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^#-5IL
feS5^^
1" MELODRAMiMA IN 4 PARTI£ yÉSSÉ'
fiqqi.A
IL UGO WLIG FATE
MELODRAMMA IN QUATT410 PARTI
DA RAPPRESENTARSI
ALLA PRESENZA
HEEil^E LI^« J$S» RR« mM.
X
TORINO
^PER
X FRA.TE£.£IFAVAX.E
TIPOGRAFI dell'*impresa DEI REGI! TFIATRI
Con permissione.
nu^'^
pi^'
Wi oovìcói leìl 0%l,
Questo
melodramma
è imitato dal francese, tranne alcune modijicazionicomandate
dalla neces^sita di sentire, pia che fosse possibile^ alla ragion musicale del teatro italiano, fi poeta acconsenti di trattare questo soggetto a lui suggerito, persuaso anch'esso
non
esseremal
fatto di ritentareun
ge^nere già
da
moltianni dimenticalo in Italia^ e pre^diletto
un
giornoda
quelbellissimo ingegnodiCarloGozzi
, scrittore,come ognun
sa^ di leggiadrissime Fiabe. // qual geniere tutto fantastico, tiofi solo permette i arbitrio di dilungarsi dalle sedere leggi dell' unità(come appunto
nel presente melo^dramma.,ove^ dalla seconda allaterza parte, e
da
questaalla quarta, cori'e lospazio diduemesi),ma
eziandioporge il destro ditemperareilserio col
fa-
ceto, sì nelCazione che ncdlo stile, e di giocarsi dello spettacolo ,non
ultimo elemento deicompo-
nimenti per musica.Ciò è
quanto
occorreva al poeta accennare in--torno all'argomento.
Quanto
ai dijetti di orditura e di uerso, chepur
troppoappariranno
agliocchi reggenti della critica , si diminuiranno,eglispera, agli occhi dei cortesi, dou essiconsiderino essere questo il suoprimo
lavoro.e» sr^^i
l fi! fìOOr
L' Impresario dichiara di voler [godere dei privilegi accordati dalle Regie patenti del 28 di febbraio 1826, avendo adempiuto a quanto è in esse prescritto.
ZEILÀ,
Fata.AGNESE
5 Albergatrice.ALBERTO
, Studente.ERMANNO
,compagno
di Alberto.RODOLFO,
ContediCro- nemborgo.ISACCO
, Israelita.ATTOltl
Frezzolini Erminia, Acca- demica Filarmonica di Bolo-
{5[na, Firenze, e di Santa
Cecilia di Roma, Sociaono- raria e Corearmonica dell*
Accademiadi Brescia.
Rocca Felicita,Allievadell'
AccademiaFilarm.diTorino.
Poggi Antonio,Cantantedi Camera di S. M. I. R. A. e Socio onorario delPAccade- mia di S. Cecilia inRoma.
Torre Secondo.
Badiali Cesare, Accademico diBologna,Bergamo, ed Acca- demico d' onore dellaFilar- monica di Torino.
NovARO
Michele.CORI E
COMPARSE
Studenti
—
Baroni— Compagni
delConte—
Bravi—
Serve d'albergo— Dame —
Fate—
Armigeri—
Servi—
Contadini—
Merciaioli—
Viaggiatori—
Cacciatori del Conte.DANZANTI
Contadini d'
ambi
i sessi-^
Fate.V
azione si passa in Colonia e nelle vicinanzey nel 1400.Poesia di N. N. <>'^"-^' Musica del Maestro sig. Carlo Coccia.
i
inventale e dipénte dal Processore Iligi Vacca.
Parie prima. Falle lìèi inontl deserti di Ilartz; al piano ve desi
un
lago circondato di rupi ;a
destra e sinistra erte v'ie s'innoltràno nei monti.Parte seconda. Cortile di
un
grande albergo.Parte quarta.
Gran
sala terrena che mette agli appartaìììcnti,
SCENE
invenLa<? e cli|?lnto ila! Professore GitseppeBertoia,
Parie terxa , Scena prima. Caniei-a di Alberto, Scena terza. Piazza di Colonia,
appa-
reccliiata per la Jlera,
Pruno
\nolino t Dlrefiort d'orchestra PoLLEDRO Gio. Battista,Diri'ltoiv generale della musica di S, M.
Primo
^iolùio e Direttore cVorchestra in secondo GuEBART Giuseppe,Accademicod*onore e DireUore dell'orchestra deirAccademia Fiiannoiiica.
Primo
violino Direttore pel balliGabetti Giuseppe.
Maestro ed Cembalo Fabbrica Luigi.
Capo dei secondi violini
Prima
violaPrimo
violoncelloPrimo
contrabbassoPrimo
oboePrimi
flautiPrimi
clarinettiPrimo
fagottoPrimo
cornoda
cacciaPrima
trombaPrimo
tromboneArpe
Cembalista
Cervini Giuseppe Unia Giuseppe Casella Pietro Anglois Luifji Vinatieri Carlo
Pane
EffisioPane
Serafino Merlati FrancescoMajon
Giuseppe Zecchi Leopoldo Belloli Gioanni Raffanelli Quinto Arnaudi GiovanniConcone
padree(ì<;!ioPorlaEpaminonda,
Sitf!^eritoi\^
M
inocchio Anjyclo.AJaestro e Direnine drl (ori Buzzi Giulio.
Iny&ntori e Pittori delle sceìie
Vacca Luigi,
Pittore di S. S. R. M. , e Professore nella Regia Accademia di Pittura e Scultura,
e Bertoja Giuseppe,
Professore Architetto prospettico, e Socio deir 1. R.
Accademia
di Belle arti in Venezia.3IaccJiiJiistl
Bertola Eusebio
—
Majat Giuseppe.Inventore e disegnatore degli abiti
N. N. :
Eseguiti dai signori
Sarti
da uomo
BecchisDomenico.
da donna
Fraviga Vittoria.Berettonara Tinetli Felicita.
Piumassaro
Pavesio Giuseppe.Attrezzista N. N- Magazziniere Fraviga Vincenzo.
Capo
Ricarnatore N. N.Parrucchiere Ferrerò Bernardo.
Capo
Illuminatore N. N.Regolatore delle
Comparse
e del servigio del Palco scenicoBovio Carlo.
Parte prima
SCENA PRIMA.
Il Teatro rappresenta una valle nei monti deserti di Hartz; al
piano vedesi un lago circondatoda rupi; a destra e sinistra erte vie che s' innoltrano nei monti.
jiliralzarsi del sipario lamusica esprime
una
caccia lontana.Un
pastore che riposala nella inaile,
destato dallo strepito insolito, e sbigottito,fugge lasciando sulle rupi il
manto
e il cappello.Uno
stuolo di cacciatori sbandato comparisce sulla
montagna suonando
il corno ; altro drappello rispondeda
lunge ; posciaambidue
si raggiun-gono
j e uniti insieme, calano al piano.Ermanno e
Coro
di Studenti.Coro A
ulto è vano: e suoni e gridiSon
perduti nel deserto.Erm. Colpa vostra: io ciò previdi
,
lo che so qual matto è Alberto.
Sempre
in traccia di avventure,
Come
errante cavalier,...Per vie torte e selve oscure Di smarrirsi è suo pensier.
Coro
Vìa , fa cor:ben
troveremoCome
uscir da questo intrico.Dì che temi ?
Erm. Di che
temo
?10
lo vel dissi, e vel ridico.
Questi {^[reppi , questi boschi
,
(]08Ì bruiti^ così foschi
,
E
quel laj^o , ahimè !...quel lajjo,Che
al vederlo appar sì \^^o...Come
il core del bel sessoÈ
fallace e ingannalo!'.Coro
Bravo,Ermanno
I of^norlo stesso Di fandonie spendilor!Erm. '^illi 5 zitti...
non
burlate:È
quel laji[oun
triste stagno Dei follelli e delle fate Kotie e dì traslullo e bagno.Là si tufl'ano e diguazzano, Si balloccano e gavazzano
,
Fanno
incanii e tendon reti Ai curiosi , agi' indiscreli,
Ora in forma di serpenle ,
Or
di rospo insidialor.Coro Veramenle
?Erm. Veramente.
Coro E
nulTaltro?Ehm,
Oh
! peggio ancor.Qualche volla si trasfoimano In donzelle graziose
,
Che
ai pasiori intorno formano Liete danze e inlreccian rose:GÌ inesperli inlamorati.
Sul più bello corbellati
,
Si riirovan faccia i> faccia
Con
un'orrida besiiaccia,Che
dagli occhi e dalla boccaSpande
fuoco efiamme
scocca, Cile gli abbranca , che li piglia,
Che
gli aggira, e gli arronciglia,Che
gli scaglia, che gli avventa In quel lago iradilor.Coro
Basla, basta; ornai diventa Contagioso il tuo timor.li
Tutti (sotto voce)Siano storie, oppur sian fole Queste fate e questi mostri ,
Fin che avanza
un
po' di sole Meglio è anrlar pe'fatti nostri.Noi pel piano ...voi per l'erto Procuriam trovare Alberto ...
Poi se inutile è T inchiesta,
Se la notte ei sol qui resta
,
Se
lo coglieun
malefizio , L' ha voluto , eben
gli sta.A
far senno, a far [jiuclizioA
sue spese imparerà.(partono tutti
da
i^arie parti : e siodono
in lon-tananza
i suoni dei loro corni^ e le loro \^ociche
chiamano
Alberto, quindisilenzio universale)SCENA
11.Alberto solo dalla
montagna.
Ecco
il lago ...Oh ventura!...ecco I solinghi Recessi della valle, ovenon
vistoForse appagar poss' io L'inquieto desìo
Che
notte e giorno almio
pensier figura Meraviglia d'amore
e di natura.tu de'sogni miei
Beatrice immortai, Silfide bella, Peri, o Fata che sii, t'offri una volta A' miei sguardi bramosi, e
un
solo istante Di lua voce consolaun
core amante.Deh
!non
t' incresca il limpido Astro lasciar natale:Dovunque
spieghi ValeTu
porli il ciel con te.Sereni a
me
si volganoDe
tuoi begFocchi i rai :Parlami , e tu farai
Un
angelo di me.(dolce musica lontana)
Ma
quiìll armoniche Soavi note ?Udiamo. (*)
Un
palpito(*) fmusica più yicinaj
Il cuor mi scuote.
Voci aeree Ai suolo, al suolo Sciogliamo il volo
^
Colombe
aeree Caliam Ira i iBor.Ale. Ai sensi attoniti
Non
credo ancor.Voci Placide, placide L'
onde
argentine,Ecco
ciinvitano, Suore divine, Deste dai zefiriV
erbe fiorenti,
Dolci concenti Alzan d' odor.
Al suolo, al suolo Sciogliamo il volo,
Colombe
aeree Caliam tra i fior.Alb.
Ah
!non
è figliaDel
mio
deliro La caraimmagine A
cui sospiro; Le^jgera Silfide,
Celeste oggetto, D' ignoto affetto
M' innondi il cor.
A me
tu scendi,
Con
te mi prendi,
Mi
guidi a vivere In ciel d' amor.(scendono le Fate^ alcune si tuffano nel lago altre si dispevdoìio
fra
le rupi che lo circon-dano
, altre siavanzano
nelpiano scherzando intornoa
Zeila, Alberto si ritira nella cavità diuna
rupe)À
lo
SCENA
III.Zeila e Fate.
Dovunque
si posanoLe
Fate amoroseUn
riso disciolgono,
Si abbellan le cose;
E
i tristi ci credonoDelusi mortali Sorfìjenti di mali ,
Ministre d'orror !
Oh come
dei miseri Compianjjo l' error!Non
san che d' eterea Sostanza creale ,Son
cosamedesima
L'
amore
e le Fate ,Non
san che dell'anime
Nutriamo i desiri,
Non
san che i sospiri Destiamo del cor.Oh come
dei miseri Compianf^o V error!Per
me
nelle nuvole Cullata dai venti,
Degli astri più lucidi Avvezza ai concenti
,
In questa più torbida , Più gelida spera
Discendo la sera Celeste splendor.
Vi lascio per gli uomini
Un
raggio d' amor.Fate Sorelle, al lago.
Zeila Al lago.
Vegliamo attente al velo 5
Chi lo smarrisce più
non
riede al cielo.Alb. (Che ascolto?...
oh?
s' io potessi!...Ardir !
) (rapisce il
^doche
Zeilaav'Ci^adeposto Cacc,{didmtro)
Albertp!Albmo!
sugli scogli)14
Zeila Eccheggia intorno
Di grida il monte.
Fate Giunge alcun...fuggiamo Di quei sassi al coperto. {si dileguano dietro Zeila
Me
un istante attendete ... le rupi)Caco. Alberto! Alberto!
(Zeila non aiendo
tempo a
fus^aire, sinasconde)SCENA
IV.Ermanno
e Cacciatori , Zeila nascosta, Alberto Juori della rupe,Erm. Accorrete, è desso, è desso...
Pur
ti trovo, o sciagurato.Coro
Vieni: fuggi : abbiam qui pressoUn
sentier alfin trovato Per fuggir dal piii funesto Labirinto di quaggiù.(Zeila ascolta inosservata) Alb. Ei mi piace, ed io qui resto.
Ite voi.
Erm.
Coro
Deliri tu?Tutti.
Erm.
Coro
Questo Iago, se noi sai,
E
incantato, è all'uom
fatale.Vieni, vieni; annotta ornai
,
E
si addensaun
temporale,Odiil tuon grondar lontano
,
Vedi il tui'bine girar.
Corri 5 via , t' affretta, insano...
Qui non puoi , né dèi restar.
(lo aJJerrano e gii
fan forza
a partir ) Alb. Qui rimango; è qui ripostoSommo
ben, piacersupremo
: Sì, rimango ad ogni costo ^ Tutto io slido5 nulla iotemo
5Un
poteresovrumano
Terra e elei
può
serenar...Date luogo '^ ...oh rabbia!... è vano {^di-
li pregar e il contrastar, battendosi)
15 Zeìlx (E! palesa agli atti, al viso (indisparte)
Fermo
core e spirto audace...Ha
negli occhi e nel sorrisoUna
grazia che mi piace ...Tanti pregi in frale
umano Non
credeagiammai
trovar.Non
so q'j^de alTetlo arcano Seppe lame
costui destar.)(Ermanno
e i cacciatovi trascinanoa forza
Alberto, Zcilasempre non
^ista Loaccompagna
cogliocchi fincheè selcino,equando
è lontano sipone
soprauna
rupe per vederlo. Intanto il cielo si oscura)SCENA
V.Le
Fate si apparecchianoa
partire.Fate
Torbo
è il Iago... si ottenebra il cielo.Su
, voliamo a regione più pura.Zeil\
Deh
!un
istante ..»il mio velo...ilmio
velo...Era qui... più noi veggo . .
oh
sventura!Fate Zeila! Zeila !
Zeu.a Attendete...m'udite ...
Me
infelice ... son'ite ... son'ile!...fo qui sola, smarrita , deserta ,
Nuda
al vento , alla pioggia scoperta ...Come
nata dal fango terreno, Condannata a soffrire , a tremarI...Questo
manto
proteggamialmeno
Fin eh'io possaun
asilo trovar.(raccoglie il
manto
e il cappello lasciato dal pastoree se ne copre) Addio sfere, addio cielo materno,
Campi
azzurri, mia cuna diletta !...Possa
almeno non
essermi eterno Questo esiglio a cui sono costretta!..•Voi pietose dal sen delle stelle ]Vr impetrate conforto e
mercè
...Ah
! \ intendo...v' intendo, o sorelle , Voi tra inembi
pregate per me.(si allontana) Fune bella Parte Privìa^
16
"^^Smmm
|3arte ^ec^nt^a
SCENA PRIMA.
Il teatro rappresenta il cortile di un riccoalbergo sullastrada di Colonia: a diritta ed a sinistra vi sono delle fabbriche, a cui si sale permezzo di scale esterne. In fondo grande porta carreltiera che mette sulla strada pubblica. Da un lato grande albero, sottoil quale stan collocale parecchie tavole.
All' alzar del sipario la scena s'
ingombra
di (gar- zoni efamiglid'albergod'ambiisessi,diuiaggia- tori che {'anno e clie i^eiigono,— È
l'alba :entrano gli Studenti
compagni
<^// Alberto, indi Albertomedesimo
tristo e pensoso.Coro
Mai più per monti inospiti,
Mai più per rupi e {grotte!
Fra le bolti[^Iie , a tavola
,
Mej^lio è passar la notte ...
Che
ne di' tu?...sei mutolo? {adAlb.J Parla ,non
è così?Alb. Io su que' monti inospiti Vorrei passar miei dì.
Coro Ah
! ah ! le usate frottole !Le
solite chimere!Vien
qua : le cure inutiliDeponi nel bicchiere:
A
festCj^i^iar preparatiLe
nozze tue...AjLB,
Con
chi?17
Coro
La ...coli' ostessa ...oh diamine!Te
rhai scordata?Alb. Si.
Coro
Scordata!Alb.
Ah
!no
...rammentomi
Pur troppo la promessa...E
più di tutto il debitoCh'io tengo coli' ostessa ...
Ah's' io potessi scio[]liermi!...
Ma
, o ciel ,come
sifa ?Coro V
è d' usurai penuria ?...Un
te ne cerca ...Oh! è qua.lueggono entrare Isacco)
SCENA
II.Isacco e detti.
{Tutti lo circoìidano)
Coro
Isacco! o provvidenza De' poveri studenti !Eccoci in tua presenza Uniti e riverenti.
Pon mano
al tuo borsello,E
salvaun
meschinello,Che
puoi damorte
a vita Sol tu risuscitar.Alb.
Deh
! la tua pronta aitaA me non
ricusar.IsAc.
E
perchè no?...Buon
giovane, Di quanto hai tu mestieri?Alb. Di venticinque doppie.
Coro
Nuli'altro.IsAC. Volentieri.
Ma
pei denari miei Oualpegno mi
dai tu?Alb. In
pegno
io ti darei ...Me
stesso, e nulla piii.1«
IsAc.
Te
stesso! come!...spiegati.Alb. La mia persona ...
IsAc. Accetto.
fccwu (li saccoccia
un
portafoglio e scriuejCoro
[gloria del Sinedrio,Eterno onor dei Ghetto!
Vo{>liaaio in prosa e in verso Far noto a ITuniverso
Questo inaudito e strano Tratto di tua virlù.
IsAc. L^JiSjÌ ? e di propria
mano
Sefjna.
Alb.
Ah
bricconICoro
^'he fu?Alb. Udite, x Fra due mesi Da
me
saran renduie Le doppie venticinqueDa
Isacco in presto avute,
Se manco
di parola,Se mi
è pa^'far disdetto, In suo poter rimetto Persona e libertà. »Tutti Alb. e
Coro
Come
?oh
infamia : oh villssima arpìa!Questo patto ad onesti scolar
Che
tuo schiavo unuom
libero sia!Che
si venda a un briccone tuopari IVa
air inferno , e la bolf^ia ti chiudaOve
cuoce lo spirto di Giuda,Ne
osar pii!i la tua sozza presenzaDe'viventi allo S{][uardo mostrar.
IsÀC.
Quando
almondo non
s'ha per tesoroDa
impe[{nar che una maf^^ra persona,
t)n pezzente fa senza dell' oro ,
in iscambio dell'oro si dona.
In Colonia
non
v' ha , loscommetto
, Chi vi faccia più onesto progetto.Si ricusa?
non
piace ? pazienza! Facciaognun
quel che meglio gli pj^r.(Is, si allontanaftutti lo seguono
accompagnandolo)
19
Odasi
grande
stiepiro di sùrunientida
caccia: tulle, le fantesche dell'albergo si affollano alta portad
ingresso: ^li Studenti ritornano in scena»Vo(I /// dentro.
Lj^rgoI... taqjo!... fate sito Al maggior de' feudatari.
DoNAK
Presto , presto sia servito, Sia trattato da suo pari.Stld. Chi è costui ? perchè tal chiasso?
Donne
Largo olà : sgombrate il passo.E
il signor diCronemborgo
, li terror di questo borgo,Lo
spavento del bel sesso,Lo
spauracchiodelTamor.
Stud. Poffar bacco! E a che vien esso?
Donne A
tentar d'Agnese
il cor.Stud.
Che
? !' ostessa!...Donne Zitti, zitti!
Stli». L'
ama
foì'se ?Donne Egli
ama
tutte ...Ei sostien iV aver diritti Sulle belle e sulle brutte.
Stld. Per le brutte
non
ci è male;Nìun di noi gli fia rivale
;
Ma
cospetto avrà più d'uno
Per le belle oppositor.Tutti II suo dritto ha ciascheduno Sulle ì)e!!e e sulF amor.
SCENA
IV.// Conte RoDOLB'O con
gran
seguito di Cacciatori^Ermanno
e Coro.RoD. Bella vita che vive un signore Fresco e giovane, ricco e potenteI Bella vita quel dolce far niente,
20
Queir aver chi per lui tutto fa !
Bella, sì ...se
non
fosse Vamore
,die
martello ai sifjnori pur dà.Io dal dì elle
ho
veduto d Aj^^nese 1 begì'ocelli , il sorriso amoroso,
Non
ho paee,non
trovo riposo,
Mi
ta noia qualsiasi beltà.Che mi
vaicomandare
al paese Se un'ostessa riguardonon
m' ha?Ehi! *L'A(]^neseachelarda a discendere,
* (alle sententi dell'osteria) Mentre io
degno
smontare alTostello ? Fant. Occupata con questo e con quello,
Sempre
inmoto
, in faccende si sta.RoD. Lasci tutto.
Stud. (Gli è
un
bello pretendereI)Tutti (Che albagìa ! proprio rabbia
mi
fa.)RoD.
Cospetto! e vecchie e,giovani, Borghesi e villanelle, Gareggiano, si sforzanoA me
di parer belle :Da
venti miglia intornoMi
arrivan notte e giorno,
Aspiran tutte quante Al titolo d' amante,
Ad
ogni mia conquista Mille gelose io fò.Coraggio: Agnese in lista
Anch' essa io metterò.
Ehi ! famigli! chi sono Quei giovinastri ?
Erm. Io lo dirò. Noi siamo
Studenti di Colonia, onesta gente Al par di chicchessia.
Stud. Amici dell' ostessa,
E
più dell' osteria5
Proprio
come
la vostra signoria.(Prendi su.)
RoD. Vi consiglio
Di tornare a Colonia...D' oziosi
21 Non
ha d'uopo
il pnese.(Costor
mi
dan sospetto.) (odesilavocediAgn.)Tutti
Ecco
V Agnese.SCENA
V.Agnese , e deltù
Agn.
(prima
di dentro, poscia in iscena canterei-^laudo) Del sole ?\Vosteria
V
ha tutto fuor cheamore
5 Di questa mercanziaL' ostessa
non
ne da... {i>ede Rod.) Voi qui, signore!Rod.
Belb
ostessa ,amore
e cacciaNon
dan tregua aun
core ardente;
M' alzo airalba , e corro in traccia D'una cerva ognor fuggente
,
Che
disprezza e lacci e dardi,Che
impazzir5 sfiatarmi
fa...Fugga
pur,ma
presto o tardi Presa al varco i*esterà.Agn. Signor conte,
un
tanto arciere,Un
sì prode cacciatore,
Ha
nei boschi miile fiereDove
sfoghi il suo valore;Ma
una cerva timorosaChe
si asconde e malnon
fa ...Meschinella! è poca cosa Per cotanta abilità.
RoD. Fingi pure, furfantella
;
Ma
sai pur qual cerva intendo Agn. Io?no
, certo.RoD.
Tu
sei quella.Ma
che si che alfin ti prendo!Agn.
e
impossibile , signore.Rod. Impossibile? perchè ? Ag.\.
Un
più destro cacciatoreGià mi colsej e sua mi fe\
22
RoD.
Come? come?
un vfìgheggino,
Un
pezzente scolaretto ,Senza in tasca
nn
sol quattrino , Star potria d'un Conte a petto ?Agn. Se sapeste ...ha
un
pregio tale...Un
tal pregio ...RoD. Sciocca! e quale ?
Alb. Quel che un iiUro
non
potria Per tesoro comperar ..
Ei possedè la malìa Di piacere e farsi amar.
a 2.
IloD. Tal malìa possedo anch' io;
svia vi agrpungo un'altro incanto:
L' oro , o Agnese : e a parer
mio
L'oro è valido aUreltanto:Per le
donne
lia un' attrattiva,Che può
tutto e tutto fa.La più altera, la più schiva Contro a hii poter
non
ha.Agn. Per noi
donne
del contadoL'oro è nulla, e noi curiamo ; Lo veggiarn co.sì di rado,
Che neppur
lo conosciamo.Kon
vogliam dai p/iovinottiFuor che
amore
e fedeltà.Lasciam 1'oro e suol prodotti Alle belle di città.
P\0D.
Orsù,
leggiadra ostessa, un'altra voltaA
più beli' agio parlerem d'amore
:Per ora il cacciatora
Altro da te non chiede e non desia ,
Che
il bicchier della .sliiflvi.Agn. e a voi si dia.
In quella sala entrale ,
E sarete eervili.
PiOD.
Almen
vogliamoCon
itenul tocchiBever , crudele ostessa, a'tuoi bep,li occhi.
(Rodolfo parte col suo w-gulio)
23
SCENA
VI.Agnese5 indi Zeila.
Agn. Quest'Oi^gi , olì
a
, qiiest' o{]f[jiLiberarmi potrò da tanti e tanti Noiosi spasimanti ,
Caro Alberto, con le ...
Ma
che \lioI direChe
da più ^\oYn\ in qua par eh'eimi
fuggn ,Ed
astratto sni parli , e indifierevUe ? Zeila [didenlf'o)Un
po' di carità, pietosa gtMite.Povera peilegrina ,
Tutta la iìijiic errarle;
Stanca, assetata, ansante
Chiede ospitahlà. f.'^gn. ìhù
a
cedere)Coro
(di deairòa
ZaiUiJEntrate, entrate qua.
\gn. e
Coro
Cou*e è bellina!Zeìla (in scena)
Abbandonata e sola , Lunfje dal ciel natio,
Nulla sperar poss io
Fuorché V altrui pietà.
Ag5. e
Coro
(in scena)E
a tenon mancherà — No
: ti consola.Zeìla. Vi rimuneri il cieio.
Agn. hi casa mia
Pi!
ma acni
puoi tu riaehènon
troviUn
piùcomodo
osfelk).ZpiEA.
Ab
I mia rfi^^nora,Ch'io
non
paita da voi 1 nc>n discacciatQUna
misera ed orfana fauciaUa :Agn.
Ma
che sai far?Zeila Io...
nuda
,Fuor
che amarvi e fervirvi.Agn. Hai tu giammai
Servito alcuno?
Zeil\ Imparerò...
Mercede
Io
non domando.
24
Agn.
Ebben
, provarti io vofjlio,E
per fante io t'nccello.Zeila
Oh
fjenerosa!Agn.
Ma
prima d' ogni cosaMutar vesti tu devi.
—
Al guardaroba Conducetela voi.Coro
Vieni.Zeila
(Oh
contento!Or
qui posso aspettar miglior evento.){Zeìla parte col Coro)
SCENA
VII.Agnese
ed
Alberto.Agn.
Ecco
Alberto...pensoso,
(in disparte) Malinconico sempre!...
un
qualche arcano Certo ei nasconde.Alb. (senza i^edere Jgn.)
Ovunque
io vada o Stia Allamemoria
miaS' offre mai
sempre
quel celeste ospetto:Io
non
veggo che Zeila inogni oggetto, (siede) Agn.Invan 1'orecchio io tendo;Non
capisco parola.Alb.{si cava il velo dal seno)
Oh
! caro velo !Tu
solomi
rimani, ed in te solo Si pascon gli occhi e il cor,Agn.
Un
velo ei bacia!Qual velo è quello?...
RoD. e
Coro
di dentro. Vino, olà!Agn. (Importuno!)
Alb. (Si nasconda a ciascuno,
E
a costei più di tutti.)Agn. (A miglior
tempo
Interrogar saprò quel signorino.) Alb.(Ch' ella m' abbia veduto ! )
RoD. e
Coro
Agnese, vino!Agn. Servi ! famigli! olà!
2o
SCENA
Vili.Cameriere dell' osteria, indi Zeila s^'estila
da
fantesca, edetti,Agn. Calle cameriere) Servite ii Conte.
E
tu la colazione (a Zeila) Appresta al tuo padrone,
Al
mio
futuro sposo.Zz\hk{ravvisa Alb.)
(Oh
ciel! chiredo?
Lo
sposo suo! ) {preparauna
tavola) Agn. (Tutto saprò: contentaNon
sono se quel velo ionon
ottengo.) RoD. eCoro Agnese
io voglio ,Agnese
!Agn*
(Oh
rabbia!) Vengo.(parte)
SCENA
IX.Zeilk finisce di preparare la tavola, indi si au-
v^icina
ad
Alberto, egli si scuote, e ricónoscen"dola
dà un
grido.Alb.
Ah
! son io desto, o sogno?Zeila5 Zeila è costei..•
Zeila [con voce tremante)
Padrone
, è prontaLa
vostra colazione.Alb. (E la sua voce ,
La
sua voce soaveed
amorosa.)Ah
!non
lasciarmi ancor...dimmi
... (arrestan- dolamentre
si allontana) Zeila {con semplicità)Che
cosa?Alb. Sei pur tu!...quel bel sembiante
Non
m' inganna...ah sì ! sei dessa.Zeila lo, signor , son umil fante,
Qui
raccolta dall'ostessa.Alb. /
Non
dir ciò ,non
ingannarmi,
I
Troppo
impressa io t'ho
nel cor.Per
vedermi e consolarmiTu
lasciastiun
ciel d' amor.2fi
Zeila
]
(Ab
I qtiHÌ moti in seno io provoA
quei detti, a quell'ardor!..•Un
incanto in terra io trovoNon
trovalo in cielo ancor.) Alb.Per
pietà !...che v^l celarsi?Dimmi,
ali!dimmi
che sei quelU.Zeila
Ma
, si^jnor , qiu,st'èun
bi^HarsiS)i una finite me<^ehinella.
Alb. / Ali! se è \er cbe ^ei mor('.ile , i
Sommo,
iri»mcnso è ilmio
JMaet^t^; IChe
tu fugga e spieghi V aleI Ilo cessato di temer.
Zeila \ (Ouai dolcezra iti quegli acceiìli!
In quegli occhi qual poter!
mio
cor. piùnon
ti sentì La costanza di tacer.)Alb. Sì 5 sei
donna
^ é t*me
fia dato Aspirar alla tuamano.
Zeil\ Voi!»»,ad altra fidanzalo!v.i AfcB. .
Ahi
coleimi
chiede iuvauo;Zeila / Ella è ricca e forttììiàla
, I Io rr»minga e in povertà ...
\ Se da Voi tbs$
m
burlataj;
Ah!
sarebSn^ crirdeilà.Ali. ì \o disprezzo
gemme
ed oro ,I
Non
mi c:ìI di qr«anto eli' ha: 1Mi è fortuna, mi è tesoro
. \
L'amor
tuo, la tua beltà.[s iììgifiocchia ai piedi di Zcìlci)
Agnese^ indi IVodoìfo con ^:c;uiLo , quindi Isacco,
Agx, Ciel 1 che vedo ?
oh
tradimento:RoD.,
Coro
Quid r^Hìiore !Zeila (Io
mw
pfeHuta!)
RoD. (Oh ii SvA
vokol)
All. (Bio cimento!)
Ag^^. Seduilricc !
27
Zeilà Chi
mi
aiuta7Agn. io costei deserta, errante, Accogliea
non
èun
istante;
E
ricevo dall' ingrata Talmercè
di mia pietà.RoD. (D'
onde
mai ci è cf^pitataTanta grazia e tal beltà?) Agw. Esci^ indegna, e in queste porte,
Non
ardir entrar più mai.Zeila
Mi
scacciale ! oh dura sorteIDove
andrò?...Alb. {facendosi innanzi)
Con me
verrai:Un amico
edun
fratello Difensore a te sarà.Agx.
Come
!oh
rabbia!RoD. (Il bel gioiello!
Ma
a costuinon
toccherà.)Alb. Vieni.
Agn.
Ah
!no
...non
puoi partire.Alb. Chi si
oppone?
Agn.
Un
sacro impegno.IsAc.
E
siecentobuone
lireChe
air ostessa ei deve ancor, Alb. (Cielo!) ^
RoD.
E
giusto : o paghi , opegno
Qui rimanga il debitor.
Coro
Paghi, paghi.
Zeil4
Oh
mia sventura INiun
mi
assiste !Alb. (Ahimè ! che faccio?)
RoD.(aZòilo)
Non
temer : ti rassicura, Io ti vo'cavar d' impaccio.Troverai nel
mio
castelloUn
asilo protettor.Coro
Bravo il Conte! (ridendo)Alb. [piano
a
Zeila) Rada! è quelloUn
malvagio,un
^eduttor.Tlttl
'Zeila (Che die' egli !
un
seduttore !In periglio
ovunque
io fono1compagne
, o amale suore,Me
lasciate inabbandono
!Oual consiglio in tal cimento?
Di costor qual seguirò?
L'
uno
ahimèmi
fa spavento ,L'altro, ahi V altro!...
oh
Dio!...non
so.Alb.
Buon
Isacco, il tuo soccorso (ad Isac) Ricusarmi ancor vorrai ?Pria che
un mese
sia trascorso Soddisfatto appien sarai:Oual usura vuoi maggiore
,
A me
chiedi , ed io la do.Sono un
giovane d' onore , Quel eh'io dico attenderò.Isac, (laro
amico,
ilmio
danaro {ad Alb,)Non
arrischio a questo gioco ,Aironor d'
uno
scolaro ,Se ho
da dirla, io credo poco.Farsi largo, uscir d'
impegno
,
Senza borsa alcun
non
può.Voglio
un pegno
, e sai qualpegno
,Ed
allor mi fiderò.Agn. Signor Conte , se
mi
amate, (a Rod,) Se vi cai del
mio
decoro ,Ch' ei si rida
non
lasciate Della rabbia eh' io divoro.Se ha deciso abbandonarmi , Tanto fa , in'acqueterò.
Ma
eh' io possa vendicarmi!E
contenta ancor sarò.RoD. Ne' miei feudi , ostessa
mia,
{adJgn,) Al cospetto d'un mio
pari ,Non
temer soperchieria ,Né
mal tratto di scolari.\o'giovarti ...ma ti avverto
Che
per nulla ionon
lo fo'.(Se in imbroglio io metto Alberto ,
L'una e 1' altra aver potrò.)
Coro
(Vedi il Conte.'...ve' che focoVa
pigliando a [ìoco, a poco!à9 Già costei 5 cosi bel bello
Il cervello - gli voltò.) RoD. Via, ragazza! hai risoluto?
Zeila Io...Signore !...
Alb.
(Oh mio
dispetto I )Buon
Isacco5 aiuto, aiuto! {pianoad
IsAc.
A
qual patto io te Vho
detto. Isac^)Alb.
Qua
la scritta, e sia chevuoisi.{prende il biglietto e lo segna)
RoD. (Che scriv'egli?)
Agk. (Che gli dà ?)
Alb. {gettando
ad
Agnese la borsa astutada
Isac) Prendi : alfin da temi
sciolsi.Io son teco. {a Zeila sorpresa)
Agn.
Oh
! indegnità!(Rodolfo si fa mostrare il biglietto
da
Isacco.Jgne.^eè afflittissima,Alberto
prende
permano
Zeila)
Tutti.
Alb.
Son
franti i miei nodi - son libero appieno;Tranquilla
mi
segui -lièscudo ilmio
seno:Quel ragg'o di cielo -chein voltoti splende,
Non
fia cne si turbi - si ecclissi con me.Purissimo
amore
- è quel chemi
accende,
E
affetto divino - chedegno
è di te.Zeil.AIi sì! nei perigli - di
un mondo
che ignoro Mia guida ti eleggo - miaspeme
t'imploro,
Tu
luogomi
tieni - di sorte ridente ,Di gioia che in terra - concessa
non
è.Qual è di fratello - T
amore
innocente Sia pure V affetto - che nutri per me.Agn. Tradita in tal guisa - schernita, spregiata , Quand'io per costui - la vita avrei data!
Posposta a villana - raminga e
mendica
,
Quand' io piiì d'
un
conte -vedeva almio
pie!Oh
rabbia! le lagrime - io freno a fatica,
Il core mi scoppia - son fuori di
me.
RoD. [ad Isacco)
Ribaldo I facesti - iniquo contratto: (patto Sottrarti al
mio
sdegno -non
puoiche
adun
50
Quel loglio
mi
Tendi -mi
cedi quel dritto,
Che
aduomo
tuo pari - concessonon
è.Avrai , se acconsenti - decente profitto
5
Avrai, se ricusi -
ben
altra mercè.Isic. (a Rod.)
Sif[nor , se il con(ratto - vi par disonesto, La colpa e d Alberto- di lui clielba chiesto.
, Di quello che
compra
- di quel chesivende,Kon
so chi arrossire - più debba di se.Ma
pur se il biglietto - da voi si pretende, Al trenta per cento - V avrete da me.Coro Or
sì che sia fresca - la povera Agnese IOh
ifrizzi ei proverbi-che andranpelpaese!Ma
tosto rifarsi - saprà la civetta,Che
mai di galanti - sprovvistanon
è.Chi gongola è il Conte - cheil
modo
giàaspetta Di fare il suo colpo - di averla per sé.^Mherto
tragga seco Ztila^ Rodolfo^ Isacco^Agnesesi abbiiììdona
mezza
svenuta sosrauna
sedia) .Fini deli-a Parte Seconda.
31
|Jarte terja
SCENA PRIMA.
Camera d'Albertocon fìnestrone e porle laterali»
Alberto,
Ermanno
g Studenti.Alb. Voi,
compagni?^
[iutroducendoli)Coro È
più d'un mese
Che
ti stai qui «intanato :Corre voce nel paese,
Che
hai gli studi abbandonato,
Che
ti accingi a mutar liria ,Insolvibil debitor.
Alb. Induzione temeraria:
Oggi
pago il creditor. {fa cedereuna
Coro
Tanto meglio. borsa)Alb.
e
voi , f|uainuove
Mi recale dell' Agnese?
Coro U
suo core è posto altrove;E
col Conte assai cortese.Tu
con Zeilacome
stai ? L' hai sposata sì, o no?Ali. Di proleggerla giurai Qual Iraiello, e tal sarò.
Coro
Questa poinon
la beviamo.Alb.
Ve
lo giuro.Coii<|
E
sia qual dici.3-2
Indiscreti
non
vo{}liamo Esser noi coi buoni amici.Or
siam qui sol per vedereSe
venir li fa piacere Alla fiera di Colonia,
Alla festa dei Tre Re.
Alb. Volentieri.
Coro E
Zeila?Alb.
e
ZeilaElla pure.
Coro
Bravo, affé!Tutti Alla fiera, in quella mostra
])i ragazze ambiziose,
La beltà di Zeila nostra Farà tutte invidiose;
Ecclissata e vinta anch'essa
Ke
sarà 1' altera ostessa.Che pomposa
in ricca vesta , Far conquiste crederà.Ah
! ah! ah! la bella festa!II gran rider che sarà !
{gli studentipartono)
SCENA
il.Alberto indi Zeila.,
Alb.
Eppure
di esser lietoMi
sforzo invano. Esser vicino a lei,
Vederla ad ogni istante ,
E
reprimer 1'amor
chemi consuma
,E
tormento maggior d' ogni tormento.Funesto giuramento.
Mai
non
ti avessi proflferito, mai !{siede pensoso. Esce Zeila correndo
a
lui^ gli
chiude gli occhi colle
mani)
Zeila Indovina.Alb.
Ah
! sei tu! ,Zeila . Sì ...(*)
ma
che hai?(*) (ycdcndolo malinconico)
33
Alb. Dirlonon
posso, o Zeila ,Ti sdefjneresti tu.
Zeila
Sdegnarmi
teco?Come
? perchè ?Alb. Più
mantener non
posso La mia promessa.Zfjla
Mi
discaccidunque
?Più fratel
non mi
sci?Alb. Noi fui giammai.
Dal primo di l'amai
Del più cocente
amor
, e questoamore
Invan represso in coreMi
distrugge,mi
uccide... Odilo alfine^La mia vita, il
mio ben
da te dipende.Io t'amo.
Zeila M' ami?...
(Ohimè
! chimi
difende?) Alb.T'amo
, si t'amo
...Zeila
Ah
! taci...Lasciami...la tua voce, i detti tuoi
Mi
turban tutta.—
mie sorelle, aita!Difendetemi voi da tal deliro.
Proteggetemi... (*)
Oh
gioia! essemi
udirò.(*) (odesi
da
lontano il canto delle Fate) Alb. Zeila!oh
mia Zeila !Zeila
Accorrono
...Mi
fanno al cielo invito...Ma non
poss' io raggiungerle...Ho
il velomio
smarrito.Alb, Cielo! e sei tu la Fata
Sempre
dame
sognata?...Zeila Quella son io.
Alb. La diva
Veduta
allago in riva?Quella immortai sì bella
Che
amai di tantoamor?
Zeila Quella son io, sì, quella,
Che
langue in terra e muor«Alb. Ahi lasso
me
!non
piangere...Meco
è il tuo vel.Zeila
Che
intendo?^2
Àlb. l)a
me
t' itivoia^ o barbara, Il tuo poter ti rendo.
Eccolo. [sì toglie di seno il velo di Zeila, e
a
lei Lo porge) Zeilà/
Oh
gioia !È
desso! {baciail velo) Dinuovo
è ame
concesso!La stella mia serena Divina io rivedrò.
iiM. j 11 furto mio perdona
,
Per sempre
mi
abbandona;Del
mio
delirio in pena lo qui la morte avrò.Addio, crudele!
Zeila Arrestati.
Ove
ne vai si mesto?Ali. La mia sventura a pianj^^ere , ('.he di le privo io rcsio.
Quel velo...
Zeila
Ebben
? quel velo?(scherza col velo) Alb. T' alza per
sempre
al cielo...ZsiLi Semplice!
E
chi ti dice Ch' iome
ne {gioverò?Alb.
Che
ascolto ?me
felice !Zeila Prendilo.
Teco
io sto. {gli rende il«
2^^lll per
sempre
!...oh
giubilo ''^^'')Che non
sipuò
ridire!Amiamo
, ed alma ad animaUniamo
inun
desire.Eterna primavera Ci fia la vita intiera ...
Non ombra
di mestizia^Non
senso di dolor...11 cielo , o mia delizia
,
11 vero cielo è amor.
Voci e musica allegra di dentro Alberto, Alberto! affrettati:
La fiera è incominciata.
Alberto fcAe ù corso alla finestra]