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Lettere interessanti del sommo pontefice Clemente XIV (Ganganelli) Clemens Lugano, Biblioteca Salita dei Frati, Lugano

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www.e-rara.ch

Lettere interessanti del sommo pontefice Clemente XIV (Ganganelli)

Clemens

Lugano, 1776-1777

Biblioteca Salita dei Frati, Lugano Shelf Mark: BSF 5 Ea 3

Persistent Link: https://doi.org/10.3931/e-rara-19346

Riflessioni su lo zelo, dirette ad un vescovo.

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RIFLESSIONE 15 tutto ciò che si opera è sublime ; mancando essa le azioni più strepitose non possono avere alcun me¬

rito .

Venite dunque ad ascoltarla come l’oracolo , unicamente degno della vostra attenzione, se vole¬

te imparare a disprezzar la figura di questo Mondo passeggiero , a preferir Dìo a tutto ciò che non è Dio , e a temere di offenderlo. Questo è quanto essa vi dice in oggi per bocca mia, e che non ces¬

serà di ripetervi sino al momento , in cui Dio vi chiederà conto della vostra condotta . Filii , audite, me, tìmorem Dominidocebovos.

-■—ffiraeifBaBBMi

RIFLESS IONI

SU LO ZELO , DIRETTE AD UN VESCOVO.

AD

diso terrestre in un campo di bronchi e dionta delle

passoni ,

che cangiarono il Para¬

spine , che inondarono s Universo di vizi e di errori , che forzarono per così dire Dio mede¬

simo a far scoppiare la sua vendetta con ua Diluvio universale ; la Religione , pura come il Cielo , da cui è discesa, si conserva tuttora senza ruga e sen¬

za macchia . Io la considero sotto la Legge natu¬

rale comeun tenero arbuscellodi arancio, il quale non ci presenta alla prima,che un fusto verdeggiante; sotto

la Legge scritta il veggo produr dei boccinoli pronti a svilupparsi; e sotto la Legge di grazia il miro pro¬

durre abondanti fiorì e frutti , diffondenti da ogni parte un gratissimo odore . Dirò meglio: Ella è nel suo principio un crepuscolo che dissipa le tenebre;

nel suo incremento uff aurora , che annunzia il più bei

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iS SU LO ZELO

bel giorno ; e nella sua perfezione il sole steste» , che con l' arrivila de’ suoi raggi riscalda e fecon¬

da il germe di tutte le virtù .

Un oggetto si magnifico , che dissegnava nell’

ordine morale quanto la natura ha di più bello nell' ordine fisico; che rappresentava un Mordo in- telettuale in mezzo ali Universo materiale, che in¬

nalzava le anime sulle rovine dei corpi , che spi¬

ritualizzava i sensi, che divinizzava i pensieri , e finalmente collocava l’uomo accanto di Dio mede¬

simo , era ben di dovere , che avesse i più zelanti Panegeristi, e i più andanti difensori . Sonosi per¬

ciò veduti nelle diverse età del Mondo i Patriar¬

chi ed i Profeti , gli Apostoli ei Martiri farsi spet¬

tacolo agli Angeli , e agli Uomini per sostenere a costo de' loro beni , e della loro vita la Santa Re¬

ligione , che avevano impressa nei loro cuori . Non cercaron già essi la morte dei peccatori , e degli empj ; ma sagrificaronsi essi stesti alla morte per sostenere j diritti della Religione , ben persua¬

si , eh’ essa non dee annunciarsi , che con dolcez¬

za , e carità .

Se !' antica Legge condannò soventemente al¬

la morte i prevaricato », ciò avvenne perché una Legge di terrore promulgata in mezzo ai lampi , e ai tuoni era fatta per intimidire , e perché il Popolo Ebreo avea bisogno d’essere risvegliatocon castighi straordinari ; ma la I egge nuova nata suoi Calvario dal Sangue stesso dell’ Uomo Dio , che prega per i suoi Carnefici , e che muore per i sui

nemici , insegna a tutti gli uomini , che il Cris¬

tianesimo è veramente sopra della pace, della dol¬

cezza , e della Carità ; che non può appartenere a Gesù Cristo , chi è animato da uno spirito di odio , e di persecuzione ; che per essere zelante giusta le regole del Vangelo non bisogna mettere di soverchio a contrasto la verità , e ì’errore; ma

eh’ è

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RIFLESSIONI 17 eh’ è necessario procurare il ravvedimento di co¬

loro , i quali contrastano la Morale,? i dogmi coll' esempio , e colla istruzione .

Gesù Cristo ci ha lasciate le migliori regole , che dar si polîòno sullo Zelo , co! suo contegno

con i Sadducei , e i Pubblicani . Mangia con gli uni , tollera' gli a!t >i , e non si serve di rigore, che contro gli Scribi, e 1 Farisei ; perche unica¬

mente attaccati alla corteccia della Legge nonne avevano lo spirito ; anzi prendevano da està oc¬

casione di disprezzare , e di odiare tutti quelli , che non praticavano le loto minute divozioni , e di vanagloriarsi impunemente dei loro propri meri¬

ti . Furono perciò essili primi a far morir Gesùs risto, quando ali incontro li Sadducei , li quali negarono l’immortalità dell’ anime , e la risurrez:on dei cor¬

pi , ebbero minor parte in questo misfatto ; il che prova , che un falso zelo è soventemente più pericoloso della stessa incredulità . Non può asset¬

tarsi alcun’ atto d’ umanità da un fanatico , cre¬

dendo costui di far un’ opra grata a Dio col sa¬

crificarvi al suo. Odio . Putat Je obsejuìum presiare

Deo .

S. Paolo prima della sua conversione spirava sangue , e strage contro i Cstriani , perche era trasportato da un salso zelo . Egli aveva accon¬

sentito alla morte di Stefano , ed era divenuto il più fiero persecutore della Chiesa nascenteappun¬

to per il fanatismo , da cui era animato .

Se tutti i Ministri del Vangelo si fossero pro¬

posto Gesù Cristo per loro modello , se avessero ben consister to , che questo Divin Salvatore rice¬

veva con bontà i peccatori , e soffriva paziente¬

mente i Samaritani , e i Sadducei , non si fareb¬

be veduto alcun' eccesso nel seno della Chiesa , e i Nemici della Reiiglori Cristananon sarebbero mai stati in caso d’ ingiustamente rimproverarla come persecutrice .

Tom. 111. Pari . Secon. B Tutto

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,8 SU LO ZELO

Tutto il male viene dalle contese , che han sempre per principio l’orgoglio . Sotto pretesto di difendere gli interessi di Dio , e della Chiesa, non siconsulta .che se medesimo , e si prende per un vero Zelo 1’ effervescenza d’ un sangue , che bolle, e <i’ un immaginazione trasportata.

Ciò è canto vero , eh’ io ho conósciuto uomi¬

ni d un zelo impetuoso , finch’ erano ancor gio¬

vani , e che vent’ anni dopo erano interamente appiacevoliti , perché la vecchiaia cominciava a raf-r freddarli .

I pregiudizi sono un’ altra cagione del' fana¬

tismo . Se non ce ne guardiamo,essi gettano pro¬

fonde radici in noi stessi, che si trasformano nella nostra propria natura ; di guisa che se per di saven¬

tura ci fosse fato insegnato , che una semplice o- pirion di scuola sia un’ articolo di Fede , noi sa¬

crificheremmo la nostra vita per sostenerla . Ecco appunto quanto è seguito nei secoli dell’ ignoran¬

za , in cui li Fanatici si scommunicavano , e si scannavano per le particolari opinioni , che non era¬

no quelle della Chiesa Universale .

L ostinazione cagionò in tutt ’ i tempi dei ma¬

li tanto più pericolosi, perch’essa si trovò soven¬

temente muta ad un’ esterna pietà, che imponeva.

Lucifero , Vescovo di Caglieri era zelantissimo , e di ottimi costimi ; ma per essersi dato in preda agli eccessi del fanatismo, si separò anche da quelli, verso i quali la Chiesa usava un’ indulgenza degna della sua carità .

Lo spirito d’ intolleranza, e di persecuzione vie¬

ne d’ ordisario da una perfetta ignorantaggine ; e perciò chi si lascia condurre dai ciechi, cade seco loro nella sosta . Questo difetto non può scusarsi nei Ministri d’ un Dio , il quale raccomanda ai Condottieri del suo Popolod’ estere la luce del Mon¬

do . Deesi però ben distinguere tra l’ignoranza e la semplicità . L ’ignoranza trae secouna quantità

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RILESSIONI i$

di mali , specialmente quand’ ella piega al fana¬

tismo ; allora non si ascolta che se stesso, e sic¬

come nulla si sa, perciò si commette il male senz’

accorgetene .

Qualunque siasi l’origine del salso zelo, è sem¬

pre essoodioso agli occhi di Dio , sefcben’ boia diversi gradi , che ne accrescono , o ne diminuis¬

cono l’ enormità . Sarebbeci perciò la di ; contezza rimasta tuttora ignota se si foste sa

distinguere la tolleranza , che soffre le perfi n. >;■ . quella che tollera gli errori , poiché non c .il¬

lecito ad un Cristiano , qualunque egli sia in • flesso di far andar del pari ferirne con la verità , di confondere 1’ eretico, l’incredulo , il pagano cor i fedeli marcati col segno della fede ; e la con¬

dotta tenuta da Gesù Cristo ci obbliga a soppor¬

tar gli uomini , di qualunque Comrrmnione essi

siano , a vivere in pace con essi, a non persegui¬

tarli , sia qual si voglia la lor credenza .

II vero zelo non si manifesta che con la dol¬

cezza e la persuasione. Ogni qual volta si assuma un' aria severa con g! increduli , questi anzi che convertirsi s’ irriteranno . Il Salvatore del Mondo, nostro modello e nostro Capo , vuole , che un vero Pastore cerchi la pecorella smarrita , la porti su le spalle ali’ ovile , nè ha mai pensato che si debba spegnere la miccia ancor fumante. , t>è spezzar la canna già irfranta . E’ nota la risposta data da questo Uomo Dio agli Apostoli , allorché volevano far piovere il fuoco sopra Samaria . Voi

non sapete , disse loro, di quale spirito -voi fiate:.Non 'venniper perdere i Peccatori, ma per salvarli .

Osservate le persone animate dal falso zelo , e le vedrete corrucciarsi , prendere un’ aria e un tono esterminante , allorché vedono un uomo , che ha la disgrazia d’ esser fuori della, vera strada , o qualunque volta ne sentono a parlare ,* quando ali’ incontro il vero zelo , conforme alla scienza

B a di Dio,

(7)

so SU LO ZELO

di Dio, non s’ infiamma che di carità , non respira che eclcezza , e non si esprime che con bontà.

Alici chè S. Giovanni Evangelista , il più dolce di tutti pii uomini , ci raccomanda di guardarci an¬

che dal salutare un nemico di Gesù Cristo, non ha pretese , che di avvertirci , che bisogna assoluta¬

mente rinunziare alla società di qualunque persona, che si preveda poterci pervertire .

In vece di prendere esèmpio da Roma .stessa , Metropoli del Mondo Cristiano , la quale permette agli Ebrei 1 esercizio pubblico della loro Religione;

in vece di conformarsi ai Sommi Pontefici, che ri¬

cevono i Protestanti con le più grandi dimostrazio¬

ni d’ amicizia , i falsi zelanti non parlano mai dei miscredenti che per caricarli d’ imprecazioni. Que¬

sta non era la condotta de' Padri della Chiesa , i quali sempre raccomandavano ne’ loro scritti la concordia e la carità ; e si facevano mediatori per i colpevoli affine d’ ottener loro il perdonodai Giu¬

dici , e dai Sovrani .

Gesù Cristo medesimo , avendo pregato per i suoi stessicarnefici, ci ha insegnato in qual guisa si dee vendicare la sua causa. Non vi sarebbero flati tanti clamori contro la Chiesa Cattolica,nè tanta ani¬

mosità tra le diverse comunioni , se lo spirito E-

■vangelico fosse stato la guida dei cuori , e degli spiriti .

Egli è incontrastabile , che ciascuno dee fare tutto il possibile per contribuire alla salute de’ suoi Fratelli tanto nell’ instruirli , che nel1’ edificarli ; ma è pure incontrastabile che non si debbono con- stringere nè con la violenza , nè con 1’ autorità.

La fede , e le opere non sono grate a Dio , se non allorché provengono da una vera volontà . Qualora si sforza un uomo a far penitènza , a pre¬

gar Dio , a adottare contro sua voglia una Reli¬

gione , eh’ egli ributta , si diventa colpevole man¬

zi

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RIFLESSIONE « zi al Signore , non essendo mai lecito il vessare ls coscienze . Non seguirà di 'voi, disse Gesù Cristo ai suoi Apostoli , come di quelli , che dominano su le Nazioni . Egli vuole , che coloro, i quali I' ascol¬

tano , il facciano di buon grado , e perciò noa si è mai veduto in tutto il tempo della sua vitamor¬

tale a costringere alcuno ad ascoltarlo ,• anzi lasciò andar quel giovine , che sembrava desideroso di se¬

guirlo ; perché la Religione non è che per gli uo¬

mini di buona volontà . Hominibitsberne’vcluniaiis.

Non si avrebbero che prevaricatori ed ipocriti se si annoiassero per forza nel seno della Chiesa quelli , che non vogliono entrarvi : Questeparole:

compelle mirare , sono tratte da una parabola ; e non han mai significato>che si dovessero costrigr.e- re gli uomini ad esser Cattolici o Cristiani Uro malgrado ; ma altro non denotano,con la predicazione vivamente instarli ad entrarese nonché sinel¬dee la strada della salute , e rappresentar loro sopra tutto , che si tratta della loro felicita , o disgra¬

zia in eterno.

Ma lo spirito di partito diviene ancor più pe¬

ricoloso , allorché prende tutte le forme , e si ve¬

ste ancora d’ un esteriore apparenza di pietà per esercitare la sua tirannia . Quelli, che ne sono in¬

vasati , non cercano in realtà , che di dominare ; e quando incontrano resistenza, non sono già anima¬

ti dâlf interesse della Religione, che pocolor pre¬

me , ma bensì dall’ orgoglio , che fi trova offeso.

Questo è un principio falso ; è uno spirito di par¬

tito , per cui i pretesi illuminati passanoa dirsi per inspirati , e divenuti fanatici , pretendono di spacciarsi per martiri . Tali furono ! Capi delle Sette ; e furonvi altre volte anche nel seno della Chiesa stessa persone animate da un falso zelo per cose , che punto non interessavano la Fede . La Storia Ecclesiastica ce ne somministra molti esem-

B ? P’, il

(9)

rr SU LO ZELO

pi , il che dovrebbe farci tremare ; poiché afa*

quanto è mai terribile il vedere uomini dabbene divenir vittime d’ uno zelo , che non è grato a Dio , e che vien condonnato dalla Chiesa come un’

eccesso egualmente pregiudizievole alla Religione, e

alla. Società .

Non v’ ha cosa più ammirevole del vero zelo.

Se qualche volta si accende come quello di Gesù Cristo contra i profanatori del Tempio, si è perché portandosi V Uomo ad insultar Dio sino ai piedi deg’i Altari , merita d’ esserne scacciato, r.on do¬

vendosi confondere 1’ amore della verità con lo spi¬

rito di partito . Da un tal amore , furono gli Apostoli , i Martiri , i Padri della Chiesa, e tut¬

ti quelli , che combatterono con veemenza gli er¬

rori , eccitati senza però perseguitar coloro , eh*

zi eran stati gli Autori .

Un Sovrano veramente Cristiano dee senza du¬

ino porr’ argine ne’ suoi domini al corso dell’ em¬

pietà ; ma non dee per sostener 1’ onore della Reli¬

gione , eh’ è tutta carità , punire con la morte co¬

loro , che sgraziatamente E intaccano, se non quan¬

do essi eccitano sedizioni' , e intorbidano il culto' Divino . Poiché cosa è mai la Religion Cristiana?

se non l’effusione del amor divino , di quel!’ a- more , che perdona su la Croce agli stelli suoi be¬

stemmiatori; che abbracia teneramente tutti gli uo¬

mini ; eh’ esercita 1’ ospitalità con i Turchi , e con gì' Indiani ; e che finalmente adattandosi a tutti non ce-ca mai la morte del peccatore , ma la sua

conversione ?

Quali felici cangiamenti si sarebbero veduti , se in vece di perseguitar gli Eretici r si fossero prega¬

ti e scongiurati con tasta la possibile te -cozza a non separarsi dal centro dell’ uni tà se si fossero con bontà rischiarati i loro dubi, ascoltate con pazienza le loro obiezioni , se finalmente si fosse loro par¬

lato, come parla h Religione medesima., la quale non ammetta

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RIFLESSIONI aj ammette accettazion di persone , e non conosce né amarezza , nè alterigia î

Sembrami udire questa Religione tutta divina gridare a tutti quelli , che furono perseguitati dal¬

lo spirito di partito : " non ion io , che vi ha tor-

,, mentati , dacché nata dal seno del Padre delle

„ misericordie , non raccomando che la Carità , es- ,, send’ io il frutto dell' amor d’ un Dio per gli j, uomini , non desidero che la lor salute ; e non

„ respirando che annegazione ed umiltà , mi met-

„ to , ad immitazione del mio divin Maestro , ai

„ piedi di tutto il Mondo, e predicoa di lui esem- , , pio lo spirito di dolcezza e di pace . Inesorabile j , contro i vizi e gli errori, non ho altre armi che 3, le lagrime , le preghiere , e le censurepuramen-

„ te spirituali per convertire i Peccatori .

Inimitate , Monsignore, questa Religione divina, in mezzo ai miscredenti , che vi circondano ; gua¬

dagnatevi la loro confidenza; esortateli come tenero Padre ad aprir gli occhi su i loro sviamenti, e in tutte le circostanze dimostrate loro , che li tenete realmente nel vostro cuore . Allora avrete adempi¬

ti li doveri del vostro Ministero in una maniera de¬

gna dell’ Apostolato . Se non saranno soddisfatti li vostri desideri , farà almeno ammirata la vostra ca¬

rità , e non si dirà , che la Chiesa sicompiace di perseguitare , il che è una vera bestemmia, perché sempre assistita dallo Spirito Santo , non può mai o- perar per passione*

Il Santo Vescovo di Ginevra , che ha più di tutti vigorosamente combatutto i Protestanti , non ha mai dimostrato altro zelo , se non quelloche vie¬

ne dalla carità . Bisogna sempre diffidare dello spi¬

rito delle tenebre, il quale si trasforma in Angelo di luce per sedurci, e per farci odiare i nemici del¬

la Fede . Convien ricordarci, che S. Paolo ci racco¬

mandauna saviezza, che si contenga nei giusti limiti, e ci die# chiaramente , che vi sono delle cose le-

B 4 ette

(11)

24 su LO ZELO

cîte , ma che non fono a proposito . Omiid mihi lî~

cent , jed non omniaexpedìunt. La gran regoli1, cui.

dobbiamo attenerci , è di conformarci nelle nostre

zioni a quanto ha operato Gesù Cristo medesimo, e nella di lui vita tutta divina troveremo tu >te le re¬

gole della condotta , e gli esempi di tutte le vir¬

tù . Senza di ciò , seguirem ora le passioni , ora ! pregiudizi , ora il risentimento, ora Tumore, e di¬

verremo lo .scandalo presisela gente da bene nel tem¬

po stello ,. cbe crederemo di edificarla .

Non vorrei però che credeste di voler io qui in¬

taccare lo zelo , di cui ogni Ministro di GesùCris¬

to det b' estere animato per opporsi agli errori , e pe: trarre gli uomini dalla strada della perdizione, lo biasimo il zelo temerario , impetuoso , persecu¬

tore . Quandosi ama sinceramente la Chiesa non si viene a capitolazione nè col rilassamento , nè con Terrore , e non si ha mai nè ira, nè odio contro le persone anche le più ostinate ne’ loro perversi sen¬

timenti . Non si scusano, ma si compiangono ; e in vece di fuggirle , si cerca con la dolcezza, e con la persuasione di guadagnarsi la loro confidenza, e di far , eh’ esse sieste centesimo i loro sviamenti . Finalmente s’inducono se non altro a non pubblica¬

re i loro erronei sistemi, affinchè il male non si comunichi .

Proccurate, Monsignore,di frequentemente vede¬

re i discoli , che sono a vostra cognizione , e cre¬

detemi , die ricevendoli con esiti ston di cuore,li ren¬

derete pieghevoli . Se non si asterranno dallo spar¬

gere i loro errori relativamente a Dio , il faranno almeno a contemplazione delle vostre politezze. Fa¬

te loro tutti quei' serviggi , die dipenderanno da voi , e forzateli con la vostra carità a riconoscere, e a pubblicare , che Io spirito della Chiesa è vera¬

mente uno spirito di pace e di dolcezza , e che un vero Ministro del Vangelo è un uomo , il quale ad esem-

(12)

RIFLESSIONI 25 esempio dì Dìo , tutto s’ impiega per fa conversio¬

ne dei Peccatori , pronto a sacrificar la sua vita per procurar loro I'eterna salute . Ecco la mia ma¬

niera di pensare; e se voi laconfronterete col van¬

gelo , accorderete chi è sicutamenfe la migliore . Se avessi tempo , troverei nella pratica tenuta dal¬

la Chiesa , nelle Lettere de’ SS. Padri , e sopra tutto in quelle di S. Agostino , che convien sem¬

pre conservare la carità anche con quelli che sono di dottrina e costumi affatto corrotti ; e questo è il mezzo più sicuro di ricondurli ali' unione , s conseguentemente alla verità .

Ma queste sono cose , che voi sapete meglio di me , Monsignore , e che debbono servirvi di re¬

gola , se volere fedelmente compiere al vostro do¬

vere . Io lo desidero per il vostro bene , e per la tranquillità dei vostri Diocesani , che dovete tutti amare .

ALTRE RIFLESSIONI

SU LA PREDICAZIONE

Dirette al medesimo Frel .it o , in calci alle -precedenti .

P

ERdee molto più insìstere su la Morale , che suquanto spetta alla maniera di

predicare ,

fi

i misteri. Le speculazioni principalmente quan¬

do sono sublimi , rapiscono Io spirito , ma lascia¬

no vuoto il cuore ; e ali’ incontro tutto ciò , che tende alla pratica, influisce su le azioni , e deter¬

mina la volontà al ben» . I Misteri della Religion Cristia-

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