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CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Est Europa 2016

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CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Est Europa 2016 SCHEDA ALBANIA – CELIM MI

Volontari richiesti : N 2

SEDE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: SCUTARI INTRODUZIONE

FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 40 anni lavora nei sud del mondo realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato ed è quello di contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo al superamento di quelle condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potute essere, sono o sono state fonte di conflitti e di maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di prevenzione dei conflitti (intesi nel senso sopra descritto), volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di sperimentarsi come operatori privilegiati della solidarietà internazionale, FOCSIV in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha ripresentato nel febbraio del 2007, all’UNSC il progetto madre “Caschi Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa al servizio civile all’estero come intervento di costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto (armato, sociale, economico, religioso, culturale, etnico..) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo tenendo presente che i conflitti trovano terreno fertile dove la povertà è di casa, i diritti umani non sono tutelati, i processi decisionali non sono democratici e partecipati ed alcune comunità sono emarginate. Il presente progetto di servizio civile vuole essere un ulteriore testimonianza dell’impegno della Federazione nella costruzione della pace nel mondo e vuol far sperimentare concretamente ai giovani in servizio civile che la migliore terapia per la costruzione di una società pacificata è lottare contro la povertà, la fame, l’esclusione sociale, il degrado ambientale; che le conflittualità possono essere dipanate attraverso percorsi di negoziazione, mediazione, di riconoscimento della positività dell’altro.

DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE DOVE SI REALIZZA IL PROGETTO:

ALBANIA

La storia dell'Albania è caratterizzata da 500 anni di occupazione ottomana e 50 anni di regime comunista (1946 – 1991). I dittatori Enver Hoxha e Ramiz Alia hanno adottato una politica economica fortemente isolazionista che ha portato alla rottura dei rapporti prima con la Jugoslavia e poi con Mosca, per avvicinarsi invece alla Cina. Nel 1991 le proteste popolari hanno costretto Alia a concedere libere elezioni, che hanno portato alla vittoria dei comunisti costringendoli però ad accogliere nel governo anche l'opposizione. Nello stesso anno viene approvata una nuova costituzione che concede la proprietà privata e nel 1992 viene eletto il primo capo di stato non comunista dopo la Seconda Guerra Mondiale. L'Albania si è trovata in un una condizione di forte crisi politica, economica e sociale. In particolare il collasso dell'economia albanese ha comportato grosse ripercussioni sul flusso migratorio: migliaia di albanesi sono fuggiti dal paese in navi stipate, per cercare rifugio nelle coste italiane. La storia sociale, politica ed economica dell'Albania ha continuato per anni ad essere travagliata, colpita da truffe finanziarie che hanno visto coinvolto il capo di stato (1997), proteste civili che hanno causato numerosi morti e feriti (circa 2.000 nel 1997) e un tentativo di colpo di stato (1998). Nel tentativo di raggiungere una stabilità politica e socio-economica l'Albania ha avviato un processo di riabilitazione, ricostruzione e recupero economico. Con l'assistenza della Banca Mondiale, un'attenzione particolare è stata data allo sviluppo delle infrastrutture e progressi più o meno significativi sono stati fatti nel settore dell'economia, della democrazia e dello stato di diritto, percorso che ha portato l'UE a concedere all'Albania lo status di paese candidato.

Nonostante una continua crescita, l'economia albanese dal 2008 ha subito un forte calo, passando da un tasso medio di crescita di 12-15% a un tasso dell'5,7% per il 2014. L'Albania resta comunque uno degli stati più poveri dell'Europa, con un reddito pro capite pari a 11,400$.

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L’economia è segnata da un forte ritardo di sviluppo dei settori secondario e terziario. Il 22,6% del PIL è dato dal settore agricolo, che impiega il 41,8% della forza lavoro. Si tratta per lo più di un'agricoltura di sussistenza, a causa dell'arretratezza del sistema produttivo, dell'inadeguatezza dei terreni, spesso troppo piccoli, e di situazioni di incertezza della proprietà terriera. Il tessuto industriale è poco sviluppato, e occupa l’11,4% della popolazione, contribuendo al PIL per il 15,1%. La produzione è per lo più legata al tessile e al tabacco. Il restante 62,4% del PIL è dato dai servizi. Il tasso di disoccupazione supera il 18%. La politica economica di Rama, eletto nel settembre 2013, oltre alle infrastrutture, mira a sviluppare il settore energetico e delle nuove tecnologie, spingendo per riforme legislative e per la lotta alla corruzione, cancro che affetta soprattutto la politica.

La società albanese si compone di diverse etnie e credo religioso. L'82,6% della popolazione è albanese, lo 0,9% è greco, 16,5% è di altre etnie. La libertà di culto è stata introdotta a livello costituzionale nel 1998, con la proclamazione della laicità dello stato. Durante la dittatura comunista la pratica di tutte le religioni è stata proibita. Con la libertà di culto molte persone si sono avvicinate alla religione. Il 56,7% della popolazione è musulmana, il 10% cristiana cattolica, il 6,8% ortodossa, atea il 2,5%, il 2,1% Bektashi, il 5,7% è di altre religioni, mentre il 16,2% non è specificato. Nella graduatoria mondiale redatta da UNDP nel 2014, il paese si posiziona al 95° posto della classifica mondiale, con un Indice di Sviluppo Umano pari a 0,716. Secondo il report dell’Unione Europea del 2008 sull’inclusione sociale in Albania, sebbene la povertà assoluta vada riducendosi, è in aumento la diseguaglianza tra gruppi sociali. La mancata definizione di adeguate politiche sociali e le limitate risorse economiche hanno quindi fatto emergere diverse situazioni di esclusione sociale.

Di conseguenza, la strategia di inclusione sociale 2007-2013 si è concentrata sul decentramento amministrativo, portando riforme nell’organizzazione, nel sistema di gestione e redistribuzione più vicino ai cittadini. Inoltre, nel 2013 l’assistenza finanziaria dell’UE ha svolto un ruolo strategico nel paese, contribuendo al potenziamento delle capacità amministrative di una serie di istituzioni e alla promozione dello sviluppo sociale, ambientale ed economico.

L'indice di povertà evidenzia che il 12,4% della popolazione vive sotto la soglia di povertà, con ripercussioni sulla salute delle famiglie e in particolare dei bambini. Il tasso di malnutrizione per i bambini al di sotto dei 5 anni supera il 6% soprattutto nelle zone rurali. Spesso l'agricoltura di sussistenza non basta a sfamare le famiglie che in Albania sono generalmente numerose, sia per la presenza di diversi figli, che per la convivenza con i nonni.

Relativamente alla protezione dell’infanzia, i problemi principali sono lo sfruttamento sessuale, fortemente legato al trafficking, l’elevato numero di bambini di strada e il lavoro minorile che si attesta intorno al 12%. Il tasso di mortalità infantile arriva a 12 casi ogni 1000 nascite (fonte Central Intelligence Agency). Inoltre la violenza domestica e di genere sembra essere in aumento: Amnesty International ha infatti registrato circa 3094 episodi di violenza domestica nel 2014, 568 in più rispetto all’anno precedente.

Sebbene fino ad ora l’esodo del 1991 – 1992 non si è più verificato, la migrazione è ancora significativa. Il saldo migratorio del lustro 2010-2014 stimato dalla Banca Mondiale è pari a -50.000.

Infine, un altro elemento che grava nel paese è la criminalità: solo nei primi quattro mesi del 2014, oltre ai numerosi sequestri e omicidi, si sono verificati 30 attentati.

DESCRIZIONE DELLE ONG E DEI PARTNER TERRITORIALI CHE COLLABORANO CON LE ONG:

CELIM MI

CeLIM Milano è presente in Albania dal 1998, lavora su progetti di formazione professionale per i giovani delle periferie urbane e progetti di sviluppo agricolo per le comunità rurali e montane. Nel triennio 2005-2008 e nel biennio 2009-2011, con il cofinanziamento della Cooperazione Italiana, ha gestito il Progetto

“Consolidamento dei servizi educativi e formativi nel Centro professionale di Bardhaj” AID 8694/ALB. Nel settore agricolo per la promozione di filiere agricole sostenibili e l’innovamento tecnologico (tra cui impianti di energie rinnovabili), ha gestito e gestisce il Progetto “Albania Domani” (2011-2014), finanziato da Fondazione Cariplo, “Tecniche di produzione autoctona e tutela ambientale in Albania” (2012-2013), e

“Rafforzamento delle Filiere Agroalimentari delle Comunità Montane e Rurali in Albania per uno Sviluppo Agricolo Sostenibile” (2014-2016), entrambi finanziati dal Comune di Milano.

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Nello specifico le attività e i risultati sviluppati dal 1998 in poi sono sintetizzabili come segue:

 La creazione e a seguire il rafforzamento del centro di formazione professionale di Bardhaj (periferia di Scutari), fornito di corsi e laboratori di alfabetizzazione, falegnameria, auto-meccanica, riparazione gomme, sartoria, informatica, servizi socio-sanitari domiciliari, parrucchiera;

 L’introduzione di curricula specialistici nei programmi ministeriali di formazione professionale per il profilo di impiantisti e tecnici idraulici per installazioni di energie rinnovabili: 8 Vocational Training Center e 5 Istituti professionali pubblici dislocati sul territorio nazionale albanese raggiunti.

 L’introduzione di modelli di aziende agricole sostenibili, focalizzate sul cooperativismo ed impresa sociale, la coltura biologica e l’utilizzo di fonti rinnovabili.

In Albania, CeLIM non ha avuto ad oggi servizi civili, ma realizza su base annuale campi di lavoro e stage formativi della durata di 3-5 mesi per i giovani desiderosi di fare un’esperienza di volontariato

Partner

In Albania CeLIM (CELIM MI Scutari - 116406) si appoggia su una solida e nutrita rete di partner locali di diversa natura. Tra di essi si citano in modo particolare le realtà con cui i servizi civili saranno a più stretto contatto all’interno del presente progetto:

Il Centro Agro-Alimentare comunitario Ate Mhill Troshani, Comune di Puke, Regione Amministrativa di Scutari. L’AMT è nato dalla Missione salesiana del Don Bosco nel 2005 come centro di raccolta di materie prime agricole e trasformazione agro-alimentare per i villaggi montani della zona. Racchiude intorno a se circa 50 famiglie di piccoli agricoltori e operatori, produce salumi, erbe aromatiche essiccate, funghi secchi, conserve di frutta e di verdure; è registrato presso il Governo albanese come soggetto no profit con possibilità di commercializzare i suoi prodotti. E’

controparte e beneficiario del progetto di sviluppo agricolo, attraverso il quale dovrà formalizzarsi in impresa agricola sociale e certificare la propria coltivazione biologica.

ll Centro di Trasferimento Tecnologico in Agricoltura (CTTA) di Scutari, Comune di Scutari, Regione Amministrativa di Scutari. Si tratta dell’agenzia decentralizzata del Ministero Albanese per l’Agricoltura, l’Alimentazione e la Protezione del Consumatore, fa parte della rete di agenzie decentralizzate fondate dal Ministero dell’Agricoltura nel 2006, dotate del seguente statuto e competenze: 1) diffondere le tecniche di agricoltura sostenibile; 2) fornire consulenza e assistenza tecnica gratuite agli agricoltori delle Regioni amministrative di competenza; 3) fornire informazioni ad un pubblico sia specializzato che generico sulle realtà presenti in Albania che utilizzino fonti di energia rinnovabili, o che siano impegnate in attività di ricerca e sviluppo; 4) promuovere la conoscenza delle energie rinnovabili e delle leggi in vigore in Albania. Il CTTA di Scutari eroga servizi di assistenza a circa 70 agricoltori in media all’anno. Il CTTA di Scutari è la controparte locale tecnica di CeLIM per la diffusione di modelli di aziende agricole sostenibili, nonché beneficiario dell’attività di capacity building ed aggiornamento professionale.

Il Frantoio comunitario Bujar, Comune di Cukalat, Regione Amministrativa di Berat. Attivo da due anni, il Frantoio si prefigge di creare una filiera dell’olio extra vergine compatibile e a ridotto impatto ambientale, avendo una particolare cura sia all’ambiente dove opera sia alla qualità del prodotto.

Collabora in stretta sinergia con il Consorzio agrario di Cukalat e ad oggi occupa, nei momenti della raccolta e trasformazione, 50 coltivatori. Il Frantoio comunitario è controparte locale e beneficiario del progetto di sviluppo agricolo, attraverso il quale dovrà costituirsi in impresa agricola sociale e certificare la propria produzione biologica.

Le controparti hanno già collaborato con i giovani in SCV dell’anno 2015-2016. In precedenza hanno partecipato ai programmi di stage formativi di 3-5 mesi organizzati da CELIM, inoltre si sono resi disponibili ad accogliere volontari in servizio civile nelle attività di progetto anche per il 2016-2017

NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35 GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 5

MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO:

I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente dieci (10) mesi.

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EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:

Ai volontari in servizio, su tutte le sedi, si richiede:

 elevato spirito di adattabilità;

 flessibilità oraria;

 eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana;

 attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi sociali, ambientali e di tutela della salute;

 comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la quelli già programmati e previsti dal progetto;

 partecipazione a situazioni di vita comunitaria;

 rispettare i termini degli accordi con le controparti locali;

 partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà internazionale al termine della permanenza all’estero;

 scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi;

 partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero.

 partecipare alla valutazione finale progettuale

Inoltre, per le sedi di attuazione di seguito riportate, si elencano i seguenti obblighi aggiuntivi:

SCUTARI (CELIM MI)

 astenersi dalle visite in solitaria nelle zone più montane del Paese

 astenersi da iniziative proprie nei confronti della popolazione locale, quali interviste, senza l’esplicito consenso del responsabile

 limitare le trasferte in notturna, anche nei momenti liberi

 vietato inoltrarsi e circolare nelle zone rurali fuori dalle rotte principali tra Girocastro, Permet e la confinante Grecia.

 per entrambi i volontari sono previste trasferte tra Scutari e Berat per circa 4gg/mese. La distanza tra i due centri è di circa 300 Km di strada asfaltata e in ottimo stato + 5 Km di strada sterrata.

PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO:

SCUTARI (CELIM MI)

Rischi politici e di ordine pubblico:

Nel contesto albanese, soprattutto urbano, si ha la presenza di microcriminalità. Particolare attenzione va posta anche nelle aree interne e più remote, dove a causa del cattivo stato delle strade e della scarsa illuminazione, è opportuno evitare spostamenti nelle ore notturne. La rete stradale è, infatti, ancora in corso di completamento e gli spostamenti nelle diverse aree del Paese richiedono, talvolta, anche ore di viaggio su strade sconnesse. Di conseguenza occorre prudenza anche nelle zone di montagna, dove sono precari i servizi di soccorso medico e stradale e la rete stradale è in condizioni particolarmente precarie. Nella capitale si sono verificati manifestazioni politiche, che hanno prodotto problemi di ordine pubblico. Il Nord dell’Albania è caratterizzato da una forte cultura patriarcale molto arcaica, con un’alta soglia di tolleranza verso espressioni violente (Kanun). Di conseguenza occorre prudenza nello stabilire relazioni con la popolazione locale.

Rischi sanitari:

Le strutture medico ospedaliere pubbliche sono ancora fortemente carenti mentre alcune strutture sanitarie private, pur essendo di livello più alto rispetto a quelle pubbliche non sono comunque in grado di effettuare interventi complessi. La situazione igienico-sanitaria appare precaria a causa della presenza di grandi industrie nelle aree limitrofe e del cattivo funzionamento dello smaltimento dei rifiuti. Nel paese sono ancora frequenti, anche se in graduale diminuzione, i casi di epatite, gastroenterite, salmonellosi, tubercolosi, meningite. Si consiglia, quindi, previo parere medico, la vaccinazione contro le predette malattie.

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Altri Rischi:

Rischio esondazioni nei periodi invernali a seguito di grosse piogge.

ACCORGIMENTI ADOTTATI PER GARANTIRE I LIVELLI MINIMI DI SICUREZZA E DI TUTELA DEI VOLONTARI:

Considerazioni e accorgimenti Generali Rischi per la sicurezza

Unità di crisi - Ministero Affari Esteri

Per permettere al Ministero degli Affari Esteri, ed in particolare all'Unità di Crisi, nell'eventualità che si verifichino situazioni di grave emergenza, di rintracciare i volontari con la massima tempestività consentita e di pianificare con maggiore celerità interventi di evacuazione e soccorso, gli stessi saranno registrati sul sito "Dove siamo nel mondo", prima della partenza per l’estero.

Ambasciate/consolati

Sarà cura delle controparti locali, in collaborazione con la sede italiana, dare comunicazione scritta alle Rappresentanze Italiane Locali (Ambasciate e Consolati), dell’inizio servizio e del periodo di permanenza nel paese dei volontari, ed ogni eventuale spostamento, nonché del referente della sicurezza dell’associazione. Inoltre, nei paesi dove questo è possibile, i volontari saranno presentati alle autorità consolari o diplomatiche italiane. Sarà cura delle controparti locali aggiornare costantemente l’autorità consolare/diplomatica italiana sugli eventuali rientri e/o spostamenti dei volontari.

Di seguito vengono elencate alcune precauzioni indispensabili per aumentare la tutela degli operatori:

 Tenersi costantemente aggiornati sugli sviluppi delle eventuali crisi nel paese e sui suoi possibili sblocchi

 Tenersi in contatto con l’Ambasciata ed informare di eventuali cambi di indirizzo / spostamenti all0interno e all’esterno del Paese, nonché cambi di recapito

 Seguire attentamente le direttive impartite dalle Autorità Locali

 Curare di essere costantemente reperibili

 Limitare al massimo le uscite di casa, in particolare nelle ore notturne

 Mantenere un atteggiamento orientato alla massima prudenza durante tutti gli spostamenti, evitando dove possibile la partecipazione a manifestazioni e assembramenti

 Non portare con sé documenti in originali ma solo fotocopie

 consultare sempre il referente locale in caso di incertezza o indecisione sulle norme di sicurezza da porre in atto (es: visite non previste a istituzioni governative e/o religiose)

 Nel caso di spostamenti in automobile l’ente e/o il partner locale verifica la piena efficienza del mezzo e se necessario effettuare scorte di carburante

 Nel caso la situazione lo renda necessario, lente e/o il partner locale, predisporrà eventuali sistemi di protezione supplementari agli accessi alle abitazioni dei volontari.

Di seguito si elencano gli accorgimenti specifici adottati dall’Ente per garantire i livelli minimi di sicurezza e tutela dei volontari:

Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi di ordine pubblico

RISCHIO ACCORGIMENTO

MICROCRIMINALITÀ  ogni spostamento locale del volontario/a sarà pianificato con gli operatori responsabili;

 ai volontari saranno sconsigliati spostamenti in orari notturni e in zone isolate della città.

 i volontari saranno invitati a non circolare da soli e a non portare con sé oggetti di valore (Ipad, macchine fotografiche,...) o grossi quantitativi di denaro;

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 i volontari saranno invitati a dotarsi di fotocopie dei propri documenti personali ed a custodire in luogo sicuro gli originali

MANIFESTAZIONI DI PROTESTA

 ai volontari sarà sconsigliata la partecipazione diretta autonoma a qualsiasi tipo di manifestazione politica o di protesta o l’esposizione in luogo pubblico di opinioni politiche

 ai volontari è richiesto di tenere un atteggiamento di equidistanza tra le varie posizioni espresse.

 Si raccomanda di seguire le normali norme di prudenza negli spostamenti, evitando luoghi dove siano in corso assembramenti e raduni in piazza

Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi sanitari :

CENTRI DI ASSISTENZA MEDICA Vi sono 2 centri ospedalieri a Scutari:

 Klinika e Mjekut te Families Dobrac, Rruga Isa Jakupi, Shkoder, distante 3,2 km dall’ufficio di progetto

 Spitali Rajonal i Shkodres, Rruga Kole Heqimi 11, Shkoder, distante 1,5 km dall’ufficio di progetto I principali centri ospedalieri a Tirana:

 Spitali Amerikan (American Hospital of Tirane), Prane Spitalit Ushtarak, Laprake, Tirane, distante 115 km da Scutari, raggiungibile facilmente tramite auto in 1h e 20 min

 Poliambulatorio Padre Luigi Monti, Rruga Kavajes 120, distante circa 115 km da Scutari, raggiungibile facilmente tramite auto in 1h e 20 min

Per garantire livelli minimi di tutela e sicurezza dei volontari in relazione a rischi di esondazioni:

RISCHIO ACCORGIMENTO

ESONDAZIONI  L’organizzazione è nella rete dell’Unità di Crisi italiana per attivare in maniera coordinata un eventuale piano di evacuazione dei volontari dalla zona colpita;

 l’Ente identifica eventuali sedi alternative in cui spostare i volontari in caso quella accreditata non sia ritenuta sicura, in accordo con l’Ufficio Nazionale per il servizio Civile;

 Ai volontari viene fornito un piano di azione in caso emergenza inondazione con una lista di contatti da utilizzare, luoghi di riferimento e cose da fare in

RISCHIO ACCORGIMENTO

SANITARI

 Nonostante non siano previste vaccinazioni obbligatorie, prima della partenza sarà consigliato al volontario una consultazione presso un medico di fiducia o le aziende sanitarie locali per indicazioni sanitarie rispetto al proprio profilo medico e la vaccinazione contro l’epatite, la tubercolosi e la meningite;

 Verranno forniti i dovuti accorgimenti igienico sanitari relativi al tipo di contesto in cui si svolgerà il servizio

 Al fine di evitare sindromi dissenteriche di vario tipo i volontari dovranno seguire le elementari norme igieniche (non bere acqua corrente, assicurarsi di mangiare cibo di qualità e solo se ben cotto, di lavare e disinfettare sempre frutta e verdura prima del consumo).

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caso si verifichi una inondazione.

PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO:

Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari impiegati all’estero nelle sedi del presente progetto sono soggetti alle seguenti condizioni di disagio:

 il disagio di ritrovarsi immersi in una realtà diversa da quella conosciuta e non avere le giuste coordinate per comprenderla, per capire come relazionarsi e comportarsi sia nei confronti delle controparti locali che delle istituzioni locali;

 il disagio di dover utilizzare quotidianamente particolari accorgimenti sanitari resi necessari dal vivere in territori in cui sono presenti patologie endemiche (malaria, aids e/o tubercolosi, ..)

 il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni, ostacolare o/e ritardare le attività previste dal progetto

 il disagio di vivere in territori dove le comunicazioni telefoniche ed il collegamento internet non è sempre continuo ed assicurato.

Inoltre, per le sedi di attuazione di seguito riportate, si elencano i dettagli delle condizioni di disagio aggiuntivi:

SCUTARI (CELIM MI)

 il disagio di entrare in contatto con situazioni di forte emarginazione sociale di donne e bambini, soprattutto se vittime del Kanun.

 Il disagio della barriera linguistica e della difficoltà di apprendimento dell’albanese.

 Cattivo stato delle strade

 Acqua pubblica non sempre potabile

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DESCRIZIONE SEDE

DESCRIZIONE DEL CONTESTO TERRITORIALE:

SCUTARI (CELIM MI)

Il Progetto si svolge nelle comunità rurali del villaggio di Kçira (ca. 500 abitanti), Comune di Puke (4.588 abitanti), Regione di Scutari. Qui, oltre il 54% della popolazione trova il proprio sostentamento nell’agricoltura, a fronte di una diffusa difficoltà a generare reddito: della produzione agricola, meno del 50%

viene venduto nei mercati rionali dei centri urbani. Il tema è particolarmente rilevante per gli individui appartenenti a categorie sociali svantaggiate quali anziani e disabili. La popolazione che viene stimata vivere al di sotto della soglia di povertà si attesta al 48%, escludendo il derivato dalle rimesse dei migranti, mentre la disoccupazione formale è considerata essere intorno al 68%, escludendo le attività economiche informali.

In questo scenario di elevata vulnerabilità economica, si afferma il fenomeno dell’emigrazione maschile interna (dalle zone rurali alle periferie urbane) ed esterna (verso l’Europa), che coinvolge un nucleo famigliare su due. L’esodo rurale per la ricerca di una sistemazione quasi sempre illegale alla periferia delle grandi città ha serie ripercussioni non solo sul piano economico con l’aggravamento del crollo dei sistemi produttivi agricoli, ma anche sul piano sociale con lo sfaldamento degli schemi tradizionali di mutua assistenza sia tra i singoli individui, sia tra i nuclei famigliari composti sempre di più da un numero ristretto di persone (circa 6 per famiglia): una coppia di anziani (genitori paterni), la moglie dell’uomo emigrato, che assume il ruolo di capo famiglia, e i figli (in media adolescenti o di età inferiore). Per contro, nei nuclei famigliari che non hanno visto la partenza del capo famiglia, la frustrazione dovuta all’impossibilità di emancipazione economica e sociale alimenta la violenza domestica o la violenza tra le famiglie, con l’applicazione spesso distorta e brutale delle regole del Kanun, il più diffuso codice consuetudinario di comportamento introdotto in Albania nel 1400 e ancora vivo nelle aree montane del Paese.

Nel territorio di Scutari si interviene nel settore Sicurezza Alimentare

Settore di intervento del progetto: SICUREZZA ALIMENTARE

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La progressiva perdita della percezione dell’agricoltura come fonte di reddito e non solo di auto sussistenza alimentare sta al centro del progressivo svuotamento delle aree rurali. L’arretratezza e destrutturazione agricola afferisce le filiere più tradizionali della produzione locale: ortofrutticola, olivicola, viticola, produzione di piante officinali, miele.

La diffusa carenza ed inadeguatezza dei mezzi (macchinari e utensili), delle strutture adibite alla produzione e delle infrastrutture; i frequenti tagli della corrente elettrica e l’ampio ricorso a combustibili fossili inquinanti;

la mancanza di tecniche agronomiche efficaci e di pratiche sostenibili; la difficoltà da parte delle autorità pubbliche locali competenti a concretizzare le politiche di assistenza qualificata agli agricoltori, sono le principali criticità che stanno alla base di filiere agroalimentari caratterizzate da una produzione a volumi ridotti e scarsa qualità. Gli elevati livelli di inquinamento e di depauperamento delle risorse ambientali (gestione dell’acqua e dei terreni coltivati, deforestazione massiccia) costituiscono aspetti collaterali, ma parimenti dannosi per il futuro delle aree target dell’intervento .

La parcellizzazione della proprietà terriera (mai superiore ai 2 ettari), l’incapacità di gestione e l’impossibilità di accrescimento delle attività economiche agricole, anche a causa di assenza di mezzi finanziari, determinano un tipo di agricoltura volta all’auto-consumo famigliare. I retaggi culturali ereditati dal regime comunista costituiscono il principale impedimento per gli agricoltori a riorganizzarsi, aggregandosi spontaneamente, in cooperative o imprese compartecipate. Ciò determina una quasi totale assenza di forme d’impresa agricola organizzate e caratterizzate da efficienza gestionale.

L’inesperienza nella commercializzazione dei prodotti agricoli, la mancanza di consapevolezza legata alla necessità di essere riconosciuti dal mercato moderno attraverso un marchio distintivo e attraverso certificazioni di qualità, sono i fattori che, aggravati da un elevato livello di importazione di quei prodotti che fanno parte della tradizione agricola albanese, determinano, per i piccoli agricoltori, la difficoltà di posizionamento sul mercato (vendita dei prodotti).

In un contesto di questo tipo è necessario supportare l’azione delle aggregazioni spontanee di contadini, quale il Centro Comunitario Agroalimentare di Puke – AMT Il centro è affetto dalle seguenti problematiche specifiche:

- Quantitativo di materie prime raccolto nei magazzini insufficiente e di bassa qualità;

- Livelli di produzione inferiori del 50% rispetto all’effettivo potenziale;

- Assenza di marchi che contraddistinguano l’origine dei prodotti e che ne certifichino la qualità;

- Bilanci annuali in rosso;

- Reddito medio mensile delle famiglie che lavorano come approvvigionatori stagionali del centro pari ad euro 150;

Inoltre, si registra l’esigenza (e la possibilità) di sensibilizzare le famiglie ai temi dell’abilità lavorativa per quei membri delle famiglie che presentano limitate disabilità mentali e motorie, favorendone il riscatto sociale.

SERVIZI ANALOGHI E DELLA RELATIVA OFFERTA PRESENTE NEL CONTESTO DI RIFERIMENTO

 Centro di Trasferimento Tecnologico in Agricoltura di Scutari: si tratta della Agenzia decentralizzata nel Distretto di Scutari del Ministero dell’Agricoltura albanese. E’ parte della rete, costituita nel 2006 da parte del Ministero, di 5 CTTA dislocati sul territorio albanese, il cui lavoro si sviluppa in due direzioni: 1) promozione di filiere agricole (coltivazioni) specifiche di ciascun territorio di riferimento, con un’attenzione particolare alle filiere ad elevato valore aggiunto, attraverso i loro campi coltivati dimostrativi; 2) servizi di consulenza gratuita verso aziende agricole e coltivatori per il rafforzamento delle produzioni. I CTTA agiscono come propulsori di innovazione e sviluppo delle economie rurali delle aree di riferimento. Il CTTA di Scutari ha competenza d’azione per i Distretti di Scutari e di Puke.

 Regione e Distretto di Scutari e di Puke: sono le 4 istituzioni pubbliche locali di riferimento, che si rapportano al progetto attraverso i loro dipartimenti dell’agricoltura e che dettano le linee guida da seguire per la corretta partecipazione all’implementazione dei Piani di Sviluppo Rurali Regionali e Distrettuali.

Nel settore Sicurezza Alimentare si interviene nel territorio di Scutari con i seguenti destinatari diretti e beneficiari.

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Destinatari diretti:

 Regione di Scutari, Comune di Puke, villaggio di Kçira : 60 agricoltori/frutticoltori di frutti del bosco, approvvigionatori di materie prime del centro comunitario “Ate Mhill Troshani”. Inoltre, il centro darà impiego a 3 operatrici impiegate direttamente nel centro;

 Individui appartenenti a categorie svantaggiate impiegati nelle due imprese agricole sociali: almeno 24

 Donne che troveranno impiego nei punti vendita dei prodotti agricoli da creare: 3 donne per ciascuno dei 3 punti vendita, per un totale di 9 donne con impiego part-time.

Il progetto avrà come target 87 famiglie, per un totale di circa 435 beneficiari diretti che vedranno il proprio reddito e la propria alimentazione migliorati.

Beneficiari:

I beneficiari indiretti sono stimati essere:

 600 agricoltori/allevatori che gravitano attorno agli altri centri agro-alimentari delle Regioni di Scutari raggiunti dai servizi del Centro di Trasferimento Tecnologico in Agricoltura (CTTA) di Scutari;

 Circa 4.000 persone clienti dei prodotti biologici presso i punti vendita di Scutari.

OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO DI IMPIEGO:

SCUTARI (CELIM MI) Obiettivo 1

 Migliorare la produzione agro-alimentare in termini qualitativi e quantitativi per 60 agricoltori del Centro agro-alimentare AMT (Puke)

 Aumento di almeno il 30% della produzione annuale del Centro AMT

 Introduzione di almeno 2 marchi di qualità dei prodotti Obiettivo 2

 Migliorare la gestione economica-sociale e commercializzazione dei prodotti del Centro agro- alimentare AMT (Puke) favorendo la formazione professionale dei suoi operatori e l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati

DESCRIZIONE DEL PROGETTO:

Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi SCUTARI (CELIM MI)

Azione 1 – Interventi sulla produzione del Centro agro-alimentare AMT (Puke)

1. Interventi di ammodernamento e adeguamento delle stalle e del magazzino del Centro AMT.

2. Trasferimento e installazione di attrezzature moderne necessarie al Centro AMT 3. Formazione tecnica e biologica dei 60 lavoratori del Centro AMT su:

 tecniche di allevamento di razze di bestiame locali. Si prevede un ciclo di 10gg;

 tecniche di macellazione di bestiame suino e bovino, sulla produzione e sulla conservazione di latte, insaccati, prosciutti e carne fresca. Si prevede 1 ciclo di 5gg;

 sulle tecniche di coltivazione e trasformazione di frutti del bosco ed erbe aromatiche. Si prevede 1 ciclo di 7 gg.

4. Formazione di 3 operatori del Centro AMT sulla manutenzione e meccanica degli impianti di energie rinnovabili installati n 2 cicli formativi di 5gg ciascuno su caldaia a biomasse e solare termico;

5. Rafforzamento professionale della rete dei Centri di Trasferimento Tecnologico in Agricoltura (CTTA):

 Acquisto e installazione dei seguenti impianti a energie rinnovabili per la serra dimostrativa di 2.000 mq, utilizzata dal Centro per la formazione gratuita agli agricoltori: un impianto fotovoltaico per l’illuminazione esterna e l’alimentazione dei motori elettrici di apertura/chiusura dei tendoni,

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una pompa d’acqua necessaria alla nebulizzazione, un impianto a biomasse o un solare termico per il riscaldamento del letto di crescita dei germogli;

 Ciclo di aggiornamento professionale per i 2 operatori del Centro sul tema “Innovazione delle filiere agroalimentari e bio-diversità” organizzato nei moduli a) “Agricoltura e Allevamento” e b)

“RES applicate all’agricoltura e all’allevamento”, per un totale di 15 giorni organizzati nei due cicli tematici

6. Interventi continuativi di assistenza tecnica per la definizione di protocolli disciplinari e procedure per i centri oggetto dell’intervento e di accompagnamento delle attività post-formazione da parte degli esperti agronomi.

Azione 2 – Interventi sulla gestione economica-sociale e sulla commercializzazione dei prodotti del Centro agro-alimentare AMT (Puke)

1. Formazione professionale per il personale del Centro AMT sul modello e la gestione dell’impresa sociale (4 persone):

 Ciclo formativo di 15 ore per il personale dirigente del centro sui temi del management, business planning;

 Due cicli formativi di 15 gg ciascuno per il personale dirigente del centro sulla Certificazione ISO 14000 (standard sulla gestione ambientale), la Certificazione ISO 8000 (certificazione sulla responsabilità sociale di impresa ed etica) e la Certificazione ISO 26000 2010 (management);

 Formazione professionale comune per i contabili del centro sui principi di contabilità ed amministrazione di impresa. Si prevede un ciclo formativo di 9 ore

 Nr. 3 scambi di esperienze con altrettante realtà produttive a finalità sociale presenti nei Distretti di Lezhe (2) e Berat (1). Tour previsto della durata di 5gg.

2. Rafforzamento dell’impresa sociale:

 Monitoraggio dei regolamenti interni e degli organi di governance e strumenti di partecipazione associativa che ne garantiscano l’equità sociale;

 Inserimento lavorativo e formazione di almeno 24 persone svantaggiate nell’indotto diretto dell’impresa sociale e 9 donne operanti nei punti vendita diretta.

3. Promozione e dei prodotti agroalimentari del Centro AMT e di altre aziende agricole ed agricoltori interessati:

 Ottenimento delle certificazioni ISO e delle certificazioni biologiche sui prodotti del centro

 Creazione di una Associazione locale per il Commercio Equo e Solidale di prodotti Biologici e per lo sviluppo di filiere agricole sostenibili.

 Organizzazione di cinque eventi di degustazione dei prodotti dei centri e partecipazione a fiere e market days.

Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività

 1 responsabile di progetto, agronomo, esperienza quinquennale nei Balcani – attività 1.1, 1.2, 1.3, 1.4, 1.5, 1.6; 2.1, 2.2, 2.3

1 responsabile di area Scutari, ingegnere edile, staff locale – attività 1.1, 1.4, 1.5, 1.6, 2.3

 1 esperto locale part-time su coltura Biologica – attività 1.3 e 2.3

 1 esperto locale part-time su imprese sociali – attività 2.1 e 2.2

 1 responsabile della logistica, staff locale – attività 1.1, 1.2, 1.3, 1.4, 1.5, 1.6; 2.1, 2.2, 2.3

 1 formatore locale, Prof. Agronomo Univ. di Tirana, attività 1.2 e 1.3

 1 formatore italiano, Dottorato Ingegneria gestionale, attività 2.1 e 2.2 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:

I volontari/e in servizio civile n°1 saranno di supporto nelle seguenti attività:

 Supporto alla supervisione dei lavori di ristrutturazione delle stalle e del magazzino

 Supporto all’individuazione e alla ricerca di offerte per il parco macchinari ed utensili da rinnovare.

 Supporto alla formazione dei lavoratori (allevatori, agricoltori, frutticoltori) del Centro AMT.

 Supporto alla formazione di 3 operatori del Centro AMT addetti agli impianti di energie rinnovabili.

 Supporto all’azione di individuazione impianti energie rinnovabili previsti nel quadro dell’azione 1 – attività 5 e relativa preparazione pratiche doganali e assistenza al trasporto.

 Sostegno al ciclo di aggiornamento professionale per gli operatori dei Centri di Trasferimento Tecnologico secondo quanto descritto nell’azione 1 attività 5.

 Supporto all’organizzazione di 5 eventi di degustazione dei prodotti dei centri sostenuti presso la rete di ristorazione del Nord dell’Albania.

 Collaborazione con il coordinatore di progetto nello svolgimento dell’attività conclusiva di follow up dei risultati raggiunti e loro sostenibilità.

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 Collaborazione con il coordinatore di progetto nello svolgimento dell’attività di passaggio delle consegne alle controparti locali.

 Collaborazione con il coordinatore di progetto nello svolgimento dell’attività di valutazione ex-post ed impatto sociale ed economico del progetto.

 Supporto alla rete di contatti con gli stakeholder relativi al settore agricolo del Progetto.

I volontari/e in servizio civile n°2 saranno di supporto nelle seguenti attività:

 Supporto alla formazione per il personale dirigente dei due centri sulla Certificazione ISO 14000 (standard sulla gestione ambientale), la Certificazione ISO 8000 (certificazione sulla responsabilità sociale di impresa ed etica) e la Certificazione ISO 26000 2010 (management)

 Supporto alla formazione professionale comune per i due contabili sui principi di contabilità ed amministrazione di impresa

 Collaborazione sull’attività di monitoraggio sulla corretta esecuzione dei regolamenti con l’inserimento di organi di governance e strumenti di partecipazione che ne prevedano l’equità sociale.

 Supporto all’organizzazione di 3 scambi di esperienze tra i membri delle due neonate imprese sociali e i membri di altrettante imprese sociali esistenti in Albania nello stesso settore

 Supporto alla individuazione e formazione per le 9 donne da impiegare nei punti vendita dei prodotti agricoli.

 Supporto alle attività di individuazione, formazione, integrazione nelle imprese sociali agricole di 24 individui appartenenti a categorie svantaggiate

 Supporto alla creazione dell’Associazione di Equo e Solidale e per la promozione di filiere agricole sostenibili

 Supporto all’organizzazione di 5 eventi di degustazione dei prodotti dei centri sostenuti presso la rete di ristorazione Centro-Sud dell’Albania

 Supporto alla rete di contatti con gli stakeholder relativi al settore sociale del Progetto

 Collaborazione con il coordinatore di progetto nello svolgimento dell’attività conclusiva di follow up dei risultati raggiunti e loro sostenibilità aziendale.

 Collaborazione con il coordinatore di progetto nello svolgimento dell’attività di valutazione ex-post ed impatto sociale ed economico del progetto.

REQUISITI:

Si ritiene di dover suddividere tra generici, che tutti i candidati devono possedere, e specifici, inerenti aspetti tecnici connessi alle singole sedi e alle singole attività che i Volontari andranno ad implementare, preferibilmente i seguenti requisiti:

Generici:

 Esperienza nel mondo del volontariato;

 Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi promossi;

 Competenze informatiche di base e di Internet;

Specifici:

SCUTARI (CELIM MI) Volontario/a n 1:

 Preferibile Laurea triennale o specialistica in scienze agrarie

 Conoscenza della lingua inglese almeno di livello B2

Volontario/a n 2:

 Preferibile Laurea triennale o specialistica in economia

 Conoscenza della lingua inglese almeno di livello B2

DOVE INVIARE LA CANDIDATURA

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tramite posta “raccomandata A/R”: la candidatura dovrà pervenire direttamente all’indirizzo sotto riportato.(Nota Bene: non farà fede il timbro postale di invio, ma la data di ricezione in sede delle domande)

ENTE CITTA’ INDIRIZZO TELEFONO SITO

CeLIM Milano Via S. Calimero

11/13 – 20122 02-58316324 www.celim.it

tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l'interessato, allegando la documentazione richiesta in formato pdf, a celimilano@postecert.it e avendo cura di specificare nell'oggetto il paese e il titolo del progetto (es. CASCHI BIANCHI: INTERVENTI UMANITARI IN AREE DI CRISI – Est Europa 2016 - Albania - CELIM).

Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC

 è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale),

non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it", utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.

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