ODONTOIATRIA FORENSE
Convegno GLI INFORTUNI SUL LAVORO E LE MALATTIE PROFESSIONALI DEGLI ODONTOIATRI Bologna, 12 novembre 2005
TAGETE 2-2007 Anno XIII
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RISCHI CORRELATI DELL’ODONTOIATRIA
Prof. Giorgio Borea* - Prof. ssa Maria Sofia Rini**Il rischio di patologie lavoro correlate in odontoiatria è piuttosto importante, anche se in Italia riscuote scarso interesse e in genere non vi è consapevolezza fra gli operatori.
Il primo pensiero corre intuitivamente al rischio infettivologico, la dove molto è stato realizzato nell'esclusivo interesse della salute del paziente.
Nel 1995 negli USA sono documentate 800.000 punture accidentali .Grazie all'educazione sanitaria ed alle maggiori cautele adottate tali infortuni tendono a ridursi. Molti di tali incidenti sono legati alla manipolazione di aghi e taglienti nel post intervento. Spaventano infezioni da HIV (anche se il rischio appare limitato) e HCV, patologie con viremia cronica e con gravi complicanze cliniche. La vaccinazione per l'HBV controlla efficacemente la patologia. La trasmissibilità di tali infezioni è legata esclusivamente alla via transcutanea o allo schizzo
* Presidente dell’Ordine dei medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di
Bologna. Già Ordinario Istituto Discipline Odontostomatologiche, Università degli Studi di Bologna
** Professore a contratto Dip. di Scienze Odontostomatologiche- Univ. di Bologna.
Coordinatore di Branca- Distr. Pianura Est- Ausl di Bologna
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diretto in mucosa e non a spray o aerosol infetti inalati per via respiratoria.
Questi ultimi generati dalle alte velocità , rappresentano un rischio significativo per altre gravi patologie, in quanto in grado di rimanere sospesi nell'aria e di contaminare i circuiti idrici del riunito È riportato in letteratura, a fianco a una serie infezioni polmonari, il rischio di contrarre difterite, pertosse, varicella e patologie da herpes virus, morbillo, rosolia, Sars, febbri emorragiche, parotiti, encefaliti, meningiti, setticemie ,endocarditi ed altro.
La logica indica la soluzione nell'utilizzo di adeguati mezzi barriera, precauzioni, sterilizzazione e disinfezione e vaccini . Ma guanti e mascherine, risultano diversi per materiali costitutivi, permeabilità, tempi di tenuta, provenienza, controlli di qualità, stoccaggio e trasporto. Sono documentati casi in cui sono apparsi inefficaci. L'ispezione visiva della loro integrità, di fatto, non risulta efficace e può non essere sufficiente garanzia il superamento del test dell'acqua (alcuni microrganismi penetrano la dove l'acqua non passa.). I methyl-methacrylati ed alcuni disinfettanti possono compromettere l'integrità dei guanti.
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L'utilizzo quotidiano e prolungato, inoltre, di tali presidi e di acrilati e disinfettanti si correla a problematiche, statisticamente rilevanti, di effetti collaterali, irritanti ed alla comparsa di allergie e sensibilizzazioni.
Adeguate barriere, aerazione/aspirazione e capsule d'amalgama predosate hanno oggi minimizzato l'esposizione dell'odontoiatra al mercurio ed al protossido d'azoto, ma agenti chimici, fisici, radiazioni ottiche, illuminazione artificiale, schizzi infetti possono in vario modo contribuire all'insorgenza anche di gravi problematiche visive, associandosi a patologie proprie di un 'attività in cui è necessario mettere a fuoco in continuazione oggetti piccoli.
Più discusso è l'effetto delle vibrazioni sonore relativamente all'insorgenza di patologie acustiche.
Sebbene presenti anche nella popolazione generale, particolare incidenza e prevalenza hanno le patologie muscolo scheletriche e del SNP sugli operatori odontoiatrici. Tale attività lavorativa svolge un importante ruolo di concausa significativa . Tipiche dell'attività odontoiatrica l'accumulo e la compresenza di noxe di tipo biomeccanico (vibrazioni, postura incongrua, forza , ripetiività) cui sono riferibili disordini quali lombalgie ,ernie del disco , sindrome del tunnel carpale, tendiniti
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della mano, del gomito, della spalla. Si rilevano anche Dupuytren, artrosi e processi degenerativi delle mani. Ultima, ma non priva di interesse è la preoccupazione per fenomeni da stress, burnout, ansia, depressione, alcolismo (più frequente nelle donne) con seri sviluppi anche sul piano fisico (ipertensione)