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Academic year: 2021

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Equazioni Differenziali

Nota introduttiva:

Lo scopo di queste dispense non รจ trattare la teoria riguardo alle equazioni differenziali, ma solo dare un metodo risolutivo pratico utilizzabile negli esercizi che richiedono di risolvere delle equazioni differenziali.

Introduzione

Unโ€™equazione differenziale รจ unโ€™equazione che ha per incognita una (o piรน) funzione/i incognita/e, e non uno o piรน numeri reali come nelle equazioni algebriche.

Una funzione si dice soluzione dellโ€™equazione differenziale se, sostituendo lโ€™equazione e le sue derivate nellโ€™equazione, si ottiene unโ€™identitร  fra funzioni.

Ordine di unโ€™equazione Differenziale

Unโ€™equazione differenziale stabilisce una relazione fra la funzione e le sue derivate. Lโ€™ordine di

unโ€™equazione differenziale รจ dato dallโ€™ordine massimo con cui compare la derivata della funzione incognita nellโ€™equazione.

Equazioni lineari ed equazioni non lineari

Unโ€™equazione differenziale si dice lineare se la funzione e le sue derivate compaiono solo con esponente 0 od 1. Le equazioni differenziali non lineari sono quelle equazioni differenziali in cui o la funzione o almeno una sua derivata compare con esponente diverso da 0 ed 1.

Le equazioni differenziali non lineari sono molto piรน difficili da risolvere rispetto a quelle lineari.

Equazioni a coefficienti costanti

Unโ€™equazione รจ detta a coefficienti costanti se i coefficienti davanti a ๐‘“(๐‘ฅ) e le sue derivate sono costanti, รจ invece detta a coefficienti variabili se i coefficienti davanti a ๐‘“(๐‘ฅ) e le sue derivate sono delle funzioni di ๐‘ฅ.

Le Equazioni a coefficienti costanti sono molto piรน semplici da risolvere rispetto a quelle a coefficienti variabili, che non sono nemmeno sempre risolubili e non sempre la loro soluzione รจ scrivibile in modo elementare.

Equazioni Differenziali Omogenee e Non Omogenee

Unโ€™equazione differenziale si dice omogenea se รจ del tipo:

๐‘Ž ๐‘› ๐‘“ ๐‘› (๐‘ฅ) + ๐‘Ž ๐‘›โˆ’1 ๐‘“ ๐‘›โˆ’1 (๐‘ฅ)+. . +๐‘Ž 1 ๐‘“ โ€ฒ (๐‘ฅ) + ๐‘Ž 0 ๐‘“(๐‘ฅ) = 0 Invece unโ€™equazione si dice non omogenea se รจ del tipo

๐‘Ž ๐‘› ๐‘“ ๐‘› (๐‘ฅ) + ๐‘Ž ๐‘›โˆ’1 ๐‘“ ๐‘›โˆ’1 (๐‘ฅ)+. . +๐‘Ž 1 ๐‘“ โ€ฒ (๐‘ฅ) + ๐‘Ž 0 ๐‘“(๐‘ฅ) = ๐น(๐‘ฅ) NB: gli esempi sopra esposti sono anche lineari.

Possiamo definire un operatore ๐ฟ:

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๐ฟ(๐‘“) = ๐‘Ž ๐‘› ๐‘“ ๐‘› (๐‘ฅ) + ๐‘Ž ๐‘›โˆ’1 ๐‘“ ๐‘›โˆ’1 (๐‘ฅ)+. . +๐‘Ž 1 ๐‘“ โ€ฒ (๐‘ฅ) + ๐‘Ž 0 ๐‘“(๐‘ฅ)

Possiamo a questo punto dare una nuova definizione di equazione differenziale lineare: unโ€™operazione differenziale รจ lineare se lโ€™operatore ๐ฟ ad essa associato รจ lineare. Risolvere una equazione non omogenea significa, con la nuova notazione, risolvere il problema

๐ฟ(๐‘“) = ๐น(๐‘ฅ) Invece risolvere lโ€™equazione omogenea associata significa risolvere

๐ฟ(๐‘“) = 0 NOTA: un operatore รจ lineare se

๐ฟ[๐‘“ + ๐‘”] = ๐ฟ[๐‘“] + ๐ฟ[๐‘”] โˆ€๐‘“, ๐‘” ๐‘“๐‘ข๐‘›๐‘ง๐‘–๐‘œ๐‘›๐‘– ๐ฟ[๐ด๐‘“] = ๐ด๐ฟ[๐‘“] โˆ€ ๐ด ๐‘Ÿ๐‘’๐‘Ž๐‘™๐‘’, โˆ€ ๐‘“ ๐‘“๐‘ข๐‘›๐‘ง๐‘–๐‘œ๐‘›๐‘’

Derivata e integrali sono operatori lineari, mentre lโ€™operatore โ€œelevo al quadratoโ€ non lo รจ, perchรฉ ๐ฟ[๐‘“ + ๐‘”] = (๐‘“ + ๐‘”) 2 โ‰  ๐‘“ 2 + ๐‘” 2 = ๐ฟ[๐‘“] + ๐ฟ[๐‘”]

Risoluzione delle equazioni lineari omogenee a coefficienti costanti

La risoluzione delle equazioni Omogenee รจ abbastanza facile, tuttavia non รจ sempre possibile trovare soluzioni esatte.

PROPOSIZIONE Le soluzioni dellโ€™equazione omogenea (tralasciando soluzioni banali con f(x)=0) sono sempre nella forma

๐‘“ ๐‘Ž (๐‘ฅ) = ๐‘ฅ ๐‘Ž ๐‘’ ๐‘๐‘ฅ ๐‘ โˆˆ ๐ถ, ๐‘Ž โˆˆ ๐‘ Dove ๐‘Ž รจ diverso da zero solo se esistono radici coincidenti.

Per trovare le soluzioni basta sostituire ๐‘“(๐‘ฅ) = ๐‘’ ๐‘๐‘ฅ e le sue derivate allโ€™interno dellโ€™equazione differenziale.

Si ottiene cosรฌ unโ€™equazione del tipo:

๐‘Ž ๐‘› ๐‘ ๐‘› ๐‘’ ๐‘๐‘ฅ + ๐‘Ž ๐‘›โˆ’1 ๐‘ ๐‘›โˆ’1 ๐‘’ ๐‘๐‘ฅ +. . +๐‘Ž 1 ๐‘ 1 ๐‘’ ๐‘๐‘ฅ + ๐‘Ž 0 ๐‘’ ๐‘๐‘ฅ = 0 Mettendo in evidenza lโ€™esponenziale otteniamo:

๐‘’ ๐‘๐‘ฅ (๐‘Ž ๐‘› ๐‘ ๐‘› + ๐‘Ž ๐‘›โˆ’1 ๐‘ ๐‘›โˆ’1 +. . +๐‘Ž 1 ๐‘ 1 + ๐‘Ž 0 ) = 0

Siccome lโ€™esponenziale รจ sempre diverso da zero, il problema si riduce a calcolare le radici ๐‘ ๐‘– ๐‘‘๐‘’๐‘™๐‘™ โ€ฒ ๐‘’๐‘ž๐‘ข๐‘Ž๐‘ง๐‘–๐‘œ๐‘›๐‘’:

๐‘Ž ๐‘› ๐‘ฅ ๐‘› + ๐‘Ž ๐‘›โˆ’1 ๐‘ฅ ๐‘›โˆ’1 +. . +๐‘Ž 1 ๐‘ฅ 1 + ๐‘Ž 0 = 0 Dove

๐‘ƒ(๐‘ฅ) = ๐‘Ž ๐‘› ๐‘ฅ ๐‘› + ๐‘Ž ๐‘›โˆ’1 ๐‘ฅ ๐‘›โˆ’1 +. . +๐‘Ž 1 ๐‘ฅ 1 + ๐‘Ž 0 รจ detto polinomio caratteristico dellโ€™equazione differenziale

๐‘Ž ๐‘› ๐‘ ๐‘› ๐‘’ ๐‘๐‘ฅ + ๐‘Ž ๐‘›โˆ’1 ๐‘ ๐‘›โˆ’1 ๐‘’ ๐‘๐‘ฅ +. . +๐‘Ž 1 ๐‘ 1 ๐‘’ ๐‘๐‘ฅ + ๐‘Ž 0 ๐‘’ ๐‘๐‘ฅ = 0

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Sappiamo che ciรฒ non รจ sempre possibile, infatti esistono formule risolutive solo per le equazioni fino al 4ยฐ

grado (per andare oltre possiamo usare metodi come il teorema di Ruffini che perรฒ non funziona sempre).

NOTA BENE: un polinomio di grado n ha sempre n radici complesse, quindi per esempio se nella risoluzione di unโ€™equazione di 2ยฐ grado si ottiene un delta negativo varrร  dire che le soluzioni solo complesse e si avrร 

๐‘’ (๐›ผ+๐‘–๐›ฝ)๐‘ฅ = ๐‘’ ๐›ผ๐‘ฅ (cos(๐›ฝ๐‘ฅ) + ๐‘– ๐‘ ๐‘’๐‘›(๐›ฝ๐‘ฅ))

Se invece alcune radici sono coincidenti, detta ๐‘š la loro molteplicitร , allora a quella radice corrispondono le soluzioni ๐‘’ ๐‘๐‘ฅ , ๐‘ฅ 1 ๐‘’ ๐‘๐‘ฅ , โ€ฆ , ๐‘ฅ ๐‘šโˆ’1 ๐‘’ ๐‘๐‘ฅ .

Una volta trovate le radici la soluzione dellโ€™omogenea sarร  data da una qualsiasi combinazione lineare nelle n soluzioni:

๐‘“(๐‘ฅ) = ๏ฟฝ ๐ถ ๐‘– ๐‘’ ๐‘

๐‘–

๐‘ฅ

๐‘›

๐‘–=1

Cioรจ lโ€™insieme delle soluzioni di unโ€™equazione lineare a coefficienti costanti di grado n รจ uno spazio

vettoriale di dimensione n. Se si vuole determinare una soluzione specifica, bisogna aggiungere al problema iniziale (lโ€™equazione differenziale) altre n condizioni specifiche, dette condizioni di Cauchy (per esempio in unโ€™equazione del secondo ordine, se si vuole che ๐‘“(๐‘ฅ) sia tangente alla retta ๐‘ฆ = ๐‘œ nel punto (0,0) possiamo aggiungere:

๏ฟฝ๐‘“ (0) = 0 ๐‘“โ€ฒ(0) = 0

Risoluzione delle equazioni lineari non omogenee

PROPOSIZIONE Lโ€™insieme delle soluzioni dellโ€™equazione non omogenea รจ dato da tutte le funzioni del tipo:

๐‘“(๐‘ฅ) = ๐‘”(๐‘ฅ) + ๏ฟฝ ๐ถ ๐‘– ๐‘’ ๐‘

๐‘–

๐‘ฅ

๐‘›

๐‘–=1

Dove ๐‘”(๐‘ฅ) รจ una qualsiasi soluzione dellโ€™equazione non omogenea, e lโ€™altro termine indica una qualsiasi combinazione lineare delle soluzioni dellโ€™omogenea.

Infatti se โ„Ž(๐‘ฅ) รจ una soluzione dellโ€™omogenea e ๐‘”(๐‘ฅ) รจ una soluzione della non omogenea, anche ๐‘”(๐‘ฅ) + ๐ถ โˆ— โ„Ž(๐‘ฅ) รจ soluzione:

๐‘Ž ๐‘› (๐‘” ๐‘› (๐‘ฅ) + ๐ถ(โ„Ž ๐‘› (๐‘ฅ))) + ๐‘Ž ๐‘›โˆ’1 (๐‘” ๐‘›โˆ’1 (๐‘ฅ) + ๐ถ(โ„Ž ๐‘›โˆ’1 (๐‘ฅ)))+. . +๐‘Ž 1 (๐‘” 1 (๐‘ฅ) + ๐ถ(โ„Ž 1 (๐‘ฅ))) + ๐‘Ž 0 (๐‘”(๐‘ฅ) + ๐ถ(โ„Ž(๐‘ฅ)))

= ๏ฟฝ๐‘Ž ๐‘› ๐‘” ๐‘› (๐‘ฅ) + ๐‘Ž ๐‘›โˆ’1 ๐‘” ๐‘›โˆ’1 (๐‘ฅ)+. . +๐‘Ž 1 ๐‘” โ€ฒ (๐‘ฅ) + ๐‘Ž 0 ๐‘”(๐‘ฅ)๏ฟฝ

+ ๐ถ๏ฟฝ๐‘Ž ๐‘› โ„Ž ๐‘› (๐‘ฅ) + ๐‘Ž ๐‘›โˆ’1 โ„Ž ๐‘›โˆ’1 (๐‘ฅ)+. . +๐‘Ž 1 โ„Ž โ€ฒ (๐‘ฅ) + ๐‘Ž 0 โ„Ž(๐‘ฅ)๏ฟฝ

= ๐น(๐‘ฅ) + ๐ถ๏ฟฝ๐‘Ž ๐‘› โ„Ž ๐‘› (๐‘ฅ) + ๐‘Ž ๐‘›โˆ’1 โ„Ž ๐‘›โˆ’1 (๐‘ฅ)+. . +๐‘Ž 1 โ„Ž โ€ฒ (๐‘ฅ) + ๐‘Ž 0 โ„Ž(๐‘ฅ)๏ฟฝ = ๐น(๐‘ฅ) Quindi per risolvere unโ€™equazione non omogenea per prima cosa dobbiamo risolvere lโ€™equazione omogenea associata

๐‘Ž ๐‘› ๐‘“ ๐‘› (๐‘ฅ) + ๐‘Ž ๐‘›โˆ’1 ๐‘“ ๐‘›โˆ’1 (๐‘ฅ)+. . +๐‘Ž 1 ๐‘“ โ€ฒ (๐‘ฅ) + ๐‘Ž 0 ๐‘“(๐‘ฅ) = 0

(4)

trovando le radici del polinomio caratteristico associato

๐‘ƒ(๐‘ฅ) = ๐‘Ž ๐‘› ๐‘ฅ ๐‘› + ๐‘Ž ๐‘›โˆ’1 ๐‘ฅ ๐‘›โˆ’1 +. . +๐‘Ž 1 ๐‘ฅ 1 + ๐‘Ž 0

Poi dobbiamo trovare una soluzione ๐‘”(๐‘ฅ), detta soluzione particolare. Illustreremo qui il metodo della variazione delle costanti di Lagrange, che permette di risolvere qualsiasi equazione lineare a coefficienti costanti, tuttavia per risolvere alcuni tipi di equazioni differenziali ci saranno metodi alquanto piรน semplici e veloci, a seconda del caso. Il metodo di Lagrange รจ un poco piรน complicato e calcoloso ma permette di trovare sempre la soluzione.

Metodo di Lagrange

Una volta trovate le soluzione dellโ€™omogenea nella forma

๐‘“ ๐‘– (๐‘ฅ) = ๐‘’ ๐‘

๐‘–

๐‘ฅ ; ๐‘– โˆˆ ๐‘, 1 โ‰ค ๐‘– โ‰ค ๐‘›

dove n รจ lโ€™ordine dellโ€™equazione differenziale, per trovare una soluzione particolare basta risolvere il sistema quadrato lineare nxn:

๏ฟฝ ๏ฟฝ ๐‘ ๐‘– โ€ฒ (๐‘ฅ) โˆ— ๐‘“ ๐‘– ๐‘— (๐‘ฅ) = 0 โˆ€๐‘— โˆˆ ๐‘, ๐‘— โˆˆ [0, ๐‘› โˆ’ 2]

๐‘›

๐‘–=1

๐‘ ๐‘– โ€ฒ (๐‘ฅ) โˆ— ๐‘“ ๐‘– ๐‘›โˆ’1 (๐‘ฅ) = ๐น(๐‘ฅ)

NOTA BENE: la prima equazione deve essere scritta nel sistema per ogni valore di j, quindi n-1 volte.

Questo sistema ha per incognite le funzioni ๐‘ ๐‘– โ€ฒ (๐‘ฅ)

Una volta risolto il sistema si trovano le funzioni ๐‘ ๐‘– (๐‘ฅ) integrando le n funzioni soluzioni del sistema In particolare ogni integrale sarร  nella forma

๏ฟฝ ๐‘ ๐‘– โ€ฒ (๐‘ฅ)๐‘‘๐‘ฅ La soluzione particolare dellโ€™equazione sarร  quindi

๐‘“(๐‘ฅ) = ๏ฟฝ ๐‘’ ๐‘

๐‘–

๐‘ฅ ๏ฟฝ ๐‘ ๐‘– โ€ฒ (๐‘ฅ)๐‘‘๐‘ฅ

๐‘›

๐‘–=1

NOTA: il metodo di variazione delle costanti di Lagrange รจ valido per tutte le equazioni lineari, anche a

coefficienti non costanti. Tuttavia tale metodo presuppone di conoscere tutto lo spazio delle soluzioni

dellโ€™equazione omogenea associata, e non cโ€™รจ un metodo risolutivo generale per equazioni lineari a

coefficienti non costanti di ordine n. In ogni caso, se si conoscono n soluzioni linearmente indipendenti

dellโ€™equazione omogenea, si puรฒ risolvere qualsiasi equazione particolare associata.

(5)

Sistemi di Equazioni Differenziali (Lineari, coefficienti costanti, primo ordine, omogenei)

Un sistema di equazioni differenziali รจ un insieme di n equazioni differenziali che hanno n funzioni incognite (o meno).

Possiamo illustrare 2 metodi risolutivi:

Metodo 1 (Ricondurre a equazioni differenziali)

Illustreremo il metodo per un sistema 2x2, ma puรฒ essere applicato indifferentemente a un qualsiasi sistema nxn di primo ordine senza alcuna difficoltร  aggiuntiva

Il sistema sarร  nella forma:

๏ฟฝ๐‘“ โ€ฒ (๐‘ฅ) = ๐‘Ž๐‘“(๐‘ฅ) + ๐‘๐‘”(๐‘ฅ) ๐‘” โ€ฒ (๐‘ฅ) = ๐‘๐‘“(๐‘ฅ) + ๐‘‘๐‘”(๐‘ฅ) Deriviamo la seconda equazione da entrambe le parti e otteniamo ๐‘” โ€ฒโ€ฒ (๐‘ฅ) = ๐‘๐‘“โ€ฒ(๐‘ฅ) + ๐‘‘๐‘”โ€ฒ(๐‘”) Quindi

๐‘“ โ€ฒ (๐‘ฅ) = 1

๐‘ ๐‘” โ€ฒโ€ฒ (๐‘ฅ) โˆ’ ๐‘‘ ๐‘ ๐‘”โ€ฒ(๐‘ฅ) Dalla seconda equazione non derivata possiamo ricavare invece f(x):

๐‘“(๐‘ฅ) = 1

๐‘ ๐‘” โ€ฒ (๐‘ฅ) โˆ’ ๐‘‘ ๐‘ ๐‘”(๐‘ฅ)

A questo punto possiamo andare a sostituire nella prima equazione e otterremo una equazione differenziale lineare del secondo ordine per ๐‘”(๐‘ฅ), una volta risolta possiamo andare a sostituirla nella prima equazione per ottenere unโ€™equazione lineare di primo ordine per ๐‘“(๐‘ฅ).

Metodo 2 (Algebra Lineare)

Possiamo scrivere il sistema in forma matriciale

๏ฟฝ๐‘“ โ€ฒ (๐‘ฅ)

๐‘” โ€ฒ (๐‘ฅ)๏ฟฝ = ๏ฟฝ ๐‘Ž ๐‘

๐‘ ๐‘‘๏ฟฝ ๏ฟฝ ๐‘“(๐‘ฅ) ๐‘”(๐‘ฅ)๏ฟฝ

A questo punto troviamo gli auto valori della matrice quadrata, dopodichรฉ determiniamo tutti gli auto vettori e riscriviamo il sistema in questa base, otterremo

๏ฟฝ๐น โ€ฒ (๐‘ฅ)

๐บ โ€ฒ (๐‘ฅ)๏ฟฝ = ๏ฟฝ ๐ด 0

0 ๐ต๏ฟฝ ๏ฟฝ ๐น(๐‘ฅ) ๐บ(๐‘ฅ)๏ฟฝ

Cioรจ

๏ฟฝ๐น โ€ฒ (๐‘ฅ) = ๐ด๐น(๐‘ฅ)

๐บ โ€ฒ (๐‘ฅ) = ๐ต๐บ(๐‘ฅ)

Dove A e B sono gli auto valori,

(6)

๐น(๐‘ฅ) = ๐‘‰ ๐ด โˆ™ ๏ฟฝ๐น (๐‘ฅ)

๐บ(๐‘ฅ)๏ฟฝ ๐บ (๐‘ฅ) = ๐‘‰ ๐ต โˆ™ ๏ฟฝ๐น (๐‘ฅ)

๐บ(๐‘ฅ)๏ฟฝ ; ๐‘‰ ๐ด ๐‘Ž๐‘ข๐‘ก๐‘œ๐‘ฃ๐‘’๐‘ก๐‘ก๐‘œ๐‘Ÿ๐‘’ ๐‘‘๐‘– ๐ด, ๐‘‰ ๐ต ๐‘Ž๐‘ข๐‘ก๐‘œ๐‘ฃ๐‘’๐‘ก๐‘ก๐‘œ๐‘Ÿ๐‘’ ๐‘‘๐‘– ๐ต Si risolvono le due equazioni di primo ordine e quindi si va a ricavare f(x) e g(x) risolvendo il sistema

๏ฟฝ๐น (๐‘ฅ) = ๐›ผ๐‘“(๐‘ฅ) + ๐›ฝ๐‘”(๐‘ฅ) ๐บ(๐‘ฅ) = ๐›พ๐‘“(๐‘ฅ) + ๐›ฟ๐‘”(๐‘ฅ) Dove

๐‘‰ ๐ด = ๏ฟฝ ๐›ผ

๐›ฝ๏ฟฝ ๐บ(๐‘ฅ), ๐‘‰ ๐ต = ๏ฟฝ๐›พ๐›ฟ๏ฟฝ

Casi particolari di equazioni differenziali (lineari, coefficienti costanti) Caso 1: F(x)= polinomio

Se ๐‘“(๐‘ฅ) รจ un polinomio di grado m, si inserisce come soluzione nelโ€™equazione una generica funzione polinomiale di grado m.

Esempio:

๐‘“ โ€ฒโ€ฒ (๐‘ฅ) + ๐‘“ โ€ฒ (๐‘ฅ) โˆ’ 2๐‘“(๐‘ฅ) = ๐‘ฅ 3 + 5๐‘ฅ 2 โˆ’ 3๐‘ฅ + 2 ๐น(๐‘ฅ) = ๐‘ฅ 3 + 5๐‘ฅ 2 โˆ’ 3๐‘ฅ + 2

Dopo aver risolto lโ€™omogenea (le cui soluzioni dovranno essere aggiunte alla soluzione particolare che stiamo cercando), si pone

๐‘“(๐‘ฅ) = ๐‘Ž๐‘ฅ 3 + ๐‘๐‘ฅ 2 + ๐‘๐‘ฅ + ๐‘‘ ๐‘“ โ€ฒ (๐‘ฅ) = 3๐‘Ž๐‘ฅ 2 + 2๐‘๐‘ฅ + ๐‘

๐‘“ โ€ฒโ€ฒ (๐‘ฅ) = 6๐‘Ž๐‘ฅ + 2๐‘

(6๐‘Ž๐‘ฅ + 2๐‘) + (3๐‘Ž๐‘ฅ 2 + 2๐‘๐‘ฅ + ๐‘) โˆ’ 2(๐‘Ž๐‘ฅ 3 + ๐‘๐‘ฅ 2 + ๐‘๐‘ฅ + ๐‘‘) = ๐‘ฅ 3 + 5๐‘ฅ 2 โˆ’ 3๐‘ฅ + 2 Ora raggruppiamo i termini di uguale grado:

(โˆ’2๐‘Ž)๐‘ฅ 3 + (3๐‘Ž โˆ’ 2๐‘)๐‘ฅ 2 + (6๐‘Ž + 2๐‘ โˆ’ 2๐‘)๐‘ฅ + (2๐‘ + ๐‘ โˆ’ 2๐‘‘) = ๐‘ฅ 3 + 5๐‘ฅ 2 โˆ’ 3๐‘ฅ + 2 Grazie al teorema di identitร  dei polinomi, ora basta risolvere il sistema:

๏ฟฝ

โˆ’2๐‘Ž = 1 3๐‘Ž โˆ’ 2๐‘ = 5 6๐‘Ž + 2๐‘ โˆ’ 2๐‘ = โˆ’3

2๐‘ + ๐‘ โˆ’ 2๐‘‘ = 2

Ottenendo

(7)

โŽฉ โŽช

โŽช โŽจ

โŽช โŽช

โŽง ๐‘Ž = โˆ’ 1 2 ๐‘ = โˆ’ 13

4 ๐‘ = โˆ’ 13

4 ๐‘‘ = โˆ’ 47

8 Quindi la soluzione particolare รจ

๐‘“(๐‘ฅ) = โˆ’ 1

2 ๐‘ฅ 3 โˆ’ 13

4 ๐‘ฅ 2 โˆ’ 13 4 ๐‘ฅ โˆ’

47 8

Caso 2: F(x)= P(x)*e^Q(x), deg(Q(x)=1

Si sostituisce

๐‘“(๐‘ฅ) = ๐‘…(๐‘ฅ) โˆ— ๐‘’ ๐‘„(๐‘ฅ) Dove ๐‘…(๐‘ฅ) รจ un polinomio generico di grado uguale a ๐‘ƒ(๐‘ฅ).

Caso 3: F(x)= P(x)*(A cos(Q(x)) + B sen(Q(x))), deg(Q(x)=1

Si sostituisce

๐‘“(๐‘ฅ) = ๐‘…(๐‘ฅ) ๏ฟฝ๐ด cos๏ฟฝ๐‘„(๐‘ฅ)๏ฟฝ + ๐ต ๐‘ ๐‘’๐‘›๏ฟฝ๐‘„(๐‘ฅ)๏ฟฝ๏ฟฝ

Dove ๐‘…(๐‘ฅ) รจ un polinomio generico di grado uguale a ๐‘ƒ(๐‘ฅ).

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