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Caso scomparsa Davide Cervia, il ministro Trenta rinuncia all appello. Riconosciuto de facto il rapimento

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Caso scomparsa Davide Cervia, il ministro Trenta rinuncia all’appello. Riconosciuto de facto il rapimento

Il 12 settembre del 1990 scompare a Velletri l’ex sergente della Marina Davide Cervia, a pochi minuti di strada dalla sua abitazione. A quello che è stato definitivamente riconosciuto come rapimento, assistono due inconsapevoli testimoni: un anziano vicino di casa, che prende i gesti di Cervia come un segno di saluto, a cui risponde – mentre tre persone lo caricano su di un’auto verde, che si allontana a tutta velocità – e l’autista di un pullman di linea, a cui l’auto verde taglia la strada ad un incrocio, seguita dalla Golf bianca di Cervia, guidata da uno dei rapitori.

Nonostante i testimoni, la scomparsa viene subito rubricata come allontanamento volontario. Un anno dopo viene ritrovata

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l’auto di Davide Cervia, con all’interno ancora il mazzo di fiori che aveva comprato per la moglie. L’unica ipotesi valida per il rapimento – quella che poi si rivelerà reale – è che Davide Cervia sia stato rapito per la sua competenza specifica nel campo della Guerra Elettronica e ‘venduto’ ad una potenza straniera acquirente del sistema d’arma segretissimo OTOMAT prodotto in Italia, che soltanto il Cervia e pochi altri suoi colleghi di corso sarebbero stati in grado di assemblare correttamente. Nonostante depistaggi, minacce ed intimidazioni anche gravi, la famiglia, ed in particolare la moglie, Marisa Gentile, non si rassegna al silenzio, rifiutando perfino l’offerta di un miliardo di lire per tacere e lasciar perdere.

MARISA GENTILE MOGLIE DI DAVIDE CERVIA OSPITE A OFFICINA STAMPA DEL 16/11/2017 PER PARLARE DEL CASO CHE HA RIGUARDATO IL MARITO

Nel 2012 la famiglia Cervia fa

causa al Ministero della Difesa in

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sede civile

La causa si conclude nel gennaio del 2018 con la condanna del Ministero al risarcimento simbolico di un euro. Nelle motivazioni della sentenza viene citata la “violazione al diritto alla verità” subita dalla famiglia, cioè il diritto a

“chiedere e ad ottenere, dai soggetti che le detenevano, ogni notizia ed ogni informazione relativa al proprio congiunto, al fine della individuazione delle ragioni della scomparsa”.

Secondo il tribunale, il Ministero avrebbe omesso di fornire informazioni complete ed esatte sul rapimento, impedendo, secondo l’avvocato della famiglia, ove rese note, di giungere al ritrovamento del congiunto. Contro la sentenza il governo precedente aveva interposto appello. La notizia di oggi ci dice che il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta ha deciso di desistere e rinunziare all’ennesima udienza in merito, riconoscendo, de facto, il rapimento.

Abbiamo raggiunto al telefono la signora Marisa Gentile, moglie di Davide Cervia

Signora Marisa, certamente questa notizia premia l’impegno suo e dei suoi figli nella ricerca della verità. Se lo aspettava, oppure le è giunta inattesa?

Bè, per l’impegno che alcuni parlamentari avevano messo in questa faccenda, anche prima di essere al governo, mi aspettavo un aiuto concreto. Non mi aspettavo però questa grande umanità da parte del ministro, perché il ministro Trenta mi ha telefonato personalmente, e questo non accade così di frequente. Mi ha chiamata al telefono e mi ha detto della sua decisione, dopodiché ci siamo incontrati durante un evento assolutamente informale, una cena ai Castelli, durante la quale il ministro ha spiegato a me e ai miei figli i motivi per cui aveva deciso di rinunciare all’appello. Oggi poi è

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apparso sulla stampa questo comunicato, che ci rende molto felici, soprattutto per una cosa: noi siamo sempre stati bistrattati, snobbati, umiliati, minacciati, intimiditi, per ventotto anni. Oggi le scuse del ministro hanno per noi un significato veramente importante. Questo momento è per noi molto particolare, soprattutto, lo ripeto, per l’umanità dimostrata da un membro del governo, cosa che di sicuro non è così frequente. Ho chiesto che l’impegno del governo non si fermi qui; riceviamo le scuse dello Stato, va benissimo, ma l’impegno politico deve continuare, perché a questo punto, come nel caso di Stefano Cucchi, bisogna arrivare in fondo e fare chiarezza.

C’è una promessa formale da parte del ministro di continuare, se mai le avessero effettivamente iniziate, le indagini sulla sparizione di suo marito?

Nessuna promessa ufficiale. C’è stata però, e l’ho letto anche sul suo post ufficiale – e l’ho letto anche sul post del sottosegretario Angelo Tofalo – la notizia della volontà di andare avanti. Ora vedremo in quale modo. Oggi parlavo con un giornalista che mi consigliava di fare un appello alla magistratura. Io l’appello alla magistratura non ho intenzione di farlo, lo faccio invece alla politica. È inutile fare appello alla magistratura, perchè quando la magistratura va a chiedere atti e documenti ufficiali, se non c’è la collaborazione delle istituzioni, la cosa non va avanti, come è successo per Davide. Quindi ci vuole volontà politica di risolvere e di fare chiarezza. Non so se si potrà risolvere, ma fare chiarezza sicuramente. A questo punto è la politica, e quindi il governo, che ci deve dare una mano.

Allora questo avvenimento e questa notizia rilanciano tutta la questione del rapimento, che sembrava ormai messa da parte.

Sì, perché bisogna considerare che il 19 dicembre avremmo avuto l’udienza di appello. Quindi, dato che l’appello è stato proposto dal governo precedente, quando si sono resi conto che ci saremmo presentati in giudizio contro chi ci aveva aiutato

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già in precedenza, per loro è stato imbarazzante. Hanno poi letto le carte e sui sono resi conto che quello che noi chiedevamo era legittimo.

Comunque, imbarazzanti, nel prosieguo, saranno forse anche alcune ipotesi che sia voi che altri avevate considerato, nel merito del sequestro. Ora, senza entrare nei particolari, come lei pensa che potrebbe evolversi la cosa?

Non lo so, onestamente non lo so. Mi viene in mente forse magari la costituzione di una commissione parlamentare? Non lo so. Spero solo che loro in qualche maniera abbiano interesse e soprattutto intenzione di fare chiarezza.

Roberto Ragone

Marino, Bibliopop Santa Maria

delle mole: Roberto Di Sante

presenta “Corri-Dall’inferno

a Central Park”

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Sabato 17 novembre, alle ore 17.00, per la prima volta a S.

Maria delle Mole nel Comune di Marino verrà allestita una mostra filatelica – dal titolo: francobolli testimoni della nostra storia – . BiblioPop la ospiterà per una settimana.

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Sempre sabato, dopo l’inaugurazione della mostra, ossia alle 17.30 sarà presentato il libro “Corri-Dall’inferno a Central Park” del giornalista Roberto Di Sante, Giornalista al

“Messaggero”, scrittore teatrale e appassionato di musica e cinema.

L’autore racconta la storia di un riscatto dalla depressione grazie alla corsa. L’antefatto è presto detto: un uomo precipita dal quarto piano, vuole smettere di soffrire, ma il suo corpo – novello Jeeg Robot, anche la foto di copertina di Martino Pietropoli ricorda il personaggio cinematografico interpretato da Claudio Santamaria – si ferma a pochi centimetri da terra bloccato da un sogno: correre la maratona di New York. E aggrappato a questo sogno scaccia gli incubi, cade e si rialza, diventa un altro tra risate, sorprese e nuove emozioni.

A presentarlo un ospite d’eccezione, Andrea Garibaldi, fino a poco tempo fa giornalista di punta del Corriere della Sera. Vi aspettiamo col solito calore e la qualità di cui siamo capaci nelle nostre attività.

Il mistero della Velletri Servizi sotto l’era Pocci:

ripianano i debiti, lavorano

bene, ma si dimettono

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Il nuovo CDA della Velletri Servizi, composto dalla Dott.ssa Lavinia Ilardi, dall’Avv. Piero Guidaldi e dal Rag. Arturo Mascetti stava dimostrando un positivo cambio di passo negli affidamenti, nel clima lavorativo interno all’azienda e finalmente anche nei rapporti con i cittadini non più costretti ad estenuanti file. Eppure si è dimesso il 7 settembre 2018 a pochi mesi dall’elezione dell’attuale sindaco in quota Pd Orlando Pocci. Ricordiamo che la Velletri Servizi è un’azienda comunale che opera con affidamenti in house (affidamento diretto senza gara)

L’opera di rimettere in piedi la società

Come ben spiega l’M5S di Velletri, è da evidenziare che il bilancio del 2015, non avendo più margini di aggiustamento, si chiuse con un ammanco di 300.000 (trecentomila) euro, di molto superiori al capitale sociale e probabilmente molto inferiori al reale.

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Tale problema costrinse l’Ente e ripianare le perdite per evitarne la messa in liquidazione, perdite che vennero ripianate a seguito di approvazione da parte del Consiglio Comunale sulla base di un piano industriale e di una riorganizzazione, iniziata dall’agosto 2016, contestualmente al rinnovo delle cariche del CDA.

Dimissioni come un macigno per le famiglie dei lavoratori

Da queste dimissioni poco comprensibili, chi ci rimette più di tutti? I cittadini e 74 famiglie dei dipendenti.

Nel verbale di consiglio dello scorso settembre sono emersi fatti gravissimi che sono stati evidenziati dal consigliere Paolo Trenta (M5S), il quale tra l’altro ha presentato una serie di emendamenti, sulla presunta grossa perdita di circa 800 mila euro che deriva da un grosso errore fatto negli anni 2015 e 2016 (fino a che non si è insediato il nuovo Cda) quando sono state inviate più di mille cartelle per il pagamento della tassa sui rifiuti tramite poste private che adesso si rivelano essere nulle. Sono scattati i ricorsi a pioggia da parte dei destinatari che finora sono stati accolti.

La conferma

Paolo Trenta ha ritenuto necessario richiedere ulteriore documentazione e dalla relazione del Collegio Sindacale della società è risultata confermata la perdita.

Emerge dalla relazione del collegio sindacale che era usanza negli anni antecedenti al 2016 (di qui una delle possibili cause delle perdite del 2015) che il Direttore Generale autorizzasse acquisti e provvedesse ai relativi pagamenti

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superando il limite di €5.000,00 impostogli dal CDA, senza dare le dovute comunicazioni e soprattutto senza far ratificare il Suo operato.

Il Collegio sindacale riscontra altresì che: ”Non risultano ratifiche di acquisti né sopra né sotto soglia (dal 01/01/2015 al 13/10/2016) […] abbiamo riscontrato acquisti per importi superiori a € 5.000 che non trovano riscontro nei verbali del cda.”

Lo stesso Collegio Sindacale però trova un riscontro positivo invece dal 14/10/2016 al 30/06/2018 con l’avvento del nuovo CDA, che pone nuove procedure ed afferma che: “Dall’esame dei verbali del cda abbiamo riscontrato che il cda portava all’ordine del giorno gli acquisti per l’approvazione come da regolamento”.

Usciranno fuori altri documenti. Di certo l’M5S di Velletri continuerà a scavare

Nemi, scuola: ecco l’iniziativa dei genitori.

Mercoledì l’assemblea

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pubblica

NEMI (RM) – Mercoledì 14 novembre alle 16:30 nella sala dei Piccoli Comuni a Nemi si terrà un’assemblea pubblica aperta a tutti i cittadini, in particolare ai genitori della scuola d’infanzia, elementare e media del paese, ai docenti e dirigenti scolastici e all’amministrazione comunale.

L’assemblea è organizzata dai genitori degli studenti

La volontà è quella di far nascere un tavolo di confronto permanente tra le diverse realtà del territorio con focus sulla scuola di Nemi e sulle innumerevoli attività da monitorare per far sì che diventi sempre più un eccellenza dove portare i ragazzi, anche dai Comuni limitrofi perché l’edificio nuovo è in grado di accogliere sempre più studenti e iniziative didattiche di alto profilo. Ciò è possibile soprattutto grazie all’alta competenza dei docenti.

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Nemi, inaugurata nuova ala del plesso scolastico. Bertucci:

“Alle medie no pluriclassi”

Cosa succede alla scuola di Nemi

Di recente sono state raccolte 70 firme dei genitori su 100 bambini e protocollate in Comune il 25 ottobre scorso. Ci sarebbero questioni da approfondire che vanno dal ripristino dalla quota comunale nella tariffa mensa, all’impiego dei locali rimasti liberi alla scuola dell’Infanzia che potrebbero essere destinati a ludoteca o sala riunioni genitori, al miglioramento della sicurezza in alcuni locali della scuola dell’edificio nuovo e non ultimo alla didattica e al futuro delle medie per cui quest’anno l’amministrazione di Alberto Bertucci è riuscita a scongiurare la pluriclasse.

Il problema della pluriclasse è stato eliminato grazie a nuove iscrizioni tra cui anche bambini stranieri, circa sei figli di richiedenti asilo provenienti dal centro Mondo Migliore.

Albano Laziale, primo vero

confronto per il Consiglio

comunale dei Giovani

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ALBANO LAZIALE (RM) – Si è tenuto giovedì 8 novembre il primo vero confronto del Consiglio Comunale dei Giovani di Albano Laziale all’interno della Sala Consiliare di Palazzo Savelli.

Verso le 17 e 30, coadiuvato dal personale dell’amministrazione comunale tra cui Alessandra Zeppieri assessore alla Pubblica Istruzione, il Presidente Gianmarco Gasperini ha aperto il consiglio.

https://www.osservatoreitalia.eu/wp-content/uploads/2018/11/AP ERTURA.mp4

I temi affrontati in 7 punti all’ordine del giorno risultano essere molto importanti per il futuro sociale della Mater Urbis. Approvato all’unanimità (14 voti su 15 di cui uno assente) il regolamento interno sul funzionamento del

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Consiglio introdotto dal Vicepresidente Mirko Mariano e quello sul funzionamento delle Commissioni Consiliari.

I giovani consiglieri si sono concentrati sulla proposta del progetto “Ripetizioni” spiegata da Valerio Ermani

https://www.osservatoreitalia.eu/wp-content/uploads/2018/11/IN TERVENTO.mp4

Partendo da un sondaggio che sarà effettuato all’interno di tutti gli istituti primari, secondari di primo grado e nei primi due anni delle scuole secondarie di secondo grado, l’amministrazione comprenderà quali le maggiori carenze, quanti studenti usufruiscono delle ripetizioni e quanti necessiterebbero di un potenziamento durante l’orario post scolastico. Ciò, a fronte della cernita di alcuni studenti tra i migliori delle scuole James Joyce, Ugo Foscolo, Leonardo Murialdo che, dietro compenso economico o decurtamento delle ore di alternanza scuola lavoro, presteranno aiuto ai proprio compagni.

In seguito interviene Filippo Piluso che presenta ai colleghi tre proposte importanti per l’integrazione sociale: Campo Legambiente con richiesta di riqualificazione, Campo promozionale cortometraggio e il progetto Street Basket. Il Campo Legambiente, che si svolgerà in 14 giorni durante la s t a g i o n e e s t i v a , s i r i p r o p o n e d i r i q u a l i f i c a r e l a sentieristica, di avanzare attività di monitoraggio ed etichettatura delle specie arboree e floreali nell’area del Bosco dei Cappuccini in concerto con il parco regionale dei Castelli Romani. Invece, il cortometraggio si attuerà con l’ausilio di un corpo di volontari patrocinato da Legambiente specializzati in regia, fotografia, recitazione. Il corto, che occuperà 4 giorni e che si propone obiettivi pedagogici, avrà

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come sfondo la storicità della cittadina laziale: Porta Pretoria, Anfiteatro Romano, Villa Doria Alta, Tomba degli Orazi e Curiazi. Ma Piluso indica anche la via dello Sport come viatico di integrazione tra atleti disabili e normodotati. L’idea si concretizza nello sport integrato e più precisamente nello street Basket. Il progetto è stato scritto insieme alla Polisportiva CastellInsieme che ha individuato il campo di Via Donizzetti come luogo ideale per i ragazzi che potrà essere anche restaurato nelle sue attrezzatore ludiche.

Infine la consigliera Vanessa Monnati ha portato l’attenzione dei presenti sul corso di formazione “Orientamento Professionale e scolastico”. Parte dalla delibera n. 221 del 2016 grazie alla quale nascono i servizi integrati per il lavoro ed arriva alla rivalutazione del progetto Albano Lavora. Quest’ultimo mira a supportare i cittadini tra i 17 e i 21 anni durante l’avvicinamento al mondo lavorativo attraverso moduli di progettualità e di valutazione delle competenze da attuarsi in modo gratuito e in collaborazione con le scuole presenti sul territorio.

L’INTERVISTA a Gianmarco Gasperini (Presidente del Consiglio comunale dei Giovani di Albano Laziale)

https://www.osservatoreitalia.eu/wp-content/uploads/2018/11/IN TERVISTA.mp4

Gianpaolo Plini

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Parco dei Castelli Romani, i piccoli alunni protagonisti del progetto “Piccole Guide”

ROCCA DI PAPA (RM) – Il Parco dei Castelli Romani sta realizzando con le classi di scuola primaria III C e III D dell’Istituto Comprensivo Frascati 1 “E. Dandini”, un progetto di didattica con la finalità di diffondere la conoscenza dei valori naturali e culturali dell’area naturale protetta.

L’attività didattica, suddivisa in tre fasi ha una durata triennale

Il luogo di studio è il sentiero 501 che da Villa Falconieri giunge fino all’area archeologica di Tuscolo, un itinerario ricco di natura e storia. Il percorso di educazione ambientale

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porterà i bambini a diventare passo dopo passo: “Piccole Guide – Guide Esperte – Ragazzi del Parco”, motivandoli alla scoperta del territorio di appartenenza e puntando sulla loro innata curiosità per ciò che li circonda.

Il primo anno in cui l’attività è denominata: “Piccole Guide”, gli alunni si dedicheranno ad approfondire la conoscenza naturalistica del luogo scelto, in modo da poter effettuare una visita guidata lungo il sentiero alla quale potranno partecipare sia i genitori che altre persone interessate.

Per diventare “Piccole Guide”, già da metà ottobre 2018, gli alunni stanno svolgendo visite sul campo e lezioni frontali.

Dopo aver individuato alcuni elementi caratteristici lungo il percorso li approfondiscono in classe, con ricerche in biblioteca o internet, volte a sviluppare le tematiche scelte per raccontarle ed illustrarle in primis ai supervisori dell’attività formativa, gli esperti del Parco. Nella seconda visita sul campo si stabiliscono le stazioni di racconto con i relativi argomenti da trattare. La terza visita sarà una vera e propria simulazione della visita guidata finale e la successiva lezione in classe servirà a definire e mettere a punto le varie stazioni di racconto lungo l’itinerario, in relazione ai contenuti, sempre con il supporto del personale dell’ufficio di educazione ambientale. Ultimo step di questa prima fase del progetto, sarà la visita guidata vera e propria.

Genzano, crollo intonaco alla

scuola Pascoli: le foto della

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protesta dei genitori

GENZANO (RM) – Alcuni pezzi di intonaco sono caduti nel bagno della scuola elementare Pascoli di Genzano. I genitori hanno chiesto al preside di andare “oltre le carte” e chiamare i Vigili del Fuoco per verificare se la parte di edificio interessata dal crollo d’intonaco sia agile o meno. Sempre nella mattinata sono intervenuti i Vigili del fuoco ma a chiamarli, notizia certa, non è stato il Comune.

Genzano, crollo intonaco alla scuola Pascoli: ecco cosa hanno trovato i Vigili del Fuoco

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Genzano, crollo intonaco alla

scuola Pascoli: ecco cosa

hanno trovato i Vigili del

Fuoco

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GENZANO (RM) -Alcuni pezzi di intonaco sono caduti nel bagno della scuola elementare Pascoli di Genzano. L’episodio è accaduto ieri. Una infiltrazione d’acqua dovuta al maltempo ha provocato il cedimento.

Genzano, crollo intonaco alla scuola Pascoli: le foto della protesta dei genitori

Ieri un tecnico comunale è intervenuto sul posto e insieme a personale del Comune hanno operato sul danno. Le classi 4B e 4C sono state spostate in aula informatica durante la fase di intervento. Questa alcuni genitori delle due classi non hanno portato i figli a scuola.

Il dirigente scolastico Antonio Draisci si è fermato dopo il suono della campanella d’ingresso per fare chiarezza sulla situazione: l’acqua è stata asciugata, l’intervento idraulico effettuato. Il bagno rimane chiuso ma le classi non sono state

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minimamente interessate da infiltrazioni o cedimento di intonaco.

Il preside ha fatto presente ai genitori di aver sollecitato innumerevoli volte con lettere scritte e protocollate la richiesta d’interventi di manutenzione sia esterna che interna all’edificio.

I genitori hanno chiesto al preside di andare “oltre le carte”

e chiamare i Vigili del Fuoco per verificare se la parte di edificio interessata dal crollo d’intonaco sia agile o meno.

Sempre nella mattinata sono intervenuti i Vigili del fuoco ma a chiamarli, notizia certa, non è stato il Comune. I Vigili del Fuoco di Velletri rimosso alcuni cornicioni pericolanti che davano sul piazzale e allargato l’area interdetta dalle transenne sotto la scuola. Hanno chiuso la rampa per disabili perché sopra c’è il pericolo crollo cornicioni e insieme ai tecnici comunali hanno appurato, all’interno, che non sussiste il pericolo crolli. Sono stati infine prescritti lavori di somma urgenza per mettere in sicurezza la terrazza.

Durante il sopralluogo dei Vigili del Fuoco erano presenti sia il sindaco insieme al vicesindaco ed alcuni assessori che il dirigente scolastico Draisci.

Il sollecito estivo mai ascoltato

Il più importante sollecito è quello datato 20 luglio 2018 in cui Draisci sollecita nuovamente degli interventi di manutenzione che non sono stati fatti e che sono urgenti e necessari. L’oggetto del sollecito al Comune è “interventi di ripristino prima dell’avvio dell’anno scolastico 2018-2019”.

“Dando seguito a quanto concordato verbalmente in data 17/7/2018, di seguito si indicano gli interventi di manutenzione urgente di cui si chiede la realizzazione prima dell’avvio dell’ormai imminente a.s. 2018-2019:

Plesso Pascoli:

o messa in sicurezza dei cornicioni pericolanti

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o sistemazione delle chiavi delle porte di ingresso o sblocco completo dei cancelletti

 plesso De Sanctis:

o riparazione del cancello elettrico del passo carrabile o messa in sicurezza dei cornicioni pericolanti

o disegno delle strisce nel parcheggio interno del plesso o ripristino della funzionalità dell’ascensore

o riparazione delle mattonelle rotte nel corridoio di piano terra nei pressi dell’ingresso

o sistemazione della pavimentazione esterna; almeno intervento di sistemazione dei punti critici

o potatura delle siepi

o sistemazione della porta bianca di ingresso del plesso Plesso Rodari:

o bonifica dell’umidità

o pulizia a fondo dei locali e smaltimento di molto materiale vecchio

o ripristino funzionalità del telefono

o decreto di assegnazione plesso con consegna della documentazione disponibile in materia di

sicurezza

Plesso Manzoni:

o bonifica dell’umidità

 Realizzazione URGENTE delle seguenti convenzioni:

o utilizzo della palestra del plesso De Sanctis o utilizzo della palestrina del plesso Pascoli o utilizzo del teatro del plesso Pascoli

o utilizzo di ambienti di piano terra del plesso De Sanctis come centro cottura

o utilizzo di ambienti di piano terra del plesso De Sanctis come sede della banda

L’ultima richiesta d’intervento in ordine temporale firmata da Draisci riguarda la richiesta d’intervento su una porta rotta da cui si accede alla parte posteriore dell’edificio De Sanctis: “Come chiaramente mostrato dalle foto – si legge nella nota che il preside ha inviato il 30 ottobre scorso al

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sindaco di Genzano Daniele Lorenzon – che si allegano alla presente richiesta, la porta che accede al cortile posteriore dell’edificio e che costituisce via di fuga (oltre che di accesso del personale dall’area utilizzata come parcheggio) in data 29/10/2018 si è rotta per un’improvvisa folata di vento.

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In materia di porte di salvataggio – prosegue la nota del dirigente scolastico – occorre segnalare che le porte di sicurezza della palestra dalle società sportive presenti in orario pomeridiane sono state maldestramente fissate con nastro adesivo a forte presa; in questo modo, rese non più o difficilmente apribili, perdono la loro funzione di via di fuga, con conseguenze facili da immaginare. Si chiede la loro riparazione. Si chiede anche di intervenire con le società sportive – che peraltro non sono state neppure presentate allo scrivente (tantomeno sono state attivate le più volte richieste e necessarie procedure di cui al DLgs n. 297/1994 arto n. 89 e 96) – perché non operino di questi interventi lesivi della sicurezza e del decoro della palestra”.

Una nota importante riguarda la richiesta al Comune, datata 17 ottobre 2018, di tutte le certificazioni con cui viene garantita l’osservanza delle norme di sicurezza degli edifici.

“In riferimento alle responsabilità, anche di natura penale,

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che gravano sugli Enti proprietari e sul Dirigente Scolastico quale datore di lavoro in materia di sicurezza, con la presente si reitera la richiesta di avere copia delle seguenti certificazioni…”. La lista è lunga ma ai primi posti c’è la richiesta del Certificato di Agibilità o nel caso in cui non fosse reperibile tale certificato, copia del Collaudo Statico della struttura. Non si può asserire dunque che il dirigente scolastico abbia sottovalutato la questione sicurezza e manutenzione degli edifici scolastici ma piuttosto è da evidenziare il fatto che ha accumulato richieste su richieste rimaste inevase da parte dell’amministrazione comunale.

La chiamata ai Vigili del Fuoco

Certo è che ieri, quando si è verificata la caduta d’intonaco nel bagno della Pascoli, si sarebbero dovuti chiamare immediatamente i Vigili del Fuoco, cosa che è stata fatta oggi a seguito delle rimostranze di una ventina di genitori (non di più) che si sono preoccupati per lo stato di sicurezza del plesso e per l’incolumità dei propri figli.

Nessun soldo dalla Città Metropolitana

La notizia ancora più preoccupante è che nel verbale del 6 novembre del Consiglio metropolitano che riguarda l’adozione del programma triennale delle opere pubbliche 2019-2021, alla voce edilizia scolastica non esiste neppure un contributo, nell’arco di tre anni, destinato a Genzano. Ci sono contributi per altri Comuni castellani ma non per Genzano. La domanda sorge spontanea. vista la acclara

Il problema è sempre lo stesso ed è nazionale: la carenza di fondi a disposizione per le scuole italiane di cui la stragrande maggioranza cade a pezzi.

I dati dell’anagrafe scolastica sono allarmanti:

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Parliamo di 40.151 edifici attivi che fanno capo agli enti locali, 22.000 di questi edifici sono stati costruiti prima del 1970. Il 59,5% delle scuole italiane non ha il certificato di prevenzione incendi; il 53,8% delle scuole italiane non ha il certificato di agibilità/abitabilità;

Genzano, il sindaco Lorenzon su scuola Pascoli: “Preso in carico il problema del cornicione”

Nemi, rifacimento del ponte:

un milione e mezzo dalla

Città Metropolitana

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NEMI (RM) – Sbloccata la situazione del ponte monumentale di Nemi. Un milione e mezzo di euro è la cifra stanziata per il 2019 dalla Città Metropolitana di Roma Capitale per rifare il cavalcavia situato sulla via Nemorense appena si esce dalla galleria, procedendo in direzione Nemi, che sostiene un tratto della strada provinciale “via dei Laghi”.

Un malessere, quello del ponte, ben visibile a occhio nudo che era stato segnalato da questo giornale due anni fa con un ampio reportage

Nemi: ferri arrugginiti e cemento sbriciolato sul cavalcavia di via Nemorense

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La strada provinciale è stata chiusa alla circolazione di auto e pedoni dallo scorso 7 settembre

L’interdizione va dal chilometro 3,500 a 4,100. Il provvedimento è stato adottato a causa del “significativo stato di degrado della sottostruttura”. La cifra rientra nel programma triennale delle opere pubbliche e servirà per rifare il viadotto 1 che ha circa 80 anni di età e che più volte ha dato segni di cedimento e che da allora non risultano interventi manutentivi. Lo stato di deterioramento del ponte ha causato danni alla circolazione perché è stata chiusa un’arteria fondamentale per l’area dei Castelli Romani.

Un grande risultato per i consiglieri metropolitani dei Castelli Romani, senza distinzioni di colori politici, i quali si sono impegnati per accelerare i tempi e dare risposte concrete ai cittadini: “Grazie a tutti i consiglieri dell’area, da Andrea Volpi a Flavio Gabbarini a Massimiliano Borelli e altri – ha detto il consigliere metropolitano Giovanni Libanori (Noi con l’Italia) – siamo riusciti a inserire il rifacimento del ponte nel programma triennale delle opere pubbliche. Personalmente farò il possibile per evitare che la burocrazia rallenti l’avvio dei lavori.

Continueremo a procedere a passo spedito”.

Amministrazioni Comunali

sotto la lente: Rocca di Papa

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Come verificare se un sindaco e la sua amministrazione rispettano le promesse fatte in campagna elettorale? Un buon metodo può essere quello di consultare il DUP (Documento Unico di Programmazione) che i Comuni devono rendere pubblico anche sul proprio sito istituzionale. Abbiamo quindi deciso di passare in rassegna questo documento per alcuni Comuni e dopo aver dato un’occhiata ad Albano Laziale, a Genzano di Roma e a Marino Laziale ci occupiamo di quello di Rocca di Papa guidato dal sindaco Emanuele Crestini, eletto a giugno del 2016 con l’appoggio di varie liste civiche.

Il DUP in questione occupa il triennio 2017-2019 ed è suddiviso in diverse missioni

La prima riguarda gli Organi Istituzionali; l’amministrazione pretende di allargare la base di fruizione garantendo delle dirette video dei Consigli Comunali che i cittadini possono trovare sulla pagina Facebook del comune e rendendo più facile l’accesso ai settori di interesse nel sito internet ufficiale.

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Se riguardo il livello di sicurezza relazionato al presidio ed al controllo delle forze dell’ordine il Comune di Rocca di Papa sembra tenere il passo, è da sottolineare la mancata attuazione della “Giornata della Trasparenza” ma ancor di più della mappa delle opere di interesse pubblico. Di fatti anche se alla voce degli obiettivi operativi si recita “terminare i cantieri aperti, molte sono ancora le zone transennate tra cui il cantiere della vecchia stazione vicino a Piazza della Funicolare ed il muro in via Frascati crollato nel dicembre 2017.

Tra le altre missioni, Crestini vuole l’istaurarsi di un assiduo dialogo con i cittadini che, a causa anche della difficoltà stessa dell’obiettivo, trova scarsa attuazione come dimostrano le critiche riportate da alcuni abitanti che parlano di orari degli uffici troppo stringenti e perenni mancate risposte al telefono o alle e-mail. Ma comunque l’amministrazione ha rispettato la promessa di realizzare l’Ufficio per le Relazioni con il Pubblico (Urp) e cercherà di migliorare la situazione.

Se al settore culturale, che comprende l’apertura di un asilo comunale, la consulta della cultura e addirittura la prima sede europea di un’Università Olistica ed una scuola di formazione per badanti come anche la costruzione di un Osservatorio per il turismo, risulta dedicato poco impegno, l’amministrazione comunale si concentra a sanare gli abusi edilizi (secondo una sentenza passata in giudicato erano 189 gli edifici da demolire che invece sono stati prelevati dal Comune) e a sconfiggere la distorta presenza delle microdiscariche. I cittadini quest’estate si sono riuniti per pulire la zona della via Sacra.

Alle raggianti proposte relative gli sviluppi sostenibili che si rifacevano all’implemento del fotovoltaico e di piccole strutture eoliche, si avvicenda la real politik che costringe Rocca di Papa a controllare con cadenza assidua la presenza del gas nocivo Radon, anche se non si è creato il paventato

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sportello comunale. Sulle colonne de L’Osservatore d’Italia abbiamo già raccontato poi il certame del sindaco Crestini contro le antenne abusive: “Lo scorso 28 settembre, l’Amministrazione Comunale ha firmato la Delibera di Giunta n.

119, nella quale è stato conferito chiaro mandato agli organi comunali di procedere all’esecuzione delle sentenze riguardanti l’abbattimento delle antenne abusive presenti sul territorio di Rocca di Papa. Un atto teso a rafforzare l’indirizzo già espresso nelle comunicazioni ufficiali del Sindaco nei mesi precedenti e nella programmazione operativa dell’Ente”.

Gianpaolo Plini

Albano Laziale, ospedale:

stop ai nuovi ricoveri. Parte

il processo di disattivazione

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ALBANO LAZIALE (RM) – In occasione dell’Assemblea dei Sindaci di martedì 30 ottobre, il Direttore Generale dell’Asl Roma 6 ha illustrato il piano di attivazione del “Nuovo Ospedale dei Castelli” e le operazioni di disattivazione dell’ospedale “San Giuseppe” di Albano Laziale.

Dal 3 novembre saranno interrotti i nuovi ricoveri presso l’ospedale di Albano Laziale

Rimarrà aperto, però, il Pronto soccorso per tutte le emergenze, escluso il trattamento dei pazienti trasportati dall’Ares 118, che saranno invece veicolati negli altri Pronto Soccorso della rete regionale dell’emergenza. Alla progressiva disattivazione dei reparti dell’ospedale San Giuseppe, farà seguito il potenziamento di posti letto aggiuntivi nella Medicina e nella Ortopedia di Frascati, nella Cardiologia di Frascati e Velletri e nella Chirurgia generale di Velletri, trasferendo temporaneamente da Albano Laziale anche le risorse umane necessarie. Nel presidio di Albano Laziale saranno

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comunque collocati H24 per tutto il tempo necessario mezzi di soccorso medicalizzati.

Il Sindaco Nicola Marini ha commentato: “Inizia il percorso che porterà alla completa attivazione del Nuovo Ospedale dei Castelli che ci auguriamo porti una migliore risposta sanitaria per i cittadini. Un iter che deve andare di pari passo ad una corretta distribuzione dei presidi sanitari sul territorio, che passi attraverso il coinvolgimento dei medici e dei pediatri di base ed il pieno utilizzo dell’ampia struttura dell’ospedale “San Giuseppe” di proprietà dell’Asl Roma 6, con il potenziamento dei servizi di Medicina Territoriale e del Distretto Sanitario.”

Lo scorso 31 ottobre, nel corso della della Conferenza dei Sindaci sulla Sanità, convocata dal Presidente Adriano Zuccalà, Sindaco di Pomezia, è stato votato favorevolmente il documento relativo agli obiettivi raggiunti dal Direttore generale della Asl Roma 6, Narciso Mostarda, nei primi 18 mesi del suo mandato. La discussione è stata molto costruttiva e sono state condivise priorità, azioni e strategie da mettere in campo sul territorio, per continuare a migliorare la qualità dell’offerta sanitaria. Tante le sollecitazioni e s p r e s s e d a i n u m e r o s i s i n d a c i p r e s e n t i e r a c c o l t e positivamente da parte del direttore generale, che afferma:

“Questo primo incontro si è svolto in un clima di grande collaborazione. Abbiamo creato le premesse per un patto territoriale per la salute”.

La Conferenza dei Sindaci è stata anche l’occasione per ufficializzare il piano di attivazione del nuovo ospedale dei Castelli. Il direttore generale, dopo aver ringraziato i sindaci che si sono avvicendati e i manager che lo hanno preceduto, ha presentato il documento tecnico che da il via alle complesse operazioni di disattivazione dei due ospedali di Albano e Genzano e di attivazione del nuovo ospedale dei

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Castelli: “L’ospedale dei Castelli è una delle più importanti opere pubbliche in Sanità realizzate negli ultimi anni nel Lazio. Siamo quasi in dirittura d’arrivo. Dal 3 novembre saranno interrotti i nuovi ricoveri presso l’ospedale di Albano. Rimarrà aperto, però, il Pronto soccorso per tutte le emergenze, escluso il trattamento dei pazienti trasportati dall’Ares 118, che saranno invece veicolati negli altri Pronto soccorso della rete regionale dell’emergenza”.

“Alla progressiva disattivazione dei reparti dell’ospedale di Albano, farà seguito il potenziamento di posti letto aggiuntivi nella Medicina e nella Ortopedia di Frascati, nella Cardiologia di Frascati e Velletri e nella Chirurgia generale di Velletri, trasferendo temporaneamente da Albano anche le risorse umane necessarie. Per quanto riguarda invece l’ospedale di Genzano, il blocco dei ricoveri inizierà dal 14 novembre e contestualmente saranno potenziati i posti letto e le risorse umane presso la Pediatria e la Ginecologia di Velletri. In tutti e due i presidi di Albano e Genzano saranno comunque collocati H24 per tutto il tempo necessario mezzi di soccorso medicalizzati”, prosegue il direttore generale.

Mostarda si è poi soffermato sul riuso di quella parte di arredi, attrezzaggio e apparecchiature elettromedicali presenti nei due ospedali e in perfette condizioni:

“Riutilizzeremo una parte importante di capitale pubblico acquistato anche molto recentemente nei due ospedali, che equivale al valore di circa 5 milioni di euro”.

Riferimenti

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