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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.19 (1892) n.956, 28 agosto

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L'ECONOMISTA

GAZZETTA SETTIMANALE

SCIENZA ECONOMICA, .FINANZA, COMMERCIO, BANCHI, FERROVIE, INTERESSI PRIVATI

Anno

X I X V o i . X X I I !

Domenica 23 Agosto 1892

N. 956

PERCHÈ CONSERVATORI?

(ali'Isola ed al Secolo)

Alcuni giorni sono l ' I s o l a parlando del direttore

de\\'Economista, giudicando di lui molto b e n e v o l

-mente lo designava in politica semi-conservatore, ora il Secolo e n c o m i a n d o il nostro articolo « Militarismo e Socialismo » chiama VEconomista giornale

con-servatore.

A b b i a m o lasciato passare senza rilevarlo il p r i m o dei due fatti, perchè non a m i a m o i n nessun caso fare questioni personali sulle colonne del nostro pe-riodico ; m a p e r la stessa ragione ci s o f f e r m i a m o sul secondo e ne approfittiamo p e r alcune franche spiegazioni.

Non i n d a g h e r e m o quale sia il significato relativo che può a v e r e l'aggettivo « eonservatore » ; alieni sempre dall'entrare in questioni politiche, non può e s -sere in nessun caso attribuita n\Y Economista alcuna, anche indiretta, professione di fede, c h e autorizzi alcuno a designarlo politicamente tra i conservatori. Il che apertamente diciamo, non p e r c h è a noi possa sembrare m e n o lusinghiero essere ascritti al partito conservatore, piuttosto c h e a qualunque altro dei partiti militanti, m a p e r c h è sarebbe assolutamente arbitrario l'ascriverci ad un partito politico, m e n t r e facciamo ogni sforzo p e r escludere dalle nostre d i scussioni là politica ; c h e se ad ogni m o d o , m a l -grado la nostra cura, q u a l c h e volt'a siamo tratti a forza a discutere indirettamente di quella c h e c h i a -masi politica, nessuno ci può a v e r trovato mai dalla parte dei conservatori p e r proposito di partito, anzi non abbiamo nascosto m a i il nostro pensiero, i n molte questioni diametralmente opposto a q u e l l o c h e nella politica si suol dire conservatore.

D'altra parte, i lettori ci permettano p e r u n m o -mento, non un esame di coscienza, m a una espli-cita d i c h i a r a z i o n e :

Conservatori di c h e ? Della forma di G o v e r n o e delle non mai abbastanza citate istituzioni?

Ma tutti i non ciechi hanno o r m a i abbandonate simili ubbìe e d hanno ben c o m p r e s o c h e la forma di G o v e r n o non ha nulla a che fare colla sostanza e colla applicazione delle leggi statutarie. G l i stessi radicali c h e per tanto t e m p o hanno fatto della forma di G o v e r n o l'ubi consistam d e l loro partito, v a n n o correggendosi e c o m p r e n d e n d o c h e tutto o r m a i è possibile sotto q u a l u n q u e f o r m a di G o v e r n o .

L e istituzioni parlamentari?

Chi può esserne c o n s e r v a t o r e , q u a n d o medita sul modo c o n c u i funzionano ?

N o n parliamo della C o r o n a , sulla quale non si può discutere e d' altronde n o n sarebbe gran fatto utile il f a r l o ; parliamo del Senato, ruota o r m a i sgan-gherata del carro politico, c h e , da tanti anni, si accon-tenta di brontolare ogni anno, perchè è costretta a d a p p r o v a r e leggi importantissime senza a v e r t e m p o di l e g g e r l e , m a c h e non ha mai avuto il c o r a g g i o di un atto di ribellione, che obblighi gli altri poteri a m a g g i o r rispetto. Tutti v e g g o n o e c o m p r e n d o n o che nel m o d o attuale il Senato n o n funziona, m a non p e r questo si trova il t e m p o di risanarlo radi-calmente in u n senso o neh' altro e m e n o c h e mai in u n senso liberale.

P a r l i a m o della C a m e r a dei deputati e constatiamo che essa v a perdendo g i o r n o p e r giorno d e l s u o prestigio e lascia c h e vada s c e m a n d o presso le po-polazioni quella considerazione di c u i pure a v r e b b e bisogno.

N o n si può dire ancora che ii P a r l a m e n t a r i s m o ab-bia già fatto il suo t e m p o , m a si può a f f e r m a r e c h e non agisce, specie nel continente, c o m e pure si deside-r e deside-r e b b e e , se non e deside-r deside-r i a m o , lungi dal destadeside-re il desi-derio della conservazione, suscita quello d i cercare un m o d o p e r r e n d e r l o più rispettato e più rispettabile. C o n s e r v a t o r i della nostra l e g i s l a z i o n e ? — Ma chi può essere tacciato di calunniatore dicendo che i n nessuna epoca della storia si sono fatte leggi così mal redatte e così piene di errori grammaticali, l o -gici e giuridici e di contraddizioni c o m e q u e l l e di o g g i d ì ? Chi non v e d e c h e la m o l e delle l e g g i c h e ogni anno sono a p p r o v a t e v a siffattamente c r e s c e n d o che ormai gli stessi legislatori n o n hanno p i ù il c o r a g g i o di citare q u e l l e c h e abrogano e tutte q u e l l e che modificano, p e r c h è non lo sanno essi stessi?

C o n s e r v a t o r i dell' o r d i n e sociale ? — V i a ! n o n possiamo essere contenti, n o i d e l i ' E c o n o m i s t a , di questo sistema oggi v i g e n t e per il quale l'istituto eco-n o m i c o foeco-ndameeco-ntale « la proprietà » meeco-ntre è dalla l e g g e s e m p r e mantenuto c o m e cardine deli' o r d i n a -mento civile, è poi da una serie d i leggi direttamente o d indirettadirettamente conculcato così c h e l ' a r bitrio della maggioranza si permette tutto. E r i c o r -d i a m o le leggi fiscali sul macinato, r i c o r -d i a m o la estensione data alle leggi di espropriazione p e r pubblica utilità, g l i abusi recenti dell'autorità sulle n e goziazioni delle m o n e t e , l e leggi vessatorie p e r r e -p r i m e r e il contrabbando, ecc. ecc., tutti oltraggi fatti all'art. 4 5 6 del C o d i c e Civile, cardine della attuale c o m p a g i n e sociale, m a c h e n e l fatto è u n a irri-sione e d una ipocrisia.

Conservatori dell' o r d i n e politico ? — M a c o m e m a i ?

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pure desideriamo possibile, nel quale tutti i cittadini

non a v r a n n o uguale ricchezza, m a lutti u n suffi-ciente g r a d o d'istruzione per intendere il loro ufficio nelle libere funzioni politiche, sognando questo stato di cose che è tanto lungi dall'esistere, si è intanto supposto che i cittadini sieno tutti eguali, e si è concesso a tutti lo stesso v a l o r e nell'urna elettorale, cioè n e l l ' a z i o n e dalla q u a l e d e v e scaturire il G o v e r n o ed il suo indirizzo. A b b i a m o cosi dato a r g o m e n t o al nascere d e i due fatti : — la funzione della i g n o -ranza politica, e d è il m e n o p e g g i o ; — la abilità di sfruttarla con mille mezzi leciti e d illeciti, ed è la cancrena, che v a s e m p r e più estendendosi anche nei c o l l e g i elettorali italiani. N o n siamo disposi! a negare c h e tutti i cittadini abbiano potenzialmente gli* stessi diritti, m a n e g h i a m o c h e possano a v e r e ,

ed abbiano, a l m e n o per ora, la capacità di esercitare utilmente p e r il paese, la stessa funzione.

Conservatori del sistema tributario? N o d a v v e r o ! U n a politica finanziaria che fa p a g a r e al p o -v e r o il pane il 5 0 p e r cento più caro, la carne il 2 0 p e r cento, lo z u c c h e r o e d il caffè del 1 5 0 p e r cento, il petrolio del 2 0 0 per cento, e poi si lascia andare, tra gli applausi d e l P a r l a m e n t o , i n isterici sdilinquimenti p e r i proletari, e fonda o propone le Casse p e r g l i infortuni sul lavoro, o q u e l l e sulle pensioni p e r la v e c c h i a i a , e fa le leggi che limitano il l a v o r o p e r le donne e d i fanciulli. Quella per n o -stro c o n v i n c i m e n t o è politica a partita doppia, della quale ci stringerebbe il c u o r e essere ritenuti c o n -servatori.

Conservatori della ingerenza del G o v e r n o ? — Che vi p r e n d e a sei anni p e r obbligarvi ad abbandonare il sole dei campi e frequentare le sue scuole, molte volte sudicie e malsane p e r i m p a r a r e iti sessanta quello c h e mal potrebbe il maestro insegnare a ven-ti ; e v i ven-tiene così prigionieri fino a dodici anni ; per r i p r e n d e r v i a 4 6 ài tiro a segno, a 1 9 p e r !' esercito e tenervi incatenati così fino a quaranl'anni s e m p r e al suo s e r v i z i o ? — Una ingerenza d e l G o -v e r n o c b e ha ridotto la ci-viltà ad una sola p a r o l a :

proibito, c b e p e r lui pare diventata la esplicazione

di quella libertà c h e ad ogni m o m e n t o p r o c l a m a quasi p e r canzonatura ?

Una ingerenza d e l G o v e r n o , che, dopo a v e r l o d i -chiarato s o v r a n o , ritiene il cittadino cosi ignaro del suo interesse da pretendere di i m p o r g l i , con quella g r a n d e sapienza di cui dà continuo e s e m p i o , il mae-stro, il m e d i c o , il c o m p r a t o r e , il v e n d i t o r e , le o r e di l a v o r o , il g i u d i c e delle sue controversie, la qua-lità d e i cibi e delle b e v a n d e , il g i o r n o del riposo, il risparmio, l ' i m p i e g o del danaro ; si assume in altri termini l'ufficio della P r o v v i d e n z a , senza n e m -m e n o a v e r e la abilità di circondarsi di quel -mistico sembiante p e r il quale la Chiesa così a l u n g o seppe renderla accetta !

Conservatori d e l sistema e c o n o m i c o ?

Q u a n d o v e d i a m o i m p e r a n t e il protezionismo c h e pretende d i far g o d e r e più larga r i m u n e r a z i o n e ai l a -voratori i m p i n g u a n d o prima l e tasche dei proprietari e d e i produttori? Q u a n d o v e d i a m o ridotto il G o -v e r n o ad a -v e r paura del b u o n m e r c a t o d e l p a n e ? — Q u a n d o v e d i a m o il Ministro delle finanze a f f i -dare la sua politica ad un cattivo raccolto di grano?

C o n s e r v a r e tutto questo no, e poi n o . E fino a che a v r e m o u n briciolo di forza la i m p i e g h e r e m o a combattere tutto questo artificioso o r d i n a m e n t o , per il quale è reso possibile a d un cittadino, c h e

m a l e abbia saputo g o v e r n a r e le cose p r o p r i e , salire sugli alti scanni d e l potere ed a v e r e la possibilità di mettere l e mani in tutte le cose private dei suoi concittadini.

Conservatori non siamo e non v o g l i a m o essere, p e r c h è ormai d i quella preziosa conquista, i n n o m e della quale i popoli hanno fatti tanti sacrifizi debel-lando principi e chiesa, la libertà, ne r i m a n e troppo poco perchè si possa esserne contenti.

Piuttosto l ' I s o l a ed il Secolo ci c h i a m i n o

sfidu-ciati e saranno n e l v e r o ; noi non possiamo essere con

loro, perchè a b b i a m o nell" a n i m o e non sulle labbra il culto p e r la l i b e r t à ; non possiamo essere con nes-suno dei partiti politici c b e o g g i lottano nell'ambito costituzionale e fuori, p e r c h è ciascuno di essi v o r -r e b b e i m p o -r -r e colla violenza e colla ti-rannia il p-ro- pro-prio o r d i n a m e n t o sociale, sia pure nell' intento di c o n s e g u i r e poi o lasciar c o n s e g u i r e la libertà.

E q u i il discorso sarebbe troppo lungo p e r d i -scutere le g r a v i questioni c h e v i sono implicate, noi lo r i e p i l o g h i a m o in poche parole :

Il più grande uomo di stalo che credesse di aver scoperto il miglior sistema sociale, sarebbe un cattivo cittadino se, col pretesto del bene pubblico, lo imponesse, togliendo o diminuendo la libertà.

I m m a g i n a r s i se abbiano diritto di farlo i 5 0 8 e d i 320*!

N o i v o r r e m m o che l ' I s o l a ed il Secolo, che chia-m a n o noi conservatori, provassero di a v e r e soste-nuto p e r tanti anni e contro chichessia concetti altrettanto liberali.

Titoli estinti e tassa di circolazione

A i n u m e r o s i enti finanziari della capitale del [le-g n o che e m e t t o n o titoli ne[le-goziabili e rimborsabili, il R i c e v i t o r e d e l B o l l o di R o m a , p e r istruzioni avute dal c o m p e t e n t e dicastero centrale, Ita emanato la let-t e r a - c i r c o l a r e che segue :

« I l Ministero ha diramato il p r o v v e d i m e n t o a p -presso, sopra c o n f o r m e parere dell' A v v o c a t o Era-riale. »

« L ' a r t i c o l o . 6 9 e seguenti della l e g g e l o settem-b r e 1 8 7 4 facoltizza a d e d u r r e , agli effetti della tassa di negoziazione, quei titoli m a n mano comprovati r e g o l a r m e n t e estinti. »

« E s s e n d o fin q u i invalso l'abuso di sostituire la s e m p l i c e estrazione alla estinzione, intende il p r e -fato Ministero che cessi tale abuso, e d ha perciò disposto doversi tener conto soltanto di quei titoli che f r a i termini della citata l e g g e si constateranno e f f e t t i v a m e n t e tolti dalla circolazione. «

« Altrettanto partecipando agli aventi interesse, si p r e v e n g o n o c h e la estrazione n o n suffragando le modalità sanzionate, d e v e riguardarsi fin d'ora come partito abbandonato. »

« L a o n d e p e r tutto quanto riflette dette tasse non ancora passate i n definitiva liquidazione, i suaccen-nati p r o v v e d i m e n t i d o v r a n n o a v e r e loro piena effi-c a effi-c i a , m e n t r e il sottoseffi-critto terrà effi-conto soltanto delle d e n u n z i e d o c u m e n t a t e c o n f o r m i al principio premesso, »

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cioè il 6 9 e seguenti. I v i non si parla affatto di

prova da darsi dell'avvenuta estinzione, bensì di denunzia della medesima ( v e d i art. 7 1 e 7 2 ) . R i

-conosciamo però cbe, r i g u a r d o alla applicazione delle tasse di registro e di bollo, in g e n e r e g l i agenti del fisco hanno diritto di procedere a tutti gli a c c e r t a -menti che reputino necessari Così pure non è esatto dire c b e è invalso l'abuso di sostituire l'estrazione all'estinzione. L e Società finanziarie c b e emettono titoli redimibili non sostituiscono quella a questa. Eseguiscono bensì l'estrazione, perchè i detti titoli non possano ritirarsi g r a d u a l m e n t e dalla circolazione se non mediante sorteggio, ma oltre a c i ò , c o n pubblicità più o m e n o larga secondo la diffusione di essi e c o n avviso sufficientemente p r e v e n t i v o , sogliono dichiararli estinti, o mpglio dichiarare c h e da u n dato g i o r n o in poi cessano d ' e s s e r e f r u t tiferi, se fruttiferi erano, e ad o g n i m o d o d i v e n gono rimborsabili a vista. Risultalo consueto e n a -turale di ciò, è che i titoli v e n g o n o dai possessori presentati al rimborso, per la più gran parte subito, alcuni p i ù lentamente e u n po' alla volta, e c b e la loro circolazione cessa, la loro negoziazione non ha lnogo p i ù oltre.

Ma lasciamo stare la forma e v e n i a m o alla s o -stanza.

Il Ministero è paitito dal concetto c h e i titoli, ancorché sorteggiati, a v e n d o n e il diritto m a n o n

'obbligo, si presentano al r i m b o r s o il più delle volte nel loro m a g g i o r n u m e r o e abbastanza sollecitamente, ma non s e m p r e tutti e subito ; e che d e i rimanenti è possibilissimo che alcuni subiscano quel passaggio di proprietà cai la l e g g e ha voluto colpire, i n l u o g o della tassa ili bollo, colla tassa di negoziazione. Chiesto il parere d e l l ' A v v o c a t u r a E r a r i a l e sul da farsi, questa ha dichiarato opinare che i titoli il cui ritiro dalla circolazione non è peranco effettivo d e -vano seguitare ad essere sottoposti alla tassa, in quanto non può' affatto escludersi eli' essi sieno nel frattempo oggetto di transazióni, m e n t r e la l e g g e parlando di estinzione, fa capire d ' a v e r voluto p r o v v e d e r e a c h e i loro passaggi di proprietà sieno finiti sicuramente perchè resi del tutto impossibili.

L ' a v v o c a t u r a erariale, p e r evitare contestazioni e p r e v e n i r e obbiezioni, ha risposto anticipatamente a coloro c h e fossero p e r I' o p p o r r e non essere e q u o che le Società emittenti sopportino il peso della tassa per colpa d ' u n certo n u m e r o di negligenti scono-sciuti. E la risposta i n d u e m o d i . Anzitutto p e r l'emittente la piccola spesa della tassa e p i ù c h e controbilanciata dal tornaconto di tenere i n cassa il danaro c h e il possessore d ' u n titolo sorteggiato trascura di v e n i r e ad esigere. In secondo lungo, per quanto la l e g g e ponga la tassa, per la sicurezza della sua esazione, a carico dell'emittente, questi, s e m p r e per disposizione di l e g g e , ha pieno diritto di r i v o -lersene sul possessore d e l t i t o l o ; in guisa c h e i ! possessore negligente, v e n e n d o caricato d e l l ' i m p o r t o della tassa, sarà solo, e non a torto, a soffrire degli effetti della propria negligenza. S u queste c o n s i d e razioni, i n lutto r a g i o n e v o l i , non v ' è nulla da r e -plicare, e del resto^ c o m e d i c e v a m o , l ' a v v o c a t u r a erariale l e ha svolte p e r un di più. Il succo della sua tesi sta i n quella già da noi riferita, c h e cioè sinché u n titolo r e d i m i b i l e n o n è materialmente estinto - — distrutto cioè, o c o m u n q u e sottratto i n modo non dubbio dalla circolazione — non si p u ò escludere che v e n g a negoziato anche dopo il sorteggio.

E anche qui, p e r stare alio stretto diritto, n o n c ' è nulla di efficace da apporre. S e però conside-r i a m o la conside-recente disposizione ministeconside-riale dal lato della equità, della opportunità, della importanza e f -fettiva che all'atto pratico può v e n i r e ad a v e r e , non s a p r e m m o astenerci dal qualificarla u n tantino p e -dantesca e, ne' suoi effetti, p r e s u m i b i l m e n t e superflua.

E valga il v e r o ; i titoli sorteggiati, fino a che non v e n g a n o presentati al r i m b o r s o , possono ancora n e goziarsi. Imptssibililà assoluta n o n v ' è . Ma lo s a -ranno di fatto? L a cosa è p r o b a b i l e ? D o b b i a m o e g u a l m e n t e rispondere di no. Q u a n d o di u n prestito la estinzione totale è lontana, perchè l ' a m m o r t a m e n t o se n e c o m p i e lentamente, a porzioncelle a n -nue, o semestrali, o trimestrali che sieno, i titoli rappresentativi nei quali è frazionato e c b e sono posseduti dai creditori, hanno sul mercato, indipen-d e n t e m e n t e indipen-dal loro valore nominale, q u e l v a l o r e effettivo variabile, quei prezzo oscillante c b e è pro-prio di tutte le cose mobili, determinato a mano a mano dalla riputazione dell' Istituto emittente, d a l -l'andamento de' suoi affari, dalla situazione g e n e r a l e di tutti i valori, ecc. e c c . Allora essi titoli si c o n -trattano e nelle Borse e fuori, e la loro trasmis-sione da una mano all' altra, sia p e r speculazione, o sia soltanto per s e m p l i c e saldo di conti, è effettiva — più o meno attiva n o n monta — o è a l m e n o presunta perchè del tutto presumibile. Ma q u a n d o i n v e c e una data quantità dei detti titoli è stata sor-teggiata, quelli il cui n u m e r o progressivo è escito dall'urna acquistano o riacquistano un v a l o r e fisso e invariabile : q u e l l o nominale. N o n uno m a g g i o r e , perchè nessuno è così stolido da p a g a r e 1 2 0 ciò che agli sportelli all'uopo indicati gli verrà pagato 1 0 0 e non più. N o n uno m i n o r e , perchè chi possiede u n titolo rimborsabile a 1 0 0 e subito realizzabile, p e r oberato c b e sia non ha nessun bisogno di v e n d e r l o in piazza a ribasso. L a situazione delle cose, dunque, fa sì c h e simili titoli non si negoziano più, a l m e n o nella f o r m a e nella misura c h e il legislatore ha previsto i m p o n e n d o la tassa ; dacché non è certo una di tali negoziazioni la cessione eccezionale, c h e a v -v e n g a bre-vi manu, d'alcuni titoli g i à sorteggiati, da un individuo all'altro a saldo per esempio d'un conto pendente, o perchè il p r i m o , pula, sia nella affatto materiale e casuale impossibilità di recarsi di p e r -sona al luogo destinato pei rimborsi ; nello stesso m o d o c h e non è un affare c o m m e r c i a l e 1' acquisto d'un biglietto f e r r o v i a r i o che u n adulto faccia p e r conto d'un ragazzo, o d'una signora, cbe p o i glie n e r i m b o r s a n o preciso i m p o r t o , p e r evitar loro V i n c o -m o d o d'affacciarsi al finestrino affollato della stazione ili partenza.

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non abbiano, c o m e pur si suole, p e r la loro

even-tuale scadenza una raddoppiata attenzione; inoltre previsione c h e le contrattazioni sieno attive e f r e -quenti p e r l'appunto nei luoghi d o v e i mezzi di pubblicità giungano tardi e scarsi ; e finalmente una eguale perfetta ignoranza dello stato delle cose, stra-nissima p e r c h è contemporanea, n e l v e n d i t o r e e nel c o m p r a t o r e , ogni negoziazione p r e s u p p o n e n d o a l m e n o due persone alquanto estranee f r a loro.

T u t t o ciò, n e c o n v e n i a m o , non esce dai regni del p o s s i b i l e ; entra p e r a l t r o , c i si c o n c e d a , in quelli dell'improbabile. I casi che, nei modi predetti, pos-sono verificarsi, saranno molto rari, e la loro entità non potrà superare, ci sembra, quella dei piccoli stil-licidi che a v v e n g a n o qua e là lungo il corso d'una incanalatura d'acqua, la quale p u r possa dirsi t e c n i -camente ben fatta, a m m i n i s t r a t i v a m e n t e ben vigilata e rimuneratriee.

D e l n u o v o r i g o r e fiscale di cui siamo venuti par-lando poteva d u n q u e farsi a m e n o , visto c h e p e r l'erario le sue conseguenze saranno d'assai poco conto, e che la verifica d e i titoli assolutamente estinti, in contraddittorio cogli Istituti e m i t t e n t i , potrà recare intralcio, aumento di lavoro e perditempo da una parte e dall'altra. L a disposizione ministeriale — ri-petiamo il giudizio g i à espresso — ci sa di pedan tesca e ci apparisce poco u t i l e ; illegale o abusiva non è .

C o m u n q u e , essendo di data recente e quindi non conosciuta dicerto da tutti, a b b i a m o voluto renderla nota e c o m m e n t a r l a c o i suoi prò e contro secondo il nostro m o d o d i v e d e r e .

L'INDIA E GLI STATI UNITI D'AMERICA

d i f r o n t e a l r i b a s s o d e l l ' a r g e n t o

1.

Il persistente ribasso del prezzo d e l l ' a r g e n t o è il fatto m o n e t a r i o p i ù saliente del g i o r n o e r i c h i a m a ]' attenzione sopra la situazione monetaria di d u e paesi : l ' I n d i a e g l i Stati Uniti d ' A m e r i c a , p a r t i c o larmente interessati nelle v i c e n d e dell' argento. L ' I n -dia, a v e n d o il m o n o m e t a l l i s m o d ' a r g e n t o , n o n p u ò non risentire l ' i n f l u s s o delle sensibili riduzioni nel v a l o r e delia sua moneta ; g l i Stati Uniti, q u a l e prin cipale paese produttore d ' a r g e n t o , son pure diretta-m e n t e colpiti dalla perdita continua che subisce l'ar-gento. E quali siano state le oscillazioni d e l prezzo del metallo bianco negli ultimi anni può vedersi fa-cilmente dal seguente prospetto :

P r e z z o dell'argento per oncia

^ , , _ Differenza pence pence fra il massimo A n n i — — e il minimo massimo minimo — 1888 44 V w « V . 2 « / , „ 188 9 4 4 ' /8 4 1 » • / „ 2 's/1 6 1890 5 4 «/a 4 3 - / „ I O ' » / , , 189 1 48 ' /4 4 3 V a 5 I l i 189 2 43 » / , 3 7 ' / , 5 7/s C o m e vedesi, nel 1 8 8 8 e 1 8 8 9 il m e r c a t o p r e -sentò una certa stabilità, i n quei due anni il prezzo non salì oltre 4 4 9/16 pence, n è scese sotto 41 5/8 e

la differenza tra il prezzo m a s s i m o e q u e l l o m i n i m o giunse soltanto a 2 15/I6 pence. N e l 1 8 9 0 i prezzi

f u r o n o p i ù alti e lo scarto tra il massimo e il m i -n i m o si ragguagliò a 1 0 i s/1 8 pence, dal 1 8 9 1 ad

o g g i la discesa del prezzo d e l l ' a r g e n t o fu persistente, così c b e da 48 3/t prezzo massimo d e l l ' a n n o

pas-sato lo t r o v i a m o o r a a 3 7 7/s, c o n u n o scarto di

10 7/8 pence per oncia. S e poi si paragona il prezzo

d e l l ' a r g e n t o alla metà circa del 1 8 9 0 c o n quello o d i e r n o si trova una differenza di quasi 1 7 pence, d i e è quasi uguale a quella verificatasi durante i 18 anni precedenti.

Coleste oscillazioni e cotesto ribasso noD vanno considerati soltanto i n se stessi, ma anche i n rela-zione alla recente legislarela-zione, la quale a v e v a espres-samente lo scopo di arrestare il ribasso dell'argento e d i dare al mercato una base più sicura e più stabile. È noto quali risultati abbia dato i n v e c e la l e -gislazione degli Stali Uniti e su essi, ad ogni m o d o , t o r n e r e m o più innanzi. Q u e l l o che va notato subito è che di fronte allo stato o d i e r n o del mercato del-l' argento s o r g o n o naturalmente le proposte per mo-dificare il sistema monetario sia dell' I n i i a che degli Stati Uniti e data l ' a z i o n e importante c b e questi due paesi possono r e c a r e c o n l e loro r i f o r m e sulla s i -tuazione generale, c o n v i e n e esaminare la loro posi-zione rispettiva.

Il ribasso d e l l ' a r g e n t o colpisce l ' I n d i a p e r varie ragioni. Essa r i c e v e e adopera l'argento per s o m m e c o n s i d e r e v o l i , esercita cioè un' azione assorbente ( e appunto perciò gì' inglesi lo dicono a

silver-absor-bing country), la quale ha p e r qualch e t e m p o

fre-nato il ribasso, c b e tuttavia, c o m e si è v e d u t o , si è v e r i f i c a t o in misura sensibile. Pel g o v e r n o indiano, il q u a l e riscuote le entrate in argento l'effetto del ribasso è di r i d u r r e prò tanto l'entrata effettiva dell'annata. In-v e c e una gran parte dei suoi oneri sono calcolali in oro ed essi si r e n d o n o s e m p r e più gravosi, a m a n o a mano c h e la differenza tra il v a l o r e d e i d u e metalli d i -v i e n e m a g g i o r e . 61' impiegati dell' India r i c e -v o n o i loro stipendi in argento, m e n t r e gli invìi di danaro in patria, ossia i n Inghilterra essendo tatti inglesi, d e v o n o esser fatti in o r o o sulla base dell' oro e arrecano perciò una g r a v e perdita di reddito, nella misura appunto del d e p r e z z a m e n t o dell' argento. S i a g g i u n g a che i banchieri e i negozianti e g l i uomini d'affari non considerano senza grandi timori lo stato o d i e r n o e I ' a v v e u i r e del m e r c a t o dell'argento, per-c h è l e fluttuazioni nel prezzo del metallo sono per-così forti da sfidare qualsiasi calcolo. L e banche, p o i che t e n g o n o le loro riserve in argento sono i n perdita ad ogni ribasso, n è la loro prudenza per quanto grande sia può salvarle dal disastro e dalla perdita.

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28 agosto 1892 L ' E C O N O M I S T A 557 che c i ò e q u i v a r r e b b e a proclamare c h e l ' a r g e n t o

potrà v e n i r e abbandonato c o m e moneta tipo e c h e quel p r o v v e d i m e n t o potrebbe essere considerato c o m e un p r i m o passo v e r s o la demonetazione d e l l ' a r g e n t o •eli' India. Questo c a m b i a m e n t o di tipo è forse quello c h e desiderano i fautori della chiusura delle zecche, e in ogni caso è proposto in termini espli-citi dalla Indian Currency Association, sebbene ci sia divergenza d ' o p i n i o n e circa la praticabilità e l'opportunità di adottare il tipo aureo. A parte questa questione, della quale non si può sconoscere tutta la gravità p e r l ' I n d i a e p e r g l i altri Stati, può credersi che dalla chiusura delle zecche iudiane non v e r r e b b e un g r a n d e vantaggio. Infatti, c o m e conseguenza della coniazione sospesa, se si d e t e r m i -nasse una differenza c o n s i d e r e v o l e tra il v a l o r e d e l metallo coniato e di quello non coniato v i sarebbe un forte impulso alla coniazione privata, illegale. Allora la rupia coniata illegalmente c i r c o l e r e b b e a fianco a quella legale e la prima b e n difficilmente potrebbe essere distinta dalla seconda. N o n basta ; quando la rupia avesse u n v a l o r e artificiale, cioè non p i ù in relazione con quello del metallo, l ' I n d i a potrebbe dirsi priva di u n tipo monetario qualsiasi. Tutta la sua moneta sarebbe una moneta c o n v e n -zionale, una specie di moneta di conto, un s e g n o rappresentativo di v a l o r e e non un c o n t r o v a l o r e i n tegrale. S e p e r la moneta sussidiaria c i ò può a m -mettersi, v i sono ragioni troppo forti e b e n note contro la moneta principale formata da una moneta convenzionale.

Il G o v e r n o indiano spera che la prossima Conferenza monetaria internazionale prenda qualche d e -cisione la quale valga a riabilitare 1' argento ; esso vede la salute nel bimetallismo internazionale. È chiaro che esso si fa delle strane illusioni e se n e accorgerà presto. L a questione d e l l ' a r g e n t o è principalmente una questione indiana e americana. L ' I n ghilterra c ' entra solo p e r le sue relazioni con l ' I n -dia e d è certo chiederle troppo d o m a n d a n d o l e i n prova della sua simpatia p e r l ' I n d i a di m o d i f i c a r e il suo sistema monetario e di esporsi così senza alcuna ragione ai danni di cui o r a l ' I n d i a soffre. In una lettera indirizzata al Times, nei giorni scorsi Sir D a v i d B a r b o u r , I' autorità finanziaria d e l Con-siglio nel G o v e r n o dell' India, ha sostenuto c h e il tipo c o m u n e di v a l o r e p e r I' India e l ' I n g h i l t e r r a è assolutamente necessario. E su questo punto si va f o r m a n d o un' opinione decisamente f a v o r e v o l e , perchè non v ' h a dubbio c h e il v e r o r i m e d i o e il più c o m p l e t o sarebbe I' adozione del tipo aureo da parte dell'India.

Ma u n simile radicale c a m b i a m e n t o prima d ' e s -sere accolto va sottoposto ad accurato esame, quale finora non è stato fatto. L a Associazione monetaria i n diana, c o m e si disse, v i è f a v o r e v o l e ; ma si p r e s e n -tano subito alcuni punti controversi che v a n n o esa-minati e risoluti, prima ancora di discutere sulla possibilità d e l passaggio al tipo aureo. A d e s e m p i o , che cosa fare^della moneta d ' a r g e n t o o r a i n m a n o dei privati ? È stato suggerito c h e p e r non d e m o -netarla, la rupia d o v r e b b e restare in circolazione c o m e valuta legale a u n determinato rapporto c o n l ' o r o , e con c i ò si propone in realtà il bimetallismo. M a quale d o v r e b b e essere questo r a p p o r t o ? Q u i s o r g e appunto la g r a v e difficoltà che è propria del b i m e -tallismo e una volta fissato quel rapporto se esso è an-che di poco superiore al v a l o r e di mercato delle r u p i e

la coniazione illegale da parte dei privati può egualm e n t e aversi, e n o n parliaegualmo degli altri i n c o n v e -nienti di cui è fecondo il bimetallismo. I n q u a l u n q u e caso il deprezzamento stabile della rupia, dichiarato officialmente dal G o v e r n o indiano, apparirebbe alla popolazione c o m e una indebita appropriazione, p e r c h è nell'India i prezzi i n argento non sono aumentati, o insensibilmente, i n seguito al deprezzamento d e l l ' a r -gento e questo non reca alcun danno ai possessori indigeni di rupie. L a questione è appena stata messa in discussione per poterla ora esaminare in ogni sua parte. A n o i basta averla accennata, salvo a r i p r e n -derla i n seguito.

Intanto, non v ' ha dubbio che questi stessi p r o g e t -ti, queste discussioni, la possibilità c h e il G o v e r n o indiano si decida a c h i u d e r e le Z e c c h e , esercitano, c o m e è naturale, u n ' a z i o n e d e p r i m e n t e sui corsi del-l'argento. L ' I n d i a è o g g i satura d ' a r g e n t o , special-mente p e r opera degli speculatori americani i quali si sono sforzati a travare sbocchi p e r il metallo bianco ; essa nell'anno fiscale terminato il 3 1 marzo 1 8 9 1 ha avuto un' importazione netta d' argento di oltre 1 4 , 2 0 0 , 0 0 0 rupie m e n t r e la media dei quattro anni precedenti è stata di 9 , 4 0 0 , 0 0 0 rupie. È p r e -sumibile c h e l'India, sebbene adoperi estesamente l'argento p e r usi industriali, n o n potrà continuare ad assorbirlo in queste proporzioni e in tal caso il ribasso dell'argento potrebbe anche a g g r a v a r s i . Ma non v o g l i a m o fare profezie su tali materie sem-pre soggette a influenze n u o v e o i m p r e v i s t e . C i ò che va attentamente considerato è lo stato odierno di cose e si è v e d u t o c o m e nel!' India esso sia sotto ogni r i g u a r d o d i v e n u t o più g r a v e e p r o v o c h i p r o -poste di r i f o r m e radicali, c h e se fossero accolte a v r e b b e r o certo una notevole influenza internazionale.

L'ASSOCIAZIONE ECONOMICA LIBERALE ITALIANA

Pubblichiamo il programma della Associa-zione economica liberale italiana che sorge ora in Roma per assidua ed intelligente opera di un gruppo di nostri amici.

Il programma non ha bisogno di commenti, e se gli italiani un solo momento rifletteranno all'immane disastro economico e finanziario che la politica economica protezionista in pochi anni ha causato alla nazione, si stringeranno attorno a questa Associazione per forzare gli interessi particolari prevalenti a cedere il passo davanti a quelli generali.

E senz'altro ecco il programma :

L ' « Associazione economica liberale » è fondata allo scopo di costituire u n centro di attività s c i e n tifica d i diffusione e di propaganda delle v e d u t e l i -berali i n tutte le questioni di politica e c o n o m i c a e finanziaria che più v i v a m e n t e toccano g l i interessi materiali del paese.

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L ' E C O N O M I S T A

28 agosto 1892

diventare la cristallizzazione di interessi particolari. I capisaldi del suo p r o g r a m m a s o n o :

1° nei rapporti internazionali, di combattere il protezionismo doganale e di r e n d e r e popolare la conclusione di trattati di c o m m e r c i o sulla base delle m a g g i o r i concessioni di tariffa, sino a c h e questa non sia gradatamente riportata alla sua funzione sol-tanto fiscale;

2 ° all'interno, di arginare il socialismo sotto la duplice forma, in cui presentasi, ili crescente assor-b i m e n t o diretto p e r parte dello Stato di industrie sorte p e r iniziativa privata e di malsano pullulare di leggi, le quali v i n c o l a n o la libertà individuale, la proprietà privata, favoriscono la creazione di mono-poli, di premi, di sovvenzioni a p r ò * di classi e di g r u p p i industriali, ripartiscono i n e g u a l m e n t e il ca-rico tributario, aumentano ad ogni passo i contatti e g l i attriti fra i cittadini e l ' A m m i n i s t r a z i o n e , r e n -d e n -d o ogni g i o r n o più necessario l ' a u m e n t o -di u n costoso e i n g o m b r a n t e funzionarismo.

II dilagare della corrente che sotto il n o m e d i proiezione, di tutela, di v i n c o l i s m o , di socialismo, ha invaso ogni r a m o dell'attività amministrativa e legislativa dello Stato, fiacca le e n e r g i e private, sop-p r i m e lo ssop-pirito d'iniziativa e il senso della ressop-pon- respon-sabilità individuale, facendo d i ogni cosa, a torto o a r a g i o n e , risalire la colpa allo Stato, scatena appetiti i m m o r a l i , legittima v e r e e proprie spogliazioni, scema la produttività del l a v o r o e del capitale, r e n d e d e -generata e miserabile la nazione, c o r r o m p e i carat-teri, disinteressa i migliori della vita pubblica, fa la massa d e i cittadini tributaria di pochi e c o n l ' e s a u -r i m e n t o di tutte le so-rgenti della -ricchezza p-rivata arresta il naturale i n c r e m e n t o delle entrate pubbliche e le fa retrocedere.

Quest'ultimo effetto, per la gravità minacciosa con cui si presenta o g g i in Italia, ha fatto sensibili i danni economici e morali di tutto intero il sistema e gettato nel paese l'allarme e i g e r m i di una v i g o -rosa reazione.

La finanza pubblica è colpita in m o d o e misura tali da dare fondamento, a m e n o di pronti ed effi-caci r i m e d i , al t i m o r e di un disastro nazionale. M a i mezzi finora proposti si sono mostrati e si mostrano impari allo scopo.

F a t t e l e possibili e c o n o m i e , addimostratisi infecondi gli aumenti di dazi sui consumi, persiste nel bilancio il deficit, e si presenta più pauroso n e l l ' a v v e n i r e .

D i fronte a questo problema la logica protezio-nista, decisa di conservare, a costo di q u a l u n q n e più g r a v e interesse pubblico, i monopoli e i privilegi conquistati sugli a v e r i della nazione — non si a r -resta neppure innanzi ad una disorganizzazione di ogni servizio c i v i l e e militare.

L ' A s s o c i a z i o n e è b e n lontana dal desiderare c h e il militarismo s ' i m p o n g a al paese e n e assorbisca le m i g l i o r i risorse. C o m e forze morali e civili anima-rono il m o v i m e n t o nazionale, così oggi a ideali di progresso e di pace le nostre tendenze d e b b o n o es-sere rivolte.

Ma questo p r o g r a m m a non può farci p e r d e r e di vista le c o n t i n g e n z e del m o m e n t o . L a difesa dal t e r -ritorio nazionale è dello Stato m o d e r n o una fun-zione essenziale. I n m e z z o al frastuono d ' a r m i e di armati u n esercito bene organizzato, ma in propor-zione delle risorse e c o n o m i c h e d e l paese, è condi-zione della sua forza e della sua indipendenza politica.

Pertanto al d i l e m m a protezionista, c h e si vuol

p o r r e al paese, perchè questi scelga o n u o v e impo-ste o la inevitabile disorganizzazione dell' esercito, l'Associazione economica liberale contrappone un p r o g r a m m a netto e sicuro : non nuovi aggravi ai

contribuenti esausti di sopportarne ; non riduzione precipitosa e a qualunque costo delle pubbliche spese

richieste da un rigoroso ordinamento tecnico dei servizi civili e militari : — ma aumento naturale delle pubbliche entrate con Vabolizione del protezio-nismo doganale, dei premi e delle sovvenzioni ad industrie monopolizzate ; riduzione delle pubbliche spese con la soppressione degli organi parassitari dell' amministrazione pubblica, che il sistema del vincolismo e delle ingerenze dello Stato porta con se.

C o n la libertà industriale all' interno e c o m m e r -ciale all' estero, le entrate doganali cresceranno e crescerà il getto di tutte le imposte interne sugli affari e sui consumi. Sarà allora possibile di pensare ad una r i f o r m a dei tributi locali, c h e d e v e essere aspirazione d i ogni Associazione economica liberale, e che d e v e a v e r e p e r p r i m o intendimento I' aboli-zione dei dazi di c o n s u m o . Dall'altra parte le spese c h e l o Stato sopporta p e r la prestazione di servigi non propri alla natura delle sue funzioni e nocivi all'economia nazionale, e q u e l l e anche più g r a v i che incontra p e r m a n e n t e m e n t e c o m e principale c o n s u -m a t o r e p e r l ' a p p r o v v i g i o n a -m e n t o dell'esercito e p e r la fabbricazione delle armi e la costruzione di f e r -r o v i e , s c e m e -r a n n o sensibilmente. Il bilancio to-rne-rà da sè i n p a r e g g i o e d acquisterà la elasticità c h e a v e v a ; I* e c o n o m i a nazionale riprenderà da sè lo slancio c h e pure aveva preso e che una politica di o p p r i m e n t e tutela le ha fatto perdere.

LA POLITICA COMMERCIALE DELL'ITALIA

negli ultimi trent' anni ')

V I .

Quando, - dice il S o m b a r t a proposito dei dazi sui cereali, - v e r s o la metà del nostro secolo, F e d e r i c o List espose le ragioni in f a v o r e del protezionismo, colui che avesse tentato di intraprendere la difesa dei dazi protettori pei prodotti a g r a r i , sarebbe stato accolto con risa ironiche. I dazi sulla produzione agricola erano allora considerati, in m o d o assoluto, c o m e la negazione di q u a l u n q u e teoria scientifica protezionista. È al nostro t e m p o che spetta il merito assai contestabile di a v e r fatto entrare gli interessi delle classi agricole nel sistema protezionista; ma, osserva il dott. S o m -bart, m e n t r e la rigorosa a r g o m e n t a z i o n e del List trova aderenti n e l c a m p o scientifico, la strana teoria che v u o l e assicurare la solidarietà e l ' a r m o n i a degli interessi di tutti i rami della e c o n o m i a nazionale con u n sistema g e n e r a l e di dazi protettori elevatis-simi non è guari accreditata sino a d ora. Infatti sem-bra che sia una impresa sterile il v o l e r considerare da u n solo punto di veduta e il f a r entrare nello

stesso sistema cose aventi caratteri così visibilmente differenti. N o n può esservi un sistema doganale, dice il nostro autore, pei prodotti agrari.

È d u n q u e falso, e sopratutto per l ' I t a l i a , di

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28 agosto 1892

L ' E C O N O M I S T A

559

tire dallo stesso punto di vista teorico o pratico per

fare la critica e formarsi u n giudizio sui dazi p r o -tettori relativi alla agricoltura e all'industria. Q u e l l i che riguardano l'agricoltura d e v o n o essere trattati separatamente e senza alcuna relazione c o n quelli che si riferiscono alla industria, g l i u n i e g l i altri non hanno p e r il S o m b a r t nulla di c o m u n e se non di trovarsi inscritti nella stessa tariffa.

L a protezione accordata ai prodotti agricoli n o n è stata in Italia diversa da quella praticata i n E u -ropa nell'ultimo decennio ; non o c c o r r e d u n q u e esa-minarla particolareggiatamente, c o m e si 6 fatto dei m o v i m e n t o che ha cercato d i ottenere la protezione industriale. C o m e dappertutto, l'occasione è stala i n Italia la concorrenza dei grani esteri e i dazi sui prodotti agricoli sono stati o v u n q u e giustificati col p e -ricolo c h e minacciava l'agricoltura. Tuttavia il giu-dizio sulla necessità e il v a l o r e della protezione accordata alla produzione agricola sarà differente pei singoli paesi. O r bene quale d e v ' essere cotesto giudizio relativamente a l l ' I t a l i a ? Quale importanza hanno avuto da noi i dazi protettori rispetto ai c e -reali, al bestiame, alla c a r n e ? P e r mancanza di dati sicuri non è possibile di parlare dell 'effetto prodotto da quei dazi, m a bisogna accontentarsi a detta d e l S o m b a r t , di apprezzare l e conseguenze probabili e di prendere in considerazione due eventualità. 0 essi non hanno modificato in nulla la situazione agricola, v a l e a dire la ripartizione delle diverse colture è rimasta la stessa e allora l'unico effetto d e i dazi protettori dovette essere un a u m e n t o del prezzo d e l grano, oppure i dazi hanno operato d e i cambiamenti nella proporzione delle colture in f a v o r e delle t e r r e c o l -tivate a g r a n o e tenute a prati.

Quanto alla prima eventualità si tratta d u n q u e di sapere i n quale misura l'interesse d e i produttori e dei consumatori ha potuto essere danneggiato d a l -l'aumento del prezzo del g r a n o e della carne i n Italia. E inoltrè a profitto di chi v a questo a u m e n t o di prezzo. I o credo, scrive i l S o m b a r t , che c i ò torna a vantaggio d e l g r a n d e proprietario c h e affitta l e sue terre ; soltanto in una d e b o l e misura v a a b e n e f i c i o del piccolo coltivatore e d e l fittavolo. L a r a g i o n e risiede nella forma particolare c h e assume il con-tratto agrario i n Italia ; cioè la g r a n d e estensione della mezzadrìa c o m e p u r e l'uso assai diffuso d i pa-gare il fitto in natura anche quando non rappresenta che una quota del prodotto lordo. Il fittavolo n o n ha che u n interesse limitato n e l prezzo dei suoi pro-dotti, specialmente del f r u m e n t o . E g l i paga il fitto in natura e allo stesso m o d o paga i salari dei suoi inservienti e d e i suoi giornalieri ; fa da sè stesso il pane c o l suo f r u m e n t o , che cosa può quindi r e s t a r -gli da v e n d e r e ? Il poco denaro di c u i il contadino ha bisogno per pagare le imposte, acquistare le der-rate coloniali e q u a l c h e vestito g l i è fornito dalla vendita d e l v i n o , delle o l i v e o delle foglie di g e l s o che egli coltiva i n via accessoria. E questo è a dirsi pure del piccolo proprietario coltivatore ; anch' egli v e n d e m o l t o m e n o d e l contadino di G e r m a n i a , a d esempio, niente o quasi g r a n o e m e n o ancora d i bestiame.

S e i n v e c e g u a r d i a m o dalla parte d e i grandi pro-prietari v e d i a m o c h e p e r essi il prezzo d e l g r a n o ha una m a g g i o r e importanza c h e i n qualsiasi altro paese, essi lo r i c e v o n o i n natura dai loro fittavoli, le loro rendile a d ogni m o d o d i p e n d o n o dal prezzo al quale si v e n d e il g r a n o , e i proprietari c h e

col-tivano direttamente ad economia le loro terre sono nella stessa condizione. È d u n q u e a queste classi specialmente c h e profittano i dazi protettori sui ce-reali e sul bestiame, m e n t r e n o n s e r v o n o a nulla per c o l o r o c h e hanno fecondato la terra c o i loro sudori.

Ma quanto ai consumatori i dazi sono assolutamente nocivi e rovinosi. I n Italia il rincaro d e i v i -v e r i ha i n questo m o m e n t o una importanza affatto speciale. N o n soltanto perchè le classi inferiori p a -g a n o a p i ù caro prezzo c i ò c h e c o n s u m a n o , m a p e r c h è v i è da t e m e r e che il consumo d e l pane e della carne, che a poco a poco e assai lentamente è aumentato negli ultimi tempi, diminuisca, la qual cosa sarebbe assai d e p l o r e v o l e dal punto di vista sociale e da quello igienico. È accertato infatti c h e la m i g l i o r e alimentazione del popolo n o n ha poco contribuito alla diminuzione della pellagra.

I dazi protettori in parola potranno esercitare una influenza ancora più dannosa se, c o m e non è i n v e r o s i -m i l e , cagioneranno dei ca-mbia-menti nella ripartizione delle colture in f a v o r e del g r a n o e del bestiame. Una riduzione della coltura della vite, dell' olio, degli a g r u m i , del gelso ecc., cioè dei prodotti del suolo nei quali i vantaggi naturali del clima m e r i d i o n a l e si tra-s f o r m a n o in valori e c o n o m i c i , e q u i v a r r e b b e incontetra-sta- incontesta-bilmente per la penisola a una deplorevole diminuzione del suo reddito annuale. U n a u m e n t o del prezzo d e l bestiame che spingesse all'allevamento del bestiame a v r e b b e l'effetto pericoloso, c b e già si manifesta n e i latifondi del centro e del nord d ' I t a l i a di f a v o r i r e m a g -g i o r m e n t e e i n una misura che potrebbe essere peri-colosa la coltura estensiva delle pasture. Importa adun-q u e che lo sviluppo razionale avuto dalla produzione agricola sotto il r e g i m e della libertà c o m m e r c i a l e non sia inceppato dai n u o v i dazi e condotto su una via rovinosa. P e r questo il dott. S o m b a r t v i e n e alla conclusione c h e i dazi protettori sul g r a n o e sul bestiame o sulla carne saranno di svantaggio al paese, alla quale conclusione la c o m m i s s i o n e d ' i n c h i e s t a sulla tariffa doganale era pervenuta pure, c o n s i d e -rando la questione sotto altri aspetti.

L a applicazione d e i dazi protettori n o n sarebbe d u n q u e che una vittoria d e g l i interessi egoisti degli a g r i c o l t o r i ? chiede il nostro economista. O p p u r e i l legislatore v i sarebbe stato trascinato da un' altra considerazione? C r e d e v a fegli di agire n e l l ' i n t e r e s s e dell' industria italiana? V o l e v a forse trar fuori l'agri-coltura indigena dall'orbita d e l c o m m e r c i o interna-zionale n e l quale si trova trascinata e f a r i n m o d o che prendesse p e r obiettivo l ' a p p r o v v i g i o n a m e n t o del m e r c a t o nazionale ? È chiaro c h e 1' eventualità di forti esportazioni d e i prodotti del suolo r i s c h i e r e b b e di metter l ' I t a l i a nell' imbarazzo q u a n d o v o -lesse fissare con altri Stati una tariffa p e i prodotti industriali. Tuttavia non v a attribuita una g r a n d e importanza a questa considerazione, p e r c h è i paesi industriali d ' E u r o p a hanno bisogno d e i v i n i , d e g l i olii, delle frutta dell'Italia. M a d'altra parte u n a u -m e n t o d e i prezzi d e i v i v e r i seguito da q u e l l o d e i salari non può certo a v e r e i n questo m o m e n t o che c o n s e g u e n z e dannose per l o sviluppo della industria. E questo spiega, o s s e r v i a m o n o i , perchè g l ' indu-striali hanno combattuto i l protezionismo a g r a r i o .

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560 L ' E C O N O M I S T A

28 agosto 1892

considerare il complesso delle relazioni c o m m e r c i a l i

dell' Italia e lo s v i l u p p o c h e ha avuto il c o m m e r c i o

italiano c o i singoli paesi. (Continua)

IL COMMERCIO ITALIANO

nei primi sette mesi del 1893

R i f e r e n d o c i a quanto b r e v e m e n t e abbiamo detto esaminando il m o v i m e n t o c o m m e r c i a l e del 1 " semestre, d i a m o q u i l e cifre riassuntive del m o v i -mento stesso nel mese di luglio e nei sette mesi dell' anno.

I nostri scambi coli' estero sono n e l m e s e di lu-glio aumentati a paragone del mese corrispondente 4 8 9 1 ; infatti : 1891 1892 Differenza Esportazione Totale 92,191,031 65,544,464 101,117,413 73,675,074

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157,735,495 174,792,487 N e i selle mesi i n v e c e a b b i a m o avuto v a m e n t e : 1891 1892 8,926,382 8,130,610 17,056,992 comp Differenza Importazione 661,361,469 623,675,365 — 37,686,104 488,164,341 551,624,123 + 63,459,782 T o t a l e 1,149,525,810 l7l75,229,810 + 25,773,678

Dalle cifre delle categorie v e d r a n n o i lettori c h e la m a g g i o r e esportazione è data specialmente dal

vino e dalla seta. C o m u n q u e , il fatto c h e il c o m

-plesso degli scambi aumenta di 2 5 milioni in sette mesi, s e non è p r o v a di ripresa negli affari, è però indizio c h e ci siamo fermati nella discesa rapida a cui ci a v e v a condotto la tariffa del 1 8 8 8 . O r a bisogna riconquistare il terreno perduto e sarà i m -presa lunga e laboriosa.

E c c o intanto le cifre delle categorie :

C A T E G O R I E secondò la tariffa doganale

I. I I . I I I . I V . v. VI. V I I . V i l i . I X . X . X I . X I I . X I I I . X I V . X V . X V I . XVII.

Spiriti, bevande ed olii Generi colon., droghe e tabacchi. Prodotti chim. generi medicinali,

resine e profumerie

Colori e generi per tinta e per concia

Canapa, lino, juta ed altri vege-tali filamentosi esci, il cotone. Cotone

Lana, crino e peli Seta

Legno e paglia Carta e libri Pelli

Minerali, metalli e loro lavori.. Pietre, terre, vasellami, vetri e

cristalli

Cereali, far., paste e prodotti ve-get.,non compresi in altre categ. Animali,prodotti e spoglie di ani-mali non compresi in altre cat. Oggetti diversi

Totale delle prime 16 categorie Metalli preziosi Totale generale.... I M P O R T A Z I O N E Valore delle merci importate nei primi sette mesi nell' anno 1892 12.689.324 45,195,303 22,213,109 14,672,216 13,217,412 98.501.325 44.828,038 47,737,363 20,507,639 7,097.817 26,058,971 66,157,199 67,853,086 82,281,293 45,322,704 9,342,566 Differenza col 1891 623,675,365 27,421,900 - 3,812,216 + 1,176,490 - 4,031,860 + 2,845,911 - 1,167,620 - 9,386,921 - 395,074 + 5,622,215 - 2,133,896 + 96,921 -1- 855,681 - 3,912,832 - 10,664,397 - 12,505,287 - 613,089 4- 339,870 - 37,686,104 - 6,076,600 E S P O R T A Z I O N E C A T E G O R I E seoondo la tariffa doganale

I. Spiriti, bevande ed olii I L Generi colon, droghe e tabacchi. I I I . Prodotti chim..generi medicinali,

resine e profumerie

I V . Colori e generi per tinta e per concia

V . Canapa, lino, juta ed altri vege-tali filamentosi, esol. il cotone. V I . Cotone

V I I . Lana, crino o peli V i l i . Seta

I X . Legno e paglia X . Carta e libri X I . Pelli

X I I . Minerali, metalli e loro lavori.. X I I I . Pietre, terre, vasellami, vetri e

cristalli

X I V . Cereali, far., paste e prodotti ve-getali, non compr. in altre cat. X V . Animali, prodotti e spoglie di ani-mali, non compr. in altre categ. X V I . Oggetti diversi

Totale delle prime 16 categorie.. X V I I . Metalli preziosi Valore delle merci esportate nei primi sette mesi nell' anno 1892 85,126,738 1,736,545 24,761,386 5,543,289 Differenza eoi 1891 + 16,643,863 - 1,738,357 + 3,272,261 + 1,074,812 23,127,950 18,640,313 -1- 1 7,726,400 + 2. 181,394.035 + 81 17,812,092 + 3,951,603 -12,835,304 ,150,374 ,340,271 ,581,890 ,349,246 470,026 436,021 ,,926,779 24,436,275 + 3,786,774 35,582,669 45,810,332 56 238,930 6,900,362 551,624,123 37, E d e c c o Titoli di riscossione Totale generale.. prodotti d o g a n a l i : 1,414,470 + 3,548,749 578,718 349,485 63,459,782 5,045,700 589,608,923 - e 68,505,482 1892 651,097,265 - 43,762,704 Dazi d'Importazione 117.689.813 Dazi di Esportazione 3,394, 642 Sopratasse di fabbri-cazione 2,151,617 Diritti di bollo. . . 785,601 Diritti marittimi . . 2,879.437 Proventi diversi . . 550,154 1891 121,329.188 3,275,975 2,300,027 827,040 3,132,452 598,853 Differenza - 3,639 375 + 118,667 - 148.410 - 41,439 - 253,015 - 48,709 T o t a l e . . . 127,451,264 131,463,545 — 4,012,281

(Rivista (Economica

Il censimento degli Stati Uniti d'America. — Riforme d'imposte. — Le poste inglesi. — La produzione dell'oro nella Russia. — La liquidazione del corso forzoso.

11 censimento degli Stati Uniti d'America. — S o n o stati, teste pubblicati agli Stati Uniti i risul-tati definitivi del censimento del 1 8 9 0 ; da essi si trae luce p e r g i u d i c a r e sulla misura dell' i n c r e m e n t o di quel g r a n d e paese.

Il p r i m o censimento della popolazione delle c o -lonie inglesi d e l l ' A m e r i c a del N o r d f u fatto nel 1 7 2 7 . E s s e c o n t e n e v a n o allora 3 8 0 , 0 0 0 abitanti, d e i quali 7 8 mila n e g r i .

Il secondo censo e b b e l u o g o nel 1 7 5 4 e dette 1 , 1 9 2 , 8 9 6 bianchi e 2 9 2 , 7 3 8 negri, totale 1 , 4 8 5 , 6 3 4 abitanti.

N e l 1 7 7 0 n u o v o a c c r e s c i m e n t o : 1 , 8 5 0 , 0 0 0 bianchi e 4 6 2 , 0 0 0 n e g r i ; n e l 1 7 8 0 : 2 , 3 8 3 , 0 0 0 bianchi e 5 6 2 , 0 0 0 negri. I l censo d e l 1 7 9 0 constatò 1'esi-stanza di 3 , 9 2 9 , 2 7 4 abitanti.

(9)

28 agosto 1892

L ' E C O N O M I S T A

561

Dal 1 8 0 0 al 1 8 4 0 la proporzione dell'aumento ha

variato da 3 6 a 3 2 p e r cento. Dal 1 8 3 0 al 1 8 4 0 ha diminuito. Dal 1 8 4 0 al 1 8 6 0 la p r o p o r z i o n e è m e n o stabile e si indebolisce.

D o p o d i essersi mantenuta del 3 5 al 3 6 per cento fino al 1 8 6 0 , cade a 2 3 p e r cento nel 1 8 7 0 , sotto l'influenza della guerra di secessione ; poi si rialza a 3 0 e ricade quasi a 2 5 , malgrado l'aumento no-tevole di quasi 1 2 milioni e mezzo i n dieci anni, cioè 1 , 2 4 6 , 6 4 6 p e r anno.

Ma a rendersi esatto conto del significato di q u e -ste cifre e d e i cambiamenti ai quali corrispondono, bisogna tenere presente un altro elemento della mas-sima importanza : l ' i m m i g r a z i o n e .

Essa non ha avuto v e r a importanza c h e dopo il 1820.

Dal 1 8 2 0 al 1 8 3 0 essa apporta un' aggiunta alla popolazione degli Stati di 1 2 8 , 5 0 2 abitanti. Dal 1 8 3 0 al 1 8 4 0 di 5 3 6 , 4 1 1 . Dal 1 8 4 0 al 1 8 5 0 di 1 , 4 0 6 , 6 0 8 . Dal 1 8 5 0 al 1 8 6 0 di 2 , 7 9 9 , 3 6 9 . Dal 1 8 6 0 al 1 8 7 0 di 2 , 0 4 5 , 8 4 1 . Dal 1 8 7 0 al 1 8 8 0 di 2 , 7 4 2 , 1 3 7 e fi-nalmente dal 1 8 8 0 al 1 8 9 0 di 5 , 6 7 4 , 0 9 0 .

In totale dal 1 8 2 0 al 1 8 9 0 sono entrati negli Stati Uniti 1 5 , 3 3 2 , 9 5 8 e m i g r a n t i .

S e d u n q u e dalla popolazione censita n e l 1 8 9 0 si tolgono gli i m m i g r a n t i , risulta c h e l ' a u m e n t o d e g l i abilanti nati negli Stati Uniti d a l 1 8 2 0 in p o i è di 3 7 , 6 5 5 , 0 4 6 .

Questo a u m e n t o è c o n s i d e r e v o l e e d è difficile c i -tarne u n altro proporzionalmente così g r a n d e in u n periodo di soli settanta anni.

Tuttavia è bene ricordare che durante lo stesso tempo, parecchie nazioni di Europa e d e l l ' A m e r i c a centrale e del S u d hanno pure avuto notevole i n -cremento nelle loro popolazioni.

P e r esempio la Russia europea del 1 8 2 0 al 1 8 9 0 è aumentata di 5 0 milioni di abit., e l'Inghilterra di|22. V e d i a m o ora c o m e la popolazione degli Stati Uniti si riparte fra le città e le c a m p a g n e .

A l l e origini della colonizzazione, la popolazione urbana non a v e v a alcuna importanza rispetto alla popolazione rurale.

N e l 1 7 9 0 sopra 5 , 9 2 9 , 2 1 4 abitanti, la popolazione urbana non rappresentava c h e 1 3 1 , 4 7 2 abitanti, ossia il 3,35 p e r cento.

Ma da allora i n p o i l e proporzioni si sono g r a d a -tamente invertite : sicché nel 1 8 9 0 t r o v i a m o che la popolazione urbana è di 1 8 milioni in cifra rotonda, su 6 2 milioni e mezzo della popolazione totale.

F i n o al 1 8 5 0 la colonizzazione degli Stati Uniti è stata quasi esclusivamente rurale e la popolazione urbana non a v e v a alcuna importanza rispetto alla massa. D a l 1 8 5 0 al 1 8 8 0 la percentuale urbana guadagna il 1 0 p e r cento e rappresenta u n po' più del quinto del totale. M a fra il 1 8 8 0 e il 1 8 9 0 , si compie u n progresso decisivo, e la popolazione ur-bana aumenta circa 7 milioni di anime.

Questo a u m e n t o si traduce in cifre straordinarie. Gli Stati Uniti contano, d a l 1890, t r e città c o n più di u n milione di abitanti, c i ò c h e n o n si v e -rifica presso nessun altro Stato del m o n d o , e cioè Nuova Y o r k con 1,515,301 ; C h i c a g o con 1 , 0 9 9 , 8 5 0 , e Filadelfia con 1 , 0 4 6 , 9 6 1 . Inoltre B r o o k l i n c o n 806,343 abitanti. V e n t i q u a t t r o città al disopra d e i 1 0 0 , 0 0 0 abitanti ; 5 5 da 1 0 0 , 0 0 0 a 4 0 , 0 0 0 ; e 3 7 6 da 4 0 , 0 0 0 a 8 , 0 0 0 . P e r tacere delle alle altre fino

a 4 mila, m i n i m o adottato p e r caratterizzare u n

gruppo urbano.

D u e fattori speciali c o n v i e n e distaccare dall' in-s i e m e della popolazione americana e conin-siderarli a p a r i e : il fattore p r i m i t i v o , la popolazione indiana o rossa, e d il fattore introdotto p e r forza negli Stati Uniti, il n e g r o .

La popolazione indiana o rossa, numerata, n o n sorpassa o r a 2 4 9 , 2 7 3 , di cui 2 0 0 , 0 0 0 posti sotto il controllo del g o v e r n o f e d e r a l e 5 8 , 8 0 6 detti civilised. L a popolazione negra, detta di colore, è m e s c o -lata col resto della nazione. Censita a parte, diede, nel 1 8 9 0 u n totale di 7 , 6 3 8 , 3 6 0 contro 5 4 , 9 8 3 , 8 9 0 bianchi.

Restano i gialli, chinesi e giapponesi ; m a , a quanto risulla dal censimento, si tratta di poca c o s a : infatti i chinesi sarebbero 1 0 7 , 4 8 5 e i giapponesi appena 2 , 0 3 9 .

P e r c o n c h i u d e r e , e certo che la natalità a m e r i cana non è eccessiva, e poiché la corrente m i g r a -toria non accenna a f e r m a r s i , così si può ritenere che l'incremento della popolazione continuerà all'in -circa nelle presenti condizioni, m a dirigendosi di preferenza verso la città e l'industria, piuttosto che v e r s o le c o m p a g n e e l'agricoltura.

Riforme d'imposte. — C o m e è noto, i l sig. Miquel s' è proposto di r i f o r m a r e tutto il sistema fiscale della Prussia. Ha già riformato l'imposta sulla rendita, pro-curando alio Stato un m a g g i o r introito che si calcola di quaranta milioni di marchi. O r a s'accinge a i m presa ben più importante. V u o l e assegnare ai C o muni l'imposta sui terreni e fabbricati, cioè, un p r o -v e n t o di circa cento milioni oggi incassato dallo Stato, il quale i n c a m b i o terrebbe p e r sè la quota dei pro-venti d e i dazi imperiali sui cereali e sul bestiame che d e v e passare ai C o m u n i in v i r t ù della cosidetta

lex Huene, cioè intorno a 2 0 milioni, i quali uniti

ai 4 0 milioni di m a g g i o r reddito dell'imposta di r i c -chezza mobile e una nuova imposta sul capitale ri-costituirebbero appunto i cento milioni di cui lo Stato prussiano si espropria a f a v o r e dei consorzi c o m u n a l i .

Questa novità sembra tutta f a v o r e v o l e ai C o m u n i , ma si d e v e c r e d e r e c h e tale n o n la reputasse il signor H e r r f u r t h , il q u a l e inoltre trovava audace e di carattere socialista l ' i d e a di un'imposta p r o g r e s -siva sul capitale. T a n t ' è ch'egli non è solo di questo parere e che l'idea f u combattuta già da p i ù parti con a r d o r e , il c h e lascia pronosticare che il sig. Mi-quel non eseguirà il resto del suo p r o g r a m m a rifor-matore così facilmente c o m e eseguì il principio.

l e poste inglesi. — Durante 1' anno finanziario 1 8 9 1 - 9 2 , che spirò il 3 1 d e l marzo scorso, l e poste inglesi trasportarono :

1, 767,500,000 lettere ;

241,600,000 cartoline postali ;

495,300,000 libri, campioni e manoscritti ; 162,800,000 giornali periodici ;

49,378,365 pacchi postali. 2^ 716, 578,365 totale.

P a r a g o n a n d o queste cifre con quelle c o r r i s p o n denti dell'esercizio antecedente, si trova c h e il m o -v i m e n t o è aumentato p e r tutte le spedizioni di-verse, affidate alla posta nella percentuale misura seguente :

lettere, 3.8 — cartoline, 5.2 libri e campioni, 2.9 — giornali, 1. 1 pacchi postali, 6.6 — Media 3.5

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car-562

L ' E C O N O M I S T A

28 agosto 1892

toline, 1 3 libri, 4 giornali e d 1 pacco postale —

v a l e a dire u n m o v i m e n t o postale sei volte e mezzo

maggiore di q u e l l o che si è constatato in Italia d u

-rante l'anno 1 8 9 0 .

La produzione dell'oro nella Russia. — L a Pali

Mail Gazette fornisce sulla produzione d e l l ' o r o nella

Russia, durante il decennio 1 8 8 2 - 9 1 , le seguenti c i f r e : Materiale greggio 1882 C h i l o g r a m m i 35,929, 96 1883 » 3 4 , 3 6 4 , 0 8 1884 » 35,457, 84 1885 » 32,853, 04 1886 » 23,243, 76 1887

»

34, 6 4 3 , 6 4 1888 » 34,936, 88 1889 » 3 7 , 0 0 4 , 4 4 1890 T> 39,104, 56 1891 » 38, 778, 96 T o t a l e c h i l o g r 356, 322, 36 Dei 3 8 , 7 7 8 , 9 6 c h i l o g r a m m i di materiale estratto n e l l ' a n n o 1 8 9 1 , si ottennero alla d e r o :

32, 787, 92 chilogr. d' oro 2 9 3 , 0 4 » di a r g e n t o cioè u n v a l o r e di circa 1 1 4 milioni di lire.

S u p p o n e n d o c h e la m e d e s i m a proporzione tra il metallo g r e g g i o e l'oro puro siasi mantenuta negli anni precedenti, la produzione del decennio rappresen-terebbe ad un dipresso il v a l o r e di lire 1 , 0 4 7 , 0 0 0 , 0 0 0 .

La liquidazione del corso forzoso. — L a circo-lazione dei biglietti emessi dall' e x Consorzio delle Banche è ridotta a m e n o di 9 milioni.

Di questi, una m i n i m a parte è ancora custodita nelle casse della B a n c a Nazionale, c h e li ritira dai privati p e r presentarli poi, p e r proprio conto, al ba-ratto i n valuta metallica.

L a m a g g i o r parte residuale si c o m p o n e di biglietti dispersi o d i s t r u t t i , che saranno prescritti a f a v o r e dello Stato n e l l ' a p r i l e 1 8 9 3 .

Dalla statistica pubblicata dalla Camera di

Commercio d i A n c o n a apparisce che n e l 1 8 9 1 il m o v i

-m e n t o delle -m e r c i ebbe sorti -m e n o f a v o r e v o l i c h e nell'anno precedente. Infatti n e l l ' i m p o r t a z i o n e per via di m a r e c o m e p e r v i a di terra si nota p e r alcune m e r c i una differenza i n m e n o di 5 0 0 mila quintali, in confronto d i una eccedenza per altre di soli 3 0 mila quintali appena, e nella esportazione la diffe-renza si limita a 2 0 mila quintali di m e r c i esportate in più nel 1 8 9 1 .

E s a m i n a n d o da d o v e p r o v e n g a n o tali d i f f e r e n z e si t r o v a c h e la d i m i n u z i o n e della importazione è d o -vuta p e r la m a g g i o r parte al carbone m i n e r a l e , che rappresenta p i ù di un r a m o di c o m m e r c i o , u n a p p r o v v i g i o n a m e n t o p e r 1' alimentazione di una i n d u -stria, quella f e r r o v i a r i a , c h e si esercita p e r la

mas-sima parte fuori del distretto. D e i 5 0 0 mila quintali importali i n m e n o 3 2 0 mila erano di carbone m i -nerale.

P r o c e d e n d o nella analisi, si trova c h e presentano a u m e n t o nella i m p o r t a z i o n e : i bitumi per 3 8 0 0 quin-tali circa, i c o m m e s t i b i l i p e r 2 3 0 0 , la canapa p e r 7 1 0 0 , le frutta p e r 1 1 0 0 , g l i strumenti musicali, le lane p e r 3 0 0 quintali, i legnami p e r 6 5 0 , le m a c c h i n e p e r 3 0 0 , l e manifatture p e r 3 5 0 , i m e -dicinali per 8 0 5 0 , i metalli per 2 3 0 0 , gli oggetti pre-ziosi p e r 1 9 2 c h i l o g r a m m i , i pellami p e r 3 0 0 , le piante e d i semi p e r 3 5 0 quintali, i vini per 8 5 0 0 , i tartari p e r 2 0 0 0 .

Presentano i n v e c e d i m i n u z i o n e : il bestiame così a capi c o m e a peso, i bozzoli e le sete c h e nel 1891 scesero ad un livello bassissimo, la carta e le stampe, la cera e d il m i e l e , i cereali, e questi p e r la cifra rilevante d i 6 4 , 5 0 0 quintali, i coloniali p e r 3 1 , 4 0 0 , i colori, le cristallerie, i generi diversi, i lavori m e -tallici, i legnami p e r la quantità di 1 3 3 , 0 0 0 pezzi, i legumi, il materiale da costruzione per oltre 1 5 , 5 0 0 quintali, le m e r c e r i e , l e merci diverse, il mobilio, gli olii ed i combustibili, il pesce, i prodotti c h i -m i c i , i recipienti vuoti, i sali e tabacchi p e r quasi 1 5 , 7 0 0 quintali, i veicoli, g l i oggetti di vestiario e gli effetti teatrali.

Così in quaranta articoli, lasciati i n disparte a l -cuni di m i n o r e importanza, ventiquattro presentano diminuzione, e sedici a u m e n t i .

Nell'esportazione si hanno 2 2 articoli i n aumento e altrettanti in diminuzione.

La cifra m a g g i o r e d e l l ' a u m e n t o è data dai l e g u m i : v e n g o n o p o i i combustibili, i legnami a peso, i vini, i generi diversi, i lavori metallici, i tartari, i m e -dicinali, e d altri articoli di lieve importanza. Nella d i m i n u z i o n e v e n g o n o primi i coloniali, e poi i bi-tumi per 9 5 0 0 quintali e cereali p e r quasi 3 0 0 0 , i l e g n a m i a pezzi, e l e pelli e il pesce.

E c c o adesso il m o v i m e n t o della navigazione nel porto di A n c o n a .

I piroscafi giunti n e l porto n e l 1 8 9 1 f u r o n o 4 5 6 c o n u n tonnellaggio c o m p l e s s i v o di tonn. 4 0 3 , 7 1 1 contro 4 2 9 piroscafi nel 1 8 9 0 e 4 2 6 , 5 0 3 tonnellate. V i è stato così nel 1 8 9 1 un aumento di 2 7 p i r o -scafi e una d i m i n u z i o n e di 2 2 , 7 9 2 tonnellate.

I piroscafi partiti f u r o n o 4 5 9 con 4 0 9 , 7 9 1 tonn. e confrontando questi resultati con quelli del 1 8 9 0 si trova n e l 1891 un a u m e n t o di 2 9 piroscafi e una d i m i n u z i o n e di 1 8 mila tonn. circa.

Quanto alle bandiere, oltre quella italiana, cbe dà il m a g g i o r contingente coi v a p o r i della N a v i g a z i o n e Generate e della P u g l i a , la prima è l'inglese. V e n -g o n o poi 1' austriaca, rappresentata pressoché intie-r a m e n t e d a i vapointie-ri della linea " A n c o n a - F i u m e , la g e r m a n i c a , la s v e d e s e e l'ellenica.

Quanto ai velieri, s e n e e b b e r o i n a r r i v o 4 2 4 , pressoché tutti di bandiera italiana, di c u i 3 6 8 ca-richi. Il n u m e r o degli a r r i v i f u alquanto m i n o r e di quelli del 1 8 9 0 , m a f u m a g g i o r e q u e l l o dei basti-menti arrivati carichi, p e r c h è m e n t r e n e l 1 8 9 0 su 4 3 5 bastimenti 3 0 3 soltanto giunsero carichi, nel 1891 su 4 2 9 n e giunsero carichi 3 6 8 .

Riferimenti

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