Ringraziamenti
La tesi si conclude qui, e con essa la mia carriera universitaria. Avrei voluto fare pi`u presto, ma come dice un professore, “Ingegneria deve essere difficile”, e qualche ostacolo mi ha un po’ rallentato.
Eccomi qui, finalmente ingegnere...nonno Peppino ne sarebbe stato fiero (chiss`a, nonno, forse proprio i Lego che mi hai regalato sono stati l’inizio!).
Il pensiero si divide tra un futuro incerto (ho scelto un periodo di crisi economica per laurearmi) e un passato tutto da ricordare: Pisa, le lezioni, l’aula studio, gli amici (che eviter`o di elencare per non dimenticarmi di nessuno). Ma non divaghiamo. Sono
un ingegnere, non un uomo di belle lettere. Passiamo all’argomento sopra citato. Grazie a mamma e babbo, che mi hanno fatto nascere e crescere in un’isola splendida, i cui colori e profumi porto sempre nel cuore, insieme all’immagine del mare cristallino che la bagna; grazie per avermi permesso di studiare, anche a costo di molti sacrifici. Grazie a mia sorella Carlotta, che mi sopporta da quando `e nata.
Grazie a Selene, la mia onnipresente ragazza nonch´e editor personale.
Grazie ai miei coinquilini Dennis, Francesco e Guido, agli amici e ai colleghi, per le risate, le arrabbiature, le discussioni, le cene, le uscite, gli esami preparati assieme. Grazie al professor Fanucci, un entusiasta della vita che riesce sempre a mettere di buon umore; grazie alla SensorDynamics, in cui ho svolto questo lavoro di tesi, e
al prezioso aiuto di Emilio Volpi e Francesco d’Ascoli, senza i quali non avrei mai progettato questo DAC.
Grazie a chiunque sia passato nella mia vita da studente universitario.
Se ho dimenticato qualcuno, non ve la prendete: come al solito, faccio sempre le cose di corsa perch´e sono in ritardo.