I legamenti
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Capitolo 2
I legamenti
2.1 FUNZIONE DEI LEGAMENTI
I legamenti sono brevi bande di tessuto che svolgono la funzione di stabilizzare le giunture consentendo loro, nel contempo, la normale estensione dei movimenti. I legamenti possono essere ben organizzati in fasci che eseguono specifiche funzioni durante il movimento articolare (per es. le componenti cranio mediale e caudo laterale del LCA del cane) (Frank, G. et al).
Quello dei legamenti è un tessuto visco elastico che diventa più forte e rigido con l’aumentare dell’indice di carico (Frank, G. et al.). La tipica relazione tra carico e deformazione è espressa nella Fig 1.
Fig. 1: La curva sforzo- tensione per tendini e legamenti. Bojrab MJ et al.
La zona iniziale della curva mostra una fase di punta che rappresenta un area dove il legamento si deforma in esito ad una leggera sollecitazione. In questa
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area le fibre di collagene si allineano e distendono le ondulazioni. Questa fase è seguita da un area lineare che tende a portarsi in piano non appena inizia il decadimento della resistenza del legamento. Questo tipo di relazione tra carico e deformazione è importante nella funzione del legamento, perché permette ai legamenti di deformarsi facilmente sotto carichi leggeri per consentire il normale movimento articolare. Questa stessa relazione consente altresì la stabilizzazione delle giunture quando il carico diventa più pesante. Il punto di carico finale (carico di rottura) è leggermente maggiore nei legamenti rispetto ai tendini (dal 12 al 50 %) (Bojrab M.J. et al.).
2.2 MECCANO RECETTORI
E’ inoltre importante ricordare che nello spessore degli strati inter fibrillari del LCA sono stati individuati meccano recettori e terminazioni nervose afferenti. Nei connettivi articolari in genere sono stati infatti osservati, oltre alle terminazioni libere, i Corpuscoli di Pacini, i Corpuscoli di Golgi–Mazzoni, i Corpuscoli di Ruffini, e gli organi tendinei di Golgi. Tutti questi corpuscoli, variabili per forma e per grandezza anche in rapporto all’articolazione e alla specie animale presa in esame, sono stati descritti e classificati con nomi diversi in base agli autori (Zimny M., Polacek P., Sklenska A., Frankova M., Halata Z.). Per esempio nel LCP del cane sono state osservate la presenza di due fibre pecilomorfe, una delle quali, dopo aver fornito un breve ramo collaterale ad un Corpuscolo di Pacini, si divide dicotomicamente terminando con un ramo in un “Ruffini type ending” e con l’altro in un “Golgi type ending”. (Conte G. et al.).
L’innervazione dei legamenti agisce perciò da meccanismo di feedback propriocettivo per prevenire l’eccessiva flessione o estensione dell’articolazione del ginocchio nel cane. Questa azione protettiva si esplica attraverso la stimolazione o il rilassamento dei gruppi muscolari che supportano l’articolazione.