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1 5.1-Moti relativi

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Academic year: 2021

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Nicola GigliettoA.A. 2017/18 1 5.1-MOTI RELATIVI

Parte I

5.1-Moti relativi-cap5

1 5.1-Moti relativi

Teorema delle velocit`a relative

Riprendiamo l’impostazione tracciata nel paragrafo 2.6 (moti relativi 2-D) e consideriamo un sistema fisso O ed uno mobile O’ per il quale anche gli assi possono muoversi

P P

O O

O’

r

P

r

O’

r’

P

abbiamo che ~OP = ~rp= ~OO+ ~OP = ~ro+ ~r pDimostriamo il teorema che afferma che per le velocit`a si ha:

~

v = ~v + ~vO+ ~ω× ~r (1) Con ω la velocit`a angolare con cui ruotano gli assi di O’ rispetto ad O. Il termine che definisce la differenza di velocit`a tra i due sistemi `e detta velocit`a di trascinamentoed `ev~t = ~v− ~v = ~vO+ ~ω× ~r

Due casi sono fondamentali (gli altri si possono pensare una sovrapposi- zione di questi due:

• il sistema mobile non ruota rispetto a quello fisso ω = 0 In questo caso si parla di moto di trascinamentotraslatorio e ~vt= ~vO

• il sistema mobile ruota ma non trasla vO = 0 In questo caso si parla di moto di trascinamentorotatorioe avremo che ~vt= ~ω× ~r

Teorema delle accelerazione relative

(2)

2 accelerazioni relative

Teorema delle accelerazioni relative

se ~a `e l’accelerazione del punto P rispetto al sistema fisso, ~a quella del punto rispetto al sistema mobile O’, e ~aO l’accelerazione del sistema mobile rispetto ad O si ha che:

~a= ~a+ ~aO+ ~ω× (~ω× ~r) + 2~ω× ~v (2) Quindi in generale le accelerazioni tra i due sistemi sono diverse e differiscono

~a= ~a+ ~at+ ~ac con il termine ~at= ~aO+ ~ω× (~ω× ~r) detta accelerazione di trascinamento e l’ultimo termine della (2) ~ac = 2~ω × ~v viene detta accelerazione di Coriolis e dipende dal moto del punto relativamente al sistema mobile

3 5.2 Sistemi riferimento inerziali

I sistemi di riferimento inerziali sono quelli per i quali vale rigorosamente la legge d’inerzia. Se consideriamo un altro sistema di riferimento che si muove rispetto ad uno inerziale con moto rettilineo uniforme si ha ~ω = 0

~ao = 0 e otterremo ~a= ~a per cui definito un sistema inerziale, tutti i sistemi in moto rettilineo uniforme rispetto al primo sono anch’essi inerziali

relativit`a galileiana

In conseguenza di questo risultato la legge di newton si esprime nella stessa maniera in tutti i sistemi di riferimento inerziali, che comporta che non `e possibile a seguito di misure di meccanica, stabilire se un sistema `e in moto o in quiete (non ha senso cio`e il concetto di moto assoluto)

Viceversa se la descrizione del moto `e fatta in sistemi non inerziali avre- mo che la forza vera F~ = m~a 6= m~a anzi se vogliamo specificare co- me appare la legge della dinamica nel sistema mobile rispetto alla legge nel sistema inerziale si ottiene moltiplicando per m le precedenti equazioni:

m ~a= m~a− m~at− m~ac=F~ − m~at− m~ac Che implica che per mante- nere valida la legge della dinamica dobbiamo aggiungere delle forze ap- parenti che sono proporzionali alla massa (per cui vengono anche dette forze inerziali), queste non sono dovute ad interazioni fondamen- tali ma all’uso di un sistema non inerziale, e NON esistono o NON si devono considerare nei sistemi inerziali

(3)

Nicola GigliettoA.A. 2017/18 6 MOTO RISPETTO ALLA TERRA (CENNI)

4 5.3 Trascinamento traslatorio rettilineo

Supponiamo di avere la situazione pi`u semplice O’ in moto rettilineo rispetto ad O per esempio sull’asse x. Se il moto `e rettilineo uniforme allora i due sistemi sono entrambi inerziali e si avr`a ~a = ~a ~v = ~v + ~vO ed infine

~r = ~r + ~vOt Queste relazioni costituiscono le cosidette trasformazioni galileiane Nel caso in cui O’ sia in moto unif. accelerato si avr`a : ~a =

~a+ ~aO⇒ ~a= ~a− ~aO e ~v = ~v− ~vO

5 5.4 Moto di trascinamento rotatorio uniforme (cenni)

Nel caso in cui O’ ruoti rispetto ad O con moto circolare uniforme allora abbiamo ~vO = 0 e ~aO = 0 per cui si ottiene:

~v= ~v+ ~ω× ~r

~

a= ~a+ ~ω× (~ω× ~r) + 2~ω× ~v

Ma abbiamo anche visto che m ~a = m~a− m~at− m~ac = ~F − m~at− m~ac per cui confrontando possiamo riscrivere come m ~a = ~F + ~Fcentrif +FCor~ conFcentrif~ = −m~ω× (~ω× ~r) e ~FCor = −2m~ω× ~v

6 Moto rispetto alla Terra (cenni)

Moto rispetto alla Terra

Un sistema di riferimento che si possa considerare inerziale `e con origine nel centro di massa del sistema solare e con assi orientati verso le stelle lontane che si possono ragionevolmente ritenere fisse. Di norma per`o tutte le descrizione dei moti vengono date rispetto la Terra, che non `e un riferimento inerziale. Vediamo cosa comporta la scelta di un sistema solidale alla Terra nella descrizione dei moti. Consideriamo la Terra che ruota intorno al proprio asse con T = 24h = 86400s da cui ω = T = 7.29 · 10−5rad/s.

Trascuriamo il moto della Terra intorno al Sole che ha una ω pi`u piccola.

L’accelerazione di un corpo vicino la Terra utilizzando le trasformazioni relative diventa ~g0 = ~g+ ~ω× (~ω× ~r) + 2~ω× ~v con ~g0 l’accelerazione di gravit`a nel sistema inerziale Per cui l’accelerazione riscontrata sulla Terra

`e ~g = ~g0− ~ω× (~ω× ~r) − 2~ω× ~v il cui effetto `e una diminuzione di g con la latitudine dovuto al termine centrifugo e uno scostamento dalla verticale (dell’ordine di 0.1)

(4)

Vediamo in dettaglio:

N

θL

centrif F

y

x

nel caso v = 0 vo- gliamo determinare la direzione di g’ rispetto alla verticale e facciamo il prodotto vettoriale dell’accelerazione centrifuga indicando la latitudine θL

l’angolo tra equatore e zenith: ~ω× ~r = ωr cos(θL) ed `e uscente rispetto al piano e di conseguenza ~ω× (~ω× ~r) = ω2RT cos θL= 0.024m/s2 diretta cen- trifuga cioe’ a est della figura (il valore calcolato per θL= 45) scomponiamo rispetto ad un sistema di coordinare polari (y radiale x tangenziale):

gx = +ω2RTcos θLsin θL gy = −g0+ ω2RT cos2θL

tan φ = gx

gy = −ω2RTsin θLcos θL

g0− ω2RT cos2θL ⇒ φ = 0.099 Esempi accelerazione Coriolis

L’effetto dell’accelerazione di Coriolis~ac = −~ω∧~v`e evidente nei moti in at- mosfera ad esempio nell’emisfero Nord la situazione `e la seguente (l’opposto avviene nell’emisfero Sud):

L’effetto risultante `e un moto rotatorio antiorario per un ciclone.

Problema 5.7

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Nicola GigliettoA.A. 2017/18 6 MOTO RISPETTO ALLA TERRA (CENNI)

Un corpo puntiforme di massa mA = 2kg `e posto su un carrello che scor- re su un piano orizzontale. Inizialmente il corpo `e fermo ed `e ad una di- stanza di d=1 m dal bordo del carrello, la cui massa `e mB = 8 kg. Tra carrello e corpo il coefficiente di attrito dinamico `e µd = 0.2. Il carrel- lo viene mosso da una forza F=30 N e anche il corpo A inizia a scivo- lare sul carrello. Quanto tempo occorre ad A per raggiungere il bordo?

A B F

Fatt

R

Il diagramma delle forze lo ricostruiamo pensando a come avviene il moto: l’attrito tra A e B si tramette in B e lo valutiamo col principio di azione e reazione Scriveremo allora:

B : −F + R = MBaB

A : −µdN = −µdmAg = mAaA

e |R| = µdN

da cui si ottiene che −F +µdmAg = mBaB⇒ aB= −F −µmdBmAg = −3.26m/s2 e aA= −µdg = −1.96m/s2

Per i moti relativi si at = a − aO = aA− aB = −1.96 − (−3.26) = +1.3m/s2 Dalla cinematica abbiamo che d = 12at2 ⇒ t2= 2da ⇒ t = 1.24s Problema 5.8 Mazzoldi

Un pendolo semplice di lunghezza l=0.4 m `e appeso ad un supporto che avanza con accelerazione a=5 m/s2(orizzontale). Calcolare l’angolo di equi- librio rispetto la verticale e il periodo delle piccole oscillazioni rispetto la posizione di equilibrio.

Le forze agenti sono T della fune, P e nel sistema modile la forze appa- rente Fa orizzontale.

x : −Fap+ T cos θ = 0 y : T sin θ − Mg = 0 e Fap = M a ⇒

M\a = T cos θ = M\gcossinθθ ⇒ cotgθ = a

g ⇒ θ = 27

Periodo di oscillazioni: nel sistema in moto appare come una diversa ac- celerazione di gravit`a : ~g = ~g+ ~a il modulo |~g| = pg2+ a2 perch`e sono tra loro perpendicolari il cui valore `e a = √

9.82+ 52 = 11m/s2 e poich`e T = 2πq

L

g si ottiene T=1.25 s

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