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Forza elastica

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Academic year: 2021

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Testo completo

(1)

Forza elastica

• Forza che origina dalla deformazione dei corpi. Molti corpi si comportano in modo elastico per piccole deformazioni rispetto all’equilibrio.

• E’ una forza variabile, il cui modulo

`e proporzionale allo spostamento rispetto alla posizione a riposo

• Legge di Hooke: F (x) = −kx

x `e l’allungamento o compressione della molla rispetto alla lunghezza di equilibrio, k `e detta costante della molla e si misura in N/m.

(2)

Moto armonico

Se tendiamo o comprimiamo una molla con una massa a un estremo e poi la lasciamo andare, la massa osciller`a avanti e indietro (trascuriamo gli attriti). Questa oscillazione `e chiamata moto armonico (semplice).

Ad ogni istante, lungo x: F = ma ma F = −kx da cui

ma = md2x

dt2 = −kx ovvero

d2x(t)

dt2 = − k

mx(t) = −ω2x(t) dove si `e introdotto ω2 = k

m , ovvero ω =

r k

m (frequenza angolare).

(3)

Dinamica del moto armonico

La soluzione generale dell’equazione del moto armonico, d2x(t)

dt2 = −ω2x(t), `e x(t) = A cos(ωt + φ) da cui

v(t) = dx(t)

dt = −Aω sin(ωt + φ), a(t) = d2x(t)

dt2 = −Aω2 cos(ωt + φ) = −ω2x(t) Periodo dell’oscillazione: T = 2π/ω

Frequenza dell’oscillazione: f = ω/2π.

Ampiezza massima dell’oscillazione: |xmax| = A. Velocit`a massima:

|vmax| = ωA. Accelerazione massima: |amax| = ω2A = ω2|xmax|.

La fase φ e l’ampiezza A sono determinate dalle condizioni iniziali.

Da notare che ω non dipende dall’ampiezza delle oscillazioni!

(4)

Moto armonico sotto forza costante

Cosa succede in presenza di forza elastica e di una forza costante?

Esempio: molla verticale con massa attaccata, in posizione y1(t).

La condizione di equilibrio ci d`a −ky0 − P = 0 (P = mg `e la forza peso) ovvero la massa scende a quota y0 = −P/k. L’equazione del moto:

md2y1(t)

dt2 = −ky1(t) − P

con un cambio di variabile y1 = y2 − y0 ritorna identica a quella del moto armonico semplice. Il centro delle oscillazioni `e solo traslato di −P/k.

Vale per ogni forza costante.

(5)

Esercizio: forze elastiche

Nel sistema in figura, α = 45, k = 20 N/m, m = 1 kg e M = 1.2 kg. In assenza di attriti, trascurando la massa della fune inestensibile e la massa e la lunghezza a riposo della molla, si determini:

• l’allungamento della molla per il quale il sistema `e in condizioni di equilibrio.

All’istante t = 0, quando la massa M si trova in x0 = 0 con v0 = 0, il sistema viene lasciato libero di oscillare. Determinare:

• l’equazione del moto per M ;

• la soluzione completa per x(t);

• il periodo dell’oscillazione intorno alla posizione di equilibrio;

• la tensione della fune.

(6)

Forze in sistemi di riferimento non inerziali

Se il sistema di riferimento SM (non inerziale) `e in moto rettilineo, con accelerazione ~at, rispetto al sistema di riferimento (inerziale) SL:

~a = ~a0 + ~at

Se il moto relativo `e di rotazione con velocit`a angolare ~ω:

~a = ~a0 − ω2~r + 2~ω × ~v0

Nel sistema inerziale, vale la legge di Newton m~a = ~F .

Nel sistema non inerziale, come si applica la legge di Newton?

(7)

Forze apparenti

Nel sistema SM possiamo scrivere: m~a0 = ~F − ~Ft0 + ~Fc0 , dove ~Ft0 e F~c0 sono forze apparenti. In particolare,

• per moto relativo rettilineo , ~Ft0 = m~at, dove ~at `e l’accelerazione di SM rispetto a SL

• Per moto relativo rotatorio, ~Ft0 = ω2~r `e nota come forza centrifuga, F~c0 = −2~ω × ~v0 `e nota come forza di Coriolis

Anche in un sistema non inerziale vale la legge di Newton, ma oltre alle forze “fisiche”, derivanti da interazioni fra particelle (qui indicate da ~F ) si debbono considerare forze “apparenti” (qui indicate da ~Ft0 e ~Fc0) che derivano dalla non-inerzialit`a del sistema di riferimento.

(8)

Esercizio: forze apparenti

Un cono di altezza H = 30 cm e raggio di base R = 10.0 cm `e disposto verticalmente con il vertice in basso e ruota a velocit`a angolare ω0 intorno al suo asse (vedi figura). Sulla sua superficie interna `e poggiato un corpo puntiforme che ruota insieme al cono. Il corpo `e a una quota h = 15 cm al di sopra del vertice del cono ed `e in equilibrio statico rispetto ad esso. Determinare:

• la velocit`a angolare ω0 del cono, supponendo che la sua superficie non presenti attrito;

• entro quali limiti pu`o essere variata la velocit`a angolare del cono mantenendo il corpo in equilibrio alla quota h, nel caso in cui la superficie del cono presenti attrito con coefficiente di attrito statico µs = 0.2.

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