CORSO DI
MATERIALI E
TECNOLOGIE ELETTRICHE
MATERIALI ISOLANTI
Prof. Giovanni Lupò Prof. Giovanni Lupò
Dipartimento di Ingegneria Elettrica Dipartimento di Ingegneria Elettrica
Università di Napoli Federico II Università di Napoli Federico II Corso di Laurea in Ingegneria Elettrica
Corso di Laurea in Ingegneria Elettrica – – III anno – III anno – II semestre II semestre a.a. 2009/10
a.a. 2009/10
–VI – VI‐ ‐
MATERIALI PER ISOLAMENTO ELETTRICO.
ISOLAMENTI GASSOSI ISOLAMENTI GASSOSI
•aria • aria
• • SF SF
66• • azoto azoto
• • miscele miscele
‐ VUOTO ‐ VUOTO
‐ ISOLAMENTI LIQUIDI ‐ ISOLAMENTI LIQUIDI
• • oli minerali oli minerali
• • oli di sintesi oli di sintesi
– – oli siliconici oli siliconici – – esteri organici esteri organici
• • gas liquidi (es. azoto) gas liquidi (es. azoto)
‐ ISOLAMENTI SOLIDI ‐ ISOLAMENTI SOLIDI
ISOLAMENTI SOLIDI
• • POLIMERI TERMOPLASTICI POLIMERI TERMOPLASTICI
• • POLIMERI TERMOINDURENTI POLIMERI TERMOINDURENTI
• • CARTA NATURALE E DI SINTESI CARTA NATURALE E DI SINTESI
• • ISOLAMENTI INORGANICI ISOLAMENTI INORGANICI
• • MATERIALI COMPOSITI MATERIALI COMPOSITI
SOLLECITAZIONI NEI MATERIALI ISOLANTI
campi elettrici relativamente elevati
sollecitazioni termiche
sollecitazioni meccaniche cicliche dovute:
• dilatazione del rame e del ferro
• vibrazioni dovute alla corrente periodiche o al moto delle parti in movimento
• sforzi elettrodinamici di breve durata, ma molto intensi, dovuti alle sovracorrenti
deterioramento chimico esaltato dai valori relativamente elevati della temperatura
• Requisiti dielettrici: elevato campo critico, basse perdite dielettriche
• Requisiti termici: buona conducibilità termica, buona resistenza al calore
• Requisiti meccanici: resistenza agli sforzi, sufficiente elasticità, resistenza all’abrasione, adesione al rame ed ai metalli in genere
• Requisiti chimici: elevata stabilità chimica, inattaccabilità dai prodotti della ionizzazione
• durata di vita elevata
• fabbricabilità : i materiali impiegati debbono permettere la realizzazione dell’isolamento senza eccessive difficoltà o lunghi tempi di lavorazione e senza generazione di difetti
• costi relativamente contenuti
REQUISITI DEI MATERIALI ISOLANTI
PRINCIPALI PROPRIETÀ ELETTRICHE
• • σ σ , γ , γ conducibilità intrinseca/estrinseca conducibilità intrinseca/estrinseca
• • ε ε
rr= = ε ε /ε / ε
oopermettività permettività
• • tg tg δ δ fattore fattore di perdita di perdita
• • E E
crcrcampo critici (↔ campo critici ( ↔ rigidità dielettrica) rigidità dielettrica)
CONDUCIBILITÀ INTRINSECA NEI MATERIALI ISOLANTI
⎟⎠
⎜ ⎞
⎝
⎛ −
=
− kT aE Woe T
E , )
0( σ
σ
(W
oenergia di legame)
PERMETTIVITÀ DEI MATERIALI ISOLANTI
Modello “macroscopico”
Momento elettrico di dipolo μ=qd (q carica del dipolo; d distanza tra i baricentri +/‐)
Vettore polarizzazione P(=dμ/dτ) momento risultante di dipolo riferito al volume
Suscettività dielettrica χ P=χE (E campo elettrico “macroscopico”; χ costante per i mezzi lineari) Vettore spostamento D nel vuoto definizione integrale ⎟⎟
⎠
⎜⎜ ⎞
⎝
⎛=
=
⋅
∫∫∫
∫∫ ∑
Σ v
i dv
q
dS ρ
n
D
Definizione locale D=εo E (εo costante dielettrica del vuoto; D corrisponde alla densità di carica superficiale sull’elettrodo “prolungata” nel vuoto secondo i tubi di flusso di D)
Vettore spostam. D nella materia D =εo E+P=( εo+χ )E= εo εr E (εr permettività ovvero costante diel. relativa del mezzo materiale)
Le sorgenti di E sono tutte le cariche (libere e vincolate); le sorgenti di D sono le cariche libere, le sorgenti di P sono le cariche vincolate)
v
v
div div div
div ρ ρ
ε ε
ρ
ρ + = − ⇒ = = −
= D P D P
E ;
0
0 l
l
MECCANISMI DI POLARIZZAZIONE
Polarizzazione elettronica Nell’atomo, in assenza di campo elettrico esterno, si può ritenere che il baricentro delle cariche negative (elettroni) coincida con il baricentro delle cariche positive (nucleo); quindi a riposo il momento di dipolo è nullo; in presenza di campo elettrico si ha una deformazione “elastica istantanea” dell’atomo stesso che assume un momento di dipolo dipendente dal campo, ma non dalla temperatura nè dalla frequenza della sollecitazione applicata (a meno di non considerare frequenze all’ultravioletto)
Polarizzazione atomica In una molecola a struttura simmetrica (es CCl4), in assenza di campo elettrico esterno, si può ritenere che il baricentro degli ioni negativi coincida con il baricentro degli ioni negativi ( molecola non polare); quindi a riposo il momento di dipolo è nullo; in presenza di campo elettrico si ha una deformazione “elastica istantanea” della molecola, che assume un momento di dipolo dipendente dal campo, ma non dalla temperatura nè dalla frequenza della sollecitazione applicata (a meno di non considerare frequenze all’ultrarosso)
Polarizzazione dipolare In una molecola a struttura dissimmetrica (es H2O), in assenza di campo elettrico esterno, si può ritenere che il baricentro degli ioni negativi non coincida con il baricentro degli ioni negativi ( molecola polare); quindi a riposo il momento del singolo dipolo non è nullo, ma è statisticamente compensato il momento risultante ; in presenza di campo elettrico si ha un orientamento della molecola, che assume un momento di dipolo dipendente dal campo, dalla temperatura nonchè dalla frequenza della sollecitazione applicata . Nel caso in cui, al cessare della sollecitazione elettrica, il materiale continuasse a presentare un momento dipolare significativo, esso viene compreso tra gli elettreti.
Polarizzazione interfacciale accumulo di ioni sulle superfici di separazione tra materiali diversi nel caso di dielettrici non omogenei. Movimenti lenti rilevanti solo in casi statici o a bassissima frequenza
POLARIZZABILITA’ DELLE MOLECOLE
campo microscopico EL agisce sulla singola molecola: si suppone che la molecola in campo uniforme occupi un volume sferico, rimuovendo il quale nasce una distribuzione superficiale prima
“compensata” dalla molecola stessa,
dθ sinθ πr
2 cosθ P
dσ = ⋅
2⋅
calcolando il campo dovuta a questa distribuzione si deduce che il campo della molecola dipolare vale
3
0* ε
E = − P
e quindi il campo microscopico locale va valutatocome
3
0* ε
E P E E
E
L= − = +
FATTORE DI POLARIZZAZIONE α
Campo locale
E
L= E
geom+ E
dipoliPolarizzabilità (fattore di polarizzazione) α μ=α EL
Componenti della polarizzabilità α=αe+αa+αd
Vettore polarizzazione
P=N μ=Nα E
L=(ε‐ε
0) E
Il fattore di polarizzazione è legato al reale comportamento del materiale nel tempo, dipende da grandezze fisiche quali la temperatura, può avere carattere tensoriale.
Polarizzazione elettronica : il fattore di polarizzazione dipende solo dalla dimensione dell’atomo e non dal numero atomico.
α
el= 4 πε
oR
3Polarizzazione ionica: il fattore di polarizzazione dipende dalla energia di legame W
( )
W ne
io
=
2α
Polarizzazione per orientamento: molecole con proprio momento di dipolo; nell’allineamento dei dipoli occorre tener conto dell’agitazione termica che contrasta gli effetti del campo locale
kT p
mor
= 3
α
Polarizzazione di diversi tipi ‐ Equazione di Clausius‐ Mossotti
i i
i o r
r
L i i
i
N E
N P
∑
∑
+ =
−
=
ε α ε
ε
α 3
1 2
1
COSTANTE DIELETTRICA COMPLESSA
Sollecitazione sinusoidale
( )
∞
∞
→
→
→
=
=
=
=
=
+
=
−
=
=
ε ω ε
ε ω
ε ω ε ε ε
ω ω
ϕ ω ω
ω ω ω
) ( ' lim
) ( ' lim
0 ) (
"
lim
"
'
sin cos
cos )
(
cos )
(
0 0 2 1
2 1
s o
o o o
E D
E D
t D
t D
t D
t D
t E
t E
Sfasamento tra P(t) e D(t)
( ) E
E P
E
D & = ε
0& + & = ε & & = ε' − jε " &
Costante dielettrica complessa ε & = ε ' − j ε "
Potenza specifica
( )
tgδ ε' ε"
E ωε"
tgδ E Sd ωε'
tgδ d Ed
ωε' S
τ tgδ ωCV τ
Qtgδ τ
p P
2 22 2
=
⇔
=
=
=
=
=
=
Perdita in presenza di conduzione
2 p 2
2 2
2
2
ε" ε ω
ω ωE σ E
ωε"
σE tgδ ωεE σE
p ⎟ = E
⎠
⎜ ⎞
⎝ ⎛ +
= +
= +
=
Fattore di perdita (globale)
ε' ε"
ω σ tgδ '
= +
= ε ε
pFATTORE DI PERDITA NEI MATERIALI ISOLANTI
Perdite per isteresi dielettrica P= Q cotg ϕ = Q tgδ (es. per un condensatore)
p
*
ε' jε
ε = −
Costante dielettrica complessiva
DIPENDENZA DELLA COSTANTE DIELETTRICA COMPLESSA E DEL FATTORE DI PERDITA DALLA FREQUENZA
Ad alta frequenza scompare il meccanismo di polarizzazione dipolare; pertanto
( ) E
P P
P
P
∞=
ω→∞=
a+
e= ε
∞− ε
0Indicando con Psd il vettore polarizzazione legato al meccanismo di orientamento per bassissime frequenze, abbiamo
( ) E
P P
P
P
s=
ω→0=
∞+
sd= ε
s− ε
0
Ad una frequenza generica avremo
( )
( ) E
P P
P
E P
P P
ω d
ω d
∞
∞
∞
−
=
−
=
−
= +
=
ε ε
ε
ε
0
In condizioni dinamiche generali, il meccanismo di polarizzazione può essere descritto da una relazione del tipo (ipotesi di Debye)
(
sd d)
d(
s)
dd
(t) dt jω ε ε
τ
d P = 1 P − P ⇒ τ P & = −
∞E & − P &
da cui
P &
dE &
τ jω 1
ε ε
s+
= −
∞
ε ε τ
jω 1
ε ε
s+ + −
=
∞ ∞&
2 2 sτ ω 1
ε ε ε
ε' +
+ −
=
∞ ∞ωτ
τ ω 1
ε ε" ε
s 2 2+
= −
∞La ε” ha un massimo per ωτ=1 .
Anche il fattore di perdita può essere valutato in questo modo:
( )
2 2 s
s
τ ω ε ε
ωτ ε
ε ε"
tgδ ε'
∞
∞
+
= −
=
esso presenta un massimo per
∞
= ε ωτ ε
sCircuiti equivalenti : RC parallelo per le perdite per conduzione; RC serie per tener conto dell’isteresi dielettrica; più paralleli RC in serie per tener conto della polarizzazione interfacciale
DIPENDENZA DELLA COSTANTE DIELETTRICA COMPLESSA E
DEL FATTORE DI PERDITA DALLA FREQUENZA
Il “livello d’isolamento” indica di solito le tensioni di prova da applicare all’isolamento del componente, senza il verificarsi di danni.
• Il livello d’isolamento di solito è superiore (spesso molto superiore) al valore della tensione nominale, e questo perché:
‐ il dimensionamento dell’isolante deve tener conto delle sovratensioni, di lunga durata o transitorie, che possono sollecitare la macchina in particolari condizioni d’esercizio o per effetto di anomalie.
‐ è in relazione con l’affidabilità che si intende dare all’apparecchiatura:
‐ maggiore sicurezza → livello d’isolamento più alto
‐ occorre fissare una ragionevole soglia di tensione minima
LIVELLO D’ISOLAMENTO
LIVELLO D’ISOLAMENTO (ESEMPI)
SOVRATENSIONI TRANSITORIE
• Sovratensioni di origine esterna: sono sostanzialmente di origine atmosferica fulminazione diretta
fulminazione prossima o indiretta (sovratensioni indotte in linea)
sono caratterizzate da livelli energetici e di tensione non correlati alle caratteristiche nominali del sistema elettrico su cui incidono, la durata dei fenomeni è dell’ordine delle decine di μs (lightning surges)
• Sovratensioni di origine interna al sistema o per manovra (switching surges):
– messa in tensione di linee o trasformatori – ferrorisonanza
– guasti a terra
– interruzione di carichi induttivi o capacitivi;
– variazioni di carico;
– interruttori non perfettamente messi a punto;
– funzionamento tipico o anomalo di alcuni componenti
SOVRATENSIONI STANDARD DI PROVA (APERIODICHE)
V
cV
c/ 2
t
ct
½t
V v ( t ) = V
0( e
−αt− e
−βt)
V
c: valore di cresta t
c: tempo alla cresta
t
½: tempo di dimezzamento
La forma d’onda viene caratterizzata riportando il rapporto t
c/ t
½e la polarità;ad esempio: onda 250/2500 [ μ s/ μ s] , pol. pos., standard per switching surge (impulso lungo).
Per sovratensioni atmosferiche (lightning surge ‐ impulso breve 1,2/50 [ μ s/ μ s] ), in
genere disturbate da oscillazione sia intorno all’origine che sulla cresta, le Norme
stabiliscono un modo convenzionale per valutare il tempo alla cresta (di fronte).
Categoria I : sistemi in cui la tensione più elevata Vm per i componenti è compresa fra 1 kV e 245 kV
LIVELLO D’ISOLAMENTO
CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE
275 – 325 650 – 750
170
230 – 275 550 – 650
145
230 450 – 550
123
140 325
72,5
95 250
52
70 145 – 170
36
50 95 – 125
24
38 75 – 95
17,5
28 60 – 75 – 95
12
20 40 – 60
7,2
10 20 ‐ 40
3,6
Tensione di tenuta a frequenza industriale (kV)
Tensione di tenuta a impulso breve (kV
c)
V
m(kV)
LIVELLO D’ISOLAMENTO
CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE
Categoria II : sistemi in cui la tensione più elevata per i componenti è compresa fra 300 kV e 765 kV
1675 – 1800 – 1950 – 2100 1300 – 1425 – 1550
765
1175 – 1300 – 1425 – 1550 950 – 1050 – 1175
525
1050 – 1175 – 1300 – 1425 850 – 950 – 1050
420
950 – 1050 850‐ 950
362
850 – 950 750 – 850
300
Tensione di tenuta fase‐
terra a impulso atmosferico (kV
c) Tensione di tenuta fase‐
terra a impulso di
manovra (kV
c)
V
m(kV)
• Campo critico (strength)
• Tensione di scarica ‐ Collasso
• Tipo di danno: parziale/totale
• Ripristino, tempi di ripristino
• Caratterizzazione in funzione del tipo di sollecitazione
• Caratterizzazione in funzione della durata della sollecitazione
• Caratterizzazione in funzione della distribuzione di campo
• Caratterizzazione in funzione delle condizioni di lavoro (temperatura, pressione, contaminazione)
RIGIDITÀ DEI MATERIALI ISOLANTI
ISOLANTI GASSOSI
Isolamenti interni di isolatori passanti, interruttori, TV capacitivi, blindosbarre
Gas elettronegativi
(esafluoruro di zolfo SF
6)
Linee aeree, isolamenti esterni di isolatori passanti, interruttori, TV e TA
Aria
Applicazioni Gas
Gli isolamenti gassosi in grandi volumi sono da considerarsi autoripristinanti (es. aria libera)
PROPRIETÀ DELL’ARIA
VALORI MEDI DEI PARAMETRI DI CONDUZIONE
( ) A
S J I
m E A
J
m q S
n q
n
m h V
E E
earth
earth
3 . 45 4 6 . 3 1760
10 45 . 3
10 3 . 2 150
) 0 (
2 0
2 12 0
0
14 0
=
⋅
⋅
⋅
=
=
⎥⎦ ⎤
⎢⎣ ⎡
⋅
=
=
⎥⎦ ⎤
⎢⎣ ⎡
= +
=
⎥⎦ ⎤
⎢⎣ ⎡
=
=
=
−
−
−
−
− +
+ +
π σ
μ μ
σ
PERMETTIVITÀ DELL’ARIA ε=1,00059
CARATTERISTICA DI SCARICA
la tensione di scarica (e quindi la rigidità dielettrica) è un parametro aleatorio e quindi necessita di un approccio statistico basato sulla determinazione della caratteristica di scarica che esprime la probabilità di scarica p(V) in funzione del valore di cresta della tensione applicata
la caratteristica di scarica degli isolamenti in aria è molto bene approssimata dalla distribuzione cumulata di Gauss:
∫
∞−
=
V
dV V V
p ( ) ϕ ( )
2 50
2 1
2 ) 1
(
⎟⎠⎜ ⎞
⎝
⎛ −
=
− σπ ϕ σ
V V
e V
V
50: tensione di scarica 50% ; s : dispersione
quasi sempre è: σ = 2 – 3 % per gli impulsi atmosferici
5 – 6 % per gli impulsi di manovra
2 98
6,5 15 30,5 50 69,5
85 93,5
1 99
p (%)
V
50V V
tp
t:
probabilità di scarica accettataV
t= f(p
t) :
tensione di tenuta
V
50: tensione di scarica 50%DIPENDENZA DAL TIPO DI TENSIONE APPLICATA
0 1 2 3
0 5 10 d (m) 15
V50 (MV)
d
V50in funzione della distanza con pol. positiva nella configurazione asta-piano
imp. atmosferici
imp. di manovra
DIPENDENZA DAL TIPO DI TENSIONE APPLICATA
Tensione di scarica (1‐4) e campo medio di scarica (5) in configurazione punta piano (punta positiva) in funzione della distanza interelettrodica e delle caratteristiche della tensione applicata:
tensioni impulsive a fronte breve (1), tensioni continue (2), tensioni alternate a frequenza industriale (3), tensioni minime di scarica per impulsi a fronte lungo(4).
DIPENDENZA DALLA PRESSIONE – Legge di PASCHEN
LEGGE DI PASCHEN : MINIME TENSIONI DI SCARICA
155 4,0
Elio
245 4,0
Neon
420 0,57
Anidride carbonica
507 0,26
Esafluoruro di zolfo
450 0,7
Ossigeno
230 1,05
Idrogeno
240 0,65
Azoto
352 0,55
Aria
Tensione min di scarica V
Smin[V]
(pd)
min[Torr cm]
Gas
Tensione di scarica in aria STP Standard Internazionali
Tensione di scarica in funzione del prodotto pressione‐distanza per l’aria come riportato negli standard internazionali – I pallini pieni rappresentano la legge di Schumann
[ ]
p
[ ] [ ]d pd
V
S kV= 6 , 72
bar cm+ 24 , 4
ESAFLUORURO DI ZOLFO SF 6
F F
F F
F
F S
La molecola dello SF6 è fortemente elettronegativa: cattura gli elettroni liberi,
rallentando la formazione delle valanghe elettroniche che sono il primo stadio del processo di scarica; ha eccellenti proprietà
dielettriche; la sua rigidità, in condizioni comparabili e 2,5 – 3 volte quella dell’aria.
Ad esempio con campo uniforme alla distanza d = 10 mm ed alla pressione di 1 bar si ha:
aria E
cr= 3 kV/mm ; SF6 E
cr= 9 kV/mm
Metallo Funzione di lavoro (eV)
Ag 4.74
Al 2.98‐4.43
Cu 4.07‐4.7
Fe 3.91‐4.6
W 4.35‐4.6
Valori della barriera di potenziale per l’estrazione di elettroni dai metalli
Emissone per effetto di campo
ISOLAMENTI IN ALTO VUOTO ‐1
– Tensione di scarica in condizioni di alto vuoto (p<0.1 Pa)
ISOLAMENTI IN ALTO VUOTO ‐2
ELETTRODO TENSIONE DI SCARICA (kV)
acciaio 122
acciaio inox 120
nichel 96
alluminio 41
rame 37
Tab. VI.2