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SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA. LO STRADELLO SOCIETA COOPERATIVA SOCIALE Via Munari, Scandiano (RE)

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“Dal Ben Essere al Ben Vivere 2017: un laboratorio dell’incontro ”LO STRADELLO Società Cooperativa Sociale”

SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

LO STRADELLO SOCIETA’ COOPERATIVA SOCIALE Via Munari, 7

42019 Scandiano (RE)

1)

Ente proponente il progetto:

LO STRADELLO SOCIETA’ COOPERATIVA SOCIALE

Dal 1 gennaio 2017 LO STRADELLO O.n.l.u.s. è una Società Cooperativa Sociale di tipo misto che ha origine dall’unificazione per incorporazione di Zora Società Cooperativa Sociale in «Lo Stradello». La «vecchia» cooperativa Lo Stradello nasce nel 1984 con lo scopo di favorire e sollecitare la promozione umana e l’integrazione sociale dei cittadini, con particolare attenzione alle persone che hanno difficoltà di accesso e inserimento nella vita sociale, attraverso la gestione di servizi di supporto all’inserimento lavorativo e strutture socio riabilitativa diurne e residenziali. La Cooperativa opera sul territorio della provincia di Reggio Emilia in stretta collaborazione con i Servizi Sociali, Azienda Sanitaria e con i Comuni del territorio. E’ iscritta all’albo Cooperative Sociali di tipo misto A + B, pertanto gestisce servizi socio-sanitari educativi (comparto A) e svolge attività finalizzate all’inserimento lavorativo di soggetti socialmente svantaggiati (comparto B.

Si occupa della progettazione, organizzazione e gestione di strutture e servizi socio-educativi, assistenziali e socio-occupazionali per le persone disabili adulte e/o in condizioni di disagio ed emarginazione sociale.

Il primo punto della mission è quello di: essere uno strumento efficace per attuare il diritto di affermazione individuale ed inclusione sociale di persone vulnerabili o svantaggiate perché tutti vivano in ben-essere e con dignità il proprio tempo.

Attualmente Lo Stradello gestisce:

- due Centri socio riabilitativi diurni denominati “Rosanna Benzi” e “Podere Odoardina”;

- quattro Centri socio riabilitativi residenziali denominati “Stradora”, “Zorella”, “La Manta” e

“Archè”;

-

il Centro socio riabilitativo diurno “Le Samare” in collaborazione con “L’Olmo” e “Coopselios”

Società cooperative sociali

-

Il laboratorio socio occupazionale “Concha”

Attualmente presso le nostre strutture sono inseriti circa 120 utenti caratterizzati da diversificate patologie (ritardo mentale, disabilità fisiche, disturbi del comportamento...) prevalentemente in regime di Accreditamento delle Strutture Socie Sanitarie (come previsto dal DGR 514/2009 Emilia Romagna) o sotto forma di “Accoglienza privata” rispetto a numero esiguo di situazioni.

2) Codice di accreditamento:

NZ02586

3) Albo e classe di iscrizione:

ALBO REGIONALE EMILIA ROMAGNA CLASSE: 3

(2)

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

Dal ben-essere al ben-vivere 2017: un laboratorio dell’incontro

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica:

Settore: assistenza Area di intervento: disabili Codice: 06

6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili;

identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:hgfghgfhfghfghfghfghfghfghfh

Premessa: sintesi stato dei lavori progetto 2016 (monitoraggio) “Dal ben-essere al ben vivere:

incontrare il territorio per vivere bene insieme”.

Il progetto (attuato nel mese di settembre 2016), prevedeva originariamente l’accoglienza di 6 volontari (3 col bando straordinario + 4 con quello ordinario) 3 volontari presso il Centro Socio Riabilitativo Residenziale Stradora di Scandiano 2 volontari presso il Centro Socio Riabilitativo Diurno Odoardina di Reggio Emilia, 2 volontari presso il centro residenziale zorella.

In conseguenza ad una rinuncia al sesto mese circa da parte di 1 volontaria il Centro residenziale zorella ha goduto solo metà delle ore previste circa. Il processo di inserimento delle volontarie ha seguito la pianificazione delle fasi elencate nel progetto, prevedendo una prima calendarizzazione di incontri per la formazione specifica e generale, ed una successiva e continuativa operazione di monitoraggio e supporto da parte dell’operatore locale di progetto, dal responsabile di struttura e dal responsabile interno del servizio civile.

Le volontarie sono state coinvolte in tutte le attività inerenti la gestione del centro ed hanno avuto la possibilità di strutturare efficacemente adeguati percorsi inerenti il raggiungimento e la realizzazione degli obiettivi indicati nel progetto.

Contesto territoriale:

Le strutture ospitanti l’esperienza di Servizio Civile Nazionale oggetto del presente progetto sono collocate in contesti territoriali potenzialmente ricchi di opportunità relazionali che possono divenire oggetto di scambio reciproco nei processi di crescita e sviluppo dei nostri ospiti.

La storia della nostra Cooperativa nasce da una presa di coscienza collettiva e territoriale della necessità di rispondere ai bisogni di “vita” delle persone non autosufficienti con disabilità; ed è da questa consapevolezza che si sono verificate quei movimenti cittadini che hanno contribuito e agevolato la nascita della nostra organizzazione attraverso la costruzione di un modello di lavoro dove “l’incontro con l’altro” è ritenuto un requisito fondamentale ed uno strumento concreto per fornire risposte efficaci agli utenti accolti nei Servizi ed ai loro famigliari.

La collocazione territoriale delle nostre strutture, immerse nel verde della natura e al riparo dallo stress e dal caos cittadino, pur essendo caratterizzate da aspetti di confort rispondenti ad importanti bisogni come quello di tranquillità e relax, non agevola invece la possibilità di incontro con le persone esterne al centro.

La nostra esperienza di gestione dei servizi ci ha inoltre insegnato che anche per le situazioni inserite in contesti di quartiere ricchi di opportunità relazionali di vicinato, è altamente probabile che si verifichino situazioni per cui le caratteristiche specifiche delle persone ospitate vengono vissute con timore e diffidenza aumentando il rischio di determinare condizioni di isolamento e scarsa interazione con l’esterno.

Con il passare degli anni e con il mutare del contesto sociale, la disponibilità dei volontari ed “amici”

è gradualmente diminuita, riducendosi ad una frequenza dei centri limitata a poche persone che sporadicamente dedicano il loro tempo ai nostri ospiti.

(3)

“Dal Ben Essere al Ben Vivere 2017: un laboratorio dell’incontro ”LO STRADELLO Società Cooperativa Sociale”

Presentazione dei singoli contesti territoriali in cui è previsto il progetto:

CENTRO SOCIO RIABILITATIVO DIURNO ODOARDINA

(Via Salimbene da Parma 143, Località Sesso, Reggio Emilia) - Codice 49902

Struttura: Odoardina è un servizio socio riabilitativo diurno inaugurato nel 1994 ed immerso nella tranquillità della campagna di Villa Sesso in provincia di Reggio Emilia, a pochi minuti dalla città.

Odoardina è stato ricavato dal restauro di un vecchio casolare contadino, donato al Comune di Reggio da una famiglia di agricoltori. Il Servizio è stato ulteriormente ampliato nel 2003 disponendo di nuovi spazi per l’accoglienza di persone diversamente abili adulte.

La Struttura non presenta barriere architettoniche, è fornita di adeguati arredi, attrezzature e tecnologie e dispone di un ampio spazio verde esterno. Gli ambienti sono confortevoli, accoglienti e funzionali alle esigenze degli ospiti.

Le caratteristiche di igiene e sicurezza dei locali sono costantemente effettuati e monitorati dal personale operante.

La struttura è aperta tutti i giorni dal Lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 16:45.

Utenza: il Centro ha la possibilità di accogliere fino a 30 persone disabili adulte di età compresa tra i 18 ed i 64 anni, prevedendo una compresenza massima quotidiana per 21 posti.

Il progetto di vita delle persone disabili accolte è costantemente monitorato e valutato da un gruppo di lavoro (Unità di valutazione Handicap) composto dagli Assistenti Sociali del Servizio Sociale, dai referenti dell “Area disabili adulti” di Ausl di Reggio Emilia, dal coordinatore e operatori del Centro, dai famigliari dell’ospite e da eventuali altri attori sociali che intervengono nella vita dello stesso.

Personale: il rapporto operatore-utente è declinato secondo gli standard contenuti nel DGR 514/2009. All’interno dell’Equipe di lavoro sono presenti le seguenti figure professionali:

coordinatore, educatori professionali, oss (operatori socio-sanitari), infermiere e fisioterapista.

Finalità: Al Centro viene proposto un calendario di attività strutturate ove la relazione quotidiana, il

“fare” e “l’essere” insieme concorrono a favorire l’espressione della dignità di ognuno, sollecitando l’autonomia personale e la consapevolezza delle abilità con l’obiettivo di rendere le persone capaci di operare scelte e fornire risposte responsabili o mantenere i livelli autonomia acquisiti.

Attività proposte: tra le attività svolte settimanalmente vengono programmate carta riciclata, ascolto musica, pulizie degli ambienti, cucina, salone di bellezza, spesa, soggiorni primaverili ed estivi.

CENTRO SOCIO RIABILITATIVO RESIDENZIALE STRADORA (via Munari 5 – Scandiano - RE) – codice 49901

Struttura: il Centro Socio Riabilitativo Residenziale “Stradora”, inaugurato nel 1998, è stato ricavato dalla ristrutturazione di una vecchia casa colonica situata ai piedi delle verdeggianti colline di Scandiano, a poca distanza dal centro del paese. Sul podere svolgono le loro attività “Lo Stradello”

Società Cooperativa Sociale (di tipo B), il Centro Socio Riabilitativo “Benzi”, l’Associazione sportiva

“Circolo ippico Lo Stradello”, l’attività commerciale di Serra e di Mercatino dell’usato e lo spazio giochi utilizzato in estate per i campi estivi 6-11 anni.

Il Centro Residenziale si distribuisce su 4 piani:

 al primo sono collocati gli spazi comunitari: soggiorno, sala da pranzo, cucina e servizi, un porticato adiacente il giardino.

 al secondo sono collocati: la guardiola-ambulatorio, camere per gli utenti e l’ufficio del coordinatore;

 al terzo ci sono le camere degli utenti;

 al quarto uno spazio ampio adibito a laboratorio per attività collettive (computer, palestra, teatro, yoga).

Utenza: il Centro è autorizzato per accogliere in forma residenziale 15 persone disabili di età compresa tra i 18 e i 65 anni. Gli utenti del Servizio sono caratterizzati in modo eterogeneo da disabilità psico-fisica medio-grave.

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“Dal Ben Essere al Ben Vivere 2017: un laboratorio dell’incontro ”LO STRADELLO Società Cooperativa Sociale”

Personale: il rapporto operatore-utente è declinato secondo gli standard contenuti nel DGR 514/2009. Nell’ Equipe sono presenti le seguenti figure professionali di coordinatore, educatori professionali, e O.s.s. (operatori socio-sanitari, infermiere e fisioterapista

Finalità: l’equipe del Centro lavora quotidianamente per il mantenimento e lo sviluppo delle autonomie personali e sociali degli utenti, offrendo loro la possibilità di vivere il maggior numero di esperienze esterne ed interne volte a favorire i processi di inclusione sociale e di valorizzazione della persona come risorsa della comunità.

Attività proposte: le attività proposte nella programmazione settimanale comprendono musica, pulizie degli ambienti, cucina, salone di bellezza, spesa, laboratorio creativo, attività di vendita oggetti e mobili usati, soggiorni primaverili ed estivi.

CENTRO SOCIO RIABILITATIVO RESIDENZIALE ZORELLA

(Via Cesare Pavese n. 94 42020 Quattro Castella – RE) – codice 49900

Struttura: il Centro Socio Riabilitativo Residenziale Zorella è stato inaugurato nel 2000 ed è inserito in un contesto abitativo residenziale ai piedi dell’appennino Tosco-Emiliano.

Il Centro Residenziale è distribuito su un unico piano e suddiviso in due aree:

 area notte composta da stanze doppie o singole con servizi igienici privati;

 area attività diurne suddivise in una zona relax/sala TV, una zona pranzo, locali adibiti allo stoccaggio e magazzino, atelier per le attività educative, Servizi Igienici comuni, spogliatoi per il personale, ufficio del Coordinatore e Ufficio degli operatori ed infermeria.

Il Centro dispone di un’ampia zona cortiliva esterna.

Utenza: il Centro è autorizzato per l’accoglienza di 16 persone disabili di età compresa tra i 18 e i 64 anni. Il gruppo di utenti è caratterizzato da patologie eterogenee e da importanti livelli di gravità che limitano le opportunità relazionali spontanee e l’espressione personale.

Personale: il rapporto operatore-utente è declinato secondo gli standard contenuti nel DGR 514/2009. Nell’Equipe sono presenti le seguenti figure professionali: coordinatore, educatori professionali, oss (operatori socio-sanitari), fisioterapista e l’infermiere professionale.

Finalità: Il Centro si propone di offrire alle persone disabili accolte un’opportunità di vita relazionale, sociale, occupazionale, lavorativa adeguata alle loro capacità e potenzialità. Il Centro offre interventi socio-riabilitativi ed assistenziali al fine di elaborare progetti personalizzati atti all’acquisizione e/o mantenimento di capacità comportamentali, affettive e relazionali, sollecitando e sostenendo risorse e potenzialità personali, rivolte a definire percorsi individuali rispettosi e coerenti con le esigenze ed i bisogni loro espressi.

CENTRO SOCIO RIABILITATIVO DIURNO BENZI via Munari, 5 – Scandiano (RE) – codice 122453

Struttura: il Centro Socio Riabilitativo Diurno Benzi, inaugurato nel 1997, è inserito nello stesso complesso abitativo del CSRR Stradora..

Il Centro Diurno è distribuito su un tre piani così suddividi:

 piano terra - area accoglienza, zona pranzo, servizi igienici;

 primo piano - laboratorio attività manuali e creative – laboratorio attività di cure ed igiene della persona – ufficio operatori, ripostiglio – lavanderia e servizi igienici comuni;

 secondo piano – laboratorio attività motoria e attività di informatica – stanza adibita al cambio igiene persone in carrozzina – ufficio coordinatore.

Utenza: Il Centro è autorizzato per 20 posti di cui 16 accreditati e 4 a libero mercato per l’accoglienza di persone disabile dai 18 ai 64 anni. Le caratteristiche del gruppo di utenti permette un lavoro quotidiano impostato sulla relazione e il confronto reciproco.

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“Dal Ben Essere al Ben Vivere 2017: un laboratorio dell’incontro ”LO STRADELLO Società Cooperativa Sociale”

Personale: il rapporto operatore-utente è declinato secondo gli standard contenuti nel DGR 514/2009. Nell’ Equipe sono presenti le seguenti figure professionali: coordinatore, educatori professionali, oss (operatori socio-sanitari), fisioterapista e infermiere professionale.

Finalità: Il Centro Socio Riabilitativo Diurno “Rosanna Benzi”, parte integrante della rete dei Servizi Socio-Assistenziali dell'Unione Tresinaro Secchia, si propone di:

• rispondere al bisogno di socializzazione e affermazione individuale disabili, affinché tutti vivano con dignità il loro tempo;

• sostenere gli Utenti nel percorso di crescita personale utilizzando come strumento facilitante la relazione e il rapporto empatico;

• attuare progetti individuali con attività lavorative, espressive, e ricreative protette;

• favorire il potenziamento o il mantenimento delle abilità personali residue;

• dare risposta ai bisogni assistenziali di persone con livelli di autonomia compromessi;

• promuovere percorsi di incontro, crescita e condivisione attraverso il coinvolgimento delle famiglie e della comunità locale, nel lavoro sociale di rete con i soggetti istituzionali e con gli altri enti privati operanti nell’ambito dei Servizi alla persona.

CENTRO SOCIO RIABILITATIVO RESIDENZIALE “LA MANTA”

via Forlanini, 1 – Reggio Emilia (RE) – codice 49903

Struttura: anche i Centro Socio Riabilitativo Residenziale “La Manta” nasce dalla ristrutturazione di un casolare contadino situato nella prima periferia di Reggio Emilia. Il centro è distribuito su un unico piano e dispone di:

 stanze doppie o singole con servizi igienici privati;

 servizi igienici comuni;

 laboratori attrezzati per la gestione delle attività e spazi comuni utilizzati per i momenti non strutturati di relax e ricreativi;

 spazi e depositi utilizzati per la gestione dei servizi alberghieri (cucina, dispensa, deposito materiale, deposito lavanderia)

 uffici e sala riunione per il personale impiegato, infermeria.

L’esteso spazio esterno è in utilizzato per alcune attività ricreative e per la coltura di un piccolo orto.

Il centro opera in strettissima connessione con una nuova realtà residenziale, denominata Archè, avviata a gennaio 2016 collocata al piano superiore. Archè è autorizzato per l’accoglienza di persone disabili che hanno vissuto l’esperienza istituzionalizzante del “manicomio”. Numerose attività vengono svolte in sinergia tra le due realtà.

Utenza: Il Centro è accreditato per l’accoglienza residenziale di 16 persone disabili con età compresa tra i 18 ed i 64 anni. Gli ospiti sono accumunati dalla presenza eterogenea di patologie che innalzano il grado di disabilità cognitiva e relazionale ai livelli di “grave-gravissima”. Il gruppo di utenti, in seguito a recenti cambiamenti ed all’accoglienza di persone di giovane età, sta attraversando un momento di transizione nel quale si stanno definendo nuovi equilibri relazionale e nuove modalità operative di presa in carico.

Personale: il rapporto operatore-utente è declinato secondo gli standard contenuti nel DGR 514/2009. Nell’ Equipe sono presenti le seguenti figure professionali: coordinatore, educatori professionali, oss (operatori socio-sanitari), fisioterapista e infermiere professionale.

Finalità: Il Centro socio riabilitativo residenziale “La Manta”, parte integrante della rete dei Servizi Socio-Assistenziali del Distretto di Reggio Emilia, si propone di offrire alle persone disabili accolte un’opportunità di vita relazionale, sociale, occupazionale, lavorativa adeguata alle loro capacità e potenzialità.

Il Centro offre interventi socio-riabilitativi ed assistenziali al fine di elaborare progetti personalizzati atti all’acquisizione e/o mantenimento di capacità comportamentali, affettive e relazionali, sollecitando e sostenendo risorse e potenzialità personali, rivolte a definire percorsi individuali rispettosi e coerenti con le vigenti norme di legge.

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“Dal Ben Essere al Ben Vivere 2017: un laboratorio dell’incontro ”LO STRADELLO Società Cooperativa Sociale”

Destinatari del progetto sono:

Gli utenti, adulti disabili di età compresa tra i 18 e i 64 anni, che frequentano il Centro Socio Riabilitativo Diurno Odoardina ed il Centro Socio Riabilitativo Diurno Benzi;

Gli utenti che abitano il Centro Socio Riabilitativo Residenziale Stradora, il Centro Socio Riabilitativo Residenziale Zorella ed il Centro Socio Riabilitativo Residenziale La Manta.

Nello specifico, per le due sedi di attuazione:

 Odoardina accoglie 21 utenti in compresenza (con un massimo di 30 con progetti a frequenza part time – attualmente 28 inseriti)

 Benzi accoglie 14 utenti

 Stradora ospita 15 utenti

 Zorella ospita 11 utenti

 La Manta ospita 11 utenti

Criticità rilevate

CRITICITA’ /BISOGNI INDICATORI MISURABILI

Le persone con disabilità che abitano i centri residenziali e per quelli che frequentano i centri diurni in un quartiere diverso da quello di residenza, vivono spesso povertà di relazioni naturali e costanti con altre figure, non professionali, presenti sul proprio territorio. La conseguenza diretta a tale condizione si concretizza nella carenza di opportunità sociali entro le quali sperimentare, esercitare e rafforzare le abilità relazionali.

Inoltre risulta sempre più complesso trovare la disponibilità di persone esterne alle strutture nel

Progettazione e realizzazione di almeno un attività ricreativa interna al Centro condotta dal civilista (con la presenza dell’operatore), calendarizzata almeno su cinque appuntamenti, che coinvolga almeno tre utenti ed eventualmente una persona esterna appartenente alla rete amicale del civilista.

.

Destinatari del progetto Indicatori situazione di partenza Ospiti del CSRD Odoardina:

28

Attualmente il centro Odoardina è frequentato con continuità da tre persone esterne volontarie

Ospiti del CSRR Stradora: 15 Attualmente Il centro Stradora è frequentato da un volontario che mensilmente accompagna all’esterno un utente. Inoltre un gruppo di circa quattro volontari presta la disponibilità nel supporto ed accompagnamento degli ospiti durante i soggiorni estivi ed invernali organizzati dalla struttura. Altri due volontari partecipano attivamente alla gestione del negozio dell’usato.

Ospiti del CSRR Zorella: 13 Attualmente il Centro Zorella non è frequentato con continuità da nessun volontario

Ospiti del CRDD Benzi: 14 Attualmente il Centro Benzi è frequentato con continuità da un volontario

Ospiti del CSRR La Manta:

12

Attualmente il Centro La Manta non è frequentato con continuità da nessun volontario

Beneficiari del progetto Indicatori situazione di partenza

Territorio Scarsa conoscenza dei disabili da parte del territorio e scarsa consapevolezza di quanto queste persone possano essere risorsa per la comunità nonostante le disabilità possedute.

Scarsi livelli di partecipazione alla gestione delle strutture e scarsi livelli relazionali tra i cittadini e gli ospiti accolti nei Centri (soprattutto laddove le situazioni di gravità sono più elevate) Il giovane volontario La figura del giovane volontario, che si spende in un rapporto di

gratuità (inteso come relazione nella quale si porta se stessi come individui lealtà e trasparenza) sostanzialmente differente dal rapporto operatore professionale/utente, è idonea a fornire un ambito relazionale non professionalizzato volto ad integrare l’intervento educativo posto in essere dagli operatori.

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“Dal Ben Essere al Ben Vivere 2017: un laboratorio dell’incontro ”LO STRADELLO Società Cooperativa Sociale”

gestire una complessità di azioni nei confronti degli ospiti che facilitino l’esercizio delle abilità sociali .

Individuazione dei destinatari ed i beneficiari del progetto:

I destinatari diretti:

Destinatari diretti del progetto sono le persone disabili dei centri socio riabilitativi Diurni e Residenziali oggetto della presente progettazione. Per loro si intende promuovere e favorire l’integrazione (intesa in termini di opportunità relazionale) nella vita/tessuto sociale attraverso l’attivazione di momenti organizzati e programmati di svago, animazione nei quali le relazioni acquisite con la presenza del civilista risultano esito di un incontro naturale.

I beneficiari indiretti:

il giovane volontario

Si intende offrire al giovane volontario, nel quadro delle finalità proprie del Servizio Civile Nazionale:

 un'occasione istituzionalmente riconosciuta di formazione civica, e di socialità, volta a fare introiettare un’attenzione per l'altro e per il diverso da sé, sia culturalmente, o per sesso, o per età, o per abilità o per origine territoriale, attraverso la sperimentazione di una dimensione di vita comunitaria basata sull'accoglienza, la condivisione, la non violenza e lo scambio esperienziale;

 uno spazio di coinvolgimento nelle attività della Cooperativa, per una concreta esperienza che permetta l'acquisizione, da parte dei giovani volontari, di una educazione e di una conoscenza delle tematiche legate alla disabilità, sugli interventi metodologici professionali che vengono attuati e sulle modalità ottimali per rapportarsi con i diversi soggetti e professionalità coinvolti nella cura e nella riabilitazione del disabile.

il territorio:

Finalità ultima del progetto vuole essere, attraverso una promozione delle persone disabili come opportunità di relazione condotta anche implicitamente dal volontario, l’abbattimento dei pregiudizi e delle barriere immateriali che spesso contribuiscono ad una loro etichettatura connotandole come esclusivi portatori di bisogni ed assistenza e non come opportunità di relazione o risorsa.

Soggetto attuatore ed eventuali partner

Zora Società Cooperativa Sociale attraverso il coinvolgimento sempre crescente di una società civile giovane, motivata all'incontro con l'altro, con il quale cercare di costruire delle relazioni significative, è promotore di questo progetto.

I Servizi gestiti da Zora Società Cooperativa Sociale sono parte integrante della Rete dei Servizi Socio Sanitari rivolti alla cittadinanza del Distretto di Reggio Emilia e Provincia.

La Cooperativa crede che la presa in carico del Progetto di Vita della persona disabile si possa realizzare solo attraverso un’azione di sistema, svolta da una rete di Servizi che rispondono a bisogni complessi, intesi come espressioni personali ma anche come forma di disagio riguardante

"l'ecosistema famiglia" o “l'ambiente-contesto di vita”.

In questa ottica il Cliente utilizzatore del Servizio non è più solo l’Utente disabile, ma l’Utente in stretta connessione con la famiglia d’origine e con il territorio di appartenenza. Il singolo Servizio offerto diventa allora uno dei soggetti che operano armonicamente per rispondere ad un bisogno complesso, definito tale in quanto espressione di più attori.

Nel rapporto con il territorio, la Cooperativa ha interfacciato nuovi attori, riconoscendo il committente pubblico come interlocutore principale con il quale, non solo convenzionare la gestione di servizi, ma anche collaborare in un’ottica di co-progettazione e presa in carico delle fragilità territoriali. Inoltre, con la graduale articolazione dei bisogni espressi dalla cittadinanza, la Cooperativa ha orientato l’attività di progettazione assumendo l’ipotesi di “collaborazione” come opportunità facilitante alla costruzione concreta di idonee risposte, per la condivisione di esperienze differenti volte ad arricchimento (reciproco) di nuove competenze. Pertanto, nella mappatura degli stakeholders che ruotano attorno alla Cooperativa, e che rappresentano l’espressione del radicamento nel territorio della stessa, sono inserite altre realtà aderenti al mondo della cooperazione sociale (Società Cooperative), del terzo settore (Associazioni e Fondazioni), delle istituzioni scolastiche e formative, del volontariato ed anche del settore produttivo privato (aziende e ditte private).

Gli interlocutori locali e nazionali oggetto di collaborazioni continuative con la Cooperativa sono:

 Associazione “YAP” (Youth Action for Peace) Italia per l’accoglienza di un gruppo di giovani stranieri per un periodo di tre settimane durante l’estate presso la struttura residenziale

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“Dal Ben Essere al Ben Vivere 2017: un laboratorio dell’incontro ”LO STRADELLO Società Cooperativa Sociale”

Stradora di Scandiano e quella diurna “Odoardina” di Reggio Emilia. I giovani partecipano attivamente a tutte le attività proposte all’interno delle realtà ospitanti, apportando elementi di novità dati da stili e culture diversificate;

 l’associazione “Per di qua” di Reggio Emilia nella gestione del progetto locale “Anche tu per esempio” per la sensibilizzazione del volontariato all’interno degli istituti superiori di formazione;

 l’associazione “Zerofavole” e associazione “Dar Voce” di Reggio Emilia per l’organizzazione di eventi formativi per cittadini che vogliono prestare il loro tempo presso servizi/progetti nell’area della disabilità;

 l’associazione “Credere per Vedere” di Reggio Emilia nella gestione del progetto Déjà vu per il recupero e donazione di personal computer dismessi, attraverso il coinvolgimento degli Utenti nelle fasi di ritiro / consegna e pulizia e rinnovamento delle parti strutturali delle macchine;

 l’associazione “RADIO 106” di Casalgrande per la gestione di una postazione interna alla Cooperativa adibita alla trasmissione radiofonica. La partecipazione degli Utenti è sollecitata promuovendo il loro coinvolgimento a diversi livelli: ideazione del palinsesto, reclutamento delle informazioni e del materiale necessario alla trasmissione, predisposizione delle registrazioni o partecipazione alle dirette, coinvolgimento nel servizio di ascolto telefonico rivolto a presone anziane in situazione di solitudine;

 il Consorzio Quarantacinque di Reggio Emilia, e “L’Olmo” Società Cooperativa Sociale di Reggio Emilia nella gestione del Centro Socio Riabilitativo Diurno “Le Samare” di Montecchio Emilia

 “Lo Stradello” società Cooperativa sociale di Scandiano per la gestione di alcune attività relative al progetto “Laboratori Integrati” volto alla sperimentazione di situazioni lavorative protette;

 Associazione Easy Care di Reggio Emilia per l’offerta di servizi a libero mercato volti a fornire risposte ad esigenze temporanee di persone disabili adulte;

 Ufficio di esecuzione penale esterna di Reggio Emilia, Modena e Parma per l’accoglienza di Lavoratori di pubblica utilità presso le nostre strutture;

 Istituti di istruzione, Università, Enti di formazione per l’accoglienza di stage formativi all’interno dei nostri servizi (Istituto Superiore Liceale Matilde di Canossa di Reggio Emilia, I.I.S.S. Piero Gobetti di Scandiano, I.I.S. Galvani Iodi di Reggio Emilia, I.P.S.S.I. Mario Carrara di Guastalla, UNIMORE di Reggio Emilia e Modena, Irecoop di Reggio Emilia, Enaip di Reggio Emilia;

 Coop Consumatori Alleanza 3.0 per l’adesione della Cooperativa al progetto “Attiva Giovani”

che rivolge ai giovani disoccupati dai 18 ai 34 anni la possibilità di vivere un’esperienza di tirocinio formativo retribuito all’interno delle Cooperative sociali della provincia;

 L’Istituto comprensivo "L. Spallanzani" di Scandiano per la progettazione di situazioni di coinvolgimento nella nostra Cooperativa di alunni della scuola secondaria di primo grado di Arceto soggetti a sanzioni disciplinari in riferimento ai doveri elencati all’art.3 del dpr 249/98;

Le partecipazioni a co-progettazoni con gli interlocutori del territorio:

 tavoli inter-istituzionali all’interno del progetto “Reggio Senza barriere”, volto a individuare azioni, aree, temi da sviluppare in connessione con le riprogettazioni esistenti nel Sistema dei Servizi a favore della popolazione disabili; per arricchire la varietà delle stesse e per focalizzare l’azione del gruppo di lavoro. In particolare la Cooperativa partecipa a due sottogruppi di ideazione: quello dedicato all’ideazione di progetti di inclusione sociale per i contesti territoriali dove sono presenti i Centri Socio Riabilitativi Residenziali e quello dedicato all’ideazione di progetti sperimentali di autonomia per persone disabili;

 “Fondazione Durante e Dopo di Noi” di Reggio Emilia per l’ideazione e progettazione di ipotesi di lavoro volte al miglioramento della qualità di vita e delle autonomie delle persone con disabilità – Lo Stradello è delegata dal Consorzio Quarantacinque (in quanto Socio Fondatore e promotore della Fondazione);

 Gruppo misto Operatori/famigliari degli Utenti dei CSRD Damiel e Busetti di Reggio Emilia volto all’accompagnamento dalla situazione di gestione pubblica a quella di gestione in carico alla Cooperativa Coress. Il gruppo ha colto l’occasione di questo passaggio per interrogarsi sul concetto di qualità, visto da diversi osservatori (Operatori, famiglie, Utenti, territorio) e per provare ad individuare alcuni indicatori (modalità operative, sguardi, interrogativi…) che permettano ai diversi attori coinvolti nelle diverse occasioni di “passaggio” di mantenere fisso l’obiettivo di garantire “Qualità del Servizio”. Il gruppo ha anche elaborato un modello prototipo di “Carta dei Servizi”.

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“Dal Ben Essere al Ben Vivere 2017: un laboratorio dell’incontro ”LO STRADELLO Società Cooperativa Sociale”

 Gruppo Coordinatori dei Servizi dedicati alle persone disabili (Servizi Diurni, Residenziali e Tempo Libero). La funzione originaria di tale gruppo lo individuava quale snodo strategico (in connessione con gli altri dispositivi integrati) per accompagnare sistema dei servizi secondo nuovi paradigmi di lavoro sociale. Da quest’anno sono stati coinvolti anche i servizi che operano in ambito minori, che in passato erano stati presenti su oggetti di lavoro specifici e per periodi di tempo determinati e i centri socio-occupazionali;

 GRI (gruppo di lavoro che permette il dialogo permanente tra i soggetti pubblici e privati che a diverso titolo costituiscono la complessità della rete dei Servizi per la Disabilità, con l’obiettivo di assumere e monitorare dall’interno i contenuti del Piano Socio Sanitario, e per contribuire alla lettura dei nuovi bisogni emergenti. Il GRI, Gruppo Inter-istituzionale, è costituito dai responsabili dei Servizi Pubblici, come NPIA, Servizio Disabili Adulti, ASP, FCR, Rappresentanti della scuola ai suoi diversi livelli, Responsabile Ufficio scuola del Comune di Re e dai responsabili del Privato Sociale nel ruolo di gestore)

7) Obiettivi del progetto:

Premessa:

L'obiettivo rilevante di Lo Stradello Società Cooperativa Sociale, secondo il primo punto della Mission, è quello di “rispondere al bisogno di socializzazione – emancipazione - affermazione individuale ed integrazione sociale delle persone svantaggiate, perché' tutti vivano in ben-essere e con dignità il proprio tempo”.

Uno dei target di popolazione più a rischio di esclusione sociale, identificando l’esclusione come situazione di povertà, di isolamento sociale e non autosufficienza, è quello delle persone con disabilità.

L’impossibilità di fruire di adeguati spazi, di sperimentare e rafforzare le relazioni con gli altri cittadini possono, per conseguenza, alimentare situazioni in cui le capacità e le autonomie delle persone disabili vengano atrofizzate, costrette a relazioni ripetitive e chiuse.

I rischi di isolamento e chiusura rispetto all’esterno sono sempre correlati e proporzionali ai livelli di gravità ed alle caratteristiche espresse dalla persona disabile: maggiore è la compromissione espressa e maggiore sarà il rischio che si verifichi una forma di esclusione sociale. Le persone accolte nei Centri Residenziali e Diurni gestiti dalla cooperativa sono parte integrante del tessuto relazionale generato dal quotidiano contatto tra Operatori/Volontari/Utenti e tra Utente ed Utente.

Il termine “inclusione sociale” non si presta ad interpretazioni univoche, per questo è opportuno convenire su una sua definizione: “assumere l’obiettivo di favorire una migliore e piena integrazione della persona nel contesto sociale ed economico nel quale si svolge la sua esistenza”. In questo caso, si usa il termine Integrazione quale sinonimo di inclusione liberandolo dal dibattito circa la correttezza di integrare le diversità, omologandole a modelli esistenti, piuttosto che includerle, dando loro piena cittadinanza.

Le azioni precedentemente inserite nel progetto “dal Ben essere al Ben vivere 2015 derivano dal concetto di “relazione significativa” distinguendolo da quello di “relazione terapeutica” o “relazione di aiuto”.

Nella gestione quotidiana dei Centri, i nostri ospiti sono continuamente sottoposti a stimoli diversificati volti all’acquisizione e/o al mantenimento di abilità personali e sociali. Lo strumento principalmente utilizzato dagli operatori, e che accompagna ogni momento della giornata, è la relazione. Trattasi di relazioni orientate ad obiettivi specifici, connotate da un fare professionale che

“educa” l’altro.

La totale immersione degli utenti in un ambiente accomodato dalla presenza prevalente di figure professionali (Educatori e Operatori Socio Sanitari), che nell’interazione assumono una funzione di guida e supporto, innalza il rischio di decurtare la loro sfera relazionale degli aspetti naturali propri di chi opera in spontaneità.

Con il progetto del 2016 si è tentato di valorizzare l’incontro tra il Civilista e l’utente come strumento ad integrazione del sistema di risposte ed interventi volti alla crescita della persona.

Pertanto si sono definiti obiettivi mirati ad avvalorare l’esperienza di relazione naturale tra ospite e volontario, connotandola come elemento propedeutico ed educativo volto alla sperimentazione di

“saperi” e “consapevolezze” sociali utili a costruire adeguate modalità di interazione con l’altro.

L’esperienza dello scorso anno, il vissuto dei civilisti e il rimando dato dagli utenti accolti nei servizi hanno rafforzato l’idea che la presenza dei giovani volontari possa rappresentare una concreta opportunità di crescita relazionale, i cui effetti possono riflettersi non solo nella sfera personale dell’utente, ma anche in un messaggio più allargato che concorre alla realizzazione di, per quanto siano lenti e complessi, processi di inclusione sociale.

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“Dal Ben Essere al Ben Vivere 2017: un laboratorio dell’incontro ”LO STRADELLO Società Cooperativa Sociale”

Gli obiettivi di cambiamento

8. Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo

8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi

I disabili che vengono accolti in situazioni comunitarie residenziali, che, pur vivendo nel contesto famigliare presentano difficoltà relazionali, in un’ottica di inserimento nella realtà sociale circostante, esprimono il bisogno di essere supportati da interventi di tipo professionale di accompagnamento, presa in carico e cura, ma esprimono anche l’esigenza di vivere opportunità sociali in modo naturale e spontaneo.

Gli interventi previsti nel progetto, che attraverso l’apporto dei volontari offrono uno “spaccato” di vita relazionale tipica della società, sono finalizzati alla sperimentazione di relazioni naturali che possano aiutare l’utente ad approcciare in modo adeguato il mondo esterno.

BISOGNI OBIETTIVI INDICATORI

1. bisogno di arricchire l’ambito relazionale delle strutture, caratterizzato da un fare “professionale”

espresso dagli operatori, con un approccio naturale e spontaneo dato dall’incontro con i volontari del SCN.

2. favorire il riconoscimento della persona disabile come soggetto portatore di risorse.

1. costruire un rapporto di scambio reciproco tra volontario e utente attraverso la condivisione della quotidianità e la gestione di un’attività continuativa (ideata e proposta dai civilisti)

2. avvalorare

l’esperienza relazionale tra volontario e utente e diffonderne i significati all’esterno.

1. Attuazione di almeno cinque appuntamenti per la gestione di una o più attività ricreative condotte dal civilista coinvolgendo un gruppo di almeno tre ospiti.

2.Partecipazione

complessiva ad almeno tre interviste condotte sulle rubriche trasmesse in diretta su Radio 106 de Lo Stradello e/o pubblicate sul relativo blog

OBIETTIVO 1:

Costruire un rapporto di scambio reciproco tra volontario e utente attraverso la condivisione della quotidianità e la gestione di un’attività continuativa (ideata e proposta dai civilisti)

AZIONI ATTIVITA’

1.1 Accoglienza dei giovani volontari all’interno di un percorso formativo in preparazione all’esperienza

1.1 vedi programma di formazione specifica

1.2 Accoglienza dei giovani volontari nelle rispettive strutture e acquisizione della conoscenza delle caratteristiche del Centro (persone e modalità gestionali) attraverso la supervisione dell’OLP

1.2.1 Conoscenza delle prassi organizzative del Centro

1.2.2 Conoscenza degli ospiti del Centro attraverso la partecipazione alle attività settimanali e alle riunioni di equipe

1.2.3 Affiancamento del giovane volontario al lavoro degli operatori, per entrare nella quotidianità di gestione del Centro

1.3 Progettazione, in collaborazione con

l’equipe di lavoro, di un attività ricreativa 1.3.1 Il giovane volontario elabora una lettura del contesto di accoglienza tentando di individuare le

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“Dal Ben Essere al Ben Vivere 2017: un laboratorio dell’incontro ”LO STRADELLO Società Cooperativa Sociale”

Il giovane volontario coinvolto nel progetto contribuisce in maniera attiva a migliorare la qualità dell’intervento svolto dagli operatori.

Diagramma di Gantt delle attività da svolgere:

Nella tabella che segue (diagramma di Gantt) è rappresentato il piano delle attività previste per i 12 mesi di servizio civile, le diverse fasi, la loro singola durata, i tempi di sovrapposizione delle differenti attività.

Sono evidenziate le fasi per le azioni di promozione e di monitoraggio.

Mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

Obiettivo 1

azione 1.1 attività 1.1.1 X X X azione 1.2

attività 1.2.1 X X X attività 1.2.2 X X X attività 1.2.3 X X X azione 1.3

attività 1.3.1 X X

attività 1.3.2 X

attività 1.3.3 X

azione 1.4 attività 1.4 X X X X X X X

azione 1.5

attività 1.5.1 X X X X X X X

attività 1.5.2 X X X X X X X

attività 1.5.3 X

azione 1.6 attività 1.6.1 X

specifica che possa coinvolgere un numero minimo di 3 utenti per almeno 5 incontri

possibili affinità tra i propri talenti ed hobby creativi ed i desideri degli ospiti;

1.3.2. In riunione d’equipe il volontario, in collaborazione con gli operatori e supportato dall’OLP, propone l’ipotesi di attuazione di un’attività individuando gli ospiti da coinvolgere;

1.3.3 Il volontario, con il supporto dell’OLP, redige il progetto dell’attività, pianificandone gli incontri, ed il relativo sistema di monitoraggio applicando la procedura interna

1.4 Sperimentazione delle attività individuate e pianificate

1.4.1 Il volontario, in presenza di un operatore, conduce l’attività

1.5 Monitoraggio delle attività 1.5.1 Il volontario, con il supporto dell’OLP, effettua la rendicontazione delle attività attraverso la redazione delle consegne per ogni giorno di svolgimento dell’attività da lui condotta.

1.5.2 Il volontario, con il supporto dell’OLP, effettua una sintesi mensile delle consegne in una relazione 1.5.3. Il volontario, con il supporto dell’OLP, redige una relazione finale dell’esperienza

1.6 Verifica

1.6.1 Il volontario sottopone la relazione di verifica dell’attività proposta all’attenzione dell’equipe di lavoro

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“Dal Ben Essere al Ben Vivere 2017: un laboratorio dell’incontro ”LO STRADELLO Società Cooperativa Sociale”

OBIETTIVO 2:

Avvalorare l’esperienza relazionale tra volontario e utente e diffonderne i significati all’esterno.

AZIONI ATTIVITA’

1.1 Accoglienza dei giovani volontari all’interno di un percorso formativo in preparazione all’esperienza

1.1 vedi programma di formazione specifica

1.2 Accoglienza dei giovani volontari nelle rispettive strutture e conoscenza delle caratteristiche del Centro (persone e modalità gestionali) attraverso la supervisione da parte dell’OLP

1.2.1 Conoscenza delle prassi organizzative del centro

1.2.2 Conoscenza degli ospiti del centro attraverso la partecipazione alle attività settimanali e alle riunioni di equipe

1.2.3 Affiancamento del giovane volontario al lavoro degli operatori, per entrare nella quotidianità di gestione del centro

1.3 Sperimentazione della relazione all’interno delle attività strutturate e non strutturate all’interno del Centro

1.3 Il giovane volontario viene coinvolto in tutte le iniziative ed attività proposte agli utenti del Centro 1.4 Condivisione dell’esperienza con gli

utenti

1.4 Il volontario, in accordo con i componenti dell’equipe di lavoro, organizza un momento di condivisione dell’esperienza con gli utenti entro il quale:

 esprime i suoi vissuti ed i significati dati all’esperienza

 ascolta e raccoglie i vissuti degli utenti

 declina con gli utenti le modalità di costruzione del racconto/diario

1.5 Costruzione del diario/racconto

dell’esperienza 1.5. Il volontario, elabora e redige una sintesi dell’esperienza vissuta al centro integrandola con le informazioni raccolte durante l’incontro con gli utenti

1.6 Presentazione dell’elaborato in equipe 1.6 Il volontario presenta la sintesi dell’esperienza agli operatori del Centro durante una riunione di equipe

1.7 Presentazione dell’esperienza all’interno di una rubrica di Radio 106/Zora

1.7. I volontari, uniti in gruppo o singolarmente, partecipano ad almeno tre interviste trasmesse da Radio 106/Zora per diffondere i significati ed i vissuti dell’esperienza.

Diagramma di Gantt delle attività da svolgere:

Nella tabella che segue (diagramma di Gantt) è rappresentato il piano delle attività previste per i 12 mesi di servizio civile, le diverse fasi, la loro singola durata, i tempi di sovrapposizione delle differenti attività.

Sono evidenziate le fasi per le azioni di promozione e di monitoraggio.

mesi 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

Obiettivo 2

azione 1.1 attività 1.1.1 X X X azione 1.2

attività 1.2.1 X X X attività 1.2.2 X X X attività 1.2.3 X X X

azione 1.3 attività 1.3 X X X X X X X X X X X

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“Dal Ben Essere al Ben Vivere 2017: un laboratorio dell’incontro ”LO STRADELLO Società Cooperativa Sociale”

azione 1.4 attività 1.4 X X

azione 1.5 attività 1.5 X X

X X X

azione 1.7 attività 1.7 X X X

8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività

Si metteranno a disposizione dei volontari, per tutte le fasi previste dal cronogramma di Gantt, le seguenti figure professionali dell’ente:

 n. 2 Coordinatori territoriali

 n. 1 Responsabile Formazione

 n. 1 Responsabile Progettazione

 n. 5 Coordinatori

 n. 5 Equipe educative e assistenziali dei centri

 n. 5 Operatori Locali di Progetto

 n. 1 RSPP

8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto

La modalità prevista per l’inserimento dei volontari di Servizio Civile Nazionale nei gruppi delle persone ospiti della struttura residenziale e diurna, ha la finalità di facilitare l’osservazione delle modalità lavorative che il personale preposto alla riabilitazione e rieducazione attua nella pratica quotidiana.

Applicando questa modalità si consente ai volontari di osservare i programmi collettivi ed individuali degli utenti garantendo una unitarietà di apprendimento degli interventi e continuità nei tempi e modi di realizzazione.

 Il ruolo dei volontari che attueranno il progetto riguarderà i rapporti con i diversi soggetti e professionalità coinvolte nella cura e riabilitazione.

In particolare i volontari nello svolgimento delle attività programmate del Centro previste rivestiranno i seguenti ruoli/compiti:

 osservazione dei momenti quotidiani nelle varie situazioni del Centro;

 partecipazione a momenti di espressione delle autonomie di base dei ragazzi ospiti;

 affiancamento per l’osservazione del personale professionale educativo nelle attività occupazionali ed atelieristiche;

 accompagnamento dei ragazzi verso le strutture esterne quali le scuole, laboratori protetti, luoghi di lavoro, luoghi di associazionismo al fine di favorire le massime opportunità di socialità (con la presenza di un operatore)

 partecipazione all’organizzazione di momenti istituzionali, feste, mostre, manifestazioni alle quali i ragazzi aderiscono;

 affiancamento del personale amministrativo nelle attività di ufficio (centralino, ragioneria, uffici vari…);

 conduzione delle attività specifiche previste nel progetto;

 partecipazione alle riunioni di equipe del Centro entro le quali riportare le proprie osservazioni e vissuti;

 coinvolgimento in ulteriori ed eventuali momenti di formazione proposte agli operatori impiegati nel Centro.

Verranno inoltre calendarizzati momenti di incontro periodici con le figure di riferimento coinvolte nel progetto con obiettivi di confronto sullo svolgimento in itinere dell’esperienza di Servizio Civile.

Verranno previste riunioni periodiche tra i volontari e gli OLP di riferimento inerenti all’elaborazione e discussione di problem-solving per verificare la capacità di gestione e risoluzione di specifiche tematiche. Questa modalità consentirà ai volontari di apprendere nuove strategie di elaborazione di

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“Dal Ben Essere al Ben Vivere 2017: un laboratorio dell’incontro ”LO STRADELLO Società Cooperativa Sociale”

metodiche operative che permetteranno loro di porsi nei confronti dell’esperienza che stanno vivendo con un atteggiamento critico ed aperto all’acquisizione di nuove conoscenze.

Durante il corso dell’anno di volontariato verranno previsti incontri periodici tra tutti i volontari inseriti nel progetto al fine di consentire una piena condivisione degli obiettivi e strategie di volontariato che si mettono in atto. Questi incontri saranno organizzati e monitorati dal responsabile del progetto dell’Ente o da un suo delegato.

9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 5

10) Numero posti con vitto e alloggio: 0

11) Numero posti senza vitto e alloggio: 0

12) Numero posti con solo vitto: 5

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 1400 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6): 6

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

È richiesta la disponibilità a effettuare servizio civile al di fuori della sede indicata per un massimo di 15 giorni nell’anno. I volontari potranno essere coinvolti in progetti specifici che prevedono la collaborazione e lo svolgimento di attività in più sedi operative.

I volontari sono inoltre tenuti al pieno rispetto del segreto d’ufficio per le notizie di cui abbiano conoscenza nell’ambito del servizio. È richiesta l’attenta osservanza delle norme contenute nel

“Codice in materia di protezione dei dati personali” (d.lgs. 196/03 e s.m.i.).

Ai volontari potrebbe essere richiesto di utilizzare un mezzo della Cooperativa per l’effettuazione di commissioni varie. L’utilizzo del mezzo non sarà consentito per il trasporto di ospiti senza accompagnatore / operatore Zora.

16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:

N.

Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo Cod. ident. sede N. vol. per sede

Nominativi degli Operatori Locali di Progetto

Cognome e nome

Data di

nascita C.F.

1

Centro socio riabilitativo diurno Odoardina

Reggio Emilia

Via Salimbene

da Parma, 143 49902 1 Valentinetti

David 06/03/1978 VLNDVD78C06H223T

2

Centro socio riabilitativo residenziale Stradora

Scandiano Via Munari, 5 49901 1

Denarda Migale Katia

22/05/1985 DNRKTA85E62H223N

3

Centro socio riabilitativo residenziale Zorella

Quattro Castella

via Cesare

Pavese, 94 49900 1 Davoli

Valentina 18/03/1981 DVLVNT81C58C219O

4

Centro socio riabilitativo diurno Benzi

Scandiano via Munari, 5 122453 1 Sassi Lara 03/11/1973 SSSLRA73S43H223V

5 Centro socio riabilitativo

Reggio

Emilia Via Forlanini, 1 49903 1 Bondavalli

Francesca 17/09/1970 BNDFNC70P57H223G

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“Dal Ben Essere al Ben Vivere 2017: un laboratorio dell’incontro ”LO STRADELLO Società Cooperativa Sociale”

residenziale La Manta

17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:

Promozione e sensibilizzazione coordinata e congiunta (10 ore)

“l’Ente partecipa alle attività di sensibilizzazione e informazione, nonché di promozione dei Bandi di scv svolte in forma coordinata e congiunta in ambito Copresc di Reggio Emilia”

Promozione e sensibilizzazione organizzata dall’Ente (24 ore)

Dal 2 al 12° mese di servizio: ciascun volontario partecipa alle riunioni d’equipe del proprio Centro relazionando sul progetto, esprimendo le proprie aspettative, e condividendo l’andamento dell’esperienza. Sono previsti almeno 3 appuntamenti in equipe di durata di 1 ora per ogni volontario per un totale di 15 ore;

dal 1° al 12° mese: è previsto che i cinque volontari riuniti in gruppo o individualmente siano intervistati sulla loro esperienza e sui valori legati al Servizio Civile all’interno di una rubrica trasmessa da Radio 106/Zora per un tempo minimo complessivo di 3 ore;

dal 1 al 12° mese: è previsto che i volontari partecipino ad almeno due eventi promozionali organizzati dalla Cooperativa o ai quali partecipa abitualmente nell’arco dell’anno (feste, fiere, bancarelle..) per un totale minimo di almeno 6 ore

Descrizione / Mese 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

Partecipazione ad almeno 3 iniziative sul

territorio X X X X X X X X X X X

Partecipazione alla riunione di equipe

della propria struttura X X X

Programmazione di almeno tre interviste trasmesse dalla radio interna

“Radio106/ZORA” X X X

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“Dal Ben Essere al Ben Vivere 2017: un laboratorio dell’incontro ”LO STRADELLO Società Cooperativa Sociale”

18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:

Zora Società Cooperativa Sociale applica i criteri di valutazione ed i punteggi previsti dal decreto 11 giugno 2009 n .173.

PUNTEGGI RIFERITI AGLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE

PUNTEGGI DA ATTRIBUIRE ALLA SCHEDA DI VALUTAZIONE DI CUI ALL'ALLEGATO 4 DEL BANDO

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“Dal Ben Essere al Ben Vivere 2017: un laboratorio dell’incontro ”LO STRADELLO Società Cooperativa Sociale”

PUNTEGGI RIFERITI AGLI ELEMENTI DI VALUTAZIONE

Il punteggio massimo che un candidato può ottenere è pari a 110 punti, così ripartiti:

• scheda di valutazione: max 60 punti;

• precedenti esperienze: max 30 punti;

• titoli di studio, professionali, esperienze aggiuntive non valutate in precedenza e altre conoscenze: max 20 punti

Il sistema di selezione non prevede punteggi parziali e finali superiori ai valori innanzi indicati, pertanto la presenza di valori parziali o totali più elevati indicano la non corretta applicazione del sistema dei punteggi.

1) Scheda di valutazione (allegato 4 del Bando)

Il punteggio massimo della scheda di valutazione da compilare durante il colloquio selettivo dei candidati è pari a 60. Il punteggio si riferisce alla sola valutazione finale, ottenuta dalla media aritmetica dei giudizi relativi ai singoli fattori costituenti la griglia.

In termini matematici: (Σ n1 + n2 + n3 + n4 + n5 + … n10/N); dove n) rappresenta il punteggio attribuito ai singoli fattori di valutazione ed N il numero dei fattori di valutazione considerati, nel nostro caso N =10. Il valore ottenuto deve essere riportato con due cifre decimali. Il colloquio si intende superato solo se il punteggio finale é uguale o superiore a 36/60.

2) Precedenti esperienze (allegato 3 del Bando)

Il punteggio massimo relativo alle precedenti esperienze è pari a 30 punti, così ripartiti:

 precedenti esperienze maturale presso l'ente che realizza il progetto e nello stesso settore:

max 12 punti (periodo massimo valutabile pari a 12 mesi X il coefficiente pari a 1,00 = 12 ). E' possibile sommare la durata di più esperienze fino al raggiungimento del periodo massimo valutabile;

 precedenti esperienze maturate nello stesso settore del progetto presso enti diversi da quello che realizza il progetto: max 9 punti (periodo massimo valutabile pari a 12 mesi X il coefficiente pari a 0,75 = 9). E' possibile sommare la durata dì più esperienze fino al raggiungimento del periodo massimo valutabile;

 precedenti esperienze maturate presso l'ente che realizza il progetto in un settore diverso da quello del progetto: max 6 punti (periodo massimo valutabile pari a 12 mesi X il coefficiente pari a 0,50 = 6 ). E' possibile sommare la durata di più esperienze fino al raggiungimento del periodo massimo valutabile;

 precedenti esperienze maturate presso enti diversi da quello che realizza il progetto in settori analoghi a quello del progetto: max 3 punti (periodo massimo valutabile pari a 12 mesi X il coefficiente pari a 0,25 = 3 ). E' possibile sommare la durata di più esperienze fino al raggiungimento del periodo massimo valutabile. 3) Titoli di studio, professionali, esperienze aggiuntive non valutate in precedenza e altre conoscenze (allegato 3 del Bando)

 Il punteggio massimo relativo al titolo di studio, alle esperienze non valutate nell'ambito del precedente punto 2, alle altre conoscenze è pari complessivamente a 20 punti, così ripartiti:

Titoli di studio: max 8 punti per lauree attinenti al progetto (es. laurea in pedagogia, psicologia, sociologia, scienze dell'educazione, ecc. per progetto di assistenza all'infanzia; laurea in lettere classiche, conservazione beni culturali, ecc. per progetti relativi ai beni Culturali; laurea in medicina per progetti di assistenza agli anziani ecc.).

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“Dal Ben Essere al Ben Vivere 2017: un laboratorio dell’incontro ”LO STRADELLO Società Cooperativa Sociale”

 Lo stesso schema si applica ai diplomi di scuola media superiore. Per ogni anno di scuola media superiore superato è attribuito 1 punto (es. iscritto al III anno delle superiori: 2 punti in quanto ha concluso positivamente due anni).

 Si valuta solo il titolo di studio più elevato (es. per i laureati si valuta solo la laurea e non anche il diploma; per i diplomati si valuta solo il diploma e non anche i singoli anni delle superiori superati per raggiungere il diploma).

 Alla dizione generica di laurea sono riconducibili sia la laurea del vecchio ordinamento precedente alla riforma del D.M. 509/99, che la laurea di secondo livello (specialistica) contemplata dal nuovo ordinamento.

Titoli professionali: fino ad un massimo di 4 punti per quelli attinenti al progetto (es. infermiere per progetti di assistenza agli anziani o altri progetti di natura sanitaria, logopedista per progetti di assistenza ai bambini, ecc.).

 Più titoli possono concorrere alla formazione del punteggio nell'ambito delle singole categorie individuate (es. due titoli attinenti al progetto concorrono alla formazione del punteggio fino al massimo previsto); viceversa per due titoli di cui uno attinente al progetto e l'altro non attinente non è possibile cumulare i punteggi ottenuti. In questo caso viene considerato solo il punteggio più elevato.

Esperienze aggiuntive non valutate in precedenza: fino a un massimo di punti 4. Si tratta di esperienze diverse da quelle valutate al precedente punto 2 (es. animatore di villaggi turistici, attività di assistenza ai bambini durante il periodo estivo, ecc.)

Altre conoscenze: fino a un massimo di punti 4 (es. conoscenza di una lingua straniera, informatica, musica, teatro, pittura, ecc.).

19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

NO

20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:

L’Ente partecipa alle attività di monitoraggio del progetto svolto in forma coordinata e congiunta in ambito Copresc di Reggio Emila.

L’ente inoltre adotterà un piano di monitoraggio interno, di propria competenza, delle attività previste per la realizzazione dell’obiettivo:

Si intende monitorare il progetto attraverso il rilevamento dei seguenti dati:

1. la soddisfazione del volontario nelle fasi di inizio, metà e fine progetto;

La valutazione qualitativa del progetto, da parte del volontario, verrà effettuata mediante questionari appositamente costruiti che rileveranno il grado di soddisfazione percepito.

Il Volontario dovrà esprimere la propria soddisfazione barrando con una X il grado di soddisfazione ai vari item, secondo il criterio seguente:

0 = per niente soddisfatto 1 = poco soddisfatto 2 = mediamente soddisfatto 3 = molto soddisfatto 4 = pienamente soddisfatto

Verrà data la possibilità di porre all’attenzione argomenti diversi da quelli considerati nella griglia ed esprimere suggerimenti, osservazioni o lamentele, servendosi dello spazio note previsto sotto la griglia stessa.

2. la ricaduta sull’utente e il monitoraggio delle attività scelte:

Gli elementi in ingresso vengono registrati in appositi moduli: dati circa gli obiettivi della attività, i destinatari e le loro caratteristiche, gli strumenti, gli spazi e i tempi necessari per lo svolgimento dell’attività.

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“Dal Ben Essere al Ben Vivere 2017: un laboratorio dell’incontro ”LO STRADELLO Società Cooperativa Sociale”

Quindi si raccolgono gli elementi in uscita: partecipazione all’attività, andamento, eventuali note o suggerimenti per migliorare l’andamento dell’attività e/o facilitare la partecipazione degli ospiti individuati.

Alla scadenza del mese precedente la fine dell’anno di servizio civile, avviene la revisione degli obiettivi, attraverso l’analisi da parte dell’equipe di lavoro con la partecipazione attiva del giovane volontario di tutti i documenti necessari per rendicontare il raggiungimento o meno degli obiettivi dati (consegne, scheda di partecipazione all’attività, relazione trimestrale, relazione finale).

La domanda alla quale rispondere è “l’attività così come progettata si è rivelata risposta efficace ai bisogni emersi?”

21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

NO

22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64

Nessun requisito di accesso.

Si intende non riferirsi al possesso di titolo di studio specifico né a precedenti esperienze inerenti l’area, favorendo così un’ampia adesione al progetto da parte dei giovani

23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto:

 Personale specifico coinvolto nel progetto non attinente all’accreditamento € 3.000

 Sedi ed attrezzature specifiche (box 25) € 1.250

 Utenze dedicate al progetto € 500

 Materiali informativi € 250

 Pubblicizzazione SCN (box) 17) € 200

 Formazione specifica (costo orario docenti e materiali) € 1.500

 Materiale di consumo finalizzati al progetto € 1.000

 Pasti consumati dai civilisti € 3.750

TOTALE € 11.450

24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners)

25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

Nominativo Copromotori e/o Partner

Tipologia

(no profit, profit, università)

Attività Sostenute (in riferimento al punto 8.1) Copresc di Reggio Emilia

CF: 91122080350

NO PROFIT  Monitoraggio del progetto

 Promozione e sensibilizzazione del progetto

 Formazione generale

 Formazione OLP

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