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Scuola di Formazione Teologica. San Pier Crisologo

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Academic year: 2022

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(1)

Scuola di

Formazione Teologica

S a n P i e r C r i s o l o g o

(2)

Nell’Anno della Fede…

Una rilettura delle quattro Costituzioni conciliari, per conoscere di più e quindi credere con più forza!

Gaudium et Spes, Costituzione pastorale sulla chiesa nel mondo contemporaneo, 7 dicembre 1965.

(3)

Quale particolarità di Gaudium et Spes?

Una vera novità: Costituzione pastorale sulla chiesa nel mondo contemporaneo…

Dapprima uno sguardo “fugace” al suo schema:

(4)

Schema

Parte prima: la Chiesa e la vocazione dell’uomo.

Cap. I: La dignità della persona umana;

Cap. II: La comunità degli uomini;

Cap. III: L’attività umana nell’universo;

Cap. IV: La missione della chiesa nel mondo contemporaneo.

(5)

Parte seconda: Alcuni problemi più urgenti.

Cap. I: Dignità del matrimonio e della famiglia e sua valorizzazione;

Cap. II: La promozione del progresso della cultura;

Cap. III: Vita economico-sociale;

Cap. IV: La vita della comunità politica;

Cap. IV: La promozione della pace e la comunità dei popoli.

(6)

Perché questo schema?

Composta di due parti, ma intesa come un tutto unitario;

Detta “pastorale” appunto perché sulla base di alcuni principi dottrinali (la prima parte) vuole esporre l’atteggiamento della chiesa in rapporto al mondo ed agli uomini;

«Pertanto, né alla prima parte manca l’intenzione pastorale, né alla seconda l’intenzione dottrinale» [Nota al titolo]

(7)

«Nella prima parte la chiesa svolge la sua

dottrina sull’uomo, sul mondo, nel quale l’uomo si inserisce, e sui suoi rapporti con tali realtà.

Nella seconda si prendono più strettamente in considerazione i vari aspetti della vita odierna e della società umana, specialmente le questioni e i problemi che, in materia, sembrano più urgenti».

«Perciò questa costituzione dovrà essere interpretata secondo le norme generali

dell’interpretazione teologica, ma tenendo conto inoltre, specie nella seconda parte, delle

circostanze mutevoli che sono intrinsecamente connesse con le materie trattate».

(8)

“Valore” teologico importante!

“Precarietà” dovuta alla scelta compiuta ed alla mutevolezza dei problemi e delle

questioni della seconda parte;

Decisivo è il metodo che questa Costituzione porta in sé e che “insegna”: principi teologici + circostanze concrete (= Teologia morale!).

(9)

Proemio

1: «Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le

speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore» [EV 1319].

Dopo aver approfondito il mistero della Chiesa (LG), il Concilio si rivolge a tutti gli uomini, non solo ai figli della chiesa: desiderio di solidarietà nei confronti di tutti, testimoniando e proponendo la fede in Gesù.

(10)

Il popolo di Dio si sente parte integrante della società umana, e quindi instaura con essa un dialogo sui vari problemi che agitano

l’umanità, portando la luce che viene dal Vangelo e proponendo la Salvezza.

3: «Si tratta di salvare la persona umana, si tratta di edificare l’umana società. È l’uomo dunque, ma l’uomo singolo e integrale,

nell’unità di corpo e anima, di cuore e

coscienza, di intelletto e volontà, che sarà il cardine di tutta l’esposizione» [EV 1322].

(11)

La condizione dell’uomo

4: Grandi mutamenti, trasformazione sociale e culturale con riflessi anche nella vita religiosa:

«Immersi in così contrastanti condizioni, moltissimi nostri contemporanei non sono in grado di

identificare realmente i valori perenni e di

armonizzarli dovutamente con quelli che man mano si scoprono» [EV 1328].

Scienza, Tecnologia, mutamenti nella Cosmologia (più “dinamica”), Socializzazione (senza favorire la persona…), negazione di Dio e della religione:

grandi aspirazioni e profondi squilibri!

(12)

10: «Ecco, la chiesa crede che Cristo, per tutti morto e risorto, dà all’uomo, mediante il suo Spirito, luce e forze perché egli possa rispondere alla suprema sua vocazione; né è dato in terra un altro nome agli uomini in cui possano salvarsi. Crede ugualmente di trovare nel suo Signore e Maestro la chiave, il centro e il fine di tutta la storia umana. Inoltre la chiesa afferma che al di sotto di tutti i mutamenti ci sono molte cose che non cambiano; esse trovano il loro ultimo fondamento in Cristo, che è sempre lo stesso: ieri, oggi e nei secoli. Così nella luce di Cristo, immagine del Dio invisibile, primogenito di tutte le creature, il concilio intende rivolgersi a tutti per illustrare il mistero dell’uomo e per cooperare nella ricerca di una soluzione ai principali problemi del nostro tempo» [EV 1351].

(13)

La Chiesa e la

vocazione dell’uomo

11: «Che pensa la chiesa dell’uomo? cosa sembra doversi raccomandare per l’edificazione della società attuale? Qual è il significato ultimo dell’attività umana nell’universo? (…) il popolo di Dio e l’umanità, entro la quale esso è inserito, si rendono reciproco servizio, così che la missione della chiesa si mostri di natura religiosa e perciò stesso profondamente umana» [EV 1354].

L’uomo è fatto ad immagine di Dio; è caduto nel peccato (ma Dio è venuto per liberarlo!); è una unità di anima e di corpo; è capace di conoscere la verità…

(14)

16: «Nell’intimo della coscienza l’uomo scopre una legge che non è lui a darsi, ma alla quale invece deve obbedire e la cui voce che lo chiama sempre ad amare e a fare il bene e a fuggire il male, quando occorre, chiaramente dice alle orecchie del cuore: fa’ questo, fuggi quest’altro. L’uomo ha in realtà una legge scritta da Dio nel suo cuore:

obbedire ad essa è la dignità stessa dell’uomo, e secondo questa egli sarà giudicato» [EV 1369].

È libero di scegliere (soprattutto il bene); si deve confrontare con la morte; può rifiutare Dio (come è avvenuto nelle forme dell’ateismo, compreso quello sistematico).

(15)

19: Quale atteggiamento davanti alla negazione di Dio? Solo riprovazione, come in passato? [Una parte di responsabilità è da imputare agli stessi credenti, che

«nascondono e non manifestano il genuino volto di Dio e della religione», EV 1375].

21: «La chiesa crede che il riconoscimento di Dio non si oppone in alcun modo alla dignità dell’uomo, dato che questa dignità trova proprio in Dio il suo fondamento e la sua perfezione (…) Inoltre essa insegna che la speranza escatologica non diminuisce l’importanza degli impegni terreni, ma anzi dà nuovi motivi a sostegno dell’attuazione di essi. Al contrario, invece, se manca il fondamento divino e la speranza della vita eterna, la dignità umana viene lesa in maniera assai grave» [EV 1380].

(16)

“Solamente”

antropologia?

22: «Cristo, infatti, è morto per tutti e la vocazione ultima dell’uomo è effettivamente una sola, quella divina, perciò dobbiamo ritenere che lo Spirito

santo dia a tutti la possibilità di venire a contatto, nel modo che Dio conosce, col mistero pasquale

(…) Per Cristo e in Cristo riceve luce quell’enigma del dolore e della morte, che al di fuori del suo

Vangelo ci opprime. Cristo è risorto, distruggendo la morte con la sua morte, e ci ha donato la vita,

affinché, figli nel Figlio, esclamiamo nello Spirito:

Abba, Padre!»[EV 1389-1390].

(17)

Una certa novità…

La “proposta” cristiana è netta e precisa, e soprattutto è per tutti: credenti e no!

Nello stesso tempo, si vuole approfondire il lato antropologico, mostrando appunto come tutto ciò che è realmente umano è anche

cristiano: l’uomo (qualunque!) è creato in Cristo ad immagine di Dio, e “tende” alla comunione trinitaria.

(18)

Cap. II: La comunità degli uomini

Il Concilio, visto il moltiplicarsi dei rapporti fra gli uomini - anche grazie ai nuovi mezzi tecnologici -, vuole ricordare alcune verità fondamentali:

24: «Dio, che ha cura paterna di tutti gli

uomini, ha voluto che gli uomini formassero una sola famiglia e si trattassero tra loro con animo di fratelli» [EV 1393].

(19)

25: Da questa indole sociale dell’uomo

deriva chiaramente che persona e società si sviluppano e crescono vicendevolmente: la vita sociale non è esterna all’uomo! Ecco

perché famiglia e comunità politica sono più rispondenti alla sua natura.

26: Il bene comune deve essere sempre più universale, perché anche i popoli e le

nazioni hanno “accorciato” le distanze!

Scendendo a livello ancora più pratico, il Concilio insegna alcune conseguenze

pratiche di grande urgenza: rispetto per la dignità altrui, come un altro se stesso!

(20)

L’obbligo di essere generosi e prossimi di

ogni uomo; coloro che pensano (o operano) in maniera differente da noi devono essere amati e rispettati;

29: La differenza fra le persone è reale, però vi è una uguaglianza fondamentale:

«Avendo tutti gli uomini, dotati di un’anima razionale e creati ad immagine di Dio, la

stessa natura e la medesima origine, e poiché, da Cristo redenti, godono della stessa vocazione e del medesimo destino divino» [EV 1409]!

(21)

30: E’ quindi necessario superare una visione individualistica: «Sia sacro per tutti includere tra i doveri principali

dell’uomo moderno riconoscere e

osservare gli obblighi sociali. Infatti,

quanto più il mondo si unifica, tanto più apertamente gli obblighi degli uomini

superano i gruppi particolari e si estendono a poco a poco al mondo intero» [EV 1414].

Anche per questo argomento la visione è teologica e fondata sulla Cristologia:

(22)

32: «Nella sua predicazione [Gesù Cristo]

comandò ai figli di Dio che si trattassero vicendevolmente da fratelli (…) Anzi egli stesso si offrì per tutti fino alla morte,

redentore di tutti (…) Primogenito tra molti fratelli, tra tutti coloro che lo accolgono con la fede e con la carità, dopo la sua morte e risurrezione ha istituito attraverso il dono del suo Spirito una nuova comunione

fraterna, in quel suo corpo, che è la chiesa, nel quale tutti, membri tra di loro, si

prestassero servizi reciproci, secondo i doni diversi loro concessi» [EV 1420-1421].

(23)

E potremmo continuare anche per il capitolo

seguente:

III: L’ATTIVITÀ UMANA NELL’UNIVERSO

33 «La chiesa, che custodisce il deposito della parola di Dio, da cui vengono attinti i principi per l’ordine morale e religioso, anche se non ha sempre pronta la soluzione per ogni

singola questione, desidera unire la luce della rivelazione alla competenza di tutti, allo scopo di illuminare la strada sulla quale si è messa

da poco l’umanità» [EV 1424].

(24)

Cap. IV: la Missione della Chiesa nel mondo

contemporaneo

40: La Chiesa è consapevole della sua natura (cf.

LG) e della sua finalità salvifica ed escatologica;

Insieme, tuttavia, «crede di poter contribuire molto a rendere più umana la famiglia degli

uomini e la sua storia (…) Al tempo stesso essa è persuasa che molto e in svariati modi può

essere aiutata nella preparazione del Vangelo dal mondo, sia dai singoli uomini sia dalla società

umana, con le loro doti e la loro operosità» [EV 1444-1445].

(25)

Quali contributi

pensa di poter dare?

Ha ricevuto come compito quello di

manifestare il mistero di Dio: quindi svelare anche all’uomo il senso della propria

esistenza, quindi la sua verità profonda;

Sebbene il fine sia di ordine religioso, la

chiesa può contribuire all’unità della famiglia umana (sacramento dell’unità di tutti gli

uomini): ecco perché richiama i diritti fondamentali della persona umana.

(26)

Desidera anche l’unità della persona: infatti deplora come un errore il distacco tra fede

professata e vita quotidiana (siccome la nostra patria non è in terra……!);

Inoltre riceve un aiuto dal mondo

contemporaneo: il progresso delle scienze e della cultura è di vantaggio anche per la

chiesa, per esprimere ed adattare ai tempi in cui vive l’eterna missione che ha ricevuto da Gesù Cristo.

(27)

Seconda parte: un Metodo “pastorale”

Alla prima parte (dottrinale) non manca l’indole pastorale, così come alla seconda (pastorale) non manca la base dottrinale;

46: «Dopo aver esposto di quale dignità è insignita la persona dell’uomo e quale

compito, individuale e sociale, egli è chiamato ad adempiere in tutto il mondo, il Concilio,

alla luce del Vangelo e dell’esperienza umana, attira ora l’attenzione di tutti su alcuni

problemi contemporanei particolarmente

urgenti che toccano in modo specialissimo il genere umano» [EV 1466].

(28)

Parte II, Capitolo I

Dignità del Matrimonio e della Famiglia

Perché un’attenzione così alta proprio alla famiglia? Motivazione di ordine pastorale;

47: «La salvezza della persona e della società umana e cristiana è strettamente connessa con una felice situazione della comunità coniugale e familiare» [EV 1468]:

“Salvare” la famiglia, per salvare la società!

(29)

Serie di luci e di ombre…

«Però non dappertutto la dignità di questa

istituzione brilla con identica chiarezza» [EV 1469];

«Tuttavia il valore e la solidità dell’istituto

matrimoniale e familiare prendono risalto dal fatto che le profonde mutazioni dell’odierna società, nonostante le difficoltà che con

violenza ne scaturiscono, molto spesso

rendono manifesta in maniere diverse la vera natura dell’istituto stesso» [Ivi].

(30)

Esemplificazione del Metodo di GS

«Perciò il concilio, mettendo in chiara luce alcuni punti capitali della dottrina della

chiesa, si propone di illuminare e rafforzare i cristiani e tutti gli uomini che si sforzano di salvaguardare e promuovere la dignità

naturale e l’altissimo valore sacro dello stato matrimoniale» [EV 1470];

(31)

Riproposizione di elementi

teologici (i principi) nel dialogo col mondo

47: «Perciò i cristiani, assieme a quanti hanno alta stima dei questa stessa comunità, si

rallegrano sinceramente dei vari sussidi grazie ai quali gli uomini oggi progrediscono nel

favorire questa comunità di amore e nel rispetto della vita» [EV 1468];

(32)

Santità del Matrimonio e della Famiglia

48: «L’intima comunità di vita e d’amore

coniugale, fondata dal Creatore e strutturata con leggi proprie, è stabilita col patto

coniugale, cioè l’irrevocabile consenso personale»;

«E così, dall’atto umano col quale i coniugi mutuamente si danno e si ricevono, nasce, anche davanti alla società, un istituto che ha stabilità per ordinamento divino» [EV 1471]

(33)

continua…

«Questo vincolo sacro ordinato al bene sia dei coniugi e della prole sia della società, non

dipende dall’arbitrio umano. Perché è Dio stesso l’autore del matrimonio, dotato di

molteplici beni e fini»;

«Questa intima unione, in quanto mutua

donazione di due persone, come pure il bene dei figli, esigono la piena fedeltà dei coniugi e ne reclamano l’indissolubile unità» [EV

1472].

(34)

Solo “a questo punto”, il Sacramento!

«Cristo Signore ha effuso l’abbondanza delle sue benedizioni su questo amore multiforme, sgorgato dalla fonte della divina carità e

strutturato sul modello della sua unione con la chiesa (…) L’autentico amore coniugale è

assunto nell’amore divino ed è sostenuto e arricchito dalla forza redentiva del Cristo e dall’azione salvifica della chiesa…» [EV

1472];

Questo è il Matrimonio: istituto “naturale”

assunto dalla Grazia.

(35)

Mezzo di santificazione

«(I coniugi cristiani) compiendo in forza di tale sacramento il loro dovere coniugale e

familiare, penetrati dallo spirito di Cristo, per mezzo del quale tutta la loro vita è pervasa di fede, speranza e carità, tendono a raggiungere sempre di più la propria perfezione e la mutua santificazione, e perciò insieme partecipano

alla glorificazione di Dio» [Ivi].

(36)

Visione “Sacramentale”

«Perciò la famiglia cristiana, poiché nasce dal matrimonio, che è l’immagine e la

partecipazione del patto d’amore del Cristo e della chiesa, renderà manifesta a tutti la viva presenza del Salvatore nel mondo e la

genuina natura della chiesa, sia con l’amore, la fecondità generosa, l’unità e la fedeltà degli sposi, sia con l’amorevole cooperazione di

tutti i suoi membri» [EV 1474].

(37)

Fecondità = con-Creazione

50: «Nel compito di trasmettere la vita umana e di educarla, che deve essere considerato come la loro propria missione, i coniugi sanno di essere cooperatori dell’amore di Dio creatore e come suoi interpreti» [EV 1479];

«Il matrimonio, tuttavia, non è stato istituito soltanto per la procreazione; ma il carattere

stesso di patto indissolubile tra persone e il bene dei figli esigono che anche il mutuo amore dei

coniugi abbia le sue giuste manifestazioni, si sviluppi e arrivi a maturità» [EV 1480].

(38)

La stessa modalità è seguita anche per i capitoli successivi della seconda parte:

II: La promozione del progresso della cultura;

III: Vita economico-sociale;

IV: La vita della comunità politica;

V: La promozione della pace e della comunità dei popoli.

(39)

Concludendo!

Il Concilio è perfettamente consapevole di star facendo una operazione “rischiosa”,

perché la seconda parte non può esaurire tutti i campi di applicazione della dottrina

cattolica;

Inoltre le “emergenze” scelte nel 1965 non sono necessariamente le stesse che

sceglieremmo noi oggi…!

(40)

Ci viene sostanzialmente insegnato un

metodo: la Chiesa è consapevole di avere un tesoro, il depositum fidei, che è per tutti,

credenti e non credenti;

E’ un deposito “immutabile”, ma va proposto continuamente agli tutti gli uomini, di tutte le generazioni:

La certezza della Comunità credente è che questa proposta renda la vita più buona, il mondo più bello, gli uomini più contenti!

(41)

Per questo motivo vale la pena di affrontare uno “sforzo” continuo di traduzione e di

applicazione, perché la proposta sia alla portata di tutti:

93: «I cristiani, ricordando le parole del Signore, “in questo conosceranno tutti che siete i miei discepoli, se vi amerete gli uni gli altri” (Gv 13,35), niente possono desiderare più ardentemente che servire con sempre maggiore generosità ed efficacia gli uomini del mondo contemporaneo. Perciò, aderendo fedelmente al Vangelo e usufruendo della sua forza, uniti con tutti coloro che amano e cercano la giustizia, hanno assunto un compito immenso da adempiere su questa terra: di esso dovranno rendere conto a colui che tutti giudicherà nell’ultimo giorno» [EV 1643].

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