglia, ai volontari, di concordare con gli operatori responsabili, ogni spostamento via terra, comunque solo dopo aver acquisito informazioni sulle condizioni meteorologiche e di viabilità.

¾ In ogni caso durante gli spostamenti nella stagione dei cicloni è opportuno che i volontari abbiamo con se numeri di emergenza e siano nella condizione, tramite cellulare o schede telefoniche di comunicare con i responsabili dell’ente.

¾ L'ente contatterà l’Unità di Crisi italiana per attivare in maniera coordinata un eventuale piano di evacuazione dei volontari dalla zona colpita. Ai volontari viene fornito un piano di azione in caso d'emergenza con una lista di contatti da utilizzare e luoghi di riferimento.

¾ Ai volontari verrà fornito, in fase di formazione, un vademecum con i principali accorgimenti da seguire in caso di cicloni, inondazioni,

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allagamenti.

PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO:

Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari impiegati all’estero nelle sedi del presente progetto sono soggetti alle seguenti condizioni di disagio:

¾ il disagio di ritrovarsi immersi in una realtà diversa da quella conosciuta e non avere le giuste coordinate per comprenderla, per capire come relazionarsi e comportarsi sia nei confronti delle controparti locali che delle istituzioni locali;

¾ il disagio di dover utilizzare quotidianamente particolari accorgimenti sanitari resi necessari dal vivere in territori in cui sono presenti patologie endemiche (malaria, aids e/o tubercolosi, ..)

¾ il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni, ostacolare o/e ritardare le attività previste dal progetto

¾ il disagio di vivere in territori dove le comunicazioni telefoniche ed il collegamento internet non è sempre continuo ed assicurato.

DESCRIZIONE SEDE

DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE:

Manakara

Le attività del presente progetto coinvolgono 93 comuni dei 3 distretti amministrativi di Manakara, Mananjary e Vohipeno, della regione Vatovavy Fitovinany, per un totale di 790.000 abitanti. Il territorio dei distretti di Mananjary, Manakara e Vohipeno è caratterizzato dall’ovest verso l’est da una successione di entroterra montagnosi - sfaccettature più o meno continue dalla scarpata della faglia orientale o “falesia”- che scendono in medie e basse colline perlopiù brulle per la pratica del tavy (incendi di campagne) e da una piana litorale relativamente estesa e più o meno acquitrinosa. Da nord verso sud, invece, il territorio presenta una costa molto omogenea, rettilinea e poco ospitale, battuta dagli alisei e frequentemente attraversata dalle depressioni cicloniche. Nell’insieme il clima è caldo e umido ed è caratterizzato, per la vicinanza del bordo occidentale dell’anticiclone dell’Oceano Indiano, da estati che non superano i 40 C e inverni sopra i 10 C. La differenza climatica causa gli alisei, che soffiano costantemente da est a ovest, spostando masse d’aria umida e calda, che causano spesso una forte pluviometria. Le etnie predominanti sono gli Antambahoka presso Mananajary e gli Antaimoro presso Manakara e Vohipeno. La loro organizzazione sociale, molto coerente, sottopone spesso gli individui all’autorità e all’unità del clan. Il 48%

della popolazione di questa regione soffre di una cronica malnutrizione ed è afflitta da tutte le principali malattie tropicali, in particolare diarrea, malaria, tubercolosi e filariosi linfatica con un’aspettativa di vita alla nascita di meno 62 anni. Tutta l’area sconta un generale isolamento dovuto alla scarsa disponibilità di mezzi e vie di comunicazione.

La città di Manakara, il capoluogo di regione, è una cittadina di 40.000 abitanti situata sulla costa ed è dotata di un piccolo porto. Le attività marittime (pesca e trasporti) sono peraltro praticate in misura nettamente inferiore alle potenzialità e a quanto avvenuto in passato. La città è uno di principali centri di raccolta e commercio dei prodotti agricoli a maggior valore aggiunto come le spezie (vaniglia, chiodi di garofano, pepe). Non mancano tuttavia servizi tipici del terziario come telefonia e sportelli bancari. La città è anche meta turistica come testimoniano le numerose (sebbene piccole) strutture alberghiere e le 25 guide presenti in città1. La situazione socio-economica per gran parte della popolazione resta critica: soltanto una percentuale del 33% degli alloggi dispone di acqua potabile e la situazione è anche peggiore rispetto al sistema degli scarichi fognari. Ne deriva che a livello sanitario le malattie croniche e invalidanti hanno elevati tassi di prevalenza. Le principali sono la tubercolosi, la malaria, la filariosi linfatica e le parassitosi.

      

1 Rapport de mise en oeuvre des priorités régionales, Regione Vatovavy Fitovinany, 2010

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Nel territorio di Manakara RTM interviene nel settore Sanità e Grandi Malattie Settore di intervento del progetto: SANITA’ E GRANDI MALATTIE

La maggior parte della popolazione del territorio pari a circa l’80%, vive ancora in un contesto rurale, ove le condizioni di vita sono estremamente difficili. Da un punto di vista sanitario, a Manakara, si conta un dottore ogni 15.000 persone (dato del Ministero della salute e della pianificazione familiare). Le strutture sanitarie sono altrettanto carenti e, nella maggior parte dei casi, fatiscenti. In questo contesto, in cui la quantità e la qualità dei servizi sono molto limitati, soprattutto nelle zone rurali isolate, i pazienti sono costretti a pagare per l'accesso alle cure sanitarie, ivi compresi i farmaci e le forniture mediche. A fronte di una percentuale di popolazione al di sotto della soglia di povertà dell’ 80%, vale a dire che la quasi totalità degli abitanti vive con meno di 1 dollaro al giorno, sono molte le famiglie che a causa della povertà, non possono usufruire di cure sanitarie. Nel "Poverty Reduction Strategy Paper DSRP” si afferma espressamente che il reddito molto basso è tra le principali cause delle difficoltà della popolazione di accedere ai servizi sanitari. Le famiglie infatti, già limitate dalle pesanti spese per l’alimentazione, non possono assegnare più di 2,4% del loro bilancio per spese per la salute. Inoltre, nel caso di zone rurali il 37% della popolazione vive a una distanza di almeno due ore di cammino dal più vicino centro di salute pubblica. La capacità di accesso della popolazione rurale ai servizi sanitari è minore del 10%. La diffusione delle malattie è pertanto molto alta.

Nella regione Vatovavy Fitovinany l’endemicità della tubercolosi si attesta su livelli assolutamente elevati. Secondo il Piano Strategico Nazionale di Lotta contro la Tubercolosi 2009-2013, in Madagascar la tubercolosi è la seconda causa di mortalità (3,8%) a livello di Centri Ospedalieri di Riferimento Regionale e la quinta a livello di Centri Ospedalieri di Distretto sanitario (3,4%). Nel 2006, l’incidenza della tubercolosi (TB), in tutte le sue forme, è stimata pari a 248 casi per 100.000 abitanti, e a 111/100.000 per le forme di tubercolosi polmonare con esito microscopico positivo dell’espettorato. I dati dell’OMS del 2010 mostrano come le prospettive di risoluzione di tale situazione siano ancora lontane:

Stima OMS 2010 Nr. in migliaia Tasso / 1000 ab.

Mortalità 11 8.1–14 53 39-69

Prevalenza 100 47–160 489 228-794

La regione Vatovavy Fitovinany è stata giudicata prioritaria per gli interventi che si iscrivono nel quadro del Programma Nazionale di Lotta alla Tubercolosi e del Country Coordinating Mechanism Madagascar, organismo nazionale che raggruppa un’ampia rappresentanza di partner nazionali (governo, società civile, settore privato) e dei partner internazionali (Agenzie delle Nazioni Unite, Organismi multilaterali e bilaterali, ONG internazionali). Un ulteriore fattore che mina l’alta incidenza dei casi di tubercolosi è l’alto tasso di malnutrizione. In una regione dove la maggior parte della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà (l’80%), la situazione nutrizionale diventa drammatica soprattutto per i gruppi più vulnerabili (i bambini con meno di 5 anni, le donne incinte e in allattamento) e i gruppi emarginati (portatori di handicap, anziani, bambini di strada, orfani, malati infettivi). Si stima infatti che il 42% dei bambini sotto i 5 anni sia moderatamente o gravemente sottopeso. Anche le donne vedove o abbandonate dai loro mariti rappresentano una fascia debole e numerosa nella prefettura di Manakara-Mananjary in Madagascar. La scarsità di variabilità negli alimenti (fondamentalmente l’alimento di base è il riso) determina costanti carenze nutrizionali. Le famiglie, per soddisfare i bisogni essenziali, sono costrette a vendere il raccolto (anche prima della raccolta) a commercianti avidi che speculano sui prezzi delle merci. Questo meccanismo crea un circolo vizioso che indebita perennemente i piccoli produttori e agricoltori, che dipendono sempre più dall’esterno per la sussistenza della loro famiglia. Le attività messe in essere nella Regione hanno evidenziato che la percentuale di tubercolotici malnutriti è ben superiore alla media e si attesta intorno al 75%. Per fare fronte a questa situazione, l’intervento prevede un sostegno nutrizionale ai malati di tubercolosi e alle loro famiglie, da un lato per contribuire alla guarigione del malato, dall’altro per prevenire l’incidenza di malattie al resto della famiglia.

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Inoltre, grazie al precedente intervento sanitario attivato nel 2007 è stata creata una rete comunitaria locale di prevenzione sanitaria (approccio Community Home Based Care - CHBC) che, attraverso Comitati Locali di Salute ed agenti di villaggio, formati alla prevenzione sanitaria, si fa carico della sensibilizzazione e dell’educazione alla prevenzione e, in determinati casi, assicura la prima assistenza sanitaria ai malati del proprio territorio.

La responsabilizzazione degli agenti di villaggio è alla base della riuscita di questo intervento di riduzione del tasso di incidenza della tubercolosi nei 93 comuni della popolazione dei 3 distretti amministrativi di Manakara, Mananjary e Vohipeno, coinvolgendo 45 Comitati Locali di Salute.

Indicatori misurabili

¾ I tre distretti dell’intervento, Manakara, Mananjary e Vohipeno contano una popolazione di 790.000 abitanti, questo significa che in base al tasso di incidenza della tubercolosi, i tubercolotici annui da curare sarebbero 1.400;

¾ la percentuale di tubercolotici malnutriti si attesta intorno al 75%, per cui 1.050 rappresenta il numero dei tubercolotici malnutriti sul totale di quelli da curare

Indicatori scelti sui quali incidere

Il progetto andrà a impattare il bisogno esistente, nella seguente modalità:

¾ viene identificato e preso in cura almeno il 70% dei malati stimati sul territorio, pari a 1.000 tubercolotici;

¾ il 71% dei tubercolotici malnutriti viene preso in carico, target 750 malati;

SERVIZI ANALOGHI E DELLA RELATIVA OFFERTA PRESENTE NEL CONTESTO DI RIFERIMENTO Nella regione Vatovavy Fitovinany il Ministero della Sanità Pubblica, oltre a collaborare con RTM e i suoi partner, interviene nella lotta alla tubercolosi con azioni in 49 Centri Sanitari di Base.

Nel settore Sanità e Grandi Malattie RTM interviene anche sul territorio di Manakara con i seguenti destinatari diretti e beneficiari.

Destinatari diretti

¾ 1.000 malati di tubercolosi, 750 dei quali con malnutrizione;

¾ 700 agenti sanitari di villaggio e 160 medici e paramedici operanti nel sistema sanitario periferico.

Beneficiari

¾

i familiari dei malati di tubercolosi, per un totale di 6.000 persone.

 

OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO DI IMPIEGO:

¾ Migliorare lo stato di salute dei malati di tubercolosi della regione Vatovay Fitovinany

Il 70% dei malati di tubercolosi viene identificato e preso in carico dal sistema sanitario. Nello specifico quindi 1.000 malati di tubercolosi saranno presi in carico da 700 agenti sanitari di villaggio e 160 tra medici e paramedici, e beneficeranno di cure

¾ Migliorare lo stato nutrizionale dei malati di tubercolosi della regione Vatovay Fitovinany 750 malati (il 71% del totale) di tubercolosi beneficeranno di un sostegno nutrizionale

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DESCRIZIONE DEL PROGETTO:

Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi

Azione 1: Rafforzamento dei Comitati di Salute

1. Organizzazione di 45 incontri di formazione sulla metodologia Community Home Based Care (CHBC) e promozione sanitaria. Gli incontri che verranno realizzati in ognuno dei 45 Comitati di Salute coinvolti, avranno una durata di una giornata che si ripeterà ogni tre mesi. I partecipanti complessivi previsti sono 700 agenti sanitari;

2. Organizzazione di 45 incontri formazione sugli strumenti di gestione per la realizzazione di interventi sanitari a livello comunitario. Gli incontri verranno realizzati mensilmente in ognuno dei 45 Comitati di Salute coinvolti. In particolare in questi incontri si porrà particolare attenzione sulla gestione degli strumenti per assicurare efficacia e trasparenze delle azioni avviate dai Comitati di Salute. I partecipanti previsti sono 700 agenti sanitari;

3. Organizzazione di 45 corsi di formazione, uno per ogni Comitato di salute coinvolto, per l’approfondimento della legislazione nazionale sulla salute a base comunitaria e l’accompagnamento dei Comitati di Salute nel dialogo con le istituzioni locali per ottenere il loro supporto. Ognuno dei corsi di formazione avrà una durata di 5 giorni e saranno realizzati in due moduli ciascuno (il secondo modulo realizzato a distanza di due mesi dal primo) e ci parteciperanno 700 agenti sanitari;

Azione 2: Coinvolgimento della comunità nella lotta contro la tubercolosi

1. Predisposizione e fornitura di un kit di materiale di sensibilizzazione ai 700 agenti sanitari di villaggio (materiale per la comunicazione malattia);

2. Organizzazione di 80 incontri territoriali di animazione e sensibilizzazione sulla tubercolosi. Gli incontri della durata di una mezza giornata ciascuno saranno organizzati in modo puntuale in tutti le frazioni dei comuni interessati dal progetto;

3. Celebrazione della Giornata Mondiale contro la Tubercolosi in ogni Distretto della regione, con l’organizzazione di 1 evento comunitario di informazione e sensibilizzazione

Azione 3: Miglioramento della qualità della presa in carico dei malati di tubercolosi

1. Organizzazione di 1.000 visite a domicilio da parte degli agenti di villaggio per rinforzare la ricerca dei pazienti che seguono i trattamenti in modo irregolare ed effettuare l’accompagnamento dei malati al trattamento;

2. Implementazione di 4 corsi di Formazione per 160 medici e paramedici della durata di 3 giorni ripetuti ogni mese. La formazione avrà come oggetto: conoscenza e utilizzo dei kit per effettuare e prelevare l’espettorato, fissare i vetrini e assicurare il corretto trasporto da parte degli agenti comunitari fino al centro di salute di base.

Azione 4: Sostegno all’integrazione alimentare per i malati di tubercolosi

1. Elaborazione di un piano dei bisogni nutrizionali dei malati da parte dei Comitati di Salute;

2. Ricezione dei viveri (previsione: 215.000 kg di riso, 55.000 kg di legumi, olio, 115.000 kg di farina di soia e mais arricchita di vitamine) nei magazzini di consegna del progetto;

3. Ripartizione e consegna di viveri ai Comitati di Salute, che li distribuirà a 750 malati di tubercolosi;

4. Monitoraggio e valutazione della gestione delle derrate e dell’organizzazione delle distribuzioni (effettivo dei beneficiari, controllo di magazzino) attraverso la raccolta dei rapporti mensili di distribuzione e di movimentazione dei magazzini e l’analisi dei dati (verifica della coerenza, compilazione dei registri)

Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività

¾ 1 coordinatore sanitario– Azioni 1-2-3-4

¾ 2 segretarie contabili - Azioni 1-2-3-4

¾ 1 medico coordinatore attività prevenzione – Azioni 1-2-3-4

¾ 1 medico consulente scientifico in tema di tubercolosi– Azioni 1-2-3-4

(11)

¾ 1 autista– Azioni 1-2-3

¾ 1 assistente sociale – Azioni -2-3

¾ 10 animatori sanitari esperti – Azioni 1-2-3

 

¾ 2 mediatori linguistici– Azioni 1-2-3-4

 

¾ 2 magazzinieri– Azione 4

¾ 3 animatori esperti nutrizionisti- Azione 4

 

Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:

I volontario/a in servizio civile n°1 sarà di supporto nelle seguenti attività:

¾ Supporto all’organizzazione operativa di formazioni sulla metodologia Community Home Based Care (CHBC) e promozione sanitaria: elaborazione e preparazione dei materiali;

¾ Supporto all’organizzazione operativa di formazioni sugli strumenti di gestione per la realizzazione di interventi sanitari a livello comunitari: preparazione dei materiali;

¾ Supporto all’organizzazione operativa di formazioni sul come porsi in dialogo con le autorità pubbliche: preparazione dei materiali;

¾ Affiancamento nella fornitura di un kit di materiale di sensibilizzazione agli agenti di villaggio;

¾ Supporto all’organizzazione di eventi di celebrazione della Giornata Mondiale contro la Tubercolosi:

logistica, planning attività, preparazione ed elaborazione materiali;

¾ Partecipazione agli incontri territoriali di animazione e sensibilizzazione sulla tubercolosi;

¾ Supporto alla formazione di 160 medici e paramedici: preparazione dei materiali;

¾ Supporto al monitoraggio e valutazione dei risultati di progetto: raccolta dati, elaborazione report

I volontario/a in servizio civile n°2 sarà di supporto nelle seguenti attività:

¾ Supporto all’organizzazione operativa di formazioni sulla metodologia Community Home Based Care (CHBC) e promozione sanitaria: elaborazione e preparazione dei materiali;

¾ Affiancamento nella fornitura di kit di materiale di sensibilizzazione agli agenti di villaggio;

¾ Supporto all’organizzazione di eventi di celebrazione della Giornata Mondiale contro la Tubercolosi:

logistica, planning attività, preparazione ed elaborazione materiali;

¾ Partecipazione agli incontri territoriali di animazione e sensibilizzazione sulla tubercolosi;

¾ Collaborazione nell’elaborazione di un piano dei bisogni nutrizionali dei malati da parte dei Comitati di Salute: visite sul terreno, raccolta dati, report;

¾ Supporto alla logistica nel dislocamento derrate alimentari nei magazzini di consegna del progetto:

planning consegne, controllo magazzino;

¾ Supporto alla logistica nel trasferimento derrate alimentari ai Comitati di Salute: planning consegne nei villaggi, visite sul campo;

Supporto al monitoraggio e valutazione della gestione delle derrate e dell’organizzazione delle distribuzioni

REQUISITI

:

Si ritiene di dover suddividere tra generici, che tutti i candidati devono possedere, e specifici, inerenti aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare, preferibilmente i seguenti requisiti:

Generici:

¾ Esperienza nel mondo del volontariato;

¾ Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi promossi;

¾ Competenze informatiche di base e di Internet;

Specifici:

Volontari/e n°1- 2

¾ Buona conoscenza lingua francese

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DOVE INVIARE LA CANDIDATURA

¾ tramite posta “raccomandata A/R”: la candidatura dovrà pervenire direttamente all’indirizzo sotto riportato.(Nota Bene: non farà fede il timbro postale di invio, ma la data di ricezione in sede delle domande)

ENTE CITTA’ INDIRIZZO TELEFONO SITO

RTM Reggio Emilia Via A. Flaming, 10

– 42122 0522 514205

 

www.reggioterzomondo.org    

¾ tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l'interessato, allegando la documentazione richiesta in formato pdf, a

reggioterzomondo@pcert.postecert.it  e

avendo cura di specificare nell'oggetto il paese e il titolo del progetto (es. CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Est Europa 2016 - Albania - CELIM).

Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC

• è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale),

• non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it", utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.

Riferimenti

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