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CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Est Europa 2014

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CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Est Europa 2014 SCHEDA ALBANIA - CELIM MI

Volontari richiesti : N 2

SEDE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: SCUTARI INTRODUZIONE

FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 40 anni lavora nei sud del mondo realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato ed è quello di contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo al superamento di quelle condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potute essere, sono o sono state fonte di conflitti e di maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di prevenzione dei conflitti (intesi nel senso sopra descritto), volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di sperimentarsi come operatori privilegiati della solidarietà internazionale, FOCSIV in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha ripresentato nel febbraio del 2007, all’UNSC il progetto madre “Caschi Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa al servizio civile all’estero come intervento di costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto (armato, sociale, economico, religioso, culturale, etnico..) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo tenendo presente che i conflitti trovano terreno fertile dove la povertà è di casa, i diritti umani non sono tutelati, i processi decisionali non sono democratici e partecipati ed alcune comunità sono emarginate. Il presente progetto di servizio civile vuole essere un ulteriore testimonianza dell’impegno della Federazione nella costruzione della pace nel mondo e vuol far sperimentare concretamente ai giovani in servizio civile che la migliore terapia per la costruzione di una società pacificata è lottare contro la povertà, la fame, l’esclusione sociale, il degrado ambientale; che le conflittualità possono essere dipanate attraverso percorsi di negoziazione, mediazione, di riconoscimento della positività dell’altro.

DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE DOVE SI REALIZZA IL PROGETTO:

ALBANIA

La storia dell'Albania è caratterizzata da 500 anni di occupazione ottomana e 50 anni di regime comunista (1946 – 1991). I dittatori Enver Hoxha e Ramiz Alia hanno adottato una politica economica fortemente isolazionista che ha portato alla rottura dei rapporti prima con la Jugoslavia e poi con Mosca, per avvicinarsi invece alla Cina. Nel 1991 le proteste popolari hanno costretto Alia a concedere libere elezioni, che hanno portato alla vittoria dei comunisti costringendoli però ad accogliere nel governo anche l'opposizione. Nello stesso anno viene approvata una nuova costituzione che concede la proprietà privata e nel 1992 viene eletto il primo capo di stato non comunista dopo la Seconda Guerra Mondiale. L'Albania si è trovata in un una condizione di forte crisi politica, economica e sociale. In particolare il collasso dell'economia albanese ha comportato grosse ripercussioni sul flusso migratorio: migliaia di albanesi sono fuggiti dal paese in navi stipate, per cercare rifugio nelle coste italiane. La storia sociale, politica ed economica dell'Albania ha continuato per anni ad essere travagliata, colpita da truffe finanziarie che hanno visto coinvolto il capo di stato (1997), proteste civili che hanno causato numerosi morti e feriti (circa 2.000 nel 1997) e un tentativo di colpo di stato (1998). Nel tentativo di raggiungere una stabilità politica e socio-economica l'Albania ha avviato un processo di riabilitazione, ricostruzione e recupero economico. Con l'assistenza della Banca Mondiale, un'attenzione particolare è stata data allo sviluppo delle infrastrutture e progressi più o meno significativi sono stati fatti nel settore dell'economia, della democrazia e dello stato di diritto, percorso che ha portato l'UE a concedere all'Albania lo status di paese candidato.

Nonostante una continua crescita, l'economia albanese dal 2008 ha subito un forte calo, passando da un tasso medio di crescita di 12-15% a un tasso dell'1,7% per il 2013. L'Albania resta comunque uno degli stati più poveri dell'Europa, con un reddito pro capite pari a 8.200$ (2013). L’economia è segnata da un forte ritardo di sviluppo dei settori secondario e terziario. Il 17,5% del PIL è dato dal settore agricolo, che impiega il 47% della forza lavoro. Si tratta per lo più di un'agricoltura di sussistenza, a causa dell'arretratezza del sistema produttivo, dell'inadeguatezza dei terreni, spesso troppo piccoli, e di situazioni di incertezza della proprietà terriera. Il tessuto industriale è poco sviluppato, e occupa il 23% della popolazione, contribuendo al PIL per il 15,3%. La produzione è per lo più legata al tessile e al tabacco. Il restante 67,2% del PIL è dato dai servizi. Il tasso di disoccupazione supera il 12% e resta forte la presenza dell'economia sommersa. La

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politica economica di Rama, eletto nel settembre 2013, oltre alle infrastrutture, mira a sviluppare il settore energetico e delle nuove tecnologie, spingendo per riforme legislative e per la lotta alla corruzione, cancro che affetta soprattutto la politica.

La società albanese si compone di diverse etnie e credo religioso. L'82,6% della popolazione è albanese, lo 0,9% è greco, 16,5% è di altre etnie. La libertà di culto è stata introdotta a livello costituzionale nel 1998, con la proclamazione della laicità dello stato. Durante la dittatura comunista la pratica di tutte le religioni è stata proibita. Con la libertà di culto molte persone si sono avvicinate alla religione. Il 56,7% della popolazione è musulmana, il 10% cristiana cattolica, il 6,8% ortodossa, il 2,% Bektashi, il 5,7% è di altre religioni, mentre il 16,2% non è specificato.

Nella graduatoria mondiale redatta da UNDP nel 2013, il paese si posiziona al 70° posto della classifica mondiale, con un Indice di Sviluppo Umano pari a 0,749. Secondo il report dell’Unione Europea del 2008 sull’inclusione sociale in Albania, sebbene la povertà assoluta vada riducendosi, è in aumento la diseguaglianza tra gruppi sociali. La mancata definizione di adeguate politiche sociali e le limitate risorse economiche hanno quindi fatto emergere diverse situazioni di esclusione sociale. La strategia di inclusione sociale 2007-2013 si è concentrata sul decentramento amministrativo, portando riforme nell’organizzazione, nel sistema di gestione e redistribuzione più vicino ai cittadini. L'indice di povertà evidenzia che il 14,3% della popolazione vive sotto la soglia di povertà, con ripercussioni sulla salute delle famiglie e in particolare dei bambini. Il tasso di malnutrizione per i bambini al di sotto dei 5 anni supera il 6%. soprattutto nelle zone rurali. Spesso l'agricoltura di sussistenza non basta a sfamare le famiglie che in Albania sono generalmente numerose, sia per la presenza di diversi figli, che per la convivenza con i nonni.

Relativamente alla protezione dell’infanzia, i problemi principali sono lo sfruttamento sessuale, fortemente legato al trafficking, l’elevato numero di bambini di strada e il lavoro minorile. Inoltre la violenza domestica e di genere sembra essere in aumento: Amnesty International ha infatti registrato 2526 episodi di violenza domestica nel 2013, 345 in più rispetto all’anno precedente.

Sebbene fino ad ora l’esodo del 1991 – 1992 non si è più verificato, la migrazione è ancora significativa. Il saldo migratorio del lustro 2009-2013 stimato dalla Banca Mondiale è pari a -50.002.

DESCRIZIONE DELLE ONG E DEI PARTNER TERRITORIALI CHE COLLABORANO CON LE ONG:

CELIM MILANO è presente in Albania dal 1998, lavora su progetti di formazione professionale per i giovani delle periferie urbane e progetti di sviluppo agricolo per le comunità rurali e montane. Nel triennio 2005-2008 e nel biennio 2009-2011, con il cofinanziamento della Cooperazione Italiana, ha gestito il Progetto

“Consolidamento dei servizi educativi e formativi nel Centro professionale di Bardhaj” AID 8694/ALB. Nel settore agricolo per la promozione di filiere agricole sostenibili e l’innovamento tecnologico (tra cui impianti di energie rinnovabili), ha gestito e gestisce il Progetto “Albania Domani” (2011-2014), finanziato da Fondazione Cariplo, “Tecniche di produzione autoctona e tutela ambientale in Albania” (2012-2013), e

“Rafforzamento delle Filiere Agroalimentari delle Comunità Montane e Rurali in Albania per uno Sviluppo Agricolo Sostenibile” (2014-2016), entrambi finanziati dal Comune di Milano.

Nello specifico le attività e i risultati sviluppati dal 1998 in poi sono sintetizzabili come segue:

¾ La creazione e a seguire il rafforzamento del centro di formazione professionale di Bardhaj (periferia di Scutari), fornito di corsi e laboratori di alfabetizzazione, falegnameria, auto-meccanica, riparazione gomme, sartoria, informatica, servizi socio-sanitari domiciliari, parrucchiera;

¾ L’introduzione di curricula specialistici nei programmi ministeriali di formazione professionale per il profilo di impiantisti e tecnici idraulici per installazioni di energie rinnovabili: 8 Vocational Training Center e 5 Istituti professionali pubblici dislocati sul territorio nazionale albanese raggiunti.

¾ L’introduzione di modelli di aziende agricole sostenibili, focalizzate sul cooperativismo ed impresa sociale, la coltura biologica e l’utilizzo di fonti rinnovabili.

In Albania, CeLIM non ha avuto ad oggi servizi civili, ma realizza su base annuale campi di lavoro e stage formativi della durata di 3-5 mesi per i giovani desiderosi di fare un’esperienza di volontariato

Partner

Nella sede di Scutari, il CELIM MI, si appoggia su una solida e nutrita rete di partner locali di diversa natura.

Tra di essi si citano in modo particolare le realtà con cui i servizi civili saranno a più stretto contatto all’interno del presente progetto:

¾ Il Centro Agro-Alimentare comunitario Ate Mhill Troshani, Comune di Puke, Regione Amministrativa di Scutari. L’AMT è nato dalla Missione salesiana del Don Bosco nel 2005 come centro di raccolta di materie prime agricole e trasformazione agro-alimentare per i villaggi montani

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della zona. Racchiude intorno a se circa 50 famiglie di piccoli agricoltori e operatori, produce salumi, erbe aromatiche essiccate, funghi secchi, conserve di frutta e di verdure; è registrato presso il Governo albanese come soggetto no profit con possibilità di commercializzare i suoi prodotti. E’

controparte e beneficiario del progetto di sviluppo agricolo, attraverso il quale dovrà formalizzarsi in impresa agricola sociale e certificare la propria coltivazione biologica.

¾ Il Centro di Trasferimento Tecnologico in Agricoltura (CTTA) di Scutari, Comune di Scutari, Regione Amministrativa di Scutari. Si tratta dell’agenzia decentralizzata del Ministero Albanese per l’Agricoltura, l’Alimentazione e la Protezione del Consumatore, fa parte della rete di agenzie decentralizzate fondate dal Ministero dell’Agricoltura nel 2006, dotate del seguente statuto e competenze: 1) diffondere le tecniche di agricoltura sostenibile; 2) fornire consulenza e assistenza tecnica gratuite agli agricoltori delle Regioni amministrative di competenza; 3) fornire informazioni ad un pubblico sia specializzato che generico sulle realtà presenti in Albania che utilizzino fonti di energia rinnovabili, o che siano impegnate in attività di ricerca e sviluppo; 4) promuovere la conoscenza delle energie rinnovabili e delle leggi in vigore in Albania. Il CTTA di Scutari eroga servizi di assistenza a circa 70 agricoltori in media all’anno. Il CTTA di Scutari è la controparte locale tecnica di CeLIM per la diffusione di modelli di aziende agricole sostenibili, nonché beneficiario dell’attività di capacity building ed aggiornamento professionale.

¾ Il Frantoio comunitario Bujar, Comune di Cukalat, Regione Amministrativa di Berat. Attivo da due anni, il Frantoio si prefigge di creare una filiera dell’olio extra vergine compatibile e a ridotto impatto ambientale, avendo una particolare cura sia all’ambiente dove opera sia alla qualità del prodotto.

Collabora in stretta sinergia con il Consorzio agrario di Cukalat e ad oggi occupa, nei momenti della raccolta e trasformazione, 50 coltivatori. Il Frantoio comunitario è controparte locale e beneficiario del progetto di sviluppo agricolo, attraverso il quale dovrà costituirsi in impresa agricola sociale e certificare la propria produzione biologica.

Le controparti non hanno gestito giovani in SCV, ma hanno partecipato ai programmi di stage formativi di 3-5 mesi organizzati da CeLIM, inoltre si sono resi disponibili ad accogliere volontari in servizio civile nelle attività di progetto.

NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35 GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 5

MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO:

I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente dieci (10) mesi.

EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:

¾ elevato spirito di adattabilità;

¾ flessibilità oraria;

¾ eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana;

¾ attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi sociali, ambientali e di tutela della salute;

¾ comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la quelli già programmati e previsti dal progetto;

¾ partecipazione a situazioni di vita comunitaria;

¾ rispettare i termini degli accordi con le controparti locali;

¾ trasferimenti in città e distretti diversi da quelli di residenza nell’ambito dello stesso Paese di assegnazione;

¾ partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà internazionale al termine della permanenza all’estero;

¾ scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi;

¾ partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero.

¾ partecipare alla valutazione finale progettuale.

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Inoltre, si elencano i seguenti obblighi aggiuntivi:

¾ astenersi dalle visite in solitaria nelle zone più montane del Paese

¾ astenersi da iniziative proprie nei confronti della popolazione locale, quali interviste, senza l’esplicito consenso del responsabile

¾ limitare le trasferte in notturna, anche nei momenti liberi

¾ vietato inoltrarsi e circolare nelle zone rurali fuori dalle rotte principali tra Girocastro, Permet e la confinante Grecia.

¾ per entrambi i volontari sono previste trasferte tra Scutari e Berat per circa 4gg/mese. La distanza tra i due centri è di circa 300 Km di strada asfaltata e in ottimo stato + 5 Km di strada sterrata.

PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO:

CELIM MI Scutari – 116406 Rischi politici e di ordine pubblico:

¾ si registrano atti di microcriminalità in particolare furti e scippi nelle zone periferiche della città e nelle zone rurali.

Rischi sanitari:

¾ le strutture medico ospedaliere pubbliche ancora fortemente carenti mentre alcune strutture sanitarie private, pur essendo di livello più alto rispetto a quelle pubbliche non sono comunque in grado di effettuare interventi complessi.

¾ La situazione igienico-sanitaria precaria a causa delle fogne a cielo aperto, delle infiltrazioni della rete fognaria in quella idrica, dell'insufficiente erogazione di acqua e del cattivo funzionamento dello smaltimento dei rifiuti. Si riscontrano casi sporadici di epatite, gastroenterite, salmonellosi, tubercolosi, meningite.

ACCORGIMENTI ADOTTATI PER GARANTIRE I LIVELLI MINIMI DI SICUREZZA E DI TUTELA DEI VOLONTARI A FRONTE:

Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi di ordine pubblico

Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi sanitari:

RISCHIO ACCORGIMENTO

MICROCRIMINALITÀ

¾ Si fa riferimento al regolamento dell’ente, che specifica quando e come muoversi sul territorio e se è necessario l’accompagnamento di locali;

¾ Si dota il volontario di una tessera telefonica di progetto, con la garanzia che sia sempre carica;

¾ Si raccomanda al volontario di arrivare in Albania con due documenti di identità validi: passaporto e carta di identità, uno da portarsi appresso, l’altro da lasciare in ufficio.

¾ Ogni spostamento locale del volontario/a sarà pianificato con gli operatori responsabili;

¾ Ai volontari saranno sconsigliati spostamenti in orari notturni e in zone isolate della città.

¾ I volontari saranno invitati a non circolare da soli e a non portare con sé oggetti di valore (Ipad, macchine fotografiche,...) o grossi quantitativi di denaro

RISCHIO ACCORGIMENTO

PROFILASSI E VACCINAZIONI

• Nonostante non siano previste vaccinazioni obbligatorie, prima della partenza sarà consigliato al volontario una consultazione presso un medico di fiducia o le aziende sanitarie locali per indicazioni sanitarie rispetto al proprio profilo medico e la vaccinazione contro l’epatite, la tubercolosi e la meningite;

• Verranno forniti i dovuti accorgimenti igienico sanitari relativi al tipo di contesto in cui si svolgerà il servizio

• Al fine di evitare sindromi dissenteriche di vario tipo‚ i volontari dovranno seguire le elementari norme igieniche (non bere acqua corrente, assicurarsi di mangiare cibo di qualità e solo se ben cotto, di lavare e disinfettare sempre frutta e verdura prima del consumo).

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I centri ospedalieri più vicini sono:

¾ Klinika e Mjekut te Families Dobrac, Rruga Isa Jakupi, Shkoder, distante 3,2 km dall’ufficio di progetto

¾ Spitali Rajonal i Shkodres, Rruga Kole Heqimi 11, Shkoder, distante 1,5 km dall’ufficio di progetto

¾ Spitali Amerikan (American Hospital of Tirane), Prane Spitalit Ushtarak, Laprake, Tirane, distante 115 km da Scutari, raggiungibile facilmente tramite auto in 1h e 20 min

PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO:

Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari impiegati all’estero nelle sedi del presente progetto sono soggetti alle seguenti condizioni di disagio:

¾ il disagio di ritrovarsi immersi in una realtà diversa da quella conosciuta e non avere le giuste coordinate per comprenderla, per capire come relazionarsi e comportarsi sia nei confronti delle controparti locali che delle istituzioni locali;

¾ il disagio di dover utilizzare quotidianamente particolari accorgimenti sanitari resi necessari dal vivere in territori in cui sono presenti patologie endemiche (malaria, aids e/o tubercolosi, ..)

¾ il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni, ostacolare o/e ritardare le attività previste dal progetto

¾ il disagio di vivere in territori dove le comunicazioni telefoniche ed il collegamento internet non è sempre continuo ed assicurato.

Inoltre, si elencano i dettagli delle condizioni di disagio aggiuntivi per ALBANIA- SCUTARI:

¾ il disagio di entrare in contatto con situazioni di forte emarginazione sociale di donne e bambini, soprattutto se vittime del Kanun.

¾ Il disagio della barriera linguistica e della difficoltà di apprendimento dell’albanese.

¾ Cattivo stato delle strade

¾ Acqua pubblica non sempre potabile

DESCRIZIONE SEDE

DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE:

ALBANIA - SCUTARI

Il Progetto si svolge nelle comunità rurali del villaggio di Kçira (ca. 500 abitanti), Comune di Puke (4.588 abitanti), Regione di Scutari, e del villaggio di Donofrose (ca. 300 abitanti) Comune di Cukalat (4.051 abitanti), Regione di Berat. Qui, oltre il 54% della popolazione trova il proprio sostentamento nell’agricoltura, a fronte di una diffusa difficoltà a generare reddito: della produzione agricola, meno del 50% viene venduto nei mercati rionali dei centri urbani. Il tema è particolarmente rilevanti per gli individui appartenenti a categorie sociali svantaggiate quali anziani e disabili. La popolazione che viene stimata vivere al di sotto della soglia di povertà si attesta al 48%, escludendo il derivato dalle rimesse dei migranti, mentre la disoccupazione formale è considerata essere intorno al 68%, escludendo le attività economiche informali.

In questo scenario di elevata vulnerabilità economica, si afferma il fenomeno dell’emigrazione maschile interna (dalle zone rurali alle periferie urbane) ed esterna (verso l’Europa), che coinvolge un nucleo famigliare su due. L’esodo rurale per la ricerca di una sistemazione quasi sempre illegale alla periferia delle grandi città ha serie ripercussioni non solo sul piano economico con l’aggravamento del crollo dei sistemi produttivi agricoli, ma anche sul piano sociale con lo sfaldamento degli schemi tradizionali di mutua assistenza sia tra i singoli individui, sia tra i nuclei famigliari composti sempre di più da un numero ristretto di persone (circa 6 per famiglia): una coppia di anziani (genitori paterni), la moglie dell’uomo emigrato, che assume il ruolo di capo famiglia, e i figli (in media adolescenti o di età inferiore). Per contro, nei nuclei famigliari che non hanno visto la partenza del capo famiglia, la frustrazione dovuta all’impossibilità di emancipazione economica e sociale alimenta la violenza domestica o la violenza tra le famiglie, con l’applicazione spesso distorta e brutale delle regole del Kanun, il più diffuso codice consuetudinario di comportamento introdotto in Albania nel 1400 e ancora vivo nelle aree montane del Paese.

¾ Si informa il volontario su quale alimentazione mantenere e presso quali rivenditori di fiducia acquistare gli alimenti;

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Nel territorio di Scutari si interviene nel settore Sicurezza Alimentare.

DESCRIZIONE DEL CONTESTO SETTORIALE:

SICUREZZA ALIMENTARE

La progressiva perdita della percezione dell’agricoltura come fonte di reddito e non solo di auto sussistenza alimentare sta al centro del progressivo svuotamento delle aree rurali. L’arretratezza e destrutturazione agricola afferisce le filiere più tradizionali della produzione locale: ortofrutticola, olivicola, viticola, produzione di piante officinali, miele.

Le diffuse carenza ed inadeguatezza dei mezzi (macchinari e utensili), delle strutture adibite alla produzione e delle infrastrutture; i frequenti tagli della corrente elettrica e l’ampio ricorso a combustibili fossili inquinanti;

la mancanza di tecniche agronomiche efficaci e di pratiche sostenibili; la difficoltà da parte delle autorità pubbliche locali competenti a concretizzare le politiche di assistenza qualificata agli agricoltori, sono le principali criticità che stanno alla base di filiere agroalimentari caratterizzate da una produzione a volumi ridotti e scarsa qualità. Gli elevati livelli di inquinamento e di depauperamento delle risorse ambientali (gestione dell’acqua e dei terreni coltivati, deforestazione massiccia) costituiscono aspetti collaterali, ma parimenti dannosi per il futuro delle aree target dell’intervento .

La parcellizzazione della proprietà terriera (mai superiore ai 2 ettari), l’incapacità di gestione e l’impossibilità di accrescimento delle attività economiche agricole, anche a causa di assenza di mezzi finanziari, determinano un tipo di agricoltura volta all’auto-consumo famigliare. I retaggi culturali ereditati dal regime comunista costituiscono il principale impedimento per gli agricoltori a riorganizzarsi, aggregandosi spontaneamente, in cooperative o imprese compartecipate. Ciò determina una quasi totale assenza di forme d’impresa agricola organizzate e caratterizzate da efficienza gestionale.

L’inesperienza nella commercializzazione dei prodotti agricoli, la mancanza di consapevolezza legata alla necessità di essere riconosciuti dal mercato moderno attraverso un marchio distintivo e attraverso certificazioni di qualità, sono i fattori che, aggravati da un elevato livello di importazione di quei prodotti che fanno parte della tradizione agricola albanese, determinano, per i piccoli agricoltori, la difficoltà di posizionamento sul mercato (vendita dei prodotti).

Nel settore Sicurezza Alimentare si interviene nel territorio di Scutari con i seguenti destinatari diretti e beneficiari.

Destinatari diretti:

¾ Regione di Scutari, Comune di Puke, villaggio di Kçira: 60 agricoltori/frutticoltori di frutti del bosco, approvvigionatori di materie prime del centro comunitario “Ate Mhill Troshani”. Inoltre, il centro darà impiego a 3 operatrici impiegate direttamente nel centro;

¾ Regione di Berat, Comune di Cukalat, villaggio di Donofrose: 27 olivicoltori, uniti informalmente in consorzio intorno ad un frantoio sociale;

¾ Individui appartenenti a categorie svantaggiate impiegati nelle due imprese agricole sociali: almeno 24

¾ Donne che troveranno impiego nei punti vendita dei prodotti agricoli da creare: 3 donne per ciascuno dei 3 punti vendita, per un totale di 9 donne con impiego part-time.

¾ Il progetto avrà come target 123 famiglie, per un totale di circa 738 beneficiari diretti che vedranno il proprio reddito e la propria alimentazione migliorati.

Beneficiari:

¾ 900 agricoltori/allevatori che gravitano attorno agli altri centri agro-alimentari delle Regioni di Scutari (600) e della Regione di Berat (300), raggiunti dai servizi dei Centri di Trasferimento Tecnologico in Agricoltura;

¾ Circa 4.000 persone clienti dei prodotti biologici presso i 3 punti vendita di Scutari, Berat e Tirana.

OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO DI IMPIEGO:

CELIM MI Scutari - 116406

¾ Migliorare la produzione agro-alimentare in termini quantitativi e qualitativi per 60 agricoltori del Centro agro-alimentare AMT (Puke) e per 27 ovicoltori del Frantoio Bujar (Cukalat).

¾ Migliorare la gestione economica-sociale e commercializzazione dei prodotti del Centro agro- alimentare AMT (Puke) e del Frantoio Bujar (Cukalat), favorendo l’inserimento lavorativo di soggetti

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svantaggiati (9 donne e almeno 24 soggetti appartenenti a categorie svantaggiate.

DESCRIZIONE DEL PROGETTO:

Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi CELIM MI Scutari – 116406

Azione 1 – Interventi sulla produzione del Centro agro-alimentare AMT (Puke) e del Frantoio Bujar (Cukalat) 1. Interventi di ammodernamento e adeguamento strutturali sull’edificio che ospita il Centro AMT.

2. Trasferimento e installazione di attrezzature moderne necessarie al Centro AMT e al Frantoio Bujar 3. Formazione tecnica e biologica dei 60 lavoratori del Centro AMT su:

¾ tecniche di allevamento di razze di bestiame locali. Si prevede un ciclo di 10gg;

¾ tecniche di macellazione di bestiame suino e bovino, sulla produzione e sulla conservazione di latte, insaccati, prosciutti e carne fresca. Si prevede 1 ciclo di 5gg;

¾ sulle tecniche di coltivazione e trasformazione di frutti del bosco ed erbe aromatiche. Si prevede 1 ciclo di 7 gg.

4. Formazione tecnica e biologica per 27 olivicoltori del Frantoio Bujar e del contiguo consorzio di Cukalat su produzione di olio, conservazione e riutilizzo della sansa. Si prevede 1 ciclo formativo della durata di 7gg.

5. Formazione di 3 operatori del Centro AMT sulla manutenzione e meccanica degli impianti di energie rinnovabili installati: n 2 cicli formativi di 5gg ciascuno su caldaia a biomasse e solare termico;

6. Formazione di 5 operatori del Frantoio Bujar addetti agli impianti sulla manutenzione dei sistemi di irrigazione a goccia funzionanti con l’energia solare. Si prevede 1 ciclo formativo di 5gg

7. Rafforzamento professionale della rete dei Centri di Trasferimento Tecnologico in Agricoltura (CTTA):

¾ Acquisto e installazione dei seguenti impianti a energie rinnovabili per la serra dimostrativa di 2.000 mq, utilizzata dal Centro per la formazione gratuita agli agricoltori: un impianto fotovoltaico per l’illuminazione esterna e l’alimentazione dei motori elettrici di apertura/chiusura dei tendoni, una pompa d’acqua necessaria alla nebulizzazione, un impianto a biomasse o un solare termico per il riscaldamento del letto di crescita dei germogli;

¾ Ciclo di aggiornamento professionale per i 2 operatori del Centro sul tema “Innovazione delle filiere agroalimentari e bio-diversità” organizzato nei moduli a) “Agricoltura e Allevamento” e b)

“RES applicate all’agricoltura e all’allevamento”, per un totale di 15 giorni organizzati nei due cicli tematici

8. Interventi continuativi di assistenza tecnica per la definizione di protocolli disciplinari e procedure per i centri oggetto dell’intervento e di accompagnamento delle attività post-formazione da parte degli esperti agronomi.

Azione 2 – Interventi sulla gestione economica-sociale e sulla commercializzazione dei prodotti del Centro agro-alimentare AMT (Puke) e del Frantoio Bujar (Cukalat)

1. Formazione professionale per il personale del Centro AMT e del Frantoio Bujar sul modello e la gestione dell’impresa sociale (4 persone):

¾ Ciclo formativo di 15 ore per il personale dirigente dei due centri sui temi del management, business planning;

¾ Due cicli formativi di 15 gg ciascuno per il personale dirigente dei due centri sulla Certificazione ISO 14000 (standard sulla gestione ambientale), la Certificazione ISO 8000 (certificazione sulla responsabilità sociale di impresa ed etica) e la Certificazione ISO 26000 2010 (management);

¾ Formazione professionale comune per i due contabili dei due centri sui principi di contabilità ed amministrazione di impresa. Si prevede un ciclo formativo di 9 ore

¾ Nr. 3 scambi di esperienze con altrettante realtà produttive in Albania.

2. Costituzione e rafforzamento delle due imprese sociali:

¾ Conversione dei due centri in imprese sociali, introduzione degli statuti e dei regolamenti interni con l’inserimento di organi di governance e strumenti di partecipazione associativa che ne garantiscano l’equità sociale;

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¾ Inserimento lavorativo di almeno 24 persone svantaggiate nell’indotto diretto delle imprese sociali e 9 donne operanti nei punti vendita diretta.

3. Promozione e dei prodotti agroalimentari del Centro AMT e del Frantoio Bujar:

¾ Ottenimento delle certificazioni ISO e delle certificazioni biologiche sui prodotti dei centri

¾ Organizzazione di 5 eventi di degustazione dei prodotti dei centri e partecipazione a fiere e market days.

Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, conla specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività:

¾ 1 coordinatore agronomo – azione 1,2,3

¾ 5 consulenti formatori agricoltura – azione 1

¾ 3 consulenti formatori impresa sociale/imprenditoria – azione 2

¾ Project manager Scutari – azione 1,2,3 

¾ Project manager Berat – azione 1,2,3 

¾ Amministratore – azione 1,2,3 

¾ Logista – azione 1,2,3

Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:

I volontari/e in servizio civile n°1 saranno di supporto nelle seguenti attività:

¾ Supporto alla formazione dei lavoratori (allevatori, agricoltori, frutticoltori) del Centro AMT.

¾ Supporto alla formazione agli olivicoltori del Frantoio Bujar e del contiguo Consorzio di Cukalat.

¾ Supporto alla formazione di 3 operatori del Centro AMT addetti agli impianti di energie rinnovabili.

¾ Supporto alla formazione di 5 operatori del Frantoio Bujar addetti agli impianti di energie rinnovabili.

¾ Supporto all’azione di individuazione impianti energie rinnovabili previsti nel quadro dell’azione 1 – attività 7 e relativa preparazione pratiche doganali e assistenza al trasporto.

¾ Sostegno al ciclo di aggiornamento professionale per gli operatori dei Centri di Trasferimento Tecnologico secondo quanto descritto nell’azione 1 attività 7.

¾ Supporto all’organizzazione di 5 eventi di degustazione dei prodotti dei centri sostenuti presso la rete di ristorazione del Nord dell’Albania.

¾ Collaborazione con il coordinatore di progetto nello svolgimento dell’attività conclusiva di follow up dei risultati raggiunti e loro sostenibilità.

¾ Collaborazione con il coordinatore di progetto nello svolgimento dell’attività di passaggio delle consegne alle controparti locali.

¾ Collaborazione con il coordinatore di progetto nello svolgimento dell’attività di valutazione ex-post ed impatto sociale ed economico del progetto.

¾ Supporto alla rete di contatti con gli stakeholder relativi al settore agricolo del Progetto.

I volontari/e in servizio civile n°2 saranno di supporto nelle seguenti attività:

¾ Supporto alla formazione per il personale dirigente dei due centri sulla Certificazione ISO 14000 (standard sulla gestione ambientale), la Certificazione ISO 8000 (certificazione sulla responsabilità sociale di impresa ed etica) e la Certificazione ISO 26000 2010 (management), come previsto dall’azione 2 - attività 1.

¾ Supporto alla formazione professionale comune per i due contabili dei due centri sui principi di contabilità ed amministrazione di impresa, secondo quanto previsto dall’azione 2 – attività 1

¾ Collaborazione alle attività di conversione dei due centri in imprese sociali: introduzione degli statuti e dei regolamenti con l’inserimento di organi di governance e strumenti di partecipazione che ne prevedano l’equità sociale.

¾ Supporto all’organizzazione di 3 scambi di esperienze tra i membri delle due neonate imprese sociali e i membri di altrettante imprese sociali esistenti in Albania nello stesso settore, secondo quanto indicato nella’zione 2-attività1

¾ Supporto alla formazione per le 9 donne da impiegare nei punti vendita dei prodotti agricoli.

¾ Supporto alle attività di individuazione e integrazione nelle imprese sociali agricole di 24 individui appartenenti a categorie svantaggiate

¾ Supporto all’organizzazione di 5 eventi di degustazione dei prodotti dei centri sostenuti presso la rete di ristorazione Centro-Sud dell’Albania

¾ Supporto alla rete di contatti con gli stakeholder relativi al settore sociale del Progetto

(9)

¾ Collaborazione con il coordinatore di progetto nello svolgimento dell’attività conclusiva di follow up dei risultati raggiunti e loro sostenibilità aziendale.

¾ Collaborazione con il coordinatore di progetto nello svolgimento dell’attività di passaggio delle consegne alle controparti locali.

¾ Collaborazione con il coordinatore di progetto nello svolgimento dell’attività di valutazione ex-post ed impatto sociale ed economico del progetto.

REQUISITI

I seguenti requisiti sono suddivisi tra requisiti generici, ricercati genericamente in tutti i candidati, e i preferibili requisiti specifici, inerenti aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i volontari andranno ad implementare:

Generici:

¾ Esperienza nel mondo del volontariato;

¾ Conoscenza della FOCSIV o di uno degli Organismi soci e delle attività da questi promossi;

¾ Competenze informatiche di base e di Internet.

Specifici:

CELIM MI Scutari - 116406 Volontario/a n 1

¾ Preferibile Laurea triennale o specialistica in scienze agrarie

¾ Conoscenza della lingua inglese almeno di livello B2 Volontario/a n 2

¾ Preferibile Laurea triennale o specialistica in economia

¾ Conoscenza della lingua inglese almeno di livello B2

DOVE INVIARE LA CANDIDATURA

¾ tramite posta “raccomandata A/R”: la candidatura dovrà pervenire direttamente all’indirizzo sotto riportato.(Nota Bene: non farà fede il timbro postale di invio, ma la data di ricezione in sede delle domande)

ENTE CITTA’ INDIRIZZO TELEFONO SITO CeLIM MI Milano Via S. Calimero

13 -20122 02.58316324 www.celim.it

¾

tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l'interessato, allegando la documentazione richiesta in formato pdf, a

  [email protected] 

e avendo cura di specificare nell'oggetto il paese e il titolo del progetto (es. CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Est Europa 2014 - Albania - CELIM ).

 

Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC

• è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale),

• non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it", utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.

Riferimenti

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