Il governo economico dell'Eurozona
Luca Pantaleo
Seminario del corso di Diritto dell'UE – a.a.
2012/2013 – Dipartimento di Scienze Politiche
Diffusione dell'euro
- 17 SM dell'Eurozona, cioè Stati che adottano l'euro come valuta ufficiale (c.d. Unione Economica e Monetaria –
UEM)
- 2 SM con status speciale (Regno Unito e Danimarca, con opzione di adesione)
- Stati che adottano l'euro in seguito ad accordi monetari con l'UE (Città del Vaticano, San Marino, Monaco, Andorra) - Saint-Barthélemy (non-membro UE ma sottoposto a
sovranità francese);
- Akrotiri e Dhekelia (enclavi britanniche a Cipro);
- Stati che adottano l'euro unilateralmente (Kosovo,
Parametri di Maastricht
1) Stabilità dei prezzi
il tasso d'inflazione dello SM in questione non deve superare di oltre l'1,5% il tasso d'inflazione dei 3 SM che hanno conseguito i migliori risultati
nell'anno che precede quello di analisi
2) Disciplina di bilancio:
a) il rapporto tra disavanzo pubblico e PIL non deve superare il 3% in termini strutturali e
tendenziali
b) il rapporto debito/PIL non deve superare il 60%
3) Stabilità del cambio:
Lo SM interessato deve aver partecipato per due anni allo SME (sistema monetario europeo) senza essere
sottoposto a gravi tensioni
Oggi lo SME è sostituito dal ERM II (Exchange Rate Mechanism) che si applica solo agli stati in deroga
4) Convergenza dei tassi d'interesse:
I tassi d'interesse a lungo termine non devono superare di oltre il 2% i tassi d'interesse dei 3 SM che nell'anno precedente hanno conseguito
i migliori risultati
Eurogruppo (art. 137 TFUE e Prot. 14)
Riunione informale dei ministri delle finanze degli SM la cui moneta è l'euro. Partecipano anche la
Commissione (Commissario affari economici e monetari – Olli Rehn) e la BCE (Presidente -
Draghi).
Funzionamento Eurogruppo
- Elegge un presidente a maggioranza semplice che dura in carica due anni e mezzo (Jeroen Dijsselbloem)
- Le decisioni adottate informalmente dall'Eurogruppo vengono formalizzate dal Consiglio in formazione
ECOFIN;
- prepara i lavori del Vertice Euro e ne assicura il seguito
Treaty on Stability, Coordination and Governance – c.d. Fiscal Compact
Trattato internazionale firmato il 2 marzo 2012 da tutti gli SM dell'UE, tranne Repubblica Ceca e Regno Unito,
entrato in vigore il 1 gennaio 2013.
Formalmente non legato all'ordinamento dell'UE, il Fiscal Compact prevede meccanismi di coordinamento tra i due sistemi, tra cui la competenza della CG a vigilare
sulla sua applicazione. Di fatto, rappresenta un'estensione del diritto UE
Vertice Euro (art. 12 Fiscal Compact)
- riunione periodica che si tiene almeno due volte l'anno, a cui partecipano i Capi di Stato e governo degli SM dell'UEM ed
il Presidente della Commissione;
- possibilità di convocare riunioni supplementari all'occorrenza;
- il Vertice definisce gli orientamenti strategici per la condotta delle politiche economiche, per il miglioramento della
competitività e per una maggiore convergenza dell'Eurozona;
- viene eletto il Presidente in occasione dell'elezione del Pres.
del Consiglio europeo e per la stessa durata (oggi è Van Rompuy)
Vertici istituzionali dell'area Euro
Il Presidente del Vertice Euro, il Presidente della Commissione ed il Presidente dell'Eurogruppo
si riuniscono almeno una volta al mese.
Possono invitare a partecipare altre personalità
(es. Presidente BCE)
Politica monetaria (BCE e SEBC)
Obiettivo principale del SEBC è il mantenimento della stabilità dei prezzi.
Nel raggiungimento di tale obiettivo, il SEBC sostiene le politiche generali dell'UE
conformemente ai principi di un'economia
aperta e in libera concorrenza
Politica economica
Il SEBC non è responsabile della politica economica dell'UE. Come affermato dal Patto di stabilità e
crescita, “gli Stati membri considerano le loro politiche economiche una questione di interesse comune e le
coordinano nell'ambito del Consiglio”
In altre parole, gli SM non hanno voluto privarsi della sovranità economica, pur avendo alienato la sovranità
monetaria.
Stabilità dei prezzi
Il consiglio direttivo della BCE si pone l'obiettivo di mantenere il tasso d'inflazione su livelli inferiori
ma prossimi al 2% nel medio termine
Politica economica
Art. 5 par. 1 TFUE: “Gli Stati membri coordinano le loro politiche economiche nell'ambito dell'Unione. A tal fine
il Consiglio adotta delle misure, in particolare gli indirizzi di massima per dette politiche”
Agli SM dell'area euro si applicano disposizioni specifiche (art. 136 TFUE, rafforzamento della
cooperazione)
La crisi dell'Eurozona in breve
La BCE e le banche centrali non possono
comprare direttamente titoli del debito pubblico degli SM o concedere prestiti o qualsiasi altra
forma di apertura creditizia (art. 123 TFUE) Ogni SM è responsabile del proprio debito
sovrano (art. 125 TFUE)
Principale misure adottate per affrontare la crisi
- 6 maggio 2010: il divieto di cui all'art. 123 TFUE viene aggirato permettendo alla BCE di
comprare titoli di debito dal mercato secondario - 9 maggio 2010: gli SM dell'EUM danno vita al
Fondo europeo di stabilità finanziaria (EFSF),
creato al di fuori del quadro istituzionale dell'UE
Articolo 122 TFUE
“Qualora uno SM si trovi in gravi difficoltà o sia seriamente minacciato di gravi difficoltà a causa
di calamità naturali o di circostanze
eccezionali che sfuggono al suo controllo, il Consiglio, su proposta della Commissione, può
concedere a determinate condizioni
un'assistenza finanziaria allo SM interessato”
Meccanismo di stabilizzazione finanziaria (EFSM)
Sulla base dell'art. 122 TFUE, viene creato il
EFSM con Regolamento 407/2010.
25 marzo 2011
Attraverso la procedura di revisione semplificata dei trattati, viene aggiunto un terzo paragrafo all'art. 123
TFUE:
“Gli Stati membri la cui moneta è l'euro possono istituire un meccanismo di stabilità da attivare ove
indispensabile per salvaguardare la stabilità della zona euro nel suo insieme. La concessione di qualsiasi
assistenza finanziaria necessaria nell'ambito del meccanismo sarà soggetta ad una rigorosa
Trattato che stabilisce un meccanismo europeo di stabilità (ESM)
Entrato in vigore il 8.10.2012, sostituisce l'EFSF e l'EFSM. Esso è basato sulla cooperazione
intergovernativa.
Il recesso dall'euro
È possibile essere membro dell'UE senza appartenere all'area euro.
Art. 140 TFUE disciplina l'accesso all'UEM degli SM con deroga.
Tuttavia, tali SM non hanno i requisiti per aderire all'euro.
Regno Unito e Danimarca
SM che, pur avendone i requisiti, non partecipano all'UEM per scelta politica. Tale situazione è
formalizzata nei Prot. 15 e 16.
Quindi, da norme giuridiche che hanno lo stesso
valore dei trattati.
Svezia
Non gode di uno status privilegiato come Regno Unito e Danimarca. Per evitare di affrontare la questione
dell'adesione all'euro, volutamente non rispetta i parametri di Maastricht (in particolare, tasso di cambio instabile).
La peculiare situazione delle Svezia è tollerata in via di fatto, a causa delle delicatezza della questione in quel paese, che ha provocato varie tensioni politiche (attentato ad Anna
Lindh in occasione del referendum sull'euro nel 2003).
Art. 50 TUE
Tale articolo prevede una procedura per il
recesso dall'UE, non dall'Eurozona.
Irreversibilità dell'euro
Fin dal momento della sua creazione, ma ancor di più dopo la crisi economica, i governi degli SM dell'UEM e
le istituzioni politiche dell'UE hanno ripetutamente dichiarato di considerare irreversibile l'adesione all'euro. Ciò rappresenta un elemento di prassi, oltre
che, in un certo senso, un'interpretazione autentica dell'art. 50 TUE.
In una risposta ad un'interrogazione parlamentare del giugno 2011, Olli Rehn ha confermato che, ai sensi dei trattati, è possibile uscire dall'UE secondo la procedura
di cui all'art. 50. Pur senza dirlo espressamente, Olli Rehn ha lasciato intendere che, nell'interpretazione data dalla Commissione a quella disposizione, l'uscita
dall'UE ricomprende l'uscita dall'euro. Tuttavia, ciò lascia pensare che non sia possibile recedere
dall'eurozona senza recedere contestualmente dall'UE (salvo rinegoziare una nuova adesione).
In ogni caso, sarebbe necessario negoziare tale recesso.
Modifica trattati ai sensi dell'art.
48 TUE
La soluzione più efficace è probabilmente la
revisione dei trattati.
Conseguenze pratiche
Mentre il recesso dall'UE di uno Stato non membro dell'UEM non avrebbe conseguenze pratiche di particolare rilievo, l'uscita dall'euro porterebbe uno
Stato ad andare incontro a serissime difficoltà di rifinanziamento (default).