REGIONE LAZIO
DELIBERAZIONE N. DELPROPOSTA N. 20102 DEL 14/11/2019 GIUNTA REGIONALE
STRUTTURA PROPONENTE
ASSESSORATO PROPONENTE
DI CONCERTO
Direzione: AFFARI ISTITUZIONALI, PERSONALE E SISTEMI INFORMATIVI
Area: DATORE DI LAVORO, PROMOZIONE DEL BENESSERE ORGANIZZATIVO E SERVIZI AL PERSONALE
Prot. n. ___________________ del ___________________
OGGETTO: Schema di deliberazione concernente:
(DEL BUFALO MICHELA) (CAMPAGNOLA VALENTINA) (V. CAMPAGNOLA) (A. BACCI)
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L' ESTENSORE IL RESP. PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE RESPONSABILE IL DIRETTORE REGIONALE
LAVORO E NUOVI DIRITTI, FORMAZIONE, SCUOLA E DIR. ALLO STUDIO UNIV., POLITICHE PER LA RICOSTRUZIONE ___________________________(Di Berardino Claudio)
L'ASSESSORE
___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________
IL DIRETTORE
ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE
COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA:
Data dell' esame:
con osservazioni senza osservazioni
SEGRETERIA DELLA GIUNTA Data di ricezione: 20/11/2019 prot. 923 ISTRUTTORIA:
____________________________________ ____________________________________
IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE COMPETENTE
____________________________________ ____________________________________
IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA IL PRESIDENTE
ACCORDO DI COLLABORAZIONE PER LO SVILUPPO DELLO SMART WORKING AI SENSI DELL'ART. 15 DELLA L.
241/90 E SS.MM.II. APPROVAZIONE.
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IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE Bilancio, Governo Societario, Demanio e Patrimonio
Pagina 1 / 1 Pagina 1 / 9 Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI
OGGETTO: ACCORDO DI COLLABORAZIONE PER LO SVILUPPO DELLO SMART WORKING AI SENSI DELL’ART. 15 DELLA L. 241/90 E SS.MM.II. APPROVAZIONE.
LA GIUNTA REGIONALE
SU PROPOSTA dell’Assessore al Lavoro e nuovi diritti, Formazione, Scuola e diritto allo studio universitario, Politiche per la ricostruzione
VISTO lo Statuto della Regione Lazio;
VISTA la legge regionale 20 novembre 2001, n. 25 e ss.mm.ii., “Norme in materia di programmazione, bilancio e contabilità della Regione”;
VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 e ss.mm.ii., “Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza del personale regionale”;
VISTO il “Regolamento d’organizzazione degli Uffici e dei Servizi della Giunta Regionale” del 6 settembre 2002, n. 1 e ss.mm.ii.;
VISTO il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 “Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”;
VISTO il decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e ss.mm.ii.;
VISTA la legge 7 agosto 2015, n. 124 “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”;
VISTA la legge 22 maggio 2017, n. 81 “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato” ed in particolare gli articoli 18, 19, 20, 21, 22 e 23 in materia di lavoro agile;
VISTA la direttiva 1 giugno 2017 n. 3 del Presidente del Consiglio dei Ministri recante indirizzi per l’attuazione dei commi 1 e 2 dell’articolo 14 della legge 7 agosto 2015, n. 124, unitamente alle linee guida contenenti regole inerenti all’organizzazione del lavoro finalizzate a promuovere la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei dipendenti;
RICHIAMATO l’art. 26 del Contratto Collettivo Decentrato Integrativo, sottoscritto in via definitiva il 13 maggio 2017, nel quale le parti si sono impegnate a recepire, con apposito accordo di contrattazione decentrata integrativa, la nuova disciplina del “lavoro agile”;
VISTO il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro relativo al personale del comparto Funzioni Locali per il triennio 2016-2018, sottoscritto in via definitiva il 21 maggio 2018 ed in particolare l’art. 72 rubricato “Welfare integrativo” e la dichiarazione congiunta n. 2;
VISTO il Regolamento (UE) n. 1301/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 recante disposizioni relative al Fondo europeo di sviluppo regionale e disposizioni
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specifiche concernenti l'obiettivo “Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione”;
VISTO il Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca;
VISTO l’accordo di Partenariato 2014-2020 per l’Italia, adottato dalla Commissione europea il 29 ottobre 2014;
CONSIDERATO che il Programma Operativo Nazionale Governance e Capacità Istituzionale 2014- 2020, investendo sinergicamente sugli Obiettivi Tematici OT 2 “Migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, nonché l'impiego e la qualità delle medesime” e OT11 “Rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate e un’amministrazione pubblica efficiente”, intende dare attuazione al disegno espresso nell’Accordo di Partenariato, in particolare agendo sulla seguente priorità di investimento: “sostenere la qualità, l'efficacia e l'efficienza della pubblica amministrazione”;
VISTO l’“Avviso per il finanziamento di interventi volti al trasferimento, all'evoluzione e alla diffusione di buone pratiche attraverso Open Community PA 2020” emesso dall’Agenzia per la Coesione Territoriale in data 20 aprile 2017, il quale prevedeva una dotazione finanziaria pari a 12 milioni di euro per finanziare progetti per lo scambio e l’evoluzione di buone pratiche fra pubbliche amministrazioni;
CONSIDERATO che tra le proposte presentate in risposta al citato Avviso figura il progetto
“VeLA: (Veloce, Leggero, Agile: Smart Working per la PA)”, elaborato dalla Regione Emilia- Romagna - quale Ente Capofila, coordinatore dell’aggregazione – in stretta collaborazione con gli Enti: Città Metropolitana di Bologna, Comune di Bologna, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Regione Lazio, Regione Piemonte, Regione Veneto, UTI delle Valli e delle Dolomiti Friulane;
VISTO il decreto n. 31 del 13 marzo 2018 dell’Autorità di Gestione del PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020 con il quale è stata approvata e pubblicata sul sito (www.pongovernance1420.gov.it/it/opportunita/) la graduatoria finale (Allegato 1 al decreto) delle proposte progettuali presentate in risposta al già citato Avviso, la cui dotazione finanziaria è stata contestualmente rideterminata da 12 a 18 milioni di euro;
VISTO che il progetto VeLA risulta tra i 30 progetti ammessi a finanziamento per un importo complessivo pari a € 699.999,93;
CONSIDERATO che con delibera 27 marzo 2018, n. 177 la Giunta regionale ha approvato lo schema di Protocollo di Intesa per la realizzazione del progetto “VeLA: (Veloce, Leggero, Agile:
Smart Working per la PA)”, ammesso a finanziamento nell’ambito dell’Avviso pubblico per il finanziamento di interventi volti al trasferimento, all'evoluzione e alla diffusione di buone pratiche attraverso Open Community PA 2020, allegato “1” unitamente ai relativi allegati “A”
(elenco dei rappresentanti legali) e “B” (proposta progettuale ammessa a finanziamento);
CONSIDERATO che detto progetto ha l’obiettivo sia di diffondere nelle PA un nuovo modello culturale di organizzazione del lavoro più funzionale, flessibile e capace di rispondere agli indirizzi
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di policy e alle esigenze di innalzamento della qualità dei servizi, nonché di maggiore efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa, sia di migliorare la conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti;
VISTA la deliberazione della Giunta regionale 31 gennaio 2019, n. 46 avente per oggetto
“Adozione del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione per gli anni 2019-2021”;
VISTA la deliberazione della Giunta regionale 6 settembre 2018, n. 479 con la quale è stato approvato il Piano delle Azioni Positive per il triennio 2018-2020, ai sensi dell’art. 57 del D. lgs.
165/2001 e degli artt. 42 e 48 del d.lgs. 198/2006 e dell’art. 21 della legge 183/2010;
PRESO ATTO che nell’ambito del Piano delle Azioni Positive assume particolare rilievo la sperimentazione dello Smart Working quale strumento di conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare delle lavoratrici e dei lavoratori;
CONSIDERATO che con la deliberazione della Giunta regionale 9 ottobre 2018, n. 555, è stata approvata la disciplina dell’avvio della sperimentazione dello smart working nella Regione Lazio;
CONSIDERATO che in data 15 febbraio 2019 è stato siglato il Contratto Decentrato Integrativo per il triennio 2019-2021, nel quale trova disciplina disciplina la sperimentazione del lavoro agile;
PRESO ATTO che all’articolo 26, comma 2, del citato CCDI per l’anno 2019 è previsto l’avvio di una fase di sperimentazione del lavoro agile con il coinvolgimento di un numero minimo di 500 unità;
CONSIDERATO che in data 11 marzo 2019 è stata avviata l’attività di formazione rivolta ai dirigenti regionali in materia di smart working;
VISTA la determinazione 24 maggio 2019, n. G07063, con la quale è stata avviata la sperimentazione dello smart-working per l’anno 2019, in attuazione dell’art. 26 CCDI 2019-2021;
CONSIDERATO che nell’ambito del progetto VeLA. è stato sviluppato un kit di riuso che favorisce l'adozione delle modalità di lavoro agile, con l'obiettivo di disporre di leve per agire sull'organizzazione e sulle persone, aumentandone la capacità produttiva e la flessibilità, al fine di modernizzare il sistema amministrativo;
CONSIDERATO che il suddetto kit di riuso può essere chiesto in riuso dalle Pubbliche Amministrazioni, secondo quanto previsto dal Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD) istituito con il decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 e ss.mm.ii.;
CONSIDERATO che con il Progetto V.e.L.A. si è concluso in data 31 luglio 2019;
RAVVISATA l’opportunità, al fine di consolidare il percorso intrapreso in tema di smart working come leva per la trasformazione digitale e il cambiamento organizzativo nella P.A., di costituire un Partenariato di cui sono fondatrici le seguenti Amministrazioni: Regione Emilia-Romagna, Regione Lazio, Regione Piemonte, Regione Veneto, Regione Friuli-Venezia Giulia, Città Metropolitana di Bologna, Provincia Autonoma di Trento, Comune di Bologna;
CONSIDERATO che il suddetto Partenariato viene costituito con l’obiettivo di:
a) proseguire in un percorso condiviso di efficace e ulteriore sviluppo dello di Smart Working, secondo le direttrici elencate di seguito (a mero titolo esemplificativo e comunque non esaustivo):
a.1. rafforzamento nelle organizzazioni partner delle principali leve attivate dallo Smart
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Working (innovazione delle modalità di lavoro, lavoro per obiettivi, digital skills, innovazione dei processi, conciliazione tempi di vita lavoro, age management, etc);
a.2. attivazione di possibili percorsi di diffusione tra le Pubbliche Amministrazioni (in logica territoriale o di rete tra amministrazioni);
a.3. attivazione di possibili collaborazioni con soggetti privati;
b) sviluppare percorsi formativi, momenti divulgativi o seminariali;
c) manutenere e aggiornare il kit elaborato come output di VELA;
d) integrare le migliorie apportate al suddetto, comprese quelle derivanti dai processi di riuso, previa valutazione di compatibilità e valore aggiunto;
e) ampliare la rete delle PA riusanti e animare la relativa Community;
f) creare e mantenere le condizioni per eventuali future partecipazioni in forma associata ad altre iniziative di finanziamento sullo smart working o su tematiche similari/correlate;
VISTO lo schema di accordo di collaborazione per lo sviluppo dello smart working tra Regione Lazio e Regione Emilia-Romagna, Regione Piemonte, Regione Veneto, Regione Friuli-Venezia Giulia, Città Metropolitana di Bologna, Provincia Autonoma di Trento, Comune di Bologna;
PRESO ATTO che il presente provvedimento non comporta oneri a carico del bilancio;
ATTESO che in data 08/11/2019 è stata inviata informativa alle OO.SS. della dirigenza e del comparto e che non sono pervenute osservazioni;
DELIBERA
per le motivazioni espresse in premessa che costituiscono parte integrante della presente deliberazione:
1. di aderire alla costituzione del partenariato per lo sviluppo dello Smart Working con le seguenti Amministrazioni fondatrici: Regione Emilia-Romagna, Regione Piemonte, Regione Veneto, Regione Friuli-Venezia Giulia, Città Metropolitana di Bologna, Provincia Autonoma di Trento, Comune di Bologna;
2. di approvare lo schema di Accordo di collaborazione per lo sviluppo dello smart working, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato “1”).
Il Direttore della Direzione regionale “Affari istituzionali, Personale e Sistemi Informativi”è autorizzato alla sottoscrizione dell’accordo.
Il presente provvedimento non comporta oneri a carico del bilancio.
La presente Deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio e sul sito internet regionale www.regione.lazio.it.
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ALLEGATO “1”
SCHEMA DI ACCORDO DI COLLABORAZIONE PER LO SVILUPPO DELLO SMART WORKING
ai sensi dell’art. 15 della L. 241/90 e ssmm.
Premesso che
La Pubblica Amministrazione è oggi chiamata a sostenere le sfide imposte dal perseguimento delle proprie finalità istituzionali in un contesto economico-culturale estremamente dinamico. La capacità di risposta delle Amministrazioni dipende principalmente dai modelli organizzativi adottati, i quali devono necessariamente tenere conto di aspetti demografici, generazionali e culturali (coesistenza di molte generazioni al lavoro contemporaneamente e quindi di culture, attitudini, propensioni, esigenze, competenze diverse) e di un’evoluzione tecnologica talmente rapida e pervasiva da influire, anche drasticamente, sui modelli e processi lavorativi.
Le tecnologie ICT oggi disponibili consentono di lavorare in modo più flessibile utilizzando meccanismi di coordinamento diversi dal tradizionale controllo a vista basato sulla presenza fisica e rendendo possibili forme di lavoro agile che superano i confini tradizionali di spazio e tempo di lavoro.
Il lavoro agile (cd. smart working) consente infatti di agire su diversi assi: l'organizzazione, i costi di funzionamento, di gestione degli spazi, il work-life balance, lo sviluppo e la diffusione dell'utilizzo delle tecnologie, l'age-management, tutti fattori che, se opportunamente combinati, contribuiscono alla crescita dell’efficacia e dell’efficienza e alla valorizzazione del capitale umano, insieme all’aumento del benessere organizzativo.
Gli effetti sperimentati nelle organizzazioni riguardano una pluralità di ambiti: la riduzione del carattere gerarchico a beneficio di una più performante integrazione matriciale di ruoli e funzioni, la creazione di team multidisciplinari, l’incentivazione ai processi di digitalizzazione, la riduzione degli spostamenti lavorativi all’interno del territorio e il miglioramento del bilanciamento delle esigenze di vita e di lavoro.
Regione Emilia-Romagna, quale Ente Capofila, coordinatore dell’aggregazione, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Regione Lazio, Regione Piemonte, Regione Veneto, Città Metropolitana di Bologna, Provincia autonoma di Trento, Comune di Bologna, UTI delle Valli e delle Dolomiti Friulane, nell’ambito della propria partecipazione all’“Avviso per il finanziamento di interventi volti al trasferimento, all'evoluzione e alla diffusione di buone pratiche attraverso Open Community PA 2020” con il progetto “VeLa: (Veloce, Leggero, Agile: Smart Working per la PA)”, hanno sviluppato un kit di riuso che favorisce l'adozione delle modalità di lavoro agile, con l'obiettivo di disporre di leve per agire sull'organizzazione e sulle persone, aumentandone la capacità produttiva e la flessibilità, al fine di modernizzare il sistema amministrativo.
Il kit elaborato si contraddistingue per un approccio semplice e agile e opera per far sì che lo smart working rappresenti una grande opportunità di innovazione, alla portata di tutte le amministrazioni che, secondo quanto previsto dal Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD) istituito con il decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 e ss.mm., possono chiederlo in riuso.
Dato atto che
Tra i partner del progetto VeLA sussiste un reciproco interesse a proseguire la collaborazione ai sensi dell'art. 15 della L. 241/90 e ssmm, non solo in ordine alla manutenzione e all’evoluzione del kit, ma anche al fine di rafforzare i percorsi in atto in ciascuna amministrazione, attraverso la costruzione di una rete di scambio e partenariato permanente;
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Tutto ciò premesso, le parti convengono e stipulano quanto segue:
Art. 1 Finalità
Le Amministrazioni aderenti costituiscono un Partenariato allo scopo di consolidare il percorso intrapreso in tema di smart working come leva per la trasformazione digitale e il cambiamento organizzativo nella PA.
Il Partenariato viene costituito con l’obiettivo di:
proseguire in un percorso condiviso di efficace e ulteriore sviluppo dello Smart Working, secondo le direttrici elencate di seguito (a mero titolo esemplificativo e comunque non esaustivo)
- rafforzamento nelle organizzazioni partner delle principali leve attivate dallo Smart Working (innovazione delle modalità di lavoro, lavoro per obiettivi, digital skills, innovazione dei processi, conciliazione tempi di vita lavoro, age management, etc);
- attivazione di possibili percorsi di diffusione tra le Pubbliche Amministrazioni (in logica territoriale o di rete tra amministrazioni);
- attivazione di possibili collaborazioni con soggetti privati;
sviluppare percorsi formativi, momenti divulgativi o seminariali;
manutenere e aggiornare il kit elaborato come output di VELA;
integrare le migliorie apportate al suddetto, comprese quelle derivanti dai processi di riuso, previa valutazione di compatibilità e valore aggiunto;
ampliare la rete delle PA riusanti e animare la relativa Community;
creare e mantenere le condizioni per eventuali future partecipazioni in forma associata ad altre iniziative di finanziamento sullo smart working o su tematiche similari/correlate.
Art. 2 Impegni
Le parti aderiscono al presente accordo e costituiscono il Partenariato impegnandosi:
- a collaborare nella definizione delle migliori modalità organizzative e gestionali per l’ottimale funzionamento del Partenariato;
- a curare gli aspetti progettuali necessari a realizzare lo scambio di esperienze, conoscenze, buone pratiche e strumenti funzionali a proseguire il percorso di efficace e ulteriore sviluppo dello Smart Working;
- a curare gli aspetti organizzativi e le azioni condivise e coordinate di manutenzione ed evoluzione del kit sulla base di un Piano di attività;
- a cooperare per il buon esito di interventi, anche rendendosi parte attiva nella realizzazione di azioni pilota che concorrano a definire modelli di conduzione e sviluppo delle soluzioni proposte nel kit, secondo quanto delineato nel Piano di attività e concordato nel Tavolo di Coordinamento;
- ad attivare meccanismi condivisi per il monitoraggio della diffusione del kit, anche in raccordo con altre strutture e iniziative nazionali o europee;
- a cooperare nelle azioni di sensibilizzazione e coinvolgimento degli enti locali per la diffusione del kit anche con il coinvolgimento delle associazioni regionali di ANCI, UPI, UNCEM.
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Art. 3 Amministrazioni del partenariato e Amministrazione Capofila
Sono Amministrazioni fondatrici del Partenariato: Regione Emilia-Romagna, Regione Lazio, Regione Piemonte, Regione Veneto, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Città Metropolitana di Bologna, Provincia Autonoma di Trento, Comune di Bologna.
Il ruolo di Amministrazione capofila è esercitato da Regione Emilia-Romagna, che ha l’onere di:
- convocare e istruire i lavori del Tavolo di coordinamento strategico;
- convocare il Tavolo operativo e coordinare le azioni di pianificazione e attuazione complessive
- curare il repository ufficiale del kit.
La partecipazione al partenariato potrà essere estesa a tutte le Amministrazioni pubbliche interessate.
L’adesione al Partenariato da parte di nuove Amministrazioni avviene attraverso la sottoscrizione unilaterale del presente Accordo, vincolata all’espressione favorevole dei componenti del Tavolo di Coordinamento strategico.
A seguito di detta adesione, il Tavolo di Coordinamento strategico potrà provvedere all’integrazione del Piano delle Attività relativo all’annualità corrente in merito ad attività e compiti riferibili alla nuova Amministrazione.
Art. 4 Tavolo di coordinamento strategico e Piano delle attività
Il Tavolo di Coordinamento strategico è composto dai referenti allo scopo designati da tutte le Amministrazioni aderenti.
Al Tavolo di Coordinamento strategico competono le seguenti funzioni:
- deliberare il Piano di attività contenente gli indirizzi di sviluppo delle attività di condivisione e scambio e di evoluzione del kit;
- curare la relazione del Partenariato con gli stakeholder esterni;
- valutare, in forma collegiale, le adesioni al Partenariato da parte delle Amministrazioni interessate e concordare con i nuovi aderenti i contributi operativi che questi possono specificamente apportare al Piano di attività in corso di realizzazione;
- proporre modifiche non sostanziali al presente accordo, in particolare legate ad un più agile coordinamento dei partner;
Il Tavolo di Coordinamento strategico assume le proprie decisioni collegialmente deliberando a maggioranza.
I membri del Tavolo di Coordinamento strategico designano, nell’ambito della propria competenza, i membri del Tavolo operativo, che può assumere una o più articolazioni (ad esempio tematiche), per l’efficace attuazione del Piano delle attività.
Il tavolo operativo è inoltre tenuto a:
- cooperare con continuità per l’identificazione delle migliori modalità operative, gestionali e amministrative per il miglior funzionamento del kit;
- identificare e rendere operativi idonei strumenti di cooperazione e comunicazione di progetto;
- identificare le evoluzioni funzionali del kit, sulla base delle principali esigenze funzionali da soddisfare e valutandone l’utilità trasversale con l’obiettivo di non duplicare le evoluzioni creando un repository condiviso delle nuove realizzazioni fruibile dal partenariato;
- redigere la proposta il Piano annuale delle attività;
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Art. 5 Durata dell’accordo L’accordo ha durata triennale ed è rinnovabile.
Art. 6 Disposizioni finali e controversie
Il presente Accordo, redatto in forma di scrittura privata, è soggetto a registrazione solo in caso d’uso, ai sensi del D.P.R. 26 aprile 1986, n. 131 e s.m.i. “Testo unico delle disposizioni concernenti l’imposta di registro”.
Il presente Accordo non è soggetto ad imposta di bollo ai sensi del D.P.R. 16/1/1972, n. 642. Il presente Accordo viene stipulato in forma elettronica, mediante sottoscrizione con firma digitale da tutte le Parti ai sensi del D. Lgs. 82/2005 s.m.i. e norme collegate.
Gli effetti giuridici dell’Accordo decorrono dalla data di comunicazione tramite PEC dell’avvenuta sottoscrizione.
Le parti danno lettura del presente Accordo e dichiarano lo stesso conforme alla loro volontà, apponendovi la propria firma.
Per ogni controversia dipendente dall’interpretazione ed esecuzione del presente Accordo sarà competente il Foro di Bologna.
Letto, approvato e sottoscritto digitalmente.
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