“The Twin Bottles: Message in a Bottle” un messaggio ambientalista Venezia, Canal Grande
Parte da Venezia un messaggio ambientalista nel segno dell’arte.
Sono state presentate ieri le due grandi sculture metalliche ( 4 × 1 m e t r i e 3 , 5 × 1 , 3 m e t r i ) d e g l i a r t i s t i H e l i d o n Xhixha eGiacomo Jack Braglia, raffiguranti due bottiglie g a l l e g g i a n t i , p e r s e n s i b i l i z z a r e s u l p r o b l e m a dell’inquinamento nei mari del mondo.
L’installazione The Twin Bottles: Message in a Bottle è esposta in Canal Grande, davanti a Palazzo Ca’ Vendramin Calergi.
A questo link è possibile scaricare i video di The Twin Bottles:
https://we.tl/t-YLZdm04yKU
“Le nostre bottiglie gemelle attraverso l’arte lanciano un i m p o r t a n t e m e s s a g g i o ambientalista – spiegano i due artisti -. Immergendoci in diversi mari, abbiamo visto con i n o s t r i o c c h i q u a n t o l’inquinamento da plastica sia ormai a livelli allarmanti. Tra quindici anni si rischia di avere più plastica che pesci. Abbiamo voluto portare a galla questo allarmante problema ‘denunciandolo’ attraverso il linguaggio dell’arte: dobbiamo invertire la tendenza, lavorare
sulla coscienza delle persone. E dobbiamo fare presto”.
La suggestione delle creazioni di Xhixha e le foto di Braglia diventano un tutt’uno e si fanno portatrici di un monito rivolto anche Venezia e a tutti i suoi visitatori: le innumerevoli bottiglie in plastica gettate ogni giorno da c o n s u m a t o r i s u p e r f i c i a l i e d a g e s t o r i d i r i f i u t i irresponsabili sono un fenomeno che mette a rischio gli ecosistemi marini non risparmiando effetti negativi neppure a una città in costante simbiosi con l’acqua come Venezia, sostenuta da equilibri delicati e conosciuta in tutto il mondo, adatta perciò ad amplificare l’universalità della denuncia.
L’opera e il suo posizionamento
Un impatto visivo, quello delle Twin Bottles, capace di scuotere le coscienze degli osservatori ribadendo la centralità delle tematiche ecologiche nel mondo contemporaneo.
Celebre per la capacità di lavorare l’acciaio inossidabile tramutandolo in opere monumentali, Helidon Xhixha ha modellato la sua bottiglia galleggiante, lunga 4 metri per 100×100 cm, donandole una superficie lucida che interagisce con i luoghi circostanti rispecchiando gli spazi e l’acqua del Canal Grande, in un’elegante bellezza
interrotta da uno schiacciamento nella parte centrale, richiamo simbolico al pericolo della trasparenza dei mari messa a rischio dall’uso improprio delle plastiche. La riflessione trova enfasi nella seconda bottiglia
in acciaio, lunga invece 3.5 metri per 130×130 cm, rivestita da Giacomo Braglia. Le sue fotografie che ritraggono il fenomeno dell’inquinamento, con l’intento di sensibilizzare le persone ad un uso più consapevole e limitato della plastica,
sono esposte al Padiglione della Siria alla Biennale Arte.
Le opere sono esposte in Canal Grande in accordo con Città di Venezia, Vela e AVM Holding.
Il senso per la provocazione è la cifra stilistica che accomuna le Bottiglie gemelle all’Iceberg che Xhixha, albanese di origine e italiano d’adozione, ideò per la Biennale Arte del 2015, una denuncia del pericolo dello scioglimento dei ghiacciai, che oggi costituisce una sorta di ponte ideale tra Venezia e Lugano tracciato dall’energia e dai significati dell’arte. Il simbolo della montagna di ghiaccio ritorna i n f a t t i t r a i l a v o r i i n a c c i a i o e s p o s t i p e r i l progetto Lugano: riflessi di luce, curato da Eike Schmidt, Direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze, e realizzato anche con il sostegno de gruppo farmaceutico Helsinn, esempio di come l’arte possa nutrirsi anche dell’intervento di privati. Drifting icebergs è una delle venti opere, già esposte in altre città italiane ed europee, collocate in diverse aree di Lugano, che si fa così vero e proprio museo a cielo aperto: una coppia di grandi iceberg galleggia nel lago Ceresio, presenze monumentali in dialogo con la città, i cittadini e i visitatori, per un’esperienza di arte e bellezza, quella di Xhixha, che si realizza in luoghi non convenzionali, oggi insieme al giovane artistaGiacomo Jack Braglia.
Andrea Speziali presenta due
monografie:Galleria
Bertoia Pordenone Giovedì 18 luglio ore 19
Andrea Speziali presenta due monografie:
I 100 poster Art Nouveau più belli al mondo Le 100 porte Art Nouveau più belle al mondo
Nell’ultima settimana di apertura della mostra Femmes 1900, la Donna Art Nouveau , che chiuderà i battenti domenica 21 luglio, è in programma per giovedì 18 luglio alle 19 in Galleria Bertoia a Pordenone, la presentazione di due monografie, entrambe a cura di Andrea Speziali, tra i massimi divulgatori d’arte Liberty: “I 100 poster Art Nouveau più belle al mondo” e “Le 100 porte Art Nouveau più belle al mondo”. Il manifesto d’arte fu un aspetto rilevante della corrente artistica Art Nouveau.
A coltivarlo furono autori come Alphonse Mucha, Adolfo Hoenstein, Marcello Dudovich, Duilio Cambellotti, Aleardo Terzi, Leonardo Bistolfi, Leopoldo Melticovitz o Giuseppe Palanti, per citarne alcuni. Anche nell’esposizione pordenonese i manifesti d’arte occupano infatti un posto di rilievo, diversi firmati proprio da Mucha e uno da Toulouse Loutrec. “Le 100 porte Art Nouveau più belle al mondo” è un volume d’arte ricco di fotografie che si focalizza con taglio originale sul tema dei portali tra Italia, Francia, Inghilterra, Spagna e Germania. Quasi un tour internazionale per scoprire le porte Art Nouveau più belle tra soggetti nuovi e inediti.
MUSEO REVOLTELLA – TRIESTE Venerdì 19 luglio , ore 18.00 UN OZIOSO DISINTERESSE, UN FANTASIOSO INCANTO
STORIE NELL’ARTE percorsi teatrali Giugno – settembre 2019 Visita non guidata al magico mondo di Vito Timmel a cura di Stefano Dongetti con Adriano Giraldi
Giovedì 19 luglio alle ore 18.00 al Museo Revoltella di Trieste si svolgerà la seconda di “Un ozioso disinteresse, un fantasioso incanto, visita non guidata al magico mondo di Vito Timmel”. Lo spettacolo cade questa volta proprio nella data del compleanno di Vito Timmel e dell’ attore che lo interpreta Adriano Giraldi sarà un karma o una fortuita coincidenza? Un eccentrico racconto, a cura di Stefano Dongetti, della vita dell’artista triestino, un appassionato monologo in cui Adriano Giraldi recita con maestria e grande potenza emotiva che avvince lo spettatore. Chi è l’uomo che saluta i personaggi dei pannelli del Cinema Ideal invitandoli a fare silenzio e che poi prende a raccontare la vita del visionario e talentuoso artista triestino? Nelle sue parole vi è uno strano e sbilanciato slancio. Vito Timmel si è raccontato molto nei suoi quadri e nelle parole del suo “Magico taccuino”. Ma soprattutto si è raccontato cercandosi e sfuggendosi, ritrovandosi e perdendosi per poi forse ritrovarsi ancora per un’ultima volta nella dimensione della follia. La storia di una vita difficile che trova riscatto e rifugio nell’arte. La storia di un uomo fragile e di un grande animo d’artista. Con il biglietto allo spettacolo, dalle 17 alle 18, sarà possibile anche visitare l’esposizione permanente dei pannelli realizzati da Vito Timmelper il Cinema
Ideal accolti nella Sala lettura “Sergio Molesi” della biblioteca del Museo.
“Storie nell’arte – percorsi teatrali” organizzato da Bonawentura in collaborazione con il Museo Revoltella e il Comune di Trieste e realizzato con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia.
Lo spettacolo andrà in replica venerdì 16 agosto e venerdì 13 settembre sempre alle ore 18.00.
Biglietto € 10,00 (da 1h prima dello spettacolo all’ingresso del museo). Informazioni e prenotazioni: Teatro Miela, da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00, tel. 040365119. Posti limitati. Durata 50’.
organizzazione: Bonawentura in collaborazione con il Museo Revoltella.
BLUETRUSCO Venerdì 12 luglio al via il festival dedicato agli Etruschi
Questo fine settimana prenderà il via, per il quinto anno consecutivo, Bluetrusco, l’unico festival dedicato alla cultura etrusca. Dal 12 al 28 luglio nella splendida cittadina di Murlo si terranno numerosi spettacoli, concerti, mostre e dibattiti e cene all’aperto.
Il ricco programma di eventi vede coinvolte tre location diverse: dal 12 al 14 Casciano di Murlo, dal 19 al 21 Vescovado di Murlo ed infine dal 26 al 28 il Castello di Murlo.
Uno dei punti nevralgici dell’evento è il castello risalente al XII secolo, insieme con il Palazzo del Vescovo, oggi sede d e l l ’ i n t e r e s s a n t e M u s e o A r c h e o l o g i c o c h e custodisce l’Antiquarium etrusco di Poggio Civitate e i corredi della necropoli di Poggio Aguzzo.
L’evento dà risalto anche alle bellezze naturalistiche del territorio con passeggiate lungo le colline che circondano il paese. Murlo è incastonato in un paesaggio straordinario, custode di antiche testimonianze, e rappresenta un palcoscenico naturale capace di catalizzare attenzione intorno a sé.
Nelle prime tre serate, a seguito di numerosi eventi pomeridiani, sarà possibile, dopo la tradizionale cena al Centro Sportivo Polivalente, assistere al concerto della Band di BluEtrusco (venerdì 12), alle letture di Guido Barlozzetti del romanzo Turms l’etrusco, accompagnate dalle musiche di Giulio Stracciati (sabato 13) per poi concludere questo primo fine settimana, domenica 14 con il concerto degli allievi dell’Accademia Chigiana.
DEBUTTO AL FESTIVAL DI
SPOLETO PER IL TEATRO
GIOVANNI DA UDINE E ANA-THEMA
TEATRO
I Quadri di un’esposizione di Kandinskij debuttano al Festival
dei Due Mondi di Spoleto con il Teatro Nuovo Giovanni da Udine e
Anà-Thema Teatro
C’è anche un pezzo del Friuli Venezia Giulia e di Udine al Festival dei Due Mondi di Spoleto edizione 2019. Il 12 e 13 luglio infatti andranno in scena nella cittadina umbra i Quadri di un’esposizione di Vasilij Kandiskij su musiche di Modest Musorgskij, uno spettacolo storico che il Teatro Nuovo Giovanni da Udine ha messo in scena per la prima volta nel 2003.
Progetto rivoluzionario di opera d’arte totale, i Quadri vengono accolti a Spoleto per due nuove rappresentazioni con la partecipazione del Teatro Nuovo Giovanni da Udine e di Anà- Thema Teatro in occasione del Centenario del Bauhaus, la celebre scuola d’arte, architettura e design fondata da Walter Gropius e di cui Kandinskij fu uno dei più autorevoli insegnanti.
Lo spettacolo, ripreso da Martin Ruprecht, Horst Birr e Stefano Laudato e prodotto da Change Performing Arts di Milano in collaborazione con l’Akademie der Künste di Berlino e l’Accademia di Belle Arti di Brera, andrà in scena con Holger Groschopp al pianoforte all’interno di un programma speciale realizzato in collaborazione con il Festival Bauhas 100 e l’Akademie der Kunste di Berlino, che intende rendere omaggio alla straordinaria stagione creativa promossa dal Bauhaus e dai tanti artisti che ne fecero parte, definitivamente azzerata dal nazismo nel 1933, proponendo in modo particolare alle nuove generazioni la ricostruzione dei più famosi esperimenti interdisciplinari di quegli anni.
I Quadri di un’esposizione di Vasilij Kandiskij su musiche di Modest Musorgskij debuttarono a Dessau nel 1928, nel pieno dell’esperienza culturale e artistica del Bauhaus: punti, linee e superfici, le stesse forme geometriche che colorano le opere del fondatore dell’arte astratta, lasciavano la bidimensionalità della tela per diventare elementi scenografici, dando concretezza visiva alla musica eseguita dal vivo al pianoforte. Nel 1984 un team di scenografi e registi docenti dell’Universität der Künste di Berlino capeggiato da Horst Birr ricreò sulla scena lo spettacolo come saggio degli studenti: i meravigliosi Quadri di Kandiskij ritornarono così in vita in una versione filologica, per la quale si recuperò lo spartito originale con le annotazioni di scena e si utilizzarono gli stessi semplici strumenti teatrali – stoffe, legno, lampade a incandescenza – impiegati per la prima rappresentazione. Approdati al Giovanni da Udine nel 2003 grazie alla collaborazione avviata fra l’allora direttore artistico musica Carlo de Incontrera e l’Universität der Künste, i Quadri sono stati riproposti più volte al pubblico di ogni età in questi ultimi sedici anni – anche a Berlino nello scorso gennaio con gli allievi dell’Istituto Malignani di Udine – dimostrandone l’eterna giovinezza artistica e lo straordinario valore quale laboratorio didattico per imparare i segreti della “macchina” teatrale.
C.L.
Al Museo di Storia naturale
di Pordenone Mostra di
fotografie naturalistiche di Alain Santiago
Dal 4 al 28 luglio, al Museo di Storia Naturale in via della Motta si può visitare la mostra di
fotografie naturalistiche “Spitzberg, silenzio e solitudine”
di Alain Santiago,
Sono esposte una cinquantina di immagini della fauna, flora e dei paesaggi che caratterizzano
la più grande isola dell’arcipelago. A bordo della nave Plancius in servizio nell’arcipelago Alain Santiago a circumnavigato le isole, immerse nel silenzio e nella solitudine, fotografando gli imponenti ghiacciai, le alte falesie dove nidificano migliaia di uccelli marini ma anche renne, volpi artiche e lungo le coste ghiacciate trichechi e orsi polari.
Sono esposte anche foto di brughiere tinte di rosso e verde incorniciate tre rocce, ghiacciai che si
protendono verso il mare, grigi nuvoloni minacciosi mitigati dall’azzurro del cielo e dal giallo del
tramonto e qualche rara costruzione testimonianza della presenza dell’uomo, evocando un suggestivo mondo di confine.
Il viaggio di un fotografo naturalista in una terra lontana dove la natura è ancora incontaminata.
La mostra è promossa dall’Assessorato ala cultura del comune di Pordenone e dalla Fondazione
Giovanni Santin onlus E’ aperta da mercoledì a domenica dalle 15 alle 19 con ingresso gratuito,
C.L.
11 e 12 luglio Museo Revoltella Trieste- il silenzio dei campi in fiore
IL SILENZIO DEI CAMPI IN FIORE pensieri dall’oblio di Zoran Mušič di Marko Sosič, con Marco Puntin.
Anche quest’anno al Museo Revoltella di Trieste si svolgerà la rassegna “Storie nell’arte – percorsi teatrali” un progetto di Laura Forcessini prodotto e o r g a n i z z a t o d a B o n a w e n t u r a i n collaborazione con il Museo Revoltella e il Comune di Trieste e realizzato con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia.
Il secondo appuntamento giovedì 11 e venerdì 12 luglio ore 18.00 sarà con IL SILENZIO DEI CAMPI IN FIORE pensieri dall’oblio di Zoran Mušič di Marko Sosič, con Marco Puntin che con questo breve monologo da voce al grande pittore attraverso frammenti di vita e di morte nel loro significato primordiale e metafisico.
a,f.
Al Teatro dell’architettura di Mendrisio finissage della mostra Landscape and Structures
DOMENICA 7 LUGLIO
Apertura al pubblico dalle ore 12.00 alle ore 18.00
con INGRESSO GRATUITO e VISITE GUIDATE
Domenica 7 luglio il Teatro dell’architettura di Mendrisio organizza il finissage della mostra “Landscape and Structures – Un inventario personale di Jürg Conzett, fotografato da Martin Linsi, con 22 modelli di Lydia Conzett-Gehring” con ingresso gratuito dalle ore 12.00 alle ore 18.00. Alle ore 14.00 e alle ore 15.30 sarà inoltre possibile partecipare a delle speciali visite guidate per approfondire i contenuti proposti dall’esposizione.
La mostra, curata da Jürg e Lydia Conzett e promossa dall’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana, presenta una ricca documentazione su ponti, viadotti, passerelle e gallerie costruite in Svizzera dalla fine del ‘700 fino ad oggi, con 160 fotografie in grande formato, filmati e 22 modelli lignei di opere progettate o realizzate dallo studio Conzett Bronzini Partner AG. Le opere
in mostra sono state selezionate da Jürg Conzett, dottore honoris causa dell’USI e docente all’Accademia di architettura dall’anno accademico 2018-19.
LA MOSTRA
La mostra, aperta fino al 7 luglio 2019, si sviluppa attraverso numerose sezioni tematiche che occupano i tre piani del Teatro dell’architettura e presentano un ricco repertorio di infrastrutture del territorio Svizzero selezionate negli anni dal noto ingegnere progettista Jürg Conzett, documentate assieme al fotografo Martin Linsi e tutte contraddistinte dal fatto di aver instaurato un forte legame col proprio paesaggio di riferimento. Si tratta di ponti, passerelle, gallerie, muri di sostegno e passaggi che fungono da comunicazione e collegamento. L’interesse si rivolge principalmente a opere di ingegneria che rivelano ambizioni di ordine paesaggistico, essendo manufatti che, se da un lato si confrontano con questioni squisitamente tecniche e di redditività, nel contempo suscitano riflessioni di ordine estetico- architettoniche in chi le osserva. L’esposizione testimonia di quei manufatti che hanno costituito un particolare significato nella formazione professionale di Jürg Conzett. In tal senso la selezione dei progetti esposti è soggettiva e senza alcuna pretesa di ordine compilativo o esaustivo del panorama delle i n f r a s t r u t t u r e s v i z z e r e . L a r a s s e g n a p r o p o n e u n a documentazione su infratrutture realizzate dalla fine del ‘700 fino ad oggi e include le opere dei nomi della grande tradizione ingegneristico/costruttiva svizzera, da Karl Etzel a Robert Maillart, da Alexandre Sarrasin a Rino Tami e allo stesso studio Conzett Bronzini Partner AG di Coira.
Pensata originariamente per il Padiglione Svizzero della 12.
Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di
Venezia, dal 2010 ad oggi l’esposizione è stata via via integrata da nuovi soggetti, come nel caso della sezione dedicata al progetto del „Trutg dil Flem“, un nuovo sentiero escursionistico che si snoda lungo il torrente Flembach a Flims, per il quale Jürg Conzett ha contribuito a definire il tracciato ed ha concepito e realizzato una serie di ponti pedonali.
Foto di Alberto Canepa © Università della Svizzera italiana Le 160 fotografie in bianco e nero di grande formato sono il risultato di una serie di escursioni attraverso la Svizzera portate a termine dai due autori grigionesi durante il 2010.
L’esposizione è suddivisa in 23 “stanze”, la cui sequenza è ordinata secondo l’ordine cronologico delle campagne fotografiche: dal paesaggio invernale del Sittertobel tra San Gallo e Herisau alle immagini scattate all’inizio dell’estate successiva al Sustenpass. In ciascuna delle “stanze”, differenti per argomento, sono presenti riflessioni
ricorrenti, come ad esempio il fatto che l’immagine di una città è di maggiore impatto quando l’osservatore/utente si avvicina ad essa attraversando un ponte che la domina, come ad esempio nel caso della Fürstenlandbrücke a San Gallo, e della Aarebrücke ad Aarburg. Ricorrente anche la documentazione che testimonia del continuo “dialogo” tra le istanze di tutela promosse dall’Heimatschutz Svizzera e le necessità legate alla costruzione di opere ingegneristiche, di cui il Sitterviadukt delle Ferrovie Federali, il viadotto realizzato con grandi arcate in cemento armato rivestite in pietra, è un’ottima e raffinata testimonianza. Tra i singoli casi viene esposto anche il Ponte della Crotta in fondo alla Valle di Muggio nel Canton Ticino, attraversamento da tempo ormai dismesso. Una gracile struttura in acciaio, sospesa fra imponenti pilastri murati che, pur ricoperto dalla vegetazione, emana ancora oggi tutta la sua forza costruttiva e figurativa.
© Martin Linsi, Ponte della piazza, Vals, 2010, Conzett Bronzini Partner AG con Peter Zumthor.
La pratica di ricorrere a materiali locali e a tecniche costruttive artigianali e tradizionali è presente per esempio anche nella „Dorfbrücke” di Vals, una vera e propria
estensione della piazza del paese, realizzata in lastre di Gneis del vallese e cemento armato sapientemente utilizzati nella loro funzione, assieme portante ed estetica. Progettata da Jürg Conzett con la consulenza di Peter Zumthor, La
„Dorfbrücke” introduce uno degli argomenti centrali della mostra, e cioè come l’opera ingegneristica possa trarre ispirazione nel costante confronto con la propria tradizione disciplinare, progettuale e costruttiva, in relazione con il paesaggio che la ospita.
La mostra è arricchita da una serie di 22 raffinati modelli lignei realizzati da Lydia Conzett-Gehring, riproduzioni in scala dei ponti progettati o costruiti da Jürg Conzett assieme a Gianfranco Bronzini durante la loro carriera di ingegneri progettisti: come ad esempio il bellissimo modello della passerella di Suransuns lungo il sentiero della Via Spluga che collega la Svizzera all’Italia e che apre la mostra.
Vengono per la prima volta proposti assieme anche una serie di tre filmati dedicati al lavoro di Jürg Conzett: “Jürg Conzett – Die Kunst der Begründung” un cortometraggio di 15 minuti in cui Conzett racconta del proprio approccio al progetto, realizzato dal noto regista Christoph Schaub, 2001, Schaub Filmproduktion/ SRG SSR idée suisse “Traversina 30.06.1996” un servizio per la RTR-Radiotelevisiun Svizra Rumantscha- di Susanna Fanzun realizzato nel1996, dedicato alla realizzazione della prima passerella Traversina, lungo il sentiero della Via Spluga, andata poi distrutta da una frana.
E infine “Traversina” 28.08.2005” video di 6 minuti di Susanna Fanzun del 2005 sulla realizzazione della seconda passerella Traversina, sempre per la RTR – Radiotelevisiun Svizra Rumantscha.
Foto di Alberto Canepa © Università della Svizzera italiana Accompagna le sezioni della mostra anche un ricco portfolio (Sammelmappen) che racchiude documenti tecnici, bollettini e articoli descrittivi e scientifici dedicati agli oggetti in mostra, raccolti sistematicamente da Jürg Conzett.
La mostra è stata in origine resa possibile grazie al sostegno dell’Ufficio federale della cultura della Confederazione Svizzera.
D i s p o n i b i l e i n m o s t r a i l v o l u m e “ L a n d s c h a f t u n d Kunstbauten/Landskape and Structures” pubblicato dall’Ufficio federale della cultura di Berna in occasione dell’esposizione
presso il Padiglione Svizzero della 12. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, 2010. (Editore Scheidegger & Spiess, Zurigo; ISBN 978-3-85881-321-3.
Cartonato, 20,5 x 30,5 cm, 272 pagine, Illustrazioni in b/n.
Edizione bilingue tedesco e inglese. Prezzo in mostra 40 CHF/Euro).
Scarica il comunicato stampa
© Enrico Cano, Teatro dell’architettura Mendrisio, Università della Svizzera italiana, Architetto: Mario Botta
IL TEATRO DELL’ARCHITETTURA DELL’USI A MENDRISIO
Offrire uno strumento a favore del dibattito culturale sull’architettura è l’obiettivo che ha spinto l’Università d e l l a S v i z z e r a i t a l i a n a e l a F o n d a z i o n e T e a t r o dell’architettura a promuovere la costruzione di un nuovo edificio, il Teatro dell’architettura, all’interno del Campus universitario dell’Accademia di architettura di Mendrisio.
Accanto all’attività didattica e di ricerca che vengono svolte all’interno dell’ateneo, questa iniziativa intende rafforzare l’offerta formativa, in particolare, in riferimento alle occasioni espositive e seminariali e nel contempo dare
visibilità ai nuovi interessi transdisciplinari che sempre più intervengono nel processo progettuale e che ridefiniscono il ruolo sociale dell’architettura.
Progettato dall’architetto Mario Botta, il Teatro dell’architettura è sorto accanto all’esistente Palazzo Turconi: l’edificio ha un diametro di 27 metri e la sua superficie è di circa 3˙000 metri quadrati. Gli spazi si prestano ad una pluralità di utilizzi per eventi sia concomitanti che indipendenti. Le attività del Teatro dell’architettura sono iniziate nell’autunno del 2018. Tutti gli eventi culturali saranno aperti al pubblico, per rafforzare così le basi di una solida vocazione culturale nei confronti del proprio territorio. Il Teatro dell’architettura agirà anche come piattaforma di interscambio con altre istituzioni che hanno fatto delle istanze della cultura il proprio campo di interesse.
MITTELFEST 2019: Leadership 12– 21 luglio, Cividale del Friuli presentata oggi la 28.edizione
Si è tenuta oggi martedì 3 luglio a Cividale nel Monastero di Santa Maria in Valle la conferenza stampa di presentazione della 28.ma edizione di Mittelfest, il festival di musica, danza, teatro e arti visive dai paesi della Mitteleuropa in programma dal 12 al 21 luglio. L’incontro ha registrato gli interventi di Federico Rossi, presidente dell’Associazione
Mittelfest, dell’Assessora alla Cultura di Cividale Angela Zappulla, della direttrice organizzativa Emanuela Furlan e del direttore artistico Haris Pašovi
L’Assessora alla Cultura regionale Tiziana Gibelli ha inviato un messaggio di saluto al festival, esprimendo “un auspicio perché anche questa edizione confermi la buona tradizione di Mittelfest e si proietti verso tutte quelle che seguiranno”.
Mancano dunque 9 giorni all’inizio di Mittelfest 2019, festival dal respiro internazionale, membro dell’EFA, European Festival Association, rinnovato nel solco delle origini dal direttore Haris Pašovi , al secondo anno del suo mandato.
Cividale del Friuli si sta preparando ad accogliere questa 28.edizione. Il tema, come annunciato, è quello della Leadership, concetto di estrema attualità e fascino che sarà declinato in arte, economia, famiglia, politica e in altri settori della società. Nel segno generi, stili e Paesi diversi, per undici giorni che faranno di Cividale il luogo d’incontro di alcuni dei migliori artisti italiani, friulani, europei e internazionali.
Novità di Mittelfest 2019 sono i 6 forum di approfondimento che si snoderanno negli undici giorni e che trasformano il festival in un’agorà prestigiosa, occasioni di riflessione e confronto con protagonisti di levatura internazionale. Come l’ex Primo Ministro della Repubblica Greca George A.
Papandreou (20 luglio), o il compositore ed ex Presidente della Repubblica di Croazia Ivo Josipovi
(21 luglio), il direttore di Athens Digital Arts Festival Ilias Chatzichristodoulou (18 luglio) gli scrittori Marco Malvaldi (13 luglio, in collaborazione con Esof20120 Trieste) ed Erri De Luca (15 luglio), la docente e scrittrice Laura Pepe e l’imprenditrice del vino Annalisa Zorzettig (il 19 luglio, in collaborazione con Convivio Zorzettig).
35 APPUNTAMENTI IN CARTELLONE, 15 DI MUSICA, 10 DI
TEATRO
4 DI DANZA E 6 FORUM
PER 7 PRIME MONDIALI, 10 ITALIANE 12 I PAESI RAPPRESENTATI
Sono 35 gli appuntamenti in cartellone a Mittelfest 2019, 15 di musica, 10 di teatro, 4 di danza e e 6 forum, con 7 prime mondiali, 10 prime italiane; 12 i Paesi rappresentati. E un calendario pensato per accontentare ogni giorno ogni gusto e per raggiungere un pubblico più ampio possibile.
A inaugurare il festival sarà la musica, con il concerto di apertura (12 luglio) Leader, prodotto da Mittelfest, diretto dal Maestro friulano Marco Feruglio, su musiche di Beethoven, la grande orchestra ungherese Savaria Symphony e la partecipazione della star armena del violino Sergey Khachatryan. A chiuderlo (21 luglio) ancora la musica, con Maraveis in sfrese/ Meraviglie socchiuse, co-prodotto con ARLeF, omaggio alla musica e all’arte in Friuli dal XVI secolo ad oggi. Sul palco l’Orchestra giovanile Filarmonici Friulani, diretta da Walter Themel e Nuovo AuriCorale Vivavoce diretto da Monica Cesar, direzione artistica di Marco Maria Tosolini, testi in friulano di Carlo Tolazzi.
Fra i tanti eventi, seguendo l’indicazione e le suggestioni del tema e dei vari modi di declinare la leadership, Marco Malvaldi, chimico e scrittore, autore di numerosi best seller gialli, presenterà (12 luglio) il debutto della sua prima opera per il teatro L’infinito tra parentesi, con Maddalena e Giovanni Crippa (coproduzione Mittelfest, Teatro Stabile FVG e Teatro nazionale della Toscana), sulla leadership contesa tra cultura scientifica e umanistica.
I Berliner Ensamble e Romeo Castellucci tratteranno con due diversi spettacoli – Il tamburo di latta/The Tin Drum diretto da Oliver Reese (14 luglio) e Giulio Cesare. Pezzi staccati
(13-14 luglio) – tratti rispettivamente da Gunter Grass e Shakespeare, il tema della leadership politica e delle dittature della Storia. Ivo Pogorelich (Croazia), il leggendario pianista croato sarà a Mittelfest (19 luglio) con una delle due sole date estive italiane del suo recital esclusivo, da Bach a Beethoven, Chopin e Ravel. Rita Maffei, tratterà, con un nuovissimo spettacolo di teatro partecipato intitolato Sissignora! (dal 16 al 19 luglio, prodotto da Mittelfest con CSS Teatro Stabile di Innovazione FVG) il tema della leadership al femminile. Anche nel rovesciamento shakespeariano en travesti di King Lear che diventa in questa versione Queen Lear, (16 luglio) le invenzioni della compagnia Nina’s Drag Queen tingono al femminile l’opera. Giuliana Musso ci farà riflettere sul nostro tempo, sull’omologazione e sulla perdita del proprio sé autentico, con La scimmia (18 luglio) liberamente tratto da Una relazione per un’accademia di Franz Kafka.
L’ampio focus sulla Grecia ha 6 appuntamenti di teatro, danza e musica, tre dei quali in collaborazione con Onassis Stegi, fra cui lo spettacolo “ribelle” sull’immigrazione, già hit e in tour europeo con grande successo, Città pulita/Clean city (20 luglio) Fra i registi presenti due protagonisti assoluti della regia ellenica: Aris Biniaris e Konstantinos Ntellas, rispettivamente con Collina 731/Hill 731 (14 luglio) e l’originale versione di Antigone (15 luglio) che ha trionfato l’anno scorso a Epidauro e apre domande su chi ha ragione e chi ha torto. Due gli spettacoli di danza, il coloratissimo Bastet (20 luglio) della coreografa Marianna Kavallieratos e il teatro –danza di Anonymo (21 luglio) di Tzeni Argyriou. E, ancora, il teatro di figura, con il poetico Un breve guida per futuri funamboli (14 luglio) tratto da Le funambule di Jean Genet, selezionato dal Premio Internazionale Teresa Pomodoro dello Spazio No’hma di Milano, dove giungerà la prossima stagione.
Ancora per la danza, un classico del balletto, Giselle, arriva
dall’Opera Balet di Lubiana (13 luglio) a testimoniare la leadership dell’amore, mentre la morte leader pacifista e riformista del Burkina Faso Thomas Sankara sarà celebrato nello spettacolo Senza Sankara (15 luglio)
Leader nella propria arte sono senz’altro Simone Cristicchi, con il concerto acustico Abbi cura di me/Acoustic Live (17 luglio) e gli artisti che al festival rappresentano la collaborazione con Dutch Performing Arts – Olanda:
Concertgebouw (la maggiore jazz band al mondo) che con Mississippi Goddam: an homage to Nina Simone, (19 luglio) rende omaggio a una donna leader nella musica, sia nel jazz che nel blues, soul, folk, pop; Slagwerk Den Haag con Sentieri di legno / Trails of wood (18 luglio), e il fascino e i segreti delle percussioni in legno; la performer Diamanda La Berge Dramm con Subverse (13 luglio), che porterà agli estremi il suono del violino utilizzando in contemporanea tamburi e pedaliere. Nella musica crossover portatori di una leadership condivisa tipica del jazz sono Tamara Obrovac e il Transhistria Ensamble in arrivo dai Balcani (15 luglio) così come la slovacca Pressburger Klezmer Band (12 luglio). Ancora leader musicali come gli israeliani Avi Avital e Omer Avital nello spettacolo etno-jazz Avital meets Avital (20 luglio);
Michele Marco Rossi (il nuovo Sollima della musica di ricerca) con De culpa sonoris (14 luglio), fra musica e teatro, per esplorare i concetti di ‘colpa’ e di ‘potere”; la friulana Emanuela Battigelli (Celebrating life, 21 luglio), arpista con riconoscimenti internazionali; il russo Dmitry Shishkin, già vincitore del Concorso pianistico internazionale del Friuli V e n e z i a G i u l i a ( 1 7 l u g l i o ) . I g i o v a n i t a l e n t i dell’Associazione Progetto Musica e del Conservatorio Tomadini di Udine, e del Conservatorio Tartini di Trieste che proporranno il concerto Quo vadis? (16 luglio) – musiche dal XVII secolo a oggi – composte da musicisti durante regimi dittatoriali.
BIGLIETTI E ABBONAMENTI
È stata avviata la vendita degli abbonamenti e biglietti con formule e prezzi flessibili, accessibili a tutti: nel punto vendita di Cividale del Friuli (via Borgo di Ponte 1), a Udine nella sede della Società Filologica Friulana (via Manin 18), online: www.vivaticket.it, call center 892.234 Info:
www.mittelfest.org, tel 0432 73396
Prosegue fino a domenica 14 luglio l’installazione Neural Mirror della Fondazione Carla Fendi a Spoleto62
Prosegue fino a domenica 14 luglio, presso l’ex Chiesa della Manna D’Oro di Spoleto, l’installazione Neural Mirror, a cura dello studio di interaction design Ultravioletto, per la Fondazione Carla Fendi,presieduta da Maria Teresa Venturini Fendi, nell’ambito delle iniziative organizzate per il Festival dei 2Mondi su Intelligenza Artificiale e Robotica.
L’installazione, che porta la tecnologiadell’Intelligenza A r t i f i c i a l e i n a m b i t o a r t i s t i c o e d i r i c e r c a , è statainaugurata domenica 30 giugno.
O g g i l e A I s o n o i n g r a d o d i percepire l’ambiente che le c i r c o n d a , d e c o d i f i c a r e l e e m o z i o n i e r i c o n o s c e r e l e generalità delle persone che i n c r o c i a n o s u l l o r o r a g g i o d’azione. Il loro obiettivo è quello di raggiungere il livello di perfezione della mente umana, macchina meravigliosamente complessa formata da un tessuto neuronale costellato da una miriade di contatti.
A questa tecnologia si ispira l’installazione: in un ambiente immersivoin continua evoluzione, il visitatore diventa un flusso d’informazioni interpretato e messo in scena dalla AI che ne rielabora l’immagine in tempo reale, trasformandola in un Alter Ego digitale. La figura umana viene scansionata e trasformata in una nuvola di punti tramite un algoritmo di Face Recognition. Il corpo diventa un flusso di dati, sesso, riferimenti demografici, stato emozionale, che prendono forma e significato nella mente della AI.
Un riflesso virtuale, nel flusso dei big data, che va oltre la distinzione tra artificiale e naturale e che torna ad essere concreto attraverso la tangibilità di un segno grafico stampato. Quello che vediamo nell’interfaccia specchiante è l’interpretazione di noi stessi da parte della macchina, il nostro corpo reinventato, da essere biologico ad avatar digitale.
Neural Mirror vuole esplorare il riflesso umano nell’occhio
delle macchine e visualizzare l’attimo esatto in cui iniziano a percepire e interpretare la realtà. Infatti la percezione è u n o d e g l i a s p e t t i f o n d a n t i n e l l ’ a m b i t o d i r i c e r c a dell’interazione uomo-robot, con essa, calcolatori sempre più performanti, hanno la possibilità di comprendere il nostro mondo. Dove sono e quali sono le caratteristiche degli oggetti animati e inanimati presenti nello spazio, come interagiscono e quali relazioni semantiche scaturiscono, sono solo alcune delle possibilità dell’Intelligenza Artificiale di Neural Mirror.
Sempre domenica 30 giugno, al Teatro Caio Melisso Spazio Carla F e n d i , G i o r g i o M e t t a ,
Vicedirettore dell’IIT di Genova e padre del robot ICube, ha consegnato il Premio Carla Fendi, giunto alla sua ottava edizione, a due eccellenze femminili della Soft Robotica i t a l i a n a : C e c i l i a L a s c h i ,
dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Sant’Anna di Pisa, e Barbara Mazzolai, direttrice del centro di Micro- BioRoboticadell’IIT di Pontedera.
La cerimonia è stata anticipata da Ecce Robot, una narrazione integrata tra arte e scienza, con la regia di Quirino Conti, con: il guru di SiliconValley Jaron Lanier, ideatore della definizione di realtà virtuale; le attrici Valeria Golino e Valentina Cervi che hanno interpretato il racconto Sogni di Robot di Isaac Asimov; due video d’autore, uno del musicista Nigel Stanford e uno del regista Gabriele Gianni.