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Auguri di buone feste!

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Academic year: 2022

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Anno V – num. I – 12/2013 - €  1, 50

Direttore responsabile: Patrizia Biscarini Grafica e impaginazione: Pierluigi Gioia

Hanno collaborato a questo numero: Matteo Briscolini, Denise Bei, Aurora Morelli, Alice Simonetti, Geser Manai, Gaia e Marcos Lupini, Mohammed, Hicham e Nabil Badi, Ilaria Marini, Gaia Chiocci, Giuseppe Marionni, Veronica Pandolfi, Ali- ce Tommasoni, Giorgio Bartoletti, Gaia Bellucci, Valeria Sagrafena, Lorenzo Lupini e  tutti  gli  alunni  della  scuola  primaria  “Efrem  Bartoletti”

L’inattesa nevicata del 26-29 novembre, che ha concesso agli alunni  delle  scuole  di  Costacciaro  un’inedita  vacanza  (era   la  prima  volta,  da  anni,  che  non  capitava  a  novembre),  ci  ha  fornito  l’occasione  per  una  bella  foto  di  gruppo  dietro  al  

“pupazzo  di  neve  ufficiale”  della  scuola  media  “Efrem  Bartoletti”.  Anche  se  il  Natale,  ancora  una  volta,  non  sarà  bianco,   ci accontentiamo di queste bella foto di Costacciaro ammantata di neve per augurare a tutte le famiglie, e ai nostri nume-

rosissimi ed affezionatissimi lettori, i  più  cari  auguri  di  buon  Natale  e  felice  anno  nuovo!  All’anno  prossimo!

Il Natale

Il Natale è una festa che vale, non fartela scappare!

I fiocchi di neve cadono sul suolo coprendo il prato,

che è tutto innevato.

Le case devono essere addobbate e curate, assolutamente non trascurate!

Natale è bontà, è amore e allegria familiare, una festa per bambini che può entusiasmare.

Il 25 dicembre è davvero speciale:

perché ti puoi svegliare e  dire  “BUON  NATALE”!

Sofia Bucci, V C Primaria

Auguri di buone feste!

Un numero speciale, dedicato interamente

allo  sport,  anzi…  agli  sport!  Non  perdetelo!

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ASD Cucco in Bike

Uno sport non solo per grandi!

E  chi  l’ha  detto  che  i  ragazzi  non  possano  scalare  pedalando?

Uno sport molto diffuso, nella zona in cui abito, è quello della Mountain Bike e a Costacciaro, un gruppo di ciclisti ha fondato la A.S.D. CUCCO IN BIKE. Questo gruppo di amici, circa 6 anni fa, per passione, ha organizzato   la   prima   “Gran Fondo del Monte   Cucco”,   una   gara   di   40   km   che   si   svolge tra le meraviglie del Parco della nostra montagna. Ogni anno questa gara ha avuto sempre più apprezzamenti e partecipanti, fino ad essere inserita, da quest'anno, in uno dei circuiti più importanti di MTB a livello nazionale, il Prestigio.

Questo circuito porterà alla gara, che si svolgerà il giorno 08/06/2014, numerosi partecipanti da tutta Italia. Non contenti dell'impegno che la Gran Fondo richiede, i ragazzi della Cucco in Bike hanno deciso di tramandare la loro passione ai propri figli e di trasmetterla anche ai più piccoli. Infatti quest'estate è nata la CUCCO MTB SCHOOL. L'istruttore di questa scuola è Andrea Capponi (Kaps) e viene aiutato nel suo duro compito da qualche componente

della squadra. Durante il periodo estivo le lezioni si tenevano il sabato mattina; dopo l'inizio della scuola, il sabato pomeriggio.

Durante il corso abbiamo imparato le tecniche per andare in bicicletta: equilibrio, discesa, salita, surplass, derapate (per finire i copertoni e farli ricomprare!), come usare i freni…   ma   anche   imparare   a cadere!!!

All'inizio le lezioni si svolgevano al campo scuola (Impianti Sportivi di Costacciaro), dove Kaps ci creava dei percorsi con dei birilli per imparare le tecniche base. Quando ha visto che iniziavamo a cavarcela abbastanza bene, ha iniziato a portarci a fare delle passeggiate via via sempre più lunghe e difficili. Alle prime lezioni eravamo solo 4 iscritti, attualmente siamo più di 25 bambini e ragazzini, a partire dai 5 anni. Visto che questo sport ci piace molto (e non ci ferma né la pioggia, né la neve), Kaps ci ha iscritti ad una serie di gare di Ciclocross e parteciperemo anche   alla   “Gran   Fondo   del   Monte   Cucco”. A me, personalmente, questo sport piace veramente TANTO e devo dire che in così poco tempo la MTB è diventata la mia più grande passione!

Alice Simonetti, II C

Il fascino della montagna,  ma  in  sicurezza…

La montagna è un luogo calmo, non ha traffico e non ci so- no industrie.

La cosa che attrae più le persone è il paesaggio, soprattut- to la voglia di stare a contatto con la na- tura, di sciare e di...

bere cioccolata cal- da nelle baite!

Secondo me, sciare è bello perchè ti senti libero e ti sembra di volare! Io una volta sono andato a trascorrere le vacanze sul Sestière. Appena arrivato era già l'ora di fare la gara e io rimasi di stucco, però ar- rivò un maesto che, dopo avermi fatto ve- dere come si frena, mi disse che potevo partecipare. Lì per lì mi sentivo un po' frenato, provavo paura e disagio e non sapevo se ce l'avrei fatta!

Allora, appena mi sentii un po' pronto, mi lanciai in discesa molto velocemente e...

vinsi! Infatti, grazie alla mia  “incoscienza”  e  velo- cità, superai tutti gli altri.

E' stato indimenticabile!

Però bisogna essere anche responsabili, perchè, quando facciamo gli sciocchi e gli imprudenti, se poi ci si fa male, anche i soccorsi per salvarci possono rischiare pure la vita: quindi, se non si è prudenti, si può far del male a se stessi e agli al- tri.

Quali   “strumenti”   si   u- sano per sciare?

Gli strumenti più usati

sono gli sci ma si usano anche gli snowboard che sono usati soprattutto dai giovani, infatti gli alpini usano soprattut- to gli sci.

Quando si è bambini e si sta fuori vicino a casa e non in settimana bianca si usa lo slittino o anche il bob.

L’alpinismo

L' Alpinismo è una disciplina sportva che si basa sul superamento delle difficoltà incontrate durante la salita di una monta- gna.

L'ascesa alpinistica può avvenire su roc- cia, neve o ghiaccio o su percorsi misti, utilizzando le tecniche di arrampicata.

Nel 1863 L' Italia fondò il suo Gruppo al- pino, ma tradizionalmente l'Alpinismo nasce l'8 ottobre del 1786.

Nella foto 1 è rappresen- tato un soldato alpinista, che sta facendo un'eser- citazione per migliorare la propria forma fisica.

Nella foto 2 si notano due alpinisti esperti che aiutandosi tra loro stan- no scendendo da una montagna.

Nella foto 3 è rappresen- tato una persona che sta imparando a scalare.

Uno degli strumenti per allenarsi è questo e si chiama parete.

Quindi l' alpinismo non è pericoloso, se si ascolta- no gli istruttori non succede niente ma se si fa l' opposto ci si fa del male a se stessi e agli altri.

Nella foto 4 un alpinista sta scendendo rapidamente da una montagna, io non l'a- vrei mai fatto perché avrei avuto una fifa pazzesca

!

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Atletica

Chi  è  l’uomo  più  veloce del mondo?

Usain Bolt, come sappiamo tutti, è l' uomo più veloce al mondo.

Usain nasce in una delle 14 regioni della Giamaica ed ha una sorella ed un fratello.

Usain dimostra fin dai primi anni di vita di essere un vero fenomeno nella corsa, per cui

i suoi genitori lo mandano alla William Knibb Memorial High School, perché questa scuola aveva una forte squadra di cricket. L' allenatore di cricket, vedendo le sue doti lo manda a fare gare di atletica leggera.

Usain in seguito gareggia per i quattrocento metri e i duecento metri e vince la medaglia d 'oro.

Dopo qualche tempo si mette anche a fare i cento metri arrivando

primo con 9.58 sec. nel 2009 a Berlino.

In questa immagine ve- diamo Usain Bolt a Ber- lino, dopo realizzato il nuovo record mondiale

Io per ora pratico ginnastica artistica, ma mi piace correre molto veloce come Usain Bolt.

Questo personaggio mi affascina perché di- mostra che, pur venendo da un paese molo povero, è riuscito a arricchirsi grazie al suo sogno di correre veloce e realizzarsi creden- do in se stesso.

Giuseppe Marionni, I C

La L a g g i i n n na n a st s ti ic ca a r r it i tm m ic i c a a

La Ginnastica ritmica è una disciplina olim- pica femminile. Gli attrezzi utilizzati sono la palla, il nastro, la fune, il cerchio e le clavet- te. Gli esercizi si svolgono su una pedana delle dimensioni di 13 m per lato, a tempo di musica e usando gli attrezzi. Gli esercizi in- dividuali durano circa 90 minuti, nei quali la ginnasta deve dimostrare le sue abilità nei movimenti e la sua padronanza degli attrezzi, mentre, nelle competizioni di gruppo, forma- to da cinque ginnaste, il tempo di un eserci-

zio è di due minuti e mezzo. In questo caso è fondamentale la coordi- nazione delle atlete.

Quest’anno   la   campio-

nessa italiana di Ginnastica ritmica ha un nuovo nome: si chiama Veronica Bertolini e ha conquistato il titolo nazionale con 65.600 punti.

Le azzurre sono arrivate al 2° posto nei cam- pionati mondiali di Kiev del 2013 dopo la

Bielorussia e prima della Russia. Hanno vin- to  la  medaglia  d’argento  Marta  Pagnini,  An- drea Stefanescu, Camilla Bini, Chiara Ianni, Camilla Patriarca e Valeria Schiavi.

Denise Bei, Gaia Chiocci, Aurora Morelli, II C

Ginnastica  artistica,  il  mio  amore…

La ginnastica artistica è una disciplina della ginnastica, è uno sport olimpico, sia maschi- le che femminile.

L'atleta di tale disciplina, il ginnasta, deve essere dotato di forza e velocità, elevata mo- bilità articolare, e deve seguire un allena- mento molto lungo a causa dei numerosissi- mi elementi di coordinazione ad esempio salti all' indietro. I principali elementi, come la verticale, possono comunque essere ap- presi anche in età adulta. Anche io, da ginna- sta, la consiglio a tutti dato che è uno sport semplicemente meraviglioso. Molte ginnaste italiane sono diventate campionesse europee tra cui Carlotta Ferlito che è il mio idolo e ritengo che sia la migliore.

Carlotta, dall' età di 6 anni, pratica la ginna- stica artistica. Ha partecipato ai giochi olim- pici giovanili di Singapore, alle Olimpiadi di Londra del 2012, ai mondiali di Tokyo e a varie edizioni dei Campionati Europei. Ha vinto molte gare ed è arrivata terza alle o- limpiadi di Londra con un totale di 56.132 punti. Carlotta tutt'ora si trova alla Federazione di Ginnastica Artistica a Milano e la sua passione è sempre questa... la ginnastica artistica!

I LOVE GINNASTICA ARTISTICA!

Ilaria Marini, II C

La pallanuoto, sport di nicchia

La pallanuoto nasce in Inghilterra e in Scozia nel XIX secolo.

In una partita si vedono affrontare due squadre (che possono essere sia maschili che femmini- li) ognuna formata da tredici giocatori, sette in campo e sei in panchina; le sostituzioni sono il-

limitate, a meno che un pallanuotista non com- metta tre falli gravi, in quel caso la sostituzione è obbligatoria.

I pallanuotisti devono tenere la palla in una so- la mano e tirarla nella porta avversaria. Il cam- po da gioco è una pisci- na che può essere sia al chiuso che all'aperto.

Nella pallanuoto ci sono quattro tempi ognuno da 8 minuti e alla fine dei tempi la squadra con più punti vince la partita.

Nel 1900 divenne uno sport olimpico e anche uno tra i più popolari, ma non è purtroppo mol- to praticato, almeno non in tutto il mondo. La squadra maschile italiana è fra le più forti e fi-

no a qualche anno fa era praticamente imbatti- bile:  il  famoso  “Settebello”. Ora, la concorren- za  è  aumentata… Forte anche quella femmini- le, che ha vinto i campionati europei nel 2012 e si è meritata il titolo  di  “Setterosa”.

Marcos Lupini, III C Lo sport più strano?

E’  lo  “schiacciazanzare”.  Si  pratica  nella   tundra finlandese, a dorso nudo, in mez- zo agli sciami di fameliche zanzare: vin- ce chi riesce a schiacciarsi addosso, in un minuto, il maggior numero di questi insetti.    Il  record?  47  in  un  minuto…

Ma se non vi sembra abbastanza strano, potete partecipare, sempre in Finlandia, ad  una  gara  di  lancio  del  cellulare…

Di tutte le marche, ovviamente!

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Imitando i centauri, con prudenza

Sono una grande appassionata del mondo delle motociclette, che seguo sempre con grande piacere. Da alcune mie ricerche internettiane so che il motociclismo nella sua accezione più estesa è un insieme di attività che si svolgono con qualsiasi tipo di motocicletta. Queste attività spaziano dal motociclismo al mototurismo e motoradunismo, fino al quotidiano utilizzo della motocicletta come mezzo di trasporto e di lavoro urbano e interurbano. Il motociclismo sportivo è il settore agonistico comprendente le varie discipline che prevedono competizioni tra piloti a bordo di motociclette. Purtroppo è uno sport molto

pericoloso e già diversi motociclisti, molto giovani, hanno perso la vita in diverse gare, anche di recente. Tra questi Marco Simoncelli che è stato e sempre sarà nel mio cuore come uno dei più bravi e capaci motociclisti sportivi.

Occorre dunque prudenza ed esperienza e un buon pizzico di fortuna per svolgere bene questa disciplina sportiva.

Veronica Pandolfi, III C

Altro  che  “pallettari”! Artisti  della  racchetta…

Anche se da poco gioco a ten- nis, devo dire che questo sport mi piace molto. Guardando le Olimpiadi del 2012, a Londra, ho cominciato ad appassio- narmi. Confesso che quando la pallina tocca la racchetta e questa vola via lontano, provo sempre un senso di grande li- bertà. Ciò che amo più del ten- nis è tenere in mano la racchet- ta, come se fosse un prolun- gamento del mio braccio. Per saperne di più mi sono infor- mato facendo un giretto su

Internet e da Wikipedia ho appreso le se- guenti   informazioni:   “Il   tennis è uno sport che vede opposti due giocatori o quattro. I giocatori utilizzano una racchetta, al fine di colpire una palla. Lo scopo del gioco è col- pire la palla per far sì che l'avversario, posto nell'altra metà del campo da gioco, non pos-

sa ribatterla dopo il primo rimbalzo o bat- tendola finisca con il commettere fallo. L'o- rigine del tennis potrebbe essere individuata in giochi appartenenti alla cultura greco- romana o in un gioco praticato dai Longo- bardi, già nel XV secolo adottava la racchet- ta. L'inglese Walter Clopton Wingfield sta- bilì un primo regolamento nel 1875 dando al gioco il nome di sphairistik; l'anno successivo si diffuse negli Stati Uniti gra- zie a Mary Outerbridge. In Ita- lia il tennis fu introdotto as- sieme al football nel 1880, in Liguria. Nel 1894 fu fondata la Federazione italiana, ma rima- se sempre uno sport formato da un piccolo gruppo, almeno fino al dopoguerra. Fondamen- tale per lo sviluppo del gioco fu la decisione del 1883 di di- mezzare l'altezza della rete.

Nel 1895 si svolse il primo campionato italiano per tenni- sti. Nel 1896 il tennis fu inseri- to nel programma dei Giochi olimpici moderni e vi restò si- no al 1924 quando fu elimina- to quindi riammesso nel 1988.

Nel 1900 fu contesa la prima Coppa Davis ossia il trofeo che spetta annualmente alla

squadra nazionale campione mondiale: la Nazionale Italiana vinse questo trofeo nel 1976. In Italia un aumento della popolari- tà del tennis si verificò grazie a Nicola Pietrangeli poi negli anni Settanta/ anni Ottanta, grazie a Adriano Panatta, Corrado Baraz- zutti, Paolo Bertolucci e Tonino Zugarelli che, evitando una pub- blicità politica sull'opportunità che l'Italia disputasse la finale di Coppa Davis nel Cile, allora go- vernato dal generale Augusto Pi- nochet, conquistarono (1976) la prima Coppa Davis per l'Italia (impresa mai raggiunta, neppure negli anni Sessanta da Pietrangeli, Orlando Sirola, Beppe Merlo e Fausto Gardini, sconfitti nella finale di Sydney del 1960 ed in quella di Melbourne del 1961 dall'Australia). La diffusione della pratica del tennis ebbe impulso anche grazie al successo di Adriano Panatta in tornei di grande importanza come gli Internazionali d'Italia, tenuti a Roma, e il Roland Garros di Parigi e alla popolarità di campioni come Jimmy Connors, Björn Borg, John McEnro- e, Ivan Lendl, Mats Wilander, Stefan E- dberg, Boris Becker, Chris Evert, Martina Navrátilová, Steffi Graf, Monica Seles. Inol- tre in quegli anni RAI e Mediaset spesso tra- smettevano tornei commentati da Giampiero Galeazzi e Rino Tommasi. Un calo della sua popolarità in Italia è indissolubilmente lega- to anche alla sua cancellazione di fatto dai canali della tv generalista e risale a circa la metà degli anni Novanta, quando entrarono in scena le cosiddette   pay   tv”.   Questo   dun- que è il tennis! Continuerò certamente a giocare  perché  mi  piace  l’ambiente  tennisti- co e soprattutto capisco che questo è un vi- aggio   che   durerà   all’infinito,   con   continui   avvii, scatti in avanti  e  ritorni  all’indietro…  

Visto che non esiste la perfezione umana, se non a costo di lunghi e continui allenamenti!

Matteo Briscolini, III C

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Lo sport più completo del mondo e per tutti i gusti

Il nuoto è uno sport che si pratica in acqua ed è molto importante per la salute. A differenza degli altri sport, il nuotatore utilizza tutte le parti del corpo e per questo si dice uno sport

“completo”.

Una delle nuotatrici italiane più im- portanti è Federica Pellegrini. Ha 25 anni ed è nata a Milano il 5 agosto 1988.

I suoi record più importanti sono molti, tra cui:

- una medaglia d' argento alle Olim- piadi per i 200 m Stile libero;

- 4 titoli nei 200-400 m Dorso

- in questi giorni ha vinto la medaglia agli europei per i 400 m stile libero.

Oltre al nuoto classico troviamo anche il nuoto sincronizzato. Esso consiste nella cre- azione in acqua di bellissime coreografie.

Spettacoli e danze in acqua fanno meravi- gliare il pubblico.

Le  atlete  che  lo  praticano,  chiamate  “sincro- nette”,  eseguono  spettacolari  esercizi a ritmo di musica, che riescono a sentire anche sott'acqua, grazie a altoparlanti stagni chia- mati  “subacquei”.

La storia del nuoto sincronizzato inizia nel XX secolo, quando una nuotatrice australia- na si esibì in una piscina di vetro a New York. Da lei si è subito preso spunto per al- tri balletti.

Il nuoto sincronizzato mette insieme tutte queste discipline: nuoto, ginnastica artistica

e danza.

Nel nuoto classico, invece, si distinguono diversi stili:

-Stile libero (o anche Crawl) -Dorso

- Rana

-Delfino (o anche Farfalla).

Poi, nei livelli più complessi, troviamo virate (capriole) regolamentari nei 4 stili.

Il nuoto all'inizio può sembrare un po' complesso, ma con tanti allenamenti si arriva a un buon risultato!

E' un'attività consigliata fin da picco- lissimi ed è importante imparare a nuotare con metodo. Per tutti in ogni caso la parola  chiave  nel   nuoto  è  “ac- quaticità”,   che   significa   saper   stare   in  

acqua in modo naturale e confortevole.

Io per nuoto intendo la li- bertà di stare nell'acqua senza che nessuno mi di- sturbi! Il nuoto è uno sport individuale basato sul mo- vimento del corpo in modi diversi per ogni stile.

In alcuni casi, come mi è successo, il nuoto non resta sempre uno sport indivi- duale: quando si fanno del- le gare, a volte diventa un

“gioco”   di   squadra, dove

ognuno aiuta gli altri. Un giorno con la mia squadra di Gubbio siamo andati a disputare una gara a Fossombrone. Per prima cosa abbiamo gareggiato indivi- dualmente, ma alla fine abbiamo inizia- to a fare una staffetta. Eravamo arrivati sette a sette, bastava che noi facessimo un punto e avevamo vinto, se avessimo sbagliato, al contrario, avremmo perso...

che emozione!!

Io ero seduta sulla panchina della mia squadra a bordo-piscina.

Speravo che non mi chiamassero e in quel momento sento dire: - Alice Tom- masoni, tuffo a pesce dal trampolino!- In quel momento io diventai timida, il cuore mi batteva fortissimo, le ginocchia mi tre- mavano... Se avessi sbagliato avrei fatto perdere la mia squadra e questo non me lo sarei mai potuta perdonare!

Salii sul trampolino, allungai le mani e le gambe e al fischio partii...

Da sott'acqua sentivo molte urla e pensavo che ave- vamo per- so, ma,

quando sono ritor- nata a gal- la, vidi la mia squa- dra saltare di gioia e di entusiasmo.

In quel momento sono stata contentissima, perché avevo fatto vincere la mia squadra dando il meglio di me. Ci hanno fatto salire sul palco e alla squadra di Fossombrone hanno dato le medaglie per ogni componen- te, mentre a noi hanno dato la coppa d'oro!

Da questo ho capito che il nuoto mi fa pro- vare tantissime emozioni, non solo quando gareggiamo da soli, ma soprattutto quando gareggiamo in squadra e tutto ciò mi dà molta forza.

Ogni sport ci aiuta a superare i nostri limiti e per questo consiglio a tutti di sceglierne e praticarne uno!

Alice Tommasoni, I C

Basket, la mia passione!

Il Basket, anche chiamato “Pallacanestro”, è uno sport che è nato a Springfield (Massachusetts) nel 1891, grazie all'idea di James Nai- smith.

Questo sport è praticato da 2 squadre: 5 giocatori in campo e 15 in panchina, che effettuano i cambi con gli altri.

Josh Smith è un famoso giocatore di basket; ha ottenuto diversi premi per aver vinto delle partite di pallacanestro.

Lui come me ha la passione per questo sport.

Lo pratico da 3 mesi e finora è lo sport che mi ha colpito di più.

A me piace questo sport perché, oltre a farmi divertire, ho la possibilità di lavorare in squadra insieme ai miei amici.

La pallacanestro si può praticare a tutte le età, consiglio questo sport a tutti!

Giorgio Bartoletti, I C

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Pallavolo: nulla di meglio!

La Pallavolo, chiamata anche Volley (ball), è uno sport pratica- to da due squadre (composte o- gnuna da sei giocatori), che si battono  l’una contro  l’altra  per   vincere. Le due squadre lavorano in gruppo, amichevolmente. In questo sport si condividono i successi e anche le sconfitte. Se una ragazza nella squadra sba- glia, non la si critica, ma la si in- cita a non fare lo stesso errore un’altra  volta.

Nel campo ci sono quattro ruoli fondamentali:  il  “libero”  è  colui   che riceve la palla dopo la battu- ta  dell’  altra  squadra;;  “opposta”  e  

“laterale”  sono coloro che schiacciano la palla  alzata  dall’  

alzatrice; infine  c’è  l’”alzatrice”,  che  è  colei che ha il ruolo più importante, perché, oltre ad alzare la palla alle schiacciatrici (laterale e opposta), deve anche incitare la squadra. A fare questo contribuisce anche il capitano,

che viene riconosciuto perché ha o una fascia rossa sul braccio, o un pezzo di scotch bian- co sul petto.

Io in questo sport ho il ruolo di alzatrice (an- che se vorrei essere una schiacciatrice, ma

non si può scegliere!), quindi, avendo questo ruolo, devo in- citare  la  squadra!  E’  da  cinque   anni che pratico questo sport e da sempre, ogni volta che gio- co le partite, comincio ad agi- tarmi, tremo e non smetto più di parlare, quindi non solo mi agito io, ma finisco con il con- tagiare tutta la squadra! Quan- do ci deconcentriamo, non prendiamo una palla, finché iniziamo ad incitarci a vicen- da, allora sì che iniziamo la rimonta!

Quindi vi invito a praticare questo sport, perché non solo ci permette di giocare in squa- dra, ma ci fa affrontare, in- sieme alla squadra, le sconfitte e i successi, e ci spinge anche a superare i nostri limiti!

Gaia Bellucci, I C

La  scherma,  “l’anticalcio”  per  eccellenza…

Lo  sport  che  dà  più  prestigio  internazionale  all’Italia.  Altro  che  il  calcio!

l termine “scherma” si riferisce alle abilità dell'uso della spada, per uso in guerra, difesa personale, quello o pra- tica sportiva.

Questo termine è prin- cipalmente riferito ad un uso olimpionico.

Nel Vocabolario dell’Accademia  della   Crusca infatti si trova questa definizio- ne:“Scherma  =  schermi- re è riparare con arte il colpo che tira il nemico e cercare di offenderlo sempre”.

Ci ha sempre affascina-

to molto questo sport. Infatti, senza volerlo, entrambe durante le Olimpiadi 2012 a Lon- dra ci ritrovavamo a vedere affascinate que- sta bellissima arte di difesa.

Intorno al 1400 nacquero le prime scuole di scherma in Italia..

Noi italiani bisogna essere fieri non solo del soliti calciatori, ma anche della bravura dei

nostri ragazzi e ragazze schermitori, che hanno avuto molti più successi rispetto al calcio italiano.

L’indiscusso  prestigio  mondiale della scherma italiana (specialmente femminile) passa anche attraverso altre cifre estrema- mente significative: le 275 medaglie conqui- state ai Campionati del Mondo Assoluti a

partire dal 1921, le 169 nel Campionato del Mondo Gio- vani dal 1950, le 78 nel Cam- pionato del Mondo Cadetti a partire dal 1987, le 148 ai Campionati Europei. Altro che il misero 7° posto nel ranking mondiale della Nazionale di calcio, che è stata trattata da

“matricola”  e  non  da  testa  di   serie, anche nell’ultimo  sor- teggio mondiale.

Cosa dire? I numeri parlano da soli! Il mondo s’inchina  alla   supremazia italiana nella scherma.

Nessuno dovrebbe sottovaluta- re questo sport perché richiede molta concentrazione e alle- namento!

Concludiamo con un appello: ragazzi, allar- gate i vostri orizzonti! non esiste solo il cal- cio!

Gaia Lupini e Valeria Sagrafena, III C

Ritornano  i  mondiali  di  calcio…

Ma  pochi  scommetterebbero  sulla  vittoria  dell’Italia

Nel 2014, dopo aver aspettato quattro lunghi anni, ci saranno i Mondiali di calcio... EVVI- VA! L'Italia si è qualificata, ma ha poche possi- bilità di vincere e persino di superare il primo turno. Le squadre invece che hanno più proba- bilità di portarsi la coppa del mondo a casa sono Spagna, Germania, Uruguay, Cile, Belgio, O- landa, Argentina e Brasile. Io non vedo l' ora che si terranno e spero, contro tutti i pronostici,

che vinca l' Italia, anche se oggettivamente è poco probabile, anche perché nel primo turno è capitata con squadre forti. L'allenatore Cesare Prandelli ha dichiarato: "Giocare con queste squadre significa fare il giro della morte, ma temo di più il caldo...", visto che giocheranno alle  13  in  località  prossime  all’equatore,  col  sole   a picco sulla testa. Forza Azzurri, comunque!

Geser Manai, III C

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Calcio  (bisognerà  pure  parlarne…)

Giù  il  cappello:  passa  re  Lion  Messi…

Quando si parla del calcio giocato, ri- tornano alla mente i grandi, perché molti pensano che sono i goal che ren- dono il calcio entusiasmante, dimenti- candosi che molte volte a fare la diffe- renza ci pensano i portieri. E più anco- ra i difensori. Quindi, secondo me, tutti i ruoli sono importanti!

Come personaggio, a me piace tanto Lion Messi, che è il migliore di tutti gli attaccanti.

Egli è nato in Argentina il 24 giugno 1987.

Considerato il suo stile di gioco è diventato un campione perché con tanti allenamenti si è migliorato. Inoltre la sua storia è incredibi- le: nessuno credeva in lui perché era affetto da una grave malattia che gli bloccava la crescita; accettò di fare cure pesantissime che lo facevano stare molto male ma non si arrese mai. Egli credeva nel suo sogno!

Lion Messi ha vinto 4 palloni d' oro per la sua bravura.

Hicham Badi, I C

Neymar, un altro fuoriclasse…

Neymar è un bravissimo calciatore perchè non si lamenta mai, è molto bravo a smarcare ed è sempre disponibile per la squadra!

E' da tre anni che so che esiste; infatti, è da quel momento che ho iniziato a guardare molte partite del Barcellona.

Ho cercato di informami meglio su di lui e cosi ho trovato qualcosa su Wiki- pedia: "Neymar nasce il 5 dicembre del 1992, è un calcaitore brasiliano; è at- taccante del Barcellona e della Nazionale brasiliana. Viene considerato uno dei migliori giocatori del mondo in circolazione. Nel 2011 vince il premio di calciatore sud-americano dell'anno; e l'anno successivo arriva decimo nella classifica del Pallone d'Oro FIFA 2011. Nel 2012 viene nominato un altra vol- ta calciatore sud-americano  dell'anno”.

Spero che un giorno questo bravo calciatore diventi il capitano del Barcellona, e magari chi lo sa anche l'allenatore !

Nabil Badi, III C I grandi del passato

Marco van Basten, un vero asso

Marco van Basten nasce in Olanda il 31 ottobre 1964.

Van Basten e ritenuto uno dei migliori giocatori di tutti i tempi del calcio, tra il 1987 eil 1995 gioca con il Milan dove vince i suoi tre palloni d'oro. Essendo il giocatore che in quel periodo era ritenuto il più forte, è stato bersagliato da tutti i difensori, ma lui comunque non si è mai scoraggiato e ha segnato in qualunque modo.

Lui resta tra i più forti, anche se accompagnato da molti grandi campioni tra cui Gullit e Rijkaard con i quali faceva il trio olandese, ma anche da giocatori come Baresi e Galli. Con il Milan vince in pratica di tutto dallo Scudetto alla Super Coppa Europea.

La sua carriera purtroppo viene stroncata dalla mancanza di cartilagine, in quegli anni non si poteva fare un trapianto di cartilagine, anche se molte persone vole- vano farlo. Così, nel 1995, il calcio perde il suo Leonardo Da Vinci

Lorenzo Lupini, II C

Il  mito  intramontabile  della  “saracinesca”  Lev  Yashin

Quando si parla del calcio giocato vengono alla mente  i  grandi  “bomber”,   molti, infatti, pensano che sono i goal a rendere il calcio entusiasmante, dimenticando invece che a fare la differenza sono i portieri. Il migliore fra tutti è Lev Yashin (nasce a Mosca il 22 ottobre 1929, muore il 20 marzo 1990). E' considerato il portiere più forte di tutti i tempi nella sto- ria del calcio, l'unico nel suo ruolo ad aver vinto il pallone d'oro. Se le perle degli attaccanti sono i goal, quelli dei portieri sono i rigori parati: si stima che lui ne abbia parati oltre 150.

Era alto 189cm ma riusciva ad andare a terra con una facilità impressio- nante. Il  soprannome  “ragno  nero”  gli  è  stato  dato  per  la  sua  divisa  inte- ramente nera. Ma nel 1990, a soli 60 anni, morì per un cancro allo stoma- co, dopo che gli fu amputata una gamba per una tromboflebite, cioè un'infiammazione del sistema venoso. Gli fu anche dedicata una moneta.

Dell'eccellenza calcistica il portiere rimarrà sempre un ruolo emarginale, ma YASHIN resterà sempre nella storia e nella memoria di ogni grande sportivo.

Lorenzo Lupini, II C

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Magia del Natale

Il Natale è  arrivato  e…

la sua magia ci ha portato!

Tanti addobbi, fiocchi e palline fanno amicizia con le luminose lucine.

Per le strade si udrà

il canto magico di ogni città, a rallegrar

con tanta gioia e felicità e a ricordar

che la magia del Natale ogni anno ritornerà.

Denise Bei, Gaia Chiocci, Aurora Morelli, II C

Nelle due fotografie qui sopra, un panorama inne- vato di Costacciaro il 28 novembre, con i tetti co- perti di almeno 30 cm di neve e la costruzione del

“pupazzo   di   neve   ufficiale”   della   scuola.   Tutti   i   bellissimi disegni che sono stati pubblicati in que- sto numero di GRC sono stati realizzati, apposita- mente per il giornalino, dagli alunni della scuola primaria di Costacciaro, ormai parte integrante della nostra redazione. Anzi, a dire il vero, i dise- gni erano anche così tanti che non sono entrati tutti in questo numero: li pubblicheremo nel prossimo che, come sapete, sarà in distribuzione la settimana prima di Pasqua, scusandoci con gli autori, a cui rivolgiamo comunque i nostri complimenti.

Ricordiamo ai nostri numerosissimi ed affezionatissimi lettori che la nostra scuola, dal mese di settem- bre, dispone di una nuova stazione meteorologica che pubblica on line tutti i dati registrati. Per sapere, quindi,  in  qualunque  momento  della  giornata,  che  temperatura  e  che  umidità  c’è  a  Costacciaro,  quanto   vento tira, e da che direzione, ed anche quanta pioggia sta cadendo, non dovete far altro che collegarvi al sito: http://costacciaro.lineameteo.it. Con un semplice programma, scaricabile dal sito:

www.lineameteo.it, potrete avere i dati sempre disponibili anche sul vostro telefono.

Arrivederci al prossimo anno!

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