« LA CENTRALITÀ DEL PAZIENTE
COME PRIORITÀ E INNOVAZIONE
NELLA GESTIONE DEL DOLORE »
ACCERTAMENTO DEL DOLORE EVIDENCE Si deve usare uno strumento standardizzato, per valutare l’intensità del dolore o il suo sollievo
❑ VAS Visual Analogic Scale (scala analogica visiva)
❑ NRS Numeric Rating Scale (scala di valutazione Numerica)
❑ Verbal Scale (scala verbale)
❑ Faces Scale (scala Facciale)
VAS - Visual Analogic Scale
❑ Questa scala lineare è la rappresentazione
visiva dell’ampiezza del dolore che un paziente crede di avvertire.
❑ Un’estremità indica l’assenza di dolore,
mentre l’altra rappresenta il peggiore dolore immaginabile.
Visual Analog Scale
I___________________________________________I
No Pain Excruciating Pain
VANTAGGI
* Ripetibile nel tempo
* Semplicità
* Facilità di utilizzo
* Compresa da maggior numero di persone
SVANTAGGI
* Difficoltà d’uso nel caso di
alterazioni visive e cognitive
* Non tutti i pazienti possono eseguire una VAS
(es. post-operatorio) e il tasso di insuccessi è del 7%
NRS- Numeric Rating Scale
È una scala lineare, facilmente compresa dal paziente che sceglie semplicemente un numero fra 0 e 10 per rappresentare il livello del dolore Il numero 0 vuol dire assenza di dolore, il numero 10 esprime il massimo dolore immaginabile.
La scala definisce l’intensità del dolore come assente, lieve, moderato, grave
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Misurazione del dolore
0 10
0
10 10. Atroce
Forte
Moderato Lieve
1. Assente
➢ Verbal scale (scala verbale)
Questo tipo di scala è la più semplice e ha maggiore probabilità di completamento, in quanto molti pazienti preferiscono le scale
verbali a quelle analogiche visive o numeriche
NESSUN DOLORE DOLORE DOLORE DOLORE
DOLORE LIEVE MODERATO FORTE ATROCE
➢ Faces Scale (scala facciale)
Faces scale
Es. Scale Valutazione dolore pediatriche
Scala WONG-BAKER
*Dolore post operatorio per intervento chirurgico è un dolore acuto presente nel paziente chirurgico per malattia preesistente, per l’intervento chirurgico o per combinazione tra malattia preesistente e procedura chirurgica utilizzata.
Determinanti del dolore
Sede dell’intervento e natura della lesione condizionante l’intervento.
Caratteristiche del trauma intraoperatorio e tipo di anestesia, premedicazione.
Condizioni post operatorie: drenaggi,
sondini e cateteri, autonomia alimentare,
canalizzazione.
Altra determinante del dolore:
*
lesione cutanea dolorosa, ( lesioni da ustione, ferite da taglio, ferite infette, cute perilesionale, etc.)Il paziente è una persona che si sente prigioniera, oppressa;
un paziente spaventato, che ha provato dolore in passato, può arrivare a bloccarti le mani e impedirti di eseguire una
medicazione. Dobbiamo ricordarci che prima c’è la persona, poi c’è la lesione
In Italia circa 20milioni di persone (di cui 30mila bambini) sono affette da lesioni cutanee di varia natura e spesso il “fenomeno dolore” viene
sottostimato, perché considerato componente ineludibile della malattia e, quindi, inevitabile.
Paziente
- Età, sesso, soglia individuale del dolore.
- Fattori socioculturali, credenze religiose, personalità, ansia/depressione, modelli
cognitivi e comportamentali di apprendimento, esperienze precedenti.
Ambiente
- Informazione pre-operatoria e preparazione - Staff medico-infermieristico e rapporto con il
paziente
- Riabilitazione e mobilizzazione precoce - Presenza di elementi di sostegno
dell’autonomia dal paziente
Fattori che influenzano la risposta algica
- Esperienze passate - Ansia e depressione - Cultura
- Genetica
➢ Esperienze passate
Chi ha sofferto molto è più spaventato al pensiero di altri episodi di dolore, può aver paura di non ricevere un adeguato sollievo o può desiderare un più immediato sollievo dallo stesso rispetto a chi non ha mai provato dolore.
➢ Ansia e Depressione
L’ansia correlata al dolore può aumentare la percezione di dolore dell’individuo mentre quella non correlata al dolore può distrarre l’assistito e diminuire realmente la percezione del dolore.
➢ Cultura
L’Infermiere deve reagire alla percezione del dolore di una persona e non ai comportamenti di dolore, in quanto il comportamento può
essere diverso tra cultura differenti.
➢ Genetica
Gli Afroamericani riferiscono minor tolleranza al dolore rispetto alle persone di razza bianca o europea per molti tipi di dolore
ACCERTAMENTO INFERMIERISTICO DEL DOLORE
▪ Caratteristiche del dolore
▪ Intensità
▪ Tempo
▪ Localizzazione
▪ Qualità
Caratteristiche del dolore
1. Osservazione attenta della persona, compresa la postura complessiva e la presenza o assenza di comportamenti espliciti del dolore.
2. Far descrivere all’assistito con parole sue, gli aspetti specifici del dolore.
Intensità
L’intensità del dolore varia da assente a lieve mancanza di confort, fino a devastante.
L’intensità riferita è influenzata dalla:
1. Soglia del dolore
È il più piccolo stimolo per cui una persona riferisce dolore.
2. Tolleranza al dolore
Massima quantità di dolore che una persona può sopportare
Tempo
▪ L’accertamento infermieristico deve far riferimento agli aspetti temporali relativi alla comparsa, durata e relazione fra tempo e intensità.
▪ È importante capire e sondare se il dolore inizia improvvisamente(lesione tissutale) o se aumenta gradualmente (ischemia).
Localizzazione
È meglio determinata chiedendo alla persona di indicare l’area del corpo coinvolta dal dolore.
▪ Chiedere all’assistito di descrivere il dolore con parole sue senza offrire aiuti o influenze varie.
▪ Se l’assistito non può descrivere la qualità del dolore, infermiere può suggerire termini come bruciante, pungente o palpitante.
Qualità
1) Il dolore deve essere rivalutato ad ogni nuovo episodio di dolore e con l’introduzione di nuove procedure, quando aumenta di intensità e quando il dolore non viene alleviato da una strategia precedentemente efficace.
Accertamento del dolore evidence
Il dolore viene rivalutato dopo che l’intervento di somministrazione ha raggiunto l’effetto
massimo:
15-30 minuti dopo la terapia parenterale;
1 ora dopo un analgesico a rilascio immediato;
4 ore dopo la somministrazione di analgesici a rilascio ritardato o l’applicazione di cerotto transdermico;
30 minuti dopo intervento farmacologico.
Una gestione del dolore efficace dipende da una accurata valutazione del dolore e dallo sviluppo di un approccio olistico che includa entrambi i metodi di trattamento:
farmacologico e non farmacologico
I metodi di trattamento non-farmacologico non dovrebbero essere usati per sostituire un’adeguata gestione farmacologica.
La selezione dei metodi di trattamento non- farmacologici dovrebbe essere basata sulle preferenze individuali e sull’obiettivo di trattamento.
Gestione farmacologica del dolore
La maggior parte del dolore può essere efficacemente controllata se viene selezionato l’analgesico adatto, la giusta dose, la gusta via di somministrazione e se è personalizzata.
La gestione farmacologica del dolore è eseguita in collaborazione con i medici, gli assistiti e spesso le famiglie.
Accertamento infermieristico
Interrogare l’assistito su eventuali allergie a farmaci e natura delle precedenti reazioni allergiche.
Documentare le risposte e/o eventuali reazioni e riferire prima della somministrazione della terapia.
Accertare le condizioni dell’assistito prima della somministrazione analgesica.
Farmaci attualmente disponibili per il trattamento del Dolore
FANS Oppioidi Anestetici Locali
I FANS
Le principali proprietà farmacologiche sono:
• Azione antinfiammatoria
• Azione antipiretica
• Azione analgesica
Antinfiammatori non steroidei(FANS)
Utili per il trattamento delle malattie articolari, dolore correlato al cancro delle ossa o usati in associazioni con oppioidi per il trattamento del dolore post- operatorio o altre forme di algie gravi.
Effetti collaterali di tutti i FANS
Disturbi gastrointestinali
Inibizione aggregazione piastrinica
Alterazioni della funzionalità renale
Reazioni pseudoallergiche
Analgesici oppioidi
Scopo : alleviare il dolore e migliorare la qualità della vita
Vie di somministrazione:
• orale,
• e.v.,
• s.c.,
• intraspinale,
• rettale,
• trasdermica,
• epidurale
OPPIOIDI 1. Effetti collaterali
• Nausea e vomito
• Miosi
• Sedazione
• Rigidità muscolare
• Stato confusionale
• Ritenzione urinaria
• Ipotensione
• Bradicardia
• Prurito
• Riduzione motilità intestinale
2. Effetti collaterali
• DEPRESSIONE RESPIRATORIA
Poco frequente Assai temuta
(Accertare eventuali variazioni dello stato respiratorio, registrando variazione di FR e respiro superficiale)
Come evitarla:
Controllo stato di sedazione.
Controllo della frequenza respiratoria.
Evitare o porre molta attenzione ad associare:
➢Benzodiazepine
➢Antistaminici
➢Alcuni antiemetici
Analgesici oppioidi:
▪ Codeina
▪ Fentanyl
▪ Meperidina
▪ Metadone
▪ Morfina
▪ Buprenorfina
▪ Pentazocina
MORFINA
• Maggior efficacia analgesica.
• Metabolizzazione epatica.
• Eliminazione renale.
• Somministrazione orale, rettale, IM, SC, EV, epidurale, spinale.
La morfina
Il dolore può:
- rispondere alla morfina, es. dolore nei tessuti molli;
- rispondere parzialmente alla morfina, es. dolore osseo;
- non rispondere alla morfina, es. dolore neuropatico;
Tuttavia la risposta può essere talvolta imprevedibile.
Effetti collaterali della morfina
Tossicità da morfina
Costituiscono segni di tossicità da morfina:
Confusione Sedazione
Pupille ristrette
Depressione respiratoria
Se gli spasmi muscolari vengono scambiati per dolore, con un conseguente aumento nel dosaggio della morfina, essi peggiorano. Questo può dar luogo ad una spirale di ansia per la famiglia e ad un diminuito benessere del paziente.
La somministrazione di antagonisti degli oppioidi, come il Naloxone, provoca un immediato annullamento di tutti gli effetti degli oppioidi compresa l’analgesia.
Oppioidi forti alternativi alla Morfina
Diamorfina (eroina)
Per i pazienti che non sono più in grado di assumere preparazioni orali di morfina, potrà essere necessario passare alla Diamorfina somministrata come infusione sottocutanea continuata.
Il cerotto transdermico di Fentanyl è indicato per i pazienti che hanno bisogno di un trattamento alternativo ad altri tipi di somministrazione.
Il controllo del dolore del singolo paziente va graduato utilizzando un preparato orale di morfina, per stabilire il fabbisogno di morfina in mg. In seguito va convertito in un dosaggio appropriato di Fentanyl (dosaggio espresso in mcg/ora) secondo la scala seguente:
I cerotti di Fentanyl sono disponibili nei seguenti dosaggi:
2. Fentanyl transdermico
Anestetici locali
Bloccano la conduzione nervosa quando sono applicati direttamente sulle fibre nervose.
Possono essere somministrati:
▪ Direttamente sulla sede della lesione (Topica)
▪ Direttamente sulle fibre nervose (infiltrazione con iniezione)
▪ Somministrazione intraspinale (catetere epidurale)
Vie di
somministrazione
Effetti ed indicazione
Via parenterale -IM.
-E.V.
-S.C.
Effetti più rapidi ma meno duraturi di quelli ottenuti con somministrazione x OS
EV: prima scelta trattamento dolore acuto SC: trattamento dolore cronico (oncologico) o limitazione accessi venosi
Vie di somministrazione Effetti ed indicazione
Via orale Da preferire se possibilità si
assunzione X OS perché più semplice, non invasiva e non dolorosa
Via rettale Nei casi in cui non è possibile
assumere farmaci per altre vie (emofiliaci)
Durata d’azione ritardata
Via transdermica Assorbimento del farmaco
attraverso cute (usata per oncologici a domicilio ed hospice)
Vie di somministrazione Effetti ed indicazione
Via intraspinale ed epidurale Controllo del dolore postoperatorio e dolore cronico
Via di somministrazione che
determina sollievo dal dolore ma con meno effetti Collaterali
dell’analgesia sistemica.
Effetti indesiderati: cefalea,
depressione respiratoria, ritenzione urinaria, prurito, nausea, vomito e vertigini
Gestione non farmacologica del dolore
Stimolazione cutanea e massaggio
Terapie termiche
Distrazione
Tecniche di rilassamento
Immaginazione guidata
Ipnosi
musicoterapia
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Analgesia tradizionale
1
2
3 4
5
C.A.P
Controllo Analgesia Pazienti
Terapia antalgica che tramite l’utilizzo di
sofisticate attrezzature permette l’infusione ed il controllo, da parte del paziente stesso,
della propria analgesia
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CAP
VANTAGGI
Possibilità di adeguare e modulare l’analgesia sul singolo paziente
Riduzione del rischio di depressione
respiratoria
SVANTAGGI
Necessità di paziente collaborante sia da un punto di vista manuale che da un punto di vista intellettivo
Dispositivi microinfusionali
POMPE ELASTOMERICHE
La pompa elastomerica è un dispositivo per l’infusione continua di farmaci a velocità costante, preimpostata.
È costituita in generale da un palloncino serbatoio e da una linea infusionale.
Può essere utilizzata per l’infusione E.V., S.C. e peridurale.
VANTAGGI: semplicità d’uso
SVANTAGGI:
impossibilità di variare la velocità di
infusione non completa affidabilità della velocità di infusione
COMPITI DEGLI INFERMIERI E GESTIONE DEL DOLORE
Non è superfluo ricordare l’importanza del ruolo dell’infermiere nel trattamento del dolore.
La professione di Infermiere riveste, in ambito legislativo, due ruoli : il ruolo prescritto e quello proprio. Nel paziente con dolore è importante rispondere ai suoi bisogni fondamentali tenendo conto del suo dolore.
l’Infermiere non dimenticherà di essere terapeuta grazie al rapporto con il malato, questo rapporto privilegiato, chiamato relazione di aiuto, che vogliamo maggiormente sviluppare , e che è particolarmente importante nel soggetto con dolore cronico.
L’ascolto attivo nella relazione di aiuto
Per praticare l’ascolto attivo nella relazione di aiuto bisogna sapere:
* Tacere: per lasciare al paziente il tempo di parlare e di entrare in comunicazione con se
stesso, per permettergli di esprimere ciò che sente (il malato parla nell’80% dei casi). Bisogna fargli
capire che si comprende il messaggio dato.
Il modo di fare deve essere disponibile, tranquillo, in accordo con ciò che si ha piacere di comunicare.
* Invitare il paziente a parlare:
Trasmettergli in maniera attiva la nostra disponibilità ad ascoltarlo, attraverso uno sguardo, un segno, una parola:
« sono qui per parlare con lei ».
* Proporre al paziente delle domande aperte:
talvolta la comunicazione inizia gradualmente:
«come si sente?»; come funziona? che c’è? chi?
di cosa? dove siete?
* Scegliere parole che tocchino sia la sfera sentimentale sia quella emotiva, sia quella dei pensieri sia quella della speranza e
dell’immaginazione, sia quella del corpo e
del suo dolore.
* Effettuare chiarificazioni e verifiche:
bisogna verificare quello che dice il
paziente da quello che dicono gli altri.
* Utilizzare la decodificazione e la ripetizione:
si tratta di ridire alla persona in difficoltà
quello che noi crediamo di percepire del suo
dolore.
Il controllo del dolore migliora la qualità della vita
(poter tornare a vivere nella propria casa con la pompa di morfina in grado di alleviare il dolore!).
Quando non esiste più alcuna ragionevole
speranza di guarigione bisogna, infine saper ascoltare l’angoscia di chi sta per morire visto che anche questa rappresenta un dolore.
In questo caso il nostro paziente non avrà bisogno di analgesici:
egli non avrà dolore, … starà male.
I soli “farmaci” che potremmo utilizzare per curarlo saranno la nostra presenza , il nostro ascolto e talvolta la nostra parola.
… Ma quando non è possibile una
continuità assistenziale al proprio
domicilio ?…
Esistono oggi delle realtà assistenziali per le cure palliative e la gestione del dolore, che vengono incontro alle difficoltà della famiglia e del paziente … conducendolo per mano a vivere serenamente e donando il giusto
conforto negli ultimi giorni della sua vita …
L’HOSPICE
La qualità di cure è basata sulle relazioni umane:
° Relazione tra assistito e professionisti.
° Tra assistito e componenti della famiglia.
° Tra componenti del gruppo terapeuti.
L’èquipe multiprofessionale
Infermiere
Medico
Psicologo
OTA- OSS.
Assistente spirituale Assistente sociale
Fisioterapista
Volontario
Malato Terminale
e
Famiglia
L’èquipe multiprofessionale
-
Valutazione multidimensionale del paziente - Formulazione di un piano d’intervento- Rivalutazione periodica e verifica dell’intervento
- Definizione e applicazione di strumenti informativi:
Protocolli, Scale di Valutazione ,Cartella integrata
Audit Clinico ( Strumento di verifica e di correzione, consente di riconoscere e definire le necessità del malato e il raggiungimento degli obiettivi).
- Programmi di Formazione
PROCESSO DI NURSING
L’Infermiere è guidato dai bisogni della persona attraverso un’assistenza PERSONALIZZATA.
L’infermiere diventa responsabile della gestione dell’intero insieme delle cure assistenziali erogate al paziente.