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Academic year: 2022

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(1)

POLITECNICO DI TORINO

FACOLTÀ DI INGEGNERIA

PROGRAMMI

DEGU INSEGNAMENTI UFFICIAU DEI CORSI DI LAUREA IN INGEGNERIA

RISTAMPA CON l° AGGIORNAMENTO

(2)

/I

presente volume. la cui pubblicazione è sta- ta curata dal Centro di Documentazione della Fa- coltà di Ingegneria. fornisce per ogni insegnamen- to ufficiale le notizie utili ad individuare finalità e sviluppo del corso .

1/ volume è distribuito. insieme alla guida del- lo studente (nella quale sono riportati i piani di studio ufficiali per i vari corsi di laurea). a tutti gli iscritti ed è indispensabile per la formulazio- ne di coerenti piani di studio individuali.

I dati forniti si riferiscono all'anno accademi- co 1975-76; è possibile qualche modificazione re- lativa a spostementi di docenti.

Per i due anni accademici succes sivt è previ- sta Ifl pubblicazione di un aggiornamento integra- tivo. nel quale verranno riportate unicsmente le variazioni eventualmente apportate ai corsi ed ai programmi qui indicati.

La presente edizione non è in commercio.

(3)

P R O G R A M M I

(4)

Prof. MARIO QUAGLIA

Corso di laurea in INGEGNERIA CIVILE I PERIODO DIDATTICO

NOTIZIE GENERALI

Il

corso di Acquedotti e Fognature comprende gli ele me n ti indispensabili alla progettazione delle opere di ingegneria id ra u l i c a nel settore degli acquedotti. del- le fognature e del trattamento delle acque di rifiuto.

Esso deve quindi considerarsi un corso di specializzaz ione con ind iri z zo di pro- gettaz ione.

I corsi di Idraulica. Scienza delle Costruzioni e Meccanica applicata devono considerarsi propedeutici al corso di Acquedotti e Fognature.

PROGRAMMA 1) Idrologia.

- Genesi delle precipitaz ioni - Caratteri dis t ri b ut i v i e misura delle pre c ipita zioni - Prin- cipi di matemati ca statistica applicata all'idrol ogia - Curve di massima possibilità plu- viometrica.

- Problemi di pianificazione e gestionedelle ris orse idriche - Bilancio idro logico di un bacino.

2) Acquedotti.

- Requisiti delle acque potabili - Norme per il giudizio di potabilità -Processi per la pc- tabilizzazione delle acque.

- Fonti di approvvigionamento:sorgenti. falde sotterranee.co rsi d'acqua su pe r f i c ia li - Ind a g in i geo-fisiche - Opere di captazione.

- Fabbisogni di acqua potabile - Dotazioni unitarie - Variazioni annuali. settimanali e giornaliere deiconsumi - Previsionidemografiche.

- Schemi tipicidi acquedotti - Criteri e modalità di progettazione delle opere di addu- zionee delle opere di regolazione e di riserva - Problemidi minima passività -Impianti

;I

~is~~~~f~;'~~t i

di distribuzione _ Dati topografici ed urbanistici di base per il proget- to - Criteridi proporzionamento delle reti - Verifica idraulica delle reticon il metodo di Cross.

- Schemi di impiantI Interni - Criteri di proporzionamento - Apparecchi di misura - Ap- parecchi di erogazione.

3) Fognature.

- Caratteristichedegli effluenti urbani :acque pluviali. acque nere. acque industria li - Sistemi di fognatura - Tipi di spechi - Determinazione delle portate fecali - Determina - zione delle portatepluviali.

- Calcolo di progetto e di verifica de l l e fognature - Metodo ci nematico - Metodo delvo- lume di invaso.

- Criteri e norme per la co s t r u z i on e e l'esercizio delle fognature - Impianti el evatori - Fognature domestiche.

4) Tecnica del trattamento delle acque di rifiuto.

- Corpi idrici - Caratteristiche fisico-chimi che delle acque naturali.

- Paramerrì biologici e fisico-chimici dell'inquinamento.

- Processi di auto.<Jepurazione delle acque superficiali (acque fluenti. acque lacuali) e s otterra nee.

- Tecnologia dei trattamenti di depurazione dei liquami : meccanici.biologici. chimico- fisici. Trattamentoed utilizzazione dei fanghi.

:11Esercitazioni.

J4 or e settimanali.

TESTI CONSIGLIA TI

- M. Quag I ia - Lez i orii di Acquedotti e Fognature.

- G.lppolito- Appunti di Costruzioni Id ra u l i c h e - Ed. Liguori.

- G.Supino - Le reti idrauliche - Ed. Patrono

- G.Bianucci • Il trattamento delle acque in q u i n a t e - Ed. Hue pl i,

1.

(5)

AERODINAMICA Prof. ALDO MUGGIA

Corso di laurea in INGEGNERIA AERONAUTICA

e SCUOLA DI INGEGNERIA AEROSPAZIALE I PERIODO DIDATTICO

NOTIZIE GENERALI

Si raccomanda agli student i di seguire il corso di Aerodinamica dopo aver stu- diato a fondo le seguenti materie propedeutiche:

Analisi matematica I e Il Geometria

Fisica I e Il

Meccanica razionale

Meccanica applicata alle macchine Fisica tecnica

PROGRAMMA

1. Mo t o di un co r po in un me z zo fl uido . Azion emeccan i ca e termica del fluidosu lco r - po. Ipote s i sempl if ic at iv e su lle proprietà fi s i chedel fl u ido .

2. Correnti incom pr es s ib ili non viscose. Equazionidi continuità.della quantità dimo- to. dell'e ne rg i a cinetica.

3. Corrent i inc o m pre s s i b i li piane. Campoattorno a ostacoli. in particolarea profili ala- ri. Applicaz i on i.

4. Corrent i inc om pr ess ibi li spaziali. Campo attorno a solid i di rotaz ione e ali diallun- game n t o finiti. Applicazioni.

5. Correnti compr ess ibili. Equazion i di continuità.della quantità di moto. dell'energ ia.

Grande z zediarre s t oe criti che. Differenze fra i moti subsonici e i moti supersonici.

6. Corr e nt i sub so nic he lineariz zate. Campo attorno a profilialari. solididi rotazione. ali diallungamen tofin ito.

7. Correnti superson i che linearizzate piane. Campo attorno a profili alari.

8. Correnti supersoniche piane non linearizzate. Metodo delle caratteristi che. Onde d'urtoe loropropr ietà. Applicazioni.

9. Correntisuper soniche linear i z zat espa z i ali.Campoattornoa solidi di rotaz ion e e ali di all u nga me n t o fini to . .

10. Cenni sui motitranson i ci e ipe rs o n i ci .

Eser citazion i.

Eserc izi ana li t i c i e numeri c i sugli arg omenti sv olt i nelle le zioni.ln partico la re: deter- minaz ion e dell e proprie t à aerod inam i che di profili alar i.solidi di rotazi on ee ali di a llu n - o amento finito.

. Prove sperimental i co n la galleria del vento.

TEST! CONSIGLIA T!

Numeros i libri possono e s sere consultati pres s o la bibliot ec adell'Ist itutodi Meccan i- ca applicata. Aerodinamica e Gasdinamica.Si segnalano in particolare:

Houghton - Br ock , Aerodynamics.

Hought on - Boswell .Further ae r od y na mics . Kueth e - Schetz er. Foundation s of aerodynami cs.

Abbott -Va n Doenhoff. Theory of wing sec ti o ns . Ferri - Ele ments of aerodynamics of supers oni c flows.

(6)

AERODINAMICA SPERIMENTALE Prol. CARLO MORTARINO

Corso di laurea in INGEGNERIA AERONAUTICA

NOTIZIE GENERALI

Il PERIODO DIDATTICO

Finalità del corso

è

la formazione della capacità scientifica di Osservazion e, Sperimentazione, Documentazione di fenomeni, naturali, artificiali, o misti, perce - piti direttamente attraverso i sensi di cui

è

dotato l'Uomo, o, indirettamente per il tramite di apparecchiature e strumenti. Tale capacità comprende quella di: docu- mentare, dal generale al particolare, il fenomeno, gli oggett.i coinvolti, le condi- zioni ambientali, le circostanze di tempo e di luogo. i precedenti e le evoluzioni storiche, avendo definito le mete scientifiche ed applicative dello studio; stabili- re procedimenti e coordinare impianti e strumenti ai fini di osservazione e di spe- rimentaz ione; di progettare e, in casi sempl ici, rea I i zzare impianti sperimenta I

i.

Requisiti dell'Allievo: la profonda conoscenza della Fisica, nei suoi principi e nei suoi metodi generali e nelle sue definizioni di fenomeni elementari; l'attitu- dine e l'abitudine alla osservazione, alla documentazione sintetica, all'analisi critica delle osservazioni secondo il principio del «dubbio sistematico»..

Le capacità acquisite verranno dimostrate dall'Allievo mediante la formazione di un fascicolo di studio individuale di un fenomeno, proposto dall'Allievo, com- prendente la definizione e l'esecuzione del procedimento di osservazione edi spe- rimentazione.

PROGRAMMA

- Fenomeno. Scomponibilità di fenomeni complessi in fenomeni elementari, in quanto esi- sta. Fattori inf lue nt i .

- Misure; sistemi di misura. Analisi dimensionale, scalare e vettoriale. Analogie e simil i- tudini tra fenomeni.

- Apparecchiature e strumenti per osservazioni e sperimentazioni. Principi e requisiti ge- nerali.

- Deformazione del fenomeno conseguente a Ila sua osservazione. Errori risultanti da pro- ced imenti, strumenti; riconosc imento,class ificazione , riduz ione e compensaz ione d i er- rari.

- Ripetibil itàe non di fenomeni;ricostruzione storica e previsione di fenomeni. Tracce per- manenti di fenomeni.

- Studio d'insieme di fenomeni, dal generale al particolare.

- In fluidodinamica:visualizzazione dei flussi mediante rivelatori e tracciatori presenti o int r od ott i .

- In fluidodinamica le misure principal i: di velocità;di pressioni, di forze, ... e corrispon- denti strumenti.

- Moti ambientali dell'ariae delle acque. Fenomeni di: trasporto; diffusione, mescolamen- to , accumulo. trasformazione.

- Azionifluido dinamiche su: terreni; vegetazioni. strutture fisse, veicoli.Macch inea fluido.

- Il vero ed il modello. limiti di trasferibilità al verodei fenomeni osservati su modello;

condizioni di similitudine;similitudin iristrette.

- Impianti per ricerche sperimentali. Deformazione dei fenomeni conseguenti all'uso di im- pianti e di modelli; interferenze e correzioni. Moto relativo; effetti delle modalità di crea- z ione de I moto re lativ o,

TESTI CONSIGLIA TI

Claude BERNARD - Introduzione allo studio della medicina sperimentale- ed. Feltrinelli UE 672.

R.C. PANKHURST. D.W. HOlDER - Wind-Tunnel Technique - ed. Pitman.

H. BOUASSE - Tourbillons - 2 voli. ed. De lagrave 1931, Paris.

lANGHAAR - DimensionaiAnalysis.

(7)

AERONAUTICA GENERALE Prof. ATTILIO LAUSETTI

Corso di laurea in INGEGNERIA AERONAUTICA

PROGRAMMA

I PERIODO DIDATTICO

Atmosfera in riposo· Aria tipo internazionale.

Aerostato idea le a volume o a peso d i gas costante· Aerostato rea le.

Cenni di aerodinamica.

Motouniforme del velivolo· Volo lìb ra t o > Spinte e potenze necessarie e disponi b i l i - Caratteristichedi volo - Autonom ia e durata - Crociereeconomiche· Diagrammi di uti- liz zazione.

Decollo e atterramento.

Equilibrioe stabilità lo ngi t ud i na le • Proporzionamento dello stabilizzatore e dell'equili- bratore.

Effetto diedro - Manovra deglialettoni - Moti di rollio.

Stabilità s tat ica direzionale.

Volo manovrato nel piano di simmetria e nello spazio.

Azioni di inerzia nel volo manovrato.

Raffica istantanea e gradua le.

Autorota z ione e vite.

TESTI CONSIGLIA TI

Lausett A. - «Atmosfera in Quiete».

Lausett A. eFvFi lipp i -«Elementi di Meccanica del Volo».

Lausett A.·«Es e r c i z i di Meccanica del Volo••

(8)

ANALISI DEI MINERALI Pro!. ELIO MATTEUCCI

Corso di laurea in IN G EG N ERIA MINERARIA

NOTIZIE GENERALI

I PERIODO DIDATTICO

Il corso

è

rivolto agli allievi del quinto anno. Si propone di dare all'allievo la conoscenza dei principali metodi di analisi chimica e mineralogica allo scopo di metterlo in grado. all'occorrenza. di saper guidare uno studio di laboratorio e di giudicare quale dei metodi sia più opportuno per far eseguire singole determinazio- ni, sia ai fini della prospezione geochimica che a quelli dei controlli dei minerali.

Per una utile frequenza sarebbe bene che gli allievi già avessero sostenuti gli esami di Chimica. di Chimica applicata, di Mineralogia e Litologia. Per la maggior parte degli argomenti sono disponibili appunti redatti dal docente.

PROGRAMMA

Introduzione -L'analisi dei minerali come mezzo per la prospez ione geo-m in eraria ed in particolare per la prospezione geo chimica.

Rapporti tra l'analisimineralogi ca e l'analisi degli elementi in un ca m p i o ne minerario ed in una roccia.

Analisi elementare.(fu a li t a t i v a -Procedimento sistematico per via umida. Disgregazione analitica dei minerali. Separazione dei gruppi e degli elementi. Procedimenti per estra- zione con solventi e resine scambiatricidi ioni. Procedimento strumentale per roent- genspettrografia .

Analisimineralogica que tit s tive -Riconosc imentodiffrattometr icodeiminera li.

Analisi elementare quantitativa -Cenni all'analis iquantitativa per via gravimetrica.

Analisiquantitativa per via volumetrica. Titolazionialcali-acidimetriche. os s idovri- duttometriche. complessometriche.

Analisi quantitativa dei silicati e delle rocce limitatamenteai principali os s idivCam- pionatura e considerazioni sugli errori.

Analisi mineralogica quantitativa -Metodo diffrattometrico.

Rapporto tra i risultati dell'analis i mineralogica e dell'anal is ielementare e loro inter- pretazione geologico-minerari a ai fini della prospezione.

Analisistrumentale -Metodi spettrofotometrici per assorbimento. Metodi spettrofotometri- ci per emissione. Metodi roentgenspettrografici tradizionali ed a sorgente radioisoto- piea.Cenni ad altri metodi. Automatizzazione di metodi strumentali e di analisi per via umida.

Organizzazione per le determinazionianalitiche sul terreno ai fini della prospezione geo- chimica.

Esercita z ioni.

Le esercitazioni vertono sui singoli ca p i t o li del programma.

(9)

ANALISI MATEMATICA

Proff.G.GEYMO N A T , S. VITI DE STEFANO, A.R. ABETE SCARAFIOTTI, L.EMANUELE, E.MAR- CANTE LONGO,M.MONTAGNANA, G. LOLLI

7 corsi para Ileli

NOTIZIE GENERALI

I PERIODO DIDATTICO

Il

corso consta di 6 ore di lezione settimanali, 4 di esercitazioni a squadra, 2 di colloqui, consulenze e complementi.

PROGRAMMA

Rich i ami sui nume ri real i e com p l es si e cen n i di geometr ia analitica piana.

•Int ro d uzio neal linguagg i o degli insiemi .

• Ri chi am i su l le fu nz i o ni elementaridi unava ria bi l e reale.

• Limit i e co nt i n u i t à per funz ion irealidi varia b i le real e.

• Calcolo differenz ialee sue applicazioni.

• Formul a di Taylore sue applic a z i oni .

- Te or ia ele me nt a r e dell'integra z i on e per fu n zi on i re a li di var iabil e reale.

•Ce nn i sulle equazioni diff e r e nz i ali ordina rie dello ordinee lin ear i de l2° ord i ne.

Eserc ita z ioni.

Eserci z i rel ativiag l iar g o me nt i svol t i para lle l a me nte a lezi on e .

TESTI CONSIGLIA TI

Gliargomentisopra elencati si trov ano es pos tico n poche vari anti non essenziali in un quals i asitesto universitario di Analisi Matemat ica I: all'iniziodel cor so verranno fornit e indica z ion i IJIÙprecise da part edei vari do c enti sulle var i anti al test o GEYMONAT Lez ion idiMate mat i c a " Ed. Le vr ott o & Bell a.

(10)

l

ANALISI MATEMATICA

Il Doc ent i:

Cors oper Chim i c i, Minera ri . Nucl ear i Corso per Civ i li

Corso per Elettroni ci Corso per Mec cani c i

Corso per Aeronaut i c i. Elett ro tecnic i

PROGRAMMA

M.LESCHIUTTA J.VACCA M.T.ANGELI P.BUZANO P.MORONI

IPERIODO DIDATTI CO

Inte grazione .

Inte g ral i cu rvi li ne i di cam p i sca lar i e di campi vett or iali, calco lo di lu ng hezze . mo- ment i d'inerz ia. baricentr i ; in te g ra l i di fo rme differ e nzi ali, calco lo di un lavor o, di un po- tenz ial e ; inte g ra li doppi. tripli. su pe rf icia l i; applic a z i on ialcalco lo di aree . volumi. mo- menti d'iner zia. baricentr i . Relaz ion ifra i var itipi di integral i• .

Ser ie.

Serie a te rm i n i costa nti , crite ri di converge nza; serie difunzioni :unifo rme converge n - za;serie di pote nze e applicazi o ni; ser i edi Four ier e app licazioni .

Equaz ion idi fferenz ial i.

Rich i ami su tipiele me n ta ri di equ azi o ni differ e n z ia l i del

'0

ordine;traie ttorie ortogo- nali ;equa z ion idi La g ra n g e . Clairaut ; si s t e m i line ar i del

'0

ordi ne ; eq uazioni linea r i di or - dine n; equ a zi o ni differenziali del 2° ordine :casi parti c ol ar i.

Il corsocom pre nd e . oltre alle ore di lez ioni,es e r citazioni acor soriun it o ea squad re . Sono da co nsi de ra re propedeutici gli esa m i di Anali s i Ie Ge om etri a.

TESTI CONSIGLIA TI

Lez ioni di mat em a ti c a pe ralliev i inge g ne r i vol. 3°diP. Buz a n o.

Eserc iz idi Matema t i ca d i Lesch i utta-Mor o ni-Va cca, Tables of inte grals andoth e r ma thema ti c a l data - H.B.Dw i g h t .

(11)

APPLICAZ

IONI

ELETTROMECCANICHE

Prol.FRANCESCO DONATI

Corso d

i

lau

rea in IN GEGN ERIA ELETTROTECNICA

NOTIZIE GENERALI

I PERIODO DIDATTICO

Il corso inquadra lo studio dei sistemi elettromeccanici in generale e d e Il e macchine elettriche in particolare dal punto di vista della moderna teoria dei si- stemi. Tende quindi ad introdurre l'all ievo all

'uso

dei calcolatori analogico e nu- merico nello studio di specifici problemi elettromeccanici.

Per poter seguire con profitto il corso si rich

iede

una buona conoscenza mate- matica di base, in part

icolare

nel campo delle equazioni differenziali,delle matri- ci, delle trasformate di Laplace e Fourier.

Si richiede inoltre la conoscenza della teoria dei sistem

i

e della programma- zione di calcolatori numerici.

Esami propedeutici: Elettrotecnica Il, Macchine Elettriche, Controlli Automatici, Teoria dei sistemi, Elementi d

i

programmazione.

PROGRAMMA

Funz ionamento in con d i z i o ni tran sitoriedi circuit i elettric i lineari e non lineari. Im- postazione matematica del problema attraverso l'uso delle variabilidi stato in generale e l'uso delle funzioni di trasferimento nel caso particolare di sistemi lineari.

Simulaz ioneanalogica e numerica di sistemielettromeccanici.

Modelli matematici per lo studiodei fenomeni transitori nelle macchine elettriche ro- tanti,con particolareriferimento alle macchi ne a cor rente co n ti n ua e s incr ona,

Problemi di stabilità e controllo degli alternatori.

Esercitaz ioni.

Analisidi transitori tipici nei circuitielettri ci.

Analisi di particolari sistemi elettromeccanici.

Simulazione analogica e numerica di fenomeni transitori in una macchina a corrente continua.

Studio al calcolatoreanalogicodelle pendolazion i di un alternatore.

TESTI CONSIGLIA TI

Dispense in co rs o di preparazione

MEISEL - Princ iples of ElectromechanicaI - Energy Convers ion - Mc Graw-HiIl.

(12)

APPLICAZION

I

INDUSTRIALI DELL'ELETTROTECNICA

Prof . EMILIO GIUFFRIDA

Corso di laurea in

INGEGNERIA MECCANICA NOTIZIE GENERALI

Il PERIODO DIDATTICO

Il corso è ampiamente descrittivo e di interesse pratico. Tende a fornire le no- zioni tecniche ed economiche sul macchinario e sugli imp

ianti

elettrici che mag- giormente possono interessare gli Ingegneri meccanici

.

Si rit

iene

indispensabile la precedenza del Corso di Elettrotecn

ica

e sooo con- sigliate quelle de

i

Cors

i

di Fisica Tecnica. Meccanica Applicata alle Macch

ine

e Tecnologia Meccanica.

PROGRAMMA

Impianti di produzione. trasporto e distribuzione di energia elettrica - Normativavi- gente in tema di linee aeree - Costituz ione. caratteristiche e in s t a ll a zi o ne dei trasforma- tori - Impianti elettr ici di stabil iment i ind u s t ri a l i : cabinadi trasformazione. lineeprimarie e secondarie. illuminaz ione.strumenti elettric i; utilizzazione, misura e tarifficazionedel- l'energia. rifasamento,pericol i di folgorazione. impiant i diterra. normativa tecnicae an- tinfortunistica - Motori a corrente alternata e continua: costituzione. caratteristiche. pro- tezione e cr i t e r i di scelta in ra p po r t o alle varie esigenze della pratica. Circuiti raddriz- zatori e regolatori con diodi controllati e convertitoridi frequenza - Cenni sulla trazione elettrica e sui forni elettrici.

Esercitaz ion i.

l) Calcolo elettromeccanicodi un contattore.

2) Determinaz ione de I c ircu ito elettricoequivalente di un trasformatore trifase.

3) Schemi degli impiant ielettrici di uno stabil imento ind u s t ri a le e valutazionedell'impor- to dell'utenza di energia.

4) Calcolodelle caratteristiche di un motore asincrono e schemi dei circuiti di comando e segna laz ione.

5) Calcolo delle caratteristichedi unmotore a corrente continua o. a scelta. impiantoelet- tricoautomobilistico.

TESTI CONSIGLIA TI

E. Giuffrida: 1) Applicazioni Industriali dell'Elettrotecnica. ed. CLUT.

2) Problemi e schemi elettrici,ed. Levrotto& Bella.

(13)

ARCHITETTURA E COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA

Pr of , V. BORAS I

Corso di laurea in

INGEGNERIA CIVILE

NOTIZIE GENERA LI

I PERIODO DIDATTICO

Il corso è diretto in prima istanza a fornire integrazioni ed approfondimenti ne- gli elementi metodologici e culturali (nozioni. classificazioni. normative, schema- tizzazioni critiche ed estetiche, modelli logici, ecc.) attinenti alla organ

izzazione

ed al dimensionamento di fatti distributivi architettonici e all'esame critico di pro- cessi compositivi indirizzati all'edilizia civile ed industriale. Sua final

ità

essen- ziale e specifica è di avviare al conseguimento delle abilità selettive e sintetiche necessarie per l'invenzione formale nella progettistica pratica con particolare ri- guardo all'accordo tra distribuzione e possibilità espressive delle sintesi compo- sitive di pretesti ingegnereschi già conosciuti tecnologicamente soprattutto attra- verso il primo corso di Architettura Tecnica. ma anche in altri corsi propedeutici.

PROGRAMMA Metodo e contenuto.

1) Cenni di teorie estetiche generali;esempi di applicazioni elementari di principi di estetica a tem idiarchitettura contemporanea.

2) Elencoragionatodi pretesti tecnici (s taticì, distribut iv i. im p ia nt i s ti ci . sti I ist ic i, ecc.] come spunti in v e nt i vi per composizioni architettoniche e urbanistiche in aggregati elementari. con prevalente approfondimento dal punto di vista distributivo. Uso degli sche- mi funzionali come mezzi critici e velocizzanti per il riordino delle informazioni meta pro- gettuali. con cenni di ricupero a detto scopoanche di capitoli di matematica operativa.

3) Teoria ed esemplificazionepratica per la schematizzazione organizzativa e per il dimens ionamentodelle principali tipolog ie ediliziedell'epoca attuale [con carattere di cenni generali metodologici),

Verifica del flusso didattico.

La materia esige che l'allievo possegga alcune abilità nel disegno architettonico e ne Ila progettaz ione edi I izia , consegu ibi Ii organic a m e nt e con una frequenza im pe g nat a ai corsi di .D i s eg no Ediles••Architettura Tecnica l»• •Tecnica delle Costruzioni l»••Fisica Tecnicat. ecc. Il corso addestra ad un organicoapprendimento di tutte le materie progetti- stiche che si trovano a valle nel piano di studi per il conseguimento della laurea in inge- gneria civile di qualsiasi indirizzo.

Esercitazioni.

Continuazione dell'allestimento di schedatura critico-antologica individuale dell'allie- vo (con schedature protocollari) di esempiarch ite tt o n i c i d i a lta classe da I punto d i vista delle strutture distribut ive, sratìche, impianti s t iche e composit ive. Redazione di due pro- getti di edifici secondo la tradizionedelle richiesteregolamentari le con i temi:A) picco- lo edificio residenziale; B) piccolo edificio pubblico o per servizi). Effettuazione di prove estemporanee di composizione per l'allenamento a progettazioni grafiche rapide e compen- diose. Visite a cantieri, a edifici,a quartieri, con architetture tipologicamente esemplari.

/Imateriale didattico vienemesso a disposizionedegli allievi attraverso una documen- taz ione specifica , annua Imente aggìor na r a , d istribu ita per schedature antologic h e compIe- te di riferimenti bibliografici.

(14)

11

ARCH I T E T T U R A TECNICA PRIMA Prof. P. SCARZELLA

Corso di laurea in INGEGNERIA CIVILE Il PERIODO DIDATTICO

NO TIZI E GENERALI

Il corso

è

diretto, in prima istanza, a fornire i propedeutici elementi metodolo- gici e culturali (nozioni, classificazioni,normative, processi tecnologici, itinera- ri progettativi) indirizzati all'edilizia civile ed industriale. Sua finalità essenzia- le e specifica

di avviare al conseguimento delle abilità sei etti ve e sintetiche necessarie per l' invenz ione forma le nella progetti stica arch itetton ica facente ri- corso all'integrazione interdisciplinare di strutturazioni impiantistiche, statico- costruttive, distributive.

PROGRAMMA Me todo e contenuto.

Le lezion i SOno di r ette a foca li z za re gli aspe tt ied i probl e m i fon d a men ta l i at t i n e n ti a Il'arch itettura come te cni ca e come arte ;ta li as pe tt i atte ngo no in par tic o la r e ai seg ue nt i argome nt i:

1) la metodologia progettuale ed architettonica;

2) l'evoluzione formale nelle principalitecn i che cost r ut t i ve in re la zion ealle intuizioni di comportament iattivi (mecc anici, igroscopici.termici.chimic iIed a es igenze funz iona- li d' uso;

3) gli as pe tt i strutturali partico lar idell' ed if ic io in fun z i on e deidive rsi ordini diesigen- ze (di sicurezza,di igiene.di difesadagli agenti atmos f er i ci.di vent ila zione naturale e d' a cclimatazione. di difesada i rumori,d'illuminazione naturale ed art i f ic ia le . d ' ind us t r i a - lizzazione e prefabbricazione dei com po n e nt i,d' adeguament o all e esig e nze distributivee funzionali, ecc.);

4) l'inserimentonei fabbricatidi parti colari impianti tec ni c i seco ndo le esi ge nz e di si- cu re z z a , d' ig ienee d'uso del fabbric ato:

5) la progettazione esecut iva e l'organ iz zaz ionecant ier ist i c a edi pr odu zione indus t r i a- le determ i nanti particolari ideazioni ar c h i te tt o nich e ;

6) argoment i monografic i di in f or ma z i o ne e di approf o ndim entoper inte g ra z i o n e cultura- le e per puntua le aggiornamento con l'evoluzione della tecnica.

Verifica del flusso didattico.

Il corso presuppone le nozion i forn it e da tutte le di s c ipl inedel bienn ioed in partico- lare l'acqu isizione dei mezzigrafi c i e modellist i c i . forniti da i cor si di Disegnoe di Dise- gno edile. Il corso èco r r e la t o a gran parte delle mater ie applicativ e del triennio . In parti- colare risulta indispensabile l'acqu isiz ione. in prec edenza o in parallelo. della Fisicatec- nica. della Scienza delle costruzioni. della Tecnologia dei materiali edella Chimica ap- plicata. D'altra parte le architetture tecniche cos tit uisco no premesse sia alla progettazio- ne architettonica integrata degli edifici a livelli più avanz ati.sia alle materie di settore tecnico rig ua rd a n ti pa rtic o la r i as pe ttie tipolog ie pr oge tt ua li nel cam po de ll a ing egn eri a civ ile.

Esercitazioni.

Le esercitazioni SOno dirette a due obiettiv i strettamente legati: 1)ad addestrare le ca pac ità cr i t iche e ad arricch ire i I patrimonio cu Itura le tecn ico-a rch itetton ico de Il 'a Il ie- vo attraverso la schedatura di e s ernpi di archit etture e di loro elem enti va lidi sott o i pro- filisia tecnici che estetici (tali es em pi vengono ril e vati direttamentedurante vi site ad edific i e cantier i o vengono desuntida doc um e ntazi o nigrafic h e. fotoqrafichesecc.I: 2)ad addestrare le abilitàsintetiche e creativ eattra ver so la prog ettaz i one ed ildis egn o di un cert o numero d i e laborat i d i tipo «es e c u tìv o»e attraversoprove ext emporane e d i inven- zione da eseguirsi in aula per l'allenamentoa progettazioni grafiche rapide ecompendios e.

/I materiale didatticoviene messoa disposiz ione deg li all i ev iatt ra v e rs o una docu- mentazione spec ifica.radunata in tavole o in cataloghi spec ia l i zza t i an n ua l me n te aggi or- nati. distr ib uit a per schedatureantologi ch e. co mp l e tedi rifer iment ibibliografic i.

(15)

ARCHITETTURA TECNICA SECONDA

Prof. A, CAVALLARI MURAT

Corso di laurea in

INGEGNERIA CIVILE

NOTIZIE GENERALI

Il PERIODO DIDATTICO

Il corso

è la parte conclusiva delle già impartite discipline d'Architettura Tec- nica e di Composizione Architettonica, caratterizzanti gli studi d'ingegneria civi- le edile, quale fase di approfondimento teorico a livello superiore e quale fase ap- plicativa con idonee abilità acqu

isite

nei corsi sull'industrializzazionee documen- taz

ione.

Sua f

inal ità

spec

ifica

è la progettistica tecnica edilizia ed architettonica promossa a significato di strumentazione compos

itiva

avvalentesi di metodi d

'in-

tegrazione

i

nt erdi sc i p l i nare di istanze impiantistiche, costruttive, distributive, or- ganizzative, normat

ive

ed estetiche.

PROGRAMMA Metodo e contenuto.

Il corso si articola in tre sezioni:

al indagini cr i t ic o -a n t o l o g i c he , puntuali co n l'evoluzione cu l t u ra le. per approfondimento ne Ila documentaz io ne ar c h itettonica;

b) allenamenti inv e n t i v i e proqe ttuati , ambedue finalizzati concretamente in tesi di lau- rea. le quali tesidi laurea sono sintes i e rielaborazioni di apporti maturati nelle precedenti discipl ine eArohite tturaTecn ica lo, .A r c h i t e ttura e Composiz ioneArchitettonicao,sUrba- nistica o,sDocumentaz ion e Architettonicao• •Materie Giurid iche e socialio, •Estimo., e tutte quelle altre ancora che sono affini per intento formativoe culturale;

cl coordinamento interdisciplinareanche mediante consul en zespecialistiche.

Verifiche per il flusso didattico.

La materia si presenta come complemento di diverse discipline già sopra el e nc a t e . a monte nel corso di laurea civile.soprattutto per:

a) el e me n ti costruttivi speciali per connessioni integrative con argomenti proprii di di- scipline dispec ial i zzazione edi li zi a (imp iant ist ica. canti er istica, stat ica);rich iam i di teo- rie metrol o g iche, modulazion i etolleranze nell'organizzazione produttivistic a del prodotto edilizio;

b] caratter idistributivi perco nn e s s i o n i integrative sulle tipologie e aggregazioni urba- ne monoo pluritipo ;complementi informativi per il dimensionamento architettonico gene- rico anche con il ca lc o l o automati c o ; st r u tt u re edilizie speciali.quali per es .. quelle per la ospedali z zazion e. per i pubblic i spettacol i, per le pubblicherelazioni e la s ocialità, il commer cio . i trasporti,ecc.:

c) doc umentazi one arch itett oni c a ed urban i st i ca:sch eda ture e schemati z z a z i on i d'awia- men t o compositi v o exte mp o ra ne o .

Esercitazioni.

al Ricerche pers on al ied interrelazioni co l le g i a l i su l piano CfltICO;

b) approfondiment i metodologici finalizzati ai temi prescelti per le var ie tesi di laurea individuali ;

cl perfezionam ento spec i a l i s t ico applicato alla pr ogettazionedi tipoprofessionale int e- gral e,anchemediant e l'eve nt ual e co ns u lt a zi on e di gruppo se finalizzata alla prog etta z i o- ne es e c u t i v a indi vi d ua le.

Il mater ialedidatt ic ovi enemesso a dispos izion edegli allievi attraversouna docum en - tazionespecifica, radunata in tavole o in catalogh ispecializzatiannualmente ag gi or na ti , dis t r i b u ita per schedaturean t o l og i c h e , complete di riferimenti bibl iografici,

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ARTE MINERARIA Prof , RENATO MANCINI

Corso di laurea in INGEGNERIA MINERARIA

NOTIZIE GENERALI

Il PERIODO DIDATTICO

Il corso ha lo scopo di fornire agliallievi ingegneri di miniera le conoscenze tecniche necessarie alla razionale programmazione. progettazione e conduz ione dei singoli lavori di scavo e della globale coltivazione di cave e miniere.

Insegnamenti propedeutici:

Principi di geòmeccanica. Tecnologie minerarie.

PROGRAMMA

- Caratterigenerali dell'industria min eraria. notiz ie su l la sua evolu z ione storica, suoi rap- porti con le altre attività industriali, co n l'economia mondiale e nazionale,con l'ambiente.

- Ricerca mineraria:metodi di ricerca. programmazione dei lavori di ricerca,cubatura eva- lutazione dei giac imenti.

- Stabilità delle fronti di scavo e delle cavità sotterranee:criteri di progettazione di ope- re di sostegno (armature e rivestimenti) temporanee e definitive. e relative modalità di realizzazione.

- Problemi connessi con la presenza nel sottosuolo di acqua. gas, anormali stati di solle- cit a z i o ne delle rocce. e relativesoluzioni.

- Richiami sulle conseguenze dei lavori sotterranei sul soprassuolo, previsione della loro entità. provvedimenti atti ad eliminarne o ridurne le conseguenze dannose.

- Condizioni ambientali nei cantieri sotterranei:verifica della loro salubrità, e provvedi- menti atti a migliorarla.

- Organizzazionedello scavo di gallerie. pozzi ed altre vie sotterranee, con esplosivi e con a Itri mezz i. e con eventua le consol idamento preventivo de Ile rocce o terre n i.

- Metodi di coltivazione ordinari e relativi criteri di scelta; progettazione di coltivazioni sotterranee secondo i metod i trad iz iona I i, comportanti i I diretto accesso de Il 'uomo. e di coltivaz ionia giorno.

- Coltivazione di minerali fluidie coltivazioni speciali.

- Programmazione generale dello sfruttamento dei giacimenti.

Esercitazioni.

- Programmazione di lavori di ricerca; cubatura e valutazione di giacimenti.

- Problemi geometrici e topografici connessi con la progettazione di opere minerarie (attra- versamento di faglie. traduzione in planimetrie e sezioni dei risultati di campagne di son- daggi ecc .) ,

- Progettazione di armature e rivestimenti (quadri in legno ed in metallo, centine metalli- che. armature sospese. rivestimenti in muratura e metallici. butte ,ca s t e Ile ecc.j pergal- lerie. pozzi e cantieridi coltivazione.

- Calcolo di previsione dell'influenza a giorno di lavori sotterranei; previsione dei profili dibacini di subsidenza.

- Scelta e progettazionedei metodi di coltivazione a giorno ed in sotterraneo per varie s i- tuazioni tipiche.

Inoltre gli allievi sono tenutia svolgere un tirocinio pratico estivo in miniera.

Ad integrazione delle esercitazioni scritte e grafiche possono essere predisposte vi- site a cantieri minerari ed altri lavori di scavo.

TESTI CONSIGLIA TI

Stante la varietà degli argomenti trattati l'insegnamento non si basa su di un unico te- sto di studio. Volta a volta vengono segnalati agli allievi i testi e le pubblicazioni cu i at- tingere per integrare se del caso le nozioni impartite durante il corso e per perfezionare la propria preparaz ione. Ta I i test i e pubbl icazio nI sono con su Itabi I i presso la biblioteca de I.

l'Istituto di Arte Mineraria.

(17)

ATTREZZATURE DI PRODUZIONE

Pro f. A. DE FILIPPI

Corso di laurea in INGEGNERIA MECCANICA

NOTIZIE GENERALI

Il PERIODO DIDATTI CO

Scopo del corso

è

lo studio dei problemi connessi con la produzione media nt e macchine automatiche : sono Quind i analizzati tali tipi di macchine, il loro attrez- zaggio e la scelta delle condizioni ottimali di taglio. Sono anche discussi gli in - flussi della progettazione sul costo del prodotto finito.

AI

fine di una buona com- prensione degli argomenti trattati,

è

da considerarsi come propedeutico l'esame di Tecnologia Meccanica.

PROGRAMMA

- Progettazion e del prodotto e org anizzazion edella produzion e:ca ra tt e r i s t i c he del prodot- to; quantitati voda produrre nell'unità di tempo; duratadella produzione; tipi di produ- zio ne .

- Criti ca economicadel prodotto e scel ta dei mez zi produtt i v i: progetto funz iona le e pro- getto co s t rutt i v o ; scelta de I mater iale;confrontofra metod i di la v o r a zio ne in alternativa.

- Ottimaz ionedelle condizioni di taglio:durata de ll ' ut e ns il e e lavorabil ità del materiale del pezzo; legge di Taylor generalizzata; leggi non tayloriane; cr it e r i di minimo costo.

massim a produzionee massimo profitto.

- Attrez zature: lo ro requisit i ed elementica ra tt e r i s tic i; im pi a nt i oleod inami ci e pneum ati- ci: fluid i, componenti, simbologia, cir cuiti eleme ntar i e sequenziali.

- Macchine utensiliautomatiche:torni automatici mono e plurimandrino ;macchinea trasfe- rimento; macch ine utensili a controllo numerico•

• Metodi non convenzionali di lavorazione: elettroerosione, el e ttr o c hi m i c a , ultrasuoni, pla- sma, fascioelettronico,saldatura ad attrito, tagliocon getto liq u id o .

Esercitaz ion i.

Le esercitazioni hanno per oggetto l'applicazionedi alcuniargomenti trattati nel le le - zioni,quali: scelta del materiale per particolari meccanicida sottoporre a lavorazione con asportazione di trucio lo, ottimazionedelle condizioni di taglio. dimensionamento di parti di attrezzature.

TESTI CONSIGLIA TI

G.F.Micheletti - eTecno lcqla Meccanica:Le macch ine utensill»:

M. Rossi ·eAttre zz ature meccaniche e lavorazioni in serie••

(18)

AUTOMAZIONE Prof. E. CANUTO

Corso di laurea in IN GEGN ERIA ELETTROTECN ICA

NOTIZIE GENERALI

Il PERIODO DIDATTICO

Esistono dispense del corso che si consiglia di integrare o attraverso appunti presi in aula o la consultazione di capitoli di testi specializzati o di articoli trat- ti da riviste scientifiche, indicati nelle dispense.

Si presuppone che l'allievo abbia acquisito nel corso di Controlli Automatici una sufficiente conoscenza di teoria dei sistemi, possibilmente completata nel cor- so di Tecnica della Regolazione, che dovrebbe essere seguito in precedenza.

A partire dall'anno accademico 1976-77 lo svolgimento del corso presupporrà che l'allievo abbia seguito i corsi di Teoria dei sistemi (III anno) e di Controlli automatici (IV anno).

PROGRAMMA

Il corsotratta della rappresentazion e. simu la zi one e identificazione di si s t e mi , con particolareriguardoai sistemi linearied invariat i.

I punti fondamentali del corso sono:

- la formulazione di modelli matematic i per la descrizione del comportamento di sistemi fisici

- le tecn ic he per la lor o s imu lazione su ca Icolatorenumerico

- le metodologie per la stima dei valor i pi ù opportuni da attribuire ai parametri del mo- dello apartireda misure ing re ss o -uscita del sis t ema .

Conrifer imentoalla simulaz ionenumerica di sistem i continu i. particolare enfasi vie- ne attri b ui t a al problema del campionamentoe ricos truzione di segnali.

Il cors oèa carattere teorico. le esercita zioni consistono in esercizi svolti in aula.

tende nt ia conferire familiarità con i problemi di modellistica e simulazione.

(19)

CALCOLATRICI E LOGICA DEI CIRCUITI (*) Prof. A.R.MEO (I corso)

Corso di laurea in IN GEG N ERIA ELETTRONICA

NOTIZIE GENERALI

Il PERIODO DIDATTICO

Il corso si integra cogli insegnamenti di «Calcolatori e Programmazione» e

«Teoria e Progetto dei Circuiti Logicif), coll'intento di fornire le nozioni di base per un indirizzo di «scienza dell'informazione».

PROGRAMMA

Generalità sull'organizzazione di un elaboratore numerico.

Descrizione dettag liata di un elaboratore re a le. con particolareriferimento alla gestio- ne delle unità periferiche.

Programmazione in «assembler» e in «job-control-languagef).

Linguaggi formali (breve rassegna).

Compi latori (breve rassegna).

Esercitazioni.

Programmi in «assemblerf) e in «job-control-Ianguage», Esercitazioni su un calcolatore.

TESTI CONSIGLIA TI

Le dispense del corso. oltre ai libri consigliati per corsi di "Calcolatricie Logica dei Circuitif) (prof. Reviglio) e di «Calcolatori e Programmazione» (prof. Serra).

(*) Denominazione dell'insegnamento secondo il nuovo Statuto:SISTEMI DI ELABORAZIONE D ELL' INFORMAZI ONE.

(20)

CALCOLATRICI E LOGICA DEI CIRCUITI

(* ) Pro f. G. REV IG LI O (II corso )

Corso di laurea in INGEGNERI A ELETTRONI CA

NOTIZIE GENERALI

Il PERIOD ODIDATT I C O

Il corso si pre figg e lo scopo di ill u st ra re i pri nci p i di fun z ionam en to degli ela - bo rato ri sia dal punto di vista di im p o s t a zio ne logica dell'hard wa re, sia so tto gli aspetti costitut ivi e operativ i del softwa r e.

Esame proped eut ico (auspicabil e) : Teoria e prog ettodei cir c u i ti lo g i ci.

PROGRAMMA

- S ist em i di numer a z ione .

- Orga n i z z a z i on e de i sistemi pe r l'e la borazione dei dati .

- Organodi calco lo e suoi compo ne nti:reg is tri aritmetic i. sornrnatori, ci rc u iti pe r lamol- tiplicazi o ne e la divisione . co mp ara t o r i•

• Organ i dimem o r i a:me m or i e principalie ausiliarie;memorie dimassa cone senza so- sti tui bil i tà del supportodire gis tra z i o n e. Circuitidi selezio ne.Memorie a sola le ttu ra.

Memor ie associative .

- Org anidi ing ressoe usc ita : tipi prin ci pa li. Buffe r e mat rici di codifica e decod if ica . - Organodi coma n do :iI programm a di ca leolo, l' is t r u z ione e gli ele mentiche la c ornpo n -

gono. Te cn i che di indirizz am ento. Fa s i esecuti ve dell 'is t ruz ione .

- Linguaggi simboli c i:Assemblat ori e in te r pre t a t ivi ; ma croi s t ru z i oni e su brou t i nes . - Compilatorie linguagg isuperiori .Pac k ag e s .

- Sistem i operativ i: Compiti e costi t u zione; multi prog ra mmazione e mu lt i el a bora z i o ne.

Alloc a zion e din am ica della mem or ia e reloc a z ione .Memor ia virt uale. Ge sti o ne deIle oper az ion i. Mod a l it à di fun zi on a ment o:ba tc h. tim e-s harin g, tem pore a l e .Programmi con- versazionali e intera ttivi .

Es er c it a z ion i.

- Linguagg i per calco lo te cni c o : Fortra ne Ba sic . - Ass emblatori• reloc at oriecc.

-Tec niche di imp ie godi bas i-da ti. listeec c.

-Ap p lica zio ni grafi ch e e sof tware rel at ivo .

TESTI CONSIGLIA TI

Rev ig li o - Calcolat o rie logi ca dei circuiti - Lev rott o & Be ll a . Ch u - Digitai Compute r Desig nFu nda me nt al s - McGraw- Hili.

Ri ch ard s - El e ctr on i c Digit ai Co m po n ents and Cir c u it s - Van Nostrand. Ph ister - Log i ca l Design of Dig i t a iCo m pute r s - Wile y .

Wolter s -Guida alcalcol a to re elettroni co.

(*) Denom inazione dell'insegnamento secondo il nuovo Statuto: SISTEMIDI ELABORAZIONE DELL'INFORMAZIONE.

2.

(21)

CALCOLATORI E PROGRAMMAZIONE

Pro!. ANGELO SERRA

Corso di laurea in

INGEGNERIA ELETTRONICA

NOTIZIE GENERALI

I PERIODO DIDATTICO

Questo corso è il primo corso dell'indirizzo di informatica per ingegneri elet- tronici ed è propedeutico al corso di Sistemi di Elaborazione dell'Informazione (prof. Meo}, Lo scopo del corso è quello di fornire agli studenti le informazioni in- troduttive riguardanti gli algoritmi e la loro risoluzione sul calcolatore attraverso un linguaggio evoluto quale il FORTRAN. la struttura del calcolatore, la rappresen- tazione delle informazioni al suo interno, l'aritmetica, le basi della programmazio- ne in linguaggio macchina. Oltre a questa parte formativa che riguarda le metodo- logie sulla programmazione del calcolatore il corso fornisce altre notizie di carat- tere più informativo sulle prestazioni dei periferici e sui confronti fra i vari tipi di sistemi operativi.

PROGRAMMA

1. Algoritmi :diagrammi a bloc chi. i cicli. le procedure. esempi di algoritmi sulla matema- tica elementare e su ll ' o rd i na me n t o di vettori. .

2. FORTRAN IV: il linguaggio con numerosi esempi applicativi in aula tratti dall' ingeg ne- ria, dalla matem at i c a e dall'informat ica; es e r c i t a z i o n i pratiche sul calcolatore IBM370/125 del Centro di Ca Icolo del Politecnico.

3. Aritmeti c adel cal c o la t o re:conversione di numeri interi.frazionari.reali da una base a qualsias i altra. casi particolari:bas i 2. 8. 16.10;numeri a punto fissoe a punto mobi- le. operazioni relative; ese m pi di cal coli più complessi:somma di prodotti. calcolo di equazioni all edifferenz econ numeri rappresentati con punto fisso;algoritmi di molti- pli ca zi o ne di numer i interi positivi o negativi in complemento a 2.

4. Cenno sui circuiticombinatori esequenziali (necessari per la comprensionedella strut- tura del calcolatore): algebra di Bco le, sintesi di circuiti combinatori con porte and-or • nand , nor;esempi di applicazione:sornrna tore-s ottrattor e binarioa bit. decodificatore.

multiplexer;ele me n ti dimemor ia : i varitip idi flip-flop, i registri e i contatori.

5. Struttura del calcolator ee cenni di programmazione in linguaggio assembler:

i blocchi fondamentali. un i t à di calcolo. la memoria. il controllo. l'unità di ingresso uscita ; le memoriea nuclei ;metodi di organizzazioneed indirizzamento della memoria: la funz ione dei vari registr idell'unità di calcolo. il registro indice e il suo uso; sche- ma a blocchi di una unità di interfaccia standard, i circuiti per le in t e rr u z i o n i : l'unità di controllo: le fasi di esecuzione dei vari tipi di istruzioni;unità di controllo rni c r o- programmate e confronto con altri tipi di soluzione; un esempio; l'unitàdi controllo del calcolatore HP 2100; i vari tipidi istruzioni nel linguaggio base del ca lc o latoreilepseu- doistruzioni per la definizione di costanti. di indirizzi. per la riservazionedi memoria.

la chiamata di subroutines; alcuni semplici esempi di programmazione in linguaggio base (assemblerDAP-161 con e senza calcoli aritmetici.

6. Organi periferici di un ca l c o la t o r e: principidi funzionamento. e dati car atterlstici di lettore e perforatore di schede. lettore e perforatore di nastro di carta. stampante. na- stri magnet ici.dischia teste fisse e a teste mobili. tamburi.

7. Software di base. Cennosu assemblatori. linkage editor. ca r i c a t or e . influenza delle so- luzioni hardware sulle prestazioni di questi programmi in vista della multiprogr amma- zione.

8. Sistemi operativi. Funzion i di un sistema operativo e gestione delle risorsedisponibili; la programmazione di ingre sso-uscita. meccanism idi interruzione. istruzioni per la ge- stione delle interruzioni; il controllore di canale (cenni); la gestione della memoria:parti- zioneunica, più partizioni fisse o variabili. partizioni a pagine. tecniche di segmentazione. ge- stioneecontroll odei lavori ; la gest ionedei disposit ivi ; la gestione dei files:file sequen-

(22)

ziali, ad ac c ess o diretto,a ind i ci seq ue n z ia l i ; il linguagg i odi coma nd o del sis te m a operativoOS 370: la multiprogramma zion e, time sha r i n ge sis t e ma batch,conf r o n t i . tipi di elaborazi one in un sistema time sharìn q , ilso f t wa re e l'hardware spe c i a l i per un si, st e ma time-shar ing, la memoria virtuale. la pagin az ione e rilocazion e dinami ca deg li indirizzi;un esempio di un sis te ma time-sh aringdel 360/67; cenni di elabor az ion e a distanza, il tempo real e.

Esercitazion i.

1. Risoluzionedi problemi tratti dall'ingegn eri a. dall amatem at i ca e dall'inf orm ati c a at - traverso l'analis i, il diagramma a blocchi, la cod ifi c a in linguaggio FORTRAN in au la e sul calcolatore. Esempi di problemi trattati :

- Calcol i di integrali e medie di funzioni. - Problemidi orientamentodi vettori.

-Conversione fra due basiqualsiasi di num eri reali qualsi a s i.

- Simulaz ione dell'esecu z ione dell e istruz i oni di un ca lcola t ore fitt iz io tram ite mi cr o - programma.

- Simul az ion e digio ch i.

- Simulazione di sistemi fis i ci tramite eq uazi o n ial le diffe r enz e.

2. Esercitaz ione in aula di applicazione sull'aritmetica:calcoli nelle varie ba s i con rap - presentazioni in fixed point e in floating -point.

3. Esercitazioni sulla programmazione in linguaggioassembl er in aula : ri s o l u z ioni di sem- plici problemi di trasferimento dati e di calcoli aritmet i ci in DA P- 16.

4. Eserciz i sul linguaggio di co ma nd o del si stema operativ oOS del 370.

TES TI CONSIGLIATI

1. A.Siciliano - Il linguaggioFO RTRAN - ed.Zanichelli 1974 .

2.Andronicoe al tr i - Sci e n zadeg l i elaborator i -vol. 1 e 2-ed. Za n i c he lli.

3. Appunti sulla struttura del calcolatore.sul lingua ggio as s e mb ler DAP-16 - ed . CLU T.

(23)

CALCOLO E PROGETTO DI MACCHINE

Prot. RENATO GIOVANNOZZI

Corso di laur ea in INGEGNERIAMECCANICA

NOTIZIE GENERALI

IPERIODO DIDATTICO

Corsi propedeutici :Meccanica Applicata, Scienza delle Costruzioni, Costruzio- ne di Macchine.

PROGRAMMA

• In gr a na g gi cilind ri c i e con i ci adenti dir itt i.

- Ingranaggi cilindric ie conic ia denti obliqui.

- Tagliodelleru ot e ci lindrichee conichea dent i dir itt ied obliqui . - Ruote elicoidal i per trasmissioni fra assi sghembi.

o Calcolo di resistenza degli ingranaggi.

- Trasmissioniaca t e na .

o Calcolo di disch irotanti a forte velocità.

- Velocità critiche degli alberi rotanti . - OscilIazion i torsiona li deglialberi.

- Tubi e loro giunzioni.

- Organidi int e r c e tt a z i one . - Funi metalliche.

- Pulegge e volani •

• Bielle.

- A Iberi a gomito.

- Pistoni - fasce elastich ee spinotti.

Fs ercit e z ioni,

Consistono in calcoli inerent ia dischi rotanti, ve locttàcritiche flessionali.ruoteden- tate corrette, verifiche di organi di motori alternativi con studio delle oscillazioni torsio- nal l ,

TESTO CONSIGLIA TO

R.GIOVANNOZZI • •Costruzione di Macchine. vol. Il • Ed. Patrono Bologna.

(24)

CALCOLO NUMERICO E PROGRAMMAZIONE p

er

Elettronici

ed Elettrotecnici

Praf.M.CIRI N À

Corso di laurea in

INGEGNERIA ELETTROTECNI CA

NOTIZIE GENERALI

Il PERIODO DIDATTI CO

La diffusion e cre sc ent e dei calcolatori el

ettronici

è andata conferendo una nuo- va dimensione al calcolo numerico, stimolando sensib ilmente la ricerca

e

lo svio luppo di metodi e algoritmi di

ca l c o l o - automatico - adatti per affrontare

con l'aiu- to di un elaboratore problemi pratici di not

evol e

difficoltà. Anch

e

in tale quadro, l'ob

iettivo

fondamentale dell 'anal is i num

erica

resta quello di fornire una proc

edu-

ra atta a det

erminare

un insieme di numeri qual

e

soluzione di un problema dato e di forn

ire,

allo stesso t

empo,

una valutaz

ion e

d

ell'errore

presente in quei numeri.

Una prima parte del corso di Calcolo numerico e programmazione sviluppa un linguaggio di programmazione molto usato per i calcoli sci

entific i

- il Fortran· e dà i concetti generali concernenti gli errori ne

i

calcoli numerici

;

in effetti però, più che un capitolo a sè stant

e,

questi argom

enti

costituiscono un utens

ile e

una pr

emessa

di cui si fa frequentemente uso in tutto i I corso.

I sistemi (di controllo, decisionali, economici, statistici, etc.) di cu

i

si occu- pa sempre più l'ingegneria moderna sono spesso ben rappresentati da modelli ma- t

ematici

lineari

;

una seconda ed ampia parte de

l c

or so si oc cupa di problemi linea - ri e sviluppa tecn iche e algoritmi con

c ern ent i :

- il prototipo degli op

eratori

lin

eari.

c

ioè

le matrici

;

- la risoluz

ione

numer i ca di equaz i on i lin

ear i;

- la riso

luzion e

numerica di p

rogrammi

lineari di ottimizzaz

ion e

vincolata (pro- grammazione lineare)

.

Spesso i problem

i

pratici non sono lin

eari e

d

'altra

parte non sempre l'appros- simaz

ione

lin

eare

di tali probl

emi

è adeguata

;

una terza parte del corso si occupa di problem

i

non lineari e in parti

colare

della ri

soluzione

di

equaz i oni

non lin

eari

insistendo su qualche metodo

>

come quello di Newton - ch

e

è anche utile per af- frontare problemi di ott

imizzaz ione

non lin

eare.

Infine una quarta part

e

d

el

corso si oc

cupa

d

i

un argom

ento

scelto tr

a

risolu- zione nume

rica

d

i equazi on i differ en ziali,

in

terpolazion e e

approssima

zione, e

in

-

tegrazione numeri ca.

Durante il corso si r

i chi ede

agl

i

allievi di affrontare un congruo numero di pro- blem

i

ed es

ercizi insi s te ndo in particolare

su diagramm i di flusso e programmi For- tran

e

di sv

iluppare

alcune eser ci t a z i oni sull'

elaborator e

del Centro di Calcolo.

Per partec ipare con profitto al

co rso gli alli evi

devono poss ed ere una buona

conoscenza della mat

ematica

del bi

ennio

sp

ec i alm ente

com

e

capacità a servirsi

correttamen t e d

i conc ett i non

n

ec essariam ente

semplici; tra le conoscenz

e

preven-

tive specifiche sono particolarm

ente

uti li quell e concern

ent i

le matrici

e

le fun

-

zioni di più variab

ili.

(25)

PROGRAMMA

Nella descriz ioneche segue si indica no i para g ra fi di (F) (v.oltre) che cont e n g o n o.

,- almeno in buona part e - losvi l u p pode gl i arg o menti fatt o in cla s s e.

Linguagg io For tran

Costanti.variabi li . indici . Istr uzionidi ing re s s oe uscita. Is t r u z i oni: DIMENSION. IF arit me t i co . GO TO. DO. CONTINUE. FORMATofu nz i o ne rnono-Istruz ion e , FUNCTION. Di a- gramm idi flus s o. Ra p pr e s entazi on edei dat i nell'e labo ratore . Istruzi on i : DATA. SUBROU- TIN E. EQUIVALENCE. COMMO N . IN TE G ER. REAL. EXTENDED PRECISION.

I. Rappre s enta zione dei nume ri ederrori

Ra p pr es e nt a z i on e dei numeri. Camb i am entodi bas e. Error i di arrot o nd ame nto. di tron - came n t o edi instabi l i t à nume rica. Propa g a z i on e degli errori:can c ell azi on eed erro ri nei dat i . (F): 1.0. 1.1. 1.2.1. 3.

Il. Ma tr i ci

Lospa z i o lineare didim ension e finita ; funzioni e fu n zional i lineari . Lo spazio di ma- trici

f.

mxn; operazio nie sot tornatrici , Inversa edete rm i na n t e ; ilteore ma fond am e n tal e su l l 'invertibilità; trasposta e invers a del prodotto. Autovalor i eau t ov e tt ori; pol i nomio ca - ratter i st i c o. tra c c i a. spet tro e ra g g io spettral e; ca l c o lo del polin omio caratt e ristico; il te o- re ma del l'app l icazione spet t ra le (version e ele me n t a r e ). Clas si note v o li di ma tr i ci:mat ri c i unita rie. matrici d ia q cnal iz z abi l i,ma tr ici hermitiane . Norm e ;norme di vett or i e norme di matri ci ; norm e compatibil i e norme ind otte.

(F) :3.0 . 3 .1 .3 .2.3.3 .3.4 .3. 5 . 3. 6 .3 . 7; (integrarecon gli appun ti delle le z i oni ).

III. /I sis te ma line ar e Ax

=

b

Es i sten z a di soluzion i;rangodi unamatr i c e. Il me todo-di Gauss ;sc elta dei cardin i: varia nte Ga u s s-J ord a n;numero di operazioni. Tria ngo lar i zz a z i o n e. Me todi iterat iv i;ilme- tod o di Ja c o bi ed il metod odi Ga u s s-S e i d e l. Stima degli errori e nu me ro di condizionamento.

(F ): 4.0 . 4.1. 4.2. 4.4. 4.5 . 4.6. 5.0. 5.1.5.2; (int e grar e congli appun ti dell e lezioni).

IV . Pro gra mm a z ione lineare

Mod ell ide ci s i on ali linear i e il pr ob le ma linea re di minim ovinc o lat o.Pr ob l e m i eq u i v a- le nt i. Le so luz ion idel pri ma le .Solu z i on i base. Cal colodell a sol u z ione; il metododel sim- plesso; i criter i pe r la scelta de l car dine; l'algor itmo.

(F) :20.0 . 20.1 . 20.2; (C):Modelli decisionali lineari. il prob lema prirna le , il metodo de lsimplesso .

V. So l u z ion idi eq uazioni non li nea r i

Dif f i colt àdi calcolo. Il met od o dicotom i co:esiste nz a di so l u zi o n i .algo ri t mo. co nve r - genz a. unici t à. Il metod odi r ett o (o del pu n t o fi s s o) : co n t ra zionie teorem a del punto fi s s o.

Il me to do di Ne wt on:sti ma dell 'e rror e. Ord in e di un pro c ediment o iterativo,ordine delme- todo del puntofisso e del metododi New t o n.

(F) :2.0.2.2.2.5; (inte grare co n gli ap p un ti delle lezi oni).

VI . Equaz i oni differ en z i ali ordinarie

Il te orem adi es isten z a in grand e. Il meto dodi Eul er o; li mitaz ione dell'e rrore. An da - men to deg li errori. Il met od o di Rung e - Kutt a (40 ordi ne ).

(F) : 14.0. 14.1. 14. 2. 14. 3. 14.5.

V Il. Complementi

Ilmetododi New t on in più dimensioni;differenziali.esistenza e convergenza.Caleo- lo di autov a lori e au tove t tor i: il metodo dell e pot e nze.

(F) :2. 7 . 6.0. 6.1.

TESTI CON S I GLIA TI

(F ) Froberg C.E.. Introductionto Numerical Analv s is , Addiso n -We s l e y. 1970 . (M) McCra cke n, A Guid etoFortran IV prog r am m ing. Wi lev , 1965 -1973.

(C) Cirin àM .. Mod ell idi ot ti miz zazio ne . Mon ogr a fia. Lev rott o & Bell a. 1974.

(26)

23

CALCOLO NUMERICO E PROGRAMMAZIONE per Aeron. Chimo Civ. Mecc. Nucl ,

Pro f. VINCENZO CAPRA

Corso d

i

laurea in

INGEGNER IA CIV ILE

NOTIZIE GENERALI

Il PERIODO DID ATT I C O

Il corso ha lo scopo di preparare gli allievi a trattar

e

i problem

i

applicativi con mezz

i

del

ca l c o l o automatico.

Alcune ore del corso (indipendentem

ente

dal programma di esame)

saran no de-

dicate alla presentazion

e

sommaria di qu

es t i oni ine ren t i agli Elaboratori

Elettroni- ci (c

enni

di logica de

i

circu

iti,

notiz

ie

sui sistemi operat ivi. linguaggi

.

Not

i

z

i e

sulla periferia dei sistemi di

e

l aboraz i onel. L ' e same f

inale

sarà composto:

d

i

una prova scritta

e

, facoltativamente, da un

a

prova orale suc c es si v a subor- d

inata

al superamento della prova scritta.

PROGRAMMA

Rappres enta zion ede inume ri. Errori.Calc ol odi polinorni, Ris oluz i on edell e eq uazio n i algeb r i che coi metodidi New ton, Raphs on, di Ba irst ow e iterativ o. Sis t emi di due equa zi o- ni trascendenti.

Somma e prodott odi matri ci: tra sposiz i on e . norme.

Risoluz ion edi sis te m i di eq ua z io n i lin ear i:metodi di Ga u s s. di triango la rizzazione, di Croute itera t i v i .

Inversi on edi ma t r i ci coi me t od i di Jord an. tria ngolariz z az ione e iterativi . Det er min a- zione deg l i autovalor i eaut ov ettor i.

Operatori li ne a ri allediffe renze. Fo rmu le di inte r po laz io ne . Der i v az i on e mrner ica. Qua- drature nu me r i c h e .

Integrazion enume r i ca dell eequaz i oni diff er enzi al i ord i na rie per ser ie e coi metod idi Runge-Kutta e di Milne.

Metodo de i minimi quadrat i.

Polinomidi Cebic efdi prim a spec i e.Appros s ima z i o ne difu n zi o n i , quad rature definite e ind e f in ite e in t e g r a zio n e di equazionidiffe renzia l i per me z z odi serie di poli nomidi Ce- bic ef.

Eserc it az ion i.

Introducendoil linguagg i oFortran, sono riv olte al l a pratic a utilizzazio ne degli argo- menti del Corso in modo che gli allievisappian oimpie garl inelle appl i cazioni.

Sarannosvolte a nche a Icun e prove scr ittea Ilo scopodi preparareg I i a Il ieviaIla pa r - tescr ittadell'esame finale. Le prove vengono corr e tte e re stitu ite , per loronorma,aglial - lievi :ad esse non vien eattribu itoalcun punte gg io.

TESTI CONSIGLIA TI

Fr oberq - An Introduct ion to Numerical Analys is (Add ison-W e sl e y) .

Capra - Calcolo Numericoe Programmaz ion e (polinom i di Cebi c ef e serie di Four i er) (Levrotto & Bella).

Siciliano - Il linguaggio Fortran (Zani chelli).

(27)

CAMPI ELETTROMAGNETICI E CIRCUITI

I

e Il corso

Docenti:VITO DANIELE, RODOLFO ZICH

Corso di laurea in INGEGNERIA ELETTRONICA

NOTIZIE GENERALI

I PERIODO DIDATTICO

Valutazione.

L'esame consta di una prova scritta e di un colloquio orale. Durante l'anno

è

possibile sostenere una prova scritta che, in caso di esito positivo, esonera dallo scritto di esame.

Materiale didattico.

Sono disponibili dispense che coprono quasi tutto il corso.

PROGRAMMA

Il corso di Campi Elettromagnetici e Circuiti si occupa della propagazione libera e gui- data delle onde Elettromagnetiche dalle frequenze più basse alle microonde. Il corso si articola su i seguenti titol i fondamenta I i:

- Equazioni di Maxwell ed equazioni d'onda nel dominio del tempo e nel dominio della frequenza.

- Teoremi fondamentali: Poynting, unicità. equivalenza e reciprocità.

- Condizioni di continuità sulla superficie di separazione fra mezzi diversi.

- Onde piane in mezzi omogenei. Onde pianeomogenee e non, velocità di fase. relazione di impedenza.

- Riflessione e rifrazione in presenza di mezzi omogenei ed is ot r o p i separate da superfi- ci piane.

- Il problema dell'irradiazione formulato mediante la funzione diadica di Green; valuta- zione della stessa in mezzo isotropo omogeneo indefinito mediante la trasformata tri- pla di Fourier. Applicazione al campo irradiatoda distribuzioni di corrente e da distri- buzioni di bocca.

- Anranna: guadagno, direttività, altezza efficace, area equivalente, fattore di utilizza- zione di bocca, equazione della trasmissione, circuito equivalente in ricezione. Pano- rama dei principali tipie loro applicazioni.

- Propagazione guidata: Formalismo di Marcuvitze Schwinger. Modi TE. TM. TEM. Carato teristiche fondamentali, linee TEM coassiali.bifilari. Guide rettangolari. cilindriche.

Teoria delle linee di trasmissione:carta di Smith ed applicazioni. Velocità di gruppo.

- Propagazione delle radioonde nelle varie bande di frequenza.

Esercitazioni.

Sono previste in media 4 ore/settimana di esercitazioni di calcolo relative ai te m i trattati a lezione. Una decina di ore sono dedicate ad esercitazioni sperimentali di misu- ra in laboratorio.

Per seguire con profitto il corso è richiesta una buona conoscenza dei seguenti argo- menti:descrizione di campi scalari e ve ttor ia li ,ret e parametri concentrati. matrici e tra- sformata di Fourier. Sono quindi propedeutici i cors di Complementi di Matematica e di Elettrotecnica; si consiglia anche di seguire prima Ico rs o di Reti.

(28)

C H I M I C A

Docenti:

Prof. F.ABBATTISTA C. BRISI Do FIRRAO G. GRASSI M:MONTORSI G. PRADELLI P. ROLANDO

NOTIZIE GENERALI

Corso laurea Ing. Aeronautica

&

Chimica

» Meccanica Elettronic i Elettrotecnici Mineraria

&

Nucleare

I PERIODO DIDATTICO

Il corso si svolge sulla base di sei ore settimanali di lezione e di tr

e

ore set - timanal

i

di esercitazione.

PROGRAMMA

STRUTTURA DELLA MATERIA

Stati di aggregazione della materia· Sistemi omogene i ed eterogenei - Fas i «Frazion a- mento di un sistema eterogeneo nelle fas icostituenti - Frazionamento di un sistema omo- geneo • Distribuzionedegli elementi chimici in natura. Leggi fondamentali della ch i m ica - Ipotesi atomtca > Comportamento della materia allo stato gassoso - Determinazione dei pesi atomici secondo Cannizzaro - Regola di Dulong e Petit - Determinazione dell aformu- la e calcolo della composizione dei composti - Concetto elementare di valenza.

LA MATERIA ALLO STATO GASSOSO

Proprietà e leggi dei gas perfetti - Determinazione dei pesi molecolari delle sostanz e gassose - Dissociazione termica - Grado di dissociazione termica· Teoria cinet i ca dei gas - Legge di Graham· Calore specifico dei gas: rapporto Cp/Cv'

LA MATERIA ALLO STATO L10UIDO

Tensionedi vapore - Equazionedi Clapeyron-Clausius- Soluzioni diluite - Legg e di Raoult - Crioscopia - Ebullioscopia·Pressione osmotica.

SISTEMATICA CHIMICA

Nomenclatura ch imic a > Formuledi struttura - Impostazione delle reazionichimiche.

STRUTTURA DELL 'ATOMO

Sistema periodicodegli elementi - Origine dei R.X. - Numero atomico e legge diMose- ley - Il modello atomico di Rutherford e Bohr - Interpretazione elettronica del sist ema pe- riodico- lsotopl ,

LEGAME CH IMICO

La teoriaelettronica della valenza· Legame eteropolare. omeopolare. semipolare - Gra- do di ossidazione.

RADIOATTIVITÀ E REAZIONI NUCLEARI

Rad ioattività natura le - Per iod i di sem itrasformaz ione - Legge de Ilo spostamento - D i- sintegrazione artificiale degli atomi - Radioattività indotta - Fenomeni di fissionee fusio- ne.

TERMOCHIMICA

Tonalità termica - Calore di formazione· Fattori che hanno influenza sulla tonalità ter- mica - Princip io di Kirchoff • Leggi della termochimica.

(29)

26

EQUILIBRI CHIMICI

Concetto di eq u i l i b riochi mico - Equil ibr i omoge neied ete r og e nei - Veloc itàdi reazio- ne - Legge dell'az ione di ma ssa >Rel a z i o ne tra K e K

c •

Appl i c azionedella leg g e di azionedi massa agli equilibr ieter og en ei - Inf l ue;&a dell a tem pe ra t ura sulla ve l ocità di reazione· Influenza della temperatura su lla cos t a nte della leg g e diazione di ma ssa - Principiode Il'equiIib r i omo bile.

SOLUBILlTÀ DEI GAS NEI LIQUIDI

Infl ue n z a della temperatura e pres sion e - Legg edi Henry.

LA MATERIA ALLO STATOSOLIDO

Regola delle fasi - Di a g ra mma di stato di un sis t ema a uno e due componenti - Regola delle fasi applicata agli equili bri chi m i c i -Struttur adei cristalli -Retic o l i spaziali - Leg- ge di Bra g g -So l u z i o n i solide persos t i t u zi o ne ed intr us ion e .

ELETTROLITI

IpotesidiArrhenius- Grado di io n i z z a z i o ne -Co eff i c iente diVant'Hoff - Conduttan za e- lettrica delle soluzionidegli ele ttr o l it i · Applicazio ne della leggedell'azione di massa alle soluzioni di elettrolit i - Legg edi Ostwa ld • Forza degli acid i edelle basi - Prodotto ionico dell'acqua - pH - Indicator i - Idrolis i dei sali - Prod ottodi solubil ità.

ELETTROCH IMICA

Elettrolisi e leggi relative -Derivazione del numero di Avogadro-Teoria osmotica di Nernst• Potenz ia le d i elettrodo - Serie e lettrochimic a deg I i element i • Forza elettromotrice delle pile · Pot e n z i a l e di scarica.

CHIM I C A INORGA NI C A

Idrog eno -S odio :preparazione ind us t r i a le del sodiometallico.della soda caustica e del carbonato sodico•Rame:proprietà. princip ichimico-fisici della raffinazione elettro- litica delrame grezzo: composti rameosi e rameici •Argento: processo fotografico - Zin- co: proprietà e cenni sulla metallurgia •Alluminio:proprietà. cenni sulla metallurgia. l'i- drossidodi alluminio come esempio dielettrolita anfotero -Carbonio:forme allotropiche.

ossidodi carbonio e anidride carbonica.carburi.acidocianidricoe cianuri (senza prepa- ra z i o ne )-Silicio:preparazione. proprietà. silice e silicati -A z ot o :composiz ione chiniica dell'aria.ammoniaca. ossidod'azoto e ipoazotide.acidi nitroso e nitrico; idrazina (sen- za preparazione) «F o s toro:preparazione ind u s t ri a l e e proprietà. acidofosforico. fosfati - Cromo:cromati e dicromati comeagenti ossidant i -Uranio:cenn isulla preparazio ne degli isotopi naturali e princ ipali tipi di composti -Os sige n o:proprietà.reazion i di comb us t i o- ne. acqua ossigenata e perossidi -Zolfo: proprietà. acido solfidricoe solfuri. acido sol- toroso ,solforico e persolforico-Manganese: il permanganato di potassio come agente os- sidante -Fluo roe cloro - Ferro:cenni sulla metallurgia. composti ferrosi e composti fer- ric i.

CH IMI CA ORGAN ICA

Idrocarburi saturi e insaturi - De riva ti alogenati -Alcoli -Aldeidi · Che t o n i - Aci di organicimonocarbossilici • Et e r i -Esteri - Acidi grassi superiori e grassi naturali -Ossi- acidi.St e re o is orneria - Ammine - Ammid i - Nitrili • Benzene e suoi omologhi - Feno Ii - N itroderivati • Ammine aromatiche - Fenoli polivalent i -Acido benzoico - Naftalina.

Esercitazion i. Le esercitazionisono dedicate all'ampliamento di alcuni argomenti oggetto di lezione.ad esperienze di la boratorio e a calcol irelativi ai seguenti argomenti: Si g n i f i c a t o quantitativodelle formule chimiche -Ap pl i c a z i o n i delle leggi dei gas - Rela- zioni ponderali e volumetrichenellereaz ioni chimiche -Metodi di espr imere la composi- zione delle soluzioni - Applicazionidella legge di Raoutt,crioscopia. ebullioscopia. pres- sione osmotica •Applicazionedella legge dell'azione di massa - Calcoli relativi alla dis- sociazione termica - Esempi di applicazione delle leggi dellatermochimica - Applica z io- nidel prodotto di s olu bilità ,del prodotto ionico dell'acqua e del pH -Ca l c o l i sulle leggi di Faraday - Applicaz ionidella legge di Nernst.

TES TICONSIG LIA TI

V.Cir i l li- Chimica Ge n er a le e Inor gan i c a . ed. Le v r ot t o & Bella. M.Sienkoe R.Pia n e- Ch i m i c a. ed . Pi c c i n o

CvBrisi •Esercizi di Ch i m ic a . ed. Le v r ott o &Bella.

J.L. Rosember g -Teoria e applicazionidi Chimica Generale - Collana Sch a u rn , Etas Kompas s ,

G.Ba r g e ll i n i - Elementi di Chimica Organica -ed.St ud i um .

Riferimenti

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