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L’intervento è una sostanziale riqualificazione urbanistica e archi- tettonica dell’intero lotto, mantenendo dove possibile gli edifici esistenti e potenziando la viabilità ad oggi insufficiente o assente.

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Abstract

La presente tesi nasce con la volontà di riqualificare l’area del Polo delle Tagliate di Lucca. Quest’area è situata nella zona nord-ovest della città, adiacente alle mura cittadine, che racchiudono il cen- tro storico.

L’intervento è una sostanziale riqualificazione urbanistica e archi- tettonica dell’intero lotto, mantenendo dove possibile gli edifici esistenti e potenziando la viabilità ad oggi insufficiente o assente.

L’intervento si è concentrato principalmente sulla costruzione di una nuova Arena Multifunzionale, progettata in un’area ad oggi dismessa e da poco lasciata libera dalla Croce Rossa Italiana, che aveva usufruito dell’area come sua sede temporanea.

La nuova Arena va a rispondere a tutte le richieste di un luogo polivalente culturale, dove poter svolgere sport ad alto livello, ma anche poter assistere ad un concerto o ad uno spettacolo in un ambiente performante.

Nella progettazione si è dato molto spazio alla parte compositiva e architettonica, ma parallelamente si è tenuto conto dell’aspetto strutturale, non poco rilevante in una struttura di questo genere.

Dell’intero edificio viene infatti eseguito un predimensionamento generale, garantendo così di definirne le grandezze geometriche in modo più dettagliato.

La progettazione e il dimensionamento hanno riguardato in par-

ticolare la copertura, dove si richiedevano delle grandi luci per

non ostacolare la vista all’interno, ma allo stesso tempo essa do-

veva essere molto leggera e sorreggersi a fronte di grossi sbalzi

laterali, con solo un numero limitato di appoggi.

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Il Polo presentava delle carenze in numeri di posti di parcheggio e nella viabilità interna. Andando a costruire un edificio che possa richiamare molte persone al suo interno, si è dovuto riprogettare in totalità le aree adibite a parcheggio e potenziarle dove fosse possibile, sfruttando le aree non sfruttate all’interno del lotto.

Anche la viabilità è stata riqualificata e ampliata, introducendo una strada a senso unico di collegamento tra i due principali par- cheggi già presenti, senza creare un maggiore flusso automobili- stico nelle arterie principali, già molto sollecitate.

Fig.1 – Ortofoto con area in evidenza

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Introduzione

Negli ultimi anni Lucca è diventata una vera e propria città fatta di eventi. Il “Lucca Comics&Games” e il “Summer Festival” sono ormai dei capisaldi turistici della città.

Il primo riesce ogni anno, nel periodo invernale a cavallo tra Ot- tobre e Novembre, a far fluire in città migliaia di persone in soli 5 giorni; per fare un esempio nel 2019 sono stati venduti 270 000 biglietti, ma le persone presenti in città saranno state molte di più.

Il secondo è da ormai più di un quarto di secolo il festival della musica a Lucca, ed essendo svolto all’interno della cerchia mura- ria, e solo negli ultimi anni si è spostato nel prato adiacente alle mura per alcuni concerti di punta, rappresenta anche questo un evento importante e unico del suo genere.

D’altronde la città è la patria di un compositore per eccellenza come Giacomo Puccini, che ogni anno attira molti turisti, impa- zienti di vedere la sua città natale.

Una forte storia sportiva è radicata nella città dall’arborato cer- chio, infatti è risaputa la voglia dei lucchesi di allenarsi e di prati- care sport, anche ad alti livelli.

La città pur non eccellendo in tutti gli sport, milita da sempre in campionati di tutto rispetto in molte discipline, come il calcio, la pallacanestro, la pallavolo, il nuoto, ecc...

Negli anni purtroppo però, nonostante la forte richiesta sportiva cittadina, non vi sono stati molti investimenti in ambito sportivo da parte degli enti pubblici e gli impianti presenti senza un’ade- guata manutenzione ed un ammodernamento continuo sono diventati piano piano sempre più obsoleti.

Questi sono i motivi che mi hanno spinto a considerare come

argomento di tesi la progettazione di una nuova Arena

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Multifunzionale, e quindi alla riqualificazione di un’area già adi- bita a polo sportivo ma sfruttata non al pieno delle sue possibilità.

Nelle pagine che seguono verranno esposte le varie fasi di pro- gettazione, andando ad analizzare il territorio per avere un qua- dro completo dei bisogni primari della struttura, verrà esposta la fase creativa e compositiva che ha portato alla forma architetto- nica e funzionale finale, e verrà spiegato in modo dettagliato il predimensionamento fatto per definire in maniera precisa la geo- metria strutturale della nuova Arena.

Fig.2 – Foto area dismessa Croce Rossa

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Inquadramento

Il Polo delle Tagliate è un’area molto estesa e si pone tra le mura della città e il fiume Serchio, nella parte a nord della città. La zona come si può vedere dalla cartina sottostante, è dalla parte oppo- sta delle principali porte di accesso alla città come la stazione e l’autostrada, ma grazie ad un anello intorno alla città, si riesce a raggiungerla in pochissimo tempo. Particolare attenzione va po- sta alla vicinanza dell’area al centro storico, garantendo così un accesso ciclo-pedonale facilitato attraversando la città.

Fig.3 – Ortofoto con evidenza accessi alla città

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L’area evidenziata in cartina si estende per una superficie di 170000 m

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e al suo interno trovano attualmente collocazione Il Campo Coni di atletica, il Palazzetto dello Sport, alcune abitazioni e alcuni esercizi commerciali. La parte restante è a servizio par- cheggio o è un’area dismessa.

Nel dettaglio vediamo che la superficie attualmente dedicata al parcheggio di autovetture è di 30000 m

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circa. Ma è facile notare come i parcheggi siano mal tenuti, poco curati e sfruttati

Fig.4 – Parcheggio dismesso del cimitero

Il Palazzetto dello Sport di Lucca è la struttura sportiva coperta più importante della città. Dispone di un ampio parterre per sport come pallacanestro, pallavolo, ecc e di una piscina coperta.

La costruzione, risale a i primi anni ‘80, e ad oggi presenta non poche problematiche sotto molti punti di vista.

Da poco è stata ristrutturata l’area piscina ed è stato posto un

parquet di ultima generazione. Attualmente la struttura viene uti-

lizzata con agibilità ridotta, circa massimo 1800 posti, avendo bi-

sogno di lavori di adeguamento per arrivare alla sua massima

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capacità. All’esterno sono presenti visibili deterioramenti del ce- mento armato, con cui la struttura è stata progettata. All’interno sono presenti anche molte aree dedicate ad altri sport come danza, pingpong, palestra e altro, che purtroppo venivano svolte in aree che risultano attualmente in gran parte inagibili.

Al vaglio è presente un investimento comunale e provinciale nei prossimi 5 anni, per l’adeguamento sismico e per i lavori di straor- dinaria amministrazione, come il risanamento del cemento ar- mato usurato, il rifacimento del controsoffitto e delle murature che presentano infiltrazioni d’acqua.

Fig.5 – Palazzetto dello Sport all’esterno, Parquet e Piscina all’interno

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Da sempre Lucca è sinonimo di Musica. La storia ci ricorda che la città è stata la patria del compositore per eccellenza Giacomo Puccini, considerato da tutti uno dei maggiori e più significativi operisti della storia musicale. Nacque a Lucca nel 1858 e com- pose moltissime opere durante la sua vita. Le più famose sono: La Boheme, Tosca, Madama Butterfly e la Turadot. Ogni anno sono moltissimi i turisti che vengono a Lucca attirati dalla storia del compositore e per ascoltare le sue opere nel suggestivo teatro all’aperto nella vicina Torre del Lago Puccini. Le opere Teatrali e i piccoli spettacoli vengono svolti tutti all’interno del teatro citta- dino ubicato in centro storico, il Teatro del Giglio. Con un calen- dario molto fitto, il teatro propone intrattenimento di ogni genere e per ogni età, richiamando ogni anno tantissime persone.

Fig.6 – Foto durante il Summer Festival, Il teatro del Giglio, Statua di Puccini in Piazza Puccini

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E’ da poco passata la venticinquesima ricorrenza per il Summer Festival, un festival della musica, che negli ultimi anni è cresciuto esponenzialmente e con moltissime date di concerti ed eventi.

Con un’ampia gamma musicale di ogni genere, si rivolge a qual- siasi fascia di età e viene svolto nella piazza più grande del centro, Piazza Napoleone. Negli ultimi anni, solo per alcuni concerti, la location si è spostata sotto gli spalti delle mura, nel Campo An- derson-Balilla, garantendo un suggestivo e unico scenario.

In un’analisi sulla presenza di Impianti Sportivi all’interno dell’Italia, emerge lo stato critico in cui un paese come il nostro si ritrova dopo anni di pochi investimenti.

Nella mappa si evidenzia la poca capillarità delle Strutture capaci di ospitare più di 5000 posti sul no- stro territorio, con forte carenza nel Sud Italia. La regione Toscana, in- sieme all’Emilia Romagna, rappre- senta la situazione più rosea, con 4 impianti Sportivi con grossa ca- pienza all’attivo.

La delibera n. 293 del 2017, fatta dalla F.I.P. (Federazione Italiana Pal- lacanestro), esprimeva la decisione

che, a partire dalla stagione sportiva 2018/19, tutte le società di

serie A di Basket, dovevano disputare tutto il campionato e gli

eventuali Playoff, in Impianti di Gioco con capienza minima di

5000 posti a sedere; alla fine cosa non possibile purtroppo. Se

parliamo poi di Campionato Europeo di Basket, la richiesta sale a

10000 posti a sedere per le società partecipanti. Andando ad

analizzare le tipologie di Strutture, vediamo che i nostri Impianti

Sportivi sono molto datati, in media 35 anni, e con molte proble-

matiche. All’interno dell’UE, deteniamo il record di anzianità.

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Analisi Urbanistica

Analizzando il Polo dal punto di vista urbanistico, si è fatto fede al Regolamento Urbanistico in vigore del 1995, revisionato e variato nel 2012. Secondo le carte, tutta l’area rientra all’interno del Parco Fluviale e il circondario è tutto al servizio del parco stesso.

Si mette in evidenza una zona destinata al parcheggio per il parco, tra cui troviamo anche la zona dove sorgerà la nostra arena. Questa e i parcheggi laterali ad essa rientrano all’interno di una linea rossa rappresentante il limite di variante.

Per quello che riguarda il Vincolo Paesaggistico, l’area si trova all’interno del vincolo redatto nel 1957.

Nonostante la vicinanza al fiume Serchio non è presente un Vin- colo Idrologico, grazie al grande argine che si contrappone a nord, tra il polo e il fiume stesso.

Da analizzare bene è il Piano Strutturale, dove notiamo subito che il nostro lotto rientra in quelli catalogati come Poli Specializzati e in contemporanea è evidenziato come Tessuto delle Insule spe- cializzate. Con un asterisco di colore azzurro si evidenzia invece che il parcheggio già presente deve servire in parte per posti auto in visita della città.

Inoltre a Lucca in anteprima con altre tre città italiane, si sta creando un Nuovo Piano Strutturale: il Piano Operativo.

Seguirà le linee del Piano Territoriale di coordinamento della Pro- vincia di Lucca (PTC) e del Piano d’indirizzo territoriale (PIT e PPR).

Si andrà così a semplificare la strategia complessa dei piani sopra citati e si cercherà di risolvere due problemi principali:

- Comune formato dal centro storico e altri 65 Frazioni

- Urbanistica policentrica e reticolare

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Il PO si caratterizza dall’essere descrittivo, un atto partecipato, un piano con occhio allo sviluppo sostenibile e in costante pianifica- zione. Inoltre è molto flessibile e vuole portare all’applicazione dei piani strategici.

Proprio in questo Piano Operativo si rivedono tutti i presupposti

che hanno portato all’ideazione del progetto di una Nuova

Arena Multifunzionale, garantendo così un riuso degli spazi,

creando mobilità-accessi-parcheggi e focalizzando nella riqualifi-

cazione degli spazi pubblici, il tema ambientale.

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Stato di fatto

L’area si presenta attualmente in forte degrado, tranne che per alcune eccezioni. Avendo una superficie molto ampia di 170000 m

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, l’intero Polo delle Tagliate rappresenta una delle superfici maggiori destinate a uso ludico-sportivo e a parcheggio.

Fig.7 – Ortofoto con evidenza Stato attuale divisione zone

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Nella mappa vediamo l’intera area, divisa per microaree con de- stinazioni molteplici.

Partendo da Est, è presente un grande piazzale sterrato ed è da poco tempo la creazione di strade asfaltate all’interno di questa area, attrezzandola anche con attacchi luce e acqua. Questa su- perficie, di 28000 m

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, è lasciata come parcheggio gratuito du- rante quasi tutto l’anno, garantendo così un punto di stazione limitrofo alla città che ne garantisce facilmente la visita. Solo du- rante la manifestazione del “Settembre Lucchese”, svolta proprio nel mese citato, che il piazzale Don Baroni diventa il luogo per- fetto per un Luna Park itinerante.

Proseguendo verso ovest incontriamo la prima area parcheggio attrezzata, con posti individuati sull’asfalto. Insieme al parcheggio ad uso del Palazzetto dello Sport, del Campo Sportivo Moreno Martini, e del Cimitero; l’intera superficie attualmente adibita a so- sta di auto e Pullman è di 21500 mq. Tutta questa area presenta però delle problematiche. Le più evidenti sono:

- Asfalto dismesso

- Mancanza parcheggi disabili

- Mancanza aree dedicate veicoli elettrici - Poca manutenzione ad alberi spartitraffico - Verde pubblico assente

- Assente viabilità interna

Fig.8 – Foto Parcheggio non asfaltato Cimitero

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Fig.9 – Foto Parcheggio dietro il Palazzetto dello Sport

Nel centro del Polo trovano la loro posizione il Palazzetto dello Sport di Lucca, costruito negli anni ’80, e il Campo Sportivo “Coni”

Moreno Martini degli stessi anni. Questi due impianti sportivi sono l’eccellenza attuale nella Provincia di Lucca, insieme allo Sta- dio Porta Elisa. Come nel resto d’Italia, si presentano come strut- ture ormai datate e non all’avanguardia per le esigenze di oggi.

Abbiamo tralasciato volutamente, nell’evidenziare le microaree,

l’area situata nella parte nord di superficie pari a13000 m

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. Sede

della Croce Rossa Italiana per molti anni, poi trasferitasi nel 2019

nel quartiere di San Filippo, ancora oggi risulta lei l’occupante

dell’intera superficie. Usata solo negli anni 2018 e 2019 dall’asso-

ciazione come ricovero per migranti, si presenta attualmente in

stato di forte degrado. Tolto il tendone che faceva da copertura

alla vecchia struttura, l’area è usata come rimessa all’aperto o par-

cheggio, in attesa di essere smantellata e liberata.

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Fig.10 – Ortofoto con evidenza area progettazione Arena

Dopo un’attenta analisi dello stato di fatto, si evidenziano forti criticità. Proprio quest’area analizzata per ultima, sarà il fulcro della nostra progettazione.

Per chiarirsi bene le idee, e capire sotto tutti i punti di vista le stra- tegie di progettazione più idonee per riqualificare un’area così vasta, mi sono avvalso di un’Analisi SWOT.

Questo strumento di pianificazione strategica, va a valutare i

Punti di forza, le Debolezze, le Opportunità e le Minacce presenti

nel nostro progetto.

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S – Punti di Forza Riqualificazione Area Creazione Parcheggi Valorizzazione dello Sport Creazione Spazio Culturale Impianto all’avanguardia Spazio Verde

Promozione del territorio Recupero Area

W – Punti di Debolezza Area Dismessa

Carenza Impianti Sportivi

Numero Parcheggi attuale insufficiente Punti di accesso alla Città lontani

Palazzetto attuale capienza ridotta Sponda del Fiume vicina

O Opportunità

Recupero Spazi Dismessi

Fondi reperibili con Bandi Regionali Crescita Turismo

Valorizzazione del Lucca Summer Festival Aumento Impianti sportivi

Crescita Settore Economico

Incremento Praticanti Sportivi

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T – Minacce

Progetto Ambizioso e Costoso Reperibilità di Fondi

Manutenzione Aree create

Amministrazione poco propensa Rischio Impatto Ambientale

Posizione troppo vicina alla città

Questa analisi porta così all’idea di progettare in questa area, un nuovo ambiente culturale, un luogo dove lo sport corra in sim- biosi con la musica e l’arte. L’edificio che può racchiudere tutto questo è un’Arena Multifunzionale da 5000 posti seduti.

Un edificio del genere porterebbe alla riqualificazione l’intero polo, con attenzione alla riprogettazione di aree parcheggi ade- guate, ampliandole se necessario, e di una struttura modellabile a seconda dell’evento o del tipo di sport che si richiede in quel momento.

Una struttura poliedrica non presente nell’intera regione To-

scana.

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L’Arena e il concept

Parliamo di Arena Multifunzionale, quando l’Arena è pensata come uno spazio ad alta flessibilità funzionale. Le sue infrastrut- ture sono infatti pensate e progettate per garantire un rapido e efficace turnover. Questo garantisce una gestione efficiente del palinsesto degli eventi che si svolgono al suo interno, spaziando tra spettacoli, manifestazioni culturali, esibizioni, eventi sportivi al coperto e concerti di rilevanza nazionale e internazionale.

L’Arena è spesso dotata di servizi commerciali, aperti tutti i giorni della settimana, o di servizi di ristorazione, garantendone l’uso continuo pomeridiano e serale.

Dovendo progettare un edificio cosi poliedrico e con ampie fun-

zioni, mi sono documentato su strutture simili. Eccone alcuni

esempi:

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Fig.10 – Pala Alpitour, Azur Arena, Royal Arena.

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Come anticipato prima, volendo ispirarsi a grandi realtà presenti nel mondo, possiamo trovare moltissimi esempi di Arene o Palaz- zetti Polifunzionali che racchiudono l’esigenza della nostra so- cietà attuale di essere multifunzionale. I Centri Sportivi di oggi non possono avere solo una funzione, ma devono rappresentare un fulcro culturale e un ambiente creativo, l’Arena rappresenta pro- prio questo.

L’esempio emblematico italiano è rappresentato dal Pala Alpitour o Pala Isozaky, situato a Torino. Costruito per ospitare le olimpiadi di Hockey su ghiaccio di Torino nel 2006, si presenta come un grande volume in acciaio inox di 183x100 metri, progettato po- nendo attenzione al suo sviluppo interdisciplinare, con grande attenzione alla interrelazione fra architettura, struttura e impianti.

Questo impianto imponente, prevede una capienza a sedere di 12227 posti, articolati su un anello primario e 4 tribune laterali poste sui lati. Al suo interno prendono forma attività commerciali e di ristorazione.

Fig.11 – Pala Alpitour, vista aerea

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Lucca è una città italiana, situata in Toscana sulle rive del fiume Serchio. Conosciuta anche come la città delle 100 chiese, il suo centro storico si racchiude in una cinta muraria da cui spuntano le torri ancora presenti in parte all’interno della città.

Le Mura di Lucca sono il maggior esempio in Europa di mura costruite secondo i principi di fortificazione moderna che si sia conservata completamente integra. Lunga 4 Km circa è frutto dell’ultima campagna di ricostruzione voluta dei lucchesi nel 1504, terminata poi, per gravi crisi economiche, nel 1645.

La più importante torre di Lucca è la Torre Guinigi, con la carat- teristica principale ha la presenza di 4 alberi di Leccio sulla sua sommità, simbolo di rinascita. Nei primi del ‘300 era solo una delle 250 torri e campanili che affollavano l’orizzonte cittadino.

Un’architettura particolare della città, riguarda Piazza dell’Anfitea- tro, una piazza unica del suo genere, con la sua forma ellittica, fu edificata sui resti di un antico Anfiteatro Romano del II secolo, e fu quello che gli fornì la sua perfetta forma geometrica invidiata da tutti. L’architetto Lorenzo Nottolini, ne riprese l’urbanistica nell’ottocento per usufruire dello spazio come mercato cittadino, spostato poi nel 1900 fuori dalla piazza.

Proprio da questa geometria unica, mi sono ispirato per il concept

del mio progetto. Visitando la piazza non si ha la sensazione di

una forma ellittica perfetta, cosa invece evidente dall’alto come in

questa foto.

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Fig.12 – Foto drone di Piazza dell’Anfiteatro

Dal suo interno però si percepisce l’armonia dovuta al cielo ta- gliato in modo frastagliato per la diversità di altezza degli edifici che compongono la piazza.

Questi due elementi ci portano cosi al nuovo edificio. Una strut- tura di forma ellittica, con un prospetto di facciata movimentato.

Fig.13 – Piazza dell’Anfiteatro Con schizzo a mano libera

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Come spesso veniva fatto dai romani, sfruttando i pendii delle montagne per costruire i loro teatri, così anch’io ho pensato di progettare il piano di gioco al di sotto del piano di campagna, garantendo così un maggiore volume all’intera Arena.

Per la realizzazione della copertura, che doveva soddisfare l’esi- genza di grandi luci sia trasversali che longitudinali e al tempo stesso mantenere una forma ellittica esterna, ho optato per una copertura reticolare sorretta dal minor numero possibile di ele- menti e lasciata a sbalzo sul perimetro ellittico.

Questi accorgimenti progettuali mi hanno garantito di poter svi- luppare una composizione architettonica fluida e regolare, che grazie ad un anello di vetrate posto nella parte inferiore del pro- spetto, sembra che la struttura sia sospesa da terra. Nella parte superiore si è creato un richiamo alla facciata frastagliata con l’ap- plicazione di pannelli in acciaio corten modellati. I pannelli si pre- sentano forati, a richiamare i mattoni presenti nelle mura lucchesi, con una grandezza tale da sembrare un pannello omogeneo dalla lunga distanza, ma forato da vicino.

Fig.14 – Pannello di rivestimento pareti in acciaio corten

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Il pannello di rivestimento, che si presenta a fine progettazione come un elemento bullonato nella facciata, e ricopre l’intero edi- ficio per 2/3 della superficie verticale, seguendolo in ogni curva.

Con l’arrivo della notte, il progetto cambia, perché grazie all’illu- minazione interna, una fascia posta sopra l’anello vetrato infe- riore, leggermente più alta, evidenzia le forature del pannello, che portano l’occhio umano in progressione dalla vetrata posta in piena luce, alla parete scura vicino alla sommità dell’edificio.

Fig.15 – Render Involucro esterno, concept

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Riferimenti Normativi

In questo capitolo vedremo, paragrafo dopo paragrafo, che l’analisi strutturale svolta, si sviluppa in accordo con la NTC 2018

“Norma Tecnica per le Costruzioni”, contenuta dal D.M.

17.01.2018; aggiornamento della normativa del 2008.

Nel progettare gli spazi interni, seguendo le aree e le distanze mi- nime di sicurezza, mi sono affidato alle varie normative vigenti per la costruzione di impianti sportivi.

In specifico la progettazione ha seguito:

- Il D.M. del 18 Marzo 1996 che riguarda le “Norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi”, con in- tegrazioni introdotte dal D.M. del 6 Giugno 2005

- Il Decreto Legge del 24 Febbraio 2003, n.28, recante “Dispo- sizioni urgenti per contrastare i fenomeni di violenza in occa- sione di competizioni sportive

- Il D.P.R. del 1 Agosto 2011, n.15, entrato in vigore il 7 Ottobre 2011, riguardante il “Nuovo regolamento di prevenzione in- cendi” che ricomprende gli impianti sportivi al punto 65 dell’al- legato I. E’ stato qui introdotto il parametro relativo alla super- ficie lorda maggiore di 200mq per impianti al chiuso e il chia- rimento che non rientrano tra le attività soggette “le manife- stazioni temporanee” di qualsiasi genere.

Abstract Progettazione

Secondo queste norme definiamo l’Impianto Sportivo come l’in-

sieme degli spazi relativi allo svolgimento dell’attività sportiva, alla

zona spettatori, gli eventuali spazi accessori e le eventuali aree re-

lative agli spazi e servizi di supporto.

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L’area di servizio annessa all’impianto e sua pertinenza, deve es- sere recintata e si deve prevedere un sistema di controllo degli accessi a mezzo di elementi di separazione, in materiale incom- bustibile e conforme alla norma UNI 10121-2 o equivalenti. Tale area deve essere inoltre se possibile (obbligatorio per impianti con capienza superiore a 10000 persone) divisa in settori.

Per i mezzi di soccorso, deve essere previsto l’accesso vicino il più possibile al campo e devono avere una zona di sosta a loro riser- vata.

Deve essere progettato un “Percorso di smistamento” che per- metta la mobilità degli spettatori all’interno dello spazio a loro ri- servato e uno “Spazio Calmo”, cioè un luogo sicuro contiguo e comunicante con una via di esodo.

La progettazione ha riguardato inizialmente la parte esterna, mantenendo uno spazio libero di passaggio e sosta all’esterno dell’edificio, dimensionato secondo le regole di affollamento come 2 persone al m

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e assicurando che fosse in piano e libero da ostacoli permettendo così il deflusso.

Sicurezza e Visibilità

Volendo progettare la mia struttura in parte interrata, ho dovuto attenermi all’art. 4 che mi consentiva di scendere fino a 7,5m di profondità dal piano di campagna.

I posti a sedere degli spettatori devono essere chiaramente indi- viduati e numerati e devono rispondere alle norme UNI 9931 e 9939 e la capienza non deve tenere conto dei posti in piedi nei corridoi di smistamento, che devono essere tenuti liberi anche durante le manifestazioni.

Deve essere garantita a ogni spettatore la visibilità dell’evento sportivo o non, conforme alle norme UNI 9217.

Nella mia progettazione ho seguito tutte queste norme e riporto

qui sotto la visibilità studiata nel caso specifico di pendenza della

tribuna di questa Arena Multifunzionale.

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Fig.16 – Analisi visiva dello spettatore, Distanza di visibilità di uno spettatore

Prevedendo in fase di progettazione la possibilità di un dislivello

tra il campo da gioco o parterre e il primo anello, sono andato a

documentarmi nell’art.6 bis, che riguarda i “Sistemi di separazione

tra zona spettatori e zona attività sportiva”. Esso esplicita l’obbligo

di separazione tra zona spettatori e zona sportiva, tramite la rea-

lizzazione di un dislivello di altezza maggiore di 1 metro e l’instal-

lazione di un parapetto di altezza pari a metri 1,10 misurata dal

piano di imposta, conforme alle norme UNI 10121-2 di materiale

incombustibile.

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Progettazione vie di uscita

L’art. 7 prevede, per impianti al coperto con capienza maggiore di 4000 spettatori, la suddivisione in settori, di cui uno apposita- mente dedicato agli ospiti, con ingressi, vie di uscita indipendenti e separate. Ogni settore deve avere almeno due uscite, servizi e sistemi di via d’uscita indipendenti e chiaramente identificabili.

Fig.17 – Evidenza percorsi e uscite in Pianta Piano Terra

Come si vede dalla pianta, l’impianto deve essere provvisto di un

sistema organizzato di vie d’uscita, dimensionato in base alla ca-

pienza in funzione della capacità di deflusso. Inoltre la larghezza

di ogni uscita e via d’uscita deve essere non inferiore a 2 moduli

(1,20m) e la larghezza complessiva delle uscite deve essere di-

mensionata per una capacità di deflusso pari a 50 (1,20m ogni

100 persone).

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Le vie d’uscita progettate rientrano dentro tale normativa e le vie di esodo risultano minori di 30 metri, limite imposto dalla norma- tiva per costruzione con qualsiasi materiale; salgono a 40 metri se i materiali sono resistenti al fuoco.

Fig.18 – Evidenza scale in Pianta Piano Terra

Le scalinate devono avere gradini a pianta rettangolare, con al- zata e pedata costanti rispettivamente non superiori a 17 cm (al- zata) e non inferiore a 30 cm (pedata); le rampe delle scale de- vono essere rettilinee, avere non meno di tre gradini e non più di 15; i pianerottoli devono avere la stessa larghezza delle scale senza allargamenti e restringimenti. È ammesso l'uso di scale mo- bili e ascensori, ma non vanno computate nel calcolo delle vie d'uscita.

I percorsi di smistamento non possono avere larghezza inferiore

a 1,20 m e servire più di 20 posti per fila e per parte; ogni 15 file

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di gradoni deve essere realizzato un passaggio, parallelo alle file stesse, di larghezza non inferiore a 1,20 m;

Area di sicurezza e Varchi

I varchi di ingresso all’area di massima sicurezza devono essere dotati di preselettori di incanalamento tali da evitare pressioni nella fase di obliterazione del titolo di accesso con corsia di ritorno per gli spettatori non abilitati all’ingresso, nonché di tornelli “a tutta altezza” che permettono l’accesso ad una sola persona per volta, tramite lo sblocco del meccanismo di rotazione da attivarsi successivamente all’avvenuta verifica della regolarità del titolo di accesso. Inoltre le biglietterie, quando ammesse, devono essere ubicate fuori dell’area riservata.

Nel progetto l’area di sicurezza verifica abbondantemente la nor- mativa e sono previsti tre accessi principali alla zona recintata con 3 selettori ciascuno. Altri accessi per gli addetti sono possibili in modo pedonale o carrabile nella zona est. A sud-est troviamo l’ac- cesso limitato al personale e al parcheggio sotterraneo, con una capienza di 42 posti. In tale parcheggio è adibita una postazione fissa per i soccorsi, così da garantire un accesso veloce al campo e alla rampa che collega alla viabilità cittadina

Fig.19 – Evidenza Area esterna e accessi con tornelli

(59)

59

Servizi zona spettatori

I servizi igienici della zona spettatori devono essere separati per sesso e costituiti dai gabinetti e dai locali di disimpegno; ogni ga- binetto deve avere porta apribile verso l'esterno. Gli impianti con capienza maggiore di 500 spettatori, devono essere dotati di ser- vizi igienici proporzionati in ragione di un gabinetto e due orina- toi ogni 500 uomini e di due gabinetti ogni 500 donne conside- rando il rapporto uomini/donne: uno negli impianti al chiuso e due in quelli all'aperto. I servizi igienici devono essere ubicati ad una distanza massima di 50 metri dalle uscite dallo spazio riser- vato agli spettatori.

L’arena è provvista di servizi igienici differenti per sesso sia al piano terra, che al piano interrato. Si garantisce così un percorso breve per la loro fruizione e la presenza sempre di un bagno per porta- tori di Handicap.

Norme progettazione piscina

Prevedendo la progettazione modulabile della struttura, che possa anche trasformarsi in un palazzetto per partite di palla- mano o per gare di nuoto, abbiamo fatto riferimento al dimen- sionamento minimo degli spazi per piscine pubbliche. Si è pro- gettata una piscina 20x30 metri, omologata per il massimo Cam- pionato di Pallanuoto e i corridoi laterali alla vasca sono conformi al minimo di 1,50 metri.

Spogliatoi e altri servizi

Secondo l’art.11 gli spogliatoi devono avere accessi separati dagli

spettatori durante le manifestazioni ed i relativi percorsi di colle-

gamento con la zona esterna e con lo spazio di attività sportiva

devono essere delimitati e separati dal pubblico.

(60)

60

Nell’Arena sono garantiti 6 spogliatoi con accesso riservato e pos- sibilità di divisione per causa di sicurezza dell’area spogliatoio da- gli spettatori.

Si trova anche l’obbligo di presenza di una stanza di controllo te-

lecamere e di controllo accessi.

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61 61

(62)

62

(63)

63

Predimensionamento

Lo studio dell’analisi dei carichi gravanti sulla copertura della co- struzione progettata è un requisito minimo e necessario per una buona progettazione.

Nei prossimi paragrafi verranno definiti i carichi statici agenti sul solaio, mostrandone la determinazione tramite la semplice somma degli strati dei materiali che compongono il pacchetto copertura e la considerazione di un carico variabile (Q

k

).

Verranno poi effettuate le combinazioni di carico opportune, così da arrivare al predimensionamento degli elementi che andranno a comporre la struttura reticolare vera e propria. Si garantisce così la fattibilità del progetto e le sue dimensioni geometriche effettive.

Nei capitoli precedenti, è stata esposta la progettazione e la com- posizione, ora qui, si va a spiegare il procedimento di predimen- sionamento della struttura. Lo si fa proprio cercando di andare a rispondere alle richieste giunte dal concept e dai limiti normativi.

- Visibilità sul campo da gioco - Struttura sospesa

- Spazi molto ampi

- Forti aggetti di 15 metri

- Luce massima tra appoggi: 63 metri - Luce minima tra appoggi: 36 metri

- Altezza struttura dal piano di campagna: 11,26 metri

(64)

64

Tipologia Costruttiva

Alla luce dei vincoli sopra esposti e descritti è stato necessario, in prima analisi, scegliere il sistema costruttivo che meglio risponde alle esigenze.

Si è escluso a priori l’utilizzo di una struttura in calcestruzzo armato gettato direttamente in opera o prefabbricato, le enormi luci da progettare potrebbero generare spessori strutturali troppo ele- vati, con conseguente prevalenza del peso proprio strutturale ri- spetto ai carichi irrisori portati.

La prefabbricazione in stabilimento era sicuramente la via più fa- cilmente percorribile, soprattutto per quanto riguarda l’abbatti- mento dei tempi di realizzazione e per la qualità degli elementi realizzati (tolleranze ridotte al minimo), ma anche qui non era quello che cercavo architettonicamente parlando.

La particolare conformazione dello spazio da coprire (ellisse) e le luci ampie che la visibilità richiesta genera, indirizzano maggior- mente su una struttura realizzata da elementi metallici, l’unica ti- pologia ancora rimasta e la più idonea.

La scelta di una struttura in elementi metallici ha alcuni vantaggi:

- possibilità di realizzare strutture reticolari, che consentono un notevole alleggerimento del peso

complessivo del manufatto;

- possibilità di progettare un sistema “ordito” in entrambe le dire- zioni con comportamento a piastra, che consente di snellire le sezioni utilizzate, di ridurre le deformazioni in esercizio e di per- mettere una più agevole copertura degli spazi;

- facilità di trasporto sul luogo di costruzione, grazie al montaggio

da realizzare a piè d’opera.

(65)

65

- globale rapidità di montaggio superiore, ad esclusione di una eventuale cappa in calcestruzzo armato per la realizzazione del piano di calpestio, da realizzarsi in ogni caso anche per elementi prefabbricati in conglomerato cementizio.

L’opera verrà quindi progettata e realizzata con elementi metallici orditi in entrambe le direzioni; soluzione che ben si applica alla richiesta di luci importanti.

L’aspetto negativo di una soluzione di questo genere però risiede nella realizzazione dei nodi di collegamento, infatti il funziona- mento di una struttura reticolare dipende dalla bontà delle con- nessioni, che devono essere realizzate esattamente come sono state ipotizzate durante la fase di progettazione.

Schemi strutturali

Individuato il sistema costruttivo più indicato per la copertura dell’Arena, è necessario valutare le possibili configurazioni struttu- rali che possono essere utilizzate. Teoricamente esse sono infinite, perché infiniti sono i modi in cui possono essere assemblati i profili di una trave reticolare; tuttavia ci sono schemi ricorrenti da cui abbiamo potuto prendere la forma.

I più usati in questo ambito sono strutture spaziali con ripetizione di elementi singoli semplici:

- Maglia Quadrata

(66)

66

- Maglia Piramidale

La ripetizione di queste forme elementari, consente di rispondere al meglio a tutte le esigenze strutturali richieste, perché la proget- tazione partirà da forme già ottimizzate per lo spazio e non dall’unione di schemi nati essenzialmente per funzionare al me- glio nel piano.

Qui notiamo che nonostante sia possibile utilizzare anche forme quadrangolari (come sopra), la struttura funziona purché ci siano altrettante strutture triangolari di supporto che garantiscano la stabilità per forma, senza dover ricorrere a montanti o ad ele- menti di controvento di piano.

Una struttura piramidale invece risponde subito a tutte queste esi- genze perché è costituita dall’unione di triangoli che creano sì una base quadrangolare (potenziale causa di labilità) con però un unico vertice nella parte superiore; soluzione quindi perfetta- mente stabile nello spazio.

La ripetizione di queste cellule elementari consente di coprire l’area, progettando in termini di singole unità perfettamente sta- bili, solamente da collegare le une alle altre per garantire la non labilità globale.

Dal momento che la base rettangolare (o quadrata) è perfetta

come piano di posa per la soletta, le piramidi sono sempre ruo-

tate di 180° attorno all’asse X in modo da avere l’unico vertice

rivolto verso il basso. Questa soluzione inoltre consente di ridurre

(67)

67

le dimensioni degli sbalzi che inevitabilmente andranno a crearsi vicino al perimetro dell’ellisse.

Fig.20 – Esempio di travatura reticolare a maglia tetraedrica e quadrata

(68)

68

Altro aspetto da prendere in considerazione è il passo degli ele- menti. Non potendo usare un programma di calcolo parame- trico, ho scelto di andare per tentativi, disegnando sul pro- gramma di calcolo SAP2000 la mia copertura, sia a maglia qua- drata, sia a maglia piramidale. Per entrambe le tipologie ho dise- gnato tre modelli con elementi di tre diversi passi: 2 m,

2,5 m e 3m.

Le due tipologie di schemi sono state utilizzate per il confronto tra le diverse soluzioni possibili, capendo così a breve quale soluzione abbia la risposta migliore.

Calcolo Solaio di Copertura

La stratigrafia del pannello prefabbricato del solaio di copertura è stata definita in base ai requisiti funzionali che esso dovrà soste- nere. Essendo un solaio con accesso in copertura solo in caso di ispezione, i carichi saranno molto bassi e oltre al peso del solaio, abbiamo solo un carico variabile Q

k

, quantificato come 0,50 KN/m

2

, da normativa NTC 2018.

Fig.21 – Dimensioni Lamiera Grecata - HI-BOND A55/P600 – 0,8

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69

Il solaio di copertura presenta un’altezza pari a 0,14 m ed è così composto:

- Lamiera Grecata - HI-BOND A55/P600 – 0,8 - Isolante Prefabbricato - IsoCop 80mm

- Guaina Bituminosa - Mineral Reflex White

Avrà quindi i seguenti carichi al m

2

esplicitati in tabella:

Risulta così un carico complessivo pari a 0,75 KN/m

2

. Inizialmente non consideriamo il peso della struttura reticolare, non sapendo ancora quali elementi la comporranno, ma faremo l’analisi a pre- scindere.

Calcolo Carico Neve

Per il Carico Neve si fa riferimento al capitolo 3.4 della NTC2018 ed alle relative indicazioni contenute nella circolare esplicativa.

Il carico provocato dalla neve sulla copertura è valutato mediante

la seguente espressione:

(70)

70

q

s

= P

i

· q

sk

· C

e

· C

t

Considerando che il sito di progetto è situato a Lucca (LU), a 19 m sul livello del mare e presenta una copertura piana su vari livelli, avremo:

q

sk

= 1,00 KN/m

2

in quanto la provincia di Lucca è compresa nella Zona II del paragrafo 3.4.2 della NTC2018 ed essendo a

s

< 200m.

C

e

= 1

ricavato dalla tabella 3.4.I al paragrafo 3.4.3 della NTC2018.

C

t

= 1

ricavato dal paragrafo 3.4.5 della NTC2018.

P

1

= 0,8

Calcolato secondo la TAB. 3.4.II.

Fig.22 – Figura come da NTC2018

Siamo dunque in grado di determinare i carichi neve sulla copertura:

q

s1

= P

1

· q

sk

· C

e

· C

t

= 0,8 · 1 · 1 · 1 = 0,80 KN/m

2

(71)

71

Calcolo Carico Vento

Per il Carico Vento si è fatto riferimento al capitolo 3.3 della NTC2018 ed alle relative indicazioni contenute nella circolare esplicativa.

La pressione del vento è data dall’espressione:

p = q

r

· C

e

· C

p

· C

d

L’edificio che consideriamo è situato a Lucca (LU), a 19 m sul livello del mare in Toscana, quindi:

q

r

= 0,5 · U · v

r2

= 0,5 · 1,25 · 27

2

= 45,6 daN/m

2

dove U è la densità media dell’aria e v

r

è la velocità di riferimento del vento, considerando il valore medio su 10 minuti, a 10 m di altezza dal suolo su un terreno pianeggiante e omogeneo di categoria di esposizione II, calcolato secondo le indicazioni del paragrafo 3.3.2 della NTC con l’espressione:

v

r

= v

b

· c

r

= 27 · 1 = 27 m/s

avendo ricavato v

b

dal paragrafo 3.3.1. Calcolato con parametri ricavati dalla tabella 3.3.I (Zona 4) ed essendo c

a

= 1, per a

s

”D

0

:

V

b

= v

b0

· c

a

= 27 · 1 = 27 m/s

e avendo ricavato c

r

(coefficiente di ritorno) dal paragrafo 3.3.2 e assunto uguale a 1, come specificato in normativa NTC 2018.

Per i coefficienti, assumeremo:

C

e

= k

r2

· c

t

· ln(z/z

0

) · [7+c

t

· ln(z/z

0

)] = 1,85

(72)

72

dove c

t

è il coefficiente di topografia (sempre = 1) e k

r

e z

min

sono assegnati nella tabella 3.3.II, la quale rimanda alla tabella 3.3.III da cui è stata ricavata la classe di rugosità B e la categoria di esposizione IV.

C

p

Il coefficiente di pressione dipende dalla tipologia e dalla geometria della costruzione Secondo la Circolare Ministeriale 617/2009, per la valutazione della pressione esterna si assumerà:

C

pe

= 0,8 (elementi sopravento con D •ƒ

C

pe

= -0,4 (elementi sottovento) per la valutazione della pressione interna si assumerà:

C

pi

= ±0,2 (parete con aperture minore 1/3 di quella totale) Sono state analizzate tutte le possibili combinazioni e considerate le condizioni peggiori per l’edificio, ottenendo:

C

p

= 0,8 + 0,2 = 1,00 (elementi sopravento) C

p

= 0,8 - 0,2 = 0,60 (elementi sottovento)

C

d

= 1

è stato preso cautelativamente pari ad 1 come indicato nel paragrafo 3.3.9 della NTC per edifici di tipologia ricorrente.

Siamo dunque in grado di determinare la pressione e la depressione massima dovuta all’azione del vento sulla costruzione:

p

pres

= q

r

· C

e

· C

p

· C

d

= 0,84 kN/m

2

(73)

73

p

dep

= q

r

· C

e

· C

p

· C

d

= 0,51 kN/m

2

Calcolo Carico Vento Radente

Per quanto riguarda l’azione radente del vento (azione tangente per unità di superficie), questa è stata calcolata assumendo un coefficiente di attrito C

f

= 0,01 ricavato dalla Tabella C.3.3.I della Circolare Ministeriale 617/2009, per cui utilizzando la formula del paragrafo 3.3.5 delle NTC 2018:

P

f

= q

r

· C

e

· C

f

= 45,6 · 1,85 · 0,01 = 0,0084 kN/m

2

Combinazioni di Carico

L’analisi della struttura è stata condotta tramite il metodo degli stati limite. Le azioni e le combinazioni di carico sono state deter- minate mediante le indicazioni della normativa.

Nella definizione delle azioni che possono agire contemporanea- mente, i termini Q

k

i rappresentano le azioni variabili della combi- nazione, con Q

k1

azione variabile dominante e Q

k2

, Q

k3

, ecc…, le azioni variabili che possono agire contemporaneamente a quella dominante. Le azioni variabili vengono combinante con coeffi- cienti di combinazione ʗ

0j

, ʗ

1j

, ʗ

2j

, i cui valori sono forniti dalla tabella riportata sulla normativa.

Ai fini delle verifiche degli stati limite si definiscono le seguenti combinazioni delle azioni:

Combinazione fondamentale , generalmente impiegata per gli stati limite ultimi (SLU):

ɶ

G1

· G

1

+ ɶ

G2

· G

2

+ ɶ

Qk1

· Q

k1

+ ɇɶ

Qi

· ʗ

0i

Q

Ki

Combinazione caratteristica (rara), generalmente impiegata per

gli stati limite di esercizio irreversibili (SLE):

(74)

74

G

1

+ G

2

+ Q

k1

+ ɇ· ʗ0i Q

Ki

Combinazione frequente, generalmente impiegata per gli stati li- mite di esercizio reversibili (SLE):

G

1

+ G

2

+ ʗ

11

· Q

k1

+ ɇ ʗ

2i

Q

Ki

Combinazione quasi permanente , generalmente impiegata per gli effetti a lungo termine (SLE):

G

1

+ G

2

+ ɇ ʗ

2i

· Q

kj

Nelle verifiche agli stati limite ultimi si distinguono lo stato limite di equilibrio come corpo rigido (EQU), lo stato limite di resistenza della struttura compresi gli elementi di fondazione (STR) e lo stato limite di resistenza del terreno (GEO). Nel presente tema sono stati adottati come coefficienti parziali delle azioni quelli rappre- sentanti lo stato (STR).

Nel nostro progetto, sulla generica trave reticolare (sia di maglia quadrata, che piramidale), dovrò posizionare un carico verticale esattamente nei nodi della base dei tetraedri che formano la strut- tura.

Il carico che considereremo nel nodo è la combinazione fonda- mentale con il carico più sfavorevole predominante in formula (secondo i calcoli sopra citati è proprio il carico neve). Agisce per- tanto in SLU, il seguente carico al metro quadro:

ɶ

G1

· G

1

+ ɶ

G2

· G

2

+ ɶ

Qk1

· Q

k1

+ ɇɶQi · ʗ0i QKi = 1,58 KN/m

2

(75)

75

Modellazione SAP2000

Sapendo il carico al m

2

, e avendo modellato le sei tipologie di strutture ipotizzate a seconda del passo e del tipo di maglia, si possono calcolare, a seconda dell’area di influenza del carico, i carichi concentrati che andranno a posizionarsi nei nodi.

Tale calcolo porta alla conclusione che la travatura reticolare a maglia piramidale e quindi tetraedrica, riesca a distribuire meglio il carico proprio e del solaio. Inoltre il passo di 3,00 metri, ossia la lunghezza degli elementi, garantisce alla struttura dei valori in tra- zione e compressione più bassi di ogni altro modello.

Si conclude così la sperimentazione per tentativi, arrivando a cal- colarsi con il predimensionamento la geometria della travatura spaziale reticolare più idonea:

Maglia Piramidale rovesciata 3x3m (h=3m)

Ulteriori tentativi hanno portato alla prova di inserire due appoggi in mezzeria delle campate più lunghe (63 metri). Tale prova ha portato alla riduzione significativa degli sforzi dell’intera struttura.

I maggiori sforzi registrati nel modello sono:

Trazione = 930,98 KN

Compressione = 1214,98 KN

(76)

76

Fig.23 – Assonometria Struttura reticolare su SAP2000 con evidenza sforzi

L’andamento degli sforzi è esplicitato bene nei grafici seguenti:

Fig.24 – Grafico sforzi in Compressione

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Fig.25 – Grafico sforzi in Trazione

Riportiamo qui sotto le scelte dei profilati in base alla quantità di sforzo che deve assorbire l’asta. Per un fatto di semplicità di as- semblaggio e per un maggior risparmio economico, raggrup- piamo le entità degli sforzi in tre grandi tipologie a cui è assegnato il tubolare più idoneo.

Sforzi di Trazione:

Sforzi di Compressione:

(78)

78

Per la costruzione di travature di questo tipo, essenzialmente sol- lecitate solo con sforzi normali di trazione e compressione lungo l’asse dell’elemento, vengono scelti proprio degli elementi tubo- lari. Essi garantiscono simmetria, eliminando la creazione di mo- menti interni.

Fig.26 – Sistema di collegamento tretrasteel

Questo che vediamo nella foto, è un sistema di collegamento

brevettato chiamato “Tetrasteel”. Tale sistema, opta per elementi

tubolari opportunamente trattati a cataforesi, verniciati a polvere

e cotti in forno, collegati tra loro tramite nodi sferici mediante una

vite. In tal modo la struttura si presenta, una volta ultimato il mon-

taggio, come una serie di tetraedri a base quadrata.

(79)

79

Fig.27 – Esempi sistema tetrasteel

In particolare i nodi sono realizzati attraverso sfere in acciaio otte- nute mediante forgiatura e predisposte alla connessione delle va- rie aste. I nodi verranno forati e filettati in funzione dei diametri dei bulloni.

La connessione tra la sfera e l’asta è garantita da una vite a testa cilindrica inserita all’interno del tubo che si avvita nel foro predi- sposto nel nodo ruotando un dado non filettato esagonale fis- sato alla vite mediante una spina. Il dado, nelle aste compresse, garantirà il trasferimento degli sforzi tra aste e nodi sferici. I bulloni, le viti, i dadi esagonali sono dimensionati in funzione delle esi- genze strutturali e di ingombro, in relazione ai carichi ed alla geo- metria della struttura.

La superficie di contatto con l’estremità dell’asta verrà spianata con lavorazione meccanica.

Fig.27 – Sistema di ancoraggio a copertura e a pareti laterali

(80)

80

Il collegamento con il solaio e gli elementi verticali che soster- ranno le pareti perimetrali, avviene tramite appositi elementi di ancoraggio rappresentati in fig. 27 .

L’intera struttura viene assemblata in un’unica parte o in più parti in cantiere a quota zero e poi sollevata con una gru fino alla quota desiderata e lì collegata.

Fig.28 – Esempio di innalzamento con gru di struttura reticolare tridimensionale

(81)

81 81

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82

(83)

83

Il progetto

Fig.29 – Foto area progettuale

Inserirsi in un contesto già esistente ed integrato non è mai sem- plice, ma spesso è necessario quando, come in questo caso, esso ha bisogno di essere riqualificato e valorizzato.

Essendo il sito a stretto contatto con il centro storico, il ripensa-

mento dell’intero polo si fa ancora più difficile e arduo. La pre-

senza di ampi spazi inutilizzati però, ci permette lo sviluppo di

nuove idee e la possibilità di una nuova progettazione, la nostra

Arena Multifunzionale.

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Fig.30 – Area Don Baroni, nel momento del mercato cittadino

Con questo nuovo Edificio poliedrico culturale sportivo si cerca di aumentare ulteriormente il turismo nella città di Lucca, già meta di molti italiani e stranieri per la sua bellezza e particolarità, ma anche di dare uno strumento in più agli abitanti per godersi le loro realtà sportive.

Per permettere ciò, è però necessario riprogettare e ripensare l’in- tera area.

Fig.31 – Parcheggio Palazzetto 2

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Scelte le zone da lasciare allo stato di fatto attuale, la mia proget- tazione si è direzionata maggiormente nell’elaborazione grafica della nuova Arena, che sorgerà in un’area di 12000 m

2

, attual- mente dismessa, ex sede Croce Rossa. I parcheggi e la viabilità vengono ampliati e riprogettati, dando una chiave di lettura unica e semplice, per un flusso di utenza più ampio.

Fig.32 – Piazzale cimitero

Il progetto nasce dallo studio della conformazione del lotto e dal concept derivante dalla forma di Piazza dell’anfiteatro (come spie- gato nei capitoli precedenti). Nel primo caso, il risultato dell’analisi non ci crea nessun vincolo di forma, in quanto il lotto ha una forma pressoché quadrata, ma si sceglie ugualmente di ruotare leggermente l’ellisse di 45 gradi rispetto alla strada principale.

Questo ci permette di porre l’ingresso nella lunghezza maggiore

del nostro ovale e di renderla visibile e ben accessibile sia dal

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86

parcheggio del palazzetto, sia dal parcheggio delle tagliate (allo stato attuale questi parcheggi non sono collegati tra loro).

Zonizzazione

La progettazione avviene tramite un’analisi preliminare del luogo,

che ci riporta poi a un quadro generale. L’ortofoto qui sotto ci

mostra bene la divisione delle aree e quindi la zonizzazione

dell’intero lotto.

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87

I parcheggi, evidenziati con il colore azzurro nell’ortofoto, sono passati da essere 500 posti circa, da riqualificare, a quasi 1000 po- sti attrezzati. I parcheggi per le auto sono stati riprogettati con spartitraffico e viabilità interna. Non esistono più aree di parcheg- gio soleggiate, ma è stata disegnata una capillarità di alberi ad alto fusto che consentono l’ombreggiatura alle vetture parcheg- giate, aumentando il polmone verde della città.

Sono stati previsti parcheggi per disabili vicini agli ingressi e agli accessi principali. Di questa riqualificazione ne gioveranno anche impianti più datati come il Palazzetto dello sport o il Campo Coni.

Fig.33 – Palazzetto dello Sport e Campo Coni

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Le aree evidenziate con il colore blu sono state adibite a parco pubblico. Essendo un’area molto vasta, ma avendo al tempo stesso, un forte bisogno di parcheggi, si è scelto di non adibire troppa superficie a verde pubblico; piuttosto si sono valorizzate quelle aree rimanenti da varie lottizzazioni, non lasciandole in- colte, ma salvaguardandole con alberi e zone relax.

Particolare attenzione si è posta alla viabilità. Via delle tagliate, la strada principale a 2 corsie, presente nel limite sud del polo e che collega attualmente tutti i parcheggi fin qui citati, risulta a senso unico da est a ovest. Non potendo essere usata per spostarsi libe- ramente all’interno dei parcheggi, si è optato per costituire nella parte nord, dietro il lotto che occupa il Campo Coni Sportivo, una strada a senso unico. Tale nuova strada, permette il collegamento tra il parcheggio del cimitero (lasciato fino ad oggi distaccato) e il parcheggio del palazzetto, proprio in questa direzione, creando un anello di circolazione in senso orario.

Un collegamento pedonale e visivo è stato creato invece tra il

parcheggio delle tagliate e il parcheggio del palazzetto. Questa

piazza piastrellata, dove ha sede la biglietteria dell’Arena e i suoi

accessi contingentati, diventa così un luogo di scambio e di inter-

sezioni di più attività.

(89)

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L’Area occupata dalla Nuova Arena Multifunzionale e i suoi par- cheggi privati (sia quello fuori terra annesso al lotto, sia quello in- terrato), sono evidenziati rispettivamente con i colori viola e rosso.

Fig.34 – Masterplan Arena Multifunzionale

L’area esterna all’Arena, ad uso dei suoi fruitori, è stata progettata garantendo un equilibrio tra superficie pavimentata e area adi- bita a prato e ombreggiata. Nella parte Nord-Est si è voluto creare un ambiente sportivo ad uso pubblico, un campo da basket all’aperto con accesso dall’esterno o dall’interno all’occorrenza. Si accede in modo pedonale all’area esterna dell’Arena tramite 9 tornelli automatici posti nella parte sud, trovandosi subito davanti l’accesso all’edificio o se si vuole, si può circuire l’intero edificio e accedere nel settore che si preferisce.

L’area a parco è dotata di zona gioco bambini o zone di sosta,

dove poter aspettare l’inizio dell’evento in programma. Per

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straordinaria amministrazione si può accedere all’area anche tra- mite un accesso carrabile, che serve anche da collegamento tra zona parcheggio privato esterno dell’Arena e l’Impianto ludico- sportivo. Qui è anche possibile parcheggiare pullman.

L’accesso è possibile anche tramite parcheggio sotterraneo pri-

vato, dotato di 42 posti auto, con rampa d’ingresso a doppio

senso nella parte est della recinzione.

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Nelle pagine seguenti viene introdotto il progetto tramite tutti gli elaborati tecnici, presentandolo nella sua interezza.

Vedremo in ordine i seguenti elaborati:

- Masterplan

- Pianta Piano Terra - Pianta Piano Primo

- Pianta Piano Sotterraneo - Prospetto Est

- Prospetto Sud

- Sezione Longitudinale - Sezione Trasversale

- Composizione Modulare Calcio a 5 - Composizione Modulare Pallacanestro

- Composizione Modulare Concerto/Spettacolo

- Composizione Modulare Piscina/Pallanuoto

- Render Viste Esterne

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Riferimenti

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