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D.U.P. DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE PER

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D.U.P. – DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE PER

IL PERIODO 2017 – 2019

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COMUNE DI SAREZZO

D.U.P. – Documento Unico di Programmazione per il periodo 2017/2019

Indice

Premessa pag. 4

SEZIONE STRATEGICA (SeS) 1. Quadro delle condizioni esterne

1.1. Lo scenario economico nazionale e regionale pag. 6

1.2. La popolazione pag. 11

1.3. Il Territorio pag. 15

1.4. Le condizioni e le prospettive socio-economiche del territorio pag. 16

1.5. Gli accordi di programma pag. 18

2. Quadro delle condizioni interne

2.1. Le strutture pag. 19

2.2. I beni comunali pag. 20

2.3. La struttura organizzativa e le risorse umane disponibili pag. 22 2.4. L’organizzazione e modalità di gestione dei servizi locali pag. 28

2.5. Gli organismi partecipati pag. 29

3. Analisi strategica di contesto

3.1. Evoluzione della situazione finanziaria pag. 32

3.2. I programmi e i progetti di investimento in corso di esecuzione pag. 37

3.3. La situazione dell’indebitamento pag. 39

3.4. La coerenza e la compatibilità con le disposizioni del patto di stabilità interno pag. 42 e i vincoli di finanza pubblica

4. Indirizzi e obiettivi strategici

4.1 Dalle linee programmatiche agli indirizzi strategici pag. 45

4.2 Dagli indirizzi strategici agli obiettivi strategici pag. 49

5. Strumenti di rendicontazione dei risultati pag. 51

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SEZIONE OPERATIVA (SeO)

Parte prima

1.1. Gli obiettivi operativi pag. 53

1.2. La valutazione dei mezzi finanziari e delle fonti di finanziamento pag. 69

1.3. La spesa corrente pag. 71

1.4. Gli equilibri della situazione corrente e generali del bilancio pag. 74

1.5. Gli indici di bilancio pag. 77

1.6. Il bilancio degli investimenti pag. 79

1.7. L’analisi e le valutazione degli impegni pluriennali già assunti pag. 81

Parte seconda

2.1. Piano delle alienazione e delle valorizzazioni immobiliari per il triennio 2016/2018 pag. 83 2.2. Programma triennale delle opere pubbliche triennio 2016/2018 pag. 83 2.3. Programmazione del fabbisogno di personale per il triennio 2016/2018 pag. 84

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Premessa

Uno degli obiettivi dichiarati dal processo di armonizzazione contabile disciplinato dal d. lgs. n.

118/2011, integrato e modificato con d. lgs. n. 126/2014, è il rafforzamento della programmazione.

Riuscire a rendere più trasparente e veritiera la rappresentazione contabile della situazione finanziaria, economica e patrimoniale dell’Ente è sicuramente la condizione da soddisfare affinché la funzione della programmazione si possa svolgere in modo efficace.

Il Documento Unico di Programmazione (DUP) è la principale innovazione introdotta nel sistema di programmazione degli enti locali: costituisce, nel rispetto dei principi di coordinamento e di coerenza dei documenti di bilancio, il presupposto necessario di tutti gli altri documenti di programmazione, è un “unico” documento posto a monte del bilancio di previsione finanziario, che contiene gli indirizzi, le analisi, gli obiettivi che devono guidare la programmazione e la successiva gestione dell’intera attività amministrativa.

Il DUP è lo strumento che permette l’attività di guida strategica ed operativa degli enti locali e consente di fronteggiare un modo permanente, sistemico e unitario le discontinuità ambientali e organizzative.1

Il DUP si compone di due sezioni: la Sezione Strategica (SeS) e la Sezione Operativa (SeO).

La prima ha un orizzonte temporale di riferimento pari a quella del mandato amministrativo, la seconda pari a quella del bilancio di previsione.

In particolare la Sezione Strategica (SeS) definisce sviluppa e concretizza le linee programmatiche di mandato definendo gli indirizzi strategici dell’Ente, ossia le principali scelte che caratterizzano il programma dell’amministrazione e che possono avere un impatto di medio e lungo periodo, in coerenza con il quadro normativo di riferimento e compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica. Tale processo è supportato da un’analisi strategica delle condizioni esterne ed interne all’Ente così che l’analisi degli scenari possa rilevarsi utile nel compiere le scelte più urgenti e appropriate. Nella Sezione Strategica sono anche indicati gli strumenti attraverso i quali il Comune intende rendicontare il proprio operato nel corso del mandato in maniera sistematica e trasparente, per informare i cittadini del livello di realizzazione dei programmi, di raggiungimento degli obiettivi.

La Sezione Operativa (SeO) ha carattere generale, riguarda la programmazione operativa annuale e pluriennale dell’ente, con riferimento al bilancio triennale, e costituisce lo strumento di supporto al processo di previsione di indirizzi e obiettivi previsti nella SeS. Il contenuto della SeO costituisce guida e vincolo alla redazione dei documenti contabili di previsione dell’Ente.

La SeO si compone di due parti: la parte prima illustra per ogni singola missione, e coerentemente con gli indirizzi strategici indicati nella SeS, i programmi operativi che l’Ente intende realizzare nel triennio 2017/2019. Si ricorda che i programmi non possono essere liberamente scelti dall’Ente, ma devono corrispondere all’elencazione tassativa contenuta nello schema di bilancio armonizzato.

Nella Sezione Operativa si sviluppa poi una valutazione dei mezzi finanziari e delle fonti di finanziamento in cui sono indicate anche le politiche tributarie e tariffarie, l’evoluzione degli stanziamenti di spesa per programma, gli equilibri della situazione corrente e generali di bilancio, l’analisi e la valutazione degli impegni pluriennali assunti.

La parte seconda della SeO contiene la programmazione in materia di personale, lavori pubblici e patrimonio, in particolare: la programmazione triennale del fabbisogno del personale; il programma triennale delle opere pubbliche e l’elenco annuale; il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari.

1Principio contabile applicato concernente la programmazione di bilancio – punto 8. - allegato 4/1 d. lgs. n. 118/2011.

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SEZIONE STRATEGICA (SeS)

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1. QUADRO DELLE CONDIZIONI ESTERNE

1.1. - Lo scenario economico nazionale e regionale

Il principio applicato alla programmazione prevede che l’individuazione degli obiettivi strategici sua effettuata tenendo in considerazione le condizioni esterne ed interne in cui l’Ente si trova ad operare: gli scenari socio economici ed il contesto normativo nazionale e regionale costituiscono, in questo senso, i limiti all’interno dei quali si deve orientare l’azione dell’Amministrazione.

Di seguito si riporta un estratto della sintesi sullo stato dell’economia italiana elaborato dalla Banca d’Italia nel Bollettino economico n. 3/2016 del 15 luglio 20162

L’esito del referendum consultivo del 23 giugno nel Regno Unito, che ha visto la prevalenza dei voti a favore dell’uscita del paese dall’Unione europea, ha prodotto una situazione mai sperimentata nel processo di integrazione europea, di cui è difficile anticipare tutte le ripercussioni. Il Fondo monetario internazionale ha valutato che l’incertezza che ne scaturisce è un rischio per l’economia globale.

L’impatto sui mercati valutari e finanziari è stato immediato; lo ha contrastato l’azione delle autorità monetarie, che ha favorito il suo parziale riassorbimento nei giorni successivi. La sterlina si è deprezzata; l’euro, pur apprezzandosi nei confronti della valuta britannica, si è indebolito rispetto alle altre principali valute, mantenendosi pressoché invariato in termini effettivi. Non ne hanno risentito i rendimenti dei titoli di Stato dell’area dell’euro, che hanno beneficiato del programma di acquisto dell’Eurosistema; è stata ampia la caduta delle quotazioni azionarie.

Nel nostro paese la ripresa continua con gradualità, sospinta dalla domanda interna, nonostante le esportazioni risentano della debolezza dei mercati extra UE. I consumi delle famiglie beneficiano dell’incremento del reddito disponibile e del miglioramento delle condizioni occupazionali; è proseguita la crescita degli investimenti, sostenuti anche dagli incentivi introdotti dall’ultima legge di stabilità. Gli indicatori congiunturali suggeriscono tuttavia che nel secondo trimestre il PIL, come nel complesso dell’area dell’euro, sarebbe aumentato a un tasso inferiore rispetto a quello del periodo precedente.

Nonostante un rallentamento rispetto all’anno precedente, quando erano applicati in misura piena gli sgravi contributivi sulle nuove assunzioni, la tendenza all’aumento del numero di occupati è continuata nel primo trimestre dell’anno. Il tasso di disoccupazione complessivo è rimasto stabile, per effetto della maggiore partecipazione al mercato del lavoro; tuttavia è ulteriormente diminuita la disoccupazione tra i giovani.

L’inflazione al consumo è negativa dallo scorso febbraio; il suo andamento risente della contrazione della componente energetica, ma anche di una dinamica molto contenuta di quella di fondo, su cui continuano a pesare gli ancora ampi margini di capacità produttiva inutilizzata. Le famiglie e le imprese si attendono che la crescita dei prezzi rimanga modesta nei prossimi mesi. Secondo le stime degli analisti, l’inflazione al consumo si collocherebbe su valori appena positivi nella media di quest’anno.

Il credito al settore privato non finanziario cresce a tassi moderati, ma più sostenuti nei comparti dove la ripresa dell’attività economica si è avviata più stabilmente: i prestiti al complesso delle imprese ristagnano, ma sono in deciso aumento quelli alle società manifatturiere. La qualità del credito beneficia gradualmente della ripresa ciclica: nel primo trimestre del 2016 il flusso dei nuovi crediti deteriorati sul totale dei finanziamenti è ulteriormente diminuito; per i gruppi bancari la

2 Fonte: Banca d’Italia, Bollettino economico,. N. 3/2016 – luglio 2016.

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quota di crediti deteriorati sul totale dei finanziamenti si è contratta rispetto al trimestre precedente (sia al lordo, sia al netto delle rettifiche).

Le proiezioni della Banca d’Italia, elaborate nell’ambito dell’esercizio coordinato dell’Eurosistema e pubblicate lo scorso 6 giugno, prefiguravano per l’economia italiana un aumento del prodotto nel triennio 2016-18 trainato dalla domanda interna e una risalita molto graduale del tasso di inflazione.

L’esito del referendum sull’uscita del Regno Unito dall’Unione europea ha effetti sul quadro macroeconomico ancora difficili da valutare; sono tuttavia aumentati notevolmente i rischi.

I possibili effetti della Brexit sul quadro previsivo dipendono dal verificarsi di conseguenze ancora ampiamente ipotetiche. Le ricadute sulle proiezioni dei movimenti nei mercati finanziari, valutari e delle materie prime osservati dopo il referendum britannico sono minime. Conseguenze più significative sull’attività economica potrebbero materializzarsi nei prossimi mesi in caso di un forte calo dell’attività nel Regno Unito, che potrebbe trasmettersi al nostro paese attraverso l’interscambio commerciale o una revisione dei piani di investimento delle imprese attive sul mercato britannico. Tali canali potrebbero implicare un effetto non trascurabile ma limitato sul prodotto: in questa ipotesi e considerando le informazioni più recenti sul secondo trimestre del 2016, la crescita potrebbe collocarsi poco sotto l’1 per cento quest’anno e attorno all’1 il prossimo.

Per quanto riguarda l’economia regionale, si riporta la sintesi della Banca d’Italia contenuta nella pubblicazione “Economie Regionali – L’economia della Lonbardia”3:

Il 2015 è stato un anno di ripresa per l’economia lombarda, con una crescita del PIL dell’1,1 per cento in base alle stime di Prometeia. L’espansione nella manifattura avviatasi nel 2014 si è consolidata, in un contesto di aumento della domanda, interna ed estera. Le esportazioni di beni e di servizi hanno continuato a fornire un contributo positivo, nonostante il rallentamento dei flussi verso i paesi esterni all’Unione europea. Nelle costruzioni, dopo anni di riduzioni, il valore della produzione è tornato a crescere e il ciclo immobiliare è ripartito. Nel terziario l’espansione dell’attività ha accomunato i vari comparti; le attività legate al turismo hanno beneficiato dell’arrivo dei visitatori dell’Esposizione universale. Le indicazioni sul primo trimestre del 2016 mostrano però segnali di rallentamento sia nell’industria, sia nei servizi alle imprese; i rischi di ridimensionamento della crescita potrebbero avere ripercussioni negative anche sulle scelte di investimento delle aziende.

Il sistema produttivo ha risentito della prolungata crisi, con una diminuzione degli investimenti che ha determinato l’invecchiamento dei macchinari installati e ne ha rallentato l’adeguamento alle nuove tecnologie. Sono elementi che possono condizionare le potenzialità di crescita della regione.

Le imprese che hanno investito di più, puntando sulla ricerca e adottando tecniche di produzione avanzate, sono infatti quelle che hanno agganciato in modo più evidente la ripresa. In Lombardia le aziende più dinamiche si sono concentrate nei settori a tecnologia alta e medio-alta, mostrando significativi aumenti del fatturato e delle esportazioni rispetto ai valori pre-crisi. Al contrario, le imprese che operano nei comparti tradizionali e che occupano circa la metà degli addetti alla manifattura hanno stentato a recuperare i livelli produttivi, ancora fortemente ridimensionati.

La ripresa dell’attività economica si è riflessa sulle condizioni del mercato del lavoro:

l’occupazione è cresciuta e sono aumentate le forme contrattuali più stabili, favorite dai provvedimenti legislativi adottati; il tasso di disoccupazione è sceso lievemente, per la prima volta dal 2011, e si è ridotto l’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Le prospettive occupazionali restano però difficili per i più giovani; il loro livello di istruzione universitaria risulta basso nel confronto internazionale, nonostante un’offerta accademica ricca e di qualità, che attrae studenti da fuori regione e trattiene i lombardi. La stabilizzazione del reddito disponibile e il miglioramento del

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clima di fiducia delle famiglie in merito alla propria situazione economica hanno sostenuto i consumi.

Nel mercato del credito, la prolungata contrazione in atto dalla primavera del 2012 si è arrestata. La domanda di prestiti ha mostrato segnali di recupero e, per le aziende, è tornata lievemente positiva la componente legata agli investimenti; le condizioni di offerta si sono mantenute distese.

L’andamento complessivo ha beneficiato dell’espansione dei finanziamenti alle famiglie, dopo la stasi del biennio 2013-14. In linea con l’andamento del mercato immobiliare, le erogazioni di nuovi mutui per l’acquisto di abitazioni sono sensibilmente aumentate. I finanziamenti al tessuto produttivo hanno visto il ritorno alla crescita dei prestiti alle imprese medio-grandi, a quelle della manifattura e alle società più solide. I crediti indirizzati alle aziende più piccole e a quelle valutate come rischiose sono ancora diminuiti.

Le imprese stanno ponendo una maggiore attenzione ai profili di solidità finanziaria. In un contesto di miglioramento della redditività aziendale, si sono fatti più frequenti gli interventi di ricapitalizzazione e di riduzione del grado di indebitamento. Le risorse investite in imprese della regione da operatori di private equity sono sensibilmente aumentate nel 2015. Sembra invece essersi interrotto il processo di sostituzione dei prestiti bancari con obbligazioni, che era stato intenso nel biennio 2012-13.

Le indicazioni sull’andamento della qualità del credito riflettono i segnali di miglioramento del quadro congiunturale. È proseguito il calo, in atto dalla fine del 2013, del tasso di ingresso in sofferenza dei prestiti alle imprese. Per la prima volta dalla crisi del debito sovrano, sul finire dell’anno passato l’incidenza delle posizioni con temporanee difficoltà di rimborso sui prestiti alle imprese è diminuita. La qualità dei prestiti alle famiglie è stabile da circa un triennio.

Le famiglie hanno accresciuto il risparmio finanziario detenuto sotto forma di depositi e di fondi comuni di investimento. È proseguito il processo di riorganizzazione delle banche sul territorio, con la riduzione del numero di sportelli e un aumento del ricorso ai canali digitali. In base all’indagine presso le banche, alla fine del 2015 la quasi totalità degli intermediari operanti in Lombardia offriva alla clientela la possibilità di usufruire dei propri servizi attraverso tecnologie digitali; i due terzi dei conti correnti prevedeva la possibilità di effettuare operazioni via internet e circa la metà di tali rapporti si caratterizzava per un’operatività prevalentemente a distanza, senza l’accesso alla rete di sportelli.

Gli obiettivi del Governo

Il Consiglio dei Ministri, lo scorso 8 aprile, ha approvato il Documento di economia e finanza 2016 (DEF). Il Documento di economia e finanza, introdotto dalla Legge 7 aprile 2011 n.139, illustra in modo organico, le politiche economiche e finanziarie decise dal governo, definendo ed illustrando le linee guida della politica economica del paese.

Il DEF si compone di tre sezioni:

 Il Programma di stabilità, a cura del Dipartimento del Tesoro;

 Analisi e tendenze della finanza pubblica, a cura della Ragioneria Generale dello Stato;

 Il Programma nazionale di riforma, curato dal Dipartimento del Tesoro d’intesa conil dipartimento delle politiche europee.

Il piano di politica economica perseguito dal governo, attraverso una strategia di programmazione di natura pluriennale, si pone come obiettivi il rilancio della crescita e dell’occupazione, da realizzare attraverso i seguenti strumenti operativi:

 costante azione di riforma strutturale del paese e stimolo agli investimenti privati e pubblici;

 una politica di bilancio favorevole alla cresciata ma in grado di garantire un graduale ma robusto consolidamento delle finanze pubbliche, tale da ridurre in maniera via via crescente il rapporto debito e PIL;

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 la riduzione del carico fiscale, associato ad una maggiore efficienza della spesa e dell’azione delle pubbliche amministrazioni;

 il miglioramento del business environment e della capacità competitiva del sistema Italia.

Per la realizzazione delle politiche economiche, il governo ha fissato, già con il DEF 2015 un piano di interventi strutturali che, in sede di adozione del DEF 2016 sono stati aggiornati, rivisti ed allineati agli obiettivi fissati dalla Commissione Europea nel Annual Growth Survey: In particolare, tali interventi comprendono:

 fase II della spending review che prevede risparmi stimati in 25 miliardi per il 2015, 28 miliardi nel 2018 e 29 miliardi nel 2019 da attuare attraverso la riduzione selettiva della spesa dei ministeri, il potenziamento dell’acquisizione centralizzata di beni e servizi e dell’e- procurement;

 interventi per la riduzione della pressione fiscale, prevedendo con le manovre di bilancio 2017-2018, azioni che interessino l’IRPEF, nonché misure fiscali sul regime dei gruppi IVA e imposizioni sui redditi d’impresa;

 riforma del catasto che sarà oggetto di interventi organici;

 proseguire il programma di privatizzazioni con l’obiettivo di ridurre il debito pubblico e aprire il capitale delle società al mercato (ENAV e Ferrovie dello Stato);

 adozione del Piano Straordinario delle Periferie e misure per il miglioramento della qualità urbana (Programma di recupero per l’edilizia residenziale pubblica, residenze universitarie, nuovo piano d’interventi per le metropolitane, mobilità sostenibile, Piano nazionale di ricarica elettrica dei veicoli);

 Νormativa di attuazione della L. 221/2015 (Disposizioni in materia ambietale): adozione Decreto Legislativo in materia di remunerazione dei servizi eco sistemici e ambientali, semplificazione procedimento per le bonifiche, gestione rifiuti: riforma dei consorzi, DDL Green Act, Riforma Governance Parchi;

Misure per la finanza e la crescita 2.0;

 Mercato del lavoro e politiche sociali: Attuazione del D.Lgs. 150/2015 (riordino in materia di servizi per il lavoro e le politiche attive) attraverso il trasferimento delle risorse economiche dal Ministero del Lavoro all’ANPAL, definizione statuto ANPAL, applicazione del Jobs Act ai lavoratori autonomi, Riforma del terzo settore, dell’impresa sociale, Programma garanzia giovani – attuazione fase II; Testo Unico della famiglia, rifinanziamento del Piano per i servizi socio-educativi per la prima infanzia;

 Istruzione: attuazione della riforma della scuola (Legge 107/2015), Piano Nazionale della formazione in servizio; Programma nazionale della ricerca, proseguimento Piano degli interventi per l’edilizia scolastica;

 Povertà ed inclusione sociale: DDL recante norme per il contrasto alla povertà e al riordino delle prestazioni e al sistema degli interventi e dei servizi sociali, DDL recante disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con gravi disabilità prive del sostegno familiare;

 la riforma delle istituzioni: Referendum confermativo della Riforma Costituzionale, norme in materia di prevenzione dei conflitti di interessi dei parlamentari e dei titolari di cariche di Governo;

 Pubblica Amministrazione: Riordino della disciplina del lavoro alle dipendenze delle Pubbliche Amministrazioni, attuazione del Libro Bianco per la difesa, Agenda per la semplificazione 2015-2017, Agenda digitale;

 Sostegno alle imprese: estensione agevolazione per i contratti di rete green ed internazionali, rafforzamento Fondo centrale di garanzia per le PMI, Piano per il rilancio del settore manifatturiero, agevolazioni START UP ed PMI innovative; Piano nazionale anticontraffazione;

 Piano Strategico per lo sviluppo del turismo e rilancio dell’ENIT

 Attuazione del Masterplan per il Mezzogiorno;

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La politica di bilancio del Governo

La politica di bilancio del Governo per i prossimi anni sarà improntata alla crescita e alla sostenibilità delle finanze pubbliche, partendo dal presupposto che l’andamento della finanza pubblica è soggetta ad alcuni vincoli, primo fra tutti l’esigenza di ridurre il rapporto tra debito pubblico e PIL.

Nel 2015 il suddetto rapporto si è sostanzialmente stabilizzato. Per il 2016 il Governo prevede una diminuzione dell’indice dal 132,7 a 132,4% sino ad arrivare al 123,8 nel 2019. Dopo aver raggiunto nel 2015 l’obiettivo prefissato di riduzione dell’indebitamento netto al 2,6% del PIL, nel 2016 è attesa un ulteriore contrazione al 2,3%. Negli anni successivi spazio di bilancio addizionale verrà generato da risparmi di spesa, realizzati mediante un ampliamento del processo di revisione della spesa, ivi incluse le spese fiscali,e da strumenti che accrescono la fedelà fiscale e riducono i margini di elusione. L’effetto congiunto di queste misure, assicurerà la riduzione dell’indebitamento netto all’1,8% del PIL nel 2017.

Nel biennio 2018-2019 le misure di spending review saranno ampliate e continuerà lo sforzo organizzativo e normativo volto ad aumentare il gettito fiscale a parità di aliquote.

Prospettive sulle norme di finanza pubblica territoriale 2017

Il governo presenterà il progetto di legge di stabilità 2017 alla fine di settembre 2016.

Nel frattempo è stato approvato il decreto legge 124 giugno 2016, n. 113, convertito con modificazioni in legge il 2 agosto 2016 e in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, l’

ennesimo decreto sulla finanza locale che interviene su alcune problematiche aperte:

 elimina il vincolo relativo alla riduzione della incidenza percentuale della spesa di personale sulla spesa corrente, previsto dalla lett. a) del comma 557 della legge n. 296/2006;

 introduce la possibilità di un piano straordinario di assunzione di personale negli asili nido comunali;

 proroga la facoltà per i Comuni di fruire della riscossione coattiva con Equitalia fino al 31dicembre 2016.

In sede di conversione, sono state introdotte ulteriori disposizioni:

 costituzione di un Fondo presso il Ministero dell’Interno per ottenere il rimborso delle penali in caso di estinzione anticipata di mutui contratti con la Cassa Depositi e Prestiti;

 revisione delle scadenze di approvazione del DUP, della presentazione del bilancio e della nota di aggiornamento del Dup;

 revisione della disciplina delle variazioni al bilancio di cui all’art. 175 del Tuel.

E’ inoltre stata approvata dal Parlamento la revisione della legge 24 dicembre 2012, n. 243 in materia di equilibrio dei bilanci delle regioni e degli enti locali. Entra così a regime dal 2017 l’applicazione del principio costituzionale del vincolo di pareggio tra entrate e spese finali solo in termini di competenza, come è stato nel 2016.

E’ inoltre previsto che nel computo del saldo finale sia incluso il fondo pluriennale vincolato in maniera strutturale dal 2020. Per il periodo compreso tra il 2017 e il 2019, l’inclusione del FPV nei saldi dovrà trovare posto nelle leggi di stabilità, compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica.

Nel frattempo i Comuni sono in attesa di avere ristorato il mancato gettito per l’esenzione IMU dei fabbricati industriali cosiddetti “imbullonati”.

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1.2. - La popolazione

 Popolazione legale al censimento 2011 n. 13.469

 Popolazione residente 31/12 penultimo anno precedente 2015 (art. 156 d.lgs. 267/2000)

di cui: maschi:

femmine nuclei familiari

comunità/convivenze (di cui 3 vuote)

n. 13.553 6.713 6.840 5.486

6

 Popolazione all’1.1.2014

 Nati nell’anno n. 129

 Deceduti nell’anno n. 106

Saldo naturale

 Immigrati nell’anno n. 484

 Emigrati nell’anno n. 543

Saldo migratorio

 Popolazione al 31.12.2015 (penultimo anno precedente) di cui:

 In età prescolare (0/6 anni)

 In età scuola dell’obbligo (7/14 anni)

 In forza lavoro 1° occupazione (15/29 anni)

 In età adulta (30/65 anni)

 In età senile (oltre 65 anni)

n. 13.589

n. 23

n. - 59 n. 13.553

n. 871 n. 1.188 n. 2.151 n. 6.906 n. 2.437

 Tasso di natalità ultimo quinquennio: 2015 2014 2013 2012 2011

0,95%

0,90%

0,81%

0,83%

0,94%

 Tasso di mortalità ultimo quinquennio: 2015 2014 2013 2012 2011

0,78%

0,76%

0,88%

0,88%

0,70%

 Popolazione massima insediabile come da strumento urbanistico: abitanti n. 14.467 entro il 31/12/2018

 Livello di istruzione della popolazione residente:

Laurea Diploma

Licenza professionale/avviamento Media inferiore

Elementare

Senza alcun titolo o con titolo straniero

2,90%

13,90%

3,00%

36,20%

17,00%

26,00%

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Condizioni socio – economiche delle famiglie

Nel Comune di Sarezzo alla fine del 2015 risiedono 13.553 persone, di cui 6.713 maschi e 6.840 femmine, distribuite su 17,60 kmq con una densità abitativa pari a 770,06 abitanti per kmq.

Nel corso dell’anno 2015 sono stati iscritti 129 bimbi per nascita e 484 persone per immigrazione;

sono state cancellate 106 persone per morte e 543 per emigrazione.

Il saldo demografico fa registrare un decremento pari a 36 unità, confermando un’inversione di tendenza alla crescita della popolazione saretina.

La dinamica naturale, che nel 2010 e 2011 registra un saldo positivo, sembra invertire questa tendenza nel 2012 e soprattutto nel 2013 quando le nascite toccano il loro minimo storico (103 unità), ma nel 2014 tali valori ritornano in positivo registrando 123 bambini nati (76 maschi e 47 femmine) contro i 103 decessi (50 maschi e 53 femmine) il tasso di natalità si conferma nel 2014 pari allo 0,90%, quello di mortalità inferiore allo 0,80% e precisamente si attesta a 0,77%. La tendenza è confermata anche nel 2015 con 129 nascite (65 maschi e 64 femmine), contro i 106 decessi (45 maschi e 61 femmine); il tasso di natalità è pari a 0,95% e quello di mortalità 0,78%.

La dinamica migratoria registra una costante progressiva decrescita: in aumento il numero di cittadini che lasciano Sarezzo per spostarsi in altri comuni: nel 2014 hanno lasciato 493 persone, nel 2015 sono state 543. Di contro, si registra un aumento di immigrazione: 484 persone nel 2015, contro le 454 del 2014, anche se questo dato non è bastato a ridurre la decrescita. Il saldo nettamente negativo é pari a – 59 unità.

Cittadinanza dei residenti. Al 31.12.2015 i residenti con cittadinanza italiana sono 11.974; quelli con cittadinanza straniera sono 1.579 e costituiscono l’11,65% della popolazione totale. Di questi, n. 202 sono cittadini dell’Unione Europea, n. 292 sono cittadini di altri Paesi europei ma extra UE, e 1.085 sono cittadini di altri continenti.

La nazionalità straniera che risulta maggiormente rappresentata è quella pakistana essendo residenti 394 cittadini; le altre comunità sono rappresentate da rumeni (184), marocchini (164), senegalesi (117), albanesi (111).moldavi (100), ghanesi (97).

L’età media dei residenti è di 42 anni: 40 per gli uomini e 43 per le donne.

L'età media complessiva della popolazione straniera è di 31 anni, precisamente 30 per gli uomini e 30,5 per le donne.

Nel Comune di Sarezzo risiedono 2.059 ragazzi con età compresa fra 0 e 14 anni (15,19%); gli adulti compresi fra i 15 e 65 anni sono 9.057 pari al 66.86%, le persone oltre i 65 anni sono 2.437 pari al 17.98% della popolazione. Di queste gli ultra 75enni sono 1.066 pari al 7,86% della popolazione, gli ultra ottantenni sono 587 pari al 4,37% ; gli ultracentenari sono 2.

La popolazione si distribuisce per il 49,91% nel capoluogo Sarezzo; la restante parte si divide nelle frazioni: 22,17% nella frazione di Zanano, 23.19% nella frazione di Ponte Zanano, 4,74% nella frazione di Noboli.

I matrimoni e famiglie

Nel corso del 2015 sono stati registrati 96 atti di matrimonio, di cui 36 sono matrimoni celebrati nel comune di Sarezzo, 26 secondo il rito civile, mentre quelli religiosi, in netto calo, sono stati 10.

Le Famiglie sono 5.486; nelle 6 convivenze (di cui tre attualmente vuote) risiedono 45 persone. La dimensione media della famiglia si conferma intorno al valore di 2,47 componenti.

Le famiglie con un solo componente sono 1605, e rappresentano il 27,45% del totale; quelle con due componenti sono 1.539 pari al 28,05%; con tre/quattro componenti sono 1980 pari al 36,09 % del totale.

Le famiglie unipersonali sono costituite per il 52,20 % da persone di 70 anni e oltre.

(13)

12.097 12.380

12.471 12.65212.793 13.078

13.260

13.43013.547 13.618 13.608 13.589 13.553

11.000 11.500 12.000 12.500 13.000 13.500 14.000

2003 2004

2005 2006

2007 2008

2009 2010

2011 2012

2013 2014

2015 Andamento demografico 2003 - 2015

779 944

1.093 1.228

1.318 1.479

1.581 1.691

1.743 1.736 1.678

1.604 1.579

0 200 400 600 800 1.000 1.200 1.400 1.600 1.800

2003 2004

2005 2006

2007 2008

2009 2010

2011 2012

2013 2014

2015 Andamento popolazione straniera 2003 - 2015

(14)

37 38 39 40 41 42 43

2010 2011 2012 2013 2014 2015

Età media della popolazione 2010-2015

uomini donne

(15)

1.3. – Il territorio

 Superficie in Kmq: 17,60

 Risorse idriche:

Laghi ==== Fiumi e torrenti: n. 4

 Strade:

Statali km. === Provinciali km 4 Comunali km 50 Vicinali Km === Autostrade ===

 Piani e strumenti urbanistici vigenti:

Se SI data ed estremi del provvedimenti di approvazione

Piano del governo del territorio si no - Delibera approvazione C.C. n. 37 del 21/6/2013 efficace dal 18/12/2013

Piano generale del territorio sino Programma di fabbricazione sino Piano edilizia economica e popolare sino

 Piano insediamenti produttivi:

Industriali sino

Artigianali sino

Commerciali sino

Altri strumenti (specificare) sino

Esistenza della coerenza delle previsioni annuali e pluriennali con gli strumenti urbanistici vigenti (articolo 170, comma 7 d. lgs. n. 267/2000) si no

Se SI indicare l’area della superficie fondiaria (in mq):

Area interessata Area disponibile P.E.E.P _______________ ________________

P.I.P. _______________ ________________

(16)

1.4. – Le condizioni e le prospettive socio-economiche del territorio

L’anno 2014 si era chiuso con il peggioramento delle aspettative economiche internazionali che avevano comportato il rallentamento delle economie emergenti e dei paesi europei, dando luogo al perdurare della recessione nel nostro Paese.

Il 2015, come emerge dai dati ufficiali diffusi da Unioncamere – Infocamere e Movimprese, presenta un ritmo di crescita del tessuto imprenditoriale italiano ai livelli pre-crisi dell’anno 2007, con un incremento positivo di + 0,75%. Il dato positivo si deve in particolar modo alla nascita di nuove imprese da parte di giovani under 35 anni (+66,202 unità), da parte di stranieri (+32.000 unità) e da parte di donne (+14.300). Dal punto di vista dei settori, due terzi della crescita si concentra nel settore del commercio (+11.990 unità), del turismo (+11.263 unità) e dei servizi alle imprese (+9.409 unità), mentre tra i settori che mostrano ancora un saldo negativo si hanno le costruzioni e il manifatturiero.

A livello locale, dall’analisi dei dati elaborati da Infocamere della Camera di Commercio di Brescia si nota che, a fronte di una leggera ripresa delle attività commerciali, risulta ancora molto sofferente l’intera struttura produttiva saretina, come si può vedere dal confronto dati tra l’anno 2014 e l’anno 2015 nelle seguenti tabelle:

Economia insediata anno 2015

Settori Addetti 2014 Addetti 2015 Percentuale

2015

Agricoltura 14 14 0,37%

Estrazione 0 0 0,00%

Manifatture 1.953 1.924 51,12%

Energia, gas, acqua, ecc. 19 19 0,50%

Costruzioni 289 272 7,23%

Commercio 635 641 17,03%

Ristorazione 230 217 5,77%

Trasporto e magazzinaggio 145 98 2,60%

Servizi di informazione e comunicazione 69 73 1,94%

Immobiliari 63 64 1,70%

Attività professionali, scientifiche e tecniche 54 58 1,54%

Noleggi, agenzie viaggio, servizi di supporto

alle imprese 122 100 2,66%

Servizi finanziari e assicurativi 42 46 1,22%

Istruzione 40 41 1,09%

Sanità e assistenza sociale 17 25 0,66%

Attività artistiche, sportive, di intrattenimento 16 19 0,50%

Altre attività di servizi 152 138 3,67%

Altre imprese non classificate 20 15 0,40%

Totale addetti 3.880 3.764 100,00%

(17)

Tabella analisi dati relativo al numero delle sedi produttive insediate sul territorio e del numero totale degli addetti, confronto anni 2014 /2015:

Nel dettaglio è possibile analizzare anche i dati relativi alle imprese artigiane insediate a Sarezzo che mettono in evidenza la ripresa del settore commerciale e delle attività di servizi a fronte di una riduzione degli addetti impiegati nel settore manifatturiero e delle costruzioni. Il saldo complessivo resta pressoché invariato nel confronto dei due anni (anno 2014 n. 1310 addetti – anno 2015 n. 1308 addetti):

Imprese artigiane Addetti 2014 Addetti 2015 Percentuale

Agricoltura 0 0 0,00%

Manifatturiero e costruzioni 1.009 977 74,69%

Commercio e servizi 213 239 18,28%

Altre attività di servizi 88 92 7,03%

Totale addetti 1.310 1308 100,00%

A livello complessivo a fronte di nr. 47 segnalazioni certificate di inizio attività (SCIA) pervenute al SUAP si sono avute ben 44 cessazioni, con un saldo positivo di solo + 3.

Dall’analisi delle SCIA relative al settore commerciale si evidenzia ancora un costante turn-over di operatori che coinvolge anche gli esercenti commercio su aree pubbliche (mercato) con ben cinque subingressi; nel settore della ristorazione e dei pubblici esercizi il numero complessivo di SCIA di cessazione (sette) è maggiore di quello di avvio nuova attività (tre), mentre emergono nuovi servizi quali il commercio itinerante a domicilio del consumatore da parte di stranieri, con tre SCIA di avvio nuova attività, o quello per corrispondenza (una).

In conclusione la qualificazione della rete commerciale saretina continua a mantenere una dotazione di strutture molto diversificata che spazia da quelle piccole alle medio/grandi; queste risultano soddisfare tutte le categorie di consumatori, seppure la crisi incida ancora pesantemente sulla capacità di spesa delle nostre famiglie.

L’attività di vendita è inoltre incentivata oltre che dalla fiera di San Faustino da alcune manifestazioni ricorrenti, quali la Notte Bianca e i mercatini di Natale.

Struttura produttiva saretina - sedi e addetti 2014/2015

sedi 2015 sedi 2014

addetti 2015 addetti 2014

0 1000 2000 3000 4000 5000

Serie1 1112 1102

Serie2 3880 3764

1 2

(18)

1.5. - Gli accordi di programma

ACCORDO DI PROGRAMMA

Oggetto Realizzazione nuovo svincolo di Ponte Zanano S.P. n. 345.

Altri soggetti partecipanti Provincia di Brescia, Comunità Montana della V.T.

Impegni di mezzi finanziari Durata dell’accordo

L’accordo è:

- in corso di definizione - già operativo

Se già operativo indicare la data di sottoscrizione 29 settembre 2005 e successive modificazioni

ACCORDO DI PROGRAMMA

Oggetto Localizzazione Caserma dei Carabinieri

Altri soggetti partecipanti Ministero Difesa, Economia e Finanze, Infrastrutture e trasporti, Interno, Regione Lombardia.

Impegni di mezzi finanziari Durata dell’accordo

L’accordo è:

- in corso di definizione - già operativo

Se già operativo indicare la data di sottoscrizione 20 maggio 2004

ACCORDO DI PROGRAMMA

Oggetto Progettazione e realizzazione collettore fognario di Valle Trompia

Altri soggetti partecipanti Tutti i comuni della Valle Trompia e la Comunità Montana di VT

Impegni di mezzi finanziari Durata dell’accordo

L’accordo è:

- in corso di definizione - già operativo

Se già operativo indicare la data di sottoscrizione 2 giugno 2000

(19)

2. QUADRO DELLE CONDIZIONI INTERNE

2.1. – Le strutture

ANNO IN CORSO

PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE TIPOLOGIA

2016 2017 2018 2019

Strutture per la prima infanzia n. 7 (1) Posti n° 55 Posti n° 55 Posti n° 55 Posti n° 55 Scuole dell’infanzia n. 4 (2) Posti n° 353 Posti n° 318 Posti n° 318 Posti n° 318 Scuole primarie n. 3 Posti n° 644 Posti n° 619 Posti n°619 Posti n°619 Scuole secondarie di primo grado n. 1 Posti n° 397 Posti n° 387 Posti n°387 Posti n°387 Strutture residenziali per anziani n. 1 Posti n° 67 Posti n° 67 Posti n° 67 Posti n° 67 Farmacie comunali (3)

Rete fognaria in km

- bianca - nera - mista

53,670 54,00 54,30 54,30

Esistenza depuratore no no no no

Rete acquedotto in km. 45,10 45,25 45,50 45,50

Attuazione servizio idrico integrato si si si si

n. 25 n. 25 n. 25 n. 25

Aree verdi, parchi, giardini

ha 56,20 ha 56,20 ha 56,20 ha 56,20

Punti luce illuminazione pubblica 1.896 1.890 1.895 1.900

Rete gasdotto in km. 50,80 51,00 51,30 51,30

Raccolta rifiuti in tonnellate:

7.143,69 7177,30 7.216,83 7.244,30

Esistenza discarica no no no no

Mezzi operativi (immatricolati autocarri) 9 9 9 9

Autoveicoli 12 12 12 12

Centro elaborazione dati no no no no

Personal computer (4) 115 115 115 115 Altre strutture(specificare)

(1) Tutte le strutture sono private: 1 asili nido; 5 nidi famiglia; 1 centro per l’infanzia. Non vi sono posti riservati all’Ente.

(2) Una scuola materna statale e n. 3 scuole materne autonome

(20)

2.2. – I beni comunali

Di seguito si elencano i beni comunali di proprietà dell’Ente con la loro destinazione d’uso al 31 dicembre 2016.

Denominazione Indirizzo Uso

Municipio Piazza Cesare Battisti, 4 in uso

Uffici Comunali Via Zanardelli, 7 in uso

Immobile “Ex Oratorio San Nicola” Piazza C. Battisti, 12 inagibile Biblioteca Comunale Palazzo Bailo Via Bailo, 47 in uso

Santuario di Sant'emiliano Via Sant'emiliano in concessione G.A.M.

Archivio Comunale -Cond. Sarezzo Centro Via Repubblica, 195/I in uso

Magazzino Comunale Via Santella, 12 in uso - parte in concessione alla Protezione Civile

Rsa “Madre Teresa di Calcutta” Via Giuseppe Verdi, n. 42 in uso Villa Usignolo - Centro Giovanile - Cag Via Giuseppe Verdi, 42 in uso

Museo I Magli Via Valgobbia, 4 in concessione Comunità

Montana

Piattaforma Raccolta Differenziata Via Marsala, 19 in concessione gestore N.U.

Impianto di Cogenerazione Via Belleri in concessione

Alloggi E.R.P. Via Roma 9 - 11 in locazione ERP

Alloggi E.R.P. Via Gremone, 88 in locazione ERP

Alloggi E.R.P. Via Valgobbia, 35 in locazione ERP (n. 01 da

alienare)

Alloggi E.R.P. Via Pansera, 5 in locazione ERP

Alloggi E.R.P. Via Pansera, 7 in locazione ERP

Alloggi E.R.P. Via Sant'emiliano, 31 inagibili

Alloggi E.R.P. Via Pansera, 1 in locazione ERP

Alloggi E.R.P. Via Dante, 168 in locazione ERP

Alloggi E.R.P. Via Tasso Torquato, 2 in locazione ERP

Alloggi E.R.P. Via Roma, 39 in locazione ERP

Alloggio E.R.P. Via Valgobbia 45 in locazione ERP

Autorimessa Via Valgobbia, 39 in locazione ERP

n. 03 alloggi c/o Condominio Vivaldi Via Vivaldi, 8 in locazione a privati no ERP Centro Civico di Ponte Zanano Via Marconi, 38

in uso come sala civica e parte in concessione ass. Il Calamaio e Comitato Anziani

Ufficio c/o Centro civico Via Marconi, 36

In concessione Sezione circoscrizionale per l’impiego della Valle Trompia

Centro Civico e Culturale Aldo Moro Via G. Puccini, 25 in comodato gratuito associazioni

Sala Civica Via Irle e magazzino Via Irle in uso come sala civica Sale Civiche e Sede Avis Via Valgobbia 45

in uso come sala civica e sede AVIS/Associazione Quartiere del Gobbia

Immobile a Crocevia Via Europa Piazzale, 16 -17 in locazione INPS - ASL Consultorio c/o Condominio Ex Posta Via IV Novembre, 19 in locazione Civitas Fabbricato Rurale con area di pertinenza Loc. Pendezza in locazione H3G

Immobile sede Alpini di Zanano Via Caduti Della Libertà, 13 in comodato gratuito alpini Immobile Ex Demanio ai sensi L. 98/2013 Via Seradello, 213 da alienare

Palazzo Avogadro Scuola Materna, Area

Verde Via Gremone, 62 in concessione Ass.ne Scuola

Maria Immacolata e sede museo

(21)

Denominazione Indirizzo Uso Scuola dell’infanzia “G. Rodari” Via 1850, 148 in uso

Scuola primaria di Sarezzo “A. Soggetti” Via Don Bosco, 27 in uso Scuola primaria di Zanano “E.Pintossi” Via Mario Montessori, 9 in uso Scuola primaria di P. Zanano “M.Candia” Via Seradello, 32 in uso Scuola secondaria 1° grado “G. La Pira” Via Belleri, 1 in uso

Palestra c/o scuola primaria “A. Soggetti” Via Don Bosco, 27 in concessione USSCS Palestra c/o scuola primaria “E. Pintossi” Via Francesco Crispi, 4 in concessione USSCS Palestra c/o scuola primaria “M. Candia” Via Seradello, 32 in concessione USSCS Palestra c/o scuola secondaria “G. La Pira” Via Belleri, 1 in concessione USSCS Campo di Calcio di Via Bombe e spogliatoi Via Delle Bombe in concessione USSCS Complesso Sportivo di Ponte Zanano Via Gozzano, 7 in concessione USSCS Impianti Sportivi Parco Del Mella Via Fiume in concessione USSCS Immobile c/o Parco Donatori di Sangue Via Antonini In concessione Associazione

Quartiere del Gobbia

(22)

2.3. – La struttura organizzativa e le risorse umane disponibili

La struttura organizzativa dell’ente è ben rappresentata dal seguente organigramma:

____________________________________________________

Di seguito, per rappresentare in modo compiuto il quadro delle risorse umane disponibili, sono riportate alcune tabelle relative al personale di ruolo alla data del 31 dicembre 2015, suddiviso per categoria ed inserito nelle rispettive Aree organizzative sopra descritte.

PERSONALE (al 31 dicembre dell’anno precedente all’esercizio in corso – anno 2015)

Categoria Prevista dalla

dotazione organica In servizio

D3 6 6

D1 18 17

C 31 27

B3 7 7

B1 28 27

Totale in ruolo 31/12/15 (1) 90 84

Tot. Fuori ruolo al 31/12/15 (2) 0 5

(1) Il personale di ruolo è conteggiato in unità presenti alla data di riferimento, prescindendo dalla tipologia di lavoro (tempo pieno o part time). Non è conteggiato il Segretario Generale.

(2) Il personale temporaneo si riferisce al personale presente al 31 dicembre 2015 (dirigente part time area tecnica, direttore sanitario part time Rsa, 1 osa presso RSA, 1 vigile e 1 geometra pt).

(23)

93 93

92

90

88

87

84 85 86 87 88 89 90 91 92 93

2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

Personale di ruolo in servizio al 31/12

Il personale dipendente è distribuito nelle seguenti Aree organizzative, così come risultano alla fine dell’anno 2015:

AREA TECNICA AREA ECONOMICO FINANZIARIA

Cat. Qualifica prof.le Previsione Dot. Org.

n. dip. in servizio

Cat. Qualifica prof.le Previsione Dot. Org.

n. dip. in servizio

D3 Funzionario/specialista 0 0 D3 Funz./specialista 1 1

D1 Istrutt. Direttivo 4 4 D1 Istrutt. Direttivo 4 4

C Istruttore 7 6 C Istruttore 6 5

B Esecutore amm.vo 2 2

B Operaio qualificato 4 4

CORPO DI POLIZIA LOCALE AREA AMMINISTRATIVA

Cat. Qualifica prof.le Previsione Dot. Org.

n. dip. in servizio

Cat. Qualifica prof.le Previsione Dot. Org.

n. dip. in servizio

D3 Funzionario/specialista 1 1 D3 Funz./specialista 2 1

D1 Istrutt. Direttivo 1 0 D1 Istrrutt. Direttivo 6 7

C Agente polizia locale 5 3 C Istruttore 9 9

B3 Esecutore amm.vo 3 3

B Esecutore operativo 4 3

AREA SERVIZI ALLA PERSONA SERVIZI INFORMATIVI

Cat. Qualifica prof.le Previsione Dot. Org.

n.dip. in servizio

Cat. Qualifica prof.le Previsione Dot. Org.

n. dip. in servizio

D3 Funzionario/specialista 1 1 D3 Funzionario/specialista 1 1

D1 Istrutt. Direttivo 3 3 Istruttore 1 1

C Istruttore 3 3 C

B3 OSS 6 6

B OSA 11 11

B Cuoco 4 4

B Collaborato amm.vo 1 1

(24)

Suddivisione dipendenti al 31/12/15 per Aree organizzative

Area Economico Finanziaria Area amm.va Serv.informativi

Corpo Polizia Locale

Area serv.persona

Area Tecnica

Nelle tabelle che seguono sono riportate le caratteristiche principali del personale dipendente di ruolo del Comune di Sarezzo in servizio al 31 dicembre 2015.

In particolare vengono evidenziati sia aspetti di natura socio-demografica, come genere ed età, sia aspetti relativi alla struttura organizzativa quali l’anzianità di servizio, il profilo professionale il tipo di orario.

La prima tabella rappresenta la suddivisione del personale dipendente per sesso e per posizione economica. Al 31 dicembre 2015 il personale era costituito da 87 unità così ripartite: 71,26%

femmine e 28,74% maschi.

Dipendenti al 31 dicembre 2015 per posizione economica e genere

Posizione economica Maschi Femmine Totale

B1 prima posizione economica 3 4 7

B2 accesso B1 2 0 2

B3 accesso B1 0 7 7

B4 accesso B1 1 4 5

B5 accesso B1 1 2 3

B6 accesso B1 0 3 3

B3 prima posizione economica 0 1 1

B4 accesso B3 0 2 2

B5 accesso B3 0 4 4

C1 prima posizione economica 0 13 13

C2 1 0 1

(25)

C3 3 0 3

C4 0 2 2

C5 1 7 8

D1 prima posizione economica 1 2 3

D2 accesso D1 2 1 3

D3 accesso D1 3 4 7

D4 accesso D1 1 3 4

D3 prima posizione economica 1 0 1

D4 accesso D3 0 0 0

D5 accesso D3 2 0 2

D6 accesso D3 2 1 3

Alte specializzazioni fuori dotazione organica 0 1 1

Dirigente fuori dotazione organica 1 0 1

Segretario comunale 0 1 1

Totale 25 62 87

Dipendenti in servizio 31/12/2015 per genere maschi; 25

femmine; 62 maschi femmine

Dipendenti al 31 dicembre 2015 per posizione economica e anzianità di servizio Anzianità di servizio (in anni) Posizione economica

0-5 6-10 11-15 16-20 21-25 26-30 31 e

oltre Totale

B1 prima posizione economica 2 4 1 7

B2 accesso B1 1 1 2

B3 accesso B1 4 1 1 1 7

B4 accesso B1 1 3 1 5

(26)

B6 accesso B1 1 2 3

B3 prima posizione economica 1 1

B4 accesso B3 1 1 2

B5 accesso B3 3 1 4

C1 prima posizione economica 2 5 5 1 13

C2 1 1

C3 3 3

C4 1 1 2

C5 4 2 2 8

D1 prima posizione economica 1 1 1 3

D2 accesso D1 1 1 1 3

D3 accesso D1 1 2 1 3 7

D4 accesso D1 2 2 4

D3 prima posizione economica 1 1

D4 accesso D3 0

D5 accesso D3 1 1 2

D6 accesso D3 1 2 3

Alte specializzazioni fuori

dotazione organica 1 1

Dirigente fuori dotazione org. 1 1

Segretario comunale 1 1

Totale 4 14 22 10 13 13 11 87

% sul totale 4,60% 16,09% 25,29% 11,49% 14,94% 14,94% 12,65% 100%

Dipendenti al 31 dicembre 2015 per posizione economica e classi di età Classi di età (in anni) Posizione economica

18-24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55 e

oltre Totale

B1 prima posizione econ. 2 1 2 2 7

B2 accesso B1 1 1 2

B3 accesso B1 1 1 1 3 1 7

B4 accesso B1 1 1 1 2 5

B5 accesso B1 3 3

B6 accesso B1 1 1 1 3

B3 prima posizione econ. 1 1

B4 accesso B3 1 1 2

B5 accesso B3 2 2 4

C1 prima posizione econ. 1 2 3 3 2 1 1 13

C2 1 1

C3 1 2 3

C4 1 1 2

(27)

C5 1 3 3 1 8

D1 prima posizione econ. 1 1 1 3

D2 accesso D1 1 2 3

D3 accesso D1 3 4 7

D4 accesso D1 1 3 4

D3 prima posizione econ. 1 1

D5 accesso D3 2 2

D6 accesso D3 2 1 3

Alte specializzazioni fuori

dotazione organica 1 1

Dirigente fuori dot.org. 1 1

Segretario comunale 1 1

Totale 0 1 4 9 13 18 22 20 87

% sul totale 0,00% 1,15% 4,60% 10,34% 14,94% 20,69% 25,29% 22,99% 100%

1,15%

14,94%

35,63%

48,28%

0,00%

5,00%

10,00%

15,00%

20,00%

25,00%

30,00%

35,00%

40,00%

45,00%

50,00%

19/29 anni 30/39 anni 40/49 anni 50 e oltre

Dipendenti in servizio 31/12/15 per classi di età

Alla data del 31 dicembre 2015, l’età media dei dipendenti era 48 anni e 2 mesi.

Nella tabella che segue il personale è suddiviso percentualmente per tipologia di orario Personale di ruolo – tipologia di orario 2013 2014 2015

Tempo pieno 36 ore 55 56 55

Part time 32 ore 3 2 2

Part time 30 ore 5 4 4

Part time 28 ore 2 3 2

Part time 27 ore 3 2 2

Part time 25 ore 1 1 1

Part time 24 ore 1 2 2

Part time 22 ore 1 0 0

Part time 22,30 ore 3 3 3

(28)

2.4. – L’organizzazione e modalità di gestione dei servizi locali

I servizi pubblici locali sono definiti dall’art. 112 del decreto legislativo n. 267/2000 come i “servizi pubblici che abbiano per oggetto produzione di beni ed attività rivolte a realizzare fini sociali e a promuovere lo sviluppo economico e civile delle comunità locali”.

Quando il benessere della comunità viene perseguito attraverso forme e modalità tipiche della gestione imprenditoriale, i servizi pubblici locali si definiscono a rilevanza economica e sono contemplati dall’art. 113 del citato decreto legislativo n. 267/2000; tra questi rientrano la distribuzione del gas, il servizio idrico integrato, la gestione dei rifiuti urbani, le farmacie comunali.

Definita dal Consiglio Comunale la modalità di gestione da doversi effettuare, la Giunta consegue la gestione dei beni o realizza i servizi in un quadro di consolidata, ripetitiva amministrazione ordinaria dei medesimi, nel rispetto di eventuali ulteriori atti consiliari di indirizzo o di regolamentazione.

Di seguito si individuano i principali servizi comunali e la loro modalità di gestione, specificando che la gestione in economia dei servizi può realizzarsi anche con affidamento in appalto a terzi di parti dei servizi medesimi o di attività connesse:

Descrizione servizi Modalità di gestione

R.S.A. - “M. Teresa di Calcutta” Gestione in economia Cento Diurno Integrato c/o RSA Gestione in economia

Centro Unico di Cottura Gestione in economia

Mense scolastiche Gestione in economia tramite il CUC

Assistenza domiciliare Gestione in economia + appalto

Pasti a domicilio Gestione in economia + appalto

Trasporto scolastico Affidamento con gara d’appalto

Servizio entrata anticipata Gestione in economia

Servizio doposcuola Gestione in economia

Impianti sportivi In convenzione con USSCS

Gestione sale civiche Gestione in economia

Farmacia comunale Affidamento in concessione trentennale (dal 2014)

Gestione ciclo idrico integrato Ufficio d’Ambito della Provincia di Brescia Gestione distribuzione gas Affidamento società partecipata (ASVT spa) Gestione servizio nettezza urbana Affidamento con gara d’appalto

(29)

2.5. – Gli organismi partecipati

ANNO IN CORSO

PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE TIPOLOGIA

2015 2016 2017 2018

 Consorzi 1 1 1 1

 Aziende

 Istituzioni

 Società di capitali 2 2 2 2

 Concessioni

DENOMINAZIONE CONSORZI 1. Consorzio Brescia Energia e servizi.

COMUNI ASSOCIATI (n. totale e nomi)

1. Partecipano n. 73 Comuni della Provincia di Brescia. L’elenco è desumibile dalla nota integrativa al bilancio al 31/12/2014 del Consorzio Brescia energia e servizi.

DENOMINAZIONE SOCIETA’ DI CAPITALI 1. Azienda Servizi Valtrompia spa

2. Civitas srl

COMUNI ASSOCIATI (n. totale e nomi)

1. Partecipano n. 21 Comuni della Valle Trompia, la Comunità Montana della VT, comune di Brescia, A2A spa, Lumetec Spa;

2. Partecipano n.19 comuni, ovvero tutti i comuni della Valle Trompia e la Comunità Montana stessa.

Dettaglio dei consorzi e delle società partecipate dal Comune e dei rappresentanti dell’Ente.

Ragione sociale AZIENDA SERVIZI VALTROMPIA Spa

Indirizzo Via Matteotti, n. 325 – Gardone Val Trompia (Bs)

Partita iva – codice fiscale 02013000985

Sito internet www.asvt-spa.it

Capitale sociale € 6.000.000,00 i.v.

Entità della partecipazione 9,539%

Durata dell’impegno Come da statuto: 31/12/2050

Funzioni attribuite, attività svolte a favore dell’amministrazione o attività di servizio pubblico affidate

Gestione sovraccomunale dei servizi pubblici quali:

energia, calore, servizio idrico integrato, smaltimento rifiuti, servizi cimiteriali.

Onere complessivo gravante sul bilancio dell’ente Rendiconto 2015: € 1.140.151,22

(30)

Anno 2014. utile € + 916.399,00 Anno 2015: utile € + 2.188.591,00

Organo di amministrazione della società Consiglio di Amministrazione – sette membri di cui quattro nominati dai comuni soci

Rappresentanti dell’Ente e compensi annui loro spettanti

Presidente Cda: Luigi Bonomi Consigliere: Gianluca Ghizzardi Consigliere: Sandra Bregoli Consigliere: Giacomo P. Pagani

€ 20.000,00

€ 7.000,00

€ 7.000,00

€ 7.000,00

Ragione sociale CIVITAS srl

Indirizzo Via Matteotti, n. 299 Gardone Val Trompia (Bs)

Partita iva – codice fiscale 02710760980

Sito internet www.civitas.valletrompia.it

Capitale sociale € 30.000,00 i.v.

Entità della partecipazione 4,33%

Durata dell’impegno Come da statuto: 31/12/2050

Funzioni attribuite, attività svolte a favore dell’amministrazione o attività di servizio pubblico affidate

Nessuna

Onere complessivo gravante sul bilancio dell’ente Zero

Risultato di esercizio Anno 2013: utile € + 33.794,00

Anno 2014: utile € + 34.350,00 Anno 2015: utile € + 48.256,00

Organo di amministrazione della società Consiglio di Amministrazione nominato dalla Comunità Montana di Valle Trompia – tre componenti

Rappresentanti dell’Ente Non vi sono rappresentanti nominati dall’Ente Compensi annui spettanti ai rappresentanti Ente ===

Ragione sociale CONSORZIO BRESCIA ENERGIA E

SERVIZI

Indirizzo Via Solforino, n. 53 – Brescia (Bs)

Partita iva – codice fiscale 02413860988

Sito internet ===

Fondo consortile € 37.000,00 al 31/12/2013

Entità della partecipazione € 500,00 pari al 1,35% del fondo consortile

Durata dell’impegno 31/12/2030

Funzioni attribuite, attività svolte a favore dell’amministrazione o attività di servizio pubblico affidate

Consorzio senza scopo di lucro per l’acquisto, l’approvvigionamento la ripartizione di energia elettrica

Onere complessivo gravante sul bilancio dell’ente Zero

Risultato di esercizio Anno 2013: perdita € - 16.842,00

Anno 2014: perdita € - 11.337,00 Anno 2015: utile € + 48.424,00 Organo di amministrazione della società Consiglio Direttivo – componente unico Rappresentanti dell’Ente Non vi sono rappresentanti nominati dall’Ente Compensi annui spettanti ai rappresentanti Ente ===

(31)

Rappresentazione grafica delle società partecipate dal Comune di Sarezzo

Azienda Servizi Valtrompia spa

(9,539%)

Civitas srl

(4,33%)

COMUNE DI SAREZZO

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