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Questo pensiero è un pensiero di gratitudine prima di tutto, lasciatemelo dire, nei confronti delle istituzioni che sono qui rappresentate

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Academic year: 2022

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Stefania GIANNINI, Ministro dell’Istruzione

Grazie ed accetto la sfida con il mantenimento dell'obbligo della sintesi, non solo perché l'ora si è fatta tarda, ma anche perché comunque la sintesi riuscirà a non sacrificare, spero, il pensiero e il sentimento che credo di

condividere con voi in questa straordinaria giornata. Diamo alle parole il peso che hanno: straordinaria giornata, fuori dal comune. È la prima volta che nel nostro Paese nella storia della scuola si mette insieme questa

compartecipazione di istituzioni, di ragazzi, di professori, di personalità e di persone che nella nostra società hanno un ruolo fondamentale che è quello di diffondere una cultura della cittadinanza responsabile - sono proprio

d'accordo, mi sono segnata questa parola che ha appena pronunciato il

presidente Cantone - e consapevole e quindi di conseguenza, lasciatemi dire, orientata a portare i valori dell'etica individuale che poi in una società

diventano etica sociale e della legalità, la sicurezza della vita di ciascuno di noi, il rispetto delle condizioni di vita di ciascuno di noi. Questo pensiero è un pensiero di gratitudine prima di tutto, lasciatemelo dire, nei confronti delle istituzioni che sono qui rappresentate. Abbiamo già avuto due momenti ufficiali. Abbiamo avuto il 5 febbraio di quest'anno 2015, pochi mesi fa, in cui abbiamo siglato una Carta di Intenti con l'Associazione Nazionale Magistrati, con l'Autorità anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone, con la Direzione nazionale antimafia - e ringrazio il presidente, ringrazio tutti coloro che ne fanno parte - perché effettivamente in questa Carta di Intenti si trova

anche una strada da percorrere che ci porta già ad un primo appuntamento che è quello di oggi. Il 23 maggio abbiamo fatto una cosa analoga, speculare, con il Consiglio Superiore della Magistratura proprio nel centro di Palermo, nell'aula bunker, dove alcuni dei ragazzi che hanno parlato oggi erano presenti, avevano già manifestato il frutto del loro lavoro.

E' un lavoro che parte da lontano, dobbiamo dirlo. Noi oggi facciamo sintesi appunto, ma non è una novità. È un mondo della scuola che ha cominciato a d aprire le sue porte e a riproporsi nella società italiana, ma poi aggiungerò anche europea, come quel luogo che la comunità educante deve

rappresentare, cioè il luogo del progetto che è costruire una società migliore.

Sostanzialmente tutto quello che noi facciamo, ciascuno nei propri ruoli, ha questo obiettivo direi congiunto.

Quindi è un pensiero di gratitudine ma anche di grande soddisfazione. La soddisfazione lasciatemela riverberare su tutti coloro che sia in magistratura sia nelle istituzioni che ho citato ma soprattutto nelle scuole hanno svolto un grande lavoro. E' ciò che ha testimoniato Gabriele con la sua lettera al

magistrato e con i sentimenti che ha espresso molto semplici ed autentici ma che hanno centrato dal mio punto di vista due elementi importanti: paura e rimorso, che si rivolgono a persone e colgono la dimensione umana che può stare qualche volta, forse molto spesso dietro decisioni importanti da cui

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dipendono le vite di altre persone e le condizioni di mantenimento della nostra legalità e della nostra sicurezza nazionale.

Da un altro punto di vista non dimentichiamo quello che ci ha raccontato Arianna e il lavoro delle consulte. Badate che le consulte sono una rete diffusa di ragazzi che partecipano attivamente ogni giorno, si collegano, dal Sud, al Nord al Centro del paese rendendo concreti tutti questi principi e facendoli diventare i progetti che sono già stati presentati e di cui il lavoro di Sara sulla corruzione è una testimonianza preziosa che io non so valutare ma di cui è già stata considerata autorevolmente prima di me la qualità tecnica;

comunque io so valutare l'impegno e so valutare anche il metodo

assolutamente innovativo e le cose che ci ha raccontato mi pare che ci

mettano di fronte anche al coraggio e alla partecipazione diretta che voi avete dato e che continuerete a dare a questa attività.

Inoltre c'è anche un lavoro importante che è quello finalizzato a comunicare bene, a comunicare al Paese tutto questo ed è quello che ci è detto Michael.

Sono convinta che questo non sia un lavoro occasionale legato al 23 di maggio e al suo valore simbolico, che naturalmente riporteremo

all'attenzione di tutti, ma è un lavoro che continua nella quotidianità delle nostre prassi.

Questo pensiero grato e soddisfatto però si unisce - lasciatemelo dire - ad un sentimento che è un po' più personale e che deriva anche dalle esperienze che ho fatto e che sto facendo in questi giorni nel ruolo di grande

responsabilità che mi trovo anche io ad esercitare nel paese in un contesto europeo che sembra dominato o comunque inficiato da un sentimento di paura e di inquietudine. L'abbiamo provato a Bruxelles lunedì quando i due Consigli che sono rimasti in piedi per concessione delle autorità belghe, quello dell'eurogruppo a cui ha partecipato il Ministro Padoan, e quello dei ministri dell'istruzione a cui ho partecipato io, ci hanno dimostrato una città spettrale, in un apparente stato di guerra, dobbiamo dirlo; questa era la sensazione. Arrivando dall'aeroporto Schuman normalmente ci vuole

mezz'ora nella migliore delle ipotesi; invece siamo arrivati in 12 minuti perché non c'era traffico, non c'era assolutamente nulla che ostacolasse questo percorso. In quell'occasione però, nel Consiglio dei ministri dell'istruzione, alla presenza della collega francese Najadt, che ovviamente ha parlato per

prima e a cui ovviamente abbiamo manifestato tutti i sentimenti di partecipazione e di solidarietà, si è capito - e vorrei condividere con voi questo sentimento oltre che questo possibile progetto comune - che

quell'esercito europeo della speranza, permettetemi di definirlo così, che è fatto da milioni di giovani - sono nove i nostri, ma provate a moltiplicarlo per 28 con numeri differenti e con differenti dimensioni dei paesi - è un esercito europeo della speranza che ha in mano, insieme agli insegnanti e insieme anche a chi ha responsabilità politiche di questi dicasteri, lo strumento più efficace. Lo strumento più efficace è quello che tra gli altri ha ben descritto, dal mio punto di vista, il vicepresidente Savio, cioè una educazione a questi

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valori, a questi principi che sono i principi di responsabilità, di partecipazione diretta, di partecipazione attiva alla vita sociale che poi producono legalità, producono anche frontiera solida nei confronti di forme nuove di terrorismo e di forme nuove anche di attacco ai valori stessi che noi vogliamo e dobbiamo promuovere. Ecco, questo strumento riguarda tutti, riguarda i centri delle città e riguarda le periferie, riguarda i ragazzi che sono cittadini europei per

nascita, per famiglia e per tradizione e riguarda quei ragazzi che sono venuti qui per fuga, per disperazione, in minor caso per scelta, e che ormai sono parte integrante delle nostre società. E' anche a quei ragazzi - sono molto d'accordo - e soprattutto anche a quei ragazzi questo messaggio deve arrivare con grande chiarezza e direi con altrettanta sicura efficacia.

Quindi io penso che usciamo da questa bella giornata tra l'altro con un

documento che il gruppo di lavoro che è stato costituito presso il ministero, in collaborazione con le associazioni e con le istituzioni che ho detto, ha già prodotto, è un documento che mette insieme delle idee, mette insieme dei principi che poi ciascuna scuola e ciascun ufficio scolastico regionale declinerà secondo la propria volontà e anche la propria voglia di fare in quel contesto che in molti casi è molto diverso dagli altri contesti urbano, periferico o di area interna. Il nostro paese è molto differenziato, ma c'è questo

comune obiettivo strategico. Pertanto credo che in questa giornata, che avevamo deciso molto tempo fa ovviamente, indipendentemente da tutto quello che è successo nel frattempo, però particolarmente in questi giorni, particolarmente in questa fase della nostra storia nazionale ed internazionale il messaggio di educare al senso di responsabilità e a un'etica individuale e sociale e quindi a una cultura della legalità e di difesa dei grandi valori sia sostanzialmente la missione più nobile, più importante e più difficile che possiamo condurre. Quindi sinteticamente esprimo gratitudine e appunto soddisfazione nei confronti di tutti voi; è solo l'inizio di un percorso che, sulla base anche del lavoro che è stato svolto, continuerà. Vi ringrazio veramente molto, ringrazio anche e soprattutto coloro che già in molte occasioni, anche indipendentemente dal percorso strutturato, si sono messi al servizio di questa nobile causa.

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