Agenti patogeni infezioni vie urinarie
Approccio microbiologico
alla diagnosi di infezione delle vie urinarie
Graziana Manno
Sezione di Microbiologia –Dipartimento di Scienze Chirurgiche R e Diagnostiche Integrate (Disc) www.microbiologia.unige.it
Le infezioni delle vie urinarie (IVU)
• frequenti e rilevanti in termini di salute pubblica e per il singolo paziente.
• possono riguardare
persone assistite a livello territoriale
pazienti multiproblematici ospedalizzati
pazienti che vivono in residenze sanitarie assistite.
• sono una delle principali cause di
prescrizione antibiotica
ricorso ai test di laboratorio.
Definizione microbiologica di IVU
Si parla di infezione delle vie urinarie
quando la concentrazione dei microrganismi patogeni
nelle urine è > 10
5/ml (batteriuria significativa)
Patogenesi
• Via canalicolare ascendente per risalita di batteri di derivazione fecale lungo l’uretra, i tessuti periuretrali e nella donna, dal vestibolo vaginale e dal perineo sino alla vescica
• Via ematogena: per batteriemia (es. da Staphylococcus aureus) da focolai orali, funginemia da Candida spp. in affezioni croniche renali (nefroangiosclerosi, rene
policistico, miloidosirenale, idronefrosi)
• Via linfatica in gravi infezioni intestinali ( ascesso
appendicolare, diverticolite del colon, ileite terminale).
Normali difese dell’ospite
I microrganismi sono in grado di superare:
AZIONE LAVANTE DELL’URINA SFALDAMENTO DELLE CELLULE EPITELIALI BASSO pH URINA L’UREA
ATTIVITA’ ANTIBATTERICA DELLA SECREZIONE PROSTATICA
PROTEINA DI TAMM-HORSFALL (contiene mannosio che, legandosi ai pili tipo 1 degli E.coli ne favorisce l’eliminazione)
EPITELIO DI TRANSIZIONE (barriera fisica) PERISTALSI URETERALE
RESISTENZA DELLA MUCOSA ALL’ADESIONE BATTERICA (la mucina maschera i recettori, ostacolando l’infezione)
LA MUCOSA BARRIERA BIOLOGICA ( risposta infiammatoria e produzione di IgA, IgG)
RECETTIVITA’ DELLE CELLULE EPITELIALI
• L’aumentata recettività delle cellule uroteliali
all’adesione batterica è geneticamente determinata.
• Questa caratteristica genotipica rappresenta un fattore importante che determina una maggiore suscettibilità alle infezioni urinarie .
• L’HLA A3 è associato a maggior rischio di infezioni
recidivanti.
RUOLO DEGLI ESTROGENI
• favoriscono la colonizzazione vaginale e
dell’uretra distale da parte di Lattobacilli che
concorrono a mantenere un pH acido inibendo la crescita dei patogeni.
• Le donne in postmenopausa sono maggiormente suscettibili alle UVI in quanto, in carenza di
estrogeni, gli uropatogeni aderiscono alle cellule
epiteliali in maggior numero.
ALTRE CAUSE PREDISPONENTI
• ANATOMICHE (brevità dell’uretra, vicinanza dell’orifizio anale litiasi urinaria, reflusso vescicoureterale, cistocele)
• FUNZIONALI (vescica neurologica, dissinergia vescicosfinterica)
• MANOVRE STRUMENTALI (cateterismo, uretrocistoscopia)
• GRAVIDANZA (riduzione del tono della mucosa ureterale da
iperprogesteronemia, compressione meccanica su uretere e vescica)
• MALATTIE DISMETABOLICHE (diabete, gotta)
Alterazioni del Microbiota
• Il microbiota e' un'insieme di microrganismi,
prevalentemente costituito da batteri, residente in un sito anatomico ed in simbiosi con l'organismo dell'ospite; sinonimi di microbiota sono
'microflora', 'flora microbica'.
• Alterazione della composizione del microbiota
intestinale può influenzare la patogenesi delle IVU
• Si definisce, invece, microbioma lo studio del
microbiota e del suo patrimonio genetico.
Microbiota intestinale
Fisiologicamente il microbiota intestinale mantiene un
equilibrio o omeostasi tale per cui non si verificano alterazioni patologiche e vengono consentite le sue normali funzioni, che possono essere riassunte in: metabolica, trofica, protettiva ed immunologica
La perdita di omeostasi puo' condizionare la
eziopatogenesi di un ampio numero di patologie, tra cui
figurano affezioni sistemiche metaboliche, infezioni vie
urinarie, ecc.
Etiologie batteriche delle IVU
• Prevalenza eziologica: batterica > fungina > virale
• Differente eziologia tra UTI nosocomiali e comunitarie
• Escherichia coli la specie più comune (40%, nosocomiale; 80%, comunitario)
Proteus mirabilis, Klebsiella spp.
Enterobacter, Serratia, P. aeruginosa
S. epidermidis, Enterococcus spp. , Streptococcus agalactiae (gr. B)
S. aureus
Corinebatteri, lattobacilli
Principali agenti eziologici di infezioni urinarie
E.coli
S.saprophyticus P. mirabilis KES e Pseudomonas
Enterococcus spp.
Candida spp.
Pazienti nosocomiali Pazienti ambulatoriali
Alcuni miceti possono causare UTI:
Candida spp. (causa cistiti, pielonefriti e ascessi renali, sebbene possa
essere indicativa di dismicrobismo secondario a chemioterapia)
I virus sono generalmente associati a cistite emorragica, sebbene presenti anche nelle urine di pazienti asintomatici:
CMV, Poliomavirusumano (JC, BK): causano infezioni latenti renali che possono riattivarsi (immunocompromissione, gravidanza, trapiantati) causando viruria asintomatica o, talvolta, cistite emorragica (BK),
leucoencefalite (JC) o rigetto del trapianto renale (CMV, JC)
Altri patogeni microbici
Escherichia coli casusa di IVU
• 80% comunitarie
• 40% nosocomiali
• Dall'intestino, dove alberga nella popolazione
microbica normale, può colonizzare le vie urinarie con
meccanismo solitamente ascendente anche grazie alla
sua mobilità per flagelli peritrichi e alla presenza di
fimbrie che ne permettono l'adesione al recettori
specifici delle cellule uroepiteliali delle vie escretrici
UPEC (Uro Pathogen Escherichia coli)
• sierotipi O (somatici: O1, O2, O4,...), sierotipi K (capsulari:
K1, K2, K3, …)
• posseggono caratteristiche “isole di patogenicità” (geni associati alla colonizzazione dell’area periuretrale)
• presenza di fimbrie (adesività all’epitelio uretrale/vescicale)
• capsula anti-fagocitaria (ceppi con sierotipo K causano pielonefriti)
• produzione di emolisine (danno renale)
E.coli
ADERENZA E COLONIZZAZIONE BATTERICA
• ADESINE BATTERICHE
• La capacità di E.coli di aderire selettivamente ai recettori delle cellule epiteliali (adesione a globoserine di glicolipidi presenti sull’urotelio) dipende dalla presenza di adesine poste all’estremità dei pili o delle fimbrie.
E.coli
• Le diverse caratteristiche biochimiche dei pili si è rivelata in grado di determinare il grado di patogenicitàd ell’ E.coli.
• I pili tipo1
mediano l’adesione ai mucopolisaccaridi della cellula epiteliale tuttavia la loro espressione aumenta la fagocitosi batterica, sembrano essere
importanti nella patogenesi della cistite batterica.
• pili tipo P o tipo II
La presenza di è associata alla genesi della pielonefrite acuta in maniera significativamente maggiore pur in assenza di anomalie anatomofunzionali come il reflusso vescicoureterale.
E.coli uropatogeni
Fimbrie /pili tipo I Fimbrie/pili di tipo II
Mannosio SENSIBILI Mannosio RESISTENTI
Indice di adesività BASSO Indice di adesività ALTO
Provocano IVU SEMPLICI Provocano IVU COMPLICATE
NON RECIDIVANO RECIDIVANO
NB PROTEINA DI TAMM-HORSFALL presente nelle cellule dell’epitelio urinario contiene mannosio protettivo per le infezioni da E.coli con Pili tipo I
Patogeni urinari non-E.coli
Patogenesi delle IVU sostenute da microrganismi non--E coli Altri enterobatteri (Proteus spp. , ecc) , S. saprophyticus
aderiscono all’epitelio con altri meccanismi
Dopo l’adesione producono ureasi enzima che catalizza l’idrolisi dell’urea e causa il rilascio di ammoniaca e CO
2.
Risultato Ph urinario elevato e la formazione di eventuali di
calcoli vescicali e/o renali
Staphylococcus saprophyticus
Causa c.a il 10 % di IVU in giovani donne sessualmente attive Spesso è un colonizzatore asintomatico del tratto urinario Le infezioni sono più frequenti in estate
disuria, leucocituria
- carica microbica anche < 100.000 UFC/ml - risposta rapida agli antibiotici specifici
Uropatogenicità dovuta alle adesine della parete
-
S.saprophyticus
Gram +
Extracellulare
Cocchi a grappolo: colonie – bianche o gialle su agar sangue
Immobile
Capsula e glicocalice assenti
Resistente alla novobiocina
S.saprophyticus
Sorgente d’infezione e trasmissione Flora normale del tratto genitourinario
Contaminazione del tratto urinario a causa di una scarsa igiene
Correlata all’attività sessuale Fattori di virulenza
Multiresistenza agli antimicrobici
Emoagglutinine e proteine superficiali possono mediare l’attacco alle cellule epiteliali del tratto urinario
Ureasi
Trattamento
•Trimethoprim - Sulfametossazolo
Altri agenti etiologici batterici IVU non-E.coli
• Altre Enterobacteriaceae:
Proteus mirabilis, Klebsiella spp. ( urine degli anziani nelle resistenze protette riserva di KPC)
Enterobacter spp. , Serratia spp. , P. aeruginosa (prevalentemente nosocomiali)
• Tra i microrganismi Gram-positivi:
S. epidermidis, Enterococcus spp. (pazienti cateterizzati)
S. aureus (ascessi renali per via ematogena; interessamento rene: >106 CFU/ml)
Corinebatteri, lattobacilli( specie capnofiliche)
• I batteri anaerobi causano UTI in soggetti con deficit immunologici
• M. tuberculosis, M. avium-intracellulare, S. typhi (diffusione ematogena)
Microrganismi che causano “piuria sterile”
• Chlamydia trachomatis
• Mycoplasma hominis
• Ureaplasma urealyticum
• Mycobacterium spp.
• Haemophilus influenzae
• Campylobacter spp.
• Legionella pneumophila
• Salmonella spp.
• Shigella spp.
• Gardnerella vaginalis
Diagnosi di laboratorio delle IVU
• esami esami ematochimici
• esame chimico-morfologico delle urine
• urinocoltura
ESAMI DIAGNOSTICI DI LABORATORIO IVU
Esame EMATOCHIMICO
• leucociti creatinina azotemia elettroliti
• VES e PCR, per discriminare UVI “alte” vs “basse”; emocromo, con particolare riguardo alla leucocitosi neutrofila e procalcitonina.
Esame VISIVO delle urine
Aspetto torbido: presenza di materiale purulento
Aspetto opaco: presenza di eritrociti, leucociti, batteri, cellule epiteliali o materiale amorfo.
Esame CHIMICO-FISICO (PH, glucosio, ecc)
Esame BATTERIOSCOPICO Negativo: < 10 leucociti/ml
Positivo: >100 leucociti/ml (PIURIA10 leucociti/campo a 400x, cioè 10 batteri/campo)
Cilindruria: morfologia ialina o cerea con presenza di batteri (pielonefrite acuta) o, raramente, miceti (candidosi renale)
La diagnosi microbiologica delle UVI
• è essenzialmente una diagnosi diretta e l'urina è il tipico campione in cui si ricerca l'agente eziologico,
comunemente un batterio: URINOCOLTURA
• diagnosi indiretta non idonea: infatti, una risposta
anticorpale sierica verso i batteri infettanti non è in genere evidenziabile nelle cistiti, mentre è comune nelle
pielonefriti.
• L'approccio diagnostico indiretto può fornire informazioni utili nelle:
forme ricorrenti e nei piccoli bambini (ricerca di specifiche IgM)
infezioni ad eziologia virale
Richiesta di Urinocoltura
• Indicare la modalità di raccolta del campione:
Urine da: mitto intermedio,
catetere singolo, catetere permanente,
sacchetto,
puntura sovrapubica,
lavaggio vescicale,
catetere nefrostomico, catetere ureterale, etc.
Richiesta di Urinocoltura
• Indicare cosa ricercare nel campione:
• L’esame colturale standard delle urine è
finalizzato alla ricerca di germi non esigenti:
• Enterobatteri
• Bacilli Gram negativi non fermentanti,
• Bacilli Gram positivi
• Staphylococcus spp.
• Streptococcus spp.
• Lieviti
• Indagini “mirate”:
Micobatteri, Mycoplasma, Chlamydia, Anaerobi
• In casi clinici particolari è opportuno contattare
direttamente il Microbiologo Clinico per concordare le modalità di raccolta e le possibili ricerche:
cistiti recidivanti, con urinocoltura persistentemente negativa;
ripetuto isolamento di flora mista;
sospetta sindrome uretrale;
prelievo da puntura sovrapubica (indicata quando la
diagnosi sia critica e non sia possibile con le altre modalità di raccolta, nei bambini o pazienti con lesioni spinali; è la sola modalità di raccolta che consenta la diagnosi di
infezione da anaerobi)
Flora batterica “normale” dell’uretra (terzo inferiore distale)
Ad eccezione della parte distale dell'uretra, l'apparato urinario fa parte delle zone sterili dell'organismo.
Nell'ultimo tratto, di circa 1 cm, l'uretra ospita infatti una popolazione
essenzialmente batterica, che è prevalentemente di provenienza intestinale e cutanea. Scarsa e non costante la presenza di miceti.
maschi femmine
Staphylococcus spp. Staphylococcus spp.
Corynebacterium spp. Corynebacterium spp.
Enterobacteriaceae Enterobacteriaceae
Mycobacterium smegmatis Mycobacterium smegmatis Lattobacilli
Anaerobi Candida spp.
Corretta raccolta delle urine per urinocoltura
• Requisito fondamentale per poter ottenere risultati attendibili è che il campione sia idoneo e non contaminato.
• Nell’effettuare il prelievo si dovrà dunque tener conto:
della "flora" microbica residente nell'uretra anteriore e nelle zone adiacenti allo sbocco dell'uretra;
della capacità dell'urina di consentire la crescita a numerosi batteri.
• Il prelievo viene generalmente effettuato mediante tecnica del “mitto intermedio”, altrimenti mediante cateterizzazioneo puntura sovrapubica
• Il prelievo deve essere effettuato PRIMA DELL’INIZIO DELLA TERAPIA ANTIBIOTICA (e comunque da non meno di 48 h dal termine); altrimenti, segnalare la terapia nella richiesta di analisi
RACCOLTA
Urine mitto intermedio
condizioni:
raccogliere le urine prima dell’inizio della terapia
antibiotica, altrimenti segnalare se il paziente è in terapia
raccogliere preferibilmente le urine del mattino (OPPURE dopo almeno 3 ore dall’ultima minzione)
3segnalare se il paziente è cateterizzato
Raccolta
Urine mitto intermedio
modalità
lavarsi le mani con acqua e sapone (no antisettici) ed asciugare con salvietta pulita
detergere accuratamente i genitali esterni con soluzione saponosa (non antisettica)
per ridurre le possibilità di contaminazione durante la raccolta:
scartare il primo mitto, quindi raccogliere circa 30 ml di urina del mitto intermedio in un contenitore STERILE a bocca larga con tappo a vite
non contaminare con le mani i bordi interni del contenitore
aprire il contenitore SOLTANTO al momento della raccolta
Urine da catetere vescicale INDICAZIONI
soggetti non collaboranti (neonati, bambini) o non cateterizzabili per confermare risultati dubbi alla coltura del mitto intermedio Urine da Puntura sovrapubica
INDICAZIONI
Soggetti non collaboranti (neonati, bambini) o non cateterizzabili Ritenzione urinaria (tumori, ipertrofia prostatica, spina bifida) Trauma o impervietà uretrale
Sospetto di infezione da anaerobi
Altre modalità di raccolta
Raccolta mediante sacchetto
INDICAZIONI
Bambini di età < 2 aa(assente controllo degli sfinteri) RACCOLTA
Preparazione del paziente:
Il paziente deve essere in posizione eretta con l’area pubica esposta
La formazione dei genitori nell'applicazione del sacchetto riduce significativamente le contaminazioni (Li et al, J PediatrChilHealth2002)
Tecnica:
1.Pulire accuratamente (dall’avanti all’indietro) la zona genitale con un detergente blando
2.Asciugare tamponando e applicare il sacchetto (regione perineale, pene).
3.Se il bambino urina entro 30 min staccare il sacchetto, chiuderlo, posizionarlo verticalmente in un contenitore non sterile ed inviarlo in Laboratorio. Altrimenti, iniziare nuovamente la procedura di raccolta.
INTERPRETAZIONE
L’alta percentuale di false positività al colturale rende la risposta attendibile solo se negativa (esclusione di infezione urinaria)
Approccio migliore: sacchetto per esame chimico-fisico; se nitrati/leucociti +, allora si procede al prelievo, mediante cateterismo vescicale, per urinocoltura
Raccolta delle urine
per la ricerca di M. tuberculosis
Nella tubercolosi renale, la scarsa ed intermittente eliminazione urinaria di M. tuberculosis richiede l'ottenimento di un valido campione di urina:
"PRIMO MITTO“, per tre giorni consecutivi:
I tre campioni (prima minzione, 30-50 ml/ciascuno) devono
essere posti in tre diversi contenitori sterili contrassegnati con i dati anagrafìcidel paziente e con la dicitura "BK”
"URINA DELLE 24 ORE“, in unica raccolta:
L’urina raccolta nell’arco delle 24 h deve essere inviata in
laboratorio negli appositi contenitori in plastica da 2.000 ml con tappo a vite, ben chiusi.
Tra una minzione e l'altra durante il periodo della raccolta, il
campione deve essere conservato in luogo fresco o a +4°C
Trasporto del campione di urine al Laboratorio
deve avvenire rapidamente:
• entro 30-60 min, se conservato a temperatura ambiente
• entro 6-12 h, se conservato in frigo (+4°C)
• entro 24 h, se addizionato di borato o polivinil- pirrolidone(PVP) e conservato a +4°C
• Non congelare il campione
• Accertarsi che il contenitore sia ermeticamente
chiuso in modo che l’urina non fuoriesca durante
il trasporto
Determinazione del PAR
(Potere Antibatterico Residuo)
• ricerca di sostanze ad attività antibatterica (solitamente chemioterapici, ma anche altri farmaci)
• la prova viene effettuata ponendo una goccia di urina a contatto con una crescita batterica
ottenuta su agar; dopo 12-18 h di incubazione, la presenza di sostanze antimicrobiche nel
campione esaminato si evidenzierà con un alone
di inibizione della crescita intorno alla goccia di
urina.
Urinocoltura: conta cellulare vitali
Il campione di urina viene diluito quindi
seminato per determinare la carica batterica (CFU/ml) su terreni idonei
Agar sangue (terreno ricco)
Agar differenziatore (es Chromagar orientation)
Interpretazione dell’esame colturale
• Generalmente, una infezione(batteriuria significativa) può essere distinta da una contaminazione uretrale (microrganismi commensali di origine periuretraleo fecale) mediante esame quantitativo delle urine del mitto intermedio:
• secondo il criterio di Kass (AMA ArchivesI nternal Medicine, 1957) una batteriuria è
significativa se la carica batterica ≥ 10
5CFU/ml, in presenza di un’unica specie batterica (se presenti 2 specie si segnala quellaprevalente)
• Tuttavia, la “significatività” di una batteriuria(≥ 10
5CFU/ml) deve
essere valutata in funzione di vari elementi ed interpretata in
funzione del singolo caso
Interpretazione dell’esame colturale
• cariche microbiche inferiori (circa 104 CFU/ml) possono essere considerate significative per:
Gram-positivi
P. aeruginosa, Enterococchi, Klebsiellae Proteus (a lenta crescita nelle urine)
Candida spp., deve essere confermata in due diversi campioni, altrimenti contaminante
• concentrazioni minori sono significative anche in pazienti: sottoposti a carico idrico (aumentato flusso urinario),
recentemente sottoposti ad interventi chirurgici all'apparato urinario,
con anomalie dell'apparato uro-genitale, con UVI recidivanti,
portatori di catetere a permanenza,
con insufficienza renale cronica, trapiantati,
gravide,
neonati.
Interpretazione schematica della batteriuria
<10
3CFU/ml, probabile contaminazione, soprattutto se la popolazione batterica è
polimicrobica (ad eccezione dei cateterizzati)
10
3<x<10
5CFU/ml, possibile infezione (valutare la presenza di sintomatologia e ripetere l'esame)
>10
5CFU/ml, probabile infezione
Interpretazione della urinocoltura:
contaminazione
La crescita di più specie batteriche o di microrganismi presumibilmente di origine cutanea, in assenza di leucocituria, deve far sospettare una contaminazione batterica, anche in presenza di cariche elevate
Data la rarità delle UVI ad eziologia multipla, la presenza nel campione di più specie batteriche è
considerata, in generale, un segno a favore di una contaminazione uretrale, anche in presenza di conte batteriche significative:
3 o più specie batteriche (o specie diverse in prelievi consecutivi)
2 specie microbiche in proporzioni comparabili (in presenza di proporzioni differenti, verrà refertatala specie più numerosa)
lattobacilli e/o difteroidi, nelle donne
Tuttavia, nei pazienti cateterizzati l’eziologia multipla è significativamente maggiore
I criteri interpretativi varieranno da caso a caso, pur essendo in genere giustificato il suggerimento di ripetere l'esame
Interpretazione dell’esame colturale
una bassa carica in corso di terapia deve essere attentamente valutata ed eventualmente
riconfermata (in campioni raccolti in due giorni
consecutivi) in quanto può essere indicativa di
resistenza e, quindi, di insuccesso terapeutico.
Schema di laboratorio interpretazione contacolonie urinocoltura
N Tipi di colonie Conta colonie (CFU/ml) identificazione antibiogramma
1 => 100.000 si si
1 50.000 - 100.000 si Si su indicazione clinica e per pazienti
esterni ,nefrologia e urologia
2 (A+B) A => 100.000
B => 100.000
si si
si si
2 (A+B) A>>B A>= 100.000 si A e B si per A (germe prevalente)
2(A+B) A 50.000– 100.000
B 50.000 -100.000
si si
Solo su indicazione clinica e pazienti esterni ,nefrologia e urologia o su indicazione clinica
1 10.000– 50.000 si Solo su indicazione clinica
3 Qualunque conta no No-contaminata