Un lucano divenuto greco…
Non c’è sogno in queste sculture. Freud e il
“demone” dell’inconscio non vi hanno a che
fare. Arte diurna, rigorosa.
(Murilo Mendes, 1970)
È una scultura di vibrazione
insopportabile, orrenda di fissazioni
improvvise,… costituita di attrazioni di
strutture contratte come di chi tenda
un arco, spaccato in scatti fulminei, vivificati
all’eccesso da una fermezza irremovibile
di aculei d’un ventaglio agitati a promuovere
un infinito, per assurdità, gigantismo d’un
istrice volante.
Pasquale (Ninì) Santoro
na-sce a Ferrandina (Matera) il 30 settembre 1933. La sua fa-miglia si trasferisce dopo poco a Roma. Santoro frequenta il liceo classico Mamiani e si di-ploma al Convitto Nazionale. Si iscrive nel ’53 alla Facoltà di Medicina. Fa la conoscenza di Giulio Carlo Argan, che lo in-coraggia a dedicarsi all’arte. Nel ’56 inizia a frequentare lo
studio di Antonio Corpora. Stringe amicizia con Achille Perilli. Grazie ad Argan e a Lionello Venturi ottiene nel ’57 prima una borsa di studio per il Museo storico delle stof-fe di Lione e poi una borsa di studio del Governo italiano e una del Governo francese per frequentare il laboratorio di incisione di Stanley William Hayter, il celebre Atelier 17. Risiederà a Parigi dal ’57 al ’63, conoscendone bene l’am-biente artistico e culturale. Jean Paulhan pubblica nel ’60 due sue incisioni sulla rivista «Les Essais». Con quattro xilo-grafie e quattro stampe su
ra-me partecipa alla Biennale di Venezia del 1962, presentato da un testo di Argan. Nel ’59 realizzava i suoi primi dipinti a bande e teneva la prima per-sonale italiana alla Galleria Appia Antica di Roma. Dal ’59 comincia a partecipare con grande frequenza a im-portanti esposizioni collettive in Italia e all’estero. Nel ’60 ha una personale di dipinti e
in-cisioni alla Galerie Drouez di Parigi. Pubblica l’opera
Im-pressions, nella quale illustra
con incisioni a colori poemi di Apollinaire, Baudelaire,
Gar-cia Lorca, Quasimodo e Un-garetti; da allora sarà sempre impegnato nell’illustrazione dei libri. Nel ’62 fonda il Gruppo 1 con Gastone Biggi, Nicola Carrino, Nato Frascà, Achille Pace e Giuseppe Unci-ni e partecipa alla prima mo-stra non ufficiale del gruppo alla Autoscuola Schiavo; nel febbraio del ’63 a quella uffi-ciale alla Galleria Quadrante di Firenze, con testi di Argan,
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Palma Bucarelli e Nello Po-nente. Sotto l’insegna del gruppo partecipa anche alla IV Biennale Internazionale d’Arte di San Marino nel lu-glio del ‘63, ma ne stava già uscendo, non condividendo la “Dichiarazione di poetica” re-datta nel settembre del mede-simo anno dagli altri artisti. Nel ’63 incomincia la sua atti-vità di scultore, che si espri-merà prevalentemente con strutture metalliche saldate. Nel ’65 alla Galleria Arco d’A-libert di Roma espone scultu-re, gioielli e grafica, con la pre-sentazione del poeta brasiliano Murilo Mendes ed è con tre sculture alla mostra Pittura
italiana d’oggi, organizzata
dalla Bucarelli alla Städische Galerie im Lenbachaus di Monaco. Partecipa nel ’66 alla III Exposition Internazionale de Sculpture Contemporaine al Museo Rodin di Parigi e al-la Biennale di Venezia; ha una personale di scultura alla Gal-leria del Naviglio di Milano, con presentazione di Ponente. Nel ’67 partecipa alla V Bien-nale di Parigi al Musée d’Art
Moderne de la Ville de Paris e a Roma alla manifestazione
Incontri e scontri di artisti,
or-ganizzata da Fabio Mauri per l’Associazione Teatro Altemps, sotto la presidenza del poeta Giuseppe Ungaretti. La rivista «Civiltà delle macchine» gli dedica un numero biografico, con testo di Ponente, e gli fa realizzare la copertina. Nel ’68 Ungaretti gli chiede un teca d’argento per la prima copia del libro Il dolore, offerta a
Pa-pa Paolo VI; alla Galleria Marlborough di Roma è pre-sentata l’edizione illustrata, in tiratura numerata, de Il dolore di Ungaretti con trentasei xi-lografie di Santoro. Gli è com-missionata una scultura dalla Galleria Nazionale d’Arte Mo-derna Foresta pietrificata, in acciaio inox. Realizza con l’ar-chitetto Fausto Amodei un monumento alla Resistenza sul colle di Bossolasco, presso Cuneo, su richiesta del
Comi-6.
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A T O N Etato d’iniziative Corpo Volon-tari della Libertà, Formazioni partigiane autonome Garibal-di, Matteotti, Giustizia e Li-bertà. Dal ’68 al ’78 insegna grafica, prima all’Istituto d’ar-te di Pomezia, poi all’Istituto d’arte di Roma 1. Nel ’78 è chiamato da Carlo Bertelli, di-rettore della Calcografia Na-zionale, a tenere corsi di inci-sione e di grafica; vi si impe-gnerà fino al 1983 . Nel ’71 espone Gli Achei, sculture in
ferro e acciaio inox di grandi dimensioni, alla Galleria Qui Arte Contemporanea di Ro-ma, presentato da Jacques Las-saigne; le stesse opere sono nel ’72 al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris. Partecipa alla Quadriennale di Roma. Nel ’75 realizza una fontana monumentale in acciaio inox per la scuola media di Savi-gliano. Nel ’79 realizza opere di scultura per gli spazi dell’O-spedale Nuovo di Anzio. Nel 1980 ha una personale a Ro-ma alla McCann-Ericson e partecipa alla mostra Arte e
critica alla Galleria Nazionale
d’Arte Moderna. L’anno suc-cessivo partecipa agli incontri
Un artista e i giovani
organiz-zati da Giorgio De Marchis
al-la Galleria Nazionale d’Arte Moderna. Nel 1986 partecipa alla Quadriennale di Roma e realizza un mosaico per la co-pertura del Palazzo dello Sport di Chieti; l’anno dopo ha un’esposizione personale di di-segni e incisioni, De Divina
Proporzione, alla Galerie de
l’École d’architecture di Stra-sburgo e nel 1988 di sculture, disegni e incisioni al Musée
Bartholdi di Colmar. Prende parte nel 1990 alla mostra
An-ni ’60 - Al di là della pittura, al
Palazzo delle Esposizioni di Roma. Nel ’97 ha una perso-nale al Museo laboratorio d’arte contemporanea dell’U-niversità La Sapienza di Roma diretto da Maurizio Calvesi e nel ’98 partecipa alla mostra
Gruppo Uno 1962-1967,
alle-stita alla Galleria Civica di Termoli, a cura di Luciano Caramel e Patrizia Ferri. Nel 2002 realizza sei tavole ad ac-quaforte e acquatinta di cm. 300 x 140 dal titolo Per Sarah
la principessa, che espone alla
Galleria Il Sottoportego di Ve-nezia; a Matera per la chiesa di San Vincenzo realizza la Via Crucis in terracotta e una
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scultura in acciaio,
Invocazio-ne, di due metri di altezza.
È del 2003 la retrospettiva delle opere di Santoro orga-nizzata dall’Istituto Italiano di Cultura di Lussenburgo, con introduzione di Paul Di Felice
e Onofrio Speciale. Alla Galle-ria Il Sottoportego di Venezia espone una serie di grandi sculture, Le maschere. Gli
in-cubi di Pierrot. Nel 2004
rea-lizza, su richiesta di Bruno Ca-gli, i ritratti degli ultimi quat-tro direttori dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma, ora esposti nella sede storica di via Vittoria. Sempre nel 2004 rea-lizza a Orbetello la tomba di
Anna Mazzucchelli e Giulio Carlo Argan. Partecipa alla Quadriennale di Roma del 2005. Nel 2007 prende parte
alle mostre Gli anni ’60 e ’70
alla Calcografia, alla
Calcogra-fia di Roma e ’50-’60 La
scul-tura in Italia, della Galleria
Nazionale d’Arte Moderna, allestita a Villa d’Este a Tivoli.
(S.G.) 15. 16. 17. 18. 19. 1. Pasquale Santoro, 1961. 2. Pasquale Santoro, 1964. 3. Con Mario Ricci, Alberto Barattini,
Tommy Cardi, Gianni Novak, e Maurizio Ranzi, 1964. 4. Con Mario Ricci e Valeria Alberti,
1967.
5. Giuseppe Ungaretti, Nello Ponente e Sergio Pettinati, inaugurazione del monumento di Bossolasco, 1968.
6. Con Giuseppe Ungaretti, 1968. 7. Con Palma Bucarelli, 1971. 8. Presso la Calcografia Nazionale,
1977.
9. Con Palma Bucarelli e Giulio Carlo Argan.
10. Con Alberto Camerini, Cecilia Valli e Giovanna Martinelli, 1980. 11. Con Walter Veltroni. 12. Con Onofrio Speciale, 1991. 13. Con Valerio, 2001.
14. Con Luigi Boille e Achille Pace. 15. Con Sandro Coccia. 16. Con Charlie Robertiello. 17. Con Simonetti. 18. Pasquale Santoro
19. Con Andreas Biro e Stefano Gallo, 2007.
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A T O N E30.
Stendardo blu “mehmet”, 1969, plexiglass, acciaio, ottone,U
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Lo specchio riflette solo la sua immagine, dalla serie I fatti della vita, 1978,U
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A T O N E33.
Tramonto a Metaponto, 2003, lamiera di ferro forata, saldata e dipinta,U
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A T O N E36.
Lacca antica, 1960, acquaforte, acquatinta e bulino, a colori su lastra unica,U
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A T O N E37.
Senza titolo, 1960, acquaforte, acquatinta e bulino, lastra cm. 19,8 x 29,5U
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A T O N E38.
Viene qualcuno da laggiù, 1960, acquaforte e acquatinta, lastra cm. 19,5 x 29,5U
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Dalla serie I cieli di Piranesi, 1977, stampa dalla lastra originale di PiranesiU
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A T O N E39.
Dalla serie I cieli di Piranesi, 1977, stampa dalla lastra originale di PiranesiU
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A T O N E40.
Battaglia di S. Romano di P. Uccello, 1984, acquaforte e acquatinta, quattro lastreU
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A T O N E41.
Tchaïkovski per Sarah, 2001, acquaforte su rame, lastra cm. 35 x 48,7U
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A T O N E Achei, 197143.
Ulisse, ferro e acciaio inox, cm. 146 x 460 x 15044.
Aiace Oileo, ferro saldato, cm. 211 x 154 x 20545.
Aiace Telamonio, ferro saldato, cm. 185 x 150 x 12046.
Patroclo morente, ferro e acciaio inox, cm. 50 x 235 x 9047.
Menelao, ferro saldato e polito, cm. 57 x 220 x 100U
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E R G A T AQuella di Achille Pace è una
ricerca sui
minimi di quantità… La linea è un filo
vagante, caduto come per caso sul tessuto
ordinato dei fili della tela: anche qui, un
minimo di materia e un minimo di evento.
(Giulio Carlo Argan, 1965)…la ricerca del filo di Pace
è memoria
di un tempo in cui lo spirito esercitava
il ruolo di controllo sulla materia, con un
demiurgico ricorso ai principi primi ed
universali della ragione.
Achille Pace nasce a Termoli
(Campobasso) il 1° giugno 1923. Nel ’35 si stabilisce a Roma; entra in rapporto con l’ambiente artistico romano e agli inizi degli anni quaranta comincia a dipingere. È vici-no a Giulio Turcato. Nel ’55 soggiorna lungamente in Sviz-zera, approfondendo l’espres-sionismo della Brücke e stu-diando Klee. Rientrato a Ro-ma, è influenzato dalle ricer-che sul segno dell’arte
infor-male. Le sue prime personali sono in Svizzera, alla Gemäl-de Galerie di Aarau e alla Galleria La Palma di Locarno nel ’57. Nel ’59 pone su nuo-ve basi il suo linguaggio, di cui diviene motivo formale di fondo e caratteristico il filo di cotone. Nel ’60 ha una mo-stra personale a Roma alla Galleria L’Incontro, con pre-sentazione di Cesare Vivaldi, nella quale espone i primi ri-sultati del nuovo lavoro. Nel-l’aprile del ’62, personale alla Galleria Passeggiata di Ripet-ta con presenRipet-tazione di Enri-co Crispolti. Nello stesso an-no è tra i fondatori del Grup-po 1, con Gastone Biggi, Ni-cola Carrino, Nato Frascà, Pasquale Santoro e Giuseppe
Uncini. Partecipa alla prima mostra non ufficiale del gruppo in dicembre alla Au-toscuola Schiavo; nel feb-braio del ’63 a quella ufficiale alla Galleria Quadrante di Fi-renze, con testi di Argan, Pal-ma Bucarelli e Nello Ponente. Sotto l’insegna del gruppo partecipa anche alla IV Bien-nale InternazioBien-nale d’Arte di San Marino nel luglio del ’63. Sottoscrive la “Dichiara-zione di poetica” del ’63 del
Gruppo 1; ne esce nell’aprile del ’64. Gli viene commissio-nato dai Cantieri Riuniti del-l’Adriatico il cartone per un arazzo da collocare nella sala di I classe della nave Raffael-lo. Nel ’65 Quaderni d’Arte Contemporanea, collana di-retta da Giuseppe Gatt, gli dedica un numero monogra-fico con testi di Giulio Carlo Argan, Maurizio Fagiolo, Gatt, Corrado Maltese, Fili-berto Menna, Nello Ponente,
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Italo Tomassoni, Lara V. Ma-sini. Partecipa alla V Rasse-gna d’Arti Figurative di Ro-ma e del Lazio e alla Qua-driennale di Roma. Nel ’66 è invitato al Premio Nazionale di pittura “Michetti”. Nel ’70 espone insieme a Edgardo Mannucci alla Galleria AL 2 di Roma. È presente alla Quadriennale di Roma del ’72. Partecipa al Festival In-ternational de la Peinture di Cagne sur Mer nel ’79 ed ha una personale alla Galleria Spriano di Omegna con pre-sentazione di Crispolti. È in-vitato alla Biennale di
Vene-zia nel 1980, e nel 1982 con sala personale. Partecipa nel 1981 alla mostra Arte italiana
degli anni ’60 al Palazzo delle
Esposizioni di Roma e nel ’90 a Anni ’60 - Al di là della
pit-tura, sempre al Palazzo delle
Esposizioni. Nel ’98 prende parte alla mostra Gruppo Uno
1962-1967, allestita alla
Gal-leria Civica di Termoli, a cura di Luciano Caramel e Patrizia
Ferri. Nel 2001 espone alla mostra Contemporary Italian
Art alla Akron University
ne-gli Stati Uniti. Nel 2003 alla Galleria Civica d’Arte Con-temporanea di Termoli, a cu-ra di Carlo Strinati, Cinque
maestri dell’astrattismo italia-no del dopoguerra: Boille, Bo-nalumi, Castellani, Pace, Pe-rilli. Nel 2004 partecipa a Omaggio a Vlado Gotovac,
al-la Galleria Klovicevi dvori di Zagabria. Ricordiamo inol-tre: le mostre negli ultimi an-ni alla Galleria Arte e Pensie-ri di Roma, della cui attività è un punto di riferimento; la
sua cura fin dal ’59 della Ras-segna Nazionale d’Arte Con-temporanea di Termoli; la collezione d’arte costituitasi a Termoli sotto la sua guida al-la Galleria Civica d’Arte Contemporanea.
(S.G.) 4.
1. Achille Pace, 1960. 2. Con Palma Bucarelli, 1962. 3. Con Nello Ponente, F. Sossi, Giulio
Carlo Argan, Palma Bucarelli, 1962. 4. Con Corrado Maltese, Palma
Bucarelli e Antonio Corpora, 1961. 5. Gruppo 1, 1963.
6. Con Lorenzo Guerrini, 1967. 7. Achille Pace, 11962. 8. Con Giulio Turcato, 1976.
5.
8. 7.
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Itinerari, 1996, quattro incisioni, acquaforte e acquatinta,U
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Itinerari, 1996, quattro incisioni, acquaforte e acquatinta,U
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Itinerari, 1996, quattro incisioni, acquaforte e acquatinta,U
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Itinerari, 1996, quattro incisioni, acquaforte e acquatinta,U
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A T O N EElenco delle opere esposte
E . M
A N N U C C I1.
Testa, 1092.
Studio, 1113.
Strappo, 1134.
Senza titolo, 1155.
Rilievo su fondo bianco, 1176.
Rilievo su fondo nero, 1197.
Idea n. 25, 1218.
Idea n. 3, 1239.
Senza titolo, 12510.
Bozzetto per la stazione di Fabriano, 12711.
Idea n. 9, 12912.
Spirale con nuclei, 13113.
Idea n. 3, 133L . B
O I L L E14.
Senza titolo, 13915.
Senza titolo, 14116.
Struttura diffusa, 14317.
Segno-Spazio, 14518.
Signologie complexe, 14719.
Ipercomplesso, 14920.
Trittico, 15121.
Percorrenze in labirinto, 15322.
Centralità, 15523.
Sovradeterminazione – verde, 15724.
Svolta rovente, 15925.
Estremo, 16026.
Omaggio a Ezra Pounda. In una stazione del metro, 163 b. Cantico del Sole, 163
P. S
A N T O R O27.
Il formicone verticalista, 17128.
L’allucinazione semplice, 17329.
Sinchisi di un’idea, 17530.
Stendardo blu “mehmet”, 177SCUL TURE DI PI NT I IN CI SI ON I
U
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32.
Lo specchio riflette solo la sua immagine, 18133.
Tramonto a Metaponto, 18334.
Passaggio: omaggio a Tiziano.it, 18535.
Il gran ventaglio di Sarah, 18736.
Lacca antica, 18937.
Senza titolo, 19138.
Viene qualcuno da laggiù, 19339.
Dalla serie I cieli di Piranesia. 195, b. 197
40.
Battaglia di S. Romano di P. Uccello, 19941.
Tchaïkovski per Sarah, 20142.
Illustrazione dal libro “Il dolore”, 20343.
Ulisse, 20644.
Aiace Oileo, 20745.
Aiace Telamonio, 20746.
Patroclo morente, 20847.
Menelao, 20848.
Scudo e lancia, 20949.
Serie di maschere, 211A . P
A C E50.
Itinerario 59, 21751.
Itinerario 107, 21952.
Itinerario, 22153.
Itinerario 71, 22354.
Costruttivo, 22555.
Itinerario Incontro, 22756.
Itinerario Incontro, 22957.
Monocromo giallo, 23158.
Turchese, 23359.
Azzurro, 23560.
La soglia, 23761.
Itinerari paralleli, 23962.
Cerchi imperfetti, 24163.
Senza titolo, 24364.
Senza titolo, 24565.
Itinerari a. 247, b. 249, c. 251, d. 253Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata
Finito di stampare nel mese di Ottobre 2007 a cura di om grafica - via f. luscino 73 - roma