GEOGRAFIA FISICA, CARTOGRAFIA E GIS
GEOGRAFIA FISICA, CARTOGRAFIA E GIS (12 CFU)
1° Modulo (1° semestre) Geografia Fisica (6 CFU)
Geografia Fisica: Settore della Geografia che si occupa dello studio delle
caratteristiche fisiche della Terra e dei processi naturali che avvengono nell’atmosfera, nella geosfera e nell'idrosfera.
Lezioni frontali (~ 45 ore) Verifica con voto: esame orale 2° Modulo (2° semestre) Cartografia e GIS (6 CFU)
Cartografia: L’insieme delle operazioni tecniche, scientifiche e dimostrative atte ad elaborare Carte (rappresentazioni ridotte, semplificate e simboliche del territorio) e a permetterne la lettura e l’uso.
Lezioni frontali + Esercitazioni (3 CFU ~ 35 ore) Verifica con voto: prova pratica GIS: (Geographic Information System, Sistema informativo geografico)
Sistema informatico per l’acquisizione, conservazione, analisi e visualizzazione di dati geografici
Esercitazioni al computer (3 CFU ~ 35 ore) Verifica con voto: risoluzione di un esercizio (a tempo) Voto finale del Corso:
Geografia Fisica
La forma della Terra: sfera, ellissoide di rivoluzione, geoide.
La rotazione terrestre; velocità angolare e lineare; le esperienze di Guglielmini e di Foucault.
La rivoluzione terrestre; caratteristiche dell'orbita; prima e seconda legge di Keplero.
L'inclinazione dell'asse terrestre; solstizi ed equinozi; i rapporti fra il dì e la notte;
altezza e declinazione del sole; calcolo dell'altezza del sole a mezzogiorno alle varie latitudini; il percorso apparente del sole alle varie latitudini; il calcolo
dell'inclinazione dell'orbita apparente sul piano dell'orizzonte;
determinazione dell'ora dell'alba e del tramonto alle varie
latitudini e nei vari momenti dell'anno; i diagrammi alba-tramonto; il crepuscolo.
Il giorno siderale, il giorno solare apparente e medio.
L’anno sidereo e l’anno tropico; la precessione dell’asse terrestre. L’anno del calendario. Il sistema dei fusi orari.
Struttura e caratteristiche dell'atmosfera: composizione chimica, pressione,
temperatura; principali processi chimici e fisici. La magnetosfera; le aurore boreali.
La radiazione solare: spettro solare; le variazioni dell'insolazione; il bilancio della radiazione.
1° Modulo (1° semestre) Geografia Fisica (6 CFU)
La misura della temperatura dell'aria; le differenze di comportamento fra le
terre e i mari; il ciclo annuo della temperatura dell'aria; le carte della temperatura dell'aria;
la distribuzione delle temperature sulla Terra; il ciclo giornaliero della temperatura.
La pressione atmosferica; superfici isobariche, isobare, gradiente isobarico; le cellule di convezione.
I venti: azione della forza di Coriolis; i venti in quota e in superficie; cicloni e anticicloni;
l'effetto dell'attrito sulla direzione dei venti; la misura del vento; la rosa dei venti;
la distribuzione dei venti sulla superficie terrestre; i monsoni; la circolazione in quota e le correnti a getto.
L'umidità atmosferica e le precipitazioni: la misura dell'umidità; le nubi; le forme di
precipitazione; la misura delle precipitazioni; le cause delle precipitazioni; i bilanci globali dell'energia e dell'acqua.
Le masse d'aria, i fronti e le perturbazioni cicloniche: i tipi di masse d'aria; fronti freddi e caldi; i cicloni frontali; le perturbazioni metereologiche tropicali ed equatoriali;
i cicloni tropicali; i tornados.
Le classificazioni climatiche di W. Koppen e di A.N. Strahler
Materiale didattico Diapositive del Corso:
www.cler.unipr.it/Didattica/Geografia_Fisica_slides_2017.pdf
Testi di consultazione (Biblioteca)
A.N. STRAHLER:"Geografia Fisica", PICCIN, Padova (1984).
A.N. STRAHLER:"The Earth Sciences", Harper&Row, (1971).
Orario ricevimento studenti (dente E stanza E14) Giovedì 14:30-16:30 Venerdì 10-12
La forma della Terra
1) Sfera
2) Ellissoide di rivoluzione 3) Geoide
1) Visione diretta e immagini da satellite
2) Osservazione degli oggetti all’orizzonte sul mare
Prove della sfericità terrestre
4) Peso dei corpi
P = mg
3) Eclissi lunari
P1
P2
P3
P4
P1=P2=P3=P4
5) Altezza della Stella polare
Piano dell’orizzonte (orizzonte geometrico)
Il piano dell’orizzonte in un punto della superficie terrestre è il piano tangente alla superficie in quel punto.
Altezza di un corpo celeste
E’ l’angolo compreso fra il piano dell’orizzonte e la
congiungente il punto di osservazione con il corpo celeste (0-90°).
Stella fissa
E’ una stella talmente lontana da apparire sempre nella stessa posizione ad un osservatore terrestre.
Le linee congiungenti la stella fissa con i diversi punti della superficie
terrestre possono essere considerate parallele fra di loro indipendentemente dalla posizione della Terra lungo l’orbita di rivoluzione (raggi luminosi fra loro paralleli)
Tutte le stelle sono stelle fisse con l’eccezione del Sole
5) Altezza della Stella polare
L’altezza della stella Polare diminuisce progressivamente (1°/~111km) da 90°
al Polo Nord a 0° all’Equatore.
La Terra come ellissoide di rivoluzione
L’ellisse è il luogo geometrico dei punti (o insieme dei punti) per i quali la somma delle distanze da due punti fissi, detti fuochi, è costante
L’ellissoide di rivoluzione è una forma geometrica
tridimensionale che si ottiene ruotando un’ellisse intorno ad uno dei due assi
Ellissoide di Hayford (1909) a = 12.757 km b = 12.714 km
Lunghezza dell’arco di meridiano di 1°
Al polo 111,68 km
All’Equatore 110,56 km Valore medio 111,12 km
Schiacciamento polare (eccentricità dell’ellissoide terrestre) e = (a – b) / a = 43 km / 12.757 km= 0,0033
558 km
553 km
Il geoide
Il geoide è quella superficie che, partendo da un punto posto in corrispondenza del livello medio del mare, si mantiene costantemente perpendicolare alla direzione del filo a piombo
Verticale vera: direzione perpendicolare al piano dell’orizzonte geometrico Verticale del filo a piombo: direzione del filo a piombo
Massime differenze fra geoide ed ellissoide -107m +85m
Legge di Gravitazione Universale:
Due corpi si attraggono reciprocamente con una forza che è direttamente proporzionale al prodotto delle due masse e inversamente proporzionale al quadrato delle loro distanze.
Circoli massimi e circoli minori
1) Un circolo massimo è la circonferenza più grande che possa essere tracciato sulla superficie sferica
2) I circoli massimi sono infiniti
3) Per due punti sulla sfera passa un solo circolo massimo
4) L’arco di circolo massimo è la distanza più breve fra due punti sulla sfera 5) Due circoli massimi si suddividono reciprocamente in due semicerchi uguali
Un circolo massimo è la circonferenza che si ottiene tagliando una sfera con un piano passante per il centro della sfera.
Un circolo minore è la circonferenza che si ottiene tagliando una sfera con un piano che non passa per il centro della sfera.
Meridiani
1) Un meridiano è un mezzo circolo massimo ottenuto tagliando la sfera terrestre con un piano passante per il centro della Terra e per i Poli (e contenente pertanto l’asse terrestre)
2) Tutti i meridiani hanno direzione N-S e convergono ai poli
3) I meridiani sono infiniti (per ogni punto della superficie terrestre passa un meridiano) Paralleli
1) Ogni parallelo è un circolo minore (tranne l’Equatore) che si ottiene tagliando la superficie terrestre con un piano perpendicolare all’asse terrestre
2) I paralleli sono fra loro paralleli ed hanno direzione E-W
3) I paralleli sono infiniti (per ogni punto della superficie terrestre passa un parallelo) La Terra ruota intorno ad un asse denominato «Asse di rotazione terrestre».
L’asse di rotazione passa per il centro della Terra e interseca la superficie terrestre in due punti detti Poli (nord e sud)
Polo Nord
Polo Sud Meridiani Paralleli
Campo di variazione
Long. 0° ÷ 180° E 0° ÷ 180° W Lat. 0° ÷ 90° S 0° ÷ 90° N
EQUATORE Parallelo di riferim ento
GREENWICH Meridiano di riferm ento
Coordinate geografiche:
La longitudine di un punto sulla superficie terrestre è l’angolo sotteso dall’arco di parallelo che va dal meridiano di riferimento (attualmente Greenwich) al meridiano passante per il punto.
La latitudine di un punto sulla superficie terrestre è l’angolo sotteso dall’arco di meridiano che va dal parallelo di riferimento (Equatore) al parallelo passante per il punto.
Reticolato geografico
Insieme dei meridiani e dei paralleli.
Es. punto P. Long. 50° 36’ 43” E Lat. 43° 11’ 12” N
Ad ogni punto sulla superficie terrestre corrisponde una sola coppia di coordinate e ad una coppia di coordinate corrisponde un solo punto sulla Il reticolato geografico consente di definire la posizione di
un qualunque punto sulla superficie terrestre mediante una coppia di valori angolari definiti «coordinate geografiche»
I moti di rotazione e di rivoluzione della Terra
La rotazione terrestre
Senso di rotazione Periodo di
rotazione ~ 24h
Velocità di rotazione:
Angolare: uguale per tutti i punti della superficie terrestre (360°/24h = 15°/h)
Lineare: diminuisce dall’Equatore (1670 km/h) ai poli (0 km/h)
1670 km/h
835 km/h
Prove della rotazione terrestre
Esperienze di Guglielmini (1791) e di Foucault (1851)
A
A’
B
B’
v > v’
v
v’ B’’
Esperienza di Guglielmini Torre degli Asinelli (BO), h ~ 90m Grave
(sferetta di piombo)
17mm a est
Punto di caduta del grave
Verticale
(filo a piombo)
W E
S
A B > A’B’͡ ͡
Esperienza di Foucault Pantheon, Parigi
Il piano di oscillazione del pendolo mantiene la stessa orientazione spaziale (una volta messo in movimento il pendolo continua ad oscillare nello stesso piano)
Rotazione completa in 32h Rotazione oraria di 11° 14’
L’entità della rotazione oraria della traccia (e il tempo necessario per una rotazione completa) dipende dalla latitudine (aumenta col diminuire della latitudine)
d = 15° sen φ
d = rotazione oraria della traccia
15° = rotazione angolare oraria della Terra φ = latitudine del punto
Il pendolo misura la componente della rotazione terrestre in un punto della superficie terrestre lungo la normale (direzione del filo a piombo) in quel punto
φ φ
φ φ
d = 15° sen φ
Parigi: lat. 48° 51’ N
sen 48° 51’ = 0,749 15° × 0,749 = 11° 14’
Effetti della rotazione terrestre
Forza centrifuga Fc = m ω2 R m = massa del corpo
ω = velocità angolare di rotazione terrestre R = raggio di rotazione
Forza di Coriolis d = 2ω V sen φ
Legge di Ferrel: ogni corpo in movimento sulla superficie terrestre subisce uno spostamento verso destra nell’emisfero nord, verso sinistra nell’emisfero sud
R1
S N
R2 R3
N
W E
vlr vlr1 vlr2 vlr3
vlr > vlr1 > vlr2 > vlr3 vlr < vlr1 < vlr2 < vlr3
vlr vlr1 vlr2
vlr3
S
La rivoluzione terrestre
Senso di rivoluzione
Orbita di rivoluzione
1a legge di Keplero: i pianeti del sistema solare si muovono su orbite ellittiche quasi complanari con il Sole in uno dei due fuochi
afelio (4 luglio) perielio (3 gennaio)
Linea degli apsidi
afelio 152.000.000 km perielio 147.000.000 km
Piano dell’eclittica: piano contenente l’orbita di rivoluzione terrestre
Raggio vettore Terra-Sole: retta congiungente il centro della Terra con il centro del Sole
Velocità di rivoluzione
2a legge di Keplero. Il raggio vettore Terra-Sole copre aree uguali in tempi uguali
Velocità media 107.000 km/h
L’asse di rotazione terrestre è inclinato di 66° 33’ sul piano dell’eclittica (di 23° 27’ rispetto alla verticale al piano dell’eclittica)
Durante il moto di rivoluzione rimangono approssimativamente costanti l’inclinazione e l’orientazione dell’asse terrestre (l’asse si muove mantenendosi parallelo a se stesso)
Solstizi e equinozi
I raggi solari possono esser considerati paralleli fra di loro e paralleli al piano dell’eclittica.
In ogni momento la Terra è per metà illuminata e metà in ombra: nella metà illuminata è presente il dì, nella metà in ombra la notte.
Circolo di illuminazione
Il circolo di illuminazione è il circolo massimo che divide l’emisfero illuminato da quello in ombra ed è perpendicolare al piano dell’eclittica e ai raggi solari
113° 27’
66° 33’
90°
90°
Il circolo d’illuminazione è diviso in due semicerchi: la linea dell’alba e la linea del tramonto.
L’alba è il momento in cui il Sole compare sul piano dell’orizzonte.
Il tramonto è il momento in cui il Sole scompare al di sotto del piano dell’orizzonte.
notte dì
N
Linea del tramonto
Linea dell’alba Equinozio
Osservatore all’Equatore
Linea dell’alba e linea del tramonto
Circolo di illuminazione
1
2
3
4 5 6
Equatore
Condizioni di illuminazione nel solstizio d’inverno
1) Diversa lunghezza del di’ e della notte alle diverse latitudini (eccetto l’Equatore) 2) Notte più lunga del dì nell’emisfero settentrionale
3) Dì più lungo della notte nell’emisfero meridionale
4) Accentuazione della differenza fra il dì e la notte con l’aumentare della latitudine.
5) Rapporti inversi a latitudini equivalenti nei due emisferi 6) Notte di 24 ore oltre il Circolo Polare Artico
7) Dì di 24 ore oltre il Circolo Polare Antartico
8) Maggiore illuminazione dell’emisfero meridionale rispetto al settentrionale
L’altezza del Sole è l’angolo formato dai raggi solari (e dal raggio vettore Terra-Sole) con il piano dell’orizzonte.
Il mezzogiorno di un luogo è il passaggio, o culminazione, del Sole sul meridiano del luogo.
La volta celeste (con riferimento azimutale) è una semisfera di raggio indefinito delimitata dal piano dell’orizzonte e centrata in un punto della superficie terrestre ed è utilizzata come sistema di riferimento per definire la posizione e il movimento dei corpi celesti.
La sfera celeste (con riferimento azimutale) è una sfera di raggio indefinito centrata in un punto della superficie terrestre ed utilizzata come sistema di riferimento per definire la posizione e il movimento dei corpi celesti.
notte dì
N
W E Meridiano di
Mezzogiorno
La declinazione del Sole è la latitudine alla quale i raggi del Sole a mezzogiorno formano un angolo di 90°.
L’altezza del Sole a mezzogiorno in un luogo è uguale a 90° meno l’angolo sotteso dall’arco di meridiano compreso fra il luogo e il parallelo corrispondente alla declinazione del Sole.
α = 90° - (φ ± δ)
φ = latitudine del luogo + se φ e δ in emisferi opposti δ = declinazione del Sole - se φ e δ nello stesso emisfero
New York
90° - (41° + 23° 27’) = 90° - 64°27’ = 25° 33’
Circolo Polare Antartico 90° - (66° 33’ – 23° 27’) = 90° - 43° 06’ = 46° 54’
β
β
Condizioni di illuminazione nel solstizio d’estate
1) Diversa lunghezza del di’ e della notte alle diverse latitudini (eccetto l’Equatore) 2) Dì più lungo della notte nell’emisfero settentrionale
3) Notte più lunga del dì nell’emisfero meridionale
4) Accentuazione della differenza fra il dì e la notte con l’aumentare della latitudine.
5) Rapporti inversi a latitudini equivalenti nei due emisferi 6) Dì di 24 ore oltre il circolo polare artico
7) Notte di 24 ore oltre il Circolo polare antartico
Condizioni di illuminazione negli Equinozi
1) Uguale lunghezza del di’ e della notte a tutte le latitudini 2) Uguale illuminazione nei due emisferi
Altezza del Sole a mezzogiorno α = 90° - φ
Ciclo annuo della declinazione del sole: 23° 27’ N ÷ 23° 27’ S
Altezza del sole a mezzogiorno di 90° solo nella fascia intertropicale (2 volte all’anno) Altezza del sole a mezzogiorno < 90° a latitudini extratropicali (1 volta all’anno)
Ai poli 6 mesi di dì e sei mesi di notte.
Orbita apparente del Sole alle diverse latitudini
L’inclinazione dell’orbita apparente del Sole sul piano dell’orizzonte ad una determinata latitudine è uguale a 90° meno la latitudine
α = 90° - φ
α = inclinazione dell’orbita apparente del Sole
L’inclinazione dell’orbita apparente del Sole sul piano dell’orizzonte aumenta dai poli (0°) all’Equatore (90°)
Il giorno
Giorno siderale (o sidereo)
Intervallo di tempo necessario per una rotazione completa della Terra intorno al suo asse con riferimento alle stelle. Intervallo di tempo fra due culminazioni successive di una stella fissa sul meridiano del luogo.
Durata: 23h 56m
Intervallo di tempo necessario per una rotazione completa della Terra intorno al suo asse.
1) Giorno siderale (o sidereo) 23h 56m 2) Giorno solare vero (o apparente) ~24h 3) Giorno solare medio 24h
stella fissa
stella fissa
Meridiano del luogo Meridiano del luogo
1
2
Giorno solare vero (o apparente)
Intervallo di tempo necessario per una rotazione completa della Terra intorno al suo asse con riferimento al Sole. Intervallo di tempo fra due culminazioni successive del Sole sul meridiano del luogo.
Durata ~24h
Meridiano del luogo
Meridiano del luogo
1
2
Differenza fra giorno sidereo e solare
stella fissa
stella fissa
~1°
~1°
Meridiano del luogo
Meridiano del luogo
1
2
Cause della diversa lunghezza del giorno solare vero
1) Variabilità della velocità di rivoluzione Lunghezza minima in afelio, massima in
perielio.
2) Obliquità dell’eclittica (non coincidenza fra piano dell’eclittica e piano equatoriale)
Lunghezza minima negli equinozi, massima nei solstizi.
Giorno solare medio
E’ la media di tutti i giorni solari veri di un anno. Durata: 24h
+28s
-22s
Effetto dell’obliquità dell’eclittica
Effetto della variabilità della velocità di rivoluzione Lunghezza
del giorno solare apparente
Effetto combinato
Equinozio
Equinozio Solstizio Solstizio
Mesi dell’anno
stella fissa
afelio
perielio β
α
α β
Intervallo di tempo necessario per una rivoluzione completa della Terra intorno al Sole.
Anno siderale (o sidereo)
Intervallo di tempo necessario per una rivoluzione completa della Terra intorno al Sole con riferimento alle stelle.
Durata 365g 6h 9m 10s
1) Anno siderale (o sidereo) 365g 6h 9m 10s 2) Anno tropico 365g 5h 48m 46s
3) Anno del calendario 365g
L’anno
Anno tropico
Intervallo di tempo fra due equinozi di primavera successivi. Durata 365g 5h 48m 46s
α = 50”
α
1 2
Precessione dell’asse terrestre (o precessione luni-solare)
Le stagioni
Primavera 92g 19h00m Estate 93g15h17m ---
186g10h17m
Figura 4.2 Str.Ingl.
linea dei solstizi linea degli equinozi Equinozio di Primavera
(20-21 marzo)
Equinozio d’Autunno Solstizio d’Estate
(21-22 giugno)
Solstizio d’Inverno (21-22 dicembre)
Perielio (3 gennaio) Afelio
(4 luglio)
Inizio e fine anno tropico
152 mil. di km 147 mil. di km
Fuoco
Autunno 89g19h27m Inverno 89g00h05m
--- 178g19h32m
Anno del calendario
Anno convenzionale. Durata: 365g esatti
Anno bisestile di 366g ogni 4 anni (29 febbraio)
Un anno è bisestile solo se esattamente divisibile per 4.
Regola degli anni centenari (multipli di 100):
Un anno centenario è bisestile solo se esattamente divisibile per 400.
5h 48m 46s x 4 = 23h 15m 04s
N
La distribuzione del tempo sulla superficie terrestre
Una differenza angolare in longitudine corrisponde ad una differenza temporale:
15° = 1h 1° = 4m 1’ = 4s
13
11 12:04m 18
6
24 15° 12
Il meridiano di mezzogiorno divide l’emisfero illuminato in due parti uguali per cui l’intervallo di tempo fra l’alba e il mezzogiorno è uguale all’intervallo di tempo fra il mezzogiorno e il tramonto
1°
Ora dell’alba e del tramonto
1) Metodo empirico 2) Metodo analitico
Metodo empirico
Latitudine di tangenza del circolo di illuminazione α = 90° - δ δ = declinazione del Sole
Esempio:
Ora dell’alba ad una lat. 40° N
Distanza angolare dal meridiano delle 6 ~23°
23° x 4m = 92m = 1h 32m 6h + 1h32m = 7h 32m
Durata del dì 4h 28m x 2 = 8h 56m 16h 28m – 7h 32m = 8h 56m Distanza angolare dal meridiano di mezz. ~67°
Ora del tramonto
12h + 4h 28m = 16h 28m 67° x 4m = 268m = 4h 28m 12h – 4h 28m = 7h 32m
L’analemma
Metodo analitico
sen γ = tg φ x tg δ
Ora dell’alba e del tramonto al solstizio d’inverno ad una latitudine di 40° N φ = 40° δ = 23° 27’ S
sen γ = tg 40° x tg 23° 27’ = 0,839 x 0,434 = 0,364 arcsen 0,364 = 21,34°
21,34° x 4m= 85,369m= 85m22s = 1h25m22s
I diagrammi alba-tramonto
40°N Alba : met.analitico7:25 grafico 7:20
Tramonto: met. analitico 16:35 grafico 16:35
Il crepuscolo Periodo di illuminazione con presenza di luce solare diffusa (indiretta) che precede l’alba e segue il tramonto.
0° - 6° Crepuscolo civile 0° - 12° Crepuscolo nautico
0° - 18° Crepuscolo astronomico S
W E
(Equinozio)
Misura delle dimensioni della Terra: il metodo di Eratostene (276-195 a.c.)
1 stadio attico 157m ?? 185m??
157 m x 250.000 = 39.700 km 185 m x 250.000 = 46.250 km
7° 12’ : 360° = 5000 st.att. : x x = (360° x 5000 st.att.) / 7° 12’ = 250.000 st.att.
Il tempo locale e il tempo standard (o sistema dei fusi orari)
Il tempo locale
Fino al 1866 in Italia era in uso l’ora locale (ogni città aveva l’ora locale) Fra il 1866 e il 1886 tutte le città adottarono l’ora nazionale (ora di Roma)
Il tempo standard (istituito nel 1884, adottato in Italia il 31/10/1893)
Individuazione di 24 meridiani, partendo da quello di Greenwich, distanziati di 15°.
Definizione di un fuso, dell’ampiezza in longitudine di 15°, nell’intorno di ciascun meridiano.
Tutti i luoghi all’interno di un fuso hanno lo stesso orario del meridiano centrale del fuso.
L’orario dei diversi fusi differisce di un numero intero di ore.
7°30’ 7°30’
15°
meridiano orario
1) I limiti dei fusi sono adattati ai limiti amministrativi
2) Alcune nazioni adottano l’ora legale estiva o permanente (Federazione Russa) 3) Alcune nazioni adottando uno spostamento di mezz’ora (India, Afganistan,
Terranova, Australia Centrale, ecc.) o di 45m (Nepal, I.le Chatham (NZ)) 4) La Cina ha un unico fuso orario (invece di 5)
Fusi orari
-11 -10 -9 -8 -7 -6 -5 -4 -3 -2 -1 0 +1 +2 +3 +4 +5 +6 +7 +8 +9 +10 +11 +12 -12
Linea del cambiamento di data indietro1 giorno
Es.29/10 11h 15m 22s
avanti 1 giorno 29/10
30/10
Il tempo solare apparente e il tempo solare medio
Il tempo solare apparente è la somma dei giorni, ore e minuti solari apparenti
Il tempo solare medio è la somma dei giorni, ore e minuti solari medi.
Inizio novembre
TSA 12:00:00 12:00:00 12:00:00 12:00:00
| 24h0m01s | 24h0m02s | 24h0m03s |
TSM 12:00:00 12:00:01 12:00:03 12:00:06
Equazione del tempo = TSA – TSM
+ Sole in anticipo (o veloce) – Sole in ritardo (o lento)
12:00:00 - 12:00:06 = - 06s
TSA = TSM
15 aprile 15 giugno 1 settembre 25 dicembre
Equazione del tempo = TSA – TSM
Sole Lento
_
Sole veloce
+
+ 16 m (3/11) - 14 m (12/2)
Esempio di utilizzo dell’equazione del tempo
Considerazioni:
1) Il nord è individuato dall’ombra di un oggetto verticale nel momento del mezzogiorno solare (culminazione del sole sul meridiano del luogo).
2) L’orologio misura il tempo solare medio ed è regolato sul tempo standard (fuso orario) Quale ora indica l’orologio (tempo solare medio locale) al momento della culminazione del Sole (mezzogiorno solare apparente) a Parma il 30/10?
0° 7° 30’ 15° 22° 30’
10° 19’ 15° - 10° 19’ = 4° 41’ = 281’
281’ x 4s = 1124s= 18m 44s 12h + 18m44s= 12h18m44s
Equazione del tempo il 30/10 = +16m 05s
12h18m44s - 16m05s = 12h02m39s Il 12/2 ? Eq. Del tempo = -14m05s 12h18m44s+ 14m 05s = 12h32m49s
Parma Long. 10° 19’ E
Si debba individuare la direzione del nord in un punto a Parma (Campus) il 30/10 senza l’ausilio di una bussola o del GPS.
Ore esatte dell’alba e del tramonto
1) Rifrazione atmosferica 2) Dimensioni del disco solare
Rifrazione atmosferica Densità
crescente
β α
L’orizzonte apparente (o sensibile) è una superficie curva che delimita il campo di visibilità in un punto della superficie terrestre.
Orizzonte geometrico Orizzonte sensibile
o apparente
S
W E
(Equatore all’equinozio) 36’ + 16’ = 52’ 52’ x 4s = 208s = 3m 28s
T = x / sen50°
T = 52’ / 0,766 = 67’ x 4s = 268s = 4m 28s
}36’
orizzonte geometrico
orizzonte sensibile
}16’
Dimensioni del disco solare
lat. 40° N
36’
Orbita apparente a 40° N
61 Sole
Lento _ Sole veloce
+
- 14 m (12/2)
Variabilità delle date
degli Equinozi e dei Solstizi Equinozio di primavera (GMT) 1988 9h 56m 20/3
365g 5h 48m
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1989 15h 44m 20/3
365g 5h 48m
_____________________
1990 21h 32m 20/3
365g 5h 48m
_____________________
1991 27h 20m = 3h 20m 21/3 365g 5h 48m
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1992 9h 08m 20/3
Nelle stazioni di ricerca che i vari paesi hanno insediato in
Antartide di norma si usa l'ora di Greenwich (ma anche l’ora della madrepatria).
L’atmosfera terrestre Miscuglio di gas che circonda la Terra
La suddivisione dell’atmosfera in base alla composizione
100%
0
Azoto 78,084%
(N2)
Ossigeno 20,946%
(O2) 1%
rimanente 0.97%
0
Argon 0,934%
(A)
Anidride carbonica (CO2) 0,033%
rimanente 0.003%
percentuale Neon (Ne) 0,00182 Elio (He) 0,00053 Krypton (Kr) 0,00012 Xenon (Xe) 0,00009 Idrogeno (H2) 0,00005 Metano (CH4) 0,00002 Ossido di Azoto
(N2O) 0,00005 _______________________
totale 0,00268
Composizione dell’omosfera (escluso H2O)
Omosfera Idrogeno
Elio
Ossigeno atomico
Azoto molecolare
Raggio terrestre
a) Omosfera (0-90km)
b) Eterosfera (90-10.000km)
N2 78%
O2 21%
A 1%
CO2 0,033%
La suddivisione dell’atmosfera in base alla temperatura
-80° ( ±25°)
La troposfera
Vapor d’acqua (precipitazioni, assorbimento di calore)
Pulviscolo atmosferico (crepuscolo, nuclei di condensazione)
Spessore e temperatura
Gradiente verticale di temperatura dell’ambiente =0,65°C/100m (valore medio).
(°F)
...
E’ opportuno fare ora una precisazione in merito al reale valore che assume la temperatura in queste zone alte dell’atmosfera.
Quando si dice, ad esempio, che a 400km la temperatura è dell’ordine di 1000° e più, ci si riferisce al livello energetico del moto disordinato di molecole, atomi e ioni del gas atmosferico e non alla temperatura che assumerebbe un corpo solido, ad esempio un termometro, che venisse portato a quelle quote. L’aria infatti è estremamente rarefatta, tanto da non essere più capace di imporre il suo livello termico ad un aggregato molecolare così denso com’è un corpo solido; cioè i singoli atomi e molecole dell’aria a queste alte quote possono bensì avere una temperatura assai elevata, che loro proviene dalla radiazione solare diretta, ma essendo il loro numero piccolissimo, la quantità di calore complessiva che tali particelle possono trasmettere è del tutto trascurabile. Inoltre, data l’estrema rarefazione dell’aria, la probabilità che queste particelle, che pure hanno velocità enorme, possano colpire un corpo sono scarsissime; ma anche se supponiamo che a tali altezze un certo numero di atomi colpisca un corpo, l’apporto di calore verso di esso sarebbe trascurabilissimo. Quest’ultimo dunque, non essendo influenzato dalle condizioni dell’aria che lo circonda, acquista una quantità di calore e una temperatura che derivano esclusivamente dall’incidenza su di esso della radiazione solare diretta. Questa è la sola causa dell’agitazione molecolare che si verificherebbe nella parte esposta al Sole, la quale verrebbe ad acquistare una temperatura abbastanza alta (a seconda della natura e del colore del corpo stesso) ma di gran lunga inferiore ai 1000-1500° dei rarissimi atomi vaganti nei dintorni. La parte del corpo che viene a trovarsi in ombra però resterebbe freddissima e ciò perchè gli atomi circostanti non sarebbero sufficienti a fornire energia termica, per le ragioni già indicate. Ne consegue che se il corpo che abbiamo supposto trovarsi a queste altezze fosse un organismo umano, esso perirebbe ben presto a causa di scottature e di congelamento insieme. Risulta dunque evidente che nell’alta atmosfera la temperatura assume un significato puramente cinetico e che essa non risulta misurabile mediante un normale termometro, il quale funziona soltanto in presenza di una considerevole massa del corpo da sottoporre a misurazione (come l’aria, abbastanza densa, degli strati più bassi dell’atmosfera).
...
...
Se nella termosfera la temperatura raggiunge 1000°C e anche più, vi domanderete come satelliti e astronauti possano sopravvivere in questo intenso calore.
La risposta sta nel significato della parola temperatura e nella bassissima densità dell’aria. La temperatura è definita in base alla velocità media con cui le molecole si muovono: a temperature alte le molecole si muovono molto in fretta; man mano che la temperatura si abbassa le molecole si muovono sempre più lentamente, finché vicino allo zero assoluto non si ha praticamente più moto. Il riscaldamento di un oggetto per conduzione è causato da ripetute collisioni tra molecole che si muovono rapidamente verso l’esterno: queste collisioni spingono le molecole dell’oggetto a muoversi ancora di più, producendo così una temperatura ancora più alta.
Le molecole della termosfera si muovono a velocità altissima, come mostrano le temperature, ma data la bassissima densità della termosfera solo pochissime di queste molecole d’aria si scontrano con un corpo estraneo, come per esempio un satellite. Così, dato l’esiguo numero di collisioni, la temperatura dell’atmosfera fuori dal satellite ha poco effetto sulla temperatura superficiale del satellite stesso. In realtà, a causa della bassissima densità dell’aria nell’alta termosfera, l’effetto della temperatura quale noi lo conosciamo non esiste, e la principale fonte di riscaldamento per il satellite è risultato diretto delle radiazioni provenienti dal Sole, che vengono regolate dalla superficie riflettente del satellite.
Il concetto di temperatura nella termosfera
La pressione atmosferica
1cm2 = 1033g
1mb = 1000dine/cm2 1mm = 1,333mb
760mm = 1013,2mb
(l.m.m, Lat.45°)
Barometro aneroide
Altimetro
Barografo
La Ionosfera
400km
80km IONOSFERA (ioni di N e O) Raggi x, gamma e ultravioletti
55km 35km
20km 10km OZONOSFERA (O3)
L’ Ozonosfera
Emissione di calore
O2 O + O (1)
O + O2 O3 (2)
O3 O2 + O (3)
UV
dì UV
O3 + O 2O2
notte
Cl +O3 ClO + O2 ClO + O Cl + O2 CFC
UV
71
La Magnetosfera Lat. 78°30’ N Long. 69° W (1990)
Lat. 78°30’ S Long. 111° W (1990)
Le aurore polari
Schema riassuntivo della struttura dell’atmosfera
La radiazione solare
Lo spettro elettromagnetico
Lunghezza d’onda (micron)
Luce visibile
Ultravioletto
Raggi X Raggi Gamma
Rosso Arancio Giallo Verde Blu Violetto Radiazione a onde lungheRadiazione a onde corte
4 μ
Con l’aumentare della temperatura diminuisce la lunghezza d’onda delle radiazioni emesse
Curva di emissione del Sole (t ~ 6000 °K)
9% 41% 50%
Costante solare
2 cal · cm-2 · min-1
langley ly 1 ly = 1 cal · cm-2 2 ly · min-1
1 cm2 / sen 60° = 1 / 0,866 = 1,1547 cm2 2 ly•min-1 / 1,1547 cm2 = 1,73 ly • min-1 1 cm2 / sen 30° = 1 / 0,5 = 2 cm2
2 ly•min-1 / 2 cm2 = 1 ly • min-1
1 ly/min
1,7 ly/min
2 ly/min
0 ly/min
Distribuzione dell’insolazione annua in funzione della latitudine
emisfero nord
L’insolazione giornaliera in un luogo della superficie terrestre è funzione :
a) della durata del dì
b) della inclinazione dei raggi solari che dipendono:
a) dalla latitudine
b) dalla posizione della Terra lungo l’orbita (giorno dell’anno)
3) Assorbimento:
a) Ionizzazione (Ionosfera) b) Dissociazione (Ozonosfera) c) Riscaldamento
Riflessione, diffusione e assorbimento della radiazione solare in arrivo
1) Riflessione speculare, riflessione diffusa
2) Diffusione o dispersione (scattering) (deflessione casuale)
valore medio
~ 21%
valore medio
~ 3%
valore medio ~ 50%
~ 6%
100% = 263 kly (media annua)
~150 km
l’80%
raggiunge la superficie
dal 45% allo 0%
raggiunge la superficie
Bilancio della radiazione
(medio globale, medio annuo)
1) Effetto serra
onde corte in entrata 68
trattenute dall’atmosfera 18 (26 %) non trattenute 50 (74%)
onde lunghe in uscita 98
trattenute dall’atmosfera 90 (92%) non trattenute 8 (8%)
Presenza di 77 unità in circolo
Temperatura media senza effetto serra -20°C
2) Riscaldamento dell’atmosfera dal basso
18
e
Assorbimento della superficie
Effetto serra
Radiazione solare in entrata
Onde lunghe Onde
corte
Quantità di energia
Riscaldamento dell’atmosfera principalmente dal basso (vedi pag.2)
-80° ( ±25°)
Bilancio della radiazione sulla superficie terrestre e nell’atmosfera
Atmosfera
In entrata: 18 + In uscita: 60 + 90 = 77 = 108 137 Radiazione netta: 108 - 137 = - 29
fig.8.8 2 volte
Superficie terrestre
In entrata: 50 + In uscita: 98 77 =
127
Radiazione netta: 127 – 98 = 29
Bilancio della radiazione in funzione della latitudine
Trasporto meridiano annuo di calore (emisfero nord)
latitudine Trasporto di calore (kcal/a x 1019)
Quantità utilizzata o
prodotta
90 0,00
-0,35
80 0,35
-0,90
70 1,25
- 1,15
60 2,40
-1,00
50 3,40
-0,51
40 3,91
0,35
30 3,56
1,02
20 2,54
1,33
10 1,21
1,47
Deficit di radiazione netta
Trasporto meridiano di calore
Eccedenza di radiazione netta Atmosfera
Oceani
Misura della radiazione solare
Il sensore è costituito da una serie di sensori termoelettrici che misurano la differenza tra la temperatura ambiente e la temperatura di un “corpo nero” che assorbe tutta la radiazione solare incidente, nello spettro che va dall’ultravioletto all’infrarosso (0.3¸3.5 μm).
Piranometro (Attinometro)
Misura della temperatura dell’aria
Termometro a liquido
Tubo di vetro
Mercurio o alcool
Freddo
Caldo
Ferro Ottone
Termometro bimetallico
R
+ _ Termometro
elettrico
Termometro di Six-Bellani (a massima e minima)
Bolla d’aria
Alcool
Mercurio Barretta metallica Barretta
metallica
+
+ _
_
Misura giornaliera della temperatura Tmax Tmin
Tmedia = (Tmax + Tmin) / 2
Termometri a massima e a minima
Termografo
Elemento sensibile
(lamina bimetallica ad anello) Carta diagrammata
(a registrazione giornaliera, settimanale o mensile)
Capannina meteorologica
Scale di misura della temperatura Celsius (o centigrada) °C (1742) Fahrenheit °F (1724)
Kelvin °K (1868)
°F = 9/5 °C + 32
°C = 5/9 (°F – 32)
Es.: 50°C 9/5 x 50 + 32 = 122 °F 122 °F 5/9 x (122 – 32) = 50 °C
°K = °C + 273
°C = °K - 273
Riscaldamento e raffreddamento in ambiente marino e continentale
ambiente marino ambiente continentale Escursione termica (Tmax – Tmin) ridotta elevata
Riscaldamento e raffreddamento lento rapido
Calore specifico Acqua 1,0
granito, basalto, argilla 0,2
3 3
2
Isole Scilly