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Oggi, mercoledì 24 febbraio, il Ministro della Salute Roberto Speranza ha aggiornato il Senato sulle misure previste per fronteggiare l’emergenza COVID-19.

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Analisi

Oggi, mercoledì 24 febbraio, il Ministro della Salute Roberto Speranza ha aggiornato il Senato sulle misure previste per fronteggiare l’emergenza COVID-19.

Roberto Speranza ha espresso la volontà di raccogliere le opinioni dei Senatori in vista del nuovo Decreto per contenere l’emergenza COVID-19 che rimarrà in vigore fino al 6 aprile.

In questo momento, non ci sono le condizioni per allentare le misure di contenimento dell’epidemia, una opinione condivisa dal CTS e dall’ISS. Speranza rileva che la proposta del portavoce unico delle fonti scientifiche debba essere valutata positivamente. Esponendo le misure “di assoluto rigore” per fronteggiare l’emergenza in atto nei principali Paesi europei, Speranza ha dichiarato che l’Italia seguirà la linea europea di prudenza e difesa del diritto alla salute, in coordinamento con l’Ue e con gli Stati membri.

Misure

Questo contesto ha portato il Governo a prorogare al 27 marzo il divieto di spostamento tra Regioni e il limite delle due persone per le visite a casa. La differenziazione delle misure su piano regionale ha permesso di agire in modo proporzionale alle esigenze di ogni zona, evitando nuovi lockdown. Il Ministro ritiene opportuno favorire un nuovo confronto con un tavolo tecnico con rappresentanti dell’ISS, del MinSal e delle Regioni. Il tasso di incidenza è migliore rispetto a quello degli altri Paesi europei, ma non bisogna allentare le misure perché in passato i trend epidemiologici europei sono arrivati in Italia con settimane di ritardo. La Cabina di regia ha confermato che si registrano segnali di un graduale incremento dell’evoluzione epidemiologica. Speranza ha inoltre dichiarato che le ordinanze nazionali, firmate settimanalmente, entreranno in vigore dal lunedì.

Varianti

La variante inglese è presente diffusamente in gran parte del territorio nazionale. L’ISS stima che tale variante sia rintracciabile nel 17% dei casi registrati in Italia, con l’idea che sia un dato in crescita. La contagiosità della variante inglese è superiore del 35/40% rispetto al ceppo originario; tuttavia, non viene compromessa l’efficacia dei vaccini. Le altri due varianti – la brasiliana e la sudafricana – sono maggiormente insidiose perché potrebbero ridurre parzialmente l’efficacia vaccinale; attualmente sono meno diffuse nel Paese, e dunque è possibile pensare alla circoscrizione dei focolai per estinguerle dal territorio nazionale. Per questo motivo, sono state introdotte microzone rosse o arancione rafforzate.

Vaccinazione

Le Regioni stanno ulteriormente rafforzando la loro capacità organizzativa: al personale preposto si sono aggiunti i medici di famiglia, con l’accordo siglato domenica sera con tutte le organizzazioni sindacali: si tratta di oltre 40mila professionisti. Nel frattempo sempre più strutture sono pronte per la campagna vaccinale, il sistema informatico funziona adeguatamente e si procede a un ulteriore miglioramento della logistica di supporto. È necessaria la consegna puntale delle dosi, opzionate per tempo. D’accordo con gli Stati membri, il Governo sta esercitando la massima pressione nei confronti delle aziende produttrici per velocizzare la consegna. Ha inoltre dichiarato la propriacontrarietà al mantenimento dei brevetti vaccinali COVID, che considera essere beni pubblici.

Industria farmaceutica italiana

Speranza ha inoltre manifestato la disponibilità del Governo a mettere a disposizione

impianti farmaceutici italiani per velocizzare la produzione dei vaccini. L’Italia vuole

continuare a investire per rafforzare l’industria farmaceutica, asset strategico fondamentale

per il Paese per essere un partner sempre più autorevole nel sistema produttivo europeo e

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mondiale. Nel settore farmaceutico, l’Italia ha già investito nello sviluppo degli anticorpi

monoclonali con il lavoro di Toscana Life Sciences e nello sviluppo del vaccino italiano

Reithera, anche grazie al supporto dell’Istituto Spallanzani. Speranza ha inoltre ricordato

che il vettore virale del vaccino AstraZeneca viene dall’IRBM di Pomezia e che

l’infialamento, sia per AstraZeneca che per Johnson&Johnson, avviene presso la Catalent

di Anagni.

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