• Non ci sono risultati.

5.2 Geologia e Idrologia 5.1 Premessa CAPITOLO 5

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "5.2 Geologia e Idrologia 5.1 Premessa CAPITOLO 5"

Copied!
10
0
0

Testo completo

(1)

CAPITOLO 5

IL SISTEMA IDROTERMALE DEL COMUNE DI SAN GIULIANO TERME

5.1 Premessa

Il sistema idrotermale di San Giuliano Terme si trova alle pendici del Monte Pisano a circa 6 km da Pisa.

La presenza di acque calde, note sin dall’epoca romana, ha giocato un ruolo fondamentale nell’insediamento e nella crescita dell’agglomerato urbano di San Giuliano, che si è andato espandendo nei secoli intorno alle principali sorgenti termali.

La necessità di formulare un modello di circolazione di fluidi, necessaria per una corretta valutazione delle potenzialità del sistema e per un suo migliore utilizzo e salvaguardia, ha indotto numerosi studiosi ad effettuare ricerche specifiche nel territorio per quanto concerne il campo termale.

5.2 Geologia e Idrologia

Notevoli sono stati gli studi geologici ed idrogeologici condotti sul Monte Pisano e di conseguenza sono numerosi i dati dei quali occorrerà tener conto in sede di Progetto Definitivo.ed Esecutivo.

In questa fase di Progetto Preliminare riportiamo integralmente quanto pubblicato in ricerche effettuate dal C.N.R. di Pisa:

“La maggior parte del rilievo è costituita da affioramenti delle formazioni

metamorfiche, come mostrato in fig.5.1.

(2)
(3)

A SE della direttrice Pisa-Lucca fino alle pendici meridionali del M. Pisano predominano le formazioni filladicoquarzitiche paleozoico -triassiche. A NW del suddetto allineamento, lungo un ampia fascia che si estende dalla zona di S. Giuliano sino al margine settentrionale del massiccio, affiora il complesso carbonatico mesozoico metamorfico a cui si sovrappone la copertura cretacico-eocenica costituita da depositi prevalentemente terrigeni. I terreni della Falda Toscana si intervengono nella zona nord-occidentale del rilievo e sono rappresentati, nella maggior parte, da affioramenti di Calcare cavernoso del Trias.

Dal punto di vista idrogeologico le formazioni acquifere principali sono rappresentate da tutto l’insieme delle formazioni carbonatiche mesozoiche. Un’intensa fratturazione, associata a fenomeni di dissoluzione carsica, conferisce a queste formazioni un alto grado di permeabilità, che contrasta nettamente con la generale bassa permeabilità sia della successione filladico-quarzitica, sia di quello marnoso arenacea.

Data la presenza di considerevoli spessori di depositi terrigeni interposti fra i calcari metamorfici del M. Pisano ed i calcari della Falda Toscana, questi nella zona del rilievo, dovrebbero costituire degli acquiferi separati. Ben diversa potrebbe essere invece la situazione al di sotto dei sedimenti della pianura al margine del rilievo, dove non è da escludere che possa esistere un assetto simile a quello supposto da Giannini e Nardi (1965) per la parte della pianura di Lucca prospiciente il massiccio.

In questa zona , in base alla stratigrafia del sondaggio Pontetetto, gli autori menzionati ipotizzano che sui calcari metamorfici si sovrapponga direttamente il Calcare cavernoso. I calcari mesozoici dell’unità metamorfica toscana,compresi fra formazioni a bassa permeabilità quali filladi e quarziti a SE e marne e depositi a prevalente componente terrigena

(4)

a NW, raggiungono le quote inferiori nella zona del paese di S.Giuliano dove si immergono al di sotto dei sedimenti della pianura.

Questi sedimenti, costituiti da alluvioni recenti nella parte superiore e verosimilmente da depositi del ciclo mio-pliocenico in profondità, anche se caratterizzate da buona permeabilità locale in corrispondenza dei livelli clastici più grossolani, risultano nel complesso poco permeabili.”

5.3 Le sorgenti termali

La figura 5.2 mostra la ubicazione delle principali sorgenti e pozzi conosciuti e studiati; nella tabella sottostante vengono riportate le caratteristiche fisiche e chimiche medie delle acque.

I punti d’acqua presenti sul territorio possono essere suddivisi e raggruppati in 3 principali aree.

Area di Caldaccoli a circa 800 metri a Nord Ovest dello stabilimento delle Terme, in cui fuoriescono:

ƒ La sorgente dell’Acquedotto Comunale che consente un emungimento di oltre cento litri al secondo ad una temperatura di circa 12°C

ƒ La sorgente del Mulino caratterizzata da una portata di 30 litri al secondo ad una temperatura di 22°C

Area delle Terme in cui le scaturigini di queste acque termali sono state storicamente suddivise in Levante (6 sorgenti) e Ponente (8 sorgenti). Tali acque utilizzate per scopi terapeutici hanno una temperatura media di circa 39°C con una portata che si aggira intorno a 5litri al secondo

(5)
(6)

Area a Sud Est del centro abitato ove si trovano le seguenti venute di acqua calda:

ƒ La polla della Cava le cui acque a circa 24°C si disperdono nei fossati della piana sottostante la Strada Provinciale per una portata di circa 50 litri al secondo.

ƒ Il bagnetto dei Poveri le caratteristiche delle cui acque, poco studiate, possono essere valutate in una portata di 30 litri al secondo con una temperatura che mediamente non supera i 24°C.

ƒ Il pozzo superficiale dello Sprofondo (circa 3 metri di profondità ) è oggi praticamente utilizzato ma che presenta significative ed interessanti variazioni delle caratteristiche chimiche e termiche delle acque con temperature di circa 28°C.

5.4 Schema di circolazione del sistema idrotermale

Con riferimento alla fig.5.3 si evince che due principali correnti fluide alimentano il sistema idrotermale: un fluido termale, salino, ricco in solfato e povero in tritio, ed un acqua diluita di tipo bicarbonatico, che deriva dall’ infiltrazione meteorica negli affioramenti carbonatici.

I fluidi più caldi e salini, che risalgono nella parte centrale del campo alimentando le sorgenti delle terme, sembrano influenzare la maggior parte delle altre emergenze miscelandosi progressivamente, nel procedere verso le zone periferiche del sistema, con le acque di infiltrazione meteorica.

(7)
(8)

5.5 Le azioni di impatto sul sistema idrotermale

Il modello di circolazione delle correnti fluide relative all’area di progetto dimostra in modo certo la stretta interferenza tra:

ƒ Acque termali

ƒ Acque meteorologiche ƒ Sorgenti e Pozzi

Esaminata la geologia del territorio e considerato il sistema di circolazione dei fluidi appare evidente che lo sversamento di acque inquinate (civili, industriali, agricole e di piattaforma), possa provocare effetti irreversibili e devastanti sulla Risorsa Termale ,di prioritaria valenza nel Territorio di San Giuliano.

Pertanto il modello di circolazione dei fluidi schematizzato nella figura 5.3, deve essere considerato puramente ideale, nel senso che deve essere integrato dalle azioni di impatto presenti sul territorio e che interferiscono sul sistema idrotermale .

La fig. 5.4 schematizza gli effetti conseguenti alle azioni di impatto e i principali agenti inquinanti quali:

ƒ Acque inquinate da usi civili e industriali

ƒ Scoli di acque inquinate provenienti da zone agricole ƒ Acque inquinate di piattaforma

(9)
(10)

A tal fine occorre evidenziare che qualsiasi Impianto di Depurazione (anche il più efficiente, meglio condotto , manutenzionato e controllato) è solo capace di ridurre percentualmente il carico inquinante in ingresso.

Ciò significa che in uscita dall’impianto, l’effluente presenta un carico inquinante minore, ma sempre capace di provocare gravi effetti nocivi qualora il corpo idrico ricettore attraversi territori ad elevato grado di sensibilità.

Ed è fuori di dubbio che la presenza sul territorio di San Giuliano Terme di acque termali, potabili e pozzi caratterizzi e delimiti aree a differente ma elevato grado di sensibilità che debbono essere tutelate dalle azioni di impatto dell’opera in progetto con opportune opere di mitigazione e difesa. Soprattutto, nel rispetto delle leggi vigenti, occorre

ƒ documentare, anche qualitativamente, i livelli di qualità preesistenti per ciascuna componente ambientale, in particolare per la

RISORSA TERMALE.

ƒ Individuare gli interventi necessari ad una riqualificazione e recupero ambientale dell’esistente.

Riferimenti

Documenti correlati

sviluppo di nuove professioni e di un nuovo mercato del lavoro); b) potenziamento della governance partecipata in tutti i territori, definendo obiettivi SMART

Principali indicatori statistici sulla qualità delle

variabili di controllo del ciclo all'interno del corpo del ciclo stesso, vi rimane solo. corpo del ciclo stesso, vi rimane solo l’operazione vera e propria

Geometria per

In particolare si chiariscano i seguenti aspetti: layer, relazioni tra archi del grafo e layer, implementazione ed analisi, relazioni con componenti connesse, e

[r]

Calcola il perimetro di un triangolo isoscele avente la base congruente al lato maggiore del triangolo scaleno e il lato obliquo doppio del lato minore del triangolo scaleno.. (770

• prima le addizioni e le sottrazioni dentro le parentesi tonde (una dopo l'altra nell'ordine in cui sono scritte). • poi le addizioni e le sottrazioni dentro le