I
P remessa
La presente tesi si propone di analizzare le mura di Grosseto nella loro vicenda stori- ca, privilegiando le fonti iconografiche – come schizzi, disegni, mappe, piante, vedu- te, cartografie – che nel corso del tempo hanno ritratto la città, ed in particolar modo le fortificazioni urbane.
Ad oggi, infatti, non sono stati condotti particolari studi da questa prospettiva, ed an- che i lavori che si sono occupati delle mura di Grosseto lo hanno fatto entro un’ottica di rilievo o di restauro, proponendo anche valide soluzioni – purtroppo molte volte rimaste inascoltate – per cercare di ripristinare, rilanciare e perciò far rivivere un be- ne che avrebbe tutte le carte in regola per divenire a pieno titolo l’orgoglio dei gros- setani.
Duplice, poi, è la finalità di questo lavoro: cercare, in prima istanza, di ricostruire la storia iconografica del manufatto; secondo, ma non meno importante, tentare, sulla base di quest’ultima e attraverso il confronto con altre fonti, di stabilire le forme e le principali modifiche dell’assetto architettonico. Tramite lo studio dell’evidenza stori- co-iconografica, l’obiettivo dunque è anche quello di approfondire la conoscenza del- le fortificazioni, condizione indispensabile per prendere coscienza dell’importanza di tale bene, e pensarlo anche in termini di strategia per il futuro.
Nell’affrontare il tema delle mura, è stato ovviamente necessario ripercorrere la sto- ria della città e, di conseguenza, della pianura maremmana, partendo dalla metà del XII secolo fino ad arrivare al governo lorenese. Anche se la maggior parte dei docu- menti presi in esame si colloca tra la metà del Cinquecento e gli inizi dell’Ottocento, si è ritenuto infatti opportuno allargare l’indagine anche al periodo precedente, quan- do Grosseto e la Maremma si trovarono al centro delle mire espansionistiche di Sie- na.
Ho quindi deciso di suddividere l’elaborato in quattro parti, ognuna delle quali si propone di esaminare le mura grossetane da un’angolazione diversa, basata sul pre- valente utilizzo di una particolare tipologia di documenti, riportati e schedati nelle sezioni poste in appendice. È opportuno infatti aggiungere che nel periodo medievale le fonti possono essere solo fonti scritte o archeologiche, visto che le testimonianze
Premessa
II iconografiche si manifestano solo a partire dal periodo pre-mediceo, ossia da metà Cinquecento in poi.
Nella prima parte dunque sono vagliate le testimonianze di vari storici senesi del tempo per esaminare il particolare e costante interesse di Siena per Grosseto, ricono- sciuta dalla Repubblica come importante spazio d’espansione sia sul piano commer- ciale, per lo sbocco al mare, sia su quello territoriale. In tale contesto, contenute all’interno dei loro resoconti storici, è possibile rintracciare alcune preziose informa- zioni riguardo le fortificazioni grossetane.
Passando alla seconda parte, questa promuove il più possibile la ricerca basata sui documenti d’archivio, conservati precipuamente a Siena. Si tenta, in particolare, di focalizzare l’attenzione sulle vicende costruttive, le analogie architettoniche e il de- grado materiale del Cassero senese, iniziato durante il 1334, interrotto a causa delle ribellioni messe in atto dai grossetani e portato a termine solo nel 1345, dopo la ri- conquista senese.
La terza parte, dedicata all’analisi delle mura dal punto di vista iconografico, è il cen- tro, il punto focale della trattazione e, per questo motivo, anche la più estesa e la più diffusamente esaminata. Dopo il tentativo di coinvolgere Grosseto nella lettura ico- nologica dell’affresco lorenzettiano del Mal Governo, i capitoli ripercorrono, attra- verso l’esame di una notevole quantità di disegni, di piante e di vedute, la storia delle fortificazioni grossetane, dall’assetto quadrangolare bastionato di metà Cinquecento fino ai primi anni dell’Ottocento. L’ultimo capitolo della terza parte mostra poi co- me, dopo l’avvento dei Lorena alla guida del Granducato, si sia registrata una riorga- nizzazione dell’apparato militare e una revisione delle opere di difesa, con la presen- tazione dei progetti relativi alla riapertura della “Porta Murata” e alla conversione delle mura in giardini e passeggi pubblici.
Infine nella quarta parte si è preso in esame la cartografia del territorio nei periodi mediceo e lorenese, in rapporto alla resa iconografica di Grosseto.
Sebbene la terza parte, dedicata all’iconografia, sia il pilastro fondante dell’intera te- si, mi preme sottolineare come anche le altre tre parti contribuiscano parimenti a cre- are un quadro storico il più possibilmente completo ed esauriente di un bene che, for- tunatamente per tutti, ma in modo particolare per l’identità dei grossetani, è tuttora visibile, grazie anche a quelle numerose ma inevitabili modifiche che gli hanno per- messo di giungere in buone condizioni fino ad oggi.
Premessa
III
Abbreviazioni
ASF – Archivio di Stato di Firenze ASG – Archivio di Stato di Grosseto ASS – Archivio di Stato di Siena AVG – Archivio Vescovile di Grosseto BL – British Library
BMF – Biblioteca Moreniana di Firenze
BNCF – Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze BUB – Biblioteca Universitaria di Bologna
ISCAG – Istituto Storico e di Cultura dell’Arma del Genio
Nota al testo
Le fotografie presenti nella tesi sono dell’autore, tranne quelle segnalate specificata- mente nelle didascalie.