Proiezioni ortogonale di punti e rette su piani
Simmetria
Rette sghembe, comune perpendicolare distanza
Sfere e piani
ESERCITAZIONE N.7
26 aprile 2010
ESERCIZIO 1.
Rette - piani nello spazio – ortogonalità
Dato il piano : x-y+2z-1=0 e il punto P(1,0,-1), deter- minare:
a) due piani passanti per P e perpendicolari a b) la retta passante per P e perpendicolare a c) il punto Q proiezione ortogonale di P su .
a) Controlliamo se P sostituendo in le cooordinate di P:NO
b) Retta r per P , da a) è immediato che r= :
0 1 2
0 1 z y
y
x
A prescindere dai 2 piani trovati in a) Si può procedere ad esempio così:
P
N
N
: a(x-1) +b(y-0) +c(z+1) =0 N
= (1,-1,2), N
=(a,b,c)
N
N =0 a-b+2c=0
Infiniti piani , ad esempio
N
=(a,b,c) = (1,1,0)
: (x-1) + (y)=0
: x+y-1=0
Un altro piano :2(y)+1(z+1)=0.
r u
r N
P
u
rN
2
Se X(x,y,z) è il pto corrente su r,P(1,0,-1), scelto u
r=N
=(1,-1,2),
si ha: X-P = t N
X= P+ t N
r:
t z
t y
t x
2 1 1
tR
c) Per def. il pto P.O. di P su è il pto Q di t.c. Q= r , con r passante per P e ortogonale a .
In questo caso r è già
determinata (è ortogonale al piano e quindi a tutte le rette del piano):
Q = r
0 1 - 2z y - x
2t 1 z
t y
t 1 x
… t=1/3
Q(4/3, -1/3, -1/3) P
Q r
3
ESERCIZIO 2.
Proiezione ortogonale - simmetria
Siano A(0,1,1), B(1,1,1), :2x+y-z-2=0.
a) Determinare la proiezione ortogonale s della retta r passante per A e B su .
b) Determinare la retta simmetrica di r rispetto a .
Poiché una retta è individuata da due suoi pti distinti, è sufficiente determinare le P.O. di due pti distinti di r.
Se un pto sta su r coincide con la sua P.O.
Quindi controlliamo: B , A
Determiniamo il pto Q P.O. su di A:
Q: q , con q retta per A con vettore direzionale u
q
Allora si può prendere u
q= N
=(2,1,-1) , A(0,1,1) q:
t z
t y
t x
1 1
2 0
Q: q :
0 2 2
1 1
2 0
z y x
t z
t y
t x
La retta s è il luogo dei pti Q proiezioni ortogonali su dei pti P di r . Q B
s
r A
q
Q:
0 2 1 1 4
1 1 2
t t t
t z
t y
t x
3 1 1 1 2
t t z
t y
t x
Q
3 , 2 3 , 4 3 2
Retta s : retta per Q
3 , 2 3 , 4 3
2 e B(1,1,1)
B-Q =
3 , 1 3 - 1 3 , 1 3 1 2 3 , 1 4 3 ,
1 2
per semplificare i calcoli si può scegliere B-Q=(1,-1,1) ((1,-1,1) //
3 , 1 3 - 1 3 ,
1 ) s:
t z
t y
t x
1 1 1
b)
Noti A(0,1,1), Q
3 , 2 3 , 4 3
2 e posto R(x,y,z) … R
3 , 1 3 , 5 3
4 .
E si trova la retta r
*per R e B(1,1,1): r
*:
t z
t y
t x
2 1
2 1
1
.
Per def. la retta simmetrica di r risp. a è la retta r
*, luogo dei pti simmetrici dei pti di r risp. a .
Se P il pto simmetrico di P è P ! Se A il suo pto simmetrico è R t.c. il pto medio Q del segmento AR è la P.O. di A su .(v.fig.) Il pto simmetrico di A è R t.c. Q=
2 R A
.
s
r B
r
*R A
Q
ESERCIZIO 3.
Rette sghembe: comune perpendicolare - distanza
Siano r:
0 z
1
x ed s:
t z
t y
t x
tR.
a) Verificare che r ed s sono sghembe
b) Determinare tutte le rette incidenti sia r che s
c) Tra le rette trovate in b) determinare quella perpendicolare ad entrambe ( la comune perpendicolare ad r ed s )
d) Determinare la distanza tra r ed s.
r ed s sghembe r, s non complanari
r non parallela ad s ed r non incidente s r:
0 z
1
x ed s:
t z
t y
t x
tR.
D(r) =<(0,1,0)> poiché la giacitura di r è lo sp. vett. delle solu- zioni del sistema omog. assoc:
0 z
0
x opp. si ricava portando r in
forma parametrica r:
0 z
t y
1 x
D(s) =<(1,1,1)>: i vettori generatori di D(r) , D(s) sono L.I. e quindi D (r ) D(s) r non è parallela ad s
(equivalentemente:u
r=(0,1,0) non è parallelo a u
s=(1,1,1)).
Vediamo se r ed s hanno pti a comune r:
0 z
1 x , S :
t z
t y
t x
6
t z
t y
t x
0 z
1 x
t=1 & t=0 assurdo
r, s non incidenti =>r ed s non sono né parallele, né incidenti =>
r ed s sono sghembe.
b) determinare tutte le rette incidenti sia r che s
Rette PQ :
0)λ - (t t z
v)λ - (t t y
1)λ - (t t x
Q P
r r
s
Sono tutte le rette PQ, con P variabile su r, Q variabile su s
S :
t z
t y
t x
Q(t,t,t)
r:
0 z
v y
1 x
P(1,v,0)
Q vettore direzionale u
PQdelle rette PQ, u
PQ= Q-P t corre su s, v su r e
è il parametro delle rette PQ
7
c) Tra le rette trovate in b) determinare quella perpendicolare ad entrambe (la comune perpendicolare ad r ed s).
Deve risultare u
PQ u
re u
PQ u
s, quindi imponiamo l’annullamento dei due prodotti scalari :
0 (1,1,1) t)
v, - t 1, - (t
0 (0,1,0) t)
v, - t 1, -
(t
0 1 v 3t
0 v t
2 v 1
2 t 1
per questi valori si trova la retta n:
0)λ - (t t z
v)λ - (t t y
1)λ - (t t x
n:
2 λ 1 2 z 1
2 y 1
2 λ 1 2 x 1
al variare di R (n in forma param.)
d) I valori trovati t= 2 1 , v = 2 1 ci danno risp. i punti P e Q
giacenti sulla comune perpendicolare n , che sono anche
i punti di minima distanza tra r ed s.
t= 2 1 su r P(1, 2 1 ,0) v= 2 1 su s Q( 2 1 , 1 2 , 2 1 )
Quindi d(r,s)= d(P,Q) =
2 P Q 2Q P 2 Q
P
x ) (y y ) (z z )
(x
= (1 2 1 )
2 ( 2 1 1 2 )
2 (0 1 2 )
2 1 2 O SSERVAZIONE : La comune perpendicolare a due rette sghembe con tecnica geometrica
Il modo seguito nell’esercizio precedente determina la comune perpendicolare tra due rette sghembe e la loro distanza in maniera algebrica.
Vediamo ora una tecnica geometrica, illustrata graficamente in una situazione particolare.
Lasciato da fare per esercizio.
A B
r
n
s
u
rnon parallelo a u
s
w=u
rxu
snon nullo e ad u
r,u
sIl piano contenente r e parallelo a w interseca il piano contenente s e parallelo a w in una retta n ad r ed s
n è la comune perpendicolare alle rette sghembe r,s ( w u
n).
I pti A e B intercettati dalla comune perpendicolare n su r e su s sono i punti di minima distanza tra r ed s.
ESERCIZIO 4.