Docente Antonio Forte
Economia Politica
Dipartimento di Scienze Umane, Comunicazione, Formazione e Psicologia
Capitolo Capitolo 9 9
Concorrenza
Concorrenza imperfetta imperfetta e e conseguenze
conseguenze del del potere potere di di mercato
mercato
Copyright © 2013 – McGraw- Hill Education (Italy) srl Principi di economia 4/ed
Robert H. Frank, Ben S. Bernanke, Moore McDowell, Rodney Thom, Ivan Pastine
La concorrenza imperfetta
• Le imprese non perfettamente concorrenziali sono in grado di differenziare la propria offerta rispetto a quella dei concorrenti.
– Price setters piuttosto che Price takers
• Hanno in parte il controllo sul prezzo – Il prezzo può essere maggiore del costo di
produzione
– Profitti di lungo periodo sono possibili (a differenza della conc. perfetta)
La concorrenza imperfetta
Concorrenza perfetta
–Un mercato ideale che genera il massimo surplus economico
–Una situazione che di solito non
esiste
La concorrenza imperfetta
Mercati non perfettamente concorrenziali – Riducono il surplus economico in varia misura rispetto al riferimento della concorrenza perfetta
– Sono molto comuni
– Possono riflettere preferenze per la varietà di prodotti
La concorrenza imperfetta
Diverse forme di concorrenza imperfetta –Monopolio perfetto (maggiore inefficienza)
Una singola impresa che produce un prodotto che non ha sostituti
–Oligopolio (più efficiente di un monopolio)
Un mercato in cui solo poche imprese vendono un determinato prodotto.
–Concorrenza monopolistica (vicina alla concorrenza perfetta)
Un numero abbastanza alto di imprese che
producono beni lievemente differenti che possono
La concorrenza imperfetta
La differenza fondamentale tra imprese perfettamente e imperfettamente concorrenziali:
–L’impresa perfettamente concorrenziale ha una curva di domanda perfettamente elastica.
–L’impresa non perfettamente concorrenziale ha un curva di domanda con pendenza
negativa.
La concorrenza imperfetta
In concorrenza perfetta
–Domanda e offerta determinano il prezzo di equilibrio. L’impresa non ha potere di mercato.
–Al prezzo di equilibrio, l’impresa vende la quantità desiderata.
–Ad un prezzo superiore il prodotto rimarrà invenduto.
–Ad un prezzo inferiore, le vendite non aumenteranno.
–La curva di domanda dell’impresa è una retta orizzontale tracciata in corrispondenza del prezzo di mercato
La concorrenza imperfetta
In concorrenza imperfetta
–L’impresa ha controllo parziale sul prezzo e ha potere di mercato.
–La curva di domanda dell’impresa ha pendenza negativa
Curve di domanda delle imprese perfettamente e non perfettamente
concorrenziali
I cinque motivi del potere di mercato
Potere di mercato: capacità di un’impresa di
aumentare il prezzo di un bene senza che si azzerino le sue vendite.Perché?
1. Controllo esclusivo su input importanti 2. Brevetti e copyright
3. Licenze o concessioni governative 4. Economie di Scala (monopoli naturali) 5. Economie di rete
Le economie di scala
Domanda
–Se un’impresa raddoppia la quantità di tutti i fattori di produzione impiegati, cosa accade all’output?
1) Rendimenti di scala costanti
– Se la quantità di tutti gli input viene
modificata in una certa proporzione, l’output
varia nella stessa proporzione
Le economie di scala
1) Rendimenti di scala costanti – ES:
a)10 lavoratori, 10 macchine da cucire -> 100 pantaloni
b)20 lavoratori, 20 macchine -> 200 pantaloni
2) Rendimenti di scala crescenti
–Se la quantità di tutti gli input viene modificata in una certa proporzione, l’output varia in proporzione maggiore. (dette anche ‘economie di
scala’)Un monopolio naturale deriva da economie di scala (più grande è l’impresa meglio è per l’impresa, si riducono i costi unitari, e per il mercato, una sola impresa produce a costi inferiori rispetto a tante piccole imprese)
Le economie di scala
Le economie di scala
2) Rendimenti di scala crescenti – ES:
a)10 lavoratori, 10 macchine da cucire -> 100 pantaloni
b)20 lavoratori, 20 macchine -> 300 pantaloni
La massimizzazione del profitto per il monopolista
Una impresa price taker (concorrenza perfetta) e una impresa price setter (concorrenza imperfatta) condividono due obiettivi economici:
–Massimizzare i profitti
–Scegliere il livello di output che massimizza la differenza tra TR e TC, dove Ricavo
Marginale = Costo Marginale.
Per un produttore
– MR = ricavo marginale, variazione del ricavo totale di un’impresa determinata dalla vendità di un’unità addizionale del prodotto
La massimizzazione del profitto per il monopolista
Ricavo marginale per il monopolista Concorrenza perfetta e monopolio:
• Entrambi espandono l’output quando MR > MC.
• Calcolano il MC in modo analogo
• Non hanno lo stesso MR a un dato prezzo:
–In concorrenza perfetta: MR = P –In monopolio: MR < P
La massimizzazione del profitto per
il monopolista
Beneficio derivante dalla vendita di un’unità aggiuntiva per il monopolista
•Se P = €6, allora TR = €6 x 2 = €12
•Se P = €5, allora TR = €5 x 3 = €15
•Il MR della vendita della 3° unità = €3 (15-12)
•Per la 3° unità, MR = €3 < P = €5
• Osservazioni
–MR < P
–MR diminuisce all’aumentare della quantità
–MR è la variazione tra le due quantità
–MR < P perchè il prezzo deve essere abbassato per vendere un’unità addizionale
6 2 12
5 3 15
4 4 16
3 5 15
P Q TR MR
3 1 -1
Ricavo Marginale
6 2 12
5 3 15
4 4 16
3 5 15
P Q TR MR
3 1 -1
Ricavo marginale in forma grafica
Curva del ricavo marginale per un monopolista con una curva di domanda lineare
Osservazioni
L’intercetta verticale, a, è la stessa per MR e D
L’intercetta orizzontale per MR, Q0/2, è la metà dell’intercetta per D, Q0.
La massimizzazione del profitto per il monopolista
• La regola del monopolista per la massimizzazione del profitto
– Quando MR > MC, conviene espandere la produzione
– Quando
MR < MC,conviene ridurre la produzione
– I profitti sono massimizzati al livello di output per il quale MR = MC.
Livello di output che consente di massimizzare il profitto per il monopolista
Osservazioni:
•Per P = €3 il MR < MC è l’ouput deve essere ridotto da Q = 12
•I profitti sono massimizzati quando sono prodotte 8 unità, perchè MR = MC. Il prezzo corrispondente a questo equilibrio è individuato sulla domanda ed è pari a P = €4.
Perché la mano invisibile fallisce in regime di monopolio?
L’output socialmente
ottimale è prodotto quando
MC = D(MB) e abbiamo P=3 e Q=12
Curve di domanda e del costo marginale per un monopolista
•Il livello di output che consente di massimizzare il profitto in Monopolio, pari a 8 unità, per il quale MR = MC, è minore dell’output socialmente ottimale di 12 unità
•Tra 8 e 12 unità, MB (domanda) per la società > MC per la società
•Non è possibile espandere l’output perchè
MR ricavo marginale per l’impresa è minore
del costo marginale MC
Perdita netta di benessere causata dal monopolio
Poichè MR < P, il monopolio
produce una
quantità minore di quella
socialmente ottimale
Perdita netta di benessere per la
società =
(1/2)(€2/unit)(4unit s/wk) = €4/wk
0 Q
P, RMg, Cmg
1)In rosa il surplus dei
consumatori 2)In celeste il surplus dei
venditori
a
QC PC
Mercato CONCORRENZA PERFETTA
Equilibrio in concorrenza
0 Q
P, RMg, Cmg 1)Il surplus dei consumatori, in rosa, si è ridotto 2) Il surplus del produttore, in
celeste, è aumentato
a
QM PM
Mercato MONOPOLIO
Equilibrio in monopolio
Q
P, RMg, Cmg 1)Il triangolo blusi perde passando da concorrenza a Monopolio. Questa riduzione di surplus sociale è detta perdita netta del Monopolio.
a
PM PC
Perdita netta di benessere
causata dal monopolio
Perchè la mano invisibile fallisce in regime di monopolio?
Monopolio – I profitti sono
massimizzati quando MR = MC.
– P > MR – P > MC
– Perdita netta di benessere
Concorrenza perfetta – I profitti sono
massimizzati quando MR = MC.
– P = MR – P = MC
– Nessuna perdita netta di benessere
Difficoltà nel ridurre la perdita netta di benessere causata da un monopolio
– Rendere effettive le leggi antitrust – Brevetti, copyright e innovazione – Monopoli naturali
Perchè la mano invisibile fallisce
in regime di monopolio?
Indice di Lerner
(indicatore che misura il potere di mercato) L= (P-MC)/P
L’indice va da 0 a 1.
0 -> concorrenza perfetta
1 -> maggior potere di mercato
• Errore pag 224 (P-MC)=P
Misurare il potere di mercato
La politica economica nei confronti del monopolio naturale
Metodi per tenere sotto controllo i monopoli naturali
– Proprietà e gestione pubblica
• Confronto tra il beneficio di P=MC (imposto dallo Stato) con il costo di minori incentivi all’innovazione. L’impresa privata fisserebbe P>MC perchè costi marginali sono decrescenti e se P=MC impresa sarebbe sempre in perdita. Con P=MC Stato si fa carico delle perdite.
Impresa pubblica è, tuttavia, meno innovativa
• La proprietà statale può incoraggiare la “inefficienza X”:
il potere di mercato ha come conseguenza una produzione inefficiente piuttosto che profitti più elevati.
Metodi per tenere sotto controllo i monopoli naturali
–Regolamentazione pubblica di monopoli privati• Regolamentazione cost-plus (impresa può imporre un p che copre costi e consente un mark up)
– Alti costi amministrativi
– Minori incentivi all’innovazione – P non equivale al MC
• Regolamentazione del tasso di rendimento
(stabilisce il rendimento massimo del capitale investito dall’impresa)
– Può incoraggiare l’inefficienza X
La politica economica nei confronti del monopolio naturale
Metodi per tenere sotto controllo i monopoli naturali
–Regolamentazione RPI-X (prezzo può salire meno di un x% rispetto all’inflazione)– X dovrebbe essere fissato per spingere l’impresa a migliorare l’efficienza e a fare investimenti, maL
– Può indurre riduzioni della qualità del prodotto e livelli di investimento inadeguati
La politica economica nei
confronti del monopolio naturale
La politica economica nei confronti del monopolio naturale
• Metodi per tenere sotto controllo i monopoli naturali
La concorrenza per il mercato è una soluzione?
L’appalto esclusivo di un mercato in condizioni di monopolio naturale
(imprese presentano offerte per aggiudicarsi il mercato)•La competizione per ottenere il contratto fa sì che P = MC
•Complicato quando i costi fissi sono elevati, come nel settore della distribuzione dell’energia elettrica