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LA VALUTAZIONE DELLA VELOCITÀ

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Academic year: 2022

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T T E E ST S T D DI I V V E E LO L O CI C IT À E E A AG GI IL L IT I À

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Indice

1 LA VALUTAZIONE DELLA VELOCITÀ --- 3

2 TEST DEI 10 METRI --- 6

3 TEST A NAVETTA 10X5 M --- 7

4 TEST DI FORAN DEI 18 METRI --- 9

5 T-TEST --- 10

6 PLATE TAPPING --- 11

BIBLIOGRAFIA --- 12

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1 La valutazione della velocità

La definizione di velocità in ambito motorio richiama una serie di espressioni che, anziché delimitare i confini di tale capacità, ne sfumano ulteriormente i margini (Sannicandro, 2004; Fucci, Carminati, 1998, Manno 1991).

Diverse sono le azioni che possono essere ricondotte al concetto di velocità; correre velocemente 60 metri, eseguire un movimento tecnico nella ginnastica artistica, un calcio o tiro nei gesti sportivi, il numero di pedalate che un ciclista effettua in un minuto, la capacità di percepire rapidamente i segnali rilevanti in un contesto motorio. E’ evidente come la capacità di velocità presenta diverse espressioni, tutte riconducibili alla formula fisica che mette in relazione il rapporto esistente tra spazio e tempo:

V=S/T,

dove V è la velocità, S rappresenta lo spazio e T il tempo (Martin et al., 1997).

La velocità viene classificata in:

- Velocità aciclica;

- Velocità ciclica;

- Velocità percettiva;

- Velocità di anticipazione;

- Velocità di decisione (elaborazione);

- Velocità di reazione.

La velocità aciclica si definisce come la capacità di eseguire un singolo movimento (ossia un movimento di cui si apprezza inizio e fine) nel minor tempo possibile. Un esempio tipico è rappresentato dal colpo nel pugilato, dal tiro nella pallamano, l’affondo nella scherma o il lancio nel baseball.

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La velocità ciclica è intesa come la capacità di eseguire un elevato numero di movimenti della stessa tipologia nel più breve tempo possibile (Marella, Risaliti, 1999). Ne è un esempio la pedalata nel ciclismo, la corsa veloce o il nuoto.

La velocità percettiva, che ha stretti legami con aspetti neurofisiologici, attentivi e motivazionali, fa' riferimento alla capacità di rilevare, e quindi selezionare, le informazioni presenti nell’ambiente, significative ai fini della prestazione da realizzare. E’ una capacità rilevante nei giochi sportivi, negli sport di combattimento e negli sport acquatici come canoa, kayak, vela.

Questa espressione di velocità è integrata dalla velocità di anticipazione, ossia dall’immediatezza con cui un soggetto, in particolare nei giochi sportivi e negli sport di combattimento, interpreta comportamenti di di compagni ed avversari ed elabora, anticipandone il decorso, il programma motorio relativo all’azione che sta per svolgersi (Martin et al., 1997).

Nella programmazione delle attività motorie è possibile differenziare una velocità di decisione che si definisce come quella capacità dell’individuo di elaborare una risposta a seguito di un input sensoriale (Marella, Risaliti, 1999). Rappresenta la capacità di programmare la risposta motoria in funzione delle azioni di avversari, compagni ed ambiente, che è influenzata dalla velocità percettiva e di anticipazione.

La velocità di reazione, divisa in semplice e complessa, si definisce come la capacità di eseguire un movimento immediatamente dopo la comparsa di un segnale sonoro, visivo, tattile , situazionale, tentando di ridurre il più possibile il tempo di latenza (Weineck, Hass, 1999). Si definisce reazione semplice, se la tipologia di stimolo a cui reagire è preventivamente conosciuto dal soggetto; viceversa se la natura, così come il momento e la forma con cui si presenta, non è preventivamente conosciuto dall’individuo, si entra nel campo della reazione complessa. Ne sono un esempio tipico gli sport da combattimento.

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Tra tutte le espressioni della velocità, appare molto più complesso, se non impossibile accertare con test da campo i livelli di evoluzione della velocità percettiva, di anticipazione e di decisione, in virtù della marcata influenza delle componenti nervose e cognitive sulla prestazione finale. Appare più facile valutare le altre espressioni di velocità in considerazione della maggiore ossevabilità del rapporto spazio-tempo.

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2 Test dei 10 metri

Il test dei 10 m ha l’obiettivo di valutare la capacità di accelerazione. Il protocollo prevede che il soggetto, posto in piedi davanti alla linea di partenza, esegua una corsa veloce fino al termine dei 10 m.

Per eseguire tale test è necessario un cronometro o fotocellule, nastro adesivo o delimitatori per indicare la linea di partenza ed arrivo ed un pista.

Vengono effettuate 2 prove e viene registrata la migliore in secondi e decimi.

Vengono eseguiti test sui 20, 25, 30 e 50 metri. Questi ultimi rappresentano ulteriori strumenti di indagine sulla capacità di accelerazione che sono meno specifiche nei giochi sportivi, ma che si prestano meglio alla valutazione di tale capacità in alcuni sport individuali.

Spesso il criterio per cui si opta per una prova anziché per un’altra è legato all’età di chi deve essere valutato; ad esempio la valutazione dei 30 m può essere effettuata in una popolazione di età 9-13 anni, laddove un test di 50 m può essere utilizzata in età tra i 14 e 18 anni.

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3 Test a navetta 10x5 m

Nell’ambito della valutazione delle capacità motorie relative a soggetti praticanti giochi sportivi si collocano tutti i test di corsa che prevedono un cambio di senso, definiti spesso test a navetta.

Esistono molteplici forme di test di corsa con cambio di senso: finora sono stati codificati il test dei 40 m (4x10 m) e quello dei 50 m nella forma del 5x10 m e 10x5 m.

La scelta del tratto da compiere a navetta è dettato dall’analisi delle richieste specifiche della disciplina sportiva praticata dai soggetti, e quindi dall’analisi del modello di prestazione.

Solitamente vengono testati i soggetti su tratti che presentano la maggiore frequenza di percorrenza nell’ambito dello sport praticato, ad esempio 14 m nel basket e 10-15 metri nel calcio.

Quello che andiamo ad analizzare è il test a navetta 10x5m che è inserito nel programma di valutazione dell’efficienza fisica strutturato dall’EUROFIT (Cilia, Bellucci, 1998).

L’obiettivo di questo test è quello di valutare la capacità di accelerazione e decelerazione o se si vuole la velocità di corsa specifica degli sport che richiedono i cambi di senso.

Il protocollo prevede che il soggetto, posto in piedi davanti alla linea di partenza, esegue 10 volte un tratto di 5 m di corsa veloce con cambi di senso (Fig.1)

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Viene registrato il tempo in secondi e decimi per una prova eseguita. Per l’esecuzione del test è necessario avere un cronometro o le fotocellule, nastro adesivo o delimitatori necessari per determinare la distanza e una superficie non sdrucciolevole per evitare scivolamenti.

Viene utilizzato nei giochi sportivi, nel tennis, nell’avviamento allo sport, nei settori giovanili e nella scuola per la valutazione dell’efficienza fisica.

Fig.1 Test a navetta 10x5m

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4 Test di Foran dei 18 metri

Il test di Foran dei 18 metri è un test di velocità con cambio di direzione. In questo test l’obiettivo è quello di valutare la capacità di accelerazione e decelerazione con cambio di direzione.

Il protocollo prevede che il soggetto, posto davanti alla linea di partenza,esegue una corsa veloce eseguendo dei cambi di direzione per un totale di 18 metri (Fig.2).

Fig.2 Test di Foran dei 18 metri

Viene registrato il tempo in secondi e decimi. Vengono eseguite 2 prove e viene scelta la migliore. Per eseguire il test è necessario un cronometro o le fotocellule, nastro adesivo o delimitatori per determinare il percorso ed una superficie sdrucciolevole per evitare scivolamenti.

Questo test viene utilizzato nei giochi sportivi con particolare riferimento al calcio, calcio a 5, basket e pallavolo, Tennis, nell’avviamento allo sport e per valutare l’efficienza fisica nella scuola.

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5 T-Test

Con il T-test viene valutata la velocità specifica dei giochi sportivi con riferimento alle varianti di corsa. Secondo l’Autore che lo ha codificato (Semenick, 1990), il test valuta la capacità di spostamento nelle 4 direzioni spaziali e l’abilità di eseguire i cambi di direzione e di senso.

Il protocollo prevede che il soggetto, posto davanti alla linea di partenza, corre in avanti per 9,14 m, si sposta in corsa laterale per 4,57 metri, inverte il senso di corsa laterale per 9,14 metri, inverte ancora il senso di corsa per altri 4,57 metri e termina l’ultimo tratto di 9,14 metri correndo indietro (Fig.3)

Viene registrato il tempo in secondi e decimi. Per alcuni Autori è sufficiente una sola prova (Pauole et al., 2000). In caso di caduta o scivolata del soggetto, la prova viene ripetuta. Lo schema del test con le relative misure corrisponde alle dimensioni di un campo di pallavolo, linee comprese.

Fig.3 T-test

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6 Plate tapping

Il Plate tapping è un test per la valutazione della velocità ciclica per gli arti superiori. Anche questo test è inserito all’interno del programma di valutazione dell’efficienza fisica EUROFIT.

Il protocollo prevede che il soggetto debba eseguire con l’arto preferito 25 cicli di battute (50 tocchi) alternando l’appoggio sul disco posto a sinistra ed a destra; l’altra mano è appoggiata sulla piastra rettangolare posta al centro (Fig.4)

Fig.4 Plate tapping

Viene registrato il tempo in secondi e decimi per terminare la prova. Per il test è necessario avere un cronometro, due dischi del diametro di 20 cm ed una piastra rettangolare al centro con misure di 10x20 cm. La distanza dai centri dei due dischi è di 60 cm.

Viene utilizzato in sport come il tennis, tennis tavolo, nell’avviamento allo sport e nalla scuola per la valutazione dell’efficienza fisica.

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Bibliografia

• Cilia G., Bellucci M. (a cura di), Test europei di attitudine fisica, Isef Statale di Roma, 1993

• Fucci A., Carminati I., Muscoli e cervello, CESI Roma, 1998

• Manno R., Fondamenti dell’allenamento sportivo, Zanichelli Bologna, 1991

• Marella M., Risaliti M., Il libro dei test, Correre Milano, 1999

• Martin D., Carl K., Lehnertz K., Manuale di di teoria dell’allenamento, S.S.S. Roma, 1997

• Sannicandro I, Metodi della valutazione motoria ed attitudinale - Strumenti e percorsi di ricerca, Pensa Multimedia, pp. 95-105, 2004

• Semenick D., The T-Test, NSCA Journal, 12:36-37, 1990

• Weineck J., Hass H., La preparazione fisica ottimale del giocatore di pallacanestro, Calzetti & Mariucci, 1999

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