• Non ci sono risultati.

Analisi statistica e spaziale sulle merci

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Analisi statistica e spaziale sulle merci"

Copied!
68
0
0

Testo completo

(1)

Analisi statistica e spaziale sulle merci

Il mare, le strade, i fiumi

Un lavoro che mette al primo posto l'analisi insediativa e dei commerci in un determinato periodo non può prescindere dallo studio delle infrastrutture utilizzate per il movimento di cose e di uomini. L'archeologia del movimento (o delle relazione) è una disciplina diacronica, comune a tutti i periodi storici e preistorici e a tutte le aree geografiche1.

La presenza del mare in Etruria ha sempre avuto un ruolo fondamentale, per la definizione delle scelte insediative, economiche, culturali e sociali: già dal IX secolo a.C. vengono selezionati gli abitati facilmente raggiungibili dalle vie di comunicazione marittime e fluviali, al fine di sfruttare le grandi risorse minerarie dell'Elba e delle aree metallifere della regione. In questa fase sono attestati i contatti con l'areale campano, con la Sardegna e la Corsica, ma anche con l'area fenicia e quella cipriota.

Con la fondazione delle colonie greche si assiste anche ad un'esplosione del commercio tirrenico, intuibile anche dalle tombe principesche etrusche, connotate fra gli altri da elementi orientali. Una quarantina di relitti, dislocati lungo le coste toscane, sono indice di una tradizione dell'archeologia subacquea ben consolidata nella Regione e possono offrirci importanti indizi sulla natura e sul funzionamento delle rotte commerciali.

Nella media età repubblicana, abbiamo quattro relitti2 che testimoniano la rotta campano-gallica,

ovvero una delle più battute dell'antichità; lungo questa direttrice si commerciavano vino e ceramiche provenienti dalla Campania e dirette nella Gallia meridionale, in particolare Marsiglia, ma anche oltre, verso la costa orientale della penisola iberica3. In tutti e quattro i casi si esclude che

le rotte prevedessero uno scalo toscano, ad esclusione del relitto di Baratti, che forse avrebbe dovuto fare una sosta nello scalo commerciale di Populonia4. I relitti mostrano un flusso

commerciale che inizia nel III secolo a.C., proveniente dalla Campania e diretto nel Mediterraneo occidentale, di vino e vernice nera prodotta nel sud Italia, che contraddistinguerà tutta l'età repubblicana.

Nel corso del I secolo a.C. si assiste all'ascesa produttiva (e commerciale) dell'Etruria meridionale, attraverso le anfore Dressel 1: è questo il caso dei relitti della foce del Fine (Vada)5 e di Perelli A 1 Si veda a proposito l'esempio applicativo KNAPPETT et alii 2008

2 Relitti di Cala Diavolo nell'Isola di Montecristo, della Meloria A a Livorno, Cala Scirocco e Punta Scaletta nell'Isola di Giannutri.

3 CIBECCHINI 2011, pp. 13-14

4 Per una lettura del sistema portuale di Populonia si veda: CAMILLI 2005 5 MASSA 1982

(2)

(Piombino). Il carico di Dressel A prodotte nell'ager cosanus di quest'ultima imbarcazione mostra dei traffici diretti in Gallia, soprattutto nell'area Rodano-Saona-Loira6.

Emblematico è il ruolo dell'Isola d'Elba all'interno di questi traffici: grazie alla sua posizione strategica e alle risorse naturali, ricopre una funzione di preminenza. I relitti di Chiessi e di Elba sud, assieme a quello dell'Ardenza (a sud di Livorno), ci mostrano il flusso commerciale, che durante la prima età imperiale, interessò l'Italia. I primi due relitti mostrano una rotta che dalla

Baetica era diretta, con ogni probabilità verso Portus Pisanus o Portus Lunae, costeggiando le coste

della Gallia e della Liguria. La direttrice principale e diretta a Roma dalla Baetica, invece tagliava il Mediterraneo occidentale, costeggiando le Baleari e passando tra la Corsica e la Sardegna.

Il relitto di Punta Ala B7, composto da un carico composito da prodotti betici, gallici e dell'Etruria e

datata agli inizi del II secolo, probabilmente era partito da Pisa ed era diretto ad Ostia, per il rifornimento della stessa Roma.

Dal III secolo le merci africane prendono il sopravvento nel panorama del Mediterraneo occidentale ed in questo scenario il ruolo egemone è esercitato dall'isola del Giglio e più in generale da tutte le isole dell'arcipelago toscano, che fungevano da scali tecnici per le imbarcazioni dirette ai grandi porti, come Portus Pisanus, Vada Volaterrana e Portus Lunae.

Per quanto riguarda le dinamiche commerciali e la rete fluviale, il ruolo di predominio in Toscana è del fiume Arno, vera e propria autostrada privilegiata per meccanismi di import ed export per e dalle principali città della vallata.

Pisa, con il suo porto principale (Portus Pisanus) e quelli secondari, tra cui S. Piero a Grado localizzato sulla foce, fungeva da terminale di smistamento delle merci in arrivo dalle rotte marittime e di quelle dirette verso il Mediterraneo e provenienti dalla vallata8. Presso la stazione di

Pisa-San Rossore, il ritrovamento di alcune imbarcazioni fluviali, con carichi datati tra il V secolo a.C. ed il VII secolo d.C., hanno fornito molti dati su tali rotte commerciali9.

Uscendo dalla Toscana, sono sintomatici dell'importanza del ruolo fluviale nei commerci i casi del fiume Po e del Tevere10, soprattutto per la piena età romana, ma anche per le fasi precedenti e

successive.

Il ruolo della viabilità terrestre nei commerci è invece molto controverso: è vero che le strade romane nascono con l'intento di muovere velocemente gli eserciti e si trasformano in un servizio

6 OLMER 2003

7 BARGAGLIOTTI et alii 2004 8 PASQUINUCCI-MENCHELLI 2010 9 CAMILLI et alii 2006

10 La bibliografia sui fiumi Po e Tevere e sulla loro importanza nelle rotte commerciali tra mare ed entroterra e sterminata: su tutti si vedanoper una introduzione generale si veda LEVRERO 2012, per le rotte commerciali altomedievali del fiume Po si vedano GELICHI-NEGRELLI 2008 e DE MARINIS 1996. Per il sistema fluviale del Tevere, a titolo esemplificativo si vedano QUILICI GIGLI 1991 e MOCCHEGIANI CARPANO 1984

(3)

statale per la mobilità dei funzionari pubblici, ma è anche vero che acquisiscono una funzione commerciale, anche grazie agli insediamenti che sorgono lungo le strade e alle città. Fiumi e strade svolgono una funzione complementare, in quanto i primi scorrono dall'interno alla costa della penisola e le seconde (in linea generale) attraversano, con l'asse sud-nord, l'Italia.

In alcuni casi, i cantieri romani ripercorrono delle vie commerciali e legati alla pastorizia già frequentate fin dalla preistoria, come ad esempio l'area della val di Chiana con la viabilità etrusca poi ripresa dalla Cassia oppure la via Claudia Augusta in Veneto.

Le merci africane11

All'interno del gruppo di queste produzioni, abbiamo schedato in particolare la terra sigillata africana e le anfore africane: la red slip ware è ceramica fine da mensa prodotta tra il I ed il VII secolo all'interno di una medesima tradizione manifatturiera in diverse aree dell'Africa Proconsolare e della Mauretania. Il commercio di tali prodotti arriva ad occupare tutto il bacino del Mediterraneo (ed anche oltre) e si presenta coperta per intero o in parte da una vernice rosso-arancione. Lo smercio di tali prodotti avviene principalmente via mare, arrivando a raggiungere gli insediamenti sia urbani che rurali, anche in contesti socialmente medio-bassi (questo almeno fino al V secolo)12.

Tra le produzioni, quella più antica è quella denominata “A” dall'Atlante delle Forme Ceramiche e localizzabile nella regione di Cartagine, inizia nell'età flavia e le prime forme imitano i tipi italici e gallici. Già prima dell'eruzione del Vesuvio si trovano alcune importazioni, ma il primo incremento avviene in età domizianea: fra la metà del II e il III secolo inoltrato si arriva al picco di importazione della sigillata A.

Con l'età degli antonini si assiste ad un rovesciamento dei mercati, con l'area africana che surclassa completamente l'Italia e la Narbonese; la provincia Proconsolare si trasforma in un'area produttiva di olio, che viene esportato in Italia fin dalla metà del I secolo (anfore tripolitane e tunisine), e che è vitale per la stessa Roma fra Adriano e Settimio Severo.

La produzione C sarà la prima ad avere un vero e proprio carattere di universalità, considerato che viene commerciata anche nel Mediterraneo orientale, fino alla metà del V secolo. Proprio tra la seconda metà del IV e il V secolo si assisterà al culmine delle importazioni nella penisola italica, che non subirà un'interruzione nemmeno con la conquista vandala del Nord Africa. Se esiste (ed esiste) una flessione delle importazioni in Oriente e nelle aree più interne delle regioni occidentali, questa è imputabile alla fortuna della sigillata focese e di un generalizzato impoverimento della

11 Le datazioni dei frammenti sono assegnate sulla base della bibliografia: in alcuni casi capita infatti che si abbiano cronologie generiche, mentre in altri casi abbiamo cronologie puntuali, magari tarate su stratigrafie, associazione con altri reperti meglio datati o analizzati al radiocarbonio. Per questo motivo si possono trovare frammenti rinvenuti in più contesti (ma di una medesima forma) con cronologie differenti.

(4)

popolazione, che impedisce l'accesso generalizzato ai mercati mediterranei.

La produzione D, la cui localizzazione geografica è da inquadrarsi nelle officine della Tunisia settentrionale, prosegue fino al VII secolo. In quest'ultima fase (dalla seconda metà del VI secolo), con il rarefarsi generalizzato delle attestazioni in Italia, si assiste ad una apparente aritmia tra i territori sotto il dominio longobardo e quelli bizantini: in queste ultime aree si osserva un perdurare di prodotti africani, soprattutto per le èlites civili, militari ed ecclesiastiche13.

All'interno dell'ambito geografico preso in esame le produzioni africane schedate sono 674, divise in 157 anfore e 509 sigillate, 2 lucerne, 6 frammenti riconducibili a ceramica da cucina.

La prima attestazione che abbiamo è la tripolitana I, datata genericamente tra il I e la metà del II secolo d.C.14 e per quanto riguarda le sigillate, quelle la cui cronologia iniziale precede la fine del I

secolo d.C. sono: Hayes 5A15, forma Atlante I, tav. CIV, n. 116, Hayes 3A17, Hayes 7A18, Hayes 5C19,

Hayes 14320, Hayes 321, Hayes 23A22, Hayes 19523, Hayes 19624, Hayes 13225, Hayes 13526, Hayes

14727, Hayes 6A28, Hayes 2029, Hayes 3.2230, Hayes 4A31, forma Atlante I, tav. XIII, n. 1332, Hayes

3B33, Hayes 8A34, Lamboglia 1A35, Lamboglia 1B36, Lamboglia 1C37 (fig. 1).

In totale si contano 40 frammenti, che corrispondono al 5,93%, e che testimoniano un traffico commerciale con l'Africa ancora molto scarso durante i primi decenni di produzione. In questa fase

13 TORTORELLA 1998, p. 57

14 CAMBI-VOLPE 1985, p. 84 (Settefinestre - Orbetello), DE TOMMASO 1987, p. 350 (Pistoia), MENCHELLI 1991, p. 410 (Ponterosso - Pietrasanta)

15 GUALANDI 1985, p. 153 (Settefinestre - Orbetello) 16 MENCHELLI 1991, p. 410 (Ponterosso - Pietrasanta)

17 GAMBARO 1998, p. 105-106 (Filattiera, Pieve di Sorano - Filattiera), GUALANDI 1985, p. 153 (Settefinestre - Orbetello)

18 GUALANDI 1985, p. 154-155 (Settefinestre - Orbetello) 19 GUALANDI 1985, p. 153 (Settefinestre - Orbetello) 20 GUALANDI 1985, p. 155 (Settefinestre - Orbetello)

21 CANTINI 2015, p. 184, nota 4 (Nievole - Pieve a Nievole, Firenze) 22 CANTINI 2015, p. 184, nota 4 (Pistoia)

23 GUALANDI 1985, p. 155 (Settefinestre - Orbetello)

24 CANTINI 2015, p. 184, nota 4 (Orentano, Corte Carletti - Castelfranco di Sotto, San Genesio - San Miniato, Siena), CIAMPOLTRINI-NOTINI 1990, p. 585 (Lucca), ZANINI et alii 2003, p. 290 (Vignale - Piombino)

25 GUALANDI 1985, p. 155 (Settefinestre - Orbetello) 26 GUALANDI 1985, p. 155 (Settefinestre - Orbetello) 27 GUALANDI 1985, p. 155 (Settefinestre - Orbetello)

28 VACCARO 2011, p. 250 (Casette di Mota - Grosseto), GAGLIARDI 2008, p. 1464 (Vada, San Vincenzino - Cecina), GUALANDI 1985, p. 153 (Settefinestre - Orbetello)

29 BOTARELLI 2004, p. 131, tav. 6.4 (Podere Caselle Radicofani), GUALANDI 1985, p. 159 (Settefinestre - Orbetello)

30 HLECK HUGHES 2001, p. 229

31 GUALANDI 1985, p. 153 (Settefinestre - Orbetello)

32 SANGRISO-MARINI 2010, p. 346 (Vada Volaterrana – Rosignano Marittimo)

33 Inedito (La Pieve - Scarlino), CYGIELMAN et alii 2010 (Scoglietto - Grosseto), MASCIONE et alii 2005, p. 29, nota 52 (Populonia – Piombino), GUALANDI 1985, p. 153 (Settefinestre - Orbetello)

34 GUALANDI 1985, p. 155 (Settefinestre - Orbetello), VACCARO 2011, p. 250 (Casette di Mota - Grosseto), OSTMAN 2004, p. 135 (Volterra), MICHELUCCI 1985, p. 31 (Roselle - Grosseto)

35 GAGLIARDI 2008, p. 1464 (Vada, San Vincenzino - Cecina) 36 GAGLIARDI 2008, p. 1464 (Vada, San Vincenzino - Cecina) 37 GAGLIARDI 2008, p. 1464 (Vada, San Vincenzino - Cecina)

(5)

i rapporti con la Tunisia si concentrano soprattutto nei contesti costieri, nelle città e soprattutto lungo le strade. In effetti, in questa fase, l'attrattore più convincente sembra proprio essere la viabilità terrestre: soltanto 2 attestazioni su 43 (corrispondenti al 4,65%) risultano essere lontani dai principali assi romani. All'interno della regione troviamo esempi singolari, a causa della loro perifericità: la villa dell'Ossaia e il Podere Caselle. La presenza di queste produzioni nella villa è giustificata dall'alto tenore di vita del proprietario, che poteva permettersi di abbellire la sua residenza con mosaici dalle fasi tardo ellenistiche, fino al pavimento musivo con Pantere di III secolo d.C.38 ed alcuni restauri (ovvero nuovi investimenti) nel IV secolo. Più curioso è invece il

secondo caso, atipico nel panorama d'insieme: si tratta di una casa isolata, localizzata in un luogo periferico della regione, nel Comune di Radicofani, apparentemente lontano da viabilità terrestri e fluviali, da città e insediamenti rurali di alto livello. Anche se si tratta dell'unica attestazione di importazione in questo sito, è possibile che l'insediamento avesse contatti regionali o extra-regionali di cui non riusciamo a ricostruire le dinamiche, magari con le città di Chiusi e/o Bolsena.

Il ruolo della costa e della val d'Arno è ben presente in questa fase: soltanto i casi di Filattiera, Volterra, Siena, Ossaia e Podere Caselle sono al di fuori di queste aree.

Usando l'analisi della densità, attraverso un raster di concentrazione con un raggio di 10 km su Quantum Gis, si osservano le medesime tendenze: l'area costiera risulta avere un più facile accesso alle produzioni africane, con maggior risalto alle aree meridionali della regione (tra Populonia e Roselle) e la piana dell'Arno.

Da un punto di vista quantitativo delle tipologie non esistono tendenze precise. Da segnalare soltanto una presenza maggiore (rispetto alle altre forme) della Hayes 196 (11,62%) e della Hayes 3A (9,3%): la prima sembra essere presente soltanto nella parte centro-settentrionale della Regione, mentre la seconda esclusivamente nel grossetano: potrebbero indicare due rotte commerciali differenziati, afferenti a Portus Pisanus (e altri scali del centro-nord) e a Roselle.

Guardando il I secolo da un punto di vista delle rotte commerciali delle merci africane, si osserva che esistono due direttrici principali e una secondaria che riforniscono e che attraversano la regione: le tre direttrici sono ricollegabili a tracciati idrografici, uno a nord (Arno), uno a sud (Ombrone) e uno al centro (Cecina): abbiamo calcolato la slope su un DTM della Toscana con risoluzione a 20 metri e abbiamo creato un raster delle viabilità ed uno dell'idrografia. Abbiamo assegnato una scala di valori alla pendenza del suolo da 0 a 80 (0 corrisponderà alla pianura e 80 alla maggior pendenza), 0 sulle strade e 40 all'esterno, 0 sui fiumi e 20 all'esterno: questo per fare in modo che l'elemento di maggior incidenza risultasse essere in ogni caso la morfologia del suolo, in seconda

(6)

battuta le strade ed in terza i fiumi. Costruiti i tre raster, li abbiamo sommati39. La direttrice “Arno”

collega tutti i siti del nord della regione (Lucca, Orentano - Corte Carletti, Nievole, Pozzarello - San Paolo, San Genesio, Pistoia e Firenze), arrivando fino alla val di Chiana alla villa di Ossaia. La rotta definita dal fiume Ombrone serve principalmente per il rifornimento di Roselle e collega il porto di Spolverino alla città stessa, al sito di Casette di Mota, Siena e Podere Caselle. Il fiume Cecina collega i due siti costieri (il porto di Vada Volaterrana e la villa di San Vincenzino con Volterra stessa). Al di fuori di queste macro zone, rimangono gli areali di influenza urbana delle città costiere di Populonia (in particolare, oltre la città stessa, i siti di Vignale e La Pieve) e di Cosa (con Settefinestre).

Passando al II secolo d.C. iniziamo a trovare un trend in aumento delle attestazioni di prodotti africani (185 record schedati) (fig. 2). Le forme con cronologia iniziale nel II secolo sono, per quanto riguarda le anfore: Africana I piccola40, Africana IB41, Africana II42, Africana II grande43,

Africana IIA44, Keay IIIA45, Keay V46, Tripolitana III47. Mentre per la sigillata africana abbiamo le

forme Atlante I, tav. CIV, n. 648, forma Atlante I, tav. CIV, n. 749, forma Atlante I, tav. CV, n. 350,

forma Atlante I, tav. CV, n. 751, forma Atlante I, tav. CVI, n. 452, forma Atlante I, tav. CVII, n. 653,

forma Atlante I, tav. LXXII, n. 154, forma Atlante I, tav. XXIV, n. 555, forma Atlante I, tav. XXVI, n.

39 Ad esempio: in un pixel pianeggiante (quindi con valore 0), su una strada, ma lontano dai fiumi, avremo un valore totale di 20. In un'area di montagna (valore di 70), lontanto da strade e fiumi, avremo un valore totale di 130. 40 FELICI 2004, p. 229 (Ambito di Pienza), BERTOLDI-CASTIGLIA 2015 (Santa Cristina in Caio - Buonconvento),

COSTANTINI 2011, p. 408, COSTANTINI 2013, p. 659 (Pisa), DOBBINS 1983, p. 144, n. 169 (La Befa - Buonconvento)

41 MENCHElli 1991, p. 410 (Ponterosso - Pietrasanta)

42 COSTANTINI 2013, p. 664 (Populonia - Piombino, Olmo - Scandicci), DE TOMMASO 1987, p. 350 (Pistoia) 43 COSTANTINI 2011, p. 409 (Pisa), PASQUINUCCI et alii 2004, p. 1102 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo),

DOBBINS 1983, p. 144, n. 171 (La Befa - Buonconvento)

44 COSTANTINI 2013, p. 659 (Pisa), CANTINI 2015, p. 185, nota 9 (Firenze, Empoli, San Genesio - San Miniato, Fontanacce di Medicina - Pescia), CAMBI-VOLPE 1985, p. 85 (Settefinestre - Orbetello)

45 VACCARO 2011, p. 246 (Fattoria Badiola - Castiglione della Pescaia, Serrata Martini - Castiglione della Pescaia), PAOLETTI-GENOVESI 2007, p. 388 (Vada, San Vincenzino - Cecina)

46 VACCARO 2011, plate VII, n. 1 (Roselle - Grosseto), PAOLETTI-GENOVESI 2007, p. 388 (Vada, San Vincenzino - Cecina)

47 BERTOLDI-CASTIGLIA 2015 (Santa Cristina in Caio - Buonconvento)

48 MENCHELLI 1991, p. 398 (Ripa, Cafaggio - Seravezza), p. 413 (Pisanica - Pietrasanta) 49 DE MARINIS 1990, p. 220, AC.PC1 (Fiesole)

50 CANTINI 2015, p. 184, nota 4 (Firenze) 51 DE MARINIS 1990, p. 221, AC.PC5 (Fiesole) 52 DE MARINIS 1990, p. 219, AC.T2 (Fiesole) 53 DE MARINIS 1990, p. 219-220, AC.PE2 (Fiesole) 54 CANTINI 2015, p. 184, nota 4 (Firenze)

(7)

1056, forma Atlante I, tav. XXVI, n. 7-857, Hayes 12.158, Hayes 12659, Hayes 1460, Hayes 14/1761,

Hayes 14A62, Hayes 1563, Hayes 1664, Hayes 16.165, Hayes 17A66, Hayes 18167, Hayes 181C68,

Hayes 18269, Hayes 18570, Hayes 19671, Hayes 19772, Hayes 2173, Hayes 2274, Hayes 2375, Hayes

23B76, Hayes 23C77, Hayes 2678, Hayes 2779, Hayes 27 n. 780, Hayes 3481, Hayes 3B82, Hayes 3C83,

Hayes 5/3084, Hayes 6B85, Hayes 6C86, Hayes 7B87, Hayes 888, Hayes 8.32B89, Hayes 8A90, Hayes

8B91, Hayes 992, Hayes 9A93, Hayes 9B94.

Tra le forme con cronologia iniziale nel II secolo, si segnala una forte attestazione di Hayes 14,

56 MENCHELLI 1991, p. 398 (Ripa, Cafaggio - Seravezza) 57 MENCHELLI 1991, p. 391 (Lago di Porta - Montignoso) 58 HLECK HUGHES 2001, p. 229 (Ossaia - Cortona) 59 MASONI-PIPPIA 2008, p. 119 (Santa Mustiosa - Peccioli)

60 CANTINI 2015, p. 184, nota 4 (Orentano, Conte Carletti - Castefranco di Sotto, Empoli, Arezzo, Pistoia, Fiesole, Nievole, Fontanacce di Medicina - Pescia), VACCARO 2011, p. 251 (Podere Sterpeto - Grosseto)

61 HLECK HUGHES 2001, p. 229 (Ossaia - Cortona)

62 RICCHI 2015, p. 71 (Scoglietto - Grosseto), VACCARO 2011, p. 247 (Serrata Martini e Fattoria Badiola - Castiglione della Pescaia), Inedito (La Pieve - Scarlino), GAGLIARDI 2008 (Vada, San Vincenzino - Cecina), GAMBARO 1998, p. 105-106 (Filattiera, Pieve di Sorano - Filattiera), GUALANDI 1985, p. 155 (Settefinestre - Orbetello)

63 RICCHI 2015, p. 83 (Scoglietto - Grosseto)

64 VACCARO 2011, p. 250 (Castellaccio del Prile - Castiglione della Pescaia), CANTINI 2015, p. 184, nota 4 (San Genesio - San Miniato, Fontanacce di Medicina - Pescia), MICHELUCCI 1985, p. 63 (Roselle - Grosseto), RICCHI 2015, p. 88 (Scoglietto - Grosseto)

65 HLECK HUGHES 2001, p. 229 (Ossaia - Cortona) 66 VACCARO 2011, p. 250 (Casette di Mota - Grosseto) 67 DE MARINIS 1990, p. 219, AC.T1 (Fiesole)

68 CANTINI 2015, p. 184, nota 4 (Firenze)

69 DE MARINIS 1990, pp. 220-221, ACPC4 (Fiesole), VACCARO 2011, p. 250 (Castellaccio del Prile - Castiglione della Pescaia), CANTINI 2015, p. 184, nota 15 (Siena)

70 VACCARO 2011, p. 250 (Castellaccio del Prile - Castiglione della Pescaia, Firenze) 71 OSTMAN 2004, p. 136 (Volterra)

72 VACCARO 2011, p. 250 (Castellaccio del Prile - Castiglione della Pescaia), MASCIONE et alii 2005, p. 29, nota 52 (Populonia - Piombino), CANTINI 2015, p. 184, nota 4 (Pozzarello, San Paolo - Monsummano Terme, San Genesio – San Miniato, Empoli, Siena, Firenze), HLECK HUGHES 2001, p. 229 (Ossaia – Cortona), DEGL'INNOCENTI 1987, p. 331 (Pistoia)

73 GUALANDI 1985, p. 157-159 (Settefinestre - Orbetello) 74 GUALANDI 1985, p. 159 (Settefinestre - Orbetello)

75 VACCARO 2011, p. 250 (Castellaccio del Prile - Castiglione della Pescaia), ZANINI et alii 2003 (Vignale - Piombino)

76 RICCHI 2015, p. 71 (Scoglietto - Grosseto), CANTINI 2015, p. 184, nota 4 (Firenze, Nievole, Orentano, Corte Carletti - Castelfranco di Sotto), OSTMAN 2004, p. 135 (Volterra), Inedito (Podre Orti Moris - Massa Marittima) 77 MICHELUCCI 1985, p. 80 (Roselle - Grosseto)

78 CANTINI 2015, p. 184, nota 4 (Pistoia), GAMBARO 1998, pp. 105-106 (Filattiera, Pieve di Sorano - Filattiera) 79 CANTINI 2015, p. 184, nota 4 (Orentano, Corte Carletti - Castelfranco di Sotto, Empoli, Firenze, Pistoia,

Fontanacce di Medicina – Pescia), MICHELUCCI 1985, p. 40 (Roselle - Grosseto), CIAMPOLTRINI 1997, p. 284 (Torre Saline, Albinia - Orbetello), ZANINI et alii 2003, p. 290 (Vignale - Piombino), RICCHI 2015, p. 71 (Scoglietto - Grosseto)

80 GUALANDI 1985, p. 154 (Settefinestre - Orbetello) 81 GUALANDI 1985, p. 157 (Settefinestre - Orbetello)

82 GAMBARO 1998, p. 105-106 (Filattiera, Pieve di Sorano - Filattiera)

83 MICHELUCCI 1985, p. 95 (Roselle - Grosseto), CANTINI 2007, p. 210 (Firenze) 84 HLECK HUGHES 2001, p. 229 (Ossaia - Cortona)

85 CYGIELMAN et alii 2010, RICCHI 2015, p. 71 (Scoglietto - Grosseto), GAMBARO 1998, p. 105-106 (Filattiera, Pieve di Sorano - Filattiera), GUALANDI 1985, p. 154 (Settefinestre - Orbetello)

(8)

Hayes 14A, Hayes 16, Hayes 197, Hayes 23B, Hayes 27, Hayes 8A, Hayes 9A ed Hayes 9B, che insieme rappresentano il 37,83% del totale dei record presenti nel II secolo: questo gruppo può rappresentare il commercio di macro portata, quello che maggiormente impatta sul territorio.

Le tendenze spaziali, sebbene ancora legate alle principali viabilità terrestri, sembrano mostrare troppe eccezioni (Pancole, Volterra, Santa Mustiola, generico ambito di Pienza, Podere Caselle) per tracciare una precisa corrispondenza tra infrastrutture stradali e commerci. In questa fase i prodotti africani iniziano ad invadere i mercati della Toscana, a più livelli della scala sociale.

Prendendo in esame soltanto le forme più attestate si notano due grandi concentrazioni: la prima localizzabile nell'ager Rusellanus e chiaramente riferibili al mercato di Roselle. La seconda area è localizzata in val d'Arno; anche in questo caso i mercati cittadini di Firenze, Fiesole, Pistoia attraggono le merci e tutto l'hinterland della vallata ne trae vantaggio, come nei casi di Empoli e San Genesio, data la loro vicinanza col fiume Arno.

Sfruttando anche in questo caso l'analisi della densità si osserva il funzionamento capillare delle aree centro-meridionali della fascia costiera della regione: i porti che facevano riferimento alle città di Populonia, Roselle e Cosa hanno un vero e proprio boom economico, soprattutto i siti di Salebrum, Portus Scabris, Spolverino, Serrata Martini, Baratti.

A nord si osserva chiaramente come Fiesole e Firenze siano i terminali di un commercio che nasce alle foci dell'Arno (area urbana e suburbana di Pisa) e che prosegue per tutta la vallata, interrompendosi proprio nelle due città: in tutta l'area che si estende tra Firenze, Fiesole, Siena ed Arezzo si osserva l'assenza totale di produzioni africane.

Analizzando la longevità dei mercati, si osserva chiaramente una continuità di vita di questi:127 record di II secolo su 185, ovvero il 68%, sono in luoghi dove c'erano attestazioni africane già nel I secolo e 43 record di I secolo (su 43, il 100%) sono in luoghi che continueranno ad avere attestazioni anche nel II secolo.

87 GUALANDI 1985, p. 155 (Settefinestre - Orbetello) 88 VACCARO 2011, p. 251 (Podere Sterpeto - Grosseto) 89 HLECK HUGHES 2001, p. 229 (Ossaia - Cortona)

90 VACCARO 2011, p. 250 (Castellaccio del Prile - Castiglione della Pescaia), p. 246 (Fattoria Badiola - Castiglione della Pescaia), p. 247 (Serrata Martini - Castiglione della Pescaia), GAMBARO 1998, p. 105-106 (Filattiera, Pieve di Sorano - Filattiera), ZANINI et alii 2003, p. 290 (Vignale - Piombino)

91 GUALANDI 1985, p. 155 (Settefinestre - Orbetello)

92 MASCIONE et alii 2005, p. 29, nota 52 (Populonia - Piombino), GAMBARO 1998, p. 105-106 (Filattiera, Pieve di Sorano - Filattiera)

93 VACCARO 2011, p. 250 (Castellaccio del Prile - Castiglione della Pescaia), p. 247 (Fattoria Badiola - Castiglione della Pescaia), MICHELUCCI 1985, p. 95 (Roselle - Grosseto), Inedito (La Pieve - Scarlino), GAMBARO 1998, p. 105-106 (Filattiera, Pieve di Sorano - Filattiera), GUALANDI 1985, p. 155 (Settefinestre - Orbetello), ZANINI et

alii 2003, p. 290 (Vignale - Piombino), RICCHI 2015, p. 87 (Scoglietto - Grosseto)

94 MASCIONE et alii 2005, p. 29, nota 52 (Populonia - Piombino), DE MARINIS 1990, p. 151 (Fiesole), VACCARO 2011, p. 251 (Podere Sterpeto - Grosseto), GAMBARO 1998, p. 105-106 (Filattiera, Pieve di Sorano - Filattiera), GUALANDI 1985, p. 155 (Settefinestre - Orbetello), DOBBINS 1983, p. 144, n. 166 (La Befa - Buonconvento)

(9)

Tracciando le rotte commerciali non si osservano sostanziali differenze nell'area settentrionale, con l'Arno che continua (e continuerà) a svolgere il ruolo di “autostrada” privilegiata; qualcosa cambia invece nell'area centromeridionale, dove la città di Siena si collega al porto di Vada Volaterrana e non più all'Ombrone.

Spostandoci al III secolo, abbiamo 101 attestazioni (per 41 tipologie totali, di cui 11 anfore e 30 sigillate) con cronologia iniziale compresa tra 200 e 299 d.C., 232 record presenti nel secolo in analisi (per 83 tipologie totali, di cui 18 anfore e 65 sigillate) (fig. 3): tra le anfore con cronologia iniziale nel III secolo abbiamo l'Anfora africana IID-Keay XXV95, Africana I piccola96, Africana

IC97, Africana II grande98, Africana IIC99, Africana IID100, Keay IIIB101, Keay VII-Africana IID102,

Keay XXV103, Keay XXVB104, Tripolitana II105. Tra le sigillate abbiamo le forme Atlante, tav. CIV,

n. 2106, Atlante, tav. CV, n. 6107, Atlante, tav. CVI, n. 4108, Atlante, tav. XXVI, n. 4109, Atlante, tav.

XXVIII, n. 10110, Atlante, tav. XXXII, n. 5111, Hayes 10A112, Hayes 14A-Lamboglia 3B113, Hayes

95 CANTINI 2005, N.I. 205, puntale troncoconico che presenta sulla superficie esterna una rifinitura a stecca e che potrebbe appartenere ad un esemplare di passaggio tra l'africana IID e la Keay XXV (Siena)

96 DOBBINS 1983, p. 144, n. 169 (La Befa - Buonconvento) 97 GENOVESI 2011, p. 338 (Portus Pisanus - Livorno) 98 DOBBINS 1983, p. 144, n. 171 (La Befa - Buonconvento)

99 GENOVESI 2011, p. 338 (Portus Pisanus - Livorno), CANTINI 2010, p. 335 (San Genesio - San Miniato),

BERTOLDI-CASTIGLIA 2015 (Santa Cristina in Caio - Buonconvento), MENCHELLI 1991, p. 395 (Lago di Porta - Montignoso)

100 COSTANTINI 2013, p. 659 (Pisa), GENOVESI 2010, p. 338 (Portus Pisanus - Livorno)

101 VACCARO 2011, plate VII, n. 2 (Roselle - Grosseto, Fattoria Badiola - Castiglione della Pescaia, Serrata Martini - Castiglione della Pescaia), RICCHI 2015, p. 71 (Scoglietto - Grosseto)

102 CANTINI 2005, N.I. 114 (Siena), VACCARO 2011, plate LXVIII, n. 1 (Portus Scabris - Scarlino, Poggio Mosconcino - Grosseto), BERTOLDI-CASTIGLIA 2015 (Santa Cristina in Caio - Buonconvento), CIAMPOLTRINI-RENDINI 1988, p. 532 (Torre Tagliata - Orbetello)

103 VACCARO 2011, plate XLIX, n. 3 (Salebrum - Castiglione della Pescaia, Portus Scabris - Scarlino, Fattoria Badiola - Castiglione della Pescaia, Serrata Martini - Castiglione della Pescaia), BERTOLDI-CASTIGLIA 2015 (Santa Cristina in Caio - Buonconvento), COSTANTINI 2011, p. 409 (Pisa, Vada Volaterrana - Rosignano

Marittimo), PAOLETTI-GENOVESI 2007, p. 388 (Vada, San Vincenzino - Cecina), ALDERIGHI-CANTINI 2011, p. 51 (Villa dell'Oratorio - Capraia e Limite), CANTINI-CITTER 2010, p. 412 (Lucca, Fiesole), COSTANTINI 2013, p. 659-666 (Pisa, Olmo - Scandicci), CYGIELMAN 2006 (Vetulonia - Castiglione della Pescaia)

104 CIAMPOLTRINI-RENDINI 1989, p. 519 (Quota 10, valle dell'Osa - Orbetello)

105 COSTANTINI 2013, p. 664 (Populonia - Piombino), CANTINI 2015, p. 185, nota 9 (Empoli, Pistoia) 106 CANTINI 2015, p. 184, nota 4 (Firenze)

107 CANTINI 2015, p. 184, nota 4 (Firenze)

108 MENCHELLI 1991, p. 398 (Ponte rosso - Pietrasanta) 109 CANTINI 2015, p. 184, nota 4 (Firenze)

110 MICHELUCCI 1985, p. 40 (Roselle - Grosseto) 111 MICHELUCCI 1985, p. 40 (Roselle - Grosseto)

112 VACCARO 2011, p. 250 (Castellaccio del Prile - Castiglione della Pescaia)

113 DE MARINIS 1990, p. 153 (Fiesole), VACCARO 2011, p. 244 (Pian d'Alma - Castiglione della Pescaia, Fattoria Badiola - Castiglione della Pescaia), CYGIELMAN et alii 2010 (Scoglietto - Grosseto), GAGLIARDI 2008, p. 1464 (San Vincenzino - Cecina), GAMBARO 1998, pp. 105-106 (Filattiera, Pieve di Sorano - Filattiera), RICCHI 2015, p. 71 (Scoglietto - Grosseto)

(10)

14C114, Hayes 18115, Hayes 181B116, Hayes 18A117, Hayes 27118, Hayes 31119, Hayes 32120, Hayes

45121, Hayes 46122, Hayes 48123, Hayes 49124, Hayes 50125, Hayes 50A126, Hayes 50B127, Hayes 56128,

Hayes 58129, Hayes 58A130, Hayes 58B131, Hayes 8B132, Lamboglia 35133, Lamboglia 3A134,

Lamboglia 40B135.

Da un punto di vista prettamente quantitativo si osserva un aumento delle importazioni africane; nel I secolo avevamo il 5,93% delle attestazioni totali, nel II secolo il 27,44% e nel III secolo il 34%. Rispetto ai secoli precedenti si osserva anche una maggiore e più efficace penetrazione qualitativa delle merci, considerato che rinveniamo materiali anche in alcune fattorie e aree sacre. Chiaramente le tipologie insediative che attraggono maggiormente le merci sono quelle dove c'è concentrazione di popolazione (insediamenti accentrati in genere), dove c'è concentrazione di capitali (ville), dove c'è concentrazione sia di persone sia di capitali (città).

Il tema delle tipologie insediative è interessante, perchè si osservano nella diacronia diversi picchi massimi: per le ville abbiamo un costante picco massimo tra II e IV secolo, le città e le mansiones tra IV e V, i porti nel V secolo, le fattorie una costante tra II e V secolo. La differenza che si osserva tra le varie classi insediative sembra rispecchiare una reale evidenza, ovvero l'alternanza (e quindi una similitudine del ruolo) all'interno del paesaggio delle città e degli insediamenti accentrati rurali.

114 GAGLIARDI 2008, p. 1464 (San Vincenzino - Cecina) 115 MICHELUCCI 1985, p. 26 (Roselle - Grosseto) 116 CANTINI 2015, p. 184, nota 4 (Empoli)

117 CIAMPOLTRINI-PIERI 2004, p. 17 (Nievole - Pieve a Nievole) 118 MICHELUCCI 1985, p. 80 (Roselle - Grosseto)

119 CANTINI 2015, p. 184, nota 4 (Empoli, San Genesio - San Miniato), MICHELUCCI 1985, p. 80 (Roselle – Grosseto), MENCHELLI 1984, p. 260 (Coltano – Pisa), RICCHI 2015, p. 86 (Scoglietto - Grosseto)

120 CANTINI 2015, p. 184, nota 4 (Firenze)

121 GUALANDI 1985, p. 159 (Settefinestre - Orbetello) 122 MICHELUCCI 1985, p. 30 (Roselle - Grosseto)

123 GUALANDI 1985, p. 159 (Settefinestre – Orbetello), ZANINI et alii 2003, p. 290 (Vignale - Piombino) 124 VACCARO 2011, p. 250 (Castellaccio del Prile - Castiglione della Pescaia, Podere Sterpeto - Grosseto),

CIAMPOLTRINI-RENDINI 1988, p. 523 (Torre Tagliata - Orbetello), Inedito (Isola di Gorgona, Limiti - Livorno) 125 CIAMPOLTRINI-RENDINI 1988, p. 523 (Torre Tagliata, Quota 10 - Orbetello), MICHELUCCI 1985, p. 30

(Roselle - Grosseto), VACCARO 2011, p. 251 (Podere Sterpeto - Grosseto), GAGLIARDI 2008, p. 1466 (San Vincenzino - Cecina)

126 CANTINI 2015, p. 184, nota 4 (Empoli), DE MARINIS 1990, p. 153 (Fiesole), VACCARO 2011, p. 244 (Pian d'Alma, Serrata Martini, Fattoria Badiola - Castiglione della Pescaia), Inedito (La Pieve - Scarlino)

127 CITTER 2005, p. 38 (Grosseto)

128 VACCARO 2011, p. 250 (Casette di Mota – Grosseto)

129 CIAMPOLTRINI-RENDINI 1988, p. 523 (Torre Tagliata – Orbetello), CANTINI 2015, p. 184, nota 4 (Orentano, Corte Carletti - Castelfranco di Sotto), CANTINI 2015, p. 184, nota 14 (Firenze, Fiesole), CIAMPOLTRINI-NOTINI 1990 (Lucca)

130 MARINI 2012, p. 12 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo)

131 VACCARO 2011, p. 250 (Casette di Mota - Grosseto), GAGLIARDI 2008, p. 1467 (San Vincenzino - Cecina) 132 CYGIELMAN et alii 2010 (Scoglietto – Grosseto), CANTINI 2015, p. 184, nota 4 (Fontanacce di Medicina -

Pescia, Gofienti - Prato), HLECK HUGHES 2001, p. 229 (Ossaia – Cortona), ZANINI et alii 2003, p. 290 (Vignale - Piombino)

133 CANTINI 2005, N.I. SA11 (Siena)

134 FABBRI 1997, p. 58, n. 2 (Pozzarello, san Paolo – Monsummano Terme) 135 CITTER 2005, p. 38 (Grosseto)

(11)

Tra IV e V secolo si assiste alla maggiore importazione di merci provenienti dall'Africa; il picco massimo di questi secoli è registrato in tutto il bacino del Mediterraneo. Come evidenziato dallo studio statistico delle medie ponderate individuali ad opera di Fentress e Perkins136, tra la fine del IV

secolo si osserva il massimo numero di attestazioni, grazie soprattutto alla diffusione delle produzioni D.

Le forme di sigillata africana attestate in Toscana con cronologia iniziale nel corso del IV secolo sono (fig. 4): forma Atlante, tav. CV, n. 5137, forma Atlante, tav.XLVIII, n. 11138, forma Atlante, tav.

XXVI, n. 1139, forma Atlante, tav. XXVII, n. 10140, forma Atlante, tav. XXVIII, n. 14141, forma

Atlante, tav. XXX, n. 15142, forma Atlante, tav. XXXVIII, n. 2143, Hayes 108144, Hayes 50145, Hayes

50.5 AB146, Hayes 50.61147, Hayes 50B148, Hayes 52149, Hayes 53150, Hayes 53B151, Hayes 54152,

Hayes 58A153, Hayes 58B154, Hayes 59155, Hayes 59A156, Hayes 60157, Hayes 61158, Hayes 61A159,

136 FENTRESS-PERKINS 1988. I dati analizzati dai due autori sono stati poi rivisti e parzialmente confermati in ZANINI 1996

137 CANTINI 2015, p. 184, nota 15 (Firenze) 138 CANTINI 2015, p. 184, nota 15 (Firenze)

139 MENCHELLI 1991, p. 391 (Lago di Porta - Montignoso) 140 MICHELUCCI 1985, p. 73 (Roselle - Grosseto)

141 MENCHELLI 1991, p. 411 (Capezzano Pianore - Camaiore) 142 MICHELUCCI 1985, p. 70 (Roselle - Grosseto)

143 MARINI 2012, p. 12 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo) 144 CITTER 2005, p. 38 (Grosseto)

145 BOTARELLI 2004, p. 132, tav. 6.5 (La Bisarca - Radicofani), DE MARINIS 1990, p. 153 (Fiesole) 146 HLECK HUGHES 2001, p. 229 (Ossaia - Cortona)

147 HLECK HUGHES 2001, p. 229 (Ossaia - Cortona)

148 CANTINI 2005, N.I. SA25 (Siena), CANTINI 2007 (Firenze), CANTINI 2015, p. 184, nota 4 (Fiesole), GAMBARO 1998a, p. 110 (Filattiera, Pieve di Sorano - Filattiera), ZANINI et alii 2003, p. 290 (Vignale - Piombino)

149 CANTINI 2015, p. 184, nota 25 (Firenze)

150 CANTINI 2015, p. 184, nota 4 (Pistoia, Fontanacce di Medicina - Pescia) 151 MICHELUCCI 1985, p. 34 (Roselle - Grosseto)

152 CANTINI 2015, p. 184, nota 14 (Firenze) 153 MICHELUCCI 1985, p. 63 (Roselle - Grosseto)

154 MARINI 2012 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo)

155 CANTINI 2007, p. 211 (Firenze), VACCARO 2011, p. 246 (Fattoria Badiola - Castiglione della Pescaia), Inedito (Podere Orti Moris - Massa Marittima), CIAMPOLTRINI et alii 2010, p. 319 (Lucca), CIAMPOLTRINI-RENDINI 1988, p. 523 (Torre Tagliata - Orbetello), CIAMPOLTRINI-MANFREDINI 2001, pp. 163-184 (Pieve di

Sant'Ippolito di Anniano - Santa Maria a Monte), CANTINI 2015, p. 184, nota 14 (Villa dell'Oratorio - Capraia e Limite, Firenze, Fiesole, Nievole, Pistoia), ZANINI et alii 2003 (Vignale – Piombino), MICHELUCCI 1985, p. 68 (Roselle - Grosseto), RICCHI 2015, p. 71 (Scoglietto - Grosseto)

156 GAGLIARDI 2008, p. 1467 (San Vincenzino - Cecina)

157 VACCARO 2011, p. 250 (Casette di Mota - Grosseto), CIAMPOLTRINI-RENDINI 1988, p. 523 (Torre Tagliata - Orbetello)

158 VACCARO 2011, p. 250 (Casette di Mota - Grosseto), CIAMPOLTRINI et alii 2010, p. 319 (Lucca), CANTINI 2015, p. 184, nota 4 (San Genesio - San Miniato, Fiesole, Pistoia, Siena, Firenze), GAGLIARDI 2008, p. 1468 (San Vincenzino - Cecina), Inedito (Isola di Gorgona - Livorno), MARINI 2012, p. 11 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo)

159 CIAMPOLTRINI-RENDINI 1988, p. 523 (Torre Tagliata – Orbetello), CIAMPOLTRINI-RENDINI 1989 (Quota 10 - Orbetello), CIAMPOLTRINI-NOTINI 1990, p. 585 (Lucca), ZANINI et alii 2003, p. 305 (Vignale - Piombino), CANTINI 2010, p. 355 (San Genesio – San Miniato), MICHELUCCI 1985, p. 68 (Roselle – Grosseto), OSTMAN 2004, p. 135 (Volterra), Inedito (Isola di Gorgona - Livorno)

(12)

Hayes 61B160, Hayes 62B161, Hayes 63162, Hayes 63.1163, Hayes 64.1164, Hayes 65165, Hayes 67166,

Hayes 67C167, Hayes 68168, Hayes 71A169, Hayes 73170, Hayes 80171, Hayes 91172, Hayes 91A173,

Hayes 91B174, Lamboglia 42175, Lamboglia 51A176, Lamboglia 54177, Lamboglia 9A178, Lamboglia

9B179. Alcune di queste forme sono ampiamente attestate, in particolare Hayes 67 (22 record),

Hayes 59 (17 record), Hayes 91 (12 record), Hayes 61 (11 record), Hayes 50B e Hayes 61A (8 record).

Per quanto riguarda le anfore abbiamo frammenti relativi alle forme Africana IIIA180, Spatheion181,

Keay IB182, Keay LI183, Keay LXII Q – Albenga 11-12184, Keay XXV185, Keay XXV C186, Keay 160 CYGIELMAN et alii 2010 (Scoglietto – Grosseto), CIAMPOLTRINI-NOTINI 1990, p. 585 (Lucca)

161 MICHELUCCI 1985, p. 39 (Roselle - Grosseto)

162 VACCARO 2011, p. 250 (Casette di Mota - Grosseto), CANTINI 2015, p. 184, nota 4 (Pistoia), GAMBARO 1998a, p. 109 (Filattiera, Pieve di Sorano - Filattiera), HLECK HUGHES 2001, p. 229 (Ossaia - Cortona) 163 MARINI 2012, p. 11 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo)

164 MARINI 2012, p. 11 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo) 165 MARINI 2012, p. 11 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo)

166 CANTINI 2005, NI SA1M (Siena), CANTINI 2007, p. 211 (Firenze), VACCARO 2011, p. 244 (Pian d'Alma - Castiglione della Pescaia, Fattoria Badiola - Castiglione della Pescaia, Serrata Martini - Castiglione della Pescaia, Podere Sterpeto - Castiglione della Pescaia), TORTORELLA 1991, p. 103 (Arezzo), CIAMPOLTRINI et alii 2010, p. 319 (Lucca), CIAMPOLTRINI 1988, p. 523 (Torre Tagliata - Orbetello), CIAMPOLTRINI-RENDINI 1989, p. 514 (Quota 10 – Orbetello), CANTINI 2015, p. 184, nota 4 (San Genesio - San Miniato, Fiesole, Pistoia),

MICHELUCCI 1985, p. 21 (Roselle - Grosseto), ZANINI et alii 2003, p. 305 (Vignale - Piombino), GAGLIARDI 2008, p. 1467 (San Vincenzino - Cecina), MARINI 2012, p. 14 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo)

167 CANTINI 2010, p. 355 (San Genesio - San Miniato) 168 CIAMPOLTRINI-NOTINI 1990, p. 585 (Lucca)

169 LIMINA 2015, p. 19 (Podere Casalevecchio - Casale Marittimo) 170 GAMBARO 1998a, p. 108 (Filattiera, Pieve di Sorano - Filattiera) 171 DE MARINIS 1990, p. 153 (Fiesole)

172 VACCARO 2011, p. 250 (Serpaio - Grosseto, Poggio Mosconcino - Grosseto), PASQUINUCCI et alii 1998 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo), CIAMPOLTRINI-RENDINI 1989, p. 514 (Quota 10 - Orbetello),

CIAMPOLTRINI et alii 1994, p. 611 (Lucca), BOTARELLI 2004, p. 132 (Mulino Burburicco - San Casciano dei Bagni), CANTINI 2015, p. 184, nota 25 (Sant'Ippolito di Anniano - Santa Maria a Monte, Fiesole), CITTER 2005, p. 38 (Grosseto), MENCHELLI 1984, p. 260 (Coltano - Pisa), CIAMPOLTRINI 1997, p. 283 (Torre Saline - Orbetello), BOTARELLI 2006, p. 501 (Cafaggio – Campiglia Marittima)

173 CANTINI 2015, p. 184, nota 25 (San Genesio - San Miniato, Fiesole), CIAMPOLTRINI-NOTINI 1990, p. 585 (Lucca), GAGLIARDI 2008, p. 1467 (San Vincenzino - Cecina)

174 CANTINI 2015, p. 184, nota 25 (San Genesio - San Miniato, Siena, Pistoia), CIAMPOLTRINI-NOTINI 1990, p. 585 (Lucca), Inedito (Isola di Gorgona – Livorno), RICCHI 2015, p. 83 (Soglietto - Grosseto)

175 CANTINI 2005, NI SA12 (Siena)

176 MARINI 2012, p. 11 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo) 177 CANTINI 2007, p. 210 (Firenze)

178 CANTINI 2005, NI SA09 (Siena), FABBRI 1997, p. 58, n. 1 (Pozzarello - Monsummano Terme), GUALANDI 1985, p.159 (Settefinestre - Orbetello), MARINI 2012, p. 11 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo)

179 MARINI 2012, p. 11 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo) 180 CANTINI 2010, p. 355 (San Genesio - San Miniato)

181 BERTOLDI-CASTIGLIA 2015 (Santa Cristina in Caio - Buonconvento), CANTINI 2005 NI 187 (Siena),

MANACORDA 1991, p. 115 (Arezzo), CYGIELMAN et alii 2010 (Scoglietto - Grosseto), COSTANTINI 2013, p. 666 (Olmo - Scandicci)

182 BERTOLDI-CASTIGLIA 2015 (Santa Cristina in Caio - Buonconvento), RICCHI 2015, p. 71 (Scoglietto - Grosseto)

183 CANTINI 2015, p. 184, nota 5 (Pozzarello - Monsummano Terme) 184 CASABURO 1997, p. 55 (Villa delle Grotte - Portoferraio)

185 CIAMPOLTRINI-RENDINI 1988, p. 530 (Torre Tagliata - Orbetello), MENCHELLI et alii 2008, p. 39 (Portus Pisanus - Livorno)

(13)

XXV 1-3187, Keay XXVI188, Keay XXVI G189, Keay XXVII190, Keay XXXIX191, Keay XXXV A192,

Keay XXXVI B193.

Il IV secolo (soprattutto nella seconda metà) è sicuramente il momento di maggior diffusione dei prodotti africani all'interno dei mercati toscani; trend certificato da una tendenza globale in tutto il bacino del Mediterraneo.

In totale abbiamo 302 attestazioni (contro le 232 del secolo precedente): questo aumento si può osservare anche e soprattutto nell'analisi delle medie ponderate della sigillata africana in corrispondenza del secondo quarto del IV secolo.

La profondità di penetrazione delle merci rimane invariata rispetto al secolo precedente e anche nel IV osserviamo una spiccata capacità attrattiva di città, ville e generici insediamenti accentrati. I due areali maggiormente interessati dai ritrovamenti africani si confermano essere la fascia costiera che va da Populonia a Cosa, interessando in particolare l'area di Roselle e del lago Prile. Per il V secolo abbiamo le seguenti attestazioni di sigillata africana (fig. 5): Atlante, tav. XLVII, n.1194,Atlante, tav. XLVII, n.4195, Hayes 102196, Hayes 104A197, Hayes 61198, Hayes 61.33199, Hayes

187 GENOVESI 2010, p. 338 (Portus Pisanus - Livorno)

188 MASONI-PIPPIA 2008, p. 126 (Santa Mustiola - Peccioli), VACCARO 2011, plate LXXII, n. 1 (Portus Scabris - Scarlino, Serrata Martini - Castiglione della Pescaia), CAMPANA 2014, p. 240 (Ambito di Montalcino),

BERTOLDI-CASTIGLIA 2015 (Santa Cristina in Caio - Buonconvento), CIAMPOLTRINI et alii 2010, p. 319 (Lucca), CANTINI-CITTER 2010, p. 414 (Arezzo), CANTINI 2015, p. 184, nota 15 (Firenze, San Genesio - San Miniato, Empoli, Fiesole, Pistoia, Pozzarello - Monsummano Terme, Siena), PECCI et alii 2015, p. 231 (Pievina - Cinigiano), GENOVESI 2010, p. 338 (Portus Pisanus - Livorno), RICCHI 2015, p. 71 (Scoglietto - Grosseto) 189 DE MARINIS 1990, p. 264 (Fiesole)

190 VACCARO 2011, plate LXXIV, n. 1 (Portus Scabris - Scarlino), COSTANTINI 2011, p. 409 (Pisa), DEL RIO-VALLEBONA 1996, p. 491 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo), CIAMPOLTRINI-RENDINI 1988, p. 530 (Torre Tagliata - Orbetello), CANTINI-CITTER 2010, p. 412 (Fiesole), COSTANTINI 2013, p. 659 (San Martino in Collinaia - Livorno)

191 CANTINI 2010, p. 355 (San Genesio - San Miniato), RICCHI 2015, p. 83 (Scoglietto - Grosseto) 192 DE MARINIS 1990, p. 264 (Fiesole)

193 CANTINI 2010, p. 355 (San Genesio - San Miniato) 194 CANTINI 2015, p. 184, nota 25 (Firenze)

195 CANTINI 2015, p. 184, nota 25 (Firenze)

196 PASQUINUCCI et alii 1998 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo), MENCHELLI-PASQUINUCCI 2006, p. 234, nota 26 (Podere San Mario - Pomarance)

197 VACCARO 2011, p. 246 (Fattoria Badiola - Castiglione della Pescaia), CIAMPOLTRINI-RENDINI 1989, p. 514 (Quota 10 - Orbetello), Inedito (Isola di Gorgona - Livorno)

198 CANTINI 2010 (San Genesio - San Miniato) 199 HLECK HUGHES 2001, p. 229 (Ossaia - Cortona)

(14)

61B200, Hayes 65201, Hayes 67.6202, Hayes 73203, Hayes 73A204, Hayes 73B205, Hayes 76206, Hayes

78207, Hayes 79208, Hayes 80209, Hayes 80A210, Hayes 80B211, Hayes 82212, Hayes 85213, Hayes 86A214,

Hayes 87215, Hayes 87A216, Hayes 89B217, Hayes 91A218, Hayes 91B219, Hayes 92/29220, Hayes 93221,

Hayes 94222, Hayes 97223, Hayes 99224, Hayes 99,13225, Lamboglia 53 bis226, Lamboglia 54 bis227,

Lamboglia 55A228, Lamboglia 57229, Lucerna Atlante VIII230, Lucerna Atlante X231. Per quanto

riguarda le anfore abbiamo invece le forme Keay LV232, Keay LV A233, Keay LV B234, Keay LVI235,

200 CANTINI 2005, NI SA15 (Siena), VACCARO 2011, p. 244 (Pian d'Alma - Castiglione della Pescaia, Serrata Martini - Castiglione della Pescaia), CIAMPOLTRINI-RENDINI 1988, p. 523 (Torre Tagliata - Orbetello), CIAMPOLTRINI-RENDINI 1989, p. 514 (Quota 10 - Orbetello), CANTINI 2010, p. 355 (San Genesio - San Miniato), CIAMPOLTRINI 1997, p. 283 (Torre Saline - Orbetello), MARINI 2012, p. 13 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo)

201 FRANCOVICH 1985, p. 215-216 (Scarlino) 202 HLECK HUGHES 2001, p. 229 (Ossaia - Cortona)

203 CIAMPOLTRINI-RENDINI 1988, p. 523 (Torre Tagliata - Orbetello), CANTINI 2015, p. 184, nota 25 (San Genesio - San Miniato), CIAMPOLTRINI-NOTINI 1990, p. 585 (Lucca)

204 GAMBARO 1998a, p. 108 (Filattiera, Pieve di Sorano - Filattiera), CANTINI 2010, p. 355 (San Genesio - San Miniato)

205 CANTINI 2015, p. 184, nota 25 (Pistoia)

206 VACCARO 2011, p. 251 (Podere Sterpeto – Grosseto), FABBRI 1997, p. 58, n. 5 (Pozzarello - Monsummano Terme), CIAMPOLTRINI-RENDINI 1988, p. 523 (Torre Tagliata - Orbetello), CANTINI 2015, p. 184, nota 25 (Vaiano – Monsummano Terme), ZANINI et alii 2003, p. 305 (Vignale - Piombino), FRANCOVICH 1985, p. 215-216 (Scarlino), GAGLIARDI 2008, p. 1467 (San Vincenzino - Cecina), GAMBARO 1998a, p. 110 (Filattiera, Pieve di Sorano - Filattiera)

207 MARINI 2012, p. 13 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo) 208 GAMBARO 1998a, p. 110 (Filattiera, Pieve di Sorano - Filattiera)

209 VACCARO 2011, p. 247 (Serrata Martini - Castiglione della Pescaia), CANTINI 2015, p. 184, nota 25 (Pistoia) 210 MARINI 2012, p. 13 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo)

211 MARINI 2012, p. 13 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo) 212 HLECK HUGHES 2001, p. 229 (Ossaia - Cortona)

213 GAGLIARDI 2008, p. 1469 (San Vincenzino - Cecina) 214 Inedito (Isola di Gorgona - Livorno)

215 CANTINI 2015, p. 184, nota 25 (Siena, Arezzo), GAMBARO 1998a, p. 111 (Filattiera, Pieve di Sorano - Filattiera) 216 MARINI 2012, p. 13 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo)

217 LUPI 1998 (Volterra)

218 MARINI 2012, p. 13 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo) 219 MARINI 2012, p. 13 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo) 220 HLECK HUGHES 2001, p. 229 (Ossaia - Cortona)

221 CANTINI 2005, p. 64 (Cosa - Orbetello)

222 CANTINI 2005, NI SA8 (Siena, Cosa - Orbetello) 223 CANTINI 2005, p. 64 (Cosa - Orbetello)

224 CANTINI 2005, p. 64 (Cosa - Orbetello)

225 GAMBARO 1998a, p. 112 (Filattiera, Pieve di Sorano - Filattiera) 226 MARINI 2012, p. 13 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo) 227 MARINI 2012, p. 13 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo) 228 MARINI 2012, p. 13 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo) 229 MARINI 2012, p. 13 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo) 230GAGLIARDI 2008, p. 1472 (San Vincenzino - Cecina)

231 CORCHIA-ZACCAGNINO 2005 (Cincelli – Arezzo), SANGRISO-MARINI 2010, p. 346 (Vada Volaterrana – Rosignano Marittimo)

232 COSTANTINI 2011, p. 418 (Pisa), DEL RIO-VALLEBONA 1996, p. 491 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo), PAOLETTI-GENOVESI 2007, p. 388 (San Vincenzino - Cecina)

233 BELLATALLA-BIAGINI 1998, p. 156 (Filattiera, Pieve di Sorano - Filattiera) 234 SANGRISO-MARINI 2010, p. 347 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo)

(15)

Keay LVII236, Keay LXI237, Keay LXI B238, Keay LXII239, Keay LXII A240, Keay LXII D241, Keay

LXII Q - Albenga 11-12242, Keay XXVI F243, Keay XXXV244, Keay XXXV B245, Keay XXXVI246.

Le forme di sigillata che caratterizzano il V secolo sono la Hayes 61B e la Hayes 76, essendo quelle numericamente più attestate.

In totale abbiamo 233 record di sigillata africana all'interno dei confini regionali: dopo il picco massimo del IV secolo si assiste un ritorno ai livelli quantitativi di III secolo.

Rimanendo al V secolo abbiamo le seguenti tipologie di anfore (cronologia iniziale): Keay LV247,

Keay LV A248, Keay LV B249, Keay LVI250, Keay LVII251, Keay LXI252, Keay LXI B253, Keay LXII254,

Keay LXII A255, Keay LXII D256, Keay LXII Q-Albegna 11-12257, Keay XXVI F258, Keay

XXXV259,Keay XXXV B260,Keay XXXVI261. Tra queste, l'anfora maggiormente rappresentativa è la 235 COSTANTINI 2013, p. 663 (Le Saracine - Rosignano Marittimo)

236 CASABURO 1997, p. 55 (Villa delle Grotte - Portoferraio)

237 VACCARO 2011, plate XIV, n. 3 (Roselle - Grosseto), MENCHELLI et alii 2008, p. 37 (Portus Pisanus - Livorno) 238 CANTINI 2010, p. 355 (San Genesio - San Miniato)

239 MASONI-PIPPIA 2008, p. 126 (Santa Mustiola - Peccioli), FUMO 2010, p. 3 (Torraccia di Chiusi - San

Gimignano), VACCARO 2011, plate XLIX, n. 2 (Salebrum - Castiglione della Pescaia), plate LXXVII, n. 1 (Portus Scabris - Scarlino), plate CXIV, n. 9 (San Martino de Plano - Grosseto), p. 247 (Serrata Martini - Castiglione della Pescaia), COSTANTINI 2011, p. 416-418 (Pisa), DEL RIO-VALLEBONA 1996, p. 491 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo), CIAMPOLTRINI-RENDINI 1988, p. 532 (Torre Tagliata - Orbetello)

240 CIAMPOLTRINI-RENDINI 1989, p. 520 (Quota 10 - Orbetello), GENOVESI 2010, p. 338 (Portus Pisanus - Livorno)

241 CANTINI 2005, NI 126 (Siena) 242 COSTANTINI 2011, p. 418 (Pisa)

243 DE MARINIS 1990, p. 264 (Fiesole), FARINELLI et alii 2008, p. 171 (Podere Serratone - Grosseto)

244 COSTANTINI 2011, p. 412 (Pisa), CASABURO 1997, p. 56 (Villa delle Grotte - Portoferraio), MENCHELLI et

alii 2008, p. 37 (Portus Pisanus - Livorno)

245 CANTINI 2015, p. 184, nota 5 (Empoli, Firenze)

246 CIAMPOLTRINI et alii 1991, p. 713-714 (San Rocchino - Massarosa), CANTINI-CITTER 2010, p. 412 (Fiesole), COSTANTINI 2013, p. 659 (Pisa, Le Saracine - Rosignano Marittimo), RICCHI 2015, p. 71 (Scoglietto - Grosseto) 247 COSTANTINI 2011, p. 418 (Pisa), DEL RIO-VALLEBONA 1996, p. 491 (Vada Volaterrana - Rosignano

Marittimo), PAOLETTI-GENOVESI 2007, p. 388 (San Vincenzino - Cecina) 248 BELLATALLA-BIAGINI 1998, p. 156 (Filattiera, Pieve di Sorano - Filattiera) 249 SANGRISO-MARINI 2010, p. 347 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo) 250 COSTANTINI 2013, p. 633 (Le Saracine - Rosignano Marittimo)

251 CASABURO 1997, p. 55 (Villa delle Grotte – Portoferraio)

252 VACCARO 2011, plate XIV, n. 3 (Roselle - Grosseto), MENCHELLI et alii 2008 (Portus Pisanus - Livorno) 253 CANTINI 2010, p. 355 (San Genesio - San Miniato)

254 MASONI-PIPPIA 2008, p. 126 (Santa Mustiola - Peccioli), FUMO 2010, p. 3 (Torraccia di Chiusi - San

Gimignano), VACCARO 2011, plate XLIX, n. 2 (Salebrum - Castiglione della Pescaia), plate LXXVII, n. 2 (Portus Scabris - Scarlino), plate CXIV, n. 9 (San Martino de Plano - Grosseto), p. 247 (Serrata Martini - Castiglione della Pescaia), COSTANTINI 2011, p. 416-418 (Pisa, Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo), CIAMPOLTRINI-RENDINI 1988, p. 532 (Torre Tagliata - Orbetello)

255 CIAMPOLTRINI-RENDINI 1989, p. 520 (Quota 10 - Orbetello), GENOVESI 2010, p. 338 (Portus Pisanus - Livorno)

256 CANTINI 2005, NI 126 (Siena) 257 COSTANTINI 2011, p. 418 (Pisa)

258 DE MARINIS 1990, p. 264 (Fiesole), FARINELLI et alii 2008, p. 171 (Podere Serratone - Grosseto)

259 COSTANTINI 2011, p. 412 (Pisa), CASABURO 1997, p. 56 (Villa delle Grotte - Portoferraio), MENCHELLI et

alii 2008 (Portus Pisanus - Livorno)

260 CANTINI 2015, p. 184, nota 5 (Empoli, Firenze)

261 CIAMPOLTRINI et alii 1991, pp. 713-714 (San Rocchino - Massarosa), CANTINI-CITTER 2010, p. 412

(16)

Keay LXII; datata inizialmente al IV secolo, ultimamente si è visto che è uno dei contenitori maggiormente attestati soprattutto nel Mediterraneo occidentale, fino al VI secolo262.

In totale i prodotti africani con cronologia nel V secolo sono 334 (304 nel IV, 232 nel III, 186 nel II, 43 nel I). Nonostante il calo quantitativo di sigillata, si assiste ad un incremento delle importazioni di anfore, ottenendo quindi un valore non univoco e altalenante.

Il VI secolo rappresenta l'ultimo periodo di massiccio arrivo di merci dalle coste africane: tali merci però si concentrano soprattutto sull'area costiera (area pisana-livornese e foce dell'Ombrone) e nelle città (Firenze, Siena, Pisa, Pistoia, Volterra).

Le forme di sigillata con cronologia iniziale nel VI secolo sono (fig. 6): Atlante, tav. LXIII, n.4-5263,

Atlante, tav. XLVI, n.1-7264, Atlante, tav. XLVII, n.3265, Hayes 101266, Hayes 103267, Hayes 103A268,

Hayes 103B269, Hayes 104270, Hayes 104A271, Hayes 104B272, Hayes 104C273, Hayes 105274, Hayes

107275, Hayes 109276, Hayes 84277, Hayes 87B278, Hayes 88279, Hayes 90280, Hayes 91C281, Hayes

Grosseto)

262 KEAY 1984, pp. 309-350

263 PASQUINUCCI et alii 1998 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo) 264 PASQUINUCCI et alii 1998 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo) 265 SANGRISO-MARINI2010, p. 346 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo) 266 CANTINI 2007, p. 211 (Firenze)

267 VALENTI 1995, p. 388 (Fontealpino - Castelnuovo Berardenga), CANTINI 2005, p. 64 (Cosa - Orbetello) 268 PASQUINUCCI et alii 1998 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo)

269GUALANDI 1985, p. 159 (Settefinestre - Orbetello), MARINI 2012, p. 13 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo), PASQUINUCCI et alii 1998 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo)

270 LUPI 1998 (Podere San Mario - Pomarance), CANTINI 2005, p. 63 (Pistoia), p. 64 (Cosa - Orbetello) 271 PASQUINUCCI et alii 1998 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo)

272 CANTINI 2010, p. 355 (San Genesio - San Miniato)

273 CANTINI 2005, SA3 (Siena), CANTINI 2010, p. 355 (San Genesio - San Miniato)

274 CANTINI 2005, NI SA13 (Siena), PASQUINUCCI et alii 1998 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo), RENDINI 1998 (Giglio Porto - Isola del Giglio), VALENTI 1995, p. 388 (Fontealpino - Castelnuovo Berardenga) 275 RENDINI 1998 (Giglio Porto - Isola del Giglio)

276 GAMBARO 1998a, p. 110 (Filattiera, Pieve di Sorano - Filattiera)

277 CANTINI 2005, NI SA1005 (Siena), VACCARO 2011, p. 247 (Serrata Martini - Castiglione della Pescaia), CANTINI 2015, p. 184, nota 25 (Siena)

278 CANTINI 2005, NI SA15003 (Siena), Inedito (Isola di Gorgona - Livorno)

279 CIAMPOLTRINI-RENDINI 1989, p. 514 (Quota 10 - Orbetello), GAGLIARDI 2008, p. 1470 (San Vincenzino - Cecina), CANTINI 2005, p. 64 (Cosa - Orbetello)

280 PASQUINUCCI et alii 1998 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo)

281 PASQUINUCCI et alii 1998 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo), FRANCOVICH 1985, pp. 215-216 (Scarlino), GAGLIARDI 2008, p. 1470 (San Vincenzino - Cecina), MARTELLI 2010, p. 29 (Chiusi), CANTINI 2005, p. 63 (Siena), DALLAI 2003 (Poggio all'Agnello - Piombino)

(17)

91D282, Hayes 93B283, Hayes 99284, Hayes 99A285, Hayes 99B286, Hayes 99C287, Lamboglia 1288.

In totale, abbiamo 118 attestazioni durante il VI secolo, ovvero poco più che un terzo rispetto al precedente. Il calo si osserva anche nel numero di siti in cui sono attestate sigillate africane: nel III secolo ci sono 45 siti con attestazioni di sigillate africane, nel IV secolo ne abbiamo 54, si arriva a 60 siti nel V (picco massimo di diffusione), per scendere a 41 nel VI (tornando ai valori di II secolo, che ha 40 siti); nel VII secolo solo in 24 siti si continuerà ad importare questo prodotto.

Le importazioni di anfore di VI secolo sono assai limitate e lo studio in questione ha permesso di individuare solo 5 frammenti, riconducibili a Spatheion289, Keay LXII variante Bonifay 1986, fig.

12.55290, Keay XXVI G291, Late Roman 7292, Spatheion 3B293.

Durante il VII secolo si registrano gli ultimi arrivi di materiali africani, anche se molto limitati sia da un punto di vista quantitativo, sia distributivo (fig. 7): abbiamo le forme Hayes 104294, Hayes

106295, Hayes 107296, Hayes 91D297.

La forte contrazione del VI secolo che si osserva nella capacità dei mercati toscani di attrarre merci africane non va di pari passo con una crisi delle produzioni stesse: ad esempio nel sud Italia, nel sito di Sperlonga, non si osserva nessuna flessione di importazioni durante il secolo in esame298. Nel

Lazio meridionale, la contrazione effettiva dei mercati si osserverà solo tra la fine del VI e gli inizi del VII secolo. È opinione condivisa che la conquista africana da parte dei vandali non abbia influenzato in nessun modo sulle scelte produttive e commerciali delle fabbriche di sigillata, come, del resto, la riconquista bizantina. La chiusura delle attività manifatturiere che avevano invaso i

282 PASQUINUCCI et alii 1998 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo), MARTELLI 2010, p. 29 (Chiusi), CANTINI 2010, p. 355 (San Genesio - San Miniato)

283 PASQUINUCCI et alii 1998 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo)

284 CANTINI 2005 NI SA10 (Siena), p. 63 (Pistoia), CANTINI 2007, p. 209 (Firenze), VACCARO 2011, plate CXIV, n. 13 (San Martino de Plano - Grosseto), p. 247 (Serrata Martini - Castiglione della Pescaia), p. 250 (Casette di Mota - Grosseto), p. 251 (Podere Sterpeto - Grosseto), PASQUINUCCI et alii 1998 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo), RENDINI 1998 (Giglio Porto - Isola del Giglio), CIAMPOLTRINI-RENDINI 1989, p. 514 (Quota 10 - Orbetello), VALENTI 1995, p. 388 (Fontealpino - Castelnuovo Berardenga), CANTINI 2010, p. 355 (San Genesio - San Miniato), Inedito (Cosa - Orbetello),

285 Inedito (Isola di Gorgona - Livorno) 286 LUPI 1998 (Volterra)

287 CANTINI 2005, p. 64 (Cosa - Orbetello)

288 MARINI 2012, p. 13 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo) 289 CANTINI 2005 NI 195 (Siena)

290 COSTANTINI 2011, pp. 418-419 (Pisa)

291 BELLATALLA-BIAGINI 1998, p. 156 (Filattiera, Pieve di Sorano - Filattiera) 292 CASTIGLIA 2009-2010, NI 1355 (Siena)

293 CANTINI 2010, p. 355 (San Genesio - San Miniato)

294 Inedito (Isola di Gorgona – Livorno), PASQUINUCCI et alii 1998 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo), VACCARO 2011, p. 251 (Podere Sterpeto - Grosseto), DE TOMMASO 2008, p. 100 (Prato)

295 CANTINI 2007, p. 210 (Firenze), PASQUINUCCI et alii 1998 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo), OSTMAN 2004, p. 136 (Volterra)

296 PASQUINUCCI et alii 1998 (Vada Volaterrana - Rosignano Marittimo) 297 CANTINI 2005, p. 64 (Cosa - Orbetello)

(18)

mercati mediterranei per oltre cinque secoli cesseranno invece in concomitanza (e forse a causa) con l'invasione araba299.

Osservando la Sicilia si osservano invece fenomeni opposti: la vicinanza dell'isola alla Tunisia favorisce le scorribande vandale e nel territorio di Agrigento si osserva un calo quantitativo delle importazioni proprio in corrispondenza di questa fase. Al termine della campagna militare di Belisario, la quale restituì all'impero Cartagine e le aree rimaste sotto il dominio vandalo, dal 533 si assiste ad una nuova fase propulsiva di esportazioni in Sicilia300. Nel panorama nazionale, il dato

siciliano si caratterizza come un'eccezione che conferma una regola, caratterizzata da un sostanziale trend di decrescita che inizia più o meno fortemente nel V secolo, acutizzandosi (fino a sparire completamente in alcuni territori) nel corso del VI secolo inoltrato.

In Toscana non sembrano esserci forti connessioni tra la conquista longobarda e la distribuzione dei prodotti africani. Osservando la curva generata dalle medie ponderate individuali su tutta la regione, si osserva una costante tenuta per tutto il VI secolo, un calo nel venticinquennio 600-625 ed un vero e proprio crollo della curva che arriverà nei venticinque anni successivi (fig. 8). Scendendo più nel dettaglio, nella zona della val'Arno, se nel venticinquennio della conquista è evidente un calo, si osserva addirittura un trend positivo (seppur moderato) agli inizi del VII secolo (fig. 9).

Applicando lo stesso metodo adoperato da Zanini nel contributo “Ricontando la terra sigillata africana” in cui si attribuisce un valore di 100% al picco massimo di ciascuna curva e il rapporto percentuale agli altri valori, si osserva come in Toscana il picco massimo (e quindi il 100%) arrivi nel primo venticinquennio del V secolo, quindi leggermente successiva rispetto ai casi analizzati da Fentress e Perkins (Cesarea, Valencia, Sperlonga, Monreale). Un secondo picco si osserva tra la metà del II secolo e il primo quarto del III e una prima crisi alla metà del III, con un trend di ripresa che proseguirà, appunto, fino al primo venticinquennio del V secolo.

Zanini osserva che durante la seconda metà del VI secolo, si nota un fenomeno di ripresa: tale aumento delle importazioni è statisticamente significativo in alcuni siti (Sperlonga, Valencia) e meno in altri (Cesarea). In Toscana questo fenomeno di espansione non si percepisce, se non nell'area del senese e dell'aretino, dove effettivamente si ha un notevolissimo incremento delle merci africane, passando da una percentuale di circa il 35% nel secondo quarto del VI secolo, al 70% cinquant'anni dopo.

In val d'Arno, il trend positivo si osserva addirittura agli inizi del VII secolo, mentre per tutta la fascia costiera si nota un calo alla fine del V ed un repentino aumento agli inizi del secolo successivo.

299 GANDOLFI 1994, p. 137 300 POLITO 2000, pp. 6-8

(19)

Nel panorama Mediterraneo, il fenomeno del trend positivo di VI secolo avanzato è presente nella stessa Roma (Crypta Balbi e Pendici settentrionali del Palatino, anche se in questi casi si considerano importazioni in generale) e in Gallia, a Marsiglia e nell'Oppidum di Saint-Blaise. Nella penisola italica, oltre a Roma, si nota questo effetto anche nei siti costieri dell'Abruzzo e a Sant'Antonino di Perti: considerati i molti elementi a disposizione, Zanini parla di un fenomeno globale, che trova le sue radici nella riconquista bizantina dell'Africa e che ha come risultato un nuovo impulso alle produzioni e ai commerci, soprattutto nelle aree bizantine (comprese Spagna e Italia) e nel principale partner commerciale dell'impero bizantino, ovvero la Gallia.

La Toscana, in questa analisi e interpretazione, è da considerarsi al limite, perchè liberata dai bizantini, ma riconquistata da longobardi, non in tutte le zone e non nello stesso periodo.

Come accennato precedentemente, nella regione studiata non sembra esserci un generale trend positivo nella seconda metà del VI secolo, eccezion fatta per le aree senese-aretino e in val d'Arno e nelle città, dove tale fenomeno si riesce a percepire con buona intensità; si passa infatti dal 43% del periodo 525-550 al quasi 50% del venticinquennio successivo (fig. 10).

Se è lecito supporre che in questi anni ci sia stata una nuova fase di rivitalizzazione delle industrie africane incrementando così la produzione manifatturiera, il fenomeno di aumento delle vendite sembra essere isolato alle città (Roma, Costantinopoli, Marsiglia, Valencia e nel nostro contesto Siena, Firenze, Pistoia, Fiesole, Pisa, Lucca, Chiusi, Volterra), alle aree bizantine (su tutte si consideri Sant'Antonio di Perti), in generale a tutte le aree costiere e ai principali partner commerciali (la Gallia), lasciando fuori da questo fenomeno economico le aree marginali dell'interno e i siti minori.

Il picco di importazione di sigillata di II secolo è unanimamente riconoscibile in tutte le curve di medie ponderate individuali che abbiamo generato: questo fenomeno è riconoscibile con chiarezza tra 150 e 225 (con alcune piccole differenze tra i gruppi geografici e tipologici). Questo apice è marcatamente visibile nel grossetano, dove addirittura si registra il picco massimo della curva (100%) tra 150 e 175 e in tutta l'area costiera, dove in questa fase si arriva quasi a pareggiare (94%) il picco massimo di inizi V secolo.

Un secondo fenomeno globalizzante nelle curve generate è quello della crisi riscontrabile alla metà del III secolo. Non è facile chiarire il motivo di una tale involuzione nelle importazioni, soprattutto per un prodotto che tocca apici importanti prima e dopo tale recessione; se da un lato è vera una sostanziale crisi economica dei piccoli e medi centri rurali di tutta la penisola italiana a cavallo del III secolo301, che potrebbe aver generato un calo della domanda, non si capisce perchè questo

fenomeno involutivo si verifichi anche nelle aree maggiormente inserite nel sistema commerciale (i

(20)

porti) e nei siti che rappresentano i grandi mercati (le città). La spiegazione potrebbe essere ritrovata in un calo dell'offerta, piuttosto che nella domanda; la ragione cioè potrebbe essere individuata nel calo delle produzioni di sigillata A, che inizia a scomparire dai mercati dai decenni centrali del III secolo, per esaurirsi del tutto agli inizi del IV302. In ogni caso, a tale recessione farà seguito un trend

positivo di grande portata ed impatto e che condurrà, tra metà IV e metà V secolo, le sigillate a raggiungere tutti i mercati toscani, con una straordinaria diffusione quantitativa, spaziale e nelle tipologie di sito.

Le merci iberiche

Se paragonate alle merci africane, quelle prodotte nella penisola iberica occupano un gruppo estremamente limitato, sia da un punto di vista quantitativo, sia diacronico. Si tratta di un campione composto da 132 record, tutti contenitori da trasporto prodotti tra il I secolo a.C. e i primi anni del VI secolo. Le importazioni si concentrano tra I e II secolo d.C. (mediana di cronologia iniziale-finale) e in particolare nel I secolo d.C. (moda di cronologia iniziale-iniziale-finale)303. In questi secoli tali

produzioni raggiungono un discreto grado di penetrazione nei mercati italici, grazie anche all'autonomia amministrativa delle Province, ma non riescono mai a raggiungere un'egemonia sull'intero territorio della penisola; ad esempio in Italia settentrionale sembrano poco presenti, al contrario delle produzioni istriane, commerciate grazie al porto di Aquileia304. Nell'Italia tirrenica,

almeno fino alla metà del II secolo, le coste iberiche sono state il bacino di approvvigionamento privilegiato per l'olio e le salse di pesce305. Nonostante il rarefarsi dei commerci con l'età

tardoantica, una testimonianza della prosecuzione viene dal relitto Cala Reale A, scavato a L'Asinara (Sardegna), che testimonia i traffici tirrenici, che partendo dalla penisola iberica raggiungevano le coste italiche ed in particolare Roma tra la fine del IV e gli inizi del V secolo306.

Tra le anfore, quella maggiormente attestata in Toscana è la Dressel 2-4307, imitazione della forma

italica e prodotta nella Tarraconese. Fino alla fine del I secolo d.C. all'interno di questa anfora viene commerciato il vino di bassa qualità della Provincia, diretto principalmente al mercato di Roma308. 302 GANDOLFI 1994, pp. 132-133

303 Tra IV e V secolo il ruolo egemone esericitato dalla penisola iberica passa all'Africa e all'Oriente del Mediterraneo. A proposito si veda PONSICH 1988

304 FORONI 2012, p. 166 305 PANELLA 1993 306 SPANU 1997

307 PERAZZI 2010, pp. 429-430 (Casa del Bosco - Pistoia), CANTINI 2007, p. 239 (Firenze), MASCIONE et alii 2005, p. 29, nota 52 (Populonia - Piombino), MENCHELLI 1984, p. 260 (Coltano - Pisa), COSTANTINI 2011, p. 398 (Pisa), BERTOLDI-CASTIGLIA 2015 (Santa Cristina in Caio - Buonconvento), VACCARO 2011, p. 246 (Fattoria Badiola - Castiglione della Pescaia), p. 250 (Casette di Mota - Grosseto), p. 251 (Podere Sterpeto - Grosseto), Inedito (Podere Marzuolo - Cinigiano), CYGIELMAN et alii 2010 (Scoglietto - Grosseto), CAMBI-VOLPE 1985, pp. 76-78 (Settefinestre - Orbetello), Inedito (La Pieve - Scarlino), DE MARINIS 1990, p. 258 (Fiesole)

Riferimenti

Documenti correlati

TRASPORTO MERCI Confartigianato applicabile anche a IMPRESE INDUSTRIALI di qualunque dimensione nr.5nr.5 Retribuzioni in vigore dal 1.10.2018nr.5Retribuzioni in

 L’industria delle Regioni del nord servita dai porti liguri vale il 40% del Pil nazionale e il 52,7% dell’export del Paese, per un valore commerciale di 447 miliardi di euro,

chart 7: elaborazioni e stime Ufficio Sudi Confcommercio su dati Istat e «Prima rilevazione oneri amministrativi imprese di. trasporto»,

La strada opera in tutta Europa in condizioni di armonizzazione, grazie a una rete (strade e gallerie) già realizzata, normative tecniche comuni, e libero accesso al mercato (limiti

La forte competizione in atto tra gli operatori logistici negli ultimi anni ha fatto convertire sempre più vettori dal trasporto stradale puro a trasporti intermodali

Se si considera che il volume di merci trasportato nel corso del 2014 è stato leggermente crescente rispetto all’anno passato, pure con un Pil decrescente, si capisce che

Oggetto: Determinazione per l'anno 1999 dei limiti minimi di retribuzione imponibile giornaliera per il calcolo di tutte le contribuzioni dovute in materia

- all'impiegato comandato a prestare servizio in ore notturne non in prosecuzione dell'orario di lavoro o senza tempestivo preavviso o nei giorni festivi deve essere corrisposto,